COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Appalti elettronici end-to-end per modernizzare la pubblica amministrazione /* COM/2013/0453 final */
1. Introduzione La presente comunicazione delinea lo stato di
attuazione degli appalti elettronici (e‑procurement) “end-to-end”[1] (dalla pubblicazione elettronica dei bandi al pagamento elettronico)
nell’UE, secondo quanto previsto dalla comunicazione del 2012 “Una strategia
per gli appalti elettronici”[2].
Stabilisce azioni che dovrebbero essere adottate dall’Unione europea e dagli
Stati membri per completare la transizione verso gli appalti elettronici end-to-end. La gestione degli appalti pubblici è di primaria
importanza politica nel contesto attuale di consolidamento delle finanze
pubbliche. Considerato che la spesa pubblica per beni, lavori e servizi
rappresenta il 19% del PIL dell’UE[3],
la sua gestione più efficiente può contribuire in modo significativo a migliorare
l’efficienza complessiva della spesa pubblica. La crisi attuale offre agli
Stati membri l’occasione per un ulteriore impegno mirato all’attuazione di cambiamenti
strutturali a livello di amministrazione, con l’obiettivo di ridurre la
quota di spesa pubblica nel PIL sfruttando al contempo le risorse risparmiate
per investire in politiche atte a favorire la crescita. La Banca
mondiale stima che gli appalti elettronici possono determinare risparmi dal 6
al 13,5% della spesa totale per gli appalti pubblici[4]. Una pubblica amministrazione efficiente è
un elemento chiave della competitività dell’economia dell’UE. La
modernizzazione della pubblica amministrazione è stata individuata come una
delle cinque priorità dell’analisi annuale della crescita del 2012 e del 2013
della Commissione[5].
La riforma degli appalti pubblici, la digitalizzazione della pubblica
amministrazione, la riduzione degli oneri amministrativi e una maggiore
trasparenza sono tutti fattori che favoriscono la crescita. Il passaggio agli appalti elettronici
end-to-end può generare risparmi significativi, agevolare il ripensamento
strutturale di alcuni settori della pubblica amministrazione, e costituisce un
fattore favorevole alla crescita, poiché determina l’apertura del mercato
interno e promuove l’innovazione e la semplificazione. Può altresì facilitare
la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici, riducendo gli oneri
amministrativi, aumentando la trasparenza sulle opportunità di business e
riducendo i costi di partecipazione. Gli appalti elettronici end-to-end non
consistono nell’attuazione di un progetto informatico che non farebbe che replicare
i procedimenti basati su documenti cartacei, ma costituiscono l’occasione per
ripensare radicalmente il modo in cui è organizzata la pubblica amministrazione.
Gli appalti elettronici end-to-end sono quindi un fattore chiave per la
realizzazione delle priorità di cui sopra e possono contribuire agli obiettivi
di crescita sostenibile della strategia Europa 2020. Al fine di sfruttare i vantaggi degli appalti
elettronici[6],
e come parte della modernizzazione del quadro giuridico degli appalti pubblici[7], alla fine del 2011 la Commissione ha proposto di
rendere obbligatorie le fasi di pubblicazione elettronica (e-notification)[8],
accesso elettronico ai documenti di gara (e-access)[9] e di presentazione elettronica
delle offerte (e-submission)[10].
La Commissione ha ora adottato una proposta che mira a digitalizzare un’altra
fase del processo di acquisto: la fatturazione elettronica (e-invoicing).
Tale proposta, prevista nell’Atto per il mercato unico II del 2012, mira a
realizzare una transizione verso l’accettazione obbligatoria delle fatture
elettroniche da parte di tutti gli acquirenti pubblici entro un termine il più
vicino possibile a quello fissato per gli appalti elettronici. Ciò
massimizzerebbe i benefici per l’economia dell’Unione europea e consentirebbe
alle imprese e alle amministrazioni aggiudicatrici europee di sfruttare appieno
i vantaggi del mercato unico digitale. La
modernizzazione del quadro giuridico degli appalti pubblici e la proposta sulla
fatturazione elettronica riguardano i principali motori della digitalizzazione
degli appalti pubblici. Il pagamento elettronico è in gran parte già affrontato
dalla normativa sull’area unica dei pagamenti in euro (SEPA), mentre gli ordini
elettronici (e-ordering) dipendono dalla realizzazione di cataloghi
elettronici (e-catalogues), contenuti nella proposta legislativa in
