Cultura Aziendale ed Employee Advocacy Program
Nella realizzazione di attività di Employer Branding, bisogna considerare il peso ed il significato attribuito alla propria cultura aziendale nelle due direzioni, quella di chi l’ha costruita e quella di chi la recepisce. Una strategia efficace, infatti, deve includere la valutazione oggettiva e, solo successivamente, la trasposizione della propria cultura aziendale in messaggi di comunicazione adeguati e coerenti che mettano insieme proprio le due direzioni in un’unica via semplice, chiara e riconoscibile per tutti.
Sarà fondamentale creare, e solo successivamente diffondere, una cultura ed un ambiente aziendale che invoglino i dipendenti ad affrontare al meglio la propria giornata lavorativa, che aiuti il loro rendimento, che li porti al raggiungimento degli obiettivi di performance prefissata ma che includa anche le loro esigenze; non dobbiamo dimenticare che parliamo anche di chi potenzialmente consiglierebbe o meno agli amici di inviare il cv alla propria azienda. In questo senso e in un contesto che prevede l’uso sempre più accentuato di remote working o nei casi migliori di smartworking, utilizzare anche i social media per coinvolgere i dipendenti potrebbe risultare una scelta strategica. Un esempio tra tutti potrebbe essere lo stimolo a raccontare la propria giornata lavorativa utilizzando le storie di Linkedin e seguendo un filone definito ex ante che dia l’opportunità di inserire i dipendenti al centro delle storie e della vita dell’azienda, sempre a patto che l'attività sia calata in un contesto autentico, di accoglienza e assoluta trasparenza.
Poiché sono coinvolti in tutti i processi quotidiani, i tuoi dipendenti sono lo specchio dei tuoi processi, dei tuoi valori e sono anche la fonte più affidabile di valutazione su un posto di lavoro vacante presente nella tua azienda. Infatti, se troppo spesso i messaggi trasmessi dagli account aziendali mancano di credibilità ed umanità, i messaggi trasmessi da un dipendente aiutano a comunicare l'azienda come autentica, affidabile e trasparente. Diventa quindi un'opportunità incorporare attività di Employee Advocacy nel tuo Employer Brand.
Proprio l’Employee Advocacy ha acquisito un significato diverso con l’arrivo e l'utilizzo massiccio dei social network e, volendo semplificare al massimo, si tratta di far intervenire direttamente i dipendenti nella diffusione dei contenuti legati al brand condividendoli nei profili social personali con l’obiettivo di favorire il passaparola positivo e rafforzare la reputazione dell'azienda.
Mettendo al centro dell’attenzione l’interno di una realtà e agendo sulla reputazione, bisogna però stare molto attenti. Dobbiamo guardarci dentro nel vero senso della parola e capire se siamo realmente pronti per un’attività del genere: comprendere a fondo la corrispondenza tra i valori dei dipendenti, la cultura aziendale e le condizioni di lavoro, è il primo passo inevitabile per avere certezza di essere pronti. Se così non fosse la priorità sarebbe quella di sistemare le cose, andando a lavorare sulla comunicazione interna per risolvere al meglio queste discrepanze.
Non farlo, invece, significherebbe rischiare di far emergere in modo netto e pubblico queste divergenze. Dobbiamo quindi essere un luogo e un’entità con cui si voglia realmente lavorare, talmente tanto da metterci con fierezza e convinzione la faccia. Quando i componenti di un team si sentono valorizzati e motivati sono più inclini a comunicare la propria esperienza positiva in un percorso che deve lavorare sulla spontaneità e sull’assenza di imposizioni.
Il passo successivo, poi, è quello di attivare progetti specifici di engagement dei dipendenti e, dato che parliamo di social, potrebbero rientrare tra le attività anche dei corsi di formazione per poterli utilizzare in maniera adeguata. Una policy sull'utilizzo dei canali social è fondamentale, non tanto per regolamentare quanto per supportare i dipendenti, per aiutarli a non commettere errori e dissipare eventuali paure o incertezze. In questo documento, devono essere segnalate tutte le linee guida di comunicazione, definendo cosa il dipendente può condividere e in che modo, con una serie di esempi pratici per approfondire e capire meglio. E, più in generale, l'attività di advcacy dovrebbe anche essere parte di un progetto più ampio non esauribile nel solo coinvolgimento dei dipendenti sulle attività di comunicazione social dell'azienda.
I candidati, esposti ad una attività che metta i dipendenti al centro di un progetto di comunicazione, saranno maggiormente coinvolti e pronti a conoscere ogni dettaglio delle aziende che stanno prendendo in considerazione per un futuro lavoro.
I canali social dell’azienda sono strategici in questo senso perché rappresentano una reale opportunità per diffondere una reputazione positiva proprio integrando anche i punti di vista dei propri dipendenti; inoltre, non solo una buona attività di coinvolgimento dei dipendenti sui canali social potrebbe aiutarti nell’acquisizione di nuovi professionisti di talento, ma andrebbe incontro anche all'esigenza dei dipendenti di sentirsi parte di un processo che ascolti le loro esigenze e li metta al centro del racconto aziendale.
Attività di questo tipo, infatti, sono in grado di rendere la tua organizzazione coinvolgente, attenta e popolare agli occhi di tutti.