1Incontri letterari, 24.02.2015
Incontri letterari, 24.02.2015 2
Nei movimente i PPP vedeva rivolta, non rivoluzione.
La libertà si governa con l’accertamento dei suoi limiti,
nella dialettica diritti-doveri.
I doveri scaturiscono dalla coscienza storica.
Intuisce che il maggio italiano è una rivola della
borghesia contro se stessa.
Polemica con <Lotta continua>
Suppl. n.5 Proletari in divisa
3Incontri letterari, 24.02.2015
Nei confronti del PCI PPP tenne un atteggiamento di
distacco.
I gruppi di estrema sinistra vengono definiti:
 rabbiosi alunni dell’ordine,
 neozdanovisti in cultura,
 fascisti di sinistra nella pratica.
4Incontri letterari, 24.02.2015
È triste. La polemica contro
il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora
nati...
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
5Incontri letterari, 24.02.2015
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
e lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
6Incontri letterari, 24.02.2015
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della
polizia.
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici.
[..
7Incontri letterari, 24.02.2015
La solitudine: bisogna essere molto forti
Per amare la solitudine; bisogna avere buone
gambe
E una resistenza fuor dal comune; non si
deve rischiare
Raffreddore, influenza o mal di gola; non si
devono temere
Rapinatori o assassini; se tocca camminare.
8Incontri letterari, 24.02.2015
“La gran folla dei figli della piccola borghesia
… che si affolla nelle università ad un certo
punto comprende che si era mossa per
diventare élite,… e invece ha davanti a sé lo
spettro della disoccupazione intellettuale e
del declassamento sociale. È in questo quadro
che matura la rivolta-tragedia del ’68. Nel
tentativo di definire la propria collocazione
di classe, questa classe in declino cercherà
di identificarsi con il proletariato
industriale. … Non è il proletariato che cerca
di diventare classe media, è quest’ultima che,
minacciata, si aggrappa al proletariato e lo
appoggia nella sua rivolta”
9Incontri letterari, 24.02.2015
Oh generazione sfortunata!
che nell’inverno dl ’70 usasti cappotti e scialli
fantasiosi
10Incontri letterari, 24.02.2015
Era esso che voleva gettar discredito sopra la storia-la sua
era esso che voleva far piazza pulita del passato-il suo
oh generazione sfortunata, e tu obbedisti disobbedendo!
Io invecchiando vidi le vostre test piene d dolore
Dove vorticava un’idea confusa, un’assoluta certezza,
una presunzione di eroi destinati a non morire-
oh ragazzi sfortunati, che avete visto a portata di mano
una meravigliosa vittoria che non esisteva!
Le Poesie
11Incontri letterari, 24.02.2015
1972
12Incontri letterari, 24.02.2015
Capii che il linguaggio dei capelli lunghi
non esprimeva più cose di sinistra
Ma esprimeva qualcosa di equivoco, destra-
sinistra. Il discorso sulla mutazione
antropologica degli italiani, e non solo
degli italiani, era aperto. “ I capelli
lunghi dicono, nel loro inarticolato e
ossessivo linguaggio di segni non verbali,
nella loro teppistica iconicità, le cose
della televisione o della reclame dei
prodotti. 13Incontri letterari, 24.02.2015
14Incontri letterari, 24.02.2015
Il no è stata una vittoria
indubbiamente. Ma la reale indicazione
che esso dà è quella di una “
mutazione” della cultura italiana: che
si allontana tanto dal fascismo
tradizionale che dal progressismo
socialista.
15Incontri letterari, 24.02.2015
Una vittoria ottenuta dal diffondersi dai
valori del “consumo e dalla conseguente
tolleranza modernista di tipo americano”:
l’Italia contadina e paleoindustriale si
era dissolta. Il vuoto che lasciava
sarebbe stato riempito da una “completa
borghesizzazione” “Neanche i comunisti si
mostravano capaci di bloccare questo
processo” Era in corso una omologazione
culturale che riguardava tutti: “popolo e
borghesia, operai e sottoproletari. Il
contesto sociale è mutato nel senso che si
è estremamente unificato ”
16Incontri letterari, 24.02.2015
La mia opinione è che il 59% dei no ,
non sta a dimostrare miracolisti-
camente, una vittoria del laicismo, del
progresso e della democrazia: niente
affattoesso sta invece a dimostrare due
cose:
1. Che i ceti medi sono radicalmente-
direi antropologicamente- cambiati…
2. Che l’Italia contadina e
paleoindustriale è crollata…
17Incontri letterari, 24.02.2015
Io sono per gli otto referendum del partito
radicale, e sarei disposto ad una campagna
anche immediata in loro favore. Condivido con
il partito radicale l’ansia della
ratificazione, l’ansia, cioè, di dar corpo
formale a realtà esistenti: che è il primo
principio della democrazia.
