Carlo Goldoni
e la riforma del teatro
Ileana Prezioso
La Commedia dell’Arte
Nata nel tardo Cinquecento e diffusasi con enorme
successo in tutta Europa, prevedeva:
- un “canovaccio” → testo che abbozza il
contenuto dell’opera, lasciando lo sviluppo e le
battute all’IMPROVVISAZIONE degli attori
- le maschere: personaggi fissi e ripetitivi (il
vecchio avaro, il giovane innamorato, il servo
sciocco…)
- intrighi, equivoci e colpi di scena per divertire il
pubblico
- ambientazioni generiche e indeterminate
(città, campagna, ecc.)
Nel Settecento la
Commedia
dell’Arte vive un
periodo di crisi
La ripetitività delle situazioni appare eccessiva, gli attori
si ritrovano a proporre battute volgari e il pubblico
borghese non si riconosce più nei caratteri stereotipati
delle maschere.
https://www.carnevale.venezia.it/blog/le-10-maschere-p
iu-famose-della-commedia-dellarte/
La riforma di Goldoni
I legami con l’Illuminismo
Goldoni si ispira ai principi di razionalità,
chiarezza e naturalezza.
Intende restituire dignità al genere comico e
riportare il testo teatrale a contenuti reali e
verosimili in cui la borghesia in ascesa possa
riconoscersi.
I personaggi
Goldoni sostituisce i tipi fissi
della commedia dell’arte con
personaggi unici e irripetibili,
caratterizzati da sentimenti e
comportamenti riconoscibili nel
tessuto sociale e cittadino
(borghesi, nobili, cortigiani).
Il testo
Goldoni elimina l’improvvisazione, facendo recitare gli attori un
copione scritto. Sono molte le resistenze incontrate da parte
degli attori e dunque Goldoni procede a questa riforma in
maniera graduale.
L’ambientazione
Decide di far muovere i personaggi in
ambienti realistici e ben definiti: la casa
borghese, la locanda, la bottega del caffè.
Collegò l’azione scenica alla mentalità e
alla condizione socio-economica dei
personaggi
L’obiettivo delle sue commedie
sarà non solo divertire gli
spettatori, ma anche farli
meditare, rappresentando le
molteplici sfaccettature delle
donne e degli uomini del suo
tempo
La relazione col
pubblico
Goldoni, in accordo con lo spirito
dell’Illuminismo, desidera formare ed educare
il suo pubblico, a cui gli attori spesso si
rivolgono direttamente per mezzo di parti
recitate che hanno l’obiettivo di correggere i
vizi e incoraggiare alla virtù
La poetica:
il “Mondo” e il “Teatro”
Nella prefazione alla prima
edizione delle sue opere (1750)
Goldoni dichiarò che le sue fonte di
ispirazione era il “Mondo” con le
sue molteplici vicende, mentre il
“Teatro” era il mezzo per
rappresentarle
Entrano così in
scena le diverse
classi sociali
- la vecchia aristocrazia, messa in ridicolo
per la propria arroganza (conte
d’Albafiorita e cavaliere di Ripafratta)
- la borghesia, vivace e intraprendente (la
locandiera) colta nei suoi aspetti positivi,
ma anche negativi (avidità e
opportunismo)
- i popolani, rappresentati nella loro
rozzezza, ma al tempo stesso operosi,
sinceri e di buon cuore (“Le Baruffe
chiozzotte”)
Le scelte
linguistiche
Goldoni scriverà le sue opere in tre lingue: il
dialetto veneziano, l’italiano e il francese. Ne
“Le Baruffe chiozzotte” utilizzerà il dialetto
chioggiano.
Quella di Goldoni è una lingua vivace che
diventa strumento di realismo; l’autore adotta
uno stile semplice e vivace, con periodi brevi e
modalità tipiche del parlato.
La riforma
e le opere
Il carattere dei personaggi goldoniani
deriva dall’osservazione diretta della vita
quotidiana e si determina in base al
contesto sociale.
Goldoni attua la sua riforma
gradualmente: nelle prime opere
(“Momolo cortesan”) scrive solo la parte
del protagonista; in quelle successive
anche le parti dei personaggi secondari
(“La donna di garbo”, 1748)
“La bottega
del caffè”
Scritta nel 1750, porta a maturazione la riforma goldoniana.
L’ambientazione è realistica: si tratta di una Venezia decadente
e corrotta, in cui il ceto borghese-mercantile cerca di
contrastare i privilegi nobiliari.
La bottega del caffè è il simbolo della nuova cultura illuminista
e offre uno spazio scenico aperto all’incontro tra diversi
personaggi.
