Accessibilità ai Siti Web: è iniziato il Countdown per Adeguarsi
Nell'era digitale, l'accessibilità dei siti web è diventata una questione di primaria importanza. Con la crescente dipendenza dalle tecnologie digitali per l'accesso a informazioni, servizi e opportunità, è fondamentale garantire che tutti, indipendentemente dalle loro capacità fisiche o cognitive, possano navigare agevolmente online. Entro il prossimo anno, tutti i siti web dovranno adeguarsi alla normativa che richiede il rispetto di specifici standard di accessibilità. Questa scadenza rappresenta una sfida e un'opportunità per migliorare l'esperienza utente di siti web e applicazioni e promuovere l'inclusività.
In questo articolo, risponderò alle domande più frequenti che mi vengono poste riguardo il nuovo obbligo di accessibilità dei siti web ed i relativi adempimenti.
1 - Contesto:
Sempre più spesso si sente parlare di “Accessibilità”, ma nello specifico cosa intendiamo con questo termine, soprattutto in ambito digitale?
L’evoluzione tecnologica sta cambiando il modo di lavorare e di gestire i rapporti sociali in maniera tanto veloce quanto rivoluzionaria. Il diritto di accessibilità rappresenta un concetto fondamentale nell'era della digitalizzazione, dove l'interazione umana, il lavoro, l'educazione e l'accesso alle informazioni si basano sempre di più sull’utilizzo di dispositivi elettronici e sulla rete internet.
In questo contesto, il diritto all'accessibilità digitale si pone come un principio cardine per superare il digital divide, ossia quella forma di disuguaglianza che non garantisce a tutti gli individui, indipendentemente dalle loro capacità fisiche, sensoriali o cognitive, economiche, culturali e tecnologiche, di avere accesso senza ostacoli alle tecnologie digitali, ai contenuti web, ai servizi e alle informazioni online.
L’accessibilità può avere diverse declinazioni in base al contesto che prendiamo in esame. In ogni caso, la crescente dipendenza dalla tecnologia e dalla connettività per accedere a servizi essenziali e alle informazioni rende l'accessibilità digitale non solo una questione di inclusione sociale, ma anche e soprattutto una questione di diritto fondamentale. Assicurare che i siti web, le applicazioni mobili, prodotti e servizi digitali siano accessibili significa permettere a chiunque, comprese le persone con disabilità, di lavorare, studiare, accedere a servizi istituzionali, intrattenersi e comunicare su un piano di parità con gli altri cittadini.
2 - Quadro Normativo:
Senza entrare troppo nei tecnicismi, cosa prevede la normativa Europea e Italiana riguardo all'accessibilità digitale?
Il contesto giuridico dell'accessibilità digitale è un mosaico di normative internazionali, europee e nazionali e di linee guida tecniche che tutte insieme formano il quadro normativo su cui si basa il diritto di accessibilità alle tecnologie digitali. Questo quadro normativo non solo stabilisce gli standard minimi per garantire l'accessibilità, ma delinea anche le responsabilità di enti pubblici e aziende private.
Il 2024 segna 20 anni dall’emanazione della prima legge che ha disciplinato il diritto all’accessibilità, con la Legge Stanca (L. n.4 del 2004). Infatti, il nostro ordinamento, per la prima volta, ha disciplinato il diritto di accesso a siti web e servizi informatici e telematici della PA, in modo da favorire e semplificare l’accesso degli utenti, ed in particolare alle persone con disabilità, agli strumenti informatici. La Legge Stanca ha definito l’accessibilità come “la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari.”
L’accessibilità al contenuto di un servizio da parte dell’utente, quindi, è misurata da due parametri: la fruibilità delle informazioni offerte e l’assenza di discriminazioni. La fruibilità è di fatto il parametro per definire e misurare la capacità dei sistemi informatici di essere accessibili. Quindi, quando valutiamo l’accessibilità di un prodotto o di un servizio informatico, dovremo tenere conto di quattro parametri: facilità e semplicità d’uso, efficienza nell’uso, efficacia nell’uso e rispondenza alle esigenze dell’utente e soddisfazione nell’uso.
In questi vent’anni, il quadro normativo si è evoluto e modificato anche grazie all’intervento del Legislatore Europeo che ha disciplinato il diritto di accessibilità con le direttive 2016/2102/UE sull’accessibilità del web e la direttiva 2019/882/UE, c.d. Accessibility Act. Il Legislatore europeo, quindi, ha voluto dare un'indicazione chiara a tutti i paesi Europei su come migliorare l’accessibilità dei prodotti e servizi informatici sia alle persone con disabilità, cioè quanti hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che in interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di eguaglianza con gli altri (considerando n.3), sia a coloro che hanno limitazioni funzionali, ovvero le persone con minorazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali, con minorazioni connesse con l’età, o altre condizioni connesse alle prestazioni del corpo umano, permanenti o temporanee, che in interazione con varie barriere determinano un accesso limitato ai prodotti e servizi (considerando n.4).
In particolare, la direttiva Accessibility Act, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 27 maggio 2022, n. 82, ha introdotto un obbligo molto importante per le aziende private: ha previsto che i beni e servizi con almeno una componente digitale, immessi nel mercato dal 20 giugno 2025 da operatori economici, a prescindere dalla loro grandezza e dal loro fatturato aziendale, dovranno avere le caratteristiche di accessibilità previste dalla normativa.
