“MI SENTO UN PO’ STANCHINO”

#HISTORYTELLING - REAGIRE ALLA DEMOTIVAZIONE

“MI SENTO UN PO’ STANCHINO” #HISTORYTELLING - REAGIRE ALLA DEMOTIVAZIONE

La motivazione ha un ruolo fondamentale nella creatività, nella produttività, e nella felicità. La motivazione è ciò che ci porta ad agire e quando agiamo creiamo crescita e cambiamento, cioè la maggior parte di ciò che dà alle nostre vite scopo e felicità.

Ma dentro di noi convivono tre elementi che invece:

  • sabotano i nostri sogni,
  • ritardano il nostro progresso,
  • e limitano la nostra crescita personale.

Essi minano la nostra autostima, ci convincono a non agire, a non crederci, e a isolarci dal resto del mondo. Questo ci fa essere demotivati, nello studio, nella professione, come nella vita privata. E quindi il nostro approccio verso le cose da fare e le nuove opportunità diventa insicuro.

 DALL’AUTOSTIMA ALL’AUTOSABOTAGGIO

Questa conoscenza è il frutto di decenni di studio dell’antropologia umana da parte di psicologi e studiosi, riassunto in una interessante analisi di Brendon Burchard, il fondatore della Expert Academy, il programma più completo di consulenza aziendale, nel suo “The Motivation Manifesto".

 Vediamo allora:

  • quali sono le principali cause della demotivazione,
  • come superarla con qualche tattica semplice e concreta.


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1.        COSA CI DEMOTIVA: COMINCIAMO CON IL DUBBIO

Il dubbio inizia a parlare quando siamo di fronte a qualcosa di nuovo o di migliore, ed è la voce che contrasta l’ambizione.

Continua a dire: “no, meglio di no”, “non sono sicuro”, “magari non è il momento”, “non sono io la persona giusta”, e altre frasi che ci indeboliscono come queste.

La radice del Dubbio è sempre una: “Cosa succede se non funziona…”

L’obiettivo del Dubbio è quello di demotivarci facendoci focalizzare su ciò che manca o sul rischio di perdere ciò che abbiamo.

Lasciar parlare il Dubbio vuol dire sopravvalutare i rischi e sottovalutare le opportunità.

Come superarlo?

Il contrario del Dubbio è la certezza. Se ci sono elementi che ci danno la certezza che qualcosa andrà bene, il Dubbio immediatamente tace e smette di demotivarci.

Per avere quella certezza la parola chiave è Fiducia.

Fiducia nelle nostre capacità di far fronte alle situazioni indesiderate e nella possibilità di recuperare in caso di risultati fuori programma.

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Per sviluppare questa Fiducia dobbiamo prepararci:

  1. studiamo, anticipiamo, pensiamo e ripensiamo a cosa può accadere
  2. e facciamo l’esercizio di immaginarci nella situazione
  3. e di risolvere ciò che accade di spiacevole.

Ma senza lasciare che il Dubbio si inserisca nei nostri pensieri. 

2.        IL RITARDO: L’ARTE DI PROCRASTINARE

Procrastiniamo quando di fatto stiamo ipotecando una parte del nostro futuro per una piccola boccata d’aria nel nostro presente.

“Fermati”, “aspetta”, “non ora”, “non sei pronto”, “non hai energie”, “ci sono cose più belle da fare”, sono le classiche frasi che il Ritardo instilla in noi.

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Se il Ritardo ci parla spesso e ha la meglio, sappiamo che la principale soluzione a questa negatività è l’Azione.

Prendiamo atto che nella maggioranza dei casi la vera resistenza è puramente emotiva, e spesso proviene dal nostro inconscio.

Quindi razionalmente possiamo decidere di superare noi stessi e agire.

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3.        IL DESIDERIO INCONSCIO DI SOLITUDINE

Dei tre elementi, la Solitudine è quello che ci rende intolleranti verso gli altri o a tratti perfino odiosi. Ci fa rispondere con giudizi e spesso con atteggiamenti sprezzanti.

L’obiettivo del desiderio di Solitudine è quello di non farci guardare all’umanità degli altri, perché sottintende un rifiuto inconscio della nostra vulnerabilità.

Abbiamo paura di sentirci piccoli, insignificanti. E la reazione quindi è di screditare o sminuire gli altri.

Il risultato? Solitudine, pochissimi amici di lunga data, rapporti spesso burrascosi o conflittuali.

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La soluzione per neutralizzare il desiderio di Solitudine è l’Amore.

Impariamo a guardare le cose belle che la vita ci ha donato.

Guardiamo agli altri con umanità, con amorevole comprensione, perché pregi e difetti non esistono, esistono solo caratteristiche, che sono più o meno utili in funzione delle situazioni e dei contesti.

Il miglior esercizio che possiamo fare è allenarci alla Gratitudine.

Doniamoci ogni giorno un momento di pace e di silenzio, in cui ripercorriamo le relazioni intrattenute, e andiamo a scovare tutti i momenti, le emozioni che ci hanno dato qualcosa di buono, e che ci hanno fatto stare bene.

LESSON LEARNED

In questo articolo abbiamo visto quali sono le tre primarie forze della demotivazione:

  • il Dubbio,
  • il Ritardo,
  • il desiderio di Solitudine.

Abbiamo anche capito come farle tacere con alcuni semplici esercizi:

  1. agire
  2. praticare la Gratitudine.

Ricordiamo che queste voci dentro di noi non cesseranno di esistere. Possono abbassare la loro voce, e noi possiamo imparare a non ascoltarle. Ma ciclicamente torneranno.

Quindi ciò di cui abbiamo bisogno per superare la demotivazione è:

  • un training costante,
  • che con la forza di volontà si ripeta giorno dopo giorno,
  • diventando sempre più leggero

perché noi saremo sempre più allenati.

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Concludo con un invito di alto livello alla perseveranza:

“Colui che sa essere costante, che sa perseverare, che ha misura nelle parole e autocontrollo, che mai alza la voce, ebbene, costui si avvicina all’elevazione.”

(Confucio)

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Diana Hechtel 🦸🏻♀️

Aiuto chi si sente disallineato a ritrovare lucidità, direzione e potere personale | Counselor & Creatrice di Heroes Creator™

1 anno

Una domanda che personalmente mi aiuta molto è chiedermi "Cosa faresti se non avessi paura?", la risposta è sempre molto illuminante e inaspettata 😊

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