Come evitare Panel al maschile, ma pure solo al femminile?

Come evitare Panel al maschile, ma pure solo al femminile?

Riflessione a cui tengo che mi viene dal cuore, dopo aver avuto uno scambio sul tema con una persona che stimo moltissimo, parlando della difficoltà di trovare Donne da invitare sul palco di &Love Story proprio a ridosso della festa che meno mi piace (non per il significato storico sia messo agli atti).

Premessa: odio le quote rosa, odio sentirmi una specie protetta e, ancor meno, amo leggere commenti di donne sotto panel solo al maschile o con poche donne, comprensibilmente frustrate perché non siamo rappresentate.

Odio, perché vorrei venissimo rappresentati tutti, con tutte le diversità del mondo, e odio perché voglio andare sul palco per la mia esperienza e il contributo significativo che posso portare alle persone che mi seguono.

E, ammetto, di non apprezzare gli "eventi al femminile", sebbene ne capisca l'intento, perché la sento prova dell'evidente difficoltà di starci accanto, al pari.

[NdR. Gestisco un magazine al femminile, certo, ma ho l'obiettivo di supportare le donne che lavorano davvero, dando loro uno spazio che, magari, faticano di più degli uomini a prendersi.

Lo faccio perché se cercate "consulente finanziario", nelle prime due fila di immagini, ci sono due donne, entrambe a fianco al marito che stringe la mano al consulente. No, non è un caso, si chiama cognizione culturale e gli uomini soddisfano i bisogni economici delle donne.

E non mi va, non voglio un web che mi mostri costantemente che siamo un Paese in cui la parità di genere è un miraggio].

Prendiamoci le nostre responsabilità

Io e Salvatore Russo organizziamo un evento da 10 anni (a breve le date), da sempre lavoriamo per avere un panel misto, tendiamo al 50-50. Non avete un'idea di quanti no abbiamo ricevuto perché "no, non mi sento così preparata, ci saranno persone molto più preparate di me" o "no, non me la sento, troppe persone".

In entrambi i casi, io stimolo tutte noi a rivedere alla nausea il video del Tedx di Sheryl Sandberg, l'allora Direttrice Operativa di Facebook, ma pure gli Uomini alla lettura.

[Lasciatemi un po' di amarezza, io ho scelto di profilare LinkedIn accettando soprattutto decisori aziendali e sappiamo bene, che dai C-Level in sù, il numero delle donne è drasticamente inferiore. Per cui, oggi, perché non girate questa newsletter alle vostre mogli, compagne, figlie, nipoti, sorelle e colleghe? Sareste di grande supporto!]

Vi prego, sedetevi con le vostre persone e ascoltatelo, aiuta a capire moltissimo la situazione, che non è granché migliorata nel tempo. Io l'ho fatto vedere a chiunque e mi sono seduta con le mie figlie, a rivederlo, guardando commossa le loro reazioni. Io lascio qui le parole che risuonano sempre quando sento quei no:

Le donne sistematicamente sottostimano le loro capacità. Se mettete alla prova uomini e donne, e chiedete loro domande su criteri totalmente oggettivi come la media dei voti, gli uomini fanno errori, sovrastimando, e le donne sbagliano sottostimandola.

È una nostra responsabilità sentirci all'altezza, ho dato la colpa per anni a tutto e tutti, mai a me stessa. E non è così. La responsabilità di non salire sul palco perché non mi sentivo preparata o avevo paura era solo la mia.

La probabilità che noi non si sia abbastanza preparate, lo ricordo Donne del mio cuore, è scarsissima. Ci sono millemila milioni di studi sulla nostra preparazione, sulla nostra dedizione allo studio e sulla sindrome dell'impostore che, secondo me, dovrebbe essere solo "sindrome dell'impostorA".

Per cui smettiamola di fare passi indietro per scarsa preparazione. Certamente, possiamo dire che c'è gente più preparata di noi, sempre e ovunque, è bello essere umidi ma fare un passo indietro no. E vale anche per la paura.

Ho visto dietro le quinte tantissimi Speaker emozionatissimi e ho dato acqua un secondo prima di essere presentati per lingua felpatissima. È una sensazione che passa veloce e si dimentica facile, si ricordano immensamente gli applausi. Quello sì.

