C'è stato un attimo in cui il tempo sembrava essersi fermato. Invece ...
Foto tratta da https://www.analyticsinsight.net/top-digital-transformation-trends-will-reorganize-tech-industry-2020/

C'è stato un attimo in cui il tempo sembrava essersi fermato. Invece ...

Eccoci lì, tutti presi dalla nostra frenetica quotidianità, quando ad un tratto tutto si ferma. Per un secondo soltanto, quasi impercettibile. Ma intenso come una vita intera. Riuscite a vederci? Io sì... accalcati in metropolitana o mentre saliamo su un taxi, mentre facciamo jogging o cuciniamo, mentre partecipiamo a una riunione di lavoro o accompagniamo i figli a scuola... Un clic e la notizia inizia a diffondersi, alla velocità dei dati. Un clic e quello che fino al giorno prima sembrava così distante, così estraneo, ora diventa reale: il primo caso conclamato di Coronavirus in Italia. 21 febbraio 2020.

Non eravamo preparati, no; o almeno non lo era la stragrande maggioranza di noi. Ma dopo quel solo secondo di fermo, di presa coscienza, di orientamento, eravamo già pronti. La reazione di adattamento alle nuove e diverse condizioni è stata immediata. Abbiamo di colpo attivato tutti i nostri sensi per captare le evoluzioni, anticipare le mosse, parare i colpi, uscirne vincitori.

"La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia" Mahatma Gandhi.

Il bilancio di una pandemia non può mai essere positivo ed è indubbio che avrà ripercussioni umanitarie, sociali ed economiche che oggi possiamo solo tentare di stimare. Davvero una tempesta, di cui si aspetta con ansia la fine per rivedere il sole e per ... uscire di casa. Ma dobbiamo essere onesti. Qualcosa ha fatto sì che questa tempesta così severa, non si trasformasse in un ancor più temibile uragano: la tecnologia. Pur non essendo preparati nè allenati a tutto questo, la tecnologia ci ha fornito ponti digitali robusti ed affidabili che hanno fatto sì che potessimo continuare a lavorare, seppur da remoto, rendendo così meno devastante l'impatto sul tessuto economico. E' vero che siamo stati bravi e voloci a iniziare a ballare sotto la pioggia, ma è altrettanto vero che la tecnologia è stato quel fattore abilitante che ci ha dato la possibilità di farlo, "a tempo di dati".

E allora tutti a lavorare da remoto. Per favore no, non chiamiamolo smart working. Non è smart working questo, perchè siamo ancora vincolati ad uno spazio, seppur diverso, e perchè dobbiamo ancora rispettare le stesse imposizioni temporali tipiche del lavoro in ufficio. Nella migliore delle ipotesi è semplicemente home office, abbiamo solo cambiato il luogo fisico da cui lavoriamo. Nella maggioranza dei casi è emergency working, perchè vi può essere l'aggravante di spazi non idonei, di vivaci figli scorazzanti, di video lezioni concomitanti, ...

Non avrebbe mai potuto essere un perfetto modello di smart working quanto attuato in emergenza dall'oggi al domani. Ma quel che è certo è che si è irrevocabilmente aperta una superstrada per un futuro, ora non più lontano, dove le organizzazioni che lo vorranno potranno realmente attuare le politiche di smart working e beneficiarne dei vantaggi. E ancora una volta, come sempre è quando si parla di organizzazioni, la differenza la faranno le persone, quelle persone in grado di disancorarsi dagli attuali pilastri spazio/tempo e di guidare il passaggio culturale da leadership direttiva a leadership partecipativa, da controllo a fiducia, da task a obiettivo. Ed allora saremo più liberi, più efficaci, più efficienti.

Sta a noi non sprecare questo incredibile salto in avanti nel tempo, a cui il Coronavirus ci ha costretti. Quanti anni ci sarebbero voluti ancora, in condizioni normali? Ora siamo lì.

... C'è stato un attimo in cui il tempo sembrava essersi fermato, in cui ci siamo sentiti catapultati in un mondo ormai lontano, caratterizzato dall'assenza di traffico, da una natura rigenerata e splendente, dal tempo trascorso in famiglia, ... e invece no, non eravamo affatto fermi, stavamo solo prendendo la rincorsa per un epocale salto nel futuro.


Cristina Querzè

Global Learning and Leadership Development Director at Emerson

5 anni

Pronti a fare il salto! :-)

Dance, we did and now we are ready for the leap! 

Anna Merloni

B2B Marketing Communications and PR Professional

5 anni

Le parole che mi sono rimaste più impresse sono fiducia e obiettivi, ma anche velocità e futuro.. Chissà che lettura ne daremo tra 10 anni. Ne riparleremo 😉 grazie Jessica per questa riflessione!

Dalma Ricci

Global Marketing Campaigns Leader

5 anni

Si, davvero bello Jessica Conti!

Fabrizio Faini

Datacenter | Infrastrutture IT | Edge | Cloud | RiMatrix solutions | Tennis passionate

5 anni

Jessica, bella riflessione

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate