4 (più 2) semplici indicatori di una cultura della sicurezza
La cultura della sicurezza è un costrutto che a partire dagli anni '80 si è imposto con sempre maggior forza all'attenzione del mondo professionale, scientifico, organizzativo nel campo della sicurezza sul lavoro.
Sono innumerevoli i metodi, i questionari, le checklist per un'analisi della cultura di sicurezza. Poco utilizzati in Italia, ma ci sono. Esplorare la cultura di sicurezza di un'organizzazione può consentire una maggiore consapevolezza sulla qualità delle proprie prassi, e può consentire un piano d'azione per il miglioramento.
Come tutte le chiavi di lettura, non è scevra da problemi. E oggi molti iniziano a pensare che si tratti di un costrutto che è stato sopravvalutato nel tempo:
Non è certo mia intenzione entrare in questa sede in questo complesso dibattito. Ne ho trattato (fra altri argomenti) sia nel mio libro del 2009 per la Giunti che in quello più recente, del 2019 per la EPC (vi prego di notare che la recensione negativa presente alla pagina del volume sul sito EPC è stata fatta da una persona che dice di avere letto solo una parte del libro, spara a zero su diversi libri della casa editrice, e forse non ha capito del tutto il senso della parte che ha letto, tant'è vero che cita un articolo di legge in un libro che parla d'altro. A ogni modo amo sempre fare autocritica e mi prendo la mia parte di responsabilità).
Nel seguito la cultura di sicurezza verrà considerata un costrutto che può essere analizzato e migliorato con ricadute indirette sulla prestazione di sicurezza; senza dubbio è un'approssimazione sul piano epistemologico, mentre su quello pragmatico penso sia accettabile.
Ho avuto modo di praticare i temi della cultura di sicurezza, anche per conto di società di consulenza tra le più accreditate a livello internazionale, di insegnare in aziende e università tali concetti e pratiche. E mi sono fatto l'idea che esistano alcuni semplici indicatori che rivelano a grandi linee, in modo grezzo, il livello della cultura della sicurezza.
Non si tratta di un metodo scientifico di analisi, per approcci più scientifici e sistematici devo rimandare ad altre fonti, ad esempio questa bella, sebbene attempata, pubblicazione EU-OSHA.
Si tratta invece di un sistema molto pragmatico che in genere, sulla base della mia esperienza diretta, dice molto sul livello di maturazione della cultura di sicurezza e salute. Diciamo che fa parte della mia personale cassetta degli attrezzi.
Questi indicatori sono sei. I primi quattro sono evidenti parlando con le persone, ad esempio nelle aule di formazione. Gli ultimi due sono invece riferibili a evidenze che possono essere raccolte in campo o tramite evidenze documentali.
I primi due sono indicatori sensibili a quanto la sicurezza sia una priorità.
Indicatore 1 - Come viene affrontato o discusso il problema degli infortuni per caduta in piano (scivolamento e inciampo)
Mentre sul tema delle atmosfere esplosive è più difficile trovare persone che si mettano a ridere, sulle cadute capita spesso di sentire frasi raccapriccianti che attestano una decisa sottovalutazione (o ridicolizzazione) del tema. Si rammenti che tali infortuni sono molto numerosi e che a volte sono anche molto gravi.
Se provate a parlarne in una riunione o in una formazione potreste trovare uno di questi tre scenari:
Certo, anche su altre categorie di dinamiche di infortunio si potrebbe fare la stessa considerazione, ma quelle di caduta in piano si prestano particolarmente.
Indicatore 2 - Come viene considerata la formazione alla sicurezza
La formazione è sicuramente una leva importante, sebbene sia sopravvalutata nelle sue potenzialità (spesso si attribuiscono poteri magici alla formazione). Nelle prassi formative si rivela molto della cultura HSE e della cultura HR.
Nel modo in cui si parla e si agisce riguardo alla formazione, potreste contemplare i seguenti scenari:
Il terzo e il quarto indicatore riguardano i fattori psicosociali. Già, non dimentichiamo che alcuni sistemi di analisi della cultura della sicurezza sottovalutano ampiamente (o addirittura trascurano del tutto) l'importanza dei fattori psicosociali per la sicurezza e il benessere. Che invece in una visione moderna dovrebbero essere assolutamente contemplati.
Indicatore 3 - Che importanza viene data allo stress e ai fattori psicosociali
Ecco tre scenari piuttosto comuni:
Indicatore 4 - Parlando di violenza e molestie sul lavoro...
Un altro aspetto psicosociale di rilievo, sul quale l'attenzione sta crescendo.