materia di appalti pubblici. Infine, il processo di archiviazione elettronica (e-archiving)
dipende dalla fatturazione elettronica, il che conferma la necessità di
perseguire in primo luogo quest’ultima. Pertanto, sebbene l’obiettivo finale sia
quello di condurre per via elettronica l’intero ciclo di appalto dalla
pubblicazione del bando fino al pagamento elettronico, in questa fase la
Commissione non prevede proposte legislative per la digitalizzazione dei
rimanenti processi. La Commissione intende comunque monitorare i futuri
sviluppi in questi settori e potrebbe decidere di intraprendere azioni qualora
lo ritenga utile o necessario. Gli Stati membri svolgeranno un ruolo centrale nell’attuazione degli
appalti elettronici end-to-end, poiché dovranno elaborare strategie attuabili al
fine di disciplinare la transizione. La maggior parte delle strategie che sono
già state poste in essere non contengono piani d’azione riguardanti questioni
operative. Dei 22 Stati membri che hanno creato strategie per gli appalti
elettronici, solo otto hanno fissato obiettivi per la loro adozione. 2. Gli appalti elettronici End-to-end quale
mezzo per modernizzare la pubblica amministrazione Gli Stati membri dovrebbero cogliere l’opportunità
di attuare gli appalti elettronici end-to-end per migliorare il modo in cui
sono condotti gli appalti pubblici e, cosa ancora più importante, per
modernizzare radicalmente il funzionamento delle loro amministrazioni
pubbliche. Per massimizzare i vantaggi, è necessario adottare un approccio
strategico e olistico, che definisca il quadro giuridico politico e legislativo,
e garantisca la governance e il coordinamento. Per esempio, si dovranno
compiere scelte politiche per garantire che le imprese abbiano facile accesso
alle opportunità di appalto. Questa finalità potrebbe essere conseguita
mediante la pubblicazione di tutte le opportunità di appalto nazionali in un
unico sito web oppure prevedendo molteplici siti web in grado di scambiare
informazioni. Gli appalti elettronici end-to-end offrono l’opportunità
di riprogettare l’intera procedura di appalto, influenzando potenzialmente il
grado di (de)centralizzazione degli appalti pubblici negli Stati membri[11]. Gli appalti elettronici end-to-end possono migliorare l’efficienza amministrativa complessiva abbreviando
la durata del ciclo dall’acquisto al pagamento, riducendo gli oneri
amministrativi e migliorando la verificabilità. Questi
elementi, a loro volta, riducono la possibilità di corruzione e frode fiscale,
aumentano la sicurezza dei dati e riducono il contenzioso[12]. L’Agenzia Regionale Centrale
Acquisti della Lombardia ha valutato nel 2009 che l’introduzione degli appalti
elettronici ha ridotto la durata delle procedure di appalto del 26% e il
contenzioso dell’88%. Inoltre, la digitalizzazione facilita il
monitoraggio degli appalti pubblici e quindi di una parte significativa della
spesa pubblica. In Portogallo, il portale degli appalti pubblici “Base”[13]
consente il monitoraggio della spesa e del volume degli appalti pubblici e l’elaborazione
di statistiche sul tipo di acquisti, sulle gare vinte dalle imprese ecc. Gli appalti elettronici end-to-end possono anche produrre effetti di ricaduta inducendo una più ampia
digitalizzazione dei servizi nel settore dell’amministrazione pubblica, con la
conseguenza di servizi pubblici più efficienti e più orientati ai cittadini e
alle imprese. Ciò può altresì stimolare l’innovazione e contribuire al
raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale europea[14] e del piano d’azione per l’eGovernment
2011–2015[15]. L’introduzione della fatturazione elettronica
può contribuire all’automazione di altri processi post-aggiudicazione mediante
ricadute positive, come gli ordini elettronici, i pagamenti elettronici e l’archiviazione
elettronica. Inoltre, i sistemi di certificazione elettronica (e‑certificates)[16] potrebbero diventare
one-stop-shop digitali per tutti i certificati richiesti negli appalti
pubblici. Le amministrazioni aggiudicatrici non avrebbero più bisogno di
richiedere documenti alle imprese, in quanto essi sarebbero disponibili online.
Tali certificati elettronici potrebbero essere utilizzati da altre
amministrazioni pubbliche, oltre alle amministrazioni aggiudicatrici, conducendo
a una semplificazione e a una riduzione degli oneri amministrativi. In Italia
si stima che tale sistema determini un risparmio fino a 1,2 miliardi di
euro all’anno per le imprese[17].
