SlideShare a Scribd company logo
La costruzione della comunicazione nella formazione esperenziale   …  tracce, sentieri, incontri, corde, prove   BUILDING  COMMUNICATION Per Istruttori e Formatori
Ci confronteremo e parleremo di : TRACCE,   sul significato di comunicazione formativa e metodo PERCORSI,   un percorso formativo che pone al centro la comunicazione e il partecipante INCONTRI,   del formatore che parla al partecipante e viceversa CORDA,   contesti e ambiti formativi che fungono da legame e rinforzano la relazione tra formatore e partecipante PROVA,  il formatore diventa partecipante   e vive   una prova di abilità e capacità provando a trarre conclusioni
La comunicazione formativa La  comunicazione formativa  è volta a formare i soggetti ed è differente da: La  comunicazione educativa :  trasferire informazioni a scopo educativo (es.madre-figlio). La  comunicazione didattica :  presuppone la presenza di una figura di livello professionale, un istruttore, un insegnante, ecc., che ha lo scopo di trasferire informazioni a fini didattici, di insegnamento appunto (comunicazione istituzionalizzata) Tracce
Obiettivo "La  metodologia  della  comunicazione   formativa  interpersonale ha lo scopo di abilitare a trasmettere in maniera ottimale delle  competenze , delle  abilità operative  e dei  valori ". Quindi: Da un lato il sapere ( la conoscenza, la teoria) Dall’altro il saper fare ed il saper essere (quindi le abilità, le competenze, i ruoli) Tracce
Scomponiamo i tre termini Metodologia :si può intendere quella serie di tecniche organizzative che, applicate ad una qualsiasi attività, tendono ad un fine, ad un obiettivo; cioè il sistema organizzativo od organizzazione sistematica dell'attività volta al raggiungimento dell'obiettivo prefissato. Comunicazione : scambio tra due o più soggetti  Formativa : avviene e deve produrre un cambiamento.  Tracce
Evoluzione della metodologia moderna Dall’insegnamento  all’apprendimento Spunti di riflessione sull’innovazione metodologica della formazione Il rinnovamento della formazione, sul terreno del  metodo , deve fare i conti  con il dualismo tra  insegnamento  e  apprendimento . Insegnamento :  è centrato sulla trasmissione verticale di contenuti (saperi, valori, ecc.) da chi li detiene a chi li deve assumere Apprendimento : si fonda sulla centralità del soggetto e della sua capacità di apprendere dall’esperienza seguendo selettivamente le sue inclinazioni e i suoi interessi.  Legati alla  logica dell’insegnare , i metodi classici sono anche caratterizzati dalla centralità dell’”aula”, metafora che rinvia alle modalità  trasmissive  della conoscenza fondate sull’autorità e la gerarchia, sulla riduzione dei soggetti a contenitori, sulla trasmissibilità meccanica del sapere.  Il rovesciamento del paradigma dell’aula privilegia la  logica dell’apprendere , mette in luce la capacità degli attori di elaborare l’esperienza che diventa la fonte principale di conoscenza.  Tracce
L’innovazione metodologica  della comunicazione in formazione   La pratica riflessiva per la costruzione Io  formatore  e tu  partecipante  entriamo in una relazione di comunicazione e di scambio tale che io formatore divento un  facilitatore ,fornendo gli input essenziali. Tu partecipante attraverso lo studio, la riflessione, l’interazione, con il formatore e con i tuoi pari, e la pratica, diventi attore protagonista del tuo processo formativo, portando anche il formatore stesso  a modificare le sue conoscenze iniziali. Sentieri
In questo quadro, gli approcci che si sono venuti consolidando negli anni sono molti e, pur tra molte differenze, sono tutti riconducibili all’interesse per la  promozione dell’apprendere  mediante:   lo stimolo alla partecipazione,   il coinvolgimento degli attori implicati,   il riconoscimento della loro soggettività,   il riconoscimento  della rilevanza dell’azione e della riflessività in azione.  Possiamo etichettare l’insieme di queste modalità di azione formativa come  approcci orientati allo sviluppo di pratiche riflessive , e alla costruzione di un nuovo input  originale. Un sentiero da esplorare:  il metodo oltre l’aula Sentieri
Molti ancora pensano che  qualcuno da una parte  insegna e qualcuno dall’altra  impara   NOI  NO Sentieri
Il processo di apprendimento innesca un processo positivo di CRISI biunivoca Il formatore inizia a sperimentare un nuovo ruolo.  Non è più solo un esperto di contenuti, diventa un “professionista riflessivo”, e acccetta di diventare a sua volta soggetto che apprende……  ops, come comportarsi ? Sentieri
