Engagement è un fidanzamento?

Engagement è un fidanzamento?

Nel 2021 ho sentito utilizzare il termine engagement più della parola mamma, sorella, amico o pasta al pomodoro.

Engagement in inglese significa soprattutto “fidanzamento” che vuol dire promessa di matrimonio; nel marketing si alimenta di pratiche per “agganciare” il cliente al brand; a scuola significa attrarre gli studenti con corsi interessanti, professori capaci, luoghi adatti allo studio; in HR è la nuova buzzword per surfare la sopravvivenza dell’organizzazione e fare tutto lo scibile previsto da Wikipedia per attrarre, trattenere e rendere le persone meno noiose quando parleranno della loro azienda.

Sembra che i dati, l’AI, le tecnologie, i benefits, l’analisi predittiva dei comportamenti, il lifelong learning siano le chiavi per “ingaggiare”, per sedurre, per creare legami stabili; è questo il bisogno delle persone (che devono stare sempre al centro altrimenti ci viene un mancamento esistenziale) o stiamo cercando una strada non chiara?

Le persone cosa vogliono veramente?

Questo termine “VERAMENTE” credo sia la chiave.

Non rischiamo di portare i collaboratori verso bisogni indefiniti e non necessari dai quali poi dovremo a nostra volta staccarci o difenderci?

Due domande farei: cosa vuoi "veramente" dall’azienda e se tu fossi a capo dell’organizzazione cosa faresti per gli altri?

Chiarezza di intenti, decisioni condivise e soprattutto responsabilità delle cose dette credo favoriscano la relazione duratura, creando coesione e condivisione.

Nella vita a casa, con i nostri figli, se non siamo "felici" e non sappiamo cosa vogliamo, ci buttiamo su coursera, sui ticket restaurant, sull'AI o ci dovremmo preoccupare di noi stessi come esseri umani complessi per trovare l'essenza della nostra insoddisfazione?

Le aziende dovrebbero, anche se non è il loro vero ruolo, supportare le persone insoddisfatte, più fragili, a farsi domande potenti per cercare risposte. Le risposte che diamo a noi stessi sono quelle che dovrebbero soddisfare i nostri bisogni primari anche nelle organizzazioni.

Serve essere responsabili dei nostri bisogni verso l'organizzazione fornendo indicazioni non legate alla moda del momento o allo sconforto di una serata andata male con il nostro partner o con la multa presa in tangenziale.

Non credo nel “fidanzamento” con tutti (se mia madre dovesse essere l’organizzazione avrebbe un vento per capello) ; anche l’engagement cutsomizzato, diverso per ognuno, rischia di rendere le organizzazioni dei supermarket emozionali; il marketing strategico ad personam, dove la produttificazione del piacere di lavorare viene prima del comprendere i veri bisogni degli umani, rischia di trasformare l'HR in un domatore di leoni abbioccati dal sonnifero dello storytelling; i benefits, il wellbeing, i contratti, i premi, le performance sono contratti, artefatti, reward a breve termine.

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Dobbiamo capire, a mio avviso, se le persone hanno una volontà sincera di prendersi cura dell’altro, di sentirsi bene insieme agli altri colleghi e di togliere astio e gelosie che favoriscono il disagio e alimentano il burn out della soddisfazione personale.

Investire nel coinvolgimento dei dipendenti non significa renderli felici. Il coinvolgimento dei dipendenti non significa la loro felicità o soddisfazione. Tutti questi concetti sono collegati, ma non sono sinonimi!

Anche se i tuoi dipendenti sono soddisfatti dei vantaggi che l'organizzazione offre loro, non significa necessariamente che siano effettivamente coinvolti nel loro lavoro.

Se tutti ci dovessimo prendere un po’ cura degli altri capiremmo che i dati raccolti e analizzati dai sistemi di intelligenza artificiale farebbero grafici con le faccine 😊 e i nostri fidanzamenti non avrebbero bisogno di promesse.

Non sempre volgiamo essere ingaggiati, a volte ci basta capire dove siamo e partecipiamo onestamente ad un banchetto che è regolato da coerenza, rispetto e equità; queste cose av olte ci rendono soddisfatti e ci legano alle cose e alle persone.

Simone Bini

★ Innovazione Ferroviaria ★ Specialista UCC ★ Millennial Geriatrico ★

4 anni

Engagement. La parola più abusata nell'era COVID solo dopo all'altra grande parola di questo periodo: #resilienza 🤣 🤣

Francesca Gelli

Procurement E2E Champion

4 anni

Ah engagement! Parola abusata come tante altre e non compresa affatto. Tradotta malissimo e per questo pure travisata. Quante discussioni sul tema in azienda! Alcune molto interessanti altre veramente improponibili. Normalmente quelle improponibili avvengono sempre in fase di valutazione di fine anno. Origine della parola: impegno, partecipazione attiva. E quando si partecipa attivamente a qcs? Quando abbiamo la libertà di esprimerci e veniamo ascoltati. Quando il nostro pensiero viene rispettato (non necessariamente condiviso), non provoca ripercussioni negative e proprio per questo alimenta uno scambio continuo fonte inesauribile di innovazione e cambiamento. Quando alle dichiarazioni di intenti seguono comportamenti. Quando le difficoltà generano empatia e collaborazione non isolamento o peggio allontanamento. Quando sentiamo di essere parte di un meccanismo più complesso che ci rende invisibili agli occhi ma non al cuore. Prendersi cura degli ingranaggi assicura lunga vita all'orologio d'epoca che fa bella mostra di sé togliendo visibilità a chi fa spostare realmente le lancette. Hai menzionato tre paroline chiave: coerenza rispetto ed equità. Merce rara. Aggiungerei ascolto. Grazie per il tuo articolo!

Stefania Giachino

Business Resilience Governance |Cyber Resilience & Architecture Expert | Risk Management | ITIL,VERISM & COBIT certified 🎖️ | AI enthusiast 🤖 | Nature Lover 🌱 | Proud Mum 🤱🏻

4 anni

Che bell’ argomento!👏

Paolo Ronconi

Consulente di vendita Toyota

4 anni

Spesso succede, può succedere, che l'azienda non riesca a pagare gli stipendi. Per un mese, due e oltre. In quel frangente i collaboratori (se preferite dipendenti o altro) stanno compiendo un atto di finanziamento dell'azienda. I collaboratori hanno impegni finanziari, il mutuo, la famiglia, i figli. Così come l'azienda. I collaboratori compiono un'azione di fiducia nell'azienda tramite il proprio cercando di risollevare le sorti economiche di questa. Ne va del futuro di persone e delle loro famiglie. Gli aspetti fondamentali, pratici sono aldilà di engagement e commitment. Primum vivere deinde filosophari.

Giovanni Reale

Consulente senior HR | Consulente di carriera | Formatore |

4 anni

Andrea Mattioli, la metafora del fidanzamento è sempre suggestiva per rappresentare il rapporto azienda e persona e la parola engagement effettivamente si può tradurre così, ma l'uso del concetto di engagement per le organizzazioni, che nasce nell'ambito della psicologia del lavoro e delle organizzazioni, è un un concetto che non va confuso con altri, ad esempio il commitment (alleanza psicologica), forse più vicino al fidanzamento... L'engagement è più legato al senso di presenza psicologica in azienda e all'impegno nel lavoro. Così almeno noi di #cambiarparadigma e non solo, la vediamo... certo si trova di tutto in giro...

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