Accessibilità web: quello che in pochi ti stanno dicendo

Accessibilità web: quello che in pochi ti stanno dicendo

Sì, parliamo proprio di quel tastino con l’omino in carrozzina che ogni tanto vedete in basso a sinistra nei siti. Dal 28 giugno 2025 scatta l’European Accessibility Act: una direttiva europea che obbliga aziende non-micro (cioè con più di 10 dipendenti o 2 milioni di fatturato) ad avere siti e app accessibili a tutti, anche alle persone con disabilità.

👉 Tradotto: il tuo sito non deve solo essere bello e veloce. Deve anche funzionare per chi usa screen reader, naviga solo da tastiera, ha difficoltà visive, cognitive, motorie.

E non è solo una questione di legge (anche se le multe, spoiler, non saranno leggere). È una questione di inclusività, brand reputation e buon senso digitale e no non si può semplicemente ignorare la cosa. Da giugno se il tuo sito non sarà accessibile, rischi multe anche salate (fino a 100.000€). Serve mettersi in regola sul serio — o almeno iniziare a capirci qualcosa.


Le strade per mettersi in regola? Ne abbiamo due

Soluzione Custom “demolizione controllata (e ricostruzione accessibile)”

Smontiamo il sito pezzo per pezzo, lo analizziamo a fondo e lo ricostruiamo per renderlo davvero accessibile. Verifichiamo colori, contrasto, gerarchia dei contenuti, leggibilità dei font, descrizioni alternative per immagini, navigazione da tastiera.

Un audit completo + interventi su misura = sito a norma, garantito e inclusivo.

Sì, potremmo dover cambiare il font "figo" che hai scelto nel 2014.. È il prezzo dell'evoluzione..

Tool integrabili su CMS: meno invasivi, più veloci

Qui stiamo testando soluzioni tecniche che si integrano con WordPress, Shopify, ecc. Sono moduli intelligenti che correggono gran parte delle criticità in tempo reale. Non portano al 100% di compliance, ma abbassano di molto il rischio.

È un po’ come avere un airbag in macchina: meglio non schiantarsi, ma se succede...


L’accessibilità piace a tutti, ma soprattutto a Google

Sì, è così: un sito accessibile si posiziona meglio.

Perché? Perché i motori di ricerca premiano l’esperienza utente: contenuti chiari e ben strutturati, testi alternativi alle immagini, leggibilità su tutti i dispositivi.. Tutte buone pratiche SEO, che guarda caso… sono anche tra i principali requisiti di accessibilità.

Quindi sì: essere accessibili non è solo una questione di normativa (o di coscienza), è anche una scelta intelligente.


Quindi?

Se hai un sito e non sei una microimpresa, tocca parlarne. O meglio: tocca farlo. Non aspettare giugno per scoprire che sei fuori legge (e fuori gioco).

📩 Facciamo due parole per capire da dove iniziare?

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