OSSERVATORIO “IL FUTURO DELLA RETE”   UNA ROADMAP PER LA DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE Mario Valducci Palazzo Marini – Sala delle Colonne Roma, 20 Aprile 2010 Sintesi
L’OSSERVATORIO IL FUTURO DELLA RETE L’Osservatorio  “Il Futuro della Rete”  nasce su impulso del Presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e TLC che ha proposto ai principali operatori ICT e TLC di costituire un centro di osservazione sulla diffusione delle reti telematiche e dei servizi on- line  L’attività dell’Osservatorio si basa sulla convinzione che l’accesso alla rete in banda larga sia ormai un  servizio universale  e sia quindi necessario orientare in questa direzione le politiche di settore  Obiettivo dell’Osservatorio, che si avvale del contributo scientifico e organizzativo del FORUM PA e della collaborazione di Between, è di  fornire al mercato e alle istituzioni elementi conoscitivi comuni  per formulare politiche coerenti e condivise
I TEMI Il tema della larga banda è prioritario per la competitività attuale e futura del sistema Paese e come tale richiede una riflessione urgente su: la  situazione della domanda  per l’attuazione di interventi di empowerment e di politiche anti-digital divide le  problematiche dell’offerta , dal lato della creazione di condizioni abilitanti allo sviluppo di reti in larga banda di nuova generazione il  ruolo dello Stato  nella definizione delle regole, degli interventi di sostegno e di semplificazione le  potenzialità dei “contenuti” , applicazioni e servizi a valore aggiunto che possono fare da driver per un ampliamento della domanda e per lo sviluppo di una economia digitale diffusa il  ruolo della PA  nell’accelerazione delle dinamiche di digitalizzazione del Paese
UN PAESE IN RITARDO Gli indicatori del ritardo in ITALIA: Accesso internet da casa:  53%  delle famiglie ( media UE27 = 65% ) Connessioni in larga banda:  39%  delle famiglie ( media UE27= 56% ) Investimenti pubblici per la larga banda:  1,3 miliardi di Euro  (2004-2009) Popolazione in digital divide di prima generazione:  2,3 milioni di italiani privi di copertura o con problemi nell’accesso Popolazione in digital divide di seconda generazione:  38%  ( 23 milioni di italiani esclusi dalla ultra broadband   )
SEGNALI POSITIVI + 8% la diffusione di PC nelle famiglie (2006-2008) + 6% l’aumento delle famiglie connesse a internet (2008-2009) 24.000 km di fibra pubblica posata (o pianificata) Piani regionali e territoriali per la larga banda e anti digital divide Il Paese è pronto per la larga banda MA OCCORRE METTERE A SISTEMA   SERVE UN PIANO PER LA DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE
ACCENDERE L’ITALIA DIGITALE:   LO SWITCH-OFF DEI SERVIZI TRADIZIONALI La Pubblica Amministrazione può accelerare il processo di digitalizzazione complessiva del Paese. I  contenuti pubblici  possono fare da driver per lo sviluppo della domanda di internet e dell’offerta di rete in larga banda Serve un piano per lo  switch-off dei servizi pubblici  da cartacei a digitali  Entro una data prossima, certa, realistica ma inderogabile, tutti i principali servizi pubblici devono essere disponibili solo in modalità digitale e telematica.  E’ un  percorso complesso , ma realizzabile con tappe ben definite
ROADMAP PER LO SWITCH OFF: I NODI Fissare delle  date per lo switch-off  e definire un percorso a ritroso  affinché ogni settore/territorio riesca ad elaborare una propria traiettoria verso il digitale Affrontare i nodi della  validità legale dei documenti digitali  e delle comunicazioni elettroniche , mettendo al centro l’utente e l’usabilità dei servizi Favorire l’aumento della sicurezza e della  salvaguardia dei dati personali ,  per rafforzare la fiducia di cittadini nella comunicazione elettronica. Favorire lo sviluppo di  servizi e applicazioni di nuova generazione Facilitare  l’accesso ai dati pubblici  per favorire lo sviluppo di servizi a valore aggiunto da parte di soggetti privati Lanciare alcuni  grandi progetti  per fare da traino al sistema , ad es. i beni culturali digitali, la scuola digitale etc. Estendere l’erogazione dei servizi pubblici in rete al  sistema degli intermediari Dotare il Parlamento di un sistema per  affrontare tempestivamente  i nodi normativi  che frenano lo sviluppo della rete  Legare lo switch-off dei servizi alla  riduzione degli oneri amministrativi  per cittadini e imprese , per dare effettivi vantaggi agli utenti