Sono però traumatizzato dalla legalizzazione
dell’aborto, perché lo considero, come molti,
una legalizzazione dell’omicidio. Nei sogni, e
nel comportamento quotidiano io vivo la mia
vita prenatale, la mia felice immersione nelle
acque materne: so che io là ero esistente… Che
la vita è sacra è ovvio: è un principio più
forte ancora che ogni democrazia…
18Incontri letterari, 24.02.2015
“ Io so che la maggioranza è già tutta,
potenzialmente, per la legalizzazione
dell’aborto … L’aborto legalizzato è infatti-
su questo no c’è dubbio- un’ enorme comodità
per la maggioranza. Soprattutto perché
renderebbe più facile il coito_ accoppiamento
eterosessuale- a cui non ci sarebbero più
praticamente ostacoli. Ma questa libertà del
coito della coppia così come è concepita dalla
maggioranza- questa meravigliosa permissività
nei suoi riguardi- da chi è stata tacitamente
voluta, tacitamente promulgata, e tacitamente
fatta entrare, in modo ormai irreversibile,
nelle abitudini? Dal potere dei consumi, dal
nuovo fascismo.”
19Incontri letterari, 24.02.2015
Nessun centralismo fascista è riuscito a
fare ciò che ha fatto il centralismo
della civiltà dei consumi…
Cfr vostro libro di testo e
http://goo.gl/v2XBVZ
20Incontri letterari, 24.02.2015
1) Abolire immediatamente la scuola media dell'obbligo.
2) Abolire immediatamente la televisione. Quanto agli insegnanti e agli
impiegati della televisione possono anche non essere mangiati, come
suggerirebbe Swift: ma semplicemente possono essere messi sotto cassa
integrazione.
La scuola d'obbligo è una scuola di iniziazione alla qualità di vita piccolo
borghese: vi si insegnano delle cose inutili, stupide, false, moralistiche, anche
nei casi migliori (cioè quando si invita adulatoriamente ad applicare la falsa
democraticità dell'autogestione, del decentramento ecc.: tutto un imbroglio).
Inoltre una nozione è dinamica solo se include la propria espansione e
approfondimento: imparare un po' di storia ha senso solo se si proietta nel
futuro la possibilità di una reale cultura storica. Altrimenti, le nozioni
marciscono: nascono morte, non avendo futuro, e la loro funzione dunque altro
non è che creare, col loro insieme, un piccolo borghese schiavo al posto di un
proletario o di un sottoproletario libero (cioè appartenente a un'altra cultura,
che lo lascia vergine a capire eventualmente nuove cose reali, mentre è ben
chiaro che chi ha fatto la scuola d'obbligo è prigioniero del proprio infimo
cerchio di sapere, e si scandalizza di fronte ad ogni novità). Una buona quinta
elementare basta oggi in Italia a un operaio e a suo figlio.
21Incontri letterari, 24.02.2015
Illuderlo di un avanzamento che è una degradazione è
delittuoso: perché lo rende: primo, presuntuoso (a causa di
quelle due miserabili cose che ha imparato); secondo (e
spesso contemporaneamente), angosciosamente frustrato,
perché quelle due cose che ha imparato altro non gli
procurano che la coscienza della propria ignoranza. Certo
arrivare fino all'ottava classe anziché alla quinta, o meglio,
arrivare alla quindicesima classe, sarebbe, per me, come per
tutti, l'optimum, suppongo. Ma poiché oggi in Italia la
scuola d'obbligo è esattamente come io l'ho descritta (e mi
angoscia letteralmente l'idea che vi venga aggiunta una
"educazione sessuale", magari così come la intende lo
stesso "Paese Sera"), è meglio abolirla in attesa di tempi
migliori: cioè di un altro sviluppo.
