Sei un incapace!
A forza di sentirselo dire, va a finire che uno ci crede veramente fino a convincersi di non essere in grado, non solo di fare quella specifica cosa, ma anche quelle che prima gli riuscivano bene.
Il sapere non fare una cosa diviene nella nostra mente un non sapere più essere: quell’etichetta di incapace si cuce nella nostra mente e, come uno stigma, condiziona il nostro vivere quotidiano.
Ci sentiamo incapaci di fronteggiare le difficoltà che possono presentarsi nel nostro cammino e allora ci pervade un senso di sconforto e di scarsa fiducia in noi stessi e nelle nostre abilità.
Tipo effetto domino, la nostra autostima comincia a vacillare, in alcuni casi a sgretolarsi, perché ci lasciamo invadere, come un fiume in piena, dalle critiche che ci vengono rivolte.
L’Altro, convinto di spronarci a fare di più e meglio, immaginando di suscitare in noi una reazione, in realtà ci ferisce, consapevolmente o meno, per quanto le sue intenzioni iniziali fossero buone. Ma erano le sue.
Tutto ciò ha un grandissimo impatto sulla nostra autostima in quanto ci fa fortemente dubitare di noi stessi.
Se mai ci fosse una incapacità, dobbiamo imparare a circoscriverla alla singola attività.
Le critiche devono essere mirate al raggiungimento di un obiettivo e la loro finalità non è la distruzione dell’autostima dell’altro, quanto un rinforzo alle fondamenta di un io in grado di fronteggiare le avversità potendo contare sulle proprie potenzialità.
Chiamandoci fuori dall’equazione “incapace a fare una cosa = incapace come persona”, realizzeremo che gran parte delle nostre risposte emozionali di fronte ad una critica di questo tipo sono per lo più ingiustificate e non necessarie.
Per l’Altro:
“Se mi dici che sono incapace, finisco per crederci!”
“Se mi dici che potrei essere capace, ho davanti un ventaglio di possibilità!”
Per me:
“Se mi dico che potrei essere capace, ho una speranza di riuscita!”
“Se mi dico che sono capace, magari inizio a sentirmi capace…e questo è solo il principio!”
Adriana Biase
Sviluppo Canali Innovativi e Partnership TIM Business Centro
9 anniCondivido quanto scritto. Inizia da piccoli e si trascina nel mondo del lavoro. Siamo più portati ad evidenziare il negativo che ad esaltare ciò che di positivo ognuno di noi ha e svolge.