L’uso di certificati elettronici da parte dell’UGAP, una centrale di
committenza francese, ha diminuito i costi amministrativi del 35% e il processo
di aggiudicazione è stato ridotto di 10 giorni. Alcuni paesi hanno già iniziato ad attuare gli
appalti elettronici end-to-end. È possibile conseguire maggiori benefici se si
evita la coesistenza di sistemi paralleli (elettronici e cartacei). 3. gli appalti elettronici end-to-end per
aumentare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici Una maggioranza di PMI è attrezzata per l’utilizzo
degli appalti elettronici end-to-end e ne trae benefici. Secondo i dati
Eurostat 2013[18],
solo il 4,6% delle PMI non aveva accesso a Internet nel 2012. In particolare, la fatturazione elettronica
può ridurre i costi e la complessità dell’invio delle fatture; può altresì
limitare gli errori grazie all’automazione e semplifica le verifiche contabili
e la riscossione delle imposte. Quest’ultimo risultato riduce a sua volta gli
oneri amministrativi a carico delle imprese, che gravano più pesantemente sulle
PMI. Diversi studi dimostrano che le PMI trovano
vantaggiosi gli appalti elettronici[19]. Tra gli aspetti positivi citati dalle PMI figurano l’accesso più rapido
alle informazioni, l’accesso a un bacino più ampio di opportunità di appalto e
la semplificazione procedurale. L’esperienza nei paesi in cui gli appalti
elettronici sono pratica comune (ad esempio, Portogallo e Irlanda) è
generalmente positiva. In Corea del Sud, la partecipazione delle PMI agli
appalti pubblici è aumentata del 20% tra il 2003 (quando sono stati introdotti
gli appalti elettronici) e il 2010. Nonostante questi vantaggi intrinseci, è
necessario adottare azioni a livello dell’UE, nonché a livello nazionale e
regionale, per facilitare l’accesso delle PMI agli appalti elettronici
end-to-end (cfr. sezione 5). In particolare, gli Stati membri dovrebbero
promuovere servizi di fatturazione elettronica e appalti elettronici a basso
costo e di facile utilizzo, al fine di ridurre al minimo i potenziali costi e
la complessità. 4. utilizzo limitato ma in rapida
crescita degli appalti elettronici end-to-end 4.1. Situazione
attuale della fatturazione elettronica Mano a mano che i vantaggi della fatturazione
elettronica sono sempre più riconosciuti, diversi Stati membri hanno intrapreso
iniziative verso la sua introduzione. La fatturazione elettronica negli appalti
pubblici è attualmente obbligatoria in qualche misura in Danimarca, Svezia e
Finlandia, e diventerà obbligatoria in Austria (a livello federale) e in Italia
a partire dal 2014. I Paesi Bassi hanno sviluppato un portale (Digipoort) attraverso
il quale è possibile inviare fatture elettroniche al governo centrale, e si
stanno attualmente prendendo i provvedimenti necessari per includere gli enti
regionali e locali. In Francia e nella Repubblica ceca i dipartimenti
governativi possono decidere di rendere obbligatorie le fatture elettroniche,
se lo desiderano. Anche altri paesi, come la Spagna, il Belgio, l’Irlanda e la
Germania, stanno compiendo passi verso un uso più ampio della fatturazione
elettronica negli appalti pubblici. Nonostante questi sforzi, l’adozione della
fatturazione elettronica negli appalti pubblici è ancora limitata nell’Unione europea.
Secondo i dati di Eurostat, solo il 12% delle imprese utilizza strumenti
elettronici per l’invio o la ricezione di fatture da autorità pubbliche. Un’altra
fonte indica che in Europa la fatturazione elettronica rappresenta solo il
4-15% di tutte le fatture scambiate. Imprese che nel
2011 hanno inviato/ricevuto sia fatture elettroniche in una struttura standard idonea
per l’elaborazione automatica sia dati elettronici alle/dalle autorità
pubbliche [%] (Fonte: Eurostat) Inoltre, i paesi che hanno reso obbligatoria
la fatturazione elettronica l’hanno spesso fatto sulla base delle proprie norme
nazionali di fatturazione elettronica, che per la maggior parte non sono
interoperabili. Ciò ha contribuito alla frammentazione del mercato unico e ha
di conseguenza aumentato il costo e la complessità della fatturazione elettronica
negli appalti pubblici transfrontalieri. Si sta così perdendo la possibilità di
realizzare opportunità di risparmio potenzialmente significative per tutte le
parti interessate. La comunicazione della Commissione del 2010 “Sfruttare
i vantaggi della fatturazione elettronica in Europa”[20] stabilisce come obiettivo che “entro
il 2020 la fatturazione elettronica diventi il principale modo di fatturazione
in Europa” e delinea un piano per promuoverne la diffusione. La Commissione ha ora
adottato una proposta che mira a rendere la fatturazione elettronica la
modalità standard di fatturazione negli appalti pubblici (cfr. 5.1). 4.2. Situazione
attuale degli appalti elettronici La pubblicazione elettronica dei bandi e l’accesso
elettronico ai documenti di gara sono generalmente disponibili in tutta l’UE,
anche se in alcuni Stati membri tali funzionalità non sono utilizzate per la
totalità delle procedure e degli acquisti. 22 Stati membri hanno già reso
obbligatorio l’uso della pubblicazione elettronica dei bandi, ben prima dell’entrata
in vigore della legislazione dell’UE. Uno studio effettuato per conto della
Commissione europea nel 2013[21]
stima il livello di diffusione della presentazione elettronica delle offerte
nell’UE a circa il 10%[22]
nel 2011 (+13% rispetto al 2010). La Lituania, il Portogallo, la Svezia e il Regno
