Soft Skill nell’era dell’AI: un investimento strategico per aziende e persone?

Soft Skill nell’era dell’AI: un investimento strategico per aziende e persone?

In ogni organizzazione esistono ruoli che tendono a essere meno desiderati. I motivi sono noti: mansioni ripetitive o burocratiche, orari scomodi, scarsa possibilità di lavorare da remoto, retribuzioni poco competitive, una percezione di disallineamento rispetto al percorso di studi, e altro.

Eppure, proprio questi ruoli rappresentano spesso le migliori “palestre” per sviluppare competenze fondamentali nel mondo del lavoro. Parliamo di soft skill: capacità di organizzarsi, gestire il tempo e le priorità, lavorare in team, relazionarsi con gli altri, affrontare conflitti, assumersi responsabilità, rispettare le scadenze, essere proattivi, e così via.

Sono abilità trasversali, difficili da automatizzare, ma decisive e sostanziali per la qualità e l’efficacia delle performance professionali. E sono proprio queste, oggi più che mai, a fare la differenza.

Nell’epoca dell’intelligenza artificiale, in cui molte conoscenze tecniche vengono sostituite, integrate o accelerate da strumenti digitali, il vero valore distintivo resta il “come” si agisce, non solo il “cosa” si sa. L’AI può suggerire una decisione, ma ancora non può generare empatia, motivazione, adattabilità, spirito di iniziativa.

Ecco allora una riflessione per il mondo HR e per il Management: e se provassimo a valorizzare questi ruoli meno attrattivi come veri percorsi di crescita?

Già in fase di selezione si potrebbero enfatizzare le competenze che verranno sviluppate.

I programmi di onboarding dei neoassunti potrebbero raccontare con più chiarezza il valore formativo di certe esperienze.

Anche la valutazione delle performance – soprattutto nei profili junior – potrebbe orientarsi più sulle soft skill che sui soli risultati immediati, che sono spesso solo una conseguenza delle prime.

Il messaggio chiave anche per le persone più ambiziose? Un ruolo apparentemente “umile” può diventare un trampolino, se viene presentato e vissuto come un investimento consapevole nel proprio sviluppo personale e professionale.

E questo investimento, nel tempo, ripaga. Per le persone. E per le aziende.

President and Executive Trainer & Consultant at Hara Risorse Umane

Autore del libro “L’engagement del consenso

www.hararisorseumane.it

 

 

Pasquale Dui

Avvocato - DV-LEX DUI VERCESI & PARTNERS Studio Legale - Professore a contratto di diritto del lavoro - Revisore Legale - Giornalista pubblicista - Consulente legale per le imprese familiari nel FamilyPro Team.

5 mesi

Spesso sottovalutiamo i ruoli meno attraenti, dimenticando che è proprio lì che nascono i leader migliori. Perché le competenze che contano davvero—empatia, adattabilità, responsabilità—si formano nei terreni più difficili. Valorizzare queste posizioni significa trasformarle da semplici 'mansioni' a palestre di crescita umana e professionale. Il vero talento non si misura solo da dove si arriva, ma dal percorso che si sceglie di fare.

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