PENTECOSTE - I 7 doni dello Santo Spirito
La Pasqua è per il cristiano la festa più importante, poiché ci ha annunciato la risurrezione del Signore Gesù che ha modificato radicalmente la nostra vita, promettendoci l’eternità. Però, priva della Pentecoste, sarebbe rimasta un avvenimento conosciuta da pochi, incapace di offrire un significato pieno e totale alla nostra esistenza, poichè la “bella notizia” della Pasqua si è diffusa nel mondo, lungo i secoli, mediante lo Spirito Santo.
Anche la nostra vita, fin dal Battesimo, è accompagnata da questo dono che ci è stato offerto abbondantemente nel sacramento della Confermazione.
Nel giorno della cresima, magari tanti anni fa, siamo stati invasi dallo stesso Spirito Santo ricevuto dagli apostoli nel giorno di Pentecoste, che consentì loro di comprendere totalmente gli insegnamenti del Signore Gesù e di modificare la loro esistenza; da timorosi in coraggiosi, da titubanti in discepoli convinti e testimoni del Cristo fino al martirio.
Dunque, lo Spirito Santo, ci consapevolizza della nostra responsabilità di cristiani e ci stimola a porci a servizio di Cristo e della Chiesa.
E’ Lui che ci offre la forza per concretizzare il Vangelo nella quotidianità affinché sia credibile.
E’ Lui che suscita, purifica e fortifica i nostri generosi propositi per umanizzare la nostra vita e quella societaria.
E’ lui che ci consente di “rendere ragione della speranza che è in noi”.
Come agisce lo Spirito Santo?
Mediante i suoi “sette doni”: la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore. “Doni” che ci consigliano e ci supportano quotidianamente.
Esaminiamoli brevemente.
Il dono della sapienza.
Ci fa gustare il “sapore del divino della vita”, mostrandoci nelle creature e negli avvenimenti la presenza di Dio e infondendoci la certezza che nulla nella nostra esistenza accade per caso. Questo dono, inoltre, ci fa comprendere che la vita è un cammino, un viaggio…, poiché la dimora definitiva sarà il Paradiso. Ebbene, il nostro sforzo, dovrà essere quello di non confondere il provvisorio con il definitivo, di “non accumulare tesori sulla terra" ma "nei cieli".
Il dono dell’intelletto.
Ci fa cogliere il significato profondo della Sacra Scrittura e delle verità di fede, stimolandoci a conoscere sempre meglio Dio.
Il dono del consiglio.
Ci illumina di fronte alle decisioni importanti nella vita. Ma poche volte lo invochiamo: ci lasciamo consigliare dai vari esperti umani e poco da Dio.
Il dono della fortezza.
Ci assicura fermezza e costanza nel ricercare il bene. Ci garantisce coerenza tra valori e comportamenti, affinché superiamo la paura, il conformismo e il rispetto umano. Ci sollecita a difendere la verità agendo con soavità e contemporaneamente con fermezza.
Il dono della scienza.
E’ il dono che dovrebbero invocare studiosi, scienziati e ricercatori affinché orientino ogni sperimentazione e scoperta a favore della realizzazione dell'uomo, del suo benessere e della sua crescita umana e spirituale.
Il dono della pietà.
Infonde nel cuore dell’uomo l’affetto filiale nei confronti di Dio Padre. Di conseguenza, suscita il desiderio della preghiera affinché il rapporto con Lui si accresca e si interiorizzi. E’ pure il dono che va invocato, ad esempio, quando fatichiamo a pregare.
Il dono del timore.
Ci fa recuperare il “senso del peccato”; ne evidenzia la gravità e contemporaneamente mostra la fragilità dell’uomo. E’ il dono che dovrebbe suscitare orrore e contrizione per i peccati commessi.
Gli apostoli, sostenuti da questi sette doni, abbandonarono il cenacolo e fondarono la Chiesa, che per l'azione dello Spirito Santo è giovane anche dopo duemila anni di storia.
Lo invochiamo sulla nostra vita mediante alcune frasi della “sequenza”, un’ antica preghiera appunto allo Spirito Santo.
“Vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Senza la tua forza nulla è nell’uomo, nella è senza colpa.
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2 anniMaranathà Ruah, VIENI SANTO SPIRITO E MANDA A NOI DAL CIELO UN RAGGIO DELLA TUA LUCE!
Prof. T.I. dir. dipartimento
2 anniGrazie Don.