Il presupposto di base del formatore è la   consapevolezza di non essere lui l’unico detentore del sapere; quanto piuttosto un “ facilitatore ” ed una fonte di apprendimento sia per lui che per i partecipanti .  Non deve dare al partecipante solo “dimostrazione” della sua expertise, quanto piuttosto diventare anche uno stimolo efficace con l’obiettivo di far emergere forza, motivazione, soluzioni e sensazioni.  Il suo ruolo è quello di cercare connessioni con i vissuti delle persone in formazione, e per fare ciò a poco serve mantenere le distanze e conservare il ruolo di esperto. Formatore e partecipante si accompagnano lungo il percorso, mettendo in campo ciò che hanno. Sentieri ………… ..costruiamo insieme
Il formatore  incontra il partecipante E viceversa Incontri Le fasi La presentazione del formatore La presentazione dei partecipanti Obiettivo: Identificare e “sentire” il partecipante Le caratteristiche del partecipante :esiste un partecipante “medio”? Quali differenze…età, genere, carattere, interesse, esperienza…
Io, tu, noi Incontri La comunicazione uno a uno : più frequente nelle lezioni pratiche. Obiettivo : Rendere massima l’efficacia della comunicazione facendo verifiche immediate e dirette sul grado di apprendimento e sulla forza dell’esperienza La comunicazione uno a molti : più frequente nelle lezioni teoriche Obiettivo : tenere alta l’attenzione del  gruppo. Animare il gruppo e stimolarne l’interazione
Il team dei formatori di un corso In&Out  (door) gli obiettivi didattici di ogni modulo il contratto formativo da trasmettere in aula le fasi e i tempi del lavoro; gli strumenti e i supporti e i materiali necessari; le modalità di valutazione del percorso la gestione del briefing e del debriefing ma, soprattutto, il tipo di rapporto da instaurare con i partecipanti. Incontri Il team dei formatori costituisce una identità univoca e compatta  alla quale si riferiranno tutti i partecipanti. Ciascun  componente del team  lavora per identificare in pieno accordo il modello comunicazionale formativo  in aula e fuori dell’aula :
poter consultare il curriculum dei partecipanti; ipotizzare una modellazione e modulazione del proprio intervento in funzione delle caratteristiche / bisogni degli allievi; progettare la formazione secondo uno schema che  preveda  un percorso ad imbuto nell’impostazione del discorso, illustrando le linee generali dell’argomento per poi scendere nei particolari; selezionare i concetti chiave dell’intervento sui quali focalizzare l’attenzione dei partecipanti tramite domande, feedbak e  rimandi; preparare esempi e selezionare tra le esperienze vissute in prima persona  quelle che danno concretezza al discorso e favoriscono la comprensione di concetti complessi Prima, durante e dopo è utile in particolare
Cosa e come : Mettere in relazione i nuovi concetti con quelli eventualmente affrontati in lezioni precedenti, per garantire un filo conduttore tra i diversi momenti, entro un percorso coerente anche tra i diversi moduli. La presentazione con slide aiuterà il formatore ad impostare l’intervento sulla base di tali indicazioni. Le diapositive infatti, segmentano i contenuti e riportano, sequenzialmente, i punti essenziali del discorso.  Le caratteristiche grafiche delle slide (dimensione del carattere, strutturazione e organizzazione dei contenuti al loro interno) le rendono immediate e di facile comprensione  Mettere il partecipante in condizione di ripetere contestualmente i concetti chiave già durante la lezione Incontri
La Building Communication è retroattiva E’  buona regola preparare le lezioni non sbrodolate e prolisse, nell’obiettivo di  privilegiare la possibilità di scambio ed interazione con i partecipanti Prevedere tempi e modi per coordinare gli interventi dei partecipanti, garantendo momenti di interazione con l’aula per lasciare spazio a riflessioni, discussioni e richieste di chiarimento.. Incontri Avete mai pensato che le domande possono costituire parte della memoria storica del gruppo? a tal fine si consiglia di annotarle di volta in volta e di organizzarle logicamente (seguendo ad esempio il modello delle FAQ - Frequently asked questions), ridisegnando così l’itinerario formativo sulla base delle piccole deviazioni compiute.  Un materiale così organizzato potrebbe inoltre rivelarsi utile per la riprogettazione dei successivi corsi di formazione. Nei momenti di discussione può risultare efficace che il formatore riproponga in modo chiaro e coinciso quanto detto in gruppo (restituzione), cercando di evidenziare in punti distinti ciò che è emerso dalla discussione.