Diamo il buon esempio, puntiamo ad essere Top Of Mind

Se per prime non saliamo sui palchi, non comunichiamo divulgando ciò che studiamo e applichiamo, non saremo mai le prime che verranno in mente agli organizzatori.

Credetemi quando vi dico che, con tutta la mia sensibilità in materia, mi devo sforzare di trovare una Donna che abbia le caratteristiche giuste per contribuire alla buona riuscita dell'evento che si basa su 2 semplicissime regole:

  1. Pubblico che segue la persona, perché i biglietti vanno venduti e se c'è seguito la sala si riempie o chi organizza dovrà fare sforzo quantico;

  2. Contenuti di spessore, perché le recensioni dell'evento non sono solo legate al format e all'organizzazione, no, servono anche Speaker Top e più le recensioni sono positive maggiori sono le opportunità di avere pubblico anche l'edizione successiva.

Per cui, parlo a tutte noi, per qualsiasi settore, esponiamoci senza timore, attiviamoci nella narrazione della nostra esperienza, spogliamoci del timore del giudizio, liberiamoci dall'ansia da prestazione e proponiamoci agli organizzatori di eventi per prime.

Pensate a noi, Uomini alla lettura

L'ho detto per prima: è una fatica impressionante trovare una Donna con le caratteristiche sopra elencate. Ricordo una lista meravigliosa di Alessia Camera con tutte Donne preparate nel mondo della comunicazione e, se è all'ascolto, spero lanci il link nei commenti.

Ma ci sono tanti mondi, eventi, convegni, che non hanno queste liste e allora chiedo uno sforzo in più, sia chiaro conta sempre la preparazione, diamolo per scontato per favore. Mi permetto di dare piccoli consigli:

  1. Se invitate CEO di Aziende, lo sapete per primi che saranno Uomini, ma sono certa che ci saranno Donne nel management che faranno al caso vostro, chiedete siano loro a parlare in pubblico, a rappresentare il Brand. Rispondono con dei no. Accompagnatele alla call con gli organizzatori, alleggerite il loro carico emotivo, rinfrancatele. Non siamo deboli, dobbiamo spogliarci di retaggi culturali non banali. Fatelo con noi.

  2. Le Donne sono tanto presenti su Instagram con i loro contenuti, in tantissimi settori, fate la fatica di cercarle e non guardate solo ai follower, no, guardate i like ai post e i commenti. Le Donne amano la formazione, seguono chi le istruisce, siamo ghiotte di competenza, verranno agli eventi e, se è vero che i Decisori in Azienda sono per lo più uomini è anche vero che ci sono Donne che lavorano in quelle Aziende no? [a buon intenditore].

  3. Aprite una "call for speaker" ad ogni evento, non partite subito a riempire la scaletta, sono convinta che le audaci arriveranno e voi avrete l'opportunità di supportare la nostra causa.

Per cui, care Donne alla lettura, a volte si può cercare la parità anche con piccoli atti coraggiosi, che ci portano fuori dalla nostra zona di comfort, che ci potranno far battere il cuore, azzerare la saliva e avere la lingua felpata. Questi piccoli atti coraggiosi fanno crescere naturalmente le famigerate quote rosa, che smettono di essere tali, nel momento in cui diventa familiare la presenza bilanciata dei due sessi sul palco.

E cari Uomini alla lettura, lo dico sempre, attorno avete tantissime Donne che vivono e crescono con voi, che sapete essere incredibili e che meritano di brillare di luce propria. Fateci brillare. Siamo brave, ce lo meritiamo nella stragrande maggioranza dei casi.

E ora tocca a tutti noi: tirate fuori i nomi e cognomi di Donne WOW che potrebbero parlare in pubblico

Io vi aspetto nei commenti, mi aiuterete per i nostri prossimi eventi ma, anche, quelli dei miei colleghi che spesso mi chiedono se ho dei nomi femminili e apprezzo accada, ci sento tutta la sensibilità di chi capisce quanto sia complesso essere pari.

