SOFTWARE DI SLICING
Francesco Timpone
Fablab Casilina
5 giugno 2019
SLICER*
Nei momenti precedenti alla stampa, un
oggetto digitale è costituito da un’insieme
di informazioni che caratterizzano la sua
forma, le sue dimensioni e i suoi attributi
fisici.
Le fasi che compongono il procedimento
di sviluppo di tale oggetto precedenti
alla stampa sono due:
la fase di modellazione e
lo slicing.
*SLICER È IL NOME IN GERGO DEI PROGRAMMI CAM PER PILOTARE LE STAMPANTI 3D.
ECCO QUALI SONO I PRINCIPALI E PERCHÉ SONO ALTRETTANTO IMPORTANTI DEI
2
Nel libro Makers, the new
industrial revolution,
prevede che in un futuro
prossimo, i programmi per il
disegno 3D saranno dotati di un
tasto Make, che analogamente
all’attuale Print per le stampe
su carta, invierà il modello
direttamente alla stampante 3D.
Oggi per stampare un oggetto
si deve seguire una serie di
passaggi e di elaborazioni che
prendono il nome di 
toolchain di stampa.
CHRIS ANDERSON
3
Slice = Affettare.
Nella fase di slicing, il modello a tre dimensioni, in formato *.stl (=rappresentazione matematica fatta con una mesh di triangoli)
viene diviso in mini fette/layer orizzontali.
Stampando con il metodo FDM (Fused deposition) la stampante fonde il PLA/ABS depositando strato su strato sul piatto di
stampa.
Quindi avremo un primo strato che sarà l’equivalente delle nostre fondamenta (il primo layer) e via via seguiranno tutti gli altri
strati uno sull’altro. 4
SUGGERIMENTI DI STAMPA: ORIENTAMENTO
Orientare un oggetto nel giusto verso
spostando, girando, capovolgendo il
proprio modello evita la necessità di
avvalersi di supporti non necessari:
avere supporti inutili, per una parte
sospesa
e/o posizionata male, oltre ad essere un
consumo ulteriore di materiale può anche
essere fonte di problemi sia nella fase di
costruzione sia nella fase di distaccamento.
Ogni supporto porta con se una cicatrice, più o meno evidente in
base alla qualità della nostra stampante e alla nostra bravura. 5
PARAMETRI
▪ Shell

indica il numero di layer concentrici che il nostro
oggetto avrà, un vero e proprio guscio. Oggetti che
dovranno restitere ad urti dovranno avere il guscio
più largo.
▪ Infill

è la % di riempimento del nostro oggetto. Più la
percentuale si alza e più l’oggetto avrà una densità
maggiore di materiale. In alcuni software è
possibile anche scegliere il pattern di riempimento
e la forma da dare ai poligoni interni.
▪ Altezza layer

lo spessore di ogni livello. Per aumentare la
definizione dell’oggetto vanno impostati valori
bassi. Di norma stampanti
commerciali arrivano a 0,1 mm, alcuni KIT anche a
0,05mm e 0,02mm
6
PARAMETRI
▪ Temperatura estrusore

è la temperatura della testina di estrusione e quindi di fusione
della plastica che va impostata a seconda del materiale usato.
▪ Temperatura del piano

alcuni materiali, come l’ABS, il Nylon ed altri speciali, per aderire
al piano di stampa necessitano di un piano riscaldato che possa
arrivare a 100°/120°.

▪ Supporti

tutti i software di slicer hanno la possibilità di creare delle
strutture di sostegno per le parti che superano un certo angolo di
sospensione. La plastica fusa deve avere una base d’appoggio,
per questo se lo strato sottostante non supporta il successivo
possiamo creare una struttura di supporto. In alcuni è anche
possibile indicare l’angolo sopra il quale creare il supporto.
▪ Velocità di stampa

questa opzione definisce la velocità di spostamento dei vari
motori, esistono molte velocità da regolare, di stampa, di stampa
dell’interno, del guscio, di spostamento e altre. Le stesse velocità
poi possono variare anche in base al materiale utilizzato
(generalmente più morbido deve essere stampato più
lentamente) e alle velocità che sopporta la macchina che stiamo
usando. 7
SUPPORTI DI ADESIONE
Skirt– crea un filo attorno al perimetro dell’oggetto, serve in genere per capire dove sarà
realizzato e per spurgare l’estrusore da eventuali impurità
Brim- fa partire il primo strato più largo del normale (di una misura decisa dall’utente), per
aumentare i punti di contatto al piano e quindi di conseguenza aumentare l’adesione.    
Raft– la funzione genera un primo layer supplementare che fa da supporto orizzontale su
cui costruire l’oggetto. Si usa per facilitare l’adesione della plastica e per ridurre le
deformazioni. 8
Gli sllicer permettono di convertire il
nostro modello 3D in istruzioni che
dialogano con la stampante 3D,
impostando tutti i parametri di stampa.
Tutte queste istruzioni sono recepite dalla
stampante grazie ad un codice specifico,
chiamato G-code*.
*uno standard creato nel1950 utilizzato per comandare le
macchine a controllo numerico.
9
LINK UTILI 10

