Perché alcune persone prendono sempre decisioni migliori di altre?

Perché alcune persone prendono sempre decisioni migliori di altre?

Ti è mai capitato di osservare un collega, un imprenditore, un manager che sembra avere sempre ragione? Non necessariamente la persona più intelligente della stanza, non quella con più esperienza o più titoli di studio. Eppure, quando si tratta di prendere decisioni importanti, ci azzecca quasi sempre.

Vede opportunità dove altri vedono problemi. Anticipa trend che agli altri sfuggono completamente. Naviga l'incertezza con una sicurezza che sembra quasi magica. E quando gli chiedi come fa, spesso non sa nemmeno spiegartelo bene.

Per anni ho pensato fosse questione di intuito, di talento naturale, di quella misteriosa qualità che chiamiamo "fiuto per gli affari". Poi, più di 10 anni fa ormai, ho scoperto che dietro c'è qualcosa di molto più concreto e, soprattutto, di imparabile: il model thinking.


Il segreto nascosto dietro le decisioni vincenti

Il model thinking non è una tecnica, non è un processo, non è nemmeno una metodologia specifica. È un modo di pensare. È l'abilità di guardare la realtà attraverso modelli mentali: strutture concettuali che ci aiutano a semplificare la complessità, a riconoscere pattern, a predire conseguenze.

Tutti usiamo modelli mentali, sempre. Il nostro cervello non può fare altrimenti: deve semplificare la realtà per poterla processare. La differenza sta nel fatto che alcune persone lo fanno inconsciamente, usando sempre gli stessi modelli, spesso inadeguati. Altre lo fanno consapevolmente, scegliendo i modelli giusti per ogni situazione.

Quando il tuo collega "intuitivo" valuta un investimento, in realtà sta applicando inconsciamente modelli economici, psicologici, matematici che ha assorbito nel tempo. Quando anticipa una crisi, sta usando modelli di propagazione del rischio. Quando trova soluzioni creative, sta combinando modelli diversi in modi nuovi.

La differenza tra lui e chi prende decisioni peggiori non è l'intelligenza. È la libreria di modelli mentali che ha a disposizione e la capacità di scegliere quello giusto al momento giusto.


Oltre l'intuito: la scienza del pensare meglio

Scott E. Page, uno dei massimi esperti di model thinking, lo spiega così: "Le persone che usano molti modelli diversi prendono decisioni migliori di quelle che ne usano pochi, anche se questi pochi sono perfetti per specifiche situazioni."

Il motivo è semplice: il mondo è complesso e multidimensionale. Non esiste un singolo modello, per quanto sofisticato, che possa catturare ogni aspetto della realtà. Ma combinando modelli diversi - economici, psicologici, matematici, fisici - puoi ottenere una comprensione molto più ricca e accurata di quello che sta succedendo.

È come la differenza tra guardare una scultura con un occhio solo e guardarla con due occhi. Con un occhio vedi l'immagine, con due vedi la profondità. Con un modello capisci un aspetto, con molti modelli vedi le connessioni, i feedback loop, le conseguenze non intenzionali.


Modelli che cambiano tutto

Facciamo degli esempi concreti. Prendiamo il Paradosso di Simpson, che abbiamo esplorato in un numero precedente di questa newsletter. È un modello matematico che spiega come aggregazioni diverse degli stessi dati possano portare a conclusioni opposte.

Se non conosci questo modello, quando vedi KPI in crescita pensi che tutto vada bene. Se lo conosci, sai che devi sempre disaggregare i dati per capire cosa sta realmente succedendo. La differenza nelle decisioni che prendi può valere migliaia di euro.

Oppure l'Effetto Streisand: quando cercare di nascondere un'informazione la rende più visibile. Se non conosci questo modello, di fronte a una critica online il tuo istinto è far rimuovere il contenuto. Se lo conosci, sai che spesso la strategia migliore è rispondere con trasparenza o, in alcuni casi, ignorare completamente.

O ancora, il concetto di overfitting: quando un modello funziona perfettamente sui dati passati ma fallisce su quelli futuri. Se non lo conosci, credi che la strategia che ha funzionato nel 2022 funzionerà anche nel 2024. Se lo conosci, sai che devi bilanciare ottimizzazione e flessibilità.

Questi non sono trucchi o tecniche. Sono lenti attraverso cui guardare la realtà. E una volta che le hai, non puoi più non vederle.


La differenza tra esperti e dilettanti

C'è una ricerca famosa di Philip Tetlock che ha studiato per vent'anni le previsioni di esperti politici ed economici. Ha scoperto che alcuni esperti erano sistematicamente più bravi di altri nel predire eventi futuri. Non erano necessariamente più intelligenti o più informati.