Unito hanno compiuto notevoli progressi, essendo stata stimata in questi paesi
una diffusione superiore al 30% nel 2011. Tuttavia, la maggior parte dei paesi
ha registrato un livello di diffusione inferiore al 5%, mentre quattro Stati
membri (Bulgaria, Grecia, Ungheria e Slovenia) non hanno reso possibile in
alcun modo nel 2012 la presentazione elettronica delle offerte negli appalti
pubblici. In una maggioranza di Stati membri (15) la presentazione elettronica delle offerte è volontaria. Solo il
Portogallo l’ha resa obbligatoria per tutte le amministrazioni aggiudicatrici e
per tutti gli acquisti, ma solo al di sopra di una determinata soglia. Cinque
Stati membri l’hanno resa obbligatoria in alcuni casi specifici. L’utilizzo degli
appalti elettronici in Portogallo genera secondo le stime risparmi del 6-18%
della spesa totale per gli appalti pubblici. Gli appalti elettronici sono anche
diventati obbligatori a livello regionale (ad esempio nelle Fiandre e in
Lombardia). È possibile consultare i profili dettagliati dei paesi in rapporto agli
appalti elettronici all’indirizzo:
http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/docs/eprocurement/d2-annex-eprocurement-country-profiles-final_en.pdf Nel complesso, lo scenario inerente agli
appalti è molto frammentato [23] e complesso, e comprende un numero elevato di differenti
procedure, tecnologie informatiche, requisiti di certificazione, con prassi che
non sfruttano appieno le opportunità offerte dalle tecnologie informatiche. La
facilità d’uso dei sistemi per gli appalti elettronici e la loro
interoperabilità sono elementi fondamentali per garantire un’elevata diffusione
degli appalti elettronici, nonché notevoli risparmi e benefici. Al fine di superare la bassa diffusione e far
fronte al rischio di frammentazione del mercato, la Commissione ha proposto,
nell’ambito della modernizzazione delle direttive sugli appalti pubblici, di
rendere obbligatori gli appalti elettronici entro la metà del 2016 e di
promuoverne l’interoperabilità. La proposta è attualmente in fase di
discussione in sede di Parlamento europeo e Consiglio. Mentre il termine preciso
per l’attuazione degli appalti elettronici è ancora oggetto di negoziazione, i
colegislatori concordano sul principio di completare la transizione verso gli
appalti elettronici. A seguito della proposta legislativa, la Commissione ha
pubblicato una comunicazione che ha annunciato misure volte a sostenere l’attuazione
degli appalti elettronici nell’UE (cfr. l’allegato per lo stato di attuazione
delle azioni). In particolare, la Commissione ha pubblicato una relazione, “The
Golden Book of e-procurement”, che illustra le migliori pratiche in materia di
appalti elettronici[24].
Inoltre, un gruppo di esperti della Commissione sugli appalti elettronici ha presentato
raccomandazioni mirate a semplificare il modo in cui sono condotti gli appalti
elettronici, in particolare per le PMI e i fornitori transfrontalieri[25]. Entrambe le relazioni si stanno
dimostrando efficaci nel migliorare le soluzioni relative agli appalti
elettronici. 5. Prospettive future La proposta della Commissione di rendere
obbligatori la pubblicazione elettronica dei bandi, l’accesso elettronico ai
documenti di gara e la presentazione elettronica delle offerte e le misure
annunciate nella comunicazione “Una strategia per gli appalti elettronici”
rappresentano importanti passi in avanti per sfruttare tutti i vantaggi offerti
dagli appalti elettronici. Per favorire ulteriormente gli appalti
elettronici end-to-end, la Commissione sta attualmente intraprendendo una serie
di azioni, tra cui una proposta legislativa per rendere la fatturazione
elettronica la regola piuttosto che l’eccezione negli appalti pubblici, e
misure non legislative, intese a promuovere l’attuazione di appalti elettronici
end-to-end da parte degli Stati membri. Tali azioni sono descritte di seguito[26]. 5.1. Rendere
la fatturazione elettronica la regola piuttosto che l’eccezione negli appalti
pubblici Sulla base dell’estrapolazione delle
valutazioni nazionali dei benefici[27], la Commissione stima che l’adozione della fatturazione elettronica
negli appalti pubblici in tutta l’UE potrebbe generare risparmi fino a 2,3
miliardi di euro. Per ottenere tali risultati, la Commissione ha
adottato una proposta che mira a rendere la fatturazione elettronica la
modalità di fatturazione standard per gli appalti pubblici. Attraverso effetti
di ricaduta, ciò dovrebbe anche facilitare l’adozione della fatturazione
elettronica da parte di tutti gli operatori del mercato. L’approccio scelto è
duplice. In primo luogo, al fine di eliminare i problemi di interoperabilità
tra le norme nazionali, si propone di dare mandato al Comitato europeo di normazione
(CEN) di elaborare una nuova norma europea per la fatturazione elettronica che
standardizzi le informazioni contenute in una fattura elettronica, il che è
essenziale per consentire l’interoperabilità transfrontaliera e per garantire
la conformità giuridica. In secondo luogo, la proposta prevede l’obbligo per le amministrazioni degli Stati membri
di accettare fatture elettroniche conformi alla nuova norma europea. La Commissione europea propone che tali obblighi
entrino in vigore entro un termine il più possibile vicino a quello previsto per
gli obblighi in materia di appalti elettronici previsto dalle direttive sugli