UN PERCORSO A RITROSO Il piano per lo switch-off deve essere inquadrato in una  visione di sistema  che affronta tutte le condizioni necessarie per arrivare con successo allo “spegnimento” della PA tradizionale Occorre definire, con un processo di  reverse engineering , le fasi del percorso  in modo da evitare: passi falsi  duplicazione di processi frammentazione delle iniziative dispersione degli obiettivi spreco di risorse
LE CONDIZIONI: UN PIANO PER LA RETE NGN Definire compiutamente e   mettere in atto il piano per il  superamento del digital divide infrastrutturale  tenendo conto del contributo delle diverse tecnologie e piattaforme (mobile, radio, satellite, rame).  Considerare che  l’entry-level della banda larga  è destinato ad evolvere nel tempo , e che quindi la banda minima da garantire alla totalità della popolazione va periodicamente e progressivamente rivista al rialzo. Lavorare fin da subito su un  piano nazionale per la banda ultra larga   che “vada oltre le logiche di mercato” Il Piano deve indicare soggetti, tempi e modi di realizzazione e deve affrontare chiaramente i tre nodi : con quali  risorse  deve essere realizzata la rete, la sua  governance  e le  regole per la  concorrenza .  Lo switch off dei servizi pubblici è possibile se l’Italia si dota di un piano per il digital divide e per la realizzazione della rete NGN. Occorre quindi:
LE CONDIZIONI: UN SISTEMA DI REGOLE Mettere a punto un’efficace  regolamentazione per gli scavi   e la posa di infrastrutture di telecomunicazioni fisse e mobili, il riutilizzo delle infrastrutture civili ed il coordinamento degli scavi.  Affrontare il problema delle  frequenze per i servizi mobili  di nuova generazione (dividendo digitale).  Definire regole e soprattutto  modelli per le partnership pubblico-private , anche a livello locale, perché l’attivismo dei territori divenga fattore di propulsione e non di entropia e spreco di risorse  Definire un  quadro di finanziamenti stabile  e continuativo nel tempo, sia per il digital divide sia per la banda ultralarga  Definire un  ruolo per la Cassa Depositi e Prestiti  nel finanziamento delle infrastrutture a banda larga Lo sviluppo di una rete NGN è possibile se ci sono regole e condizioni abilitanti per gli investimenti privati. Occorre quindi:
LE CONDIZIONI: UNA CABINA DI REGIA Realizzare il  catasto delle reti  di telecomunicazioni  e delle principali infrastrutture civili utili per il cablaggio, in modo da evitare duplicazioni di interventi e mettere a sistema le reti esistenti Effettuare un  monitoraggio continuo  dei progetti e un’analisi dei modelli di implementazione, per elaborare linee guida . La convergenza dei vari soggetti verso modelli omogenei e coordinati può essere ottenuta solamente attraverso una azione continua di monitoraggio e pilotaggio Concordare con il territorio un  approccio comune  agli interventi infrastrutturali Attuare un  coordinamento tra gli interventi centrali e quelli locali , per evitare duplicazioni di intervento, disomogeneità di approcci e di modelli  La rete NGN, per l’entità degli investimenti necessari e il carattere strategico per il sistema Paese, può nascere solo  mettendo a sistema intervento pubblico e investimento privato , coordinando i piani dei soggetti in campo.  Occorre quindi:
