DL Sbloccacantieri: tanto tuonò che fece due gocce - In sintesi, le principali modifiche al Codice dei Contratti pubblici con brevi commenti (ironici)

DL Sbloccacantieri: tanto tuonò che fece due gocce - In sintesi, le principali modifiche al Codice dei Contratti pubblici con brevi commenti (ironici)

Si era prospettata una rivoluzione, con affidamenti diretti per tutti o quasi gli appalti di lavori, e invece nell'immediato il DL "sbloccacantieri" modifica ben poco del vituperato Codice dei Contratti pubblici.

Certo, nella prospettiva si tratta di una piccola rivoluzione, o meglio (avrebbero detto a Vienna ad inizio 1800) di una piccola restaurazione: ANAC fortemente limitata, soft law abbandonata, Linee Guida in soffitta e ritorno del buon vecchio Regolamento Generale dei contratti pubblici. Ma per questo occorrerà attendere la conversione in legge del decreto (sfugge perché adottare un decreto urgente per chiedere al governo di predisporre un regolamento nei mesi a venire, ma tant'è), i tempi necessari alla sua predisposizione e, si spera, un periodo di "assorbimento" tra la sua pubblicazione e la sua entrata in vigore.

Nell'immediato, invece, ben poco. Almeno, ben poco di essenziale e che possa rappresentare un vero cambiamento. Vediamo le principali novità, condite con una immaginaria colonna sonora.

"Vado al massimo" ribasso. Il criterio privilegiato di affidamento dei contratti pubblici non è più la comparazione qualità/prezzo, ma il massimo ribasso. A ben vedere, per i lavori sino a 2 milioni era già così (art. 95, co. 4, lettera a); in effetti, una volta predisposto un progetto dettagliato, i profili di qualità sono marginali. E siccome quelli fino a 2 milioni sono oltre il 90% in numero degli appalti di lavori in Italia, la correzione odierna non pare essenziale; anche perché invece sopra soglia comunitaria (5,2 milioni) resta privilegiata la valutazione qualità/prezzo. Certo, ci sono i servizi e le forniture, fino a 209.000,00 €; ma per norme speciali (art. 95 co. 3) e interesse della PA, per questi appalti molto spesso alla qualità si guarda comunque.

"Anomalia, torna a casa tua...". L'aberrazione insita nelle formule di calcolo della "soglia di anomalia" negli appalti di lavori (una percentuale di sconto oltre la quale le offerte sono escluse, e non importa se sostenibili o meno, e convenienti o meno) tocca probabilmente il culmine. Oltre a introdurre una formula totalmente casuale (si moltiplicano tra loro le prime due cifre dopo la virgola di una certa media delle offerte, e le si sottrae alla media. Davvero), si stabilisce che il MIT potrà inventarsi altre formule «al fine di non rendere nel tempo predeterminabili dagli offerenti i parametri di riferimento per il calcolo della soglia di anomalia». In sostanza: si deve concorrere alle gare d'appalto senza poter in nessun modo prevedere con quale sconto si avrà possibilità di ottenere il contratto. Scordatevi la miglior offerta possibile, e scordatevi anche di formulare un'offerta ponderata per tentare di vincere l'appalto; no, bisogna procedere con offerte del tutto "a casaccio". Scommettere sull'esito delle partite di calcio del campionato inglese è, al confronto, una rigida strategia imprenditoriale.

"E-terna malattia". Subappalto: soppresso l'obbligo di indicare la terna di possibili subappaltatori al momento dell'offerta. Obbligo in effetti assurdo e inutile, dato che chi vinceva l'appalto non aveva poi necessità di rivolgersi a uno dei tre "nominati". In compenso, se uno dei tre "nominati" presentava una qualsiasi causa di esclusione (anche un mancato pagamento di contributi, per dire), l'impresa che l'aveva incautamente e inutilmente nominato veniva escluso dalla gara. Bene, quindi, la soppressione dell'obbligo; resta invece incerto il limite del 30% del ricorso al subappalto, contestato dalla Commissione Europea nella procedura di infrazione ma difeso (sinora) da parte della maggioranza: è uno dei punti ancora incerti, si vedrà (e intanto le imprese restano nell'incertezza).

"Ci vorrebbe un amico". Come premesso, è sfumata l'ipotesi di affidare direttamente ad una impresa liberamente individuata tutti gli appalti fino a un milione di euro. Sarebbe stato il trionfo dell'amicizia tra funzionari e imprese; fortunatamente il rispetto della Costituzione ha prevalso sul sentimento. Ci si è quindi limitati a innalzare a 350.000,00 € (da 150.000,00 €) il valore degli appalti di lavori affidabili a procedura negoziata, riducendo però a sole 3 (dalle 10 precedenti) le imprese da chiamare in tal ipotesi; insomma, tra funzionario responsabile e imprese invitate, "Eravamo quattro amici al bar...".

"Cambia, todo cambia" invece nei ricorsi contro le ammissioni. Dopo soli tre anni dal tentativo di strangolare "in culla" i ricorsi in materia di contratti pubblici, imponendo di contestare le ammissioni dei concorrenti sin dalla fase preliminare (quando non si ha idea né di chi vincerà, né del perché si dovrebbe contestare qualcosa), e dopo remissioni in Corte costituzionale e comunitaria, oltra a contestazioni di ogni tipo, dietrofront: abrogate le norme, si torna al "vecchio" rito. Anche questo, un cambiamento significativo (e apprezzabile) nell'approccio e nei principi, poco nella sostanza: i ricorsi al TAR interessano meno dell'1% delle gare in Italia, e quelli sulle ammissioni altrui durante la gara si contano in qualche decina in totale.

"Adesso siediti, su quella seggiola...". Insomma, il DL non provocherà tsunami, ne rilanci improvvisi nel settore. Alla fine, il dato più significativo è quello in prospettiva: ANAC non ha più potere normativo "di fatto" né regolatorio, non propone più al Ministero i testi dei decreti, non nomina più le Commissioni di gara (a proposito, divertente che invece di prendere atto dell'ovvio fallimento del sistema degli albi, si sia aggiunto un comma per l'ipotesi di "disponibilità insufficiente di esperti iscritti" negli albi ANAC...). Insomma, ANAC ritorna in panchina, a vigilare e basta, com'è in fondo sua competenza; e chissà che riesca finalmente a svolgere i suoi compiti.

paola razzano

Avvocato presso studio legale

6 anni

Ironico e incisivo: ottimo riassunto!

Ma come... ?? Codice Appalti, Salvini all’Ance: ‘entro novembre sarà smontato e riscritto’

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