Tiriamo le fila.. Anzi le corde… Out Door In Door Incontri
Il Debriefing: comunichiamo  e socializziamo l’esperienza della formazione Fase iniziale della lezione.  Briefing: che cosa dobbiamo fare? Fase di chiusura della lezione Debriefing: che cosa abbiamo fatto?   Il debriefing è una  modalità riflessiva  che diventa essa stessa momento formativo e in quanto tale la considero ancor più importante del Briefing. Avviene successivamente ad un’azione formativa o ad una esperienza, finalizzata alla coscientizzazione delle dinamiche relazionali e comunicative intercorse fra gli allievi  in modo da riappropriarsi progressivamente dei momenti formativi attraverso il  vissuto esperienziale. Rinforza il legame di gruppo Corde
Di solito le persone fanno esperienza ma poi se ne vanno per conto loro senza riflettere esplicitamente su cosa è cambiato, e se lo fanno… riflettono da sole. Cosa fare invece Alla fine delle lezioni, in aula e fuori aula il formatore-conduttore avvia le procedure di  debriefing  cioè la capacità di “usare“ l’informazione generata durante l’attività esperenziale e la trasforma in azione costruttiva per facilitare e/o rinforzare l’apprendimento di chi ha vissuto l’esperienza Un esempio: i partecipanti sono impegnati  a descrivere quanto hanno vissuto ed imparato. Hanno bisogno di questa possibilità per comunicare le loro esperienze ed impressioni ma hanno anche bisogno di ascoltare gli altri allievi per recuperare un’immagine complessiva in cui loro stessi sono inclusi. Corde
Organizzare il debriefing Predisponete e studiate il debriefing prima della lezione  Prevedete un tempo adeguato (almeno 30 min.) Preparate un set di domande da cui attingere per facilitare il debriefing.  Prima di iniziare il debriefing  formate un cerchio piuttosto stretto senza spazi vuoti che disperdono l’energia così gli allievi si potranno vedere e si sentiranno un gruppo.   La realtà grafica ha un valore simbolico. Quando tutti sono in cerchio spiegate che cosa sta per accadere e chiedete collaborazione per la costruzione del momento comunicativo ed esperenziale Corde
La costruzione e gli intrecci Evitate di dire ai partecipanti ciò che pensate avrebbero dovuto apprendere. Se non l’hanno raccolto dall’esperienza probabilmente non lo apprenderanno solo perchè lo dite voi. Abbiate fiducia che qualsiasi cosa stiano apprendendo in quel momento anche se diverso dai vostri insight avrà valore per loro. Sostenete tutti coloro che offrono contributi eventualmente raccogliendo e ripetendo, o meglio dimostrando di aver compreso. Fate aggiungere altro per favorire risposte più approfondite. Se una domanda funziona continuate a porla eventualmente riformulandola ogni volta. Rispettate ed usate i silenzi come spazi per pensare ed assimilare. Aiutate coloro che tendono  a prevaricare ad essere più sensibili agli altrui bisogni di partecipare; viceversa favorite coloro che tendono a ritirarsi ad esprimersi e condividere. Coinvolgete gentilmente con una domanda chi sapete avere un’esperienza particolare da riferire. Corde
La funzione di facilitatore Alcune possibili domande del formatore ai partecipanti: Quali emozioni avete provato? Come vi sentivate prima e come  vi sentite dopo l’esperienza della lezione (sia teorica, sia  pratica) Quali sono state le vostre frustrazioni e/o i successi? Quale era la sfida principale? O obiettivo? L’avete  vinta/raggiunto? Ciò che pensavate e sentivate è cambiato durante l’attività? Quali decisioni avete preso, quando e perchè? Provate a ricordare che cosa ha funzionato di più e di meno  Quali azioni avete intrapreso? Quale è il singolo principio/concetto/ informazione/ movimento  più importante che avete appreso dall’esperienza che  avete  fatto? Corde
Io formatore:emozioni, comportamenti, obiettivi Corde
Caro formatore, non dimenticare cosa si prova … La sai quella dei sassolini  ?  (attività esperenziale )     Obiettivo Immedesimarsi nella posizione di un partecipante alle prese con una nuova esperienza. Vivere l’esperienza del saper fare ( e non saper fare) di fronte al gruppo di pari Prove Noi formatori dimentichiamo le sensazioni di inadeguatezza provate la prima volta che….