LE CONDIZIONI: RAFFORZARE LA DOMANDA Identificare le categorie “deboli” su cui  concentrare prioritariamente le iniziative Sviluppare in modo innovativo  l’apprendimento delle nuove tecnologie a scuola , creando un ecosistema di servizi digitali scuola-famiglia che possa svolgere il ruolo di traino  Sviluppare  iniziative specifiche per gli anziani ,  sia tramite l’alfabetizzazione, sia attraverso sperimentazioni di nuovi terminali di accesso  Affrontare con decisione il tema delle formazione all’uso dei servizi in rete delle  piccole e medie imprese , e soprattutto delle micro-imprese Potenziare una rete capillare di punti di accesso pubblici alla rete e  rafforzare il ruolo dei “mediatori”  nell’alfabetizzazione dei segmenti deboli Promuovere iniziative di  formazione contestualizzata , ad esempio legate all’utilizzo di servizi o rispetto ad ambiti di interesse Studiare nuovi meccanismi di  incentivi alla dotazione tecnologica  delle varie categorie di utenza  Lo sviluppo di una rete NGN è sostenuto da una domanda forte di servizi a banda larga e ultralarga. Occorre quindi affrontare il tema dell’incremento della domanda:
LE CONDIZIONI: I CONTENUTI DIGITALI Soltanto lo sviluppo di  contenuti e servizi innovativi,  a valore aggiunto e di reale interesse per la popolazione possono porre le condizioni per un ampliamento della domanda e quindi le basi per la redditività futura degli investimenti nella rete NGN.  Una politica per lo sviluppo della rete necessita di una  visione di insieme  dei tre ambiti ( domanda, offerta, contenuti ) e l’adozione di  policy integrate  in grado di capitalizzare e potenziare reciprocamente gli interventi nei tre distinti ambiti. Quali possono essere le dimensioni e le condizioni per lo sviluppo di una  industria dei contenuti , in che forma attivare  sinergie pubblico-privato  e quale  ruolo può svolgere la PA  è ambito di indagine dell’Osservatorio nella sua seconda fase di attività.

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Il rapporto 2010 dell'osservatorio "Il Futuro della Rete"

  • 1. OSSERVATORIO “IL FUTURO DELLA RETE” UNA ROADMAP PER LA DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE Mario Valducci Palazzo Marini – Sala delle Colonne Roma, 20 Aprile 2010 Sintesi
  • 2. L’OSSERVATORIO IL FUTURO DELLA RETE L’Osservatorio “Il Futuro della Rete” nasce su impulso del Presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e TLC che ha proposto ai principali operatori ICT e TLC di costituire un centro di osservazione sulla diffusione delle reti telematiche e dei servizi on- line L’attività dell’Osservatorio si basa sulla convinzione che l’accesso alla rete in banda larga sia ormai un servizio universale e sia quindi necessario orientare in questa direzione le politiche di settore Obiettivo dell’Osservatorio, che si avvale del contributo scientifico e organizzativo del FORUM PA e della collaborazione di Between, è di fornire al mercato e alle istituzioni elementi conoscitivi comuni per formulare politiche coerenti e condivise
  • 3. I TEMI Il tema della larga banda è prioritario per la competitività attuale e futura del sistema Paese e come tale richiede una riflessione urgente su: la situazione della domanda per l’attuazione di interventi di empowerment e di politiche anti-digital divide le problematiche dell’offerta , dal lato della creazione di condizioni abilitanti allo sviluppo di reti in larga banda di nuova generazione il ruolo dello Stato nella definizione delle regole, degli interventi di sostegno e di semplificazione le potenzialità dei “contenuti” , applicazioni e servizi a valore aggiunto che possono fare da driver per un ampliamento della domanda e per lo sviluppo di una economia digitale diffusa il ruolo della PA nell’accelerazione delle dinamiche di digitalizzazione del Paese
