E tu, di che generazione 6?
Il concetto di generazione è diventato centrale in molte discipline, dalla sociologia al marketing, arrivando anche talvolta fino al design.
Riconoscere le caratteristiche di un gruppo di persone nate in un determinato periodo storico aiuta a comprendere come eventi sociali, culturali e tecnologici possono influenzare valori, comportamenti e preferenze.
Almeno così dovrebbe essere.
Inoltre, il 1 gennaio 2025 entra in "vigore" una nuova generazione: termina la fase della generazione Alpha e inizia quella della generazione Beta.
Con questi presupposti ho investito del tempo durante le feste di natale per approfondire l'argomento.
Questo articolo esplora le generazioni dal 1900 a oggi, con alcune considerazioni a valle riguardo l'impatto di queste nel corso delle fasi progettuali.
Cosa sono le generazioni?
Il termine generazióne s. f. [dal lat. generatio -onis] rappresenta l’atto del generare, il processo per cui esseri viventi producono esseri viventi della stessa specie, e il risultato di tale processo.
In sociologia, le generazioni rappresentano gruppi di persone nate in un determinato arco temporale, influenzate dagli stessi eventi storici e da un contesto culturale comune.
Questa categorizzazione aiuta a studiare le differenze tra diverse generazioni e a comprendere come i cambiamenti sociali possono riflettersi nei comportamenti collettivi verso vari ambiti (dal sociale all'ambientale, dall'economico al culturale).
In genealogia, invece, il termine generazione si riferisce al livello di discendenza all’interno di un albero familiare. Ogni generazione rappresenta il passaggio di tempo e tradizioni, influenzato dal contesto socio-culturale dell’epoca.
Il cambio generazionale viene, in questo caso, dettato dalla nuova nascita di una linea di successione. Ci sono i nonni, i padri, i figli, i nipoti. Ad ogni nuovo "livello" comincia una nuova generazione.
Le generazioni, dal punto di vista della sociologia, hanno una durata compresa tra i 15 e i 25 anni. Un arco temporale sufficiente a segnare una transizione significativa nella società e quindi un cambio di mentalità tra una generazione e l'altra.
Nascono nei primi del 900 ed in effetti prima di tale data il concetto di generazione non era così rilevante, poiché i cambiamenti culturali avvenivano più lentamente.
L’accelerazione tecnologica, le guerre mondiali, l'innovazione esponenziale e la globalizzazione hanno invece portato a differenze marcate tra gruppi di età successivi e ravvicinati, rendendo necessaria - almeno dal punto di vista sociologico - questa categorizzazione.
Quali sono le generazioni
Considerando anche la Beta, appena iniziata, le generazioni conosciute ad oggi sono 9 (il diagramma si ferma con l'Alpha).
Generazione Perduta (1883-1900)
Greatest Generation (1901-1927)
Generazione Silenziosa (1928-1945)
Baby Boomers, o solo Boomers (1946-1964)
Generazione X (1965-1980)
Generazione Y, o Millennials (1981-1996)
Generazione Z, o Centennials (1997-2012)
Generazione Alpha, o Screenagers (2013-2024)
Generazione Beta (2025-2038)
Un commento - decisamente - personale
Dopo aver approfondito l’argomento, voglio essere onesto: l’idea di dividere le persone in generazioni sembra utile solo fino a un certo punto.
Pensiamoci. Se ogni generazione rappresenta un gruppo di persone con valori e mentalità simili, com’è possibile definire con precisione l’inizio e la fine di una generazione?
Ad esempio, la Generazione Beta inizia nel 2025 e si dice che finirà nel 2038. Ma chi può prevedere i cambiamenti sociali e culturali che avverranno in questo periodo?
Questo approccio rischia di semplificare eccessivamente la complessità della società e delle persone.
Tra il 2025 e il 2038 possono succedere eventi imprevedibili che inevitabilmente potranno avere un impatto sui valori e le priorità delle persone.
Quindi, stabilire confini rigidi sembra più un esercizio teorico che una reale necessità visto che a livello pratico la generazione dopo la Beta (sarà la Gamma?) potrebbe iniziare anche prima.