La sai quella dei sassolini  ?  (attività esperenziale ) Istruzioni I formatori vengono posti in cerchio ed al centro, per terra, sono posizionati 5 sassolini. Ogni formatore può utilizzare una sola delle sue due mani. A turno i formatori raccolgono un sassolino da terra e lo lanciano in aria, poi ne raccolgono rapidamente un altro per terra e con quest'ultimo in mano riprendono al volo il primo sassolino evitando che cada per terra. Il formatore continua lanciando in aria uno dei 2 sassolini che ha, ne raccoglie un terzo da terra e riprende al volo quello lanciato e così di seguito finchè ha raccolto e tiene nella mano tutti i sassolini A questo punto si deve ripetere la sequenza per rimettere a terra tutti e 5 i sassolini. Si lancia in aria un sassolino e velocemente se ne rimette un altro a terra per poi raccogliere il primo al volo e così via. Se il sassolino volante cade o se lo si riprende senza aver completato  la sequenza prevista, si commette un errore. Ad ogni errore si passa la mano ad un altro partecipante. Occorrente 5 sassolini
Spunti per il Debriefing L’esercizio fa emergere i seguenti elementi: L'importanza di eseguire correttamente le fasi di un processo  La presenza mentale e la prontezza di riflessi  Velocità/quantità e qualità  La gestione delle situazioni complesse che comportano più variabili in contemporanea  La gestione dello stress individuale  L'apprendimento dall'esperienza (ogni partecipante può osservare errori e best practices dei colleghi che lo precedono)  Come ce la caveremo? Prove
[email_address] Torino, 14 aprile 2010

More Related Content

PPT
Apprendere da adulti
PPTX
Ciclo di kolb nella Didattica Digitale Integrata
PPT
La progettazione didattica
PDF
Schon apprendimento riflessivo
PDF
Formazione ai formatori
PPT
Castoldi
PPT
Unità didattica e programmazione
PPS
Programmazione per competenze
Apprendere da adulti
Ciclo di kolb nella Didattica Digitale Integrata
La progettazione didattica
Schon apprendimento riflessivo
Formazione ai formatori
Castoldi
Unità didattica e programmazione
Programmazione per competenze

What's hot (18)

PDF
Fare formazione nelle organizzazioni sindacali
PDF
Ruolo del formatore
PDF
Hierarchical Interactive Training (HIT)
PPT
Costruire Unità Didattica
PDF
Bonometti_Pratiche di formazione indice e intorduzione
PPT
Modelli di progettazione didattica a confronto
PDF
Favaretto alida template summer 2010 [modalità compatibilità]
PDF
Glossario metodologico didattico
PPT
Unita Di Apprendimento[1]
PPT
La progettazione della_formazione
PPTX
Didattica delle competenze
PPT
Il curricolo di scuola verticale
PPT
Gli stili di apprendimento 2
PPTX
Lezione 1 didattica per competenze
PPT
Documentare per educare
DOCX
Il mio propria esperienza professionale
PPT
Antichi terzo neoassunti
PPSX
Indicazioni nazionali esperienze dall’italia filippis filomena
Fare formazione nelle organizzazioni sindacali
Ruolo del formatore
Hierarchical Interactive Training (HIT)
Costruire Unità Didattica
Bonometti_Pratiche di formazione indice e intorduzione
Modelli di progettazione didattica a confronto
Favaretto alida template summer 2010 [modalità compatibilità]
Glossario metodologico didattico
Unita Di Apprendimento[1]
La progettazione della_formazione
Didattica delle competenze
Il curricolo di scuola verticale
Gli stili di apprendimento 2
Lezione 1 didattica per competenze
Documentare per educare
Il mio propria esperienza professionale
Antichi terzo neoassunti
Indicazioni nazionali esperienze dall’italia filippis filomena
Ad

Viewers also liked (16)

PDF
Campora Formazione Formatori Ifts
PPTX
I formatori
PDF
Valutazione formazione feedback360_flex360_r9
PDF
Cap1 formazione in_aula
PDF
Formazione dei formatori Bergamo
PDF
Metafore del Gioco, Formazione Formatori, Giochi d'aula per la formazione pro...