  • 4. UN PAESE IN RITARDO Gli indicatori del ritardo in ITALIA: Accesso internet da casa: 53% delle famiglie ( media UE27 = 65% ) Connessioni in larga banda: 39% delle famiglie ( media UE27= 56% ) Investimenti pubblici per la larga banda: 1,3 miliardi di Euro (2004-2009) Popolazione in digital divide di prima generazione: 2,3 milioni di italiani privi di copertura o con problemi nell’accesso Popolazione in digital divide di seconda generazione: 38% ( 23 milioni di italiani esclusi dalla ultra broadband )
  • 5. SEGNALI POSITIVI + 8% la diffusione di PC nelle famiglie (2006-2008) + 6% l’aumento delle famiglie connesse a internet (2008-2009) 24.000 km di fibra pubblica posata (o pianificata) Piani regionali e territoriali per la larga banda e anti digital divide Il Paese è pronto per la larga banda MA OCCORRE METTERE A SISTEMA SERVE UN PIANO PER LA DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE
  • 6. ACCENDERE L’ITALIA DIGITALE: LO SWITCH-OFF DEI SERVIZI TRADIZIONALI La Pubblica Amministrazione può accelerare il processo di digitalizzazione complessiva del Paese. I contenuti pubblici possono fare da driver per lo sviluppo della domanda di internet e dell’offerta di rete in larga banda Serve un piano per lo switch-off dei servizi pubblici da cartacei a digitali Entro una data prossima, certa, realistica ma inderogabile, tutti i principali servizi pubblici devono essere disponibili solo in modalità digitale e telematica. E’ un percorso complesso , ma realizzabile con tappe ben definite
  • 7. ROADMAP PER LO SWITCH OFF: I NODI Fissare delle date per lo switch-off e definire un percorso a ritroso affinché ogni settore/territorio riesca ad elaborare una propria traiettoria verso il digitale Affrontare i nodi della validità legale dei documenti digitali e delle comunicazioni elettroniche , mettendo al centro l’utente e l’usabilità dei servizi Favorire l’aumento della sicurezza e della salvaguardia dei dati personali , per rafforzare la fiducia di cittadini nella comunicazione elettronica. Favorire lo sviluppo di servizi e applicazioni di nuova generazione Facilitare l’accesso ai dati pubblici per favorire lo sviluppo di servizi a valore aggiunto da parte di soggetti privati Lanciare alcuni grandi progetti per fare da traino al sistema , ad es. i beni culturali digitali, la scuola digitale etc. Estendere l’erogazione dei servizi pubblici in rete al sistema degli intermediari Dotare il Parlamento di un sistema per affrontare tempestivamente i nodi normativi che frenano lo sviluppo della rete Legare lo switch-off dei servizi alla riduzione degli oneri amministrativi per cittadini e imprese , per dare effettivi vantaggi agli utenti
  • 8. UN PERCORSO A RITROSO Il piano per lo switch-off deve essere inquadrato in una visione di sistema che affronta tutte le condizioni necessarie per arrivare con successo allo “spegnimento” della PA tradizionale Occorre definire, con un processo di reverse engineering , le fasi del percorso in modo da evitare: passi falsi duplicazione di processi frammentazione delle iniziative dispersione degli obiettivi spreco di risorse
  • 9. LE CONDIZIONI: UN PIANO PER LA RETE NGN Definire compiutamente e mettere in atto il piano per il superamento del digital divide infrastrutturale tenendo conto del contributo delle diverse tecnologie e piattaforme (mobile, radio, satellite, rame). Considerare che l’entry-level della banda larga è destinato ad evolvere nel tempo , e che quindi la banda minima da garantire alla totalità della popolazione va periodicamente e progressivamente rivista al rialzo. Lavorare fin da subito su un piano nazionale per la banda ultra larga che “vada oltre le logiche di mercato” Il Piano deve indicare soggetti, tempi e modi di realizzazione e deve affrontare chiaramente i tre nodi : con quali risorse deve essere realizzata la rete, la sua governance e le regole per la concorrenza . Lo switch off dei servizi pubblici è possibile se l’Italia si dota di un piano per il digital divide e per la realizzazione della rete NGN. Occorre quindi:
  • 10. LE CONDIZIONI: UN SISTEMA DI REGOLE Mettere a punto un’efficace regolamentazione per gli scavi e la posa di infrastrutture di telecomunicazioni fisse e mobili, il riutilizzo delle infrastrutture civili ed il coordinamento degli scavi. Affrontare il problema delle frequenze per i servizi mobili di nuova generazione (dividendo digitale). Definire regole e soprattutto modelli per le partnership pubblico-private , anche a livello locale, perché l’attivismo dei territori divenga fattore di propulsione e non di entropia e spreco di risorse Definire un quadro di finanziamenti stabile e continuativo nel tempo, sia per il digital divide sia per la banda ultralarga Definire un ruolo per la Cassa Depositi e Prestiti nel finanziamento delle infrastrutture a banda larga Lo sviluppo di una rete NGN è possibile se ci sono regole e condizioni abilitanti per gli investimenti privati. Occorre quindi:
  • 11. LE CONDIZIONI: UNA CABINA DI REGIA Realizzare il catasto delle reti di telecomunicazioni e delle principali infrastrutture civili utili per il cablaggio, in modo da evitare duplicazioni di interventi e mettere a sistema le reti esistenti Effettuare un monitoraggio continuo dei progetti e un’analisi dei modelli di implementazione, per elaborare linee guida . La convergenza dei vari soggetti verso modelli omogenei e coordinati può essere ottenuta solamente attraverso una azione continua di monitoraggio e pilotaggio Concordare con il territorio un approccio comune agli interventi infrastrutturali Attuare un coordinamento tra gli interventi centrali e quelli locali , per evitare duplicazioni di intervento, disomogeneità di approcci e di modelli La rete NGN, per l’entità degli investimenti necessari e il carattere strategico per il sistema Paese, può nascere solo mettendo a sistema intervento pubblico e investimento privato , coordinando i piani dei soggetti in campo. Occorre quindi:
  • 12. LE CONDIZIONI: RAFFORZARE LA DOMANDA Identificare le categorie “deboli” su cui concentrare prioritariamente le iniziative Sviluppare in modo innovativo l’apprendimento delle nuove tecnologie a scuola , creando un ecosistema di servizi digitali scuola-famiglia che possa svolgere il ruolo di traino Sviluppare iniziative specifiche per gli anziani , sia tramite l’alfabetizzazione, sia attraverso sperimentazioni di nuovi terminali di accesso Affrontare con decisione il tema delle formazione all’uso dei servizi in rete delle piccole e medie imprese , e soprattutto delle micro-imprese Potenziare una rete capillare di punti di accesso pubblici alla rete e rafforzare il ruolo dei “mediatori” nell’alfabetizzazione dei segmenti deboli Promuovere iniziative di formazione contestualizzata , ad esempio legate all’utilizzo di servizi o rispetto ad ambiti di interesse Studiare nuovi meccanismi di incentivi alla dotazione tecnologica delle varie categorie di utenza Lo sviluppo di una rete NGN è sostenuto da una domanda forte di servizi a banda larga e ultralarga. Occorre quindi affrontare il tema dell’incremento della domanda:
  • 13. LE CONDIZIONI: I CONTENUTI DIGITALI Soltanto lo sviluppo di contenuti e servizi innovativi, a valore aggiunto e di reale interesse per la popolazione possono porre le condizioni per un ampliamento della domanda e quindi le basi per la redditività futura degli investimenti nella rete NGN. Una politica per lo sviluppo della rete necessita di una visione di insieme dei tre ambiti ( domanda, offerta, contenuti ) e l’adozione di policy integrate in grado di capitalizzare e potenziare reciprocamente gli interventi nei tre distinti ambiti. Quali possono essere le dimensioni e le condizioni per lo sviluppo di una industria dei contenuti , in che forma attivare sinergie pubblico-privato e quale ruolo può svolgere la PA è ambito di indagine dell’Osservatorio nella sua seconda fase di attività.