Gli Early Adopters e l’importanza per le Startup
Non stiamo parlando certo dell’ultima strategia di marketing, il termine Early Adopters fu coniato nel 1962 da E. Rogers nel suo testo “Diffusion of Innovations” nel quale teorizzava l’ingresso nel mercato di un prodotto/servizio innovativo suddividendolo, nel tempo, per fasce di utilizzatori, vediamo il suo schema:
Capito questo, vediamo di capire cosa sono gli early adopters per una startup e perché sono così importanti nel processo di validazione che precede l’ingresso sul mercato, parliamo di problem/solution fit, di product/market fit e di validazione dell’MVP (ricordate quanto spesso ne abbiamo parlato qui ?)
Iniziamo col dire che gli early adopters sono dei veri e propri pionieri e che vengono guardati con attenzione dal resto del mercato ma soprattutto sono fondamentali perché rappresentano per lo startupper una vera miniera di informazioni ed un aiuto concreto nel processo di messa a punto del prodotto consentendoci di fare dei cambiamenti (fare pivot) per adattare il nostro prodotto/servizio ai bisogni (Market Need) del mercato.
Il processo è così importante che anche startup famose come ad es. AirBnB hanno adottato questo metodo per mettere a punto il loro servizio (link) e parlano addirittura di come l’adozione di questo processo abbia salvato la società.
Quindi l’Early Adopter per una startup è importante in quanto è una persona che è disposta a conoscere in anteprima ciò che hai da offrirgli, in alcuni casi anche pagando, e non si tira indietro a testare il nuovo prodotto prima che esca sul mercato.
Bene, capito che questo gruppo di persone sia fondamentale nella fase iniziale (ma anche dopo…) della vita della startup dobbiamo chiarire alcuni fattori importanti:
Come scelgo gli early adopters?
Non a caso ovviamente ma devono essere scelti sulla base del profilo della mia buyer persona (o delle mie buyer persona se sono più di una), ecco quindi come possiamo vedere quanto sia importante il lavoro della selezione della mia buyer persona e della validazione (guardate qui) è quindi importante analizzare il proprio potenziale target con grandissima cura. Attenzione, però: non è detto che gli early adopters debbano avere proprio tutte le caratteristiche del target finale del prodotto. Spesso questo tipo di consumatori si distinguono per alcune precise caratteristiche: una tendenza pionieristica a voler provare in anticipo tutte le nuove tecnologie e a ricercare con curiosità l’innovazione in ogni campo, una certa disponibilità economica che permette loro di acquistare i prodotti più nuovi (che sono generalmente più costosi), ma soprattutto una forte inclinazione a condividere le proprie esperienze. Gli early adopters sono spesso entusiasti dei prodotti che testano e, non di rado, sono influencer con un seguito specifico.
Quanti ne devo trovare?
Dipende molto da cosa sia il mio prodotto, dalla diffusione che avrà dopo il lancio, all’inizio non ne servono molti, ne serviranno di più man mano che il prodotto si avvicina alla sua versione finale. Certamente dobbiamo evitare di chiedere di fare questo lavoro ad amici e parenti per fare "numero".
Come li trovo?
La risposta a questo quesito varia a seconda del tipo di prodotto che si vuole lanciare. Per i prodotti tecnologici più innovativi, ci si rivolgerà a canali diversi rispetto a quelli preferibili, per esempio, per i servizi di intrattenimento. Il primo passo, quindi, è individuare la propria community di riferimento online, per poter entrare in contatto con gli utenti giusti. In questo modo è possibile trovare un numero di early adopters sufficiente a lanciare una startup o almeno a giustificare la messa in produzione di un nuovo articolo. Alcuni metodi per farsi conoscere dagli early adopters e ingaggiarli per il nostro progetto includono:
Cosa offro in cambio per il loro servizio?
Innanzitutto, cerchiamo di interessarli:
Un altro ottimo modo per convincere gli utenti più attivi all’interno di una certa community a diventare early adopter è quello di distribuire, in edizione limitata, una versione gratuita del prodotto. Ovviamente questo è più facile nel caso di software e servizi, ma è possibile, entro certi limiti, anche per i prodotti fisici. In questo caso la figura dell’early adopter si fonde con quella del beta-tester, soprattutto quando parliamo di prodotti SaaS, che spesso vengono forniti gratuitamente ai primi utilizzatori quando non sono ancora stati sviluppati completamente.
Non abbiamo certo la presunzione di aver esaurito in questo articolo un argomento così importante e complesso, vogliamo solo aver stimolato la vostra curiosità, se desiderate approfondire l’argomento potete contattarmi direttamente qui su LinkedIn oppure chiedere la vostra call gratuita qui.
Un caro saluto
I.C.
Execution | Lean Agile | Change 👍
2 anniIgnazio Cogotti su questo articolo e relativo argomento non posso dire niente in pubblico ... ma chi ha fatto startup andando davvero in Traction con buon Burn Rate può intuirlo ... A presto.