Inoltre, se l’obiettivo delle generazioni è identificare valori comuni, il criterio cronologico è davvero discutibile.
Le esperienze di vita e il contesto culturale influenzano le persone in modo diverso e non può essere l'età a determinare un modo di approcciarsi alla vita, soprattutto per quegli anni di "confine" tra il cambio da una generazione all'altra.
Una persona nata nel 1980 potrebbe condividere più caratteristiche con un Millennial che con una persona della Generazione X, a seconda del percorso di vita e del suo contesto sociale.
Un esempio davvero calzante è il termine “Boomer”.
Originariamente indicava chi era nato tra il 1946 e il 1964, ma oggi viene usato in senso dispregiativo (o comunque con un'accezione ironicamente negativa) per descrivere chiunque abbia un atteggiamento rigido o poco tecnologico, indipendentemente dall’età.
Sei definito Boomer non per la tua data di nascita, ma perché non sai cosa significa “flexare” o non hai mai visto Squid Game.
Progettare per le diverse generazioni
Prima di concludere, una domanda è d'obbligo: le generazioni sono rilevanti nel design?
La risposta non è semplice.
Sebbene sia utile considerare le caratteristiche generazionali per creare prodotti mirati, non bisogna mai dare per scontato che tutti i membri di una generazione abbiano le stesse competenze o valori.
Se lo chiedi a ChatGPT ti fornisce una risposta davvero standard, fin troppo da stereotipo e con fin troppi bias a mio avviso.
Secondo lui (lei?) la generazione Z e i Millenials apprezzano un design visivamente accattivante, interattivo e personalizzabile, con un linguaggio informale, scorciatorie e contenuti dinamici e funzionalità social.
Invece chi rientra nel gruppo dei Boomers, sempre secondo ChatGPT, si aspetta un linguaggio formale e dettagliato., testi più grandi e interazioni più semplici, sezioni velocemente raggiungibili con guide e tutorial.
Possibile anche che siano dei suggerimenti validi, ma c'è un ma.
Quando sviluppi personas o proto-personas per il tuo progetto, ricorda che le generazioni possono fornire un punto di partenza, ma non sono mai un’etichetta definitiva.
Ad esempio, non tutti i Boomers hanno difficoltà con la tecnologia, così come non tutti i membri della Generazione Z sono esperti digitali.
Usa le generazioni per costruire ipotesi, ma mettile sempre in discussione, soprattutto senza definire a monte una personas o potenziale tale di una generazione o dell'altra solo per una questione di età anagrafica.
Per concludere, credo la chiave è approfondire questi argomenti attraverso la ricerca e il confronto diretto con le persone di riferimento, per evitare stereotipi e progettare soluzioni davvero inclusive e funzionali).
Se hai esperienze, competenze o punti di vista sull'argomento lascia un commento, apriamo un tavolo di dialogo a riguardo.
Si accettano anche scommesse: dopo Alpha e Beta, quale sarà la prossima generazione? Gamma? Omega? :)
Linkografia
Head of Content & Co-Founder @ Bonfire | Raccontiamo storie che abbiano un impatto positivo sul mondo e sulle persone.
8 mesiPerfetta la considerazione sul "senso" delle Generazioni. Si tratta di semplificazioni tipicamente socio-antropologiche (e qui, da storico, mi sale il brividino lungo la schiena) che spesso perdono un po' il contatto con la realtà, che comunque guardano da una prospettiva quasi esclusivamente occidentale, cioè anglosassone, per non dire solo americana. Dando un'occhiata alle descrizioni delle diverse Generazioni, infatti, è evidente il progressivo "allargamento" a zone del mondo diverse dagli USA, tra cui l'Europa. Un allargamento che va di pari passo con la globalizzazione: uno Zoomer americano e uno europeo si assomigliano molto di più di un Boomer americano e uno europeo. Quindi sì, va bene parlare di Generazioni, ma è bene anche non dimenticare i limiti di questa categorizzazione.