Social: meglio gestirli in azienda o esternalizzare?
In questo post voglio fornirti alcuni spunti di riflessione su un dubbio che perplime gli imprenditori intenzionati ad ottenere il massimo risultato dalla presenza sul web: meglio gestire i social mediante figure interne all’azienda, o rivolgersi a un libero professionista o un’agenzia?
Prima di sviscerare ogni aspetto, è bene scattare una fotografia del panorama imprenditoriale italiano: solo in questo modo potremo mettere sul piatto della bilancia tutti gli elementi da prendere in considerazione…
Il tessuto imprenditoriale italiano
Secondo l’Istat, il 95% delle aziende sono rappresentate da microimprese, realtà che “occupano meno di 10 dipendenti e realizzano un fatturato annuo o un totale attivo dello stato patrimoniale che non supera i 2 milioni di euro”.
La cosa più interessante è che la dimensione media è alquanto ridotta: si parla di 3,9 addetti, per cui se vogliamo arrotondare, in ogni azienda ci sono 4 persone che lavorano. Di solito sono 2 fratelli che si occupano dello sviluppo di prodotti e servizi, la moglie di uno dei due a far da segretaria e un giovane rampante nelle vesti del venditore.
Ok, forse ho estremizzato, ma nemmeno tanto. Togliamoci dalla testa le big company che occupano fior fior di grattacieli nei film americani. Il territorio nostrano è popolato di attività molto piccole, in cui il marketing e la comunicazione sono sovente ancorati al concetto di passaparola, pubblicità sul giornale locale o volantinaggio.
Gestire i social in azienda
Teniamo conto di una cosa: il social media marketing è un lavoro vero e proprio. Bisogna analizzare ciò che fanno i competitor, definire un tono di voce, scattare foto che ritraggano il dietro le quinte e la quotidianità, elaborare grafiche (non ho detto semplicemente condividere immagini prese da Google, con buona pace dei diritti d’autore), curare le campagne pubblicitarie, rispondere ai commenti...
Spesso chi gestisce le piattaforme digitali in un’azienda italiana lo fa nei ritagli di tempo, poiché la sua posizione lavorativa principale sarebbe un’altra. Risultato? Pagine in cui si leggono solo “Buongiorno” e “Buon weekend”, interazione tendente allo zero e pubblicazioni che scemano nel tempo.
Il vantaggio di contare su risorse interne è legato ad una costante presenza nel contesto, che permette di acquisire consuetudini e approccio nei confronti degli interlocutori, una più approfondita conoscenza della storia dell’impresa, dei suoi prodotti e servizi e un contenimento del budget da investire.
L’altra faccia della medaglia è che per essere davvero efficaci si rivela necessaria in primo luogo una conoscenza della materia, con lo svolgimento periodico di percorsi di formazione in grado di rinfrescare e rafforzare i concetti.
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Esternalizzare la gestione dei social
Nei nostri primi 3 anni di attività abbiamo curato, e curiamo tuttora, la comunicazione digitale di imprese molto differenti: ristoranti, ottici, brand di abbigliamento sportivo, aziende di ristrutturazioni e arredamento, solo per citarne alcune.
Il lato positivo che la maggior parte dei clienti riscontra, è la possibilità di affidarsi a figure altamente specializzate che masticano realmente la materia, aggiornate di continuo e capaci di rappresentare al meglio il brand.
Non ci credi? Guarda il video qui sotto:
Una soluzione di questo tipo impone all’agenzia un profondo studio del settore, del passato e dell’attualità dell’azienda, oltre che una strettissima collaborazione con appuntamenti e telefonate frequenti anche solo per condividere impressioni, ultime novità o un piano editoriale coerente.
Anticipo la tua domanda: come scegliere correttamente a chi affidare il mio progetto web? A tal proposito ho scritto un articolo in cui riepilogo i fattori da considerare nella scelta: case history, preventivo fornito, chiarezza espositiva, cosa si dica online dell’agenzia in questione.
Attenzione: esternalizzare il social media marketing non significa non pensarci più, ma mettere a disposizione tempo, materiale e informazioni affinché tutto venga veicolato nel migliore dei modi…
Per approfondire: Progetto web? Scegli correttamente a chi affidarti
Consulenza, un buon compromesso
Nel caso in cui il budget sia limitato e l’azienda non possa permettersi di esternalizzare totalmente la comunicazione su internet (la questione economica merita un capitolo a parte, di cui magari scriverò in futuro), un buon compromesso è composto dalla gestione dei social da parte dei propri dipendenti, seguiti da un professionista o un’agenzia con un percorso di consulenza.
Una decisione che chiama in causa figure interne, impegnate in prima persona ma supportate da specialisti adeguatamente preparati e capaci di correggere il tiro o mettere in risalto iniziative ottimali.
Conclusione
Non esiste una regola assoluta secondo cui sia preferibile una strada oppure l’altra. Per prendere la decisione migliore è tuttavia opportuno valutare in modo scrupoloso e sincero il livello di competenza di chi vive tutti i giorni l’azienda e dell’eventuale interlocutore esterno.
L’importante è aver chiari obiettivi, impegno richiesto a livello di tempo e denaro e il fatto che una volta sui social non puoi più abbandonarli. Sempre che tu non voglia far passare un messaggio negativo...
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8 anniLa tua analisi accurata è molto interessante e fa riflettere. Penso che esistano anche dei compromessi: avere un consulente esperto è d'obbligo, ma alcuni aspetti si possono gestire in collaborazione con le risorse interne delle aziende clienti, opportunamente formate per lo scopo. Cosa ne pensi?