La maieutica: smettere di dare risposte e iniziare a fare domande

La maieutica: smettere di dare risposte e iniziare a fare domande

Nuova settimana, nuova parola. Non particolarmente fresca e sorprendente ma comunque, a mio avviso, interessante perché spesso noto che è poco conosciuta: MAIEUTICA.

Nel mondo del lavoro, siamo spesso affascinati dalla figura del leader-eroe: colui che ha sempre la risposta pronta, che risolve i problemi, che indica la via come un infallibile condottiero. Un modello rassicurante, certo. Ma anche un modello che crea dipendenza, che spegne l'iniziativa e che, alla lunga, può diventare il collo di bottiglia della crescita dell’intero team.

Da qui la provocazione (che chiama in causa anche la parola di oggi):

E se il ruolo più potente di un leader non fosse quello di fornire risposte, ma di fare domande?

Per venirne a capo, proviamo a fare un viaggio indietro nel tempo, fino ad Atene, V secolo a.C., per riscoprire una delle arti più potenti e dimenticate: la maieutica socratica (toh guarda!).

La parola deriva dal greco e significa “l'arte della levatrice”. A utilizzarla fu Socrate, figlio (appunto) di una levatrice (=donna che assiste la partoriente nel momento del parto), che descrisse così la sua modalità di dialogare:

"Io non so nulla e non insegno nulla. Faccio solo quello che faceva mia madre: aiuto gli altri a 'partorire' le loro verità".

Ecco la rivoluzione: il leader non è più colui che riempie le teste, ma colui che aiuta le menti a svuotarsi, a partorire le proprie idee. Smette di essere un distributore di soluzioni e diventa una levatrice del Potenziale Umano.

Cosa fa, in pratica, un leader che adotta un approccio maieutico?

  1. Abbraccia le domande aperte (e abita il silenzio). Un “leader maieutico” è in grado di sostituisce le affermazioni con le domande. Ma non domande qualsiasi. Non cose del tipo “Hai fatto X?”, ma “Secondo te, qual è il modo migliore per affrontare X?”. Non “La soluzione è Y”, ma “Quali altre prospettive non stiamo considerando?”. E dopo aver posto la domanda, fa la cosa più difficile di tutte: tace. Offrendo lo spazio e il tempo necessari per pensare, elaborare e, infine, “partorire” un pensiero o una soluzione.
  2. Sfida le convinzioni limitanti (invece di ignorarle). Di fronte a un “non si può fare” o “abbiamo sempre fatto così”, il leader tradizionale si arrende o impone la sua visione. Il leader maieutico chiede: “Cosa, esattamente, ce lo impedisce?”, "Cosa succederebbe se provassimo a fare diversamente?", “Qual è la paura dietro questa affermazione?”. Metaforicamente possiamo dire che il leader usa la domanda come un bisturi per incidere la superficie delle convinzioni limitanti e far emergere nuove possibilità.
  3. Coltiva l'autonomia e l’ownership. Quando una soluzione viene imposta dall'alto, l'impegno del team è, nel migliore dei casi, una questione di obbedienza o di compromesso più o meno mal digerito. Ma quando un team “partorisce” la propria idea, l'ownership è praticamente totale. La soluzione non è più “del capo”, è “condivisa”. Questo genera una motivazione intrinseca e una responsabilità diffusa che nessuna direttiva potrà mai eguagliare. N.B. se ti piace il tema ti consiglio vivamente di seguire Simone Mastroianni, PhD .

Essere un leader maieutico (o se volete un leader con un approccio di coaching) richiede umiltà (ammettere di non avere tutte le risposte) e pazienza (il processo di scoperta è più lento di un ordine). Non sempre un leader potrà utilizzare questo approccio, ci saranno momenti in cui dovrà essere direttivo perché il contesto lo impone. Ma è l'unico modo per trasformare un gruppo di esecutori in un team di pensatori e problem-solver autonomi e responsabili.

Quindi, la prossima volta che un membro del tuo team ti porrà un problema, prova a resistere all'impulso di risolverlo al posto suo. Fai un bel respiro e chiediti:

Qual è la domanda (maieutica) che posso fare adesso, per aiutarlo a scoprire la soluzione che ha già dentro di sé?
Chiara Radice

HR Director/Sr Manager - Professional Coach & Counselor - Chief Happiness Officer

2 giorni

Grazie Matteo per lo spunto. La leadership maieutica — potente e trasformativa — richiede tempo e consapevolezza condivisa. Porre domande è un atto generativo, ma solo se il terreno è pronto a riceverle. Condividere una visione, affidare il processo e lasciare spazio all’autonomia significa esercitare fiducia e stimolare responsabilità. Non sempre questo approccio viene compreso con serenità: in alcuni contesti, la libertà può essere confusa con mancanza di direzione. E talvolta, ciò che viene richiesto non è una guida che ispira, ma un compito da eseguire. Per questo, il cammino verso una leadership consapevole va calibrato con sensibilità, accompagnando i team nel riconoscere il valore trasformativo della domanda.

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