la certificazione
Dopo 20 anni di lavoro nell’ambito delle certificazioni e dei sistemi di gestione, penso di aver raccolto un bagaglio di conoscenza e informazioni discrete, e quindi mi sento libero e consapevole di quanto in seguito descritto.
Purtroppo ancora troppe aziende vedono la certificazione come un atto puramente formale, costoso e di poco valore, e vivono la certificazione con lo solo scopo di ottenere un ulteriore “pezzo” di carta. La realtà è ben diversa, intraprendere un percorso di certificazione vuol dire mettersi in gioco per primi, misurarsi, individuare rischi, strutturare i processi tutto in ottica della sostenibilità garantendo ai clienti la continuità produttiva. Queste fasi non possono essere formali, ma di sostanza e soprattutto non posso non dar valore e motivazione all’imprenditore. Molti ancora oggi mi chiedono; “ma quanto costa certificarsi?”, dipende da cosa si vuole ottenere; un sistema standard che porta solo carta e crea informazioni per soddisfare solo l’ente? Se cosi fosse costerebbe troppo a prescindere. Se l’azienda è disposta a percorrere un tracciato accompagnato da professionisti validi con il supporto dell’intera organizzazione per raggiungere i propri obiettivi e non solo il marchio, allora sicuramente un costo c’è, anche perché le competenze e le professionalità in tutti i vari settori hanno un costo. Quindi prima di arrivare alla conclusione: "costa troppo", vediamo cosa ha portato e che valore aggiunto ha fornito.
Voglio sempre sottolineare che la certificazione non è un pezzo di carta, ma un modo di essere e di garantire al cliente quanto richiesto con sistematicità e continuità considerando e limitando tutti i rischi connessi. Dico sempre: prima si crea il muro poi, in caso si appende il certificato. Un altro elemento importante è la scelta dell’ente, come dicevo da 20 anni svolgo audit, per conto di SQS, presso aziende di ogni tipologia e dimensione ed ogni volta è come la prima volta, lo stimolo, l’interesse, la curiosità non muoiono.
Scegliere quindi enti ove i professionisti non si soffermano al puro "compitino" formale, ma VIVONO l’audit sempre nell’ottica di lasciare al cliente un valore, spunti di miglioramento, motivazione, è una missione che richiede alte competenze, conoscenze e ottime soft skills. Ecco perché quando si parla di prezzo o mi si paragona ad altri, vorrei sapere in primis cosa vuole il cliente e a quale platea di concorrenti mi sta paragonando. Non c’è peggior investimento, anche minimo, per qualcosa che non vale nulla. L’azienda quindi deve porre attenzione nella scelta dei propri partners con i quali iniziare il percorso della certificazione, rivolgendosi a consulenti validi che non producono carta, ma anzi la riducono concentrandosi sul concetto organizzativo. Lo stesso vale come già detto, anche nella scelta dell’Ente, è importante sempre avere la certezza.
- Della validità dell’accreditamento in essere
- Delle competenze ed esperienze dell’auditor
- Dei tempi di gestione delle pratiche
- Dell’approccio operativo
Io credo ancora che un audit ben fatto debba partire dall’entusiasmo di chi lo esegue, al fine di trasmettere interesse al cliente, facendo percepire che l’investimento porterà con sé risultati certi e non pure formalità.
Non facciamo morire la certificazione! La certificazione è valore e richiede impegno da parte di tutti, coinvolgimento e voglia di migliorare e migliorarsi.
Consulente e Lead Auditor Sistemi di Gestione ISO
3 anniComplimenti Carlo, un prezioso contributo soprattutto per gli imprenditori, per aiutarli a capire che la certificazione è un percorso che deve portare o creare valore nell'azienda. Poi, è anche un titolo di cui fregiarsi.
Area manager nord Italia - lead auditor SQS ITALIA ISO9001 ISO14001 ISO45001 ISO3834 EN16636- Associazione Svizzera per Sistemi di Qualità e Management
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