Per diventare Formatore Esperienziale serve un Master?
“Per diventare Formatore Esperienziale serve un Master?” Questa è la domanda che ci siamo posti quando abbiamo deciso di dare vita a questo progetto e la risposta è stata “Sì, serve”. Per fare formazione esperienziale servono strumenti e tecniche specifiche e per poterle usare nel migliore dei modi occorre sperimentarle in prima persona.
Giunti alla terza edizione dell’Executive Master in Formazione Esperienziale posso affermare che non siamo i soli a pensarla così e questo mi rende davvero felice.
Innanzitutto: come è nato il Master
Di ritorno da una conferenza a cui avevo partecipato insieme ad Erika Cardeti e Renata Borgato, le altre due docenti che mi accompagnano in questa avventura, abbiamo notato che erano molti i professionisti che proponevano la formazione esperienziale, conducendo attività molto stimolanti, ma alle quali non seguiva mai un debriefing adeguato, che è invece fondamentale per dare significato all’esperienza e lasciare strumenti utili ai partecipanti per la quotidianità aziendale.
E quindi abbiamo pensato: “Perché non lo strutturiamo noi un Master che insegni a progettare un gioco, condurlo in maniera esperienziale, ma soprattutto ad usarlo come strumento e non come finalità in un intervento formativo?” Voilà.
Che cos’è l’Executive Master in Formazione Esperienziale
Il Master ha un approccio molto concreto, in linea con le tematiche trattate e fa uso di molte esercitazioni pratiche in cui i partecipanti sono chiamati a mettersi in gioco in prima persona. È dedicato a chi lavora nel settore delle risorse umane e della formazione aziendale e vuole acquisire gli strumenti necessari a progettare interventi di formazione che abbiano caratteristiche specifiche, tali da potersi definire attività esperienziali.
Ogni anno abbiamo voluto che ci fossero delle novità, perché come docenti di formazione abbiamo bisogno sempre di nuovi stimoli. Nell’edizione passata, per esempio, abbiamo coinvolto la campionessa olimpionica Iosefa Idem, che nella penultima giornata del Master ci ha parlato della sua grande esperienza in ambito sportivo e ci ha raccontato le metafore della sua vita, aprendo un confronto davvero stimolante. Non finirò mai di ringraziarla per la sua disponibilità, gentilezza e grande professionalità.
Certo, tenere il Master significa un ulteriore carico di lavoro che si aggiunge alla progettazione, alla formazione aziendale in aula e all’attività di Team Building che svolgiamo quotidianamente e talvolta il lunedì, quando si riparte con la settimana lavorativa, si è davvero distrutti, tanto da pensare: “Ma chi ce lo ha fatto fare?”.
La risposta è semplice: ogni volta che siamo lì per condividere con altri formatori quello che abbiamo appreso in questi anni, ci arriva una carica di energia che solo un’aula di questo tipo può dare. E quest’anno abbiamo avuto la fortuna e il piacere di avere un’aula super attiva, energica e energizzante e personalmente non vedevo l’ora che arrivasse il sabato per poter lavorare con il gruppo.
Per questo vorrei ringraziare ancora una volta, in ordine sparso, Natalia, Sara, Daniela, Francesca, Maria Chiara, Fabio, Stephanie, Claudia, Maria Rosaria, Cinzia, Renata, Arina, Guglielmo per aver partecipato al Master con curiosità ed entusiasmo e aver contribuito a formare noi docenti, oltre che se stessi.
In vista della prossima edizione
L’apertura di un Master da te fortemente voluto e ideato è sempre emozionante e ogni edizione porta con sé sempre un po’ di incognite. Sono un maniaco del dettaglio e credo che la cura del materiale, del setting dell’aula e l’attenzione da dedicare ai partecipanti stessi siano fondamentali, fermo restando i contenuti solidi, specialmente quando ancora il gruppo non ti conosce.
La stessa emozione che sentivo io nel progettare le lezioni, l’ho trovata nei partecipanti che timidamente entravano in aula e ci guardavano con occhi carichi di aspettative. Ma la potenza della formazione esperienziale e una conduzione adeguata hanno creato un clima favorevole già dopo il primo icebreaker e ci è bastato poco per capire che sarebbe stato un viaggio bellissimo.
E così è stato: dai momenti di aula a quelli outdoor fino a quelli conviviali: credo che la compagnia in un viaggio sia fondamentale e in questo caso ha fatto la differenza. Sono straconvinto che questo succederà anche nella prossima edizione e non vedo l’ora di conoscere le persone che vorranno condividere questa nuova avventura con noi di CLEVER.
Informazioni di servizio
Ascoltate le testimonianze dei partecipanti alla scorsa edizione nel video alla fine di questo articolo. Inoltre mi fa piacere ricordare che ogni anno progettiamo degli Open Day in cui è possibile avere un primo assaggio del metodo formativo del Master e il prossimo è il 14 giugno. Per adesso c’è posto, noi vi aspettiamo a bordo.
Progettista Conto sistema Fondimpresa- Formatrice/Trainer
6 anniIn qualità di partecipante al master e di for matrice posso testimoniare che l'impegno profuso è stato ampiamente ripagato non solo dall'acquisizione di nuove tecniche e strumenti propri della metodologia esperienziale, ma anche da un vissuto d'aula carico di energia accompagnato dalla volontà condivisa di migliorare sempre, anche quando all'attivo si possono contare diversi anni di esperienza.