“Io crederei solo ad un dio che sapesse danzare. E quando vidi il mio diavolo, lo trovai
                                                                                                        serio, esatto, profondo e solenne. Era lo spirito della gravità, per lui precipitano tutte le cose:
                             Premessa                                                                   non si uccide con l'ira, ma con il sorriso. Su, uccidiamo lo spirito di gravità! Ora sono
                                                                                                        leggero, ora volo, ora mi vedo sotto di me, ora è un dio che si serve di me per danzare.”
                                                                                                        (“Così parlò Zarathustra.”Nietzsche)
La comparsa della malattia produce nell’individuo un’importante modificazione dell’immagine
di sé e dello schema corporeo, una ferita generalmente associata ad un vissuto di angoscia e di
dolore che, sul piano affettivo, equivale ad una vera e propria esperienza di lutto. Il sentimento
di lutto, accompagnato al vissuto di non essere uguale agli altri perché manchevoli di qualcosa,                                             Perché il tango?
se non elaborato, può precipitare la persona in uno stato di dolore e di depressione che può
sopravvivere all’”evento malattia” stesso.
Il progetto da noi proposto si inserisce tra le diverse attività terapeutiche volte al recupero della   “La coreografia di un tango è il prodotto della comunicazione che s’instaura tra uomo e
qualità di vita globale del paziente oncologico nel periodo immediatamente successivo alla              donna attraverso un dialogo che ha i suoi codici, i suoi canali ed anche uno spazio ed un
malattia ed ai relativi trattamenti ad essa connessi.                                                   tempo”.
Il paziente si ritrova a vivere la sensazione, rinforzata anche dall’esterno, di essere miracolato;
vissuto che, come una sorta di “luna di miele emotiva”, fornisce un senso di pienezza e forza che       Una comunicazione “immediata” (cioè, non mediata da alcun elemento esterno), diretta, tra
riesce a compensare soltanto inizialmente l’emozione di una frammentazione del sé corporeo e di         due corpi che parlano senza parole, e in questa immediatezza offrono un punto di osservazione
un’angoscia di morte latente.                                                                           privilegiato su ciò che attraverso il corpo si sente, si accetta o si rifiuta
Tuttavia, col tempo, il vissuto di un sé corporeo malato, spesso mutilato, trasformato dalle
conseguenze delle terapie effettuate, produce frequentemente un non riconoscimento della propria        La scelta del tango come strumento operativo all’interno di questo discorso si basa dunque
immagine, un rifiuto di quello che non viene più esperito come tramite di relazione intima ed           sulla considerazione che, al di là degli stereotipi, la coppia/tango sia un’efficace metafora delle
affettiva con l’altro. Un corpo che all’improvviso è diventato protagonista in negativo della
vicenda esistenziale, che porta in sé la memoria della malattia e che potrebbe ancora riprodurla
e che emerge ora come figura disturbante sullo sfondo di una quotidianità da recuperare.
                                                                                                        principali tematiche relazionali: l’impatto emotivo della vicinanza e della fusione con un altro
                                                                                                        corpo - con lo scambio energetico ed emozionale che ne deriva, l’alternanza di azione e                              Rivivere il corpo dopo il
                                                                                                        ricettività, di equilibrio e squilibrio, di silenzio e parola, sono tutte rappresentazioni del modo in
Tutto ciò genera un vissuto di alienazione da quello che diventa esclusivamente un tempio
votato ai controlli medici.
                                                                                                        cui ognuno gestisce la relazione con sé e con l’altro.                                                              dolore: danzare un’emozione.
La mancanza del canale corporeo come contatto affettivo genera isolamento e penuria di
stimoli emotivi. Questo blocco del contatto cerca, e spesso trova, conferma nella relazione con
l’altro dell’idea pregiudiziale di non avere più un corpo che può vibrare, esprimere, emozionarsi,
amare.                                                                                                                                                                                                                                Per Info:
La mancanza di contatto e di ascolto profondo che si genera con il partner e nelle relazioni
significative, si pone come peggiorativo nel recupero della qualità di vita e come fattore negativo                                                                                                              Prof. Francesco De Falco:
che facilita la comparsa di un’eventuale recidiva.                                                                                                                                                               +39 081 5903620 / +39 081 5903653
Il periodo successivo alla malattia, quindi, è da considerare pregno di contenuti significativi e                                                                                                                psiconcologia.int@libero.it
parte integrante del processo di presa in carico globale del paziente oncologico.                                                                                                                                Dott. Daniela Moriniello :
L’alienazione e l’angoscia che accompagnano il paziente trasformano spesso l’attesa dei 5 anni                                                                                                                    +39 333 3859572
successivi all’esordio della malattia, in una sorta di limbo denso di non vita in cui la                                                                                                                         Dott. Ida Bolognini :
consapevolezza di non essere morti non si traduce in una vera e propria scelta di vita.                                                                                                                          +39 333 2728946
Tale “malattia” talvolta più insidiosa della neoplasia stessa, mina le fondamenta delle relazioni
affettive familiari e sociali.
