Tre orizzonti, una sola direzione - 7/26

Tre orizzonti, una sola direzione - 7/26

Molte persone pianificano soltanto il qui e ora. Una cosa è certa: meglio di niente, Va sempre visto il bicchiere mezzo pieno. Si può fare meglio però.

Utilizzare tutti gli strumenti e metodi visti nei precedenti articoli di Superplanner365, per definire la lista delle cose da fare, le urgenze, le scadenze imminenti, per un po’ funziona: è il passo per andare da zero ad uno.

Presto però arriva una sensazione familiare:

Sto facendo delle cose, con la giusta importanza e priorità… ma verso dove?

Insomma: dopo un po' si torna a farsi le domande di partenza. La verità è che senza un equilibrio tra pianificazione e obiettivi a breve, medio e lungo termine, la produttività rischia di diventare qualcosa di sterile.

Sembra di avanzare, ma in realtà stiamo soltanto giriamo in tondo.


I tre orizzonti della stessa direzione

Immagina di essere in viaggio:

  • Sai dove devi arrivare, anche se in effetti non lo vedi. Per te quello rappresenta la destinazione
  • Riesci a percepire in lontananza che c'è qualcosa, ma non lo visualizzi in modo perfetto: una montagna, una cittadina, un distributore di benzina
  • Davanti a te invece ti è tutto molto chiaro, se non altro perché lo vedi sempre vicino e quindi sempre nitido e a "portata di mano"

Lo stesso vale per gli obiettivi personali e professionali:

  • Il lungo terminedirezione e visione, è la tua destinazione
  • Il medio termine traduce la visione in progetti concreti e misurabili, qualcosa che riesci a vedere e che puoi raggiungere in un modo più o meno definito
  • Il breve termine diventa il motore operativo, giorno dopo giorno: il tuo raggio di visibilità quotidiano e permanente

Il rischio maggiore non è sbagliare strada, ma non averne una.

Per questo, pianificare significa imparare a guardare più lontano mentre si agisce nel presente.


Breve termine: il terreno sotto i nostri piedi

Il breve termine è la dimensione del “qui ed ora”. Ad esempio:

  • Rispondere a un cliente
  • Consegnare una presentazione
  • Preparare la cena healthy
  • Andare in palestra

Sono azioni che ci danno gratificazione e risposta immediata, nel presente. Ma hanno un limite: se restiamo ancorati solo a queste, non costruiamo nulla di duraturo.

Sicuramente sono azioni e piccoli traguardi che ci portano dei benefici, ma se non sono parte di quella che gli inglesi chiamano la "big picture" rischiano di essere fini a se stesse.

💡 Domanda da farsi: Questa attività contribuisce a qualcosa di più grande, alla mia pianificazione a medio termine, o è solo qualcosa di momentaneo o estemporaneo?

Post Scriptum: ovviamente ci si può (anzi ci si deve) concedere qualche attività o piacere che non sia legato ad un obiettivo di più ampio respiro. Siamo umani, ne abbiamo bisogno. Basta solo esserne coscienti, discernere ciò che facciamo per uno scopo più ampio e ciò che ci serve solo sul momento, e poi godersi poi il piacere di lasciarsi andare.


Medio termine: il sentiero davanti a noi

Il medio termine riguarda i progetti e le iniziative: attività che richiedono giorni, settimane o mesi. Qui iniziamo a vedere il nesso tra i nostri sforzi quotidiani e un risultato tangibile. Un esempio?

  • Acquisire una nuova competenza
  • Rinnovare il proprio sito
  • Partecipare a un percorso di formazione
  • Perdere 3kg e sentirsi meglio

Il medio termine è il livello che permette di verificare se il lavoro di ogni giorno produce davvero crescita, e che soprattutto lo fa nella direzione che ci interessa in quel momento della nostra vita.

💡 Domanda da farsi: Quello che sto facendo oggi costruisce il risultato che voglio tra 3/6/12 mesi?


Lungo termine: l’orizzonte che ci da l'orientamento

Il lungo termine è la visione. Qui non contano le checklist, ma la capacità di rispondere a una domanda:

Cosa voglio ottenere, chi voglio essere, cosa voglio fare tra 1, 3, 5, X anni?

A tutti gli effetti è il risultato di quello che abbiamo affrontato nei precedenti articoli di Superplanner365. Un esempio?

  • Vuoi posizionarti come punto di riferimento in un settore
  • Vuoi raggiungere un certo livello di stabilità economica
  • Vuoi trasformare la tua attività in qualcosa di più scalabile
  • Vuoi partecipare ad una gara sportiva che richiede un certo allenamento

Il lungo termine non serve solo a sognare, ma a dare senso a tutto il resto. Senza, anche il lavoro più disciplinato diventa frammentato e privo di coerenza.


Introduciamo gli OKR

Qui entra in gioco un metodo potente: gli OKR (Objectives and Key Results):

  • La "O" sta per Objectives, che rappresentano la direzione di lungo termine: chiara, ispirante, non numerica. Qualcosa di rilevante e di complesso da raggiungere (c'è chi dice che dovrebbe addirittura essere improbabile, se non impossibile, per creare stimoli veri)
  • La "KR" sta per Key Results, ovvero i risultati chiave, o traguardi misurabili, di medio termine: concreti, numerici, verificabili
  • Le attività quotidiane (breve termine) sono le azioni che ci portano a raggiungere quei Key Results.

Con gli OKR, ogni livello dialoga con gli altri. Non c’è più un task fine a se stesso, ma un tassello di un mosaico più grande che rappresenta la nostra visione generale.

Nella prossima puntata di Superplanner 365 entreremo nel vivo degli OKR per comprendere cosa sono nel dettaglio, da dove provengono, come usarli e come definirli.


Ti piace questo articolo? Dai uno sguardo agli altri! Superplanner 365 è un progetto a scadenza: parlo di tempo, per un tempo già pre-definito. 365 giorni, 52 settimane, 26 puntate bisettimanali, 1 tema unico al centro di questo percorso. Non perdere tempo.

Alla prossima puntata.


Stefano Amati

Creative Director and Owner presso Piùossigeno comunicazione

1 mese

Grazie Alessio, molto interessante e sviluppato molto bene! 👏

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