PPT
Training power
PPT
Il cinema per la formazione: una ricerca qualitativa sulle prassi dei formatori
PPT
Progettare la formazione aif regione
PPT
Valutazione formazione rev
PDF
Digital learning - Progettazione formativa multimediale 2
PPTX
Piano formativo For mega consulting
PDF
Formazione formatori_I partecipanti difficili
PDF
Corso formazione formatori
PPT
Trinchero valutarecompetenze (1)
PDF
Giochi per la formazione
Campora Formazione Formatori Ifts
I formatori
Valutazione formazione feedback360_flex360_r9
Cap1 formazione in_aula
Formazione dei formatori Bergamo
Metafore del Gioco, Formazione Formatori, Giochi d'aula per la formazione pro...
Training power
Il cinema per la formazione: una ricerca qualitativa sulle prassi dei formatori
Progettare la formazione aif regione
Valutazione formazione rev
Digital learning - Progettazione formativa multimediale 2
Piano formativo For mega consulting
Formazione formatori_I partecipanti difficili
Corso formazione formatori
Trinchero valutarecompetenze (1)
Giochi per la formazione
Ad

Similar to Building communication (20)

PPT
Corso assistenti di tirocinio
PDF
Progettare il percorso formativo e le metodologie d'aula
PPTX
La progettazione della formazione: case study
PPT
Alternanza
PPTX
Pedagogia Sistemica per Docenti
PPT
La didattica per unita di apprendimento e la gestione delle competenze
PDF
Insegnam Indiv In Classe
ODP
L'apprendimento a rete - 29ottobre2007
PDF
Meli-Articolo-Garrison.pdf
PPT
Lezione introduttiva master[1]
PPT
Lezione introduttiva master[1]
PDF
Insegnante e scuola come comunità di pratiche
PPT
Cooplearning
PPT
Giusti v
PPT
Giusti 1
PPTX
La metodologia Eas e il Lesson Planning
PDF
Il Bilancio di competenze: documentare l'attività didattica
PPTX
Relazione le indicazioni nazionali del primo ciclo in e twinning di carmine i...
Corso assistenti di tirocinio
Progettare il percorso formativo e le metodologie d'aula
La progettazione della formazione: case study
Alternanza
Pedagogia Sistemica per Docenti
La didattica per unita di apprendimento e la gestione delle competenze
Insegnam Indiv In Classe
L'apprendimento a rete - 29ottobre2007
Meli-Articolo-Garrison.pdf
Lezione introduttiva master[1]
Lezione introduttiva master[1]
Insegnante e scuola come comunità di pratiche
Cooplearning
Giusti v
Giusti 1
La metodologia Eas e il Lesson Planning
Il Bilancio di competenze: documentare l'attività didattica
Relazione le indicazioni nazionali del primo ciclo in e twinning di carmine i...

Building communication

  • 1. La costruzione della comunicazione nella formazione esperenziale … tracce, sentieri, incontri, corde, prove BUILDING COMMUNICATION Per Istruttori e Formatori
  • 2. Ci confronteremo e parleremo di : TRACCE, sul significato di comunicazione formativa e metodo PERCORSI, un percorso formativo che pone al centro la comunicazione e il partecipante INCONTRI, del formatore che parla al partecipante e viceversa CORDA, contesti e ambiti formativi che fungono da legame e rinforzano la relazione tra formatore e partecipante PROVA, il formatore diventa partecipante e vive una prova di abilità e capacità provando a trarre conclusioni
  • 3. La comunicazione formativa La comunicazione formativa è volta a formare i soggetti ed è differente da: La comunicazione educativa : trasferire informazioni a scopo educativo (es.madre-figlio). La comunicazione didattica : presuppone la presenza di una figura di livello professionale, un istruttore, un insegnante, ecc., che ha lo scopo di trasferire informazioni a fini didattici, di insegnamento appunto (comunicazione istituzionalizzata) Tracce
  • 4. Obiettivo "La metodologia della comunicazione formativa interpersonale ha lo scopo di abilitare a trasmettere in maniera ottimale delle competenze , delle abilità operative e dei valori ". Quindi: Da un lato il sapere ( la conoscenza, la teoria) Dall’altro il saper fare ed il saper essere (quindi le abilità, le competenze, i ruoli) Tracce
  • 5. Scomponiamo i tre termini Metodologia :si può intendere quella serie di tecniche organizzative che, applicate ad una qualsiasi attività, tendono ad un fine, ad un obiettivo; cioè il sistema organizzativo od organizzazione sistematica dell'attività volta al raggiungimento dell'obiettivo prefissato. Comunicazione : scambio tra due o più soggetti Formativa : avviene e deve produrre un cambiamento. Tracce