appalti pubblici. Questo approccio all’attuazione della
fatturazione elettronica è progettato per dare a tutte le parti interessate il
tempo necessario per rispondere alle sfide operative, assicurando al contempo che
tutti gli Stati membri completino con successo la transizione. La Commissione
invita gli Stati membri ad avviare al più presto i necessari lavori preparatori
per garantire la puntuale osservanza di tali disposizioni. Essa raccomanda che
gli Stati membri rendano la fatturazione elettronica obbligatoria per tutte le
parti interessate, non appena create le infrastrutture necessarie, in modo da trarre
vantaggio da tali investimenti non appena possibile. Gli Stati membri
dovrebbero comunque intraprendere al contempo tutte le misure necessarie per
assicurare che ciò non generi alcun costo o onere aggiuntivo non necessario per
le PMI. La Commissione riesaminerà la situazione entro cinque anni dal termine stabilito
per la transizione al fine di valutare i progressi compiuti verso l’attuazione
della fatturazione elettronica. AZIONI FONDAMENTALI: (1)
Il Parlamento europeo e il Consiglio concordano
un nuovo quadro giuridico che rende obbligatoria l’accettazione di fatture
elettroniche conformi alla nuova norma europea. 5.2. Attività
di normazione Le proposte legislative in materia di
fatturazione elettronica e di appalti elettronici sono una condizione
necessaria ma non sufficiente per la riuscita attuazione degli appalti
elettronici end-to-end nell’UE. Sono necessarie varie misure non legislative
intese a sostenere l’attuazione degli appalti elettronici end-to-end. In
particolare, è necessario un ulteriore lavoro di normazione per consentire l’attuazione
della proposta legislativa sulla fatturazione elettronica. Il CEN deve quindi svolgere il necessario
lavoro di normazione sulla base di un mandato da parte della Commissione, che
sarà preparato in una fase successiva. Il mandato comprenderà un elenco di
requisiti minimi che la norma dovrà incorporare. Il lavoro sarà svolto
conformemente alle procedure standard del CEN per l’elaborazione di nuove norme
europee. Tale norma può essere adottata solo da un comitato tecnico (CT) e
spetta al CEN decidere se un CT esistente possa assumersi questo compito o se occorra
creare un nuovo comitato. Il CEN dovrebbe inoltre proseguire il suo lavoro in
materia di appalti elettronici, al fine di semplificare le soluzioni in materia,
per favorire la partecipazione delle PMI e migliorare il monitoraggio degli
appalti pubblici attraverso i sistemi di appalti elettronici. La Commissione
continuerà a finanziare progetti atti a promuovere lo sviluppo degli appalti
elettronici end-to-end nell’UE, come e-SENS[28],
e garantirà che il relativo lavoro del CEN sia integrato in questo progetto. Gli Stati membri dovrebbero promuovere l’uso
della norma CEN a livello nazionale, al fine di garantire la piena interoperabilità
degli appalti elettronici end-to-end. Nell’ambito del quadro finanziario
pluriennale, la Commissione ha proposto di lanciare il programma Connecting
Europe Facility (CEF)[29],
il cui obiettivo è quello di sostenere gli investimenti nelle infrastrutture
necessarie per la prestazione di servizi pubblici transfrontalieri, tra cui gli
appalti elettronici e la fatturazione elettronica, migliorando l’interoperabilità
dei processi transfrontalieri. Questo può favorire la standardizzazione degli
appalti elettronici end-to-end anche in ambiti non coperti dalla prossima
legislazione e contribuire a limitare le soluzioni nazionali non interoperabili. AZIONI FONDAMENTALI: (2)
Il Comitato europeo di normazione (CEN) svolge il necessario lavoro di normazione per consentire l’attuazione
della proposta legislativa sulla fatturazione elettronica negli appalti
pubblici. Il CEN standardizza ulteriormente gli appalti elettronici, al
fine di semplificarne l’utilizzo da parte delle PMI. (3)
La Commissione europea finanzia progetti che promuovono
lo sviluppo di soluzioni di fatturazione elettronica interoperabili nell’UE
(e-SENS). (4)
La Commissione europea finanzia e sostiene lo
sviluppo di infrastrutture per gli appalti elettronici end-to-end (compresa la
fatturazione elettronica) in tutta Europa attraverso il programma proposto Connecting
Europe Facility (CEF). 5.3. Strategie
nazionali per gli appalti elettronici end-to-end Gli Stati membri svolgono un ruolo fondamentale nella realizzazione
degli appalti elettronici end-to-end. La Commissione incoraggia pertanto gli
Stati membri a elaborare strategie nazionali, con piani d’azione dettagliati volti
a garantire l’attuazione degli appalti elettronici e della fatturazione
elettronica entro i termini stabiliti nelle direttive sugli appalti pubblici e
sulla fatturazione elettronica. La creazione di tali strategie costituisce l’occasione
per rivedere l’attuale complessa situazione degli appalti elettronici
end-to-end (soluzioni frammentate, a volte poco intuitive per gli utenti e non
interoperabili), per razionalizzare ulteriormente gli appalti pubblici e per
consentire una più ampia modernizzazione della pubblica amministrazione. Al fine di rendere attuabili queste strategie,
occorre definire piani d’azione specifici, al fine di: ·
stabilire obiettivi intermedi per l’utilizzo degli appalti elettronici e della fatturazione
elettronica al fine di monitorare i progressi verso gli obiettivi fissati nelle
direttive in materia di appalti pubblici e di fatturazione elettronica; ·
