Non puoi crescere al posto loro

Non puoi crescere al posto loro

"Non puoi crescere al posto loro"

Se vuoi ruoli di responsabilità, assumi per mentalità e forma per competenze.

Qual è il confine tra la responsabilità di un leader nel far crescere le persone… e quella delle persone stesse nel crescere autonomamente?  

Diciamolo ad alta voce: far crescere qualcuno è faticoso. E quando i risultati non arrivano, è molto, molto frustrante. Ne so qualcosa.

A volte vedi il potenziale in una persona prima ancora che lei lo veda. E fai tutto il possibile per farla evolvere nel suo ruolo: la formi, la supporti, la sproni Ma niente. Non cresce. Non riesce a gestire un team, non va oltre il compitino. Non è proattiva, non porta idee, non prende iniziativa.

E nonostante tutti i tuoi feedback e gli strumenti, ti dice sempre “sì ok, sì ok”… e poi nulla, sparisce. E tu, puntualmente, devi rincorrerla per avere il lavoro che hai chiesto, o comunque gli input e i feedback che da quel ruolo dovrebbero arrivare.

Ed eccola lì, puntuale come le tasse, la domanda che torna sempre: "Dove sto sbagliando?"

Spoiler: forse non stai sbagliando. Ma fermati un attimo.

Crescere è una scelta personale. Non importa quanto sei bravo, quanto ti impegni, quanto ci tieni. Se l’altra persona non è pronta — o non ha voglia — non crescerà mai. Punto!

Tu puoi creare le condizioni. Ma non puoi regalare la volontà. E questo è uno dei limiti più duri da accettare. Perché vorresti fare il copia-incolla della tua mentalità. Farlo ragionare come te. Dargli quella fame e quella visione. Ma non sei tu. Ma ti ricordo una cosa importante che dimentichiamo tutti: se sei un imprenditore o un manager skillato, tu lavori per obiettivi. Molti dei tuoi collaboratori, invece, lavorano per orari.

È frustrante. Ma se lo capisci in fretta… è anche molto liberatorio.

In primis perché è ovvio: non puoi crescere al posto dei tuoi collaboratori. In secondo luogo, perché inizia a sviluppare la tua leadership più importante: quella di capire molto in fretta quando una persona è pronta a crescere… e quando non lo è.

E fuori dai denti:  ci sono persone che non vogliono autonomia. Non la cercano. Non la reggono. Sono esecutori. E fai attenzione: esecutore non significa che “va meno bene”. Anzi. Va benissimo, ma devi capirlo. 

Un buon leader — tu, in questo caso — per far crescere altri leader nei loro ruoli, deve prima di tutto saper fare recruiting, assumere bene e, ancora di più, posizionare bene le persone in funzione delle loro caratteristiche personali. Non sono tutti uguali (ovvio) ma proprio per questo devi posizionarli nei ruoli giusti. 

Non fai giocare un portiere come attaccante, per capirci. Perché vanno messi nella miglior condizione per fare bene quel ruolo. Ma se cerchi di trasformarli in qualcosa che non sono, il problema non sono loro. Sei tu. 

Sono il primo a dirti che chi vuole fare un cambiamento, lo fa. Ma per un momento esci dalla mentalità degli invasati del "se vuoi puoi" e torna sulla terra: non fai di un tondo un quadrato.

Altro che uscire da 'sto concetto malsano di zona di comfort che sta rovinando la carriera di milioni di persone e la tua salute mentale. Sfrutta al meglio le caratteristiche dei tuoi collaboratori, invece di cercare di cambiarli.

Il punto è: non puoi assumere qualcuno sperando che cambi. Se vuoi ruoli di responsabilità, assumi per mentalità e poi allena le competenze.

Perché non c’è niente di più frustrante che investire su qualcuno che non ha scelto di crescere. E magari all’inizio ha anche fatto finta, per non deluderti. Ma la verità è questa:  la leadership non è per tutti. Tutti possono impararla, ma non tutti vogliono farlo.

Ed è proprio quello, il confine che non devi superare.

Simone

Daniele Antoniutti

Export & Sales Manager | Sviluppo mercati esteri | Costruzione rete distributiva | Business Development

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