  • 6. Evoluzione della metodologia moderna Dall’insegnamento all’apprendimento Spunti di riflessione sull’innovazione metodologica della formazione Il rinnovamento della formazione, sul terreno del metodo , deve fare i conti con il dualismo tra insegnamento e apprendimento . Insegnamento : è centrato sulla trasmissione verticale di contenuti (saperi, valori, ecc.) da chi li detiene a chi li deve assumere Apprendimento : si fonda sulla centralità del soggetto e della sua capacità di apprendere dall’esperienza seguendo selettivamente le sue inclinazioni e i suoi interessi. Legati alla logica dell’insegnare , i metodi classici sono anche caratterizzati dalla centralità dell’”aula”, metafora che rinvia alle modalità trasmissive della conoscenza fondate sull’autorità e la gerarchia, sulla riduzione dei soggetti a contenitori, sulla trasmissibilità meccanica del sapere. Il rovesciamento del paradigma dell’aula privilegia la logica dell’apprendere , mette in luce la capacità degli attori di elaborare l’esperienza che diventa la fonte principale di conoscenza. Tracce
  • 7. L’innovazione metodologica della comunicazione in formazione La pratica riflessiva per la costruzione Io formatore e tu partecipante entriamo in una relazione di comunicazione e di scambio tale che io formatore divento un facilitatore ,fornendo gli input essenziali. Tu partecipante attraverso lo studio, la riflessione, l’interazione, con il formatore e con i tuoi pari, e la pratica, diventi attore protagonista del tuo processo formativo, portando anche il formatore stesso a modificare le sue conoscenze iniziali. Sentieri
  • 8. In questo quadro, gli approcci che si sono venuti consolidando negli anni sono molti e, pur tra molte differenze, sono tutti riconducibili all’interesse per la promozione dell’apprendere mediante: lo stimolo alla partecipazione, il coinvolgimento degli attori implicati, il riconoscimento della loro soggettività, il riconoscimento della rilevanza dell’azione e della riflessività in azione. Possiamo etichettare l’insieme di queste modalità di azione formativa come approcci orientati allo sviluppo di pratiche riflessive , e alla costruzione di un nuovo input originale. Un sentiero da esplorare: il metodo oltre l’aula Sentieri
  • 9. Molti ancora pensano che qualcuno da una parte insegna e qualcuno dall’altra impara NOI NO Sentieri
  • 10. Il processo di apprendimento innesca un processo positivo di CRISI biunivoca Il formatore inizia a sperimentare un nuovo ruolo. Non è più solo un esperto di contenuti, diventa un “professionista riflessivo”, e acccetta di diventare a sua volta soggetto che apprende…… ops, come comportarsi ? Sentieri
  • 11. Il presupposto di base del formatore è la consapevolezza di non essere lui l’unico detentore del sapere; quanto piuttosto un “ facilitatore ” ed una fonte di apprendimento sia per lui che per i partecipanti . Non deve dare al partecipante solo “dimostrazione” della sua expertise, quanto piuttosto diventare anche uno stimolo efficace con l’obiettivo di far emergere forza, motivazione, soluzioni e sensazioni. Il suo ruolo è quello di cercare connessioni con i vissuti delle persone in formazione, e per fare ciò a poco serve mantenere le distanze e conservare il ruolo di esperto. Formatore e partecipante si accompagnano lungo il percorso, mettendo in campo ciò che hanno. Sentieri ………… ..costruiamo insieme
  • 12. Il formatore incontra il partecipante E viceversa Incontri Le fasi La presentazione del formatore La presentazione dei partecipanti Obiettivo: Identificare e “sentire” il partecipante Le caratteristiche del partecipante :esiste un partecipante “medio”? Quali differenze…età, genere, carattere, interesse, esperienza…
  • 13. Io, tu, noi Incontri La comunicazione uno a uno : più frequente nelle lezioni pratiche. Obiettivo : Rendere massima l’efficacia della comunicazione facendo verifiche immediate e dirette sul grado di apprendimento e sulla forza dell’esperienza La comunicazione uno a molti : più frequente nelle lezioni teoriche Obiettivo : tenere alta l’attenzione del gruppo. Animare il gruppo e stimolarne l’interazione