I personaggi:
- Don Marzio: aristocratico decaduto e malevolo
- Ridolfo, il bottegaio, emblema del buon senso e
dell’equilibrio
Il capolavoro
della riforma:
“La locandiera”
(1752)
La commedia è incentrata sul
personaggio di Mirandolina, la
proprietaria di una locanda. E’
divisa in tre atti e l’azione si
svolge in una sola giornata; è
ambientata in una locanda di
Firenze.
https://library.weschool.com/lezione/la-loc
andiera-riassunto-trama-personaggi-teatro-
goldoni-commedie-12128.html
Il significato dell’opera
- la rivalutazione illuministica della donna:
Mirandolina è la protagonista indiscussa,
proprietaria di una locanda e non
condizionata da problemi economici e
sociali. Anche il matrimonio è
un’affermazione di libertà: sceglie il
servitore Fabrizio che non potrà mai
dominarla
- Goldoni ricostruisce con rigore l’ambiente
sociale, offrendo uno spaccato della vita
del Settecento
- la locanda, luogo di passaggio, offre la
possibilità di raffigurare le diverse classi
sociali
- i personaggi sono ricchi di complessi
risvolti psicologici → ancora oggi è la
commedia goldoniana più rappresentata.
La decadenza
della borghesia e
il dinamismo del
popolo
Nella seconda metà del Settecento la borghesia
veneziana vive un periodo di crisi profonda: il commercio
internazionale è in piena decadenza; la classe dominante
tende a inasprire il suo controllo sulla società; la
borghesia imita alcuni comportamenti dei nobili corrotti
Il realismo goldoniano registra questi
mutamenti: il mercante non è più un
personaggio positivo, e la scena è
popolata da mercanti falliti, dispotici e
avari, incapaci di comprendere i nuovi
tempi
La Trilogia della
villeggiatura (1761)
Il bersaglio della
comicità di
Goldoni è la
smania delle
vacanze in
campagna che
coinvolge anche
la piccola
borghesia,
desiderosa di
imitare la nobiltà.
“Sì, è pur vero, chi vuol
figurar nel mondo conviene
che faccia quello che fanno
gli altri“
“Le baruffe
chiozzotte”
(1762)
In questa fase è il
popolo a rappresentare
i valori positivi. La
commedia ha per
protagonisti i pescatori di
Chioggia
Goldoni
intendeva
avvicinare al
suo teatro il
pubblico
meno
abbiente
“I teatri d’Italia sono frequentati da tutti gli
ordini di persone; e la spesa è sì mediocre che
il bottegaio, il servitore e il povero pescatore
possono partecipare a questo pubblico
divertimento (...) era ben giusto che facessi
delle Commedie nelle quali riconoscessero i
loro costumi e i loro difetti, e, mi sia permesso
di dirlo, le loro virtù”

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Carlo Goldoni

  • 1. Carlo Goldoni e la riforma del teatro Ileana Prezioso
  • 2. La Commedia dell’Arte Nata nel tardo Cinquecento e diffusasi con enorme successo in tutta Europa, prevedeva: - un “canovaccio” → testo che abbozza il contenuto dell’opera, lasciando lo sviluppo e le battute all’IMPROVVISAZIONE degli attori - le maschere: personaggi fissi e ripetitivi (il vecchio avaro, il giovane innamorato, il servo sciocco…) - intrighi, equivoci e colpi di scena per divertire il pubblico - ambientazioni generiche e indeterminate (città, campagna, ecc.)
  • 3. Nel Settecento la Commedia dell’Arte vive un periodo di crisi La ripetitività delle situazioni appare eccessiva, gli attori si ritrovano a proporre battute volgari e il pubblico borghese non si riconosce più nei caratteri stereotipati delle maschere. https://www.carnevale.venezia.it/blog/le-10-maschere-p iu-famose-della-commedia-dellarte/
  • 4. La riforma di Goldoni I legami con l’Illuminismo Goldoni si ispira ai principi di razionalità, chiarezza e naturalezza. Intende restituire dignità al genere comico e riportare il testo teatrale a contenuti reali e verosimili in cui la borghesia in ascesa possa riconoscersi.
  • 5. I personaggi Goldoni sostituisce i tipi fissi della commedia dell’arte con personaggi unici e irripetibili, caratterizzati da sentimenti e comportamenti riconoscibili nel tessuto sociale e cittadino (borghesi, nobili, cortigiani).
  • 6. Il testo Goldoni elimina l’improvvisazione, facendo recitare gli attori un copione scritto. Sono molte le resistenze incontrate da parte degli attori e dunque Goldoni procede a questa riforma in maniera graduale.