La differenza era che i migliori usavano quello che lui chiama "pensiero da volpe": molti modelli diversi, combinati in modo flessibile a seconda della situazione. I peggiori usavano "pensiero da riccio": un solo grande modello applicato sempre, indipendentemente dal contesto.

Le volpi erano umili riguardo ai limiti di ogni singolo modello, ma fiduciose nella robustezza dell'approccio complessivo. I ricci erano sicuri del loro modello, ma fragili quando la realtà non si conformava alle loro aspettative.

Nel business succede la stessa cosa. L'imprenditore che ha successo a lungo termine non è quello che ha trovato la formula magica e la applica sempre. È quello che ha una cassetta degli attrezzi ricca di modelli diversi e sa quale usare in ogni situazione.


Come si allena il model thinking?

Il model thinking non è un talento innato, è un'abilità che si sviluppa. E come tutte le abilità, migliora con la pratica.

Il primo passo è sviluppare consapevolezza. Iniziare a notare quando stai usando un modello mentale, anche se inconsciamente. Quando valuterai un investimento o dovrai prendere una decisione, fermati un momento e chiediti: "Che modello sto usando? Sto pensando in termini di ROI? Di rischio? Di timing? Di positioning competitivo?"

Il secondo passo è diversificare. Ogni volta che affronti un problema, prova a guardarlo attraverso almeno tre modelli diversi. Se stai lanciando un prodotto, guardalo dal punto di vista economico (margini, pricing), psicologico (motivazioni dei clienti), sistemico (effetti di rete), temporale (timing di mercato).

Il terzo passo è praticare la traduzione. Prendi modelli da discipline diverse e chiediti: "Come si applica questo al mio business?" I modelli di diffusione delle epidemie possono spiegare come si diffonde un trend. I principi della fisica possono illuminare le dinamiche organizzative. I concetti della psicologia cognitiva possono migliorare la comunicazione.


Il superpotere della connessione

Quello che rende il model thinking così potente non è l'uso di singoli modelli, ma la capacità di combinarli. È quando inizi a vedere come il Paradosso di Simpson si collega all'Effetto Streisand, come l'overfitting si relaziona al bias di conferma, come i modelli di rete spiegano sia la diffusione virale che il word-of-mouth.

È in queste connessioni che nascono gli insight più potenti. È quando smetti di vedere problemi isolati e inizi a vedere sistemi, pattern, dinamiche ricorrenti. È quando passi dall'essere reattivo all'essere predittivo.

Ma c'è un beneficio ancora più profondo: il model thinking ti rende mentalmente più flessibile. Quando hai molti modelli a disposizione, non ti attacchi troppo a nessuno. Sai che ogni modello è un'approssimazione, utile in certi contesti e limitata in altri. Questo ti rende più umile nelle tue certezze e più agile nei cambiamenti di direzione.


Perché ora più che mai

La nostra è un'epoca di complessità crescente. I mercati sono più interconnessi, i cicli di feedback più veloci, le conseguenze non intenzionali più frequenti. In questo contesto, il pensiero lineare e monodirezionale non basta più.

Chi si affida a un singolo framework, per quanto sofisticato, è destinato a essere sorpreso dai cambiamenti. Chi invece ha sviluppato l'abilità di pensare attraverso modelli multipli ha un vantaggio competitivo enorme.

Il model thinking non ti garantisce di avere sempre ragione. Nessun approccio può farlo. Ma ti garantisce di sbagliare meno spesso, di riconoscere i tuoi errori più velocemente, e di adattarti più rapidamente quando la realtà cambia.

E in un mondo che cambia sempre più velocemente, questa potrebbe essere l'abilità più importante da sviluppare.


L'inizio di un viaggio

Questa newsletter è nata proprio da questa convinzione: che il model thinking sia il superpotere nascosto dei migliori decision maker. Ogni numero esplorerà un modello diverso, mostrerà come applicarlo al business, rivelerà connessioni inaspettate.

Non sarà sempre facile. Alcuni modelli richiederanno di mettere in discussione assunzioni profonde. Altri costringeranno a vedere pattern scomodi. Molti sfideranno il modo in cui hai sempre fatto le cose.

Ma se sei arrivato fin qui, probabilmente hai già intuito che vale la pena. Che la differenza tra chi prende decisioni mediocri e chi le prende eccellenti non è misteriosa. È imparabile.

E ora sai da dove iniziare.

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