L'articolo 2, inoltre, definisce con precisione l'ambito di applicazione della direttiva, elencando i prodotti e i servizi soggetti ai requisiti di accessibilità. Saranno coinvolti da questa disciplina, ad esempio, i terminali self-service (sportelli ATM, biglietterie automatiche, check-in, ecc.), i lettori di e-books, i servizi relativi al trasporto passeggeri, i servizi bancari consumer, i software dedicati all’e-books e i siti di e-commerce.
L’ampio raggio di applicazione della normativa testimonia, da un lato, l’ambizione del legislatore europeo di ridurre il digital divide in ambito digitale e, dall’altro, lo sforzo che gli operatori economici, che basano il loro business sulla distribuzione o erogazione di prodotti e servizi digitali, dovranno compiere, soprattutto in termini organizzativi, entro giugno 2025.
3 - Responsabilità e Conformità:
Quali sono i principali adempimenti delle aziende e delle istituzioni pubbliche in termini di accessibilità digitale?
La normativa sull’accessibilità deve essere rispettata sia dalla Pubblica Amministrazione che dai privati.
La normativa attualmente in vigore distingue due diverse categorie di soggetti: soggetti erogatori e operatori economici. I soggetti erogatori sono quelli individuati dalla Legge Stanca ovvero le pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici economici, le aziende private concessionarie di servizi pubblici, le aziende municipalizzate regionali, gli enti di assistenza e di riabilitazione pubblici, le aziende di trasporto e di telecomunicazione, le aziende appaltatrici di servizi informatici e le grandi aziende con fatturato medio oltre i 500 milioni di euro.
Gli operatori economici, in base al Decreto Legislativo 27 maggio 2022, n. 82, sono i fornitori, importatori e distributori di prodotti digitali, nonché i fornitori di servizi informatici. Per semplificare, possiamo dire che entrambi i soggetti, oltre a rendere i siti web, le applicazioni mobili e i servizi e prodotti tecnicamente accessibili, devono produrre della documentazione atta a dimostrare il rispetto della normativa. In particolare:
L’adempimento di questi obblighi impone un approccio non formale, bensì concreto e fattivo, unito alla diffusione della cultura digitale intesa come conoscenza delle opportunità che le risorse informatiche offrono e le capacità di sfruttare il loro potenziale anche per superare qualsiasi forma di discriminazione. La capacità di adeguarsi a questa normativa è legata al possesso di specifiche competenze tecniche e giuridiche.
4 - Rischi Legali:
Quali sono i rischi legali per le organizzazioni che non aderiscono ai requisiti di accessibilità digitale?
Ritengo che l’impegno delle organizzazioni ad adempiere alla normativa sull’accessibilità debba essere spinto non solo dalla volontà di evitare sanzioni pecuniarie, ma anche da ragioni di natura etica, poiché è importante impegnarsi nell’eliminare qualsiasi tipo di disuguaglianza che precluda l’accesso alla tecnologia e alle informazioni.
In ogni caso, il regime sanzionatorio prevede per i soggetti privati che non si adeguano alla normativa l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie, mentre nel caso delle pubbliche amministrazioni l’inosservanza delle disposizioni normative comporta la responsabilità dirigenziale e la responsabilità disciplinare per i dirigenti responsabili dell’adeguamento. Il sistema sanzionatorio previsto dalla normativa prevede delle logiche che non sono finalizzate ad infliggere una sanzione, bensì a spingere coloro che non si adeguano ad applicare i criteri di accessibilità.
Pertanto, l'Agenzia per l'Italia Digitale (AGID), quale organismo di controllo, nel caso in cui accerti che non vengano rispettati i requisiti di accessibilità, cerca di ottenere l’adeguamento inviando diffide volte ad eliminare l'infrazione entro un certo termine. Solo successivamente, ed in caso di mancata attuazione delle misure correttive, adotterà misure inibitorie o sanzionatorie.
Al riguardo, devo precisare che gli obblighi in materia di accessibilità non si applicano nel caso in cui l’implementazione dei criteri di accessibilità sia sproporzionata o nel caso delle microimprese.
5 - Conclusioni:
Quali consigli pratici darebbe ad un'organizzazione che si sta avvicinando per la prima volta all'implementazione dell'accessibilità digitale?
Il contesto giuridico dell'accessibilità digitale è dinamico e continua a mutare man mano che la tecnologia e la cultura digitale si evolvono. Garantire l’accessibilità deve riflettersi in un impegno continuo rivolto sia a permettere a tutti di beneficiare pienamente delle opportunità offerte dal mondo digitale, sia a superare un gap culturale che consenta di colmare la consapevolezza e le conoscenze tecnico-giuridiche di tutti gli addetti ai lavori.
Diventa, quindi, fondamentale comprendere chi è coinvolto e cosa fare per prepararsi al meglio per adeguarsi entro la scadenza e definire le strategie che si devono attuare per adempiere agli obblighi previsti dalla legge al fine di garantire un accesso inclusivo ai siti web e ai servizi digitali.
In conclusione, possiamo dire che migliorare l’accessibilità al proprio sito web o al proprio servizio informatico rappresenta non solo un obbligo di legge ma anche un’opportunità di ampliare il proprio pubblico di riferimento, migliorare l’esperienza dell’utente e dimostrare l’impegno sociale ed etico. Inoltre, seguire le logiche descritte nella normativa può diventare un modo per progettare la tecnologia e i contenuti in modo sempre più efficace e rispettoso di tutti gli individui.