Provate a parlarne durante una riunione, o in aula, o anche alla macchina del caffè:
Vorrei specificare che ho fatto nella mia vita esperienze bellissime e utilissime in elearning, sia come formatore che come discente. Per lo più all'estero. In Italia fare formazione in elearning resta quasi sempre un modo per soddisfare formalmente un obbligo o una policy.
Gli ultimi due indicatori sono un po' diversi, non fanno riferimenti a scenari e non si apprezzano nelle discussioni formali o informali, ma vedendo situazioni reali (il quinto indicatore) e documenti (il sesto indicatore).
Indicatore 5 - Tolleranza di situazioni o comportamenti a rischio
Questo è un indicatore che può essere reso quantitativo, ma che mi piace considerare qualitativo. Solo in una cultura avanzata le persone (senza distinzioni di ruoli) si attivano personalmente facendosi carico anche di situazioni poco gravi. E al contrario in una cultura di sicurezza deteriorata accadono gravi situazioni e comportamenti a rischio sotto gli occhi di tutti, e vengono considerati normali.
Orbene, qual è il comportamento o la situazione meno grave che sollecita un intervento veloce (indipendentemente dai ruoli), è un ottimo indicatore di cultura della sicurezza.
Indicatore 6 - Capacità del sistema di riporto dei rischi
Questo è un indicatore di capacità del riporto di eventi negativi. Che a sua volta è legato ad aspetti di "blame (o just) culture", di stili manageriali, e molto altro.
Non sto parlando del numero di segnalazioni, ma della loro qualità. Se vengono segnalati solo near miss in cui si è sfiorato il disastro o l'infortunio mortale, o se invece al contrario vengono segnalati anche near miss o situazioni che avrebbero potuto generare infortuni lievi, è un indicatore potente della capacità di riporto, e in generale della cultura di sicurezza.
Conclusioni
Sì lo so, ci sono tanti altri aspetti, indicatori, sfaccettature della cultura di sicurezza; quando mi viene chiesto di occuparmi in modo specifico della cultura applico strumenti più sistematici e meno soggettivi. Ripeto, non è un metodo scientifico, ma qualche indicazione pragmatica derivante dalla sedimentazione di espererienze.
Chi vuole può anche applicare dei punteggi ai primi quattro indicatori (0 punti per lo scenario di cultura carente; 1 punto per quello di cultura intermedia; 2 per quello di cultura avanzata) ottenendo un punteggio grezzo da 0 a 8. Sono poche le organizzazioni che arrivano al punteggio di 5, anche se qualcuna si trova. Non conosco nessuna organizzazione che arrivi al punteggio massimo.
Materiale a libero uso con citazione della fonte. Protetto da marca temporale
Carlo Bisio, Psicologo delle Organizzazioni, è stato docente a contratto presso l'Università di Milano Bicocca e altri atenei. Ha acquisito l'International NEBOSH Diploma in Occupational Health and Safety, il Master biennale in Ergonomia presso il CNAM di Parigi. E' ergonomo registrato dal CREE (Eur.Erg.). E' Graduate Member of IOSH, socio AIAS, socio SIE. E' autore di numerosi scritti. Consulente, formatore, ghost writer.
MEDICO DEL LAVORO-ERGONOMO-FORMATORE CERTIFICATO
2 anniMolto bene, grazie.
Psicologa del lavoro/progettista sociale
2 anniOttimo articolo e spunto di riflessione. Nell’ultimo corso di formazione che ho seguito come lavoratrice nel 2020, lo stress è stato trattato molto velocemente e il formatore sapendo di avere a disposizione una psicologa del lavoro, ha fatto fare a me alcune integrazioni. Per quanto riguarda le molestie nei luoghi di lavoro, l’argomento non è stato per nulla trattato.
Country HSE Advisor presso Electrolux Italia SpA
2 anniOttimo spunto, della serie “tutto ciò che può essere misurato può essere migliorato” !
Professional Formazione Professionalità Industriali
2 anniCarissimo Carlo, ho letto con attenzione il tuo articolo che merita un plauso con lode incorporata. Sono fermamente convinto che se fosse stato letto dal filosofo e frate francescano Guglielmo di Occam avresti ricevuto molti pollici in su ! Come sempre, apprezzo il tuo approccio da buon "gnoseologo", ossia di chi va alla radice della conoscenza, che sa individuare con chiarezza quali sono gli oggetti, per poi definire validità ed efficacia nelle applicazioni pratiche nella vita (e non solo lavorativa). by Leonardo Cuccaro
Avvocato penalista cassazionista
2 anniEccellente articolo. Complimenti