disciplinare la transizione scegliendo una strategia che massimizzi i benefici degli appalti
elettronici end-to-end. La Commissione europea avvierà uno studio per
individuare le strategie per gli appalti elettronici e la fatturazione
elettronica che si dimostrano di maggior successo. Ciò aiuterà gli Stati
membri nel valutare le proprie politiche; ·
promuovere la semplificazione, la riduzione
degli oneri amministrativi e la partecipazione di PMI e fornitori
transfrontalieri agli appalti elettronici end-to-end,
tenendo conto dei risultati dello studio “Golden Book” e del gruppo di esperti
sugli appalti elettronici (cfr. sezione 4.2 in fine); ·
favorire lo sviluppo e l’utilizzo di certificati
elettronici. L’uso di strumenti come il Virtual
Company dossier (VCD)[30]
di PEPPOL[31]
potrebbe contribuire alla loro diffusione; ·
monitorare le spese per gli appalti e gli
indicatori chiave di performance (ad esempio, la
partecipazione delle PMI, i benefici degli appalti elettronici end-to-end) a
livello nazionale, utilizzando le informazioni generate dai sistemi per gli
appalti elettronici, al fine di realizzare risparmi e conseguire una maggiore
trasparenza; ·
istituire programmi di formazione per le imprese (in particolare le PMI) e le amministrazioni
aggiudicatrici per sostenerle durante la transizione. Gli Stati membri hanno la
possibilità di utilizzare i fondi strutturali per finanziare la formazione
e, se necessario, per creare le infrastrutture necessarie. Per usufruire di
questa possibilità, dovrebbero includere queste priorità nei loro futuri
programmi operativi di attuazione dei Fondi strutturali nel periodo 2014-2020; ·
affrontare obiettivi connessi al mercato interno
nell’ambito delle strategie nazionali. La Commissione
europea pubblicherà i principi fondamentali che ogni sistema di appalti
elettronici in Europa dovrà rispettare per essere compatibile con il mercato
interno. Gli orientamenti affronteranno temi quali: la facilità di accesso per
i fornitori transfrontalieri (ad esempio, i sistemi per gli appalti elettronici
non devono contenere campi di dati specifici nazionali, che potrebbero bloccare
l’accesso da parte di società estere), la facilità di accesso per le PMI, i
requisiti di interoperabilità, ecc. Gli Stati membri dovrebbero garantire che
le loro strategie nazionali rispettino tali orientamenti. AZIONI FONDAMENTALI: (5)
gli Stati membri istituiscono strategie
nazionali e piani d’azione dettagliati per gli appalti elettronici end-to-end per garantire l’attuazione entro i termini previsti nelle direttive in
materia di appalti pubblici e di fatturazione elettronica. (6)
La Commissione europea avvia uno studio mirato a
individuare le strategie di appalti elettronici e fatturazione elettronica di
maggior successo in Europa. (7)
Gli Stati membri esaminano la possibilità di
utilizzare i fondi strutturali per finanziare la formazione (in particolare per
le PMI), per rafforzare la capacità amministrativa e per costruire
infrastrutture, includendo queste priorità nei loro
programmi operativi, come ritengono appropriato. (8)
La Commissione europea pubblica i principi fondamentali
che ogni sistema di appalti elettronici in Europa deve rispettare per
essere compatibile con i principi del mercato interno. 5.4. Condivisione
delle migliori pratiche La Commissione proseguirà il lavoro del forum
europeo multilaterale delle parti interessate sulla fatturazione elettronica e
istituirà un forum analogo per gli appalti elettronici. I forum individueranno
ulteriori lavori di normazione, coordineranno le iniziative europee e nazionali
e condivideranno le migliori pratiche. Essi raggrupperanno gli attori
principali degli appalti elettronici end-to-end: responsabili politici
nazionali, rappresentanti di imprese/ organizzazioni di PMI, amministrazioni
aggiudicatrici/acquirenti, fornitori di soluzioni per appalti elettronici e
fatturazione elettronica, organismi di normazione ecc. La Commissione intende inoltre avviare uno
studio che delinei le migliori pratiche in materia di strumenti per gli appalti
elettronici, come le aste elettroniche[32]
e i cataloghi elettronici[33].
Questi strumenti sono talvolta utilizzati impropriamente - per esempio, una
divulgazione delle offerte nell’ambito delle procedure di asta elettronica in
una fase troppo precoce può favorire la collusione tra fornitori. Lo studio
dovrà individuare in che modo questi strumenti possono essere utilizzati al
meglio per massimizzarne i benefici. La Commissione sta dando l’esempio nel settore
degli appalti elettronici e della fatturazione elettronica. Passerà
completamente agli appalti elettronici (pubblicazione elettronica dei bandi, accesso
elettronico ai documenti di gara e presentazione elettronica delle offerte
entro metà 2015, come indicato nella comunicazione del 2012[34]. Dal 2009 la fatturazione
elettronica è utilizzata per gli appalti di beni e servizi IT e ha prodotto
notevoli risparmi, accelerazione dei tempi di elaborazione, assenza di codifica
dati, ecc. La Commissione sta progressivamente estendendo l’uso obbligatorio
della fatturazione elettronica ad altri settori degli appalti pubblici. Queste
soluzioni saranno messe a disposizione degli Stati membri in modalità open
source per ridurre i costi di investimento. AZIONI FONDAMENTALI: (9)
La Commissione europea prosegue il lavoro del forum
europeo multilaterale delle parti interessate sulla fatturazione elettronica.