Lo strumento della danza permette di raccontare senza parlare, di ascoltare e di comunicare
ciò che non si sa di sapere. Ogni narrazione verbale porta in sé il contenuto specifico ed anche
la modalità cognitiva che tende ad esprimere i propri vissuti e disagi in una maniera che
concordi con la personale visione della realtà nella sua esplicitazione esistenziale e sociale. In
tale comunicazione i vissuti profondi ed emozionali si confondono con l’’automanipolazione’ del
pensiero che conferma se stesso e la sua immagine nel mondo.
Raccontare attraverso il corpo, invece, re-imparando la leggerezza perduta, permette di
risperimentare se stessi nel mondo, ricostruendo
la propria storia nell’immediata esperienza della relazione. Il proprio corpo può essere di nuovo
sperimentato come scrigno di ricchezze dimenticate e come mondo dalle mille cose, ma senza
dire una parola. Scoprire la possibilità di recuperare il vissuto della malattia, non più come
mostro da uccidere, ma come parte della propria vicenda esistenziale e come dote nella riscoperta
di senso della vita.
    Il progetto si terrà presso l’SSD di Psiconcologia                 dell’        Referenti:
             I.N.T. Pacale Di Napoli e si articolerà in 4 incontri di
                                                                                                          Prof. Francesco De Falco (Responsabile SSD Psiconcologia
             gruppo, ciascuno della durata di 3 ore.
                                                                                                          Istituto Nazionale Tumori G. Pascale Di Napoli)
            Il gruppo sarà composto di 12 pazienti donne seguite dall’ospedale                           Dott. Daniela Moriniello (Psicologa clinica, Psicoterapeuta della Gestalt,
             per i controlli di follow-up.                                                                Presidente Ass. culturale Virgilio)
            Il gruppo sarà condotto da una psicoterapeuta della Gestalt ed una                           Dott. Ida Bolognini (Psicologa clinica presso L’SSD Psiconcologia
             psicologa clinica e si avvarrà della collaborazione di un’insegnante di                      I.N.T. G. Pascale Di Napoli , consigliere Ass. culturale Virgilio)
             tango argentino.
                                                                                             Gruppo di lavoro:
            Gli incontri si terranno nelle seguenti date ed avranno i seguenti
             temi:                                                                                        Dott. Daniela Moriniello
                    1.      29 ottobre 2012: Riabitare il proprio corpo.                                  Dott. Ida Bolognini
                                                                                                          In collaborazione con Claudia Pane (Insegnante Tango Argentino)
                    2.      12 novembre 2012: Il contatto e la fiducia.
                    3.      26 novembre 2012: La riscoperta del corpo nella
                            comunicazione.Danzare un’emozione.
                    4.    10 dicembre 2012: Dal corpo violato al corpo rinato:
                          la scelta di vita.
                    Referenti:
                    Prof. Francesco De Falco (Responsabile SSD
                    Psiconcologia Istituto Nazionale Tumori G. Pascale
                    Di Napoli)
                    Dott. Daniela Moriniello (Psicologa clinica,                                                                                                                       Rivivere il corpo dopo il dolore:
                    Psicoterapeuta della Gestalt, Presidente Ass. culturale
                    Virgilio)                                                                                                                                                             danzare un’emozione.
                    Dott. Ida Bolognini (Psicologa clinica presso
                    L’SSD Psiconcologia I.N.T. G. Pascale
                    Di Napoli, consigliere Ass. culturale Virgilio)
                                                                                                                                                                                                  Per Info:
                    Gruppo di lavoro:
                    Dott. Daniela Moriniello                                                                                                                                            Prof. Francesco De Falco:
                                                                                                                                                                                        +39 081 5903620 / +39 081 5903653
                                                                                                                                                                                        psiconcologia.int@libero.it
Modalità di intervento                                                                                                                                                                  Dott. Daniela Moriniello :
                                                                                                                                                                                         +39 333 3859572
            Il progetto si terrà presso l’SSD di Psiconcologia          dell’                                                                                                          Dott. Ida Bolognini :
             I.N.T. Pacale Di Napoli e si articolerà in 4 incontri di gruppo,                                                                                                           +39 333 2728946
             ciascuno della durata di 3 ore.
            Il gruppo sarà composto di 12 pazienti donne seguite dall’ospedale per i
             controlli di follow-up.
            Il gruppo sarà condotto da una psicoterapeuta della Gestalt ed una
             psicologa clinica e si avvarrà della collaborazione di un’insegnante di tango
             argentino.