  • 14. Il team dei formatori di un corso In&Out (door) gli obiettivi didattici di ogni modulo il contratto formativo da trasmettere in aula le fasi e i tempi del lavoro; gli strumenti e i supporti e i materiali necessari; le modalità di valutazione del percorso la gestione del briefing e del debriefing ma, soprattutto, il tipo di rapporto da instaurare con i partecipanti. Incontri Il team dei formatori costituisce una identità univoca e compatta alla quale si riferiranno tutti i partecipanti. Ciascun componente del team lavora per identificare in pieno accordo il modello comunicazionale formativo in aula e fuori dell’aula :
  • 15. poter consultare il curriculum dei partecipanti; ipotizzare una modellazione e modulazione del proprio intervento in funzione delle caratteristiche / bisogni degli allievi; progettare la formazione secondo uno schema che preveda un percorso ad imbuto nell’impostazione del discorso, illustrando le linee generali dell’argomento per poi scendere nei particolari; selezionare i concetti chiave dell’intervento sui quali focalizzare l’attenzione dei partecipanti tramite domande, feedbak e rimandi; preparare esempi e selezionare tra le esperienze vissute in prima persona quelle che danno concretezza al discorso e favoriscono la comprensione di concetti complessi Prima, durante e dopo è utile in particolare
  • 16. Cosa e come : Mettere in relazione i nuovi concetti con quelli eventualmente affrontati in lezioni precedenti, per garantire un filo conduttore tra i diversi momenti, entro un percorso coerente anche tra i diversi moduli. La presentazione con slide aiuterà il formatore ad impostare l’intervento sulla base di tali indicazioni. Le diapositive infatti, segmentano i contenuti e riportano, sequenzialmente, i punti essenziali del discorso. Le caratteristiche grafiche delle slide (dimensione del carattere, strutturazione e organizzazione dei contenuti al loro interno) le rendono immediate e di facile comprensione Mettere il partecipante in condizione di ripetere contestualmente i concetti chiave già durante la lezione Incontri
  • 17. La Building Communication è retroattiva E’ buona regola preparare le lezioni non sbrodolate e prolisse, nell’obiettivo di privilegiare la possibilità di scambio ed interazione con i partecipanti Prevedere tempi e modi per coordinare gli interventi dei partecipanti, garantendo momenti di interazione con l’aula per lasciare spazio a riflessioni, discussioni e richieste di chiarimento.. Incontri Avete mai pensato che le domande possono costituire parte della memoria storica del gruppo? a tal fine si consiglia di annotarle di volta in volta e di organizzarle logicamente (seguendo ad esempio il modello delle FAQ - Frequently asked questions), ridisegnando così l’itinerario formativo sulla base delle piccole deviazioni compiute. Un materiale così organizzato potrebbe inoltre rivelarsi utile per la riprogettazione dei successivi corsi di formazione. Nei momenti di discussione può risultare efficace che il formatore riproponga in modo chiaro e coinciso quanto detto in gruppo (restituzione), cercando di evidenziare in punti distinti ciò che è emerso dalla discussione.
  • 18. Tiriamo le fila.. Anzi le corde… Out Door In Door Incontri
  • 19. Il Debriefing: comunichiamo e socializziamo l’esperienza della formazione Fase iniziale della lezione. Briefing: che cosa dobbiamo fare? Fase di chiusura della lezione Debriefing: che cosa abbiamo fatto? Il debriefing è una modalità riflessiva che diventa essa stessa momento formativo e in quanto tale la considero ancor più importante del Briefing. Avviene successivamente ad un’azione formativa o ad una esperienza, finalizzata alla coscientizzazione delle dinamiche relazionali e comunicative intercorse fra gli allievi in modo da riappropriarsi progressivamente dei momenti formativi attraverso il vissuto esperienziale. Rinforza il legame di gruppo Corde
  • 20. Di solito le persone fanno esperienza ma poi se ne vanno per conto loro senza riflettere esplicitamente su cosa è cambiato, e se lo fanno… riflettono da sole. Cosa fare invece Alla fine delle lezioni, in aula e fuori aula il formatore-conduttore avvia le procedure di debriefing cioè la capacità di “usare“ l’informazione generata durante l’attività esperenziale e la trasforma in azione costruttiva per facilitare e/o rinforzare l’apprendimento di chi ha vissuto l’esperienza Un esempio: i partecipanti sono impegnati a descrivere quanto hanno vissuto ed imparato. Hanno bisogno di questa possibilità per comunicare le loro esperienze ed impressioni ma hanno anche bisogno di ascoltare gli altri allievi per recuperare un’immagine complessiva in cui loro stessi sono inclusi. Corde