La Commissione europea istituisce un forum analogo per gli appalti
elettronici con il compito di definire l’ulteriore lavoro di
standardizzazione, coordinare le iniziative europee e nazionali e condividere
le migliori pratiche. (10)
La Commissione europea avvia uno studio che delinei
le migliori pratiche in materia di strumenti per gli appalti elettronici, come
le aste elettroniche o i cataloghi elettronici. 6. Conclusione Per sfruttare gli enormi vantaggi offerti dagli appalti elettronici
end-to-end, è indispensabile attuare un efficace quadro giuridico a livello di
UE. La Commissione invita pertanto gli Stati membri e il Parlamento europeo ad
adottare al più presto la nuova proposta sulla fatturazione elettronica negli
appalti pubblici; ciò darebbe un chiaro segnale politico del loro impegno a
favore della transizione. Tuttavia, i benefici possono essere pienamente
ottenuti solo se gli Stati membri adottano strategie atte a disciplinare la
transizione e ad affrontare le sfide operative. Allegato:
Stato di
attuazione delle azioni della comunicazione “Una strategia per gli appalti
elettronici” Azioni fondamentali || Stato di attuazione (1) Il Parlamento europeo e il Consiglio concordano un nuovo quadro giuridico che prevede la transizione verso la generalizzazione degli appalti elettronici. Termine: adozione entro la fine del 2012. || In corso: La proposta è in discussione in sede di PE e Consiglio; un compromesso potrebbe essere raggiunto entro la metà del 2013. (2) Se necessario, la Commissione europea armonizza i requisiti tecnici attraverso atti delegati. Termine: dopo l’adozione delle nuove direttive. || Attuazione dopo l’adozione delle direttive sugli appalti pubblici rivedute. (3) La Commissione europea propone un nuovo quadro giuridico per l’identificazione, l’autenticazione e le firme elettroniche. Termine: entro il secondo trimestre del 2012. || Fatto: proposta adottata il 4 giugno 2012[35]. La proposta è discussa in sede di PE e Consiglio. (4) Il gruppo di esperti e-TEG formula raccomandazioni intese a promuovere sistemi ottimali per gli appalti elettronici, che agevolino l’accesso transfrontaliero e siano di facile uso per tutte le imprese. Termine: inizio 2013. || Fatto: relazione pubblicata[36]. (5) La Commissione europea pubblica una relazione sulle migliori pratiche in materia di appalti elettronici. La Commissione europea fa uso di questi risultati per promuovere le migliori pratiche in tutta l’UE. Termine: metà del 2013. || Fatto: relazione pubblicata[37] (6) La Commissione europea contribuisce alla sostenibilità delle componenti di PEPPOL a partire dalla metà del 2012. || Fatto: Open PEPPOL è stata costituita come associazione internazionale senza scopo di lucro di diritto belga e il suo lavoro sta proseguendo. La Commissione continua a sostenere lo sviluppo di PEPPOL attraverso le azioni previste dal programma ISA. (7) La Commissione europea finanzia e sostiene lo sviluppo delle infrastrutture per gli appalti elettronici in tutta l’Europa attraverso il meccanismo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility - CEF). La Commissione europea lancia questi progetti a partire dal 2014-2015. || In corso: la proposta di istituire il CEF è stata adottata dalla Commissione alla fine del 2011 e modificata nel maggio 2013; la proposta è attualmente in discussione nell’ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale 2014-2020. (8) La Commissione europea promuove l’utilizzo dei fondi strutturali per favorire la diffusione degli appalti elettronici in tutta l’Europa, come previsto dal quadro strategico comune per il periodo 2014-2020. || Fatto: Alcuni programmi nazionali già includono riferimenti agli appalti elettronici. (9) La Commissione europea attua un’ampia strategia di divulgazione intesa ad informare in merito agli appalti elettronici. || In corso: la Commissione ha organizzato vari eventi: conferenza ad alto livello in materia di appalti elettronici (giugno 2012), seminario in materia di appalti elettronici (dicembre 2012). Ha presenziato a un elevato numero di conferenze e si è avvalsa di varie reti per divulgare informazioni (ad esempio, la rete Enterprise Europe). (10) La Commissione europea organizza una conferenza annuale sugli appalti elettronici, a partire dalla metà del 2012. || Fatto: conferenza organizzata a metà del 2012, 350 partecipanti. Seconda conferenza prevista il 18 settembre 2013. (11) La Commissione europea getta le basi dei sistemi elettronici di controllo della spesa per appalti pubblici in tempo reale. Termine: metà del 2013. || In corso: La Commissione europea ha commissionato uno studio che sarà completato entro la metà del 2013. (12) La Commissione europea elabora una relazione annuale sugli appalti elettronici. Termine: metà del 2013 (prima relazione). || Fatto: Cfr. sezione 4 della comunicazione. (13) La Commissione generalizzerà l’uso degli appalti elettronici entro la metà del 2015 (un anno prima della data di scadenza prevista per gli Stati membri). || In corso: la pubblicazione elettronica dei bandi e l’accesso elettronico ai documenti di gara sono operativi. La presentazione elettronica delle offerte entrerà in una fase pilota entro la metà del 2013. (14) Per ridurre i costi di investimento, la Commissione europea mette le sue soluzioni per gli appalti elettronici a disposizione degli Stati membri che si stanno dotando delle infrastrutture necessarie. || In corso: il Belgio ha adottato e-Prior, il sistema di appalti elettronici della Commissione. La Norvegia e l’Irlanda stanno attualmente testando e-Prior. (15) La Commissione europea promuove il dialogo internazionale in materia di regolamentazione dei sistemi aperti per gli appalti elettronici e segue attivamente i lavori internazionali di normalizzazione in materia. || In corso: avviati dialoghi con Stati Uniti, Cina e Nazioni Unite/CEFACT[38]. [1] Gli appalti elettronici end-to-end prevedono l’uso di