            Gli incontri si terranno nelle seguenti date ed avranno i seguenti temi:
                    1.      29 ottobre 2012: Riabitare il proprio corpo.
                    2.      12 novembre 2012: Il contatto e la fiducia.
                    3.     26 novembre 2012: La riscoperta del corpo
                         nella comunicazione. Danzare un’emozione.
                    4.      10 dicembre 2012: Dal corpo violato al corpo rinato: la scelta
                            di vita.

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Rivivere il corpo dopo il dolore: danzare una emozione

  • 1. “Io crederei solo ad un dio che sapesse danzare. E quando vidi il mio diavolo, lo trovai serio, esatto, profondo e solenne. Era lo spirito della gravità, per lui precipitano tutte le cose: Premessa non si uccide con l'ira, ma con il sorriso. Su, uccidiamo lo spirito di gravità! Ora sono leggero, ora volo, ora mi vedo sotto di me, ora è un dio che si serve di me per danzare.” (“Così parlò Zarathustra.”Nietzsche) La comparsa della malattia produce nell’individuo un’importante modificazione dell’immagine di sé e dello schema corporeo, una ferita generalmente associata ad un vissuto di angoscia e di dolore che, sul piano affettivo, equivale ad una vera e propria esperienza di lutto. Il sentimento di lutto, accompagnato al vissuto di non essere uguale agli altri perché manchevoli di qualcosa, Perché il tango? se non elaborato, può precipitare la persona in uno stato di dolore e di depressione che può sopravvivere all’”evento malattia” stesso. Il progetto da noi proposto si inserisce tra le diverse attività terapeutiche volte al recupero della “La coreografia di un tango è il prodotto della comunicazione che s’instaura tra uomo e qualità di vita globale del paziente oncologico nel periodo immediatamente successivo alla donna attraverso un dialogo che ha i suoi codici, i suoi canali ed anche uno spazio ed un malattia ed ai relativi trattamenti ad essa connessi. tempo”. Il paziente si ritrova a vivere la sensazione, rinforzata anche dall’esterno, di essere miracolato; vissuto che, come una sorta di “luna di miele emotiva”, fornisce un senso di pienezza e forza che Una comunicazione “immediata” (cioè, non mediata da alcun elemento esterno), diretta, tra riesce a compensare soltanto inizialmente l’emozione di una frammentazione del sé corporeo e di due corpi che parlano senza parole, e in questa immediatezza offrono un punto di osservazione un’angoscia di morte latente. privilegiato su ciò che attraverso il corpo si sente, si accetta o si rifiuta Tuttavia, col tempo, il vissuto di un sé corporeo malato, spesso mutilato, trasformato dalle conseguenze delle terapie effettuate, produce frequentemente un non riconoscimento della propria La scelta del tango come strumento operativo all’interno di questo discorso si basa dunque immagine, un rifiuto di quello che non viene più esperito come tramite di relazione intima ed sulla considerazione che, al di là degli stereotipi, la coppia/tango sia un’efficace metafora delle affettiva con l’altro. Un corpo che all’improvviso è diventato protagonista in negativo della vicenda esistenziale, che porta in sé la memoria della malattia e che potrebbe ancora riprodurla e che emerge ora come figura disturbante sullo sfondo di una quotidianità da recuperare. principali tematiche relazionali: l’impatto emotivo della vicinanza e della fusione con un altro corpo - con lo scambio energetico ed emozionale che ne deriva, l’alternanza di azione e Rivivere il corpo dopo il ricettività, di equilibrio e squilibrio, di silenzio e parola, sono tutte rappresentazioni del modo in Tutto ciò genera un vissuto di alienazione da quello che diventa esclusivamente un tempio votato ai controlli medici. cui ognuno gestisce la relazione con sé e con l’altro. dolore: danzare un’emozione. La mancanza del canale corporeo come contatto affettivo genera isolamento e penuria di stimoli emotivi. Questo blocco del contatto cerca, e spesso trova, conferma nella relazione con l’altro dell’idea pregiudiziale di non avere più un corpo che può vibrare, esprimere, emozionarsi, amare. Per Info: La mancanza di contatto e di ascolto profondo che si genera con il partner e nelle relazioni significative, si pone come peggiorativo nel recupero della qualità di vita e come fattore negativo Prof. Francesco De Falco: che facilita la comparsa di un’eventuale recidiva. +39 