Addio Universal Analytics, benvenuto Google Analytics 4
La mappa del mondo di Salviati del 1525

Addio Universal Analytics, benvenuto Google Analytics 4

"Tutto cambia perchè nulla cambi". Prima dello scorso 16 marzo, giorno in cui Google ha annunciato che dal 1° luglio 2023 la versione tradizionale di Google Analytics non raccoglierà più dati, facevo risuonare in me la cinica riflessione del Gattopardo e ritenevo appropriato trasmettere, in aule di formazione e consulenze, cautela e serenità nel guardare a Google Analytics 4, sottolineandone le similitudini con Universal Analytics e valorizzandone alcuni aspetti soprattutto per specifici modelli di business, come il mondo B2B e l'e-commerce. Ne ho parlato, in particolare, qui [link].

Avere una data di scadenza però - e il 1° luglio 2023 non è così distante - aiuta a definire il percorso di avvicinamento ad un cambiamento che sarà ragionevolmente necessario: soprattutto incentiva a dedicare tempo a cogliere le differenze fra il nuovo sistema e la versione attuale sia sul piano delle modalità di raccolta dei dati che delle funzionalità offerte per monitorarli ed interpretarli.

E' vero: Google Analytics 4 sempre ancora un cantiere aperto. Ogni giorno si arricchisce di nuove funzioni, come il recente collegamento con Merchant Center, ed anche per questo occorre nei prossimi mesi tenere le orecchie molto attente sulle novità che si presenteranno. Già oggi è però possibile apprezzare:

- la maggiore organicità con le quali le imprese possono monitorare il traffico di più siti ed app che possono essere impostate come "stream di dati" senza ricorrere a tracciamenti cross-dominio e agli interventi finora disponibili grazie a Tag Manager; 

- l'elevata continuità con cui il software consente di deduplicare e seguire l'utente cross-device e così avere una visione più trasparente dei rendimenti prodotti dalle iniziative di web marketing e dalle campagne pubblicitarie;

- i risvolti, anche sul piano delle metriche predittive che sono state introdotte, che sono consentiti dal riconoscimento dell'utente grazie a Google Signals e alle altre modalità che Google ha reso disponibili;  

- la "messa a sistema" di funzionalità che nel tempo avevano richiesto, per chi usava Universal Analytics, di non poter fare a meno di Tag Manager.

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Il Rapporto Acquisizione > First-user medium nel quale Google Analytics 4 riversa la sua maggiore capacità di deduplicare l'utente e seguirlo nel suo comportamento cross-device.

Di fronte ad uno scenario contraddistinto dal blocco dei cookie di terze parti e da interrogativi ancora aperti soprattutto in relazione alla conservazione dei dati, Google ha fatto di necessità virtù e deciso di offrire dunque un prodotto nuovo.

Ad una prima occhiata, la differenza più evidente, in Google Analytics 4, è la scomparsa della famigerata Frequenza di Rimbalzo, una metrica così sintetica da risultare poco significativa, ma il suo abbandono è coinciso con un tracciamento così granulare della navigazione che i dati registrati sotto forma di Eventi sono di un numero di gran lunga superiore e proprio per questo richiedono una configurazione ancora più attenta delle Conversioni, la nuova veste dei tanto amati, cari vecchi Obiettivi. 

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La Frequenza di Rimbalzo è stata sostituita dal tracciamento più puntuale di tante azioni (gli Eventi) la cui ampiezza deve portare poi a sceglierne alcuni come Conversioni.

L'immediatezza del Rapporto "First-user medium", davvero interessante per chi fa lead generation online, la Panoramica in Tempo Reale - diventata più significativa perchè capace di tenere conto, fra gli altri Eventi, dello scroll del browser - l'introduzione del modello di attribuzione "data driven" con cui valutare in modo più realistico i mezzi usati in ragione delle Conversioni sono solo alcuni degli aspetti per i quali dunque è utile, fin d'ora, rimboccarsi le maniche e far convivere i due Google Analytics in parallelo così da presentarsi preparati all'appuntamento del 1° luglio 2023. Oppure iniziare a studiare il nuovo sistema grazie alla Demo Account di Google Analytics [link].

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Una mappa del mondo del 1459 e la mappa di Salviati, del 1525.

Prima della scoperta dell’America gli Europei erano soliti redigere mappe del mondo dettagliate, anche dei luoghi che non conoscevano. Solo dopo riconobbero i propri limiti e produssero mappe vuote, spazi da riempire con l’esplorazione e non solo con la fantasia. La rivoluzione della conoscenza, come sottolinea Yuval Harari, fu innanzi tutto una rivoluzione dell’ignoranza e di certo avvicinarsi alla conoscenza di uno strumento come Google Analytics 4 costituisce per tutti un continente nuovo, tutto da scoprire.    

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