22Incontri letterari, 24.02.2015
Perciò, in qualche modo, con qualche
titubanza, e non senza emozione, mi
sento autorizzato ad annunciare, che è
nato l’italiano come lingua nazionale.
Empirismo eretico,
23Incontri letterari, 24.02.2015
Incontri letterari, 24.02.2015 24
Incontri letterari, 24.02.2015 25
Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che
viene chiamato "golpe" (e che in realtà è
una serie di "golpe" istituitasi a sistema di
protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di
Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di
Brescia e di Bologna dei primi mesi del
1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha
manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti
ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori
materiali delle prime stragi, sia infine, gli
"ignoti" autori materiali delle stragi più
recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due
differenti, anzi, opposte, fasi della tensione:
una prima fase anticomunista (Milano
1969) e una seconda fase antifascista
Incontri letterari, 24.02.2015 26
(Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo
di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in
second'ordine dei colonnelli greci della mafia),
hanno prima creato (del resto miseramente
fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare
il '68, e in seguito, sempre con l'aiuto e per
ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una
verginità antifascista, a tamponare il disastro del
"referendum".
Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra,
hanno dato le disposizioni e assicurato la
protezione politica a vecchi generali (per tenere in
piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale
colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-
nazisti (per creare in concreto la tensione
anticomunista) e infine criminali comuni, fino a
questo momento, e forse per sempre, senza nome
(per creare la successiva tensione antifascista).
Incontri letterari, 24.02.2015 27
Io so i nomi delle persone serie e
importanti che stanno dietro a dei
personaggi comici come quel generale
della Forestale che operava, alquanto
operettisticamente, a Città Ducale (mentre
i boschi italiani bruciavano), o a dei
personaggio grigi e puramente
organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e
importanti che stanno dietro ai tragici
ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità
fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o
no, che si sono messi a disposizione,
come killer e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti
(attentati alle istituzioni e stragi) di cui si
sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho
nemmeno indizi.
Incontri letterari, 24.02.2015 28
Io so perché sono un intellettuale, uno
scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che
succede, di conoscere tutto ciò che se ne
scrive, di immaginare tutto ciò che non si
sa o che si tace; che coordina fatti anche
lontani, che mette insieme i pezzi
disorganizzati e frammentari di un intero
coerente quadro politico, che ristabilisce la
logica là dove sembrano regnare
l'arbitrarietà, la follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e
dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia
difficile che il mio "progetto di romanzo",
sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza
con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti
e persone reali siano inesatti.
14 novembre, 1974
Incontri letterari, 24.02.2015 29
http://goo.gl/7u8dPW

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  • 3. Nei movimente i PPP vedeva rivolta, non rivoluzione. La libertà si governa con l’accertamento dei suoi limiti, nella dialettica diritti-doveri. I doveri scaturiscono dalla coscienza storica. Intuisce che il maggio italiano è una rivola della borghesia contro se stessa. Polemica con <Lotta continua> Suppl. n.5 Proletari in divisa 3Incontri letterari, 24.02.2015
  • 4. Nei confronti del PCI PPP tenne un atteggiamento di distacco. I gruppi di estrema sinistra vengono definiti:  rabbiosi alunni dell’ordine,  neozdanovisti in cultura,  fascisti di sinistra nella pratica. 4Incontri letterari, 24.02.2015
  • 5. È triste. La polemica contro il PCI andava fatta nella prima metà del decennio passato. Siete in ritardo, figli. E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati... Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi quelli delle televisioni) vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio delle Università) il culo. Io no, amici. Avete facce di figli di papà. Buona razza non mente. Avete lo stesso occhio cattivo. Siete paurosi, incerti, disperati (benissimo) ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori e sicuri: prerogative piccoloborghesi, amici. Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri. 5Incontri letterari, 24.02.2015