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Software di slicing e parametri

  • 1. SOFTWARE DI SLICING Francesco Timpone Fablab Casilina 5 giugno 2019
  • 2. SLICER* Nei momenti precedenti alla stampa, un oggetto digitale è costituito da un’insieme di informazioni che caratterizzano la sua forma, le sue dimensioni e i suoi attributi fisici. Le fasi che compongono il procedimento di sviluppo di tale oggetto precedenti alla stampa sono due: la fase di modellazione e lo slicing. *SLICER È IL NOME IN GERGO DEI PROGRAMMI CAM PER PILOTARE LE STAMPANTI 3D. ECCO QUALI SONO I PRINCIPALI E PERCHÉ SONO ALTRETTANTO IMPORTANTI DEI 2
  • 3. Nel libro Makers, the new industrial revolution, prevede che in un futuro prossimo, i programmi per il disegno 3D saranno dotati di un tasto Make, che analogamente all’attuale Print per le stampe su carta, invierà il modello direttamente alla stampante 3D. Oggi per stampare un oggetto si deve seguire una serie di passaggi e di elaborazioni che prendono il nome di  toolchain di stampa. CHRIS ANDERSON 3
  • 4. Slice = Affettare. Nella fase di slicing, il modello a tre dimensioni, in formato *.stl (=rappresentazione matematica fatta con una mesh di triangoli) viene diviso in mini fette/layer orizzontali. Stampando con il metodo FDM (Fused deposition) la stampante fonde il PLA/ABS depositando strato su strato sul piatto di stampa. Quindi avremo un primo strato che sarà l’equivalente delle nostre fondamenta (il primo layer) e via via seguiranno tutti gli altri strati uno sull’altro. 4
  • 5. SUGGERIMENTI DI STAMPA: ORIENTAMENTO Orientare un oggetto nel giusto verso spostando, girando, capovolgendo il proprio modello evita la necessità di avvalersi di supporti non necessari: avere supporti inutili, per una parte sospesa e/o posizionata male, oltre ad essere un consumo ulteriore di materiale può anche essere fonte di problemi sia nella fase di costruzione sia nella fase di distaccamento. Ogni supporto porta con se una cicatrice, più o meno evidente in base alla qualità della nostra stampante e alla nostra bravura. 5
  • 6. PARAMETRI ▪ Shell
 indica il numero di layer concentrici che il nostro oggetto avrà, un vero e proprio guscio. Oggetti che dovranno restitere ad urti dovranno avere il guscio più largo. ▪ Infill
 è la % di riempimento del nostro oggetto. Più la percentuale si alza e più l’oggetto avrà una densità maggiore di materiale. In alcuni software è possibile anche scegliere il pattern di riempimento e la forma da dare ai poligoni interni. ▪ Altezza layer
 lo spessore di ogni livello. Per aumentare la definizione dell’oggetto vanno impostati valori bassi. Di norma stampanti commerciali arrivano a 0,1 mm, alcuni KIT anche a 0,05mm e 0,02mm 6
  • 7. PARAMETRI ▪ Temperatura estrusore
 è la temperatura della testina di estrusione e quindi di fusione della plastica che va impostata a seconda del materiale usato. ▪ Temperatura del piano
 alcuni materiali, come l’ABS, il Nylon ed altri speciali, per aderire al piano di stampa necessitano di un piano riscaldato che possa arrivare a 100°/120°.
 ▪ Supporti
 tutti i software di slicer hanno la possibilità di creare delle strutture di sostegno per le parti che superano un certo angolo di sospensione. La plastica fusa deve avere una base d’appoggio, per questo se lo strato sottostante non supporta il successivo possiamo creare una struttura di supporto. In alcuni è anche possibile indicare l’angolo sopra il quale creare il supporto. ▪ Velocità di stampa
 questa opzione definisce la velocità di spostamento dei vari motori, esistono molte velocità da regolare, di stampa, di stampa dell’interno, del guscio, di spostamento e altre. Le stesse velocità poi possono variare anche in base al materiale utilizzato (generalmente più morbido deve essere stampato più lentamente) e alle velocità che sopporta la macchina che stiamo usando. 7
  • 8. SUPPORTI DI ADESIONE Skirt– crea un filo attorno al perimetro dell’oggetto, serve in genere per capire dove sarà realizzato e per spurgare l’estrusore da eventuali impurità Brim- fa partire il primo strato più largo del normale (di una misura decisa dall’utente), per aumentare i punti di contatto al piano e quindi di conseguenza aumentare l’adesione.     Raft– la funzione genera un primo layer supplementare che fa da supporto orizzontale su cui costruire l’oggetto. Si usa per facilitare l’adesione della plastica e per ridurre le deformazioni. 8
  • 9. Gli sllicer permettono di convertire il nostro modello 3D in istruzioni che dialogano con la stampante 3D, impostando tutti i parametri di stampa. Tutte queste istruzioni sono recepite dalla stampante grazie ad un codice specifico, chiamato G-code*. *uno standard creato nel1950 utilizzato per comandare le macchine a controllo numerico. 9