Il Contratto Mancante
La settimana scorsa ho presentato “Il contratto preliminare”, un noir ambientato all'interno di una fiera commerciale. Oggi la trama si infittisce. Pochi minuti prima dell'arrivo di un amministratore delegato, l'unico documento che rende tutto il resto importante, il contratto preliminare, scompare.
La scoperta
"La notifica arrivò come un colpetto secco sul vetro del telefono: «Il CEO è a dieci minuti.» Elena comparve sulla soglia della sala riunioni. «È ora di predisporre la cartella.»
«Marta,» chiamò Lorenzo, «portiamo il documento al tavolo. Niente mano libera, cartella chiusa fino all’ultimo.»
Marta aprì la credenza. La cartella nera era dove doveva essere. La sollevò, la posò sul tavolo, fece scorrere la zip. Il suo respiro cambiò prima delle parole.
«Lorenzo…»
Si avvicinò. Dentro la cartella c’erano il comunicato stampa in due lingue, la scaletta, le liberatorie fotografiche. Mancava solo la cosa che dava senso a tutto il resto.
«Non c’è.» La voce di Marta si ruppe. «La copia del contratto preliminare non c’è.»
Il tempo si contrasse. Lorenzo richiuse la cartella con calma, come si spegne un allarme prima ancora che suoni. «Guarda me, Marta. Quante persone hanno toccato questa cartella oggi?»
«Io. E… credo Andrea. Ha portato dentro i blocchi per la riunione e ha sistemato la credenza mentre io ero al banco accrediti.»
«Qualcun altro?»
«Non che io sappia.»
Elena entrò, captò l’aria. «Problemi?»
Lorenzo si girò. «Abbiamo la cartella. Mancano le copie del contratto. Procediamo su due binari. Uno: verifichiamo se sono state spostate per errore. Due: teniamo calma la parte pubblica. La stampa non deve percepire nulla.»
Elena serrò la mascella. «Abbiamo una sola ora di margine, non di più.»
«Ce la faremo.»
Lorenzo uscì nel retro, lungo il corridoio di servizio. Chiamò con un cenno il responsabile della security della fiera, un uomo robusto con l’auricolare. «Mi serve l’accesso ai log dei badge per quest’area negli ultimi novanta minuti. E, se possibile, un check rapido delle telecamere sul varco dietro lo stand.»
«Serve autorizzazione del cliente.»
Elena comparve alle sue spalle, breve e netta: «Autorizzo io.»
Il responsabile annuì e parlò nella radio. Lorenzo, nel frattempo, si fermò al banco accrediti interno. Il badge dimenticato era ancora lì, appeso a un gancetto: OSPITE – nessun nome. «Chi l’ha lasciato?»
La hostess scrollò le spalle. «È di backup. Lo teniamo per gli accompagnatori dell’ultimo minuto.»
«È stato usato?»
«Non credo. Ma posso controllare con l’ufficio accrediti.»
«Fatelo. Subito.»…
Lorenzo sospirò piano. Fuori, la fiera continuava a mantenere la sua vivacità: chiasso, sorrisi e strette di mano, con biglietti da visita che passavano di tasca in tasca, oppure venivano scansionati con il QR code. Dentro, il racconto aveva preso un’altra piega.”…
Cosa pensi che stia realmente accadendo dietro gli stand?
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