Il Fiume della Vita
Che cosa sono i sensi?
Le porte che il corpo ha sul mondo, dalle quali entrano immagini, suoni, odori, sapori, sensazioni tattili; l’organismo intero non si limita a registrare le informazioni, le ascolta in ciò che suscitano nelle sensazioni, le elabora e, come in un caleidoscopio, ne ricava esperienza e memoria.
Tutto questo la prima volta che:
- abbiamo scartato un regalo,
- una fragola si è sciolta sulla lingua,
- lo sguardo si è incontrato con un’altra persona e Cupido ha scoccato la freccia,
- guidare un’auto è stato possibile,
- siamo stati a un concerto.
Infinite esperienze sensoriali, ogni giorno, dal momento in cui siamo venuti al mondo, forse anche già da prima. Un mondo di sensazioni, fiumi di emozioni d'intensità diverse: senza tutto questo niente esperienza, niente memoria, niente stimoli da mettere insieme e ai quali dare un senso. Quanto meno appassionante sarebbe la Vita? C’è un universo lì fuori che chiede di essere esplorato, non necessariamente con le navi spaziali, semplicemente vivendo con i sensi aperti e ricettivi, con la curiosità di conoscere e imparare, assaporare con lo sguardo della prima volta, apprezzare le piccole e le grandi cose, situazioni, persone.
Se leggendo, la mente dovesse commentare con “Sì... ma … , è rischioso, ci sono pericoli …”, sta svolgendo il suo ruolo, quello di proteggere. Da timori fondati e da paure immaginarie, basta distinguere. E poi decidere se vale la pena di affondare le mani, se stessi interamente, nel flusso della vita, correndo qualche rischio con buon senso, ricavarne pienezza e soddisfazione, o ritirarsi, rinunciare, chiudere le porte dei sensi. Sono scelte legittime.
Curiosità anatomico-fisiologica: nel sistema nervoso umano esistono cinque nervi cranici, collegano non solo occhi, naso, bocca e orecchie al sistema nervoso centrale, anche al cuore. Sarà per questo che un tramonto, o un’alba, possono muovere così tante emozioni? O che un brano musicale può commuovere o intristire? Che un buon cibo suscita piacere? Che un profumo fa emergere ricordi? Che una sensazione tattile scatena altre sensazioni?
Aldilà delle libere scelte di immergersi o no con tutti i sensi nel fiume della Vita, c’è una parte del mondo che invita noi esseri umani a farlo. E’ l’habitat che ha permesso alla nostra specie di vivere, svilupparsi, riprodursi, arrivare a oggi senza estinguerci: la Natura, Madre Natura.
O anche Madre Terra, la personificazione del mondo naturale, colei che dona la vita e che dà nutrimento, materiale e non solo. Un simbolo femminile e materno venerato dagli esseri umani sin dall’età preistorica, le “veneri steatopigie” associate alla fertilità, fecondità, all’abbondanza. Dee celebrate per millenni in civiltà di tutto il mondo, molto prima dell’inizio dell’era patriarcale.
Terra, Acqua, Fuoco, Aria: elementi primari della Natura, sono nell’ambiente, compongono il corpo umano e tutto ciò che esiste; anche loro sono stati adorati come divinità nelle civiltà antiche, come simboli della forze primarie della Vita. Hanno caratteristiche e qualità diverse, specifiche, complementari: serve la concretezza e la fertilità della terra perché un seme possa attecchire e germogliare; serve l’acqua per far crescere la pianta, servono aria e luce, che è una qualità del fuoco; quest’ultimo trasforma la materia, consente al legno di diventare cenere e fumo, terra e aria, trasmutazioni cicliche.
Con i sensi aperti verso la natura, è possibile osservare, ascoltare ed esplorare le sue alternanze e i suoi ritmi: la terra non fa fretta al seme affinché cresca, gli lascia il suo tempo; l’aria non forze le foglie a staccarsi dal ramo quando sono verdi, aspetta l’autunno, il tempo del passaggio dalla massima espansione al ciclo del riposo e della rigenerazione per rinascere a nuova vita.
Poi c’è la natura da vivere per lo svago, lo sport, le vacanze, la qualità dell’aria, la rigenerazione. Un ambiente di cui avere cura e rispetto, non da sfruttare o distruggere, la responsabilità è di ognuno.
Carl R. Rogers, nel suo riflettere sulle qualità umane che meglio sostengono l’autorealizzazione, inserisce nel suo elenco anche l’ Amore per la Natura, avere con la dimensione dell’ambiente una relazione sentita e rispettosa.
Un precursore dell’ecologia Rogers? Forse conosceva James Lowelock e la sua “Ipotesi Gaia”, di certo aveva avuto esperienza sia di vita in città, sia di un ambiente rurale e la sua prima vocazione furono gli studi di agraria, ai quali seguirono quelli in teologia e, dopo un soggiorno in Cina, in psicopedagogia per poi diventare psicoterapeuta e fondare con Abraham Maslow la corrente di Psicologia Umanistico Esistenziale. Idee confuse nelle sue scelte formative? Oppure profonda sensibilità e ricerca di un'espressione autentica e sentita, di una vocazione.