  • 21. Organizzare il debriefing Predisponete e studiate il debriefing prima della lezione Prevedete un tempo adeguato (almeno 30 min.) Preparate un set di domande da cui attingere per facilitare il debriefing. Prima di iniziare il debriefing formate un cerchio piuttosto stretto senza spazi vuoti che disperdono l’energia così gli allievi si potranno vedere e si sentiranno un gruppo. La realtà grafica ha un valore simbolico. Quando tutti sono in cerchio spiegate che cosa sta per accadere e chiedete collaborazione per la costruzione del momento comunicativo ed esperenziale Corde
  • 22. La costruzione e gli intrecci Evitate di dire ai partecipanti ciò che pensate avrebbero dovuto apprendere. Se non l’hanno raccolto dall’esperienza probabilmente non lo apprenderanno solo perchè lo dite voi. Abbiate fiducia che qualsiasi cosa stiano apprendendo in quel momento anche se diverso dai vostri insight avrà valore per loro. Sostenete tutti coloro che offrono contributi eventualmente raccogliendo e ripetendo, o meglio dimostrando di aver compreso. Fate aggiungere altro per favorire risposte più approfondite. Se una domanda funziona continuate a porla eventualmente riformulandola ogni volta. Rispettate ed usate i silenzi come spazi per pensare ed assimilare. Aiutate coloro che tendono a prevaricare ad essere più sensibili agli altrui bisogni di partecipare; viceversa favorite coloro che tendono a ritirarsi ad esprimersi e condividere. Coinvolgete gentilmente con una domanda chi sapete avere un’esperienza particolare da riferire. Corde
  • 23. La funzione di facilitatore Alcune possibili domande del formatore ai partecipanti: Quali emozioni avete provato? Come vi sentivate prima e come vi sentite dopo l’esperienza della lezione (sia teorica, sia pratica) Quali sono state le vostre frustrazioni e/o i successi? Quale era la sfida principale? O obiettivo? L’avete vinta/raggiunto? Ciò che pensavate e sentivate è cambiato durante l’attività? Quali decisioni avete preso, quando e perchè? Provate a ricordare che cosa ha funzionato di più e di meno Quali azioni avete intrapreso? Quale è il singolo principio/concetto/ informazione/ movimento più importante che avete appreso dall’esperienza che avete fatto? Corde
  • 25. Caro formatore, non dimenticare cosa si prova … La sai quella dei sassolini ? (attività esperenziale )     Obiettivo Immedesimarsi nella posizione di un partecipante alle prese con una nuova esperienza. Vivere l’esperienza del saper fare ( e non saper fare) di fronte al gruppo di pari Prove Noi formatori dimentichiamo le sensazioni di inadeguatezza provate la prima volta che….
  • 26. La sai quella dei sassolini ? (attività esperenziale ) Istruzioni I formatori vengono posti in cerchio ed al centro, per terra, sono posizionati 5 sassolini. Ogni formatore può utilizzare una sola delle sue due mani. A turno i formatori raccolgono un sassolino da terra e lo lanciano in aria, poi ne raccolgono rapidamente un altro per terra e con quest'ultimo in mano riprendono al volo il primo sassolino evitando che cada per terra. Il formatore continua lanciando in aria uno dei 2 sassolini che ha, ne raccoglie un terzo da terra e riprende al volo quello lanciato e così di seguito finchè ha raccolto e tiene nella mano tutti i sassolini A questo punto si deve ripetere la sequenza per rimettere a terra tutti e 5 i sassolini. Si lancia in aria un sassolino e velocemente se ne rimette un altro a terra per poi raccogliere il primo al volo e così via. Se il sassolino volante cade o se lo si riprende senza aver completato la sequenza prevista, si commette un errore. Ad ogni errore si passa la mano ad un altro partecipante. Occorrente 5 sassolini
  • 27. Spunti per il Debriefing L’esercizio fa emergere i seguenti elementi: L'importanza di eseguire correttamente le fasi di un processo La presenza mentale e la prontezza di riflessi Velocità/quantità e qualità La gestione delle situazioni complesse che comportano più variabili in contemporanea La gestione dello stress individuale L'apprendimento dall'esperienza (ogni partecipante può osservare errori e best practices dei colleghi che lo precedono) Come ce la caveremo? Prove