  • 6. Vengono da periferie, contadine o urbane che siano. Quanto a me, conosco assai bene il loro modo di esser stati bambini e ragazzi, le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui, a causa della miseria, che non dà autorità. La madre incallita come un facchino, o tenera, per qualche malattia, come un uccellino; i tanti fratelli, la casupola tra gli orti con la salvia rossa (in terreni altrui, lottizzati); i bassi sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi caseggiati popolari, ecc. ecc. E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci, con quella stoffa ruvida che puzza di rancio fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente, e lo stato psicologico cui sono ridotti (per una quarantina di mille lire al mese): senza più sorriso, senza più amicizia col mondo, separati, 6Incontri letterari, 24.02.2015
  • 7. esclusi (in una esclusione che non ha uguali); umiliati dalla perdita della qualità di uomini per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare). Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care. Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia. I ragazzi poliziotti che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione risorgimentale) di figli di papà, avete bastonato, appartengono all’altra classe sociale. A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte della ragione) eravate i ricchi, mentre i poliziotti (che erano dalla parte del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque, la vostra! In questi casi, ai poliziotti si danno i fiori, amici. [.. 7Incontri letterari, 24.02.2015
  • 8. La solitudine: bisogna essere molto forti Per amare la solitudine; bisogna avere buone gambe E una resistenza fuor dal comune; non si deve rischiare Raffreddore, influenza o mal di gola; non si devono temere Rapinatori o assassini; se tocca camminare. 8Incontri letterari, 24.02.2015
  • 9. “La gran folla dei figli della piccola borghesia … che si affolla nelle università ad un certo punto comprende che si era mossa per diventare élite,… e invece ha davanti a sé lo spettro della disoccupazione intellettuale e del declassamento sociale. È in questo quadro che matura la rivolta-tragedia del ’68. Nel tentativo di definire la propria collocazione di classe, questa classe in declino cercherà di identificarsi con il proletariato industriale. … Non è il proletariato che cerca di diventare classe media, è quest’ultima che, minacciata, si aggrappa al proletariato e lo appoggia nella sua rivolta” 9Incontri letterari, 24.02.2015
  • 10. Oh generazione sfortunata! che nell’inverno dl ’70 usasti cappotti e scialli fantasiosi 10Incontri letterari, 24.02.2015
  • 11. Era esso che voleva gettar discredito sopra la storia-la sua era esso che voleva far piazza pulita del passato-il suo oh generazione sfortunata, e tu obbedisti disobbedendo! Io invecchiando vidi le vostre test piene d dolore Dove vorticava un’idea confusa, un’assoluta certezza, una presunzione di eroi destinati a non morire- oh ragazzi sfortunati, che avete visto a portata di mano una meravigliosa vittoria che non esisteva! Le Poesie 11Incontri letterari, 24.02.2015
  • 13. Capii che il linguaggio dei capelli lunghi non esprimeva più cose di sinistra Ma esprimeva qualcosa di equivoco, destra- sinistra. Il discorso sulla mutazione antropologica degli italiani, e non solo degli italiani, era aperto. “ I capelli lunghi dicono, nel loro inarticolato e ossessivo linguaggio di segni non verbali, nella loro teppistica iconicità, le cose della televisione o della reclame dei prodotti. 13Incontri letterari, 24.02.2015
  • 15. Il no è stata una vittoria indubbiamente. Ma la reale indicazione che esso dà è quella di una “ mutazione” della cultura italiana: che si allontana tanto dal fascismo tradizionale che dal progressismo socialista. 15Incontri letterari, 24.02.2015
  • 16. Una vittoria ottenuta dal diffondersi dai valori del “consumo e dalla conseguente tolleranza modernista di tipo americano”: l’Italia contadina e paleoindustriale si era dissolta. Il vuoto che lasciava sarebbe stato riempito da una “completa borghesizzazione” “Neanche i comunisti si mostravano capaci di bloccare questo processo” Era in corso una omologazione culturale che riguardava tutti: “popolo e borghesia, operai e sottoproletari. Il contesto sociale è mutato nel senso che si è estremamente unificato ” 16Incontri letterari, 24.02.2015
  • 17. La mia opinione è che il 59% dei no , non sta a dimostrare miracolisti- camente, una vittoria del laicismo, del progresso e della democrazia: niente affattoesso sta invece a dimostrare due cose: 1. Che i ceti medi sono radicalmente- direi antropologicamente- cambiati… 2. Che l’Italia contadina e paleoindustriale è crollata… 17Incontri letterari, 24.02.2015