Grazie di aver letto fino a qui, grazie per l'attenzione e ora forza mani sulla tastiera per taggare Donne WOW che potrebbero calcare palchi in tutti i settori. Incrocio di vedere una miriade di nomi!

Alessia Camera

Head of Growth | Product Growth Leader | Product-Led Growth | 2x Startup Founder | ex Taxfix

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Assunta Corbo

Giornalista, autrice, speaker e moderatrice | Fondatrice Constructive Network | LEDE Fellow Solutions Journalism Network| Accredited Solutions Journalism Trainer| Divulgatrice di giornalismo costruttivo e delle soluzioni

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Oh Giulia, quante volte ci siamo trovate a dirci proprio quanto scrivi? E so che lo faremo ancora e ancora, pubblicamente e durante le nostre chiacchierate più intime con una tisana o uno spritz tra le mani. "Piccoli atti coraggiosi", ecco qui le parole che andrebbero messe in evidenza. Ci vedo tutti i sì che siamo a disposte a dire a prescindere dal numero di voci maschili presenti. Quante volte sono stata l'unica? Tante! Ma ogni volta ho scelto di dire sì perché ho sentito la responsabilità di essere d'esempio. Noi tutte lo siamo per le donne meno intraprendenti o più legate ancora a quei retaggi culturali non banali che citi. Non che non ci riguardino, anzi, ma li vediamo, li riconosciamo e scegliamo di fare qualcosa. Questo rispondo quando mi dicono: "sei l'unica donna, perché non hai rifiutato?". Questo tipo di lotta non è costruttiva, lo è di più il fare. Chiedi donne per il vostro &Love Story che io amo sin dalla sua nascita. Mi viene da pensare a Valentina Coradeghini Teresa Potenza Federica Lucà (https://www.instagram.com/aspergeritaliaofficial/) che sta facendo un lavoro pazzesco di contenuti ed educazione al mondo dell'autismo e dell'asperger. Penso ancora e torno da te.

Stefania Mancini

oggi Attivista, ieri Imprenditrice SanitàDigitale | InspiringFifty | InclusioneDonna | Soroptimist | 100DonneperTutte | PASocial | DonneProtagonisteinSanità | CDTIRoma | RestartHerAcademia | SideBySide | ASSD | AISDET |

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Cara Giulia, quanto mi tocca questo post visto che rappresento la pasionaria dei #convegnomini! 🤗 Dirò, in primis, che sono d'accordo con tutto quello che hai scritto. Ma devo anche dire che regna una grande superficialità tra chi organizza gli eventi e anche tra chi vi partecipa, salvo poi inalberarsi se toccati da una mia mail che chiede equità sul palco o peggio da un post su LinkedIN. Solamente in un paio di occasioni la risposta è stata collaborativa, mentre in tutti gli altri casi, mille giustificazioni e anche qualche insulto. Il lavoro da fare è certamente a lungo termine e non riguarda solo la "Sindrome dell'ImpostorA", ma anche il carico di cura che spesso ci impedisce di girellare per l'Italia tra eventi e seminari. L'idea di aprire una "#call for #speaker" é meravigliosa e la sposo appieno. Come sposo il fatto che anche un convegno di sole donne non sia rappresentativo.

Massimo Mereu

SHARDINIA ® Agrifood tourism manager | Giornalista | Docente neuromarketing e comunicazione. Coach per l'impresa femminile.

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Aggiungo il link al vecchio Tedx di Sheryl Sandberg che tu hai citato e che trovo particolarmente utile per spiegare l'educazione al coraggio delle giovani donne e future manager della nostra società: https://www.ted.com/talks/sheryl_sandberg_why_we_have_too_few_women_leaders?subtitle=it

Annamaria Nassisi

Manager Space Economy Observation and Navigation in Thales Alenia Space | InspiringFifty 2024 | UnstoppableWomen | InfluentialBusinessWoman | Excellence | Senior Leader | Stella al merito del Lavoro |

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Giulia Bezzi , noi abbiamo realizzato un evento con sole donne STEM e stiamo alla IV edizione @donnefralestelle e puoi trovare info su www.donnefralestelle.it

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