Reporting ESG: tra quantità e strategia, serve un salto di qualità. Anche tecnologico

Reporting ESG: tra quantità e strategia, serve un salto di qualità. Anche tecnologico

Dai dati alla governance, le sfide emerse dai primi bilanci CSRD e perché l’intelligenza artificiale può fare la differenza

Con la conclusione del primo esercizio di rendicontazione secondo gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), le imprese italiane si trovano a un bivio: continuare a inseguire la compliance come un obbligo, oppure trasformarla in leva strategica. Il benchmark danese, così come le analisi svolte da Deloitte e KPMG, raccontano una realtà sfaccettata, fatta di progressi, ambizioni e zone grigie. Ma soprattutto, ci indicano cosa serve oggi per fare davvero il salto di qualità: una visione più integrata, processi più robusti e strumenti più intelligenti.

Tanti dati, poca strategia. E una governance ancora debole

I report sono sempre più voluminosi – oltre 150 pagine in media, secondo Deloitte – e coprono una varietà crescente di temi. Il cambiamento climatico, la forza lavoro, la condotta aziendale: gli argomenti non mancano. Ma a fronte di tanta quantità, la qualità dell’integrazione strategica resta incerta. KPMG rileva che solo il 37% delle aziende integra effettivamente i piani ESG nel piano industriale, mentre le opportunità legate alla sostenibilità raramente trovano spazio nella pianificazione.

Il rischio? Che il reporting si riduca a un esercizio formale, disconnesso dalla realtà operativa e decisionale. Che i dati – spesso faticosamente raccolti – non diventino mai conoscenza utile, né tantomeno azione.

Dal benchmark danese un’indicazione chiara: servono più coerenza e visione

Nel 2025, Evolve Solutions – in collaborazione con Amapola – ha condotto un benchmark sulle performance di 25 grandi aziende danesi, tra le prime ad aver pubblicato bilanci secondo CSRD. L’analisi, effettuata con la piattaforma E-V-E AI Compliance Manager, ha permesso di leggere oltre 500 metriche in modo sistematico e comparabile.

Il risultato? Nessuna azienda ha raggiunto la piena conformità, ma molte hanno mostrato un buon presidio delle metriche quantitative. Più deboli invece le disclosure qualitative, in particolare su investimenti nella transizione, strategie di resilienza climatica e impatti legati all’inquinamento. Non è un problema di volontà, ma di sistema: anche le imprese più mature fanno fatica a mantenere coerenza, completezza e continuità nei propri report.

Intelligenza artificiale e reporting ESG: 3 lezioni da portare a casa

  1. La quantità non basta più. Oggi il tema non è solo raccogliere più dati, ma i dati giusti, rilevanti e comparabili, da integrare nei processi decisionali.
  2. Efficienza e controllo servono a livello centrale L’intelligenza artificiale può rendere i processi di rendicontazione più efficienti, aggiornati e tracciabili, aiutando a mantenere il controllo su volumi informativi sempre più complessi.
  3. Il vero valore è nella coerenza Tra numeri, governance e narrazione. Una piattaforma può dirti se sei conforme, ma sei tu a decidere se vuoi essere credibile.

Da adempimento a strategia: un percorso che va costruito, non dichiarato

Il messaggio è chiaro: non basta dichiarare un impegno Net Zero, serve pianificarlo, finanziarlo e validarlo. Non basta un piano ESG se non entra nella strategia industriale. E non basta un report, se non sai come usarlo per migliorare.

L’intelligenza artificiale può – e deve – essere parte della soluzione: non come moda, ma come risposta concreta a una complessità crescente. Noi in Amapola ci crediamo da tempo. Ma crediamo anche che nessuna tecnologia possa sostituire la responsabilità. Perché la sostenibilità – e il modo in cui la raccontiamo – è una questione prima di tutto di coerenza.

Ne parleremo il 16 luglio alle ore 12 in un webinar live insieme al management Evolve E-V-E GRC DACH / South East Europe / USA , con Anders Søborg (Co-CEO) e Joanna Maria Albertin (Country Manager Italy). Qui sono aperte le iscrizioni: https://lp.amapola.it/iscriviti-al-nostro-webinar-del-16-luglio-ai-e-reporting-semplificato

Giulia Devani – Responsabile Area Reporting, Amapola

 


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