  • 18. Io sono per gli otto referendum del partito radicale, e sarei disposto ad una campagna anche immediata in loro favore. Condivido con il partito radicale l’ansia della ratificazione, l’ansia, cioè, di dar corpo formale a realtà esistenti: che è il primo principio della democrazia. Sono però traumatizzato dalla legalizzazione dell’aborto, perché lo considero, come molti, una legalizzazione dell’omicidio. Nei sogni, e nel comportamento quotidiano io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che io là ero esistente… Che la vita è sacra è ovvio: è un principio più forte ancora che ogni democrazia… 18Incontri letterari, 24.02.2015
  • 19. “ Io so che la maggioranza è già tutta, potenzialmente, per la legalizzazione dell’aborto … L’aborto legalizzato è infatti- su questo no c’è dubbio- un’ enorme comodità per la maggioranza. Soprattutto perché renderebbe più facile il coito_ accoppiamento eterosessuale- a cui non ci sarebbero più praticamente ostacoli. Ma questa libertà del coito della coppia così come è concepita dalla maggioranza- questa meravigliosa permissività nei suoi riguardi- da chi è stata tacitamente voluta, tacitamente promulgata, e tacitamente fatta entrare, in modo ormai irreversibile, nelle abitudini? Dal potere dei consumi, dal nuovo fascismo.” 19Incontri letterari, 24.02.2015
  • 20. Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi… Cfr vostro libro di testo e http://goo.gl/v2XBVZ 20Incontri letterari, 24.02.2015
  • 21. 1) Abolire immediatamente la scuola media dell'obbligo. 2) Abolire immediatamente la televisione. Quanto agli insegnanti e agli impiegati della televisione possono anche non essere mangiati, come suggerirebbe Swift: ma semplicemente possono essere messi sotto cassa integrazione. La scuola d'obbligo è una scuola di iniziazione alla qualità di vita piccolo borghese: vi si insegnano delle cose inutili, stupide, false, moralistiche, anche nei casi migliori (cioè quando si invita adulatoriamente ad applicare la falsa democraticità dell'autogestione, del decentramento ecc.: tutto un imbroglio). Inoltre una nozione è dinamica solo se include la propria espansione e approfondimento: imparare un po' di storia ha senso solo se si proietta nel futuro la possibilità di una reale cultura storica. Altrimenti, le nozioni marciscono: nascono morte, non avendo futuro, e la loro funzione dunque altro non è che creare, col loro insieme, un piccolo borghese schiavo al posto di un proletario o di un sottoproletario libero (cioè appartenente a un'altra cultura, che lo lascia vergine a capire eventualmente nuove cose reali, mentre è ben chiaro che chi ha fatto la scuola d'obbligo è prigioniero del proprio infimo cerchio di sapere, e si scandalizza di fronte ad ogni novità). Una buona quinta elementare basta oggi in Italia a un operaio e a suo figlio. 21Incontri letterari, 24.02.2015
  • 22. Illuderlo di un avanzamento che è una degradazione è delittuoso: perché lo rende: primo, presuntuoso (a causa di quelle due miserabili cose che ha imparato); secondo (e spesso contemporaneamente), angosciosamente frustrato, perché quelle due cose che ha imparato altro non gli procurano che la coscienza della propria ignoranza. Certo arrivare fino all'ottava classe anziché alla quinta, o meglio, arrivare alla quindicesima classe, sarebbe, per me, come per tutti, l'optimum, suppongo. Ma poiché oggi in Italia la scuola d'obbligo è esattamente come io l'ho descritta (e mi angoscia letteralmente l'idea che vi venga aggiunta una "educazione sessuale", magari così come la intende lo stesso "Paese Sera"), è meglio abolirla in attesa di tempi migliori: cioè di un altro sviluppo. 22Incontri letterari, 24.02.2015
  • 23. Perciò, in qualche modo, con qualche titubanza, e non senza emozione, mi sento autorizzato ad annunciare, che è nato l’italiano come lingua nazionale. Empirismo eretico, 23Incontri letterari, 24.02.2015
  • 25. Incontri letterari, 24.02.2015 25 Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista
  • 26. Incontri letterari, 24.02.2015 26 (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il '68, e in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del "referendum". Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo- nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista).
  • 27. Incontri letterari, 24.02.2015 27 Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
  • 28. Incontri letterari, 24.02.2015 28 Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio "progetto di romanzo", sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti.
  • 29. 14 novembre, 1974 Incontri letterari, 24.02.2015 29 http://goo.gl/7u8dPW