Perchè EMPATIA fa rima con STRATEGIA
Da qualche tempo mi interrogo sull'impatto dell'emapatia sul business aziendale.
Faccio una considerazione partendo dal settore IT che vivo quotidianamente per arrivare al concetto più ampio.
Oggi il numero di professionisti IT qualificati non è sufficiente a soddisfare la domanda.
Nello stesso tempo, mai come oggi le aziende hanno la necessità di evolvere e trasformarsi per sopravvivere. Gran parte di questa trasformazione deve essere supportata da sistemi tecnologici sempre più evoluti.
I giovani subiscono sempre meno il fascino dei brand, specie dei grandi brand che sovente profumano di vecchia soffitta.
Facendo 2+2:
Non tutte le aziende potranno innovare al ritmo necessario a garantirne la sopravvivenza nel prossimo futuro (non ci sono risorse, umane in questo caso, che lo consenta).
Le aziende IT dovranno operare delle scelte strategiche che imporranno sempre più spesso di scegliere progetti sani sacrificando progetti impossibili, anche se il committente è un brand blasonato, onde evitare di perdere quelle risorse (umane) così preziose.
E cosa c'entra l'EMPATIA?
Dovendo scegliere quali progetti affrontare, le aziende IT stanno considerando sempre più spesso l'impatto che questi avranno sul clima della propria azienda.
Dovendo operare una scelta, l'empatia del cliente rappresenterà sempre più un parametro di scelta. Il tuo team è contento di lavorare per quel cliente? Si sente rispettato? Quel cliente ha un atteggiamento responsabile nei confronti dei propri impegni o ama scaricare sul fornitore i propri problemi?
La cosa incredibile è che questo principio oggi vale oltre la dimensione delle aziende: non c'è piccola o grande azienda, ma azienda empatica e azienda negativa. Quest'ultima destinata a rimanere al palo, magari consolandosi con un glorioso passato.
Ecco perchè l'indice di empatia dovrebbe entrare prepotentemente nei consigli di amministrazione: al pari degli indici economici e finanziari, con un basso indice di empatia l'azienda non avrà futuro.
E se pensate che tutto si possa valutare sulla performance, state prendendo un altro abbaglio. Nessun essere umano potrà mai competere con i sistemi di intelligenza artificiale: non dormono, non conoscono stanchezza, non si ammalano, non hanno famiglia, non hanno fame, non occupano uffici, non si lamentano.
Siamo all'inizio di una nuova era, approfittatene!
Responsabile Managerial & Soft Training presso Generali Academy Italia
6 anniBellissimo spunto di riflessione, Matteo! Credo siamo in una fase potente e delicata di transizione. Quanto tu evidenzi, credo valga anche all'interno delle organizzazioni. Dalle logiche in cui prevale il "brand" (nel senso - non tecnico - di immagine, apparenza, a volte pre-potenza) si sta passando a quelle in cui è la sostanza (da substantia = essenza, realtà) ad avere la priorità: la sostanza delle competenze e quella delle qualità personali. Delle cose importanti. Un passaggio che dovrà essere sostenuto. Da un nuovo coraggio. Diffuso.