C'è chi sente l'attesa della Vigilia, E CHI MENTE

C'è chi sente l'attesa della Vigilia, E CHI MENTE

Domani in Lombardia riaprono le scuole dopo 96 (NOVANTASEI) giorni. Finalmente. Ho chiesto a ChatGPT quante persone in Italia frequentano la scuola dai sei anni in avanti e mi ha risposto così.

"Secondo i dati più recenti forniti dal Ministero dell'Istruzione, in Italia ci sono circa 8 milioni di studenti tra i 6 e i 18 anni che frequentano le scuole primarie, secondarie di primo grado (medie) e secondarie di secondo grado (superiori). Questo numero include:

  • Scuole primarie: circa 2,6 milioni di studenti
  • Scuole secondarie di primo grado: circa 1,6 milioni di studenti
  • Scuole secondarie di secondo grado: circa 2,7 milioni di studenti"

Se pensiamo che la media di figli per coppia è inferiore al 2 non possiamo certo dire che questo impatti 16 milioni di genitori, ma fossero anche 12 i milioni di genitori coinvolti, comunque si tratta di persone in età da lavoro, e quindi è qui che ne parlo, dove troppo spesso sembra che ci si sia bevuti la fesseria secondo cui si debba/possa parlare di equilibrio o dicotomia vita/lavoro.

Quindi ad andarci bene ci sono anche 48 milioni di nonni, ma facciamo 24 perché la loro generazione ha fatto più figli, di cui - fra i più giovani - un'altra decina lavorerà ancora.

Quindi così - vuoto per pieno, eh, non stiamo facendo un esercizio di statistica - abbiamo aziende, realtà produttive, sistemi, che vengono seriamente interessati, per i milioni di persone coinvolte, da questa chiusura senza fondamento alcuno, nel 2024.

NOVANTASEI giorni di pausa estiva dove noi caregiver, genitori, tutori e tutrici ci siamo dovuti scapicollare, logisticamente ed economicamente, per risolvere una questione che non ha veramente più senso di esistere. Una vergogna senza senso. Una fatica immonda.

Ma fermiamoci un attimo: come è possibile che il calendario scolastico italiano sia ancora fermo al secolo scorso? Siamo pronti a ripensare un'istruzione che possa davvero essere inclusiva, sostenibile e... più intelligente?

WeWorld Onlus ha lanciato una petizione per chiedere alle istituzioni di ascoltare le famiglie e rimodulare il calendario scolastico. Perché? Ecco alcuni dati e proposte che non possiamo più ignorare:

  • 📉 Le pause estive più lunghe d’Europa (14 settimane), create per le esigenze agricole del passato, non rispondono più ai bisogni delle famiglie moderne.
  • 🧠 Perdita di competenze (summer learning loss): mesi di apprendimento faticosamente guadagnati durante l'anno si dissolvono nel nulla.
  • 🔄 Disuguaglianze sociali: non tutte le famiglie possono permettersi campi estivi o attività educative durante le vacanze, aumentando il divario tra chi ha e chi non ha.
  • 🕒 Tempo pieno per tutti e tutte: attualmente solo una piccola parte delle scuole offre il tempo pieno, soprattutto al Sud.

👉 Firma anche tu la petizione e sostieni il cambiamento ✍️

Approfondite al link della petizione tutte le richieste, molto articolate e frutto di una conversazione che dura da molto tempo, anche grazie ad attivisti e attiviste, come il duo Mdm che sostiene l'iniziativa, e che affianca a una lettura dissacrante delle maternità un impegno costante su questi temi, facendosi cassa di risonanza e partecipando al dialogo critico costruttivo.

Credo sia ora che privato e scuola pubblica si uniscano in relazioni virtuose per sostenere un vero glow-up del nostro sistema scolastico. Se siete bravi veramente, potete fare profitto e impatto, insieme.

P.S.: Se non conosci bene il tema e la conversazione che ne deriva, per favore non perdere tempo a commentare superficialmente. Il dibattito è già molto avanti. Attiva il mindset della curiosità e studiaci un po', poi ne parliamo volentieri 😉

Giovanna L.

Political Scientist/EU Programme Management/ Italian Army Reserve Officer

1 anno

Vivo in Belgio, dove la scuola chiude la prima settimana di luglio e riapre l’ultima di agosto. È vero anche, tuttavia, che ogni 2 mesi di scuola ci ci sono 10 giorni di vacanza che garantiscono un break ai ragazzi, senza perdere continuità educativa. I quei giorni le scuole assicurano “stages” a pagamento (circa € 90 a settimana), un servizio messo a disposizione dei genitori che lavorano. Racconto questo solo per fornire spunti al mio paese, tanto bello quanto indietro.

Elena Bianchini

AI First Product & Transformation Leader | Director of Digital Platforms | B2C & B2B | Telco, Travel, Retail | Driving Growth with Scalable Tech & Human-Centric Design

1 anno

✔️

96 giorni di perdita di continuità educativa e conoscenze per i figli. 96 giorni di impegno familiare/genitoriale che supplisce con fatica alle mancanze di un intero sistema paese.

Barbara Garavaglia

Già responsabile struttura di genetica dei disturbi del movimento e del metabolismo energetico

1 anno

Firmato e condiviso

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