081 5903620 / +39 081 5903653 Il periodo successivo alla malattia, quindi, è da considerare pregno di contenuti significativi e psiconcologia.int@libero.it parte integrante del processo di presa in carico globale del paziente oncologico. Dott. Daniela Moriniello : L’alienazione e l’angoscia che accompagnano il paziente trasformano spesso l’attesa dei 5 anni +39 333 3859572 successivi all’esordio della malattia, in una sorta di limbo denso di non vita in cui la Dott. Ida Bolognini : consapevolezza di non essere morti non si traduce in una vera e propria scelta di vita. +39 333 2728946 Tale “malattia” talvolta più insidiosa della neoplasia stessa, mina le fondamenta delle relazioni affettive familiari e sociali. Lo strumento della danza permette di raccontare senza parlare, di ascoltare e di comunicare ciò che non si sa di sapere. Ogni narrazione verbale porta in sé il contenuto specifico ed anche la modalità cognitiva che tende ad esprimere i propri vissuti e disagi in una maniera che concordi con la personale visione della realtà nella sua esplicitazione esistenziale e sociale. In tale comunicazione i vissuti profondi ed emozionali si confondono con l’’automanipolazione’ del pensiero che conferma se stesso e la sua immagine nel mondo. Raccontare attraverso il corpo, invece, re-imparando la leggerezza perduta, permette di risperimentare se stessi nel mondo, ricostruendo la propria storia nell’immediata esperienza della relazione. Il proprio corpo può essere di nuovo sperimentato come scrigno di ricchezze dimenticate e come mondo dalle mille cose, ma senza dire una parola. Scoprire la possibilità di recuperare il vissuto della malattia, non più come mostro da uccidere, ma come parte della propria vicenda esistenziale e come dote nella riscoperta di senso della vita.
  • 2. Il progetto si terrà presso l’SSD di Psiconcologia dell’ Referenti: I.N.T. Pacale Di Napoli e si articolerà in 4 incontri di Prof. Francesco De Falco (Responsabile SSD Psiconcologia gruppo, ciascuno della durata di 3 ore. Istituto Nazionale Tumori G. Pascale Di Napoli)  Il gruppo sarà composto di 12 pazienti donne seguite dall’ospedale Dott. Daniela Moriniello (Psicologa clinica, Psicoterapeuta della Gestalt, per i controlli di follow-up. Presidente Ass. culturale Virgilio)  Il gruppo sarà condotto da una psicoterapeuta della Gestalt ed una Dott. Ida Bolognini (Psicologa clinica presso L’SSD Psiconcologia psicologa clinica e si avvarrà della collaborazione di un’insegnante di I.N.T. G. Pascale Di Napoli , consigliere Ass. culturale Virgilio) tango argentino. Gruppo di lavoro:  Gli incontri si terranno nelle seguenti date ed avranno i seguenti temi: Dott. Daniela Moriniello 1. 29 ottobre 2012: Riabitare il proprio corpo. Dott. Ida Bolognini In collaborazione con Claudia Pane (Insegnante Tango Argentino) 2. 12 novembre 2012: Il contatto e la fiducia. 3. 26 novembre 2012: La riscoperta del corpo nella comunicazione.Danzare un’emozione. 4. 10 dicembre 2012: Dal corpo violato al corpo rinato: la scelta di vita. Referenti: Prof. Francesco De Falco (Responsabile SSD Psiconcologia Istituto Nazionale Tumori G. Pascale Di Napoli) Dott. Daniela Moriniello (Psicologa clinica, Rivivere il corpo dopo il dolore: Psicoterapeuta della Gestalt, Presidente Ass. culturale Virgilio) danzare un’emozione. Dott. Ida Bolognini (Psicologa clinica presso L’SSD Psiconcologia I.N.T. G. Pascale Di Napoli, consigliere Ass. culturale Virgilio) Per Info: Gruppo di lavoro: Dott. Daniela Moriniello Prof. Francesco De Falco: +39 081 5903620 / +39 081 5903653 psiconcologia.int@libero.it Modalità di intervento Dott. Daniela Moriniello : +39 333 3859572  Il progetto si terrà presso l’SSD di Psiconcologia dell’ Dott. Ida Bolognini : I.N.T. Pacale Di Napoli e si articolerà in 4 incontri di gruppo, +39 333 2728946 ciascuno della durata di 3 ore.  Il gruppo sarà composto di 12 pazienti donne seguite dall’ospedale per i controlli di follow-up.  Il gruppo sarà condotto da una psicoterapeuta della Gestalt ed una psicologa clinica e si avvarrà della collaborazione di un’insegnante di tango argentino.  Gli incontri si terranno nelle seguenti date ed avranno i seguenti temi: 1. 29 ottobre 2012: Riabitare il proprio corpo. 2. 12 novembre 2012: Il contatto e la fiducia. 3. 26 novembre 2012: La riscoperta del corpo nella comunicazione. Danzare un’emozione. 4. 10 dicembre 2012: Dal corpo violato al corpo rinato: la scelta di vita.