comunicazioni elettroniche e il trattamento elettronico delle operazioni da
parte delle organizzazioni del settore pubblico per l’acquisto di forniture e
servizi o per l’aggiudicazione di appalti di lavori pubblici, dalla
pubblicazione dei bandi fino al pagamento. [2] http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2012:0179:FIN:IT:PDF
[3] http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/docs/modernising_rules/public-procurement-indicators-2011_en.pdf
[4] http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/docs/eprocurement/conferences/speeches/robert-hunja_en.pdf
[5] Comunicazioni COM(2011) 815 definitivo e COM(2012) 750
definitivo. [6] Il presente documento fa riferimento agli appalti
elettronici come pubblicazione elettronica dei bandi, accesso elettronico ai
documenti di gara e presentazione elettronica delle offerte, che sono definiti
in prosieguo. [7] http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/modernising_rules/reform_proposals_en.htm
[8] Pubblicazione elettronica di bandi di gara per appalti
pubblici. [9] Pubblicazione su Internet di documentazione relativa ad
appalti pubblici, come il capitolato d’oneri. [10] Presentazione elettronica di offerte da parte di imprese
in risposta a un bando di gara. [11] Il passaggio a un maggiore
accentramento rappresenta una tendenza corrente, ulteriormente sostenuta dall’introduzione
degli appalti elettronici. [12] L’elenco dei benefici non è esaustivo: riduzione delle
emissioni di CO2, apertura di mercati internazionali ecc. [13] www.base.gov.pt [14] Un’agenda digitale europea, COM(2010) 245, mira ad
aumentare l’utilizzo dei servizi di e-Government da parte
dei cittadini e delle imprese dell’UE entro il 2015. [15] Piano d’azione europeo per l’eGovernment
2011–2015 - COM(2010)743. [16] Rolece in Spagna, il servizio e-Attestation in
Francia e il Virtual Company Passport dell’AVCP (Autorità per la
Vigilanza sui Contratti Pubblici) in Italia. [17] Stima dell’AVCP basata sul numero di
imprese e di gare, sul numero medio di partecipazioni per impresa, sul
costo della produzione dei documenti e sul costo del personale. [18] http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/information_society/data/comprehensive_databases
[19] L’indagine nazionale sugli appalti elettronici in
Portogallo (2012) indica che il 78% delle PMI ha riferito una maggiore
trasparenza e il 50% una maggiore concorrenza. Cfr. anche: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/business-environment/files/smes_access_to_public_procurement_final_report_2010_en.pdf [20] http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0712:FIN:it:PDF
[21] Lo studio è condotto da IDC Italia e Capgemini: http://ec.europa.eu/dgs/internal_market/tenders/2011-097-c/download_en.htm
[22] La diffusione è stimata dividendo il valore degli appalti
pubblici per i quali le imprese hanno presentato offerte per via elettronica
nell’UE per il valore totale degli appalti nell’UE. [23] Le amministrazioni aggiudicatrici nell’UE sono tra 250 000 e
300 000. [24] http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/e-procurement/golden-book/index_en.htm
[25] http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/e-procurement/expert/index_en.htm
[26] Tutte le azioni proposte nel presente documento sono
coerenti e compatibili con l’attuale quadro finanziario pluriennale (QFP:
2007-2013) e con la proposta del nuovo QFP 2014-2020. [27] Risposta dai forum nazionali svedese e danese sulla
fatturazione elettronica pervenuta nel quadro della consultazione dell’EMSF. [28] eSENS mira a consolidare i risultati
essenziali dell’iniziativa esistente dei progetti pilota su larga scala
nell’ambito del programma quadro per la competitività e l’innovazione. http://www.esens.eu Subordinatamente alla firma
del “Grant Agreement” (in corso di finalizzazione), e-Sens sarà un progetto
cofinanziato dall’UE. [29] Cfr. COM(2011)676, COM(2011)665 e
COM(2013) 329 del 28 maggio 2013. [30] http://www.peppol.eu/peppol_components/virtual-company-dossier
[31] http://www.peppol.eu/. [32] Le aste elettroniche sono una procedura specifica di
appalto, interamente elettronica. [33] I cataloghi elettronici sono un mezzo per ricevere e
valutare offerte in una forma strutturata. [34] Cfr. la comunicazione COM(2012) 179 final di cui alla nota
2. [35] http://europa.eu/newsroom/calendar/event/363056/commission-adopts-proposed-regulation-on-eid-and-esignature
[36] http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/e-procurement/expert/index_en.htm [37] http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/e-procurement/golden-book/index_en.htm
[38] http://www.unece.org/cefact.html