Ascoltare è......
La ridotta capacità di ascolto sta sempre di più sviluppando persone che non hanno più nulla da dire. In teoria siamo tutti d’accordo sulla centralità di quest’azione, nella pratica pochi riescono a trasformare quest’azione in un’attitudine.
Ascoltare è faticoso!
Chiunque decida che è arrivato il momento di far diventare un’attitudine l’arte di ascoltare, e non più un semplice gesto di breve durata, deve mettere in conto che si troverà di fronte a dei veri e propri sacrifici:
1. Domare sé stessi: quando stai ascoltando l’altro devi, contemporaneamente, domare te stesso, i tuoi impulsi alla risposta immediata, la tua gestualità e le tue espressioni facciali. Chi ti sta parlando non deve percepire una tua immediata posizione rispetto all’argomento espresso.
2. Accantonare il giudizio: siamo abituati a giudicare prima di ascoltare completamente l’altro (pre-giudizio), quest’atteggiamento è una vera e propria barriera all’ascolto perché filtra una gran parte delle parole del nostro interlocutore.
3. Sgombrare la mente: non possiamo pensare di ascoltare l’altro se continuiamo a pensare alla mail letta un attimo primo, alle notifiche che stanno arrivando sul nostro smartphone o a quello che dobbiamo fare entro la fine della giornata. Il tempo dell’ascolto deve essere un tempo dedicato esclusivamente alla persona che abbiamo di fronte.
Ascoltare è produttivo!
Se l’ascolto diventerà una vera e propria attitudine allora state certi che si trasformerà in un mezzo di grande produttività. Le persone amano leader che sanno ascoltare perché:
1. Genera fiducia: quando ci troviamo davanti a persone pronte ad ascoltarci senza giudicare quello che abbiamo detto o proposto inevitabilmente cresce la fiducia nei loro confronti, perché vediamo in loro una “porta aperta”. La fiducia permette quel passaggio dal “devo lavorare per te” a “voglio lavorare con te”.
2. Crea empatia: le persone amano essere comprese e provano sensazioni positive quando hanno un leader “vicino a loro”. Il mancato ascolto crea enormi distanze tra capo e collaboratore. La condivisione dei propri problemi personali, o di alcune condizioni che potrebbero influenzare il nostro stato d’animo, con il nostro responsabile, ci aiuta a lavorare meglio in quanto crea in noi la consapevolezza di avere “leader vicini”.
3. Sviluppa idee e soluzioni: in un ambiente dove le persone si ascoltano e vengono ascoltate si agevola lo scambio di idee e suggerimenti finalizzate ad una maggiore efficacia lavorativa. Qualcuno ha detto: “non è mai uscita una buona idea da una riunione” e forse è vero perché le intuizioni produttive vengono generate on the road in un contesto di fiducia e ascolto reciproco.
Vi lascio con l’ideogramma cinese “ting” illustra più di mille parole cosa (e come) significa ascoltare.
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6 anniCondivido e copio!!!!