Pochi giorni fa, ho vissuto un momento particolare in sessione, che mi ha fatto fare un balzo indietro nel passato e nelle mie paure...

Pochi giorni fa, ho vissuto un momento particolare in sessione, che mi ha fatto fare un balzo indietro nel passato e nelle mie paure...

La mia cliente è un’imprenditrice visionaria dalla grande tenacia e ambizione, determinata ed empatica allo stesso tempo, sempre attenta agli altri e ai loro bisogni.

Durante la sessione di coaching, mi ha detto che vedersi affermata, stimata e di successo la aiuta a sollevarsi dai momenti in cui si sente assalita dalla paura e dai pensieri negativi, che possono riguardare l’incertezza del futuro, la necessità di reinventarsi spesso nel suo ruolo, insomma in tutti quei momenti in cui sente la terra muoversi un po’ troppo sotto i suoi piedi.

Queste parole mi hanno acceso una lampadina, perché anch’io mi sono ritrovata ad avere questi pensieri.

Come per lei, anche per me il lavoro è una dimensione fondamentale nella mia vita e la mia ambizione e volontà di riuscire professionalmente nella vita, si sono sempre scontrate con la mia condizione di partenza.

Io non dovevo essere una persona che ambiva a diventare imprenditrice o professionista, con tutte le incertezze che questo lavoro inevitabilmente e naturalmente, porta con sé.

“Perché non puoi vivere serena e contenta con un lavoro come tutti?”, mi sono sentita dire spesso, quel tipo di lavoro che ti permette di vivere decentemente, senza troppi scossoni professionali, con qualche piccolo passaggio di carriera qua e là (come è stato, effettivamente, fino ad un certo punto della mia vita).

Ma allora perché continuavo a sentire questo conflitto tra una parte del mondo che mi chiedeva di dimostrare il mio valore, combattere, sovrastare anche l’altro, se necessario, ma rimanendo sempre al mio posto e il mio diritto di vivere la mia ambizione, non come un difetto, ma come una forza che mi spinge a superare i miei limiti e creare un impatto significativo per me e per gli altri?

Una trovato una sola risposta, con tante declinazioni: PAURA

PAURA DEL GIUDIZIO: “sei troppo ambiziosa”, “sei troppo competitiva”, sei troppo concentrata su te stessa”, insomma sei TROPPO

PAURA DEL FALLIMENTO: “e se non ce la faccio?” “e se mi sbaglio?”, E SE…

PAURA DI ESSERE SOLA: “gli altri non mi capiranno”, “non condivideranno la mia visione”, meglio la MEDIOCRITA’ PERPETUA

PAURA DI NON ESSERE ABBASTANZA: “sarò abbastanza brava?”, “sarò abbastanza competente?”, “abbastanza forte?”…ABBASTANZA

E proprio al guardare in faccia queste paure e capire cosa farne, dedico un intero step del mio percorso #nextlevel con cui guido le persone, che non hanno ancora la realizzazione e il ruolo che meritano e si sentono ambiziose, ma esaurite, a passare da stress a successo e creare le condizioni per accedere al ruolo e alla carriera che desiderano e meritano.

E tu, in quale di queste paure sei inciampato più spesso nella tua carriera?

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