  • 7. L’ambientazione Decide di far muovere i personaggi in ambienti realistici e ben definiti: la casa borghese, la locanda, la bottega del caffè. Collegò l’azione scenica alla mentalità e alla condizione socio-economica dei personaggi
  • 8. L’obiettivo delle sue commedie sarà non solo divertire gli spettatori, ma anche farli meditare, rappresentando le molteplici sfaccettature delle donne e degli uomini del suo tempo
  • 9. La relazione col pubblico Goldoni, in accordo con lo spirito dell’Illuminismo, desidera formare ed educare il suo pubblico, a cui gli attori spesso si rivolgono direttamente per mezzo di parti recitate che hanno l’obiettivo di correggere i vizi e incoraggiare alla virtù
  • 10. La poetica: il “Mondo” e il “Teatro”
  • 11. Nella prefazione alla prima edizione delle sue opere (1750) Goldoni dichiarò che le sue fonte di ispirazione era il “Mondo” con le sue molteplici vicende, mentre il “Teatro” era il mezzo per rappresentarle
  • 12. Entrano così in scena le diverse classi sociali - la vecchia aristocrazia, messa in ridicolo per la propria arroganza (conte d’Albafiorita e cavaliere di Ripafratta) - la borghesia, vivace e intraprendente (la locandiera) colta nei suoi aspetti positivi, ma anche negativi (avidità e opportunismo) - i popolani, rappresentati nella loro rozzezza, ma al tempo stesso operosi, sinceri e di buon cuore (“Le Baruffe chiozzotte”)
  • 13. Le scelte linguistiche Goldoni scriverà le sue opere in tre lingue: il dialetto veneziano, l’italiano e il francese. Ne “Le Baruffe chiozzotte” utilizzerà il dialetto chioggiano. Quella di Goldoni è una lingua vivace che diventa strumento di realismo; l’autore adotta uno stile semplice e vivace, con periodi brevi e modalità tipiche del parlato.
  • 14. La riforma e le opere Il carattere dei personaggi goldoniani deriva dall’osservazione diretta della vita quotidiana e si determina in base al contesto sociale. Goldoni attua la sua riforma gradualmente: nelle prime opere (“Momolo cortesan”) scrive solo la parte del protagonista; in quelle successive anche le parti dei personaggi secondari (“La donna di garbo”, 1748)
  • 15. “La bottega del caffè” Scritta nel 1750, porta a maturazione la riforma goldoniana. L’ambientazione è realistica: si tratta di una Venezia decadente e corrotta, in cui il ceto borghese-mercantile cerca di contrastare i privilegi nobiliari. La bottega del caffè è il simbolo della nuova cultura illuminista e offre uno spazio scenico aperto all’incontro tra diversi personaggi. I personaggi: - Don Marzio: aristocratico decaduto e malevolo - Ridolfo, il bottegaio, emblema del buon senso e dell’equilibrio
  • 16. Il capolavoro della riforma: “La locandiera” (1752) La commedia è incentrata sul personaggio di Mirandolina, la proprietaria di una locanda. E’ divisa in tre atti e l’azione si svolge in una sola giornata; è ambientata in una locanda di Firenze. https://library.weschool.com/lezione/la-loc andiera-riassunto-trama-personaggi-teatro- goldoni-commedie-12128.html
  • 17. Il significato dell’opera - la rivalutazione illuministica della donna: Mirandolina è la protagonista indiscussa, proprietaria di una locanda e non condizionata da problemi economici e sociali. Anche il matrimonio è un’affermazione di libertà: sceglie il servitore Fabrizio che non potrà mai dominarla - Goldoni ricostruisce con rigore l’ambiente sociale, offrendo uno spaccato della vita del Settecento - la locanda, luogo di passaggio, offre la possibilità di raffigurare le diverse classi sociali - i personaggi sono ricchi di complessi risvolti psicologici → ancora oggi è la commedia goldoniana più rappresentata.
  • 18. La decadenza della borghesia e il dinamismo del popolo Nella seconda metà del Settecento la borghesia veneziana vive un periodo di crisi profonda: il commercio internazionale è in piena decadenza; la classe dominante tende a inasprire il suo controllo sulla società; la borghesia imita alcuni comportamenti dei nobili corrotti
  • 19. Il realismo goldoniano registra questi mutamenti: il mercante non è più un personaggio positivo, e la scena è popolata da mercanti falliti, dispotici e avari, incapaci di comprendere i nuovi tempi
  • 21. Il bersaglio della comicità di Goldoni è la smania delle vacanze in campagna che coinvolge anche la piccola borghesia, desiderosa di imitare la nobiltà.
  • 22. “Sì, è pur vero, chi vuol figurar nel mondo conviene che faccia quello che fanno gli altri“
  • 24. In questa fase è il popolo a rappresentare i valori positivi. La commedia ha per protagonisti i pescatori di Chioggia
  • 25. Goldoni intendeva avvicinare al suo teatro il pubblico meno abbiente “I teatri d’Italia sono frequentati da tutti gli ordini di persone; e la spesa è sì mediocre che il bottegaio, il servitore e il povero pescatore possono partecipare a questo pubblico divertimento (...) era ben giusto che facessi delle Commedie nelle quali riconoscessero i loro costumi e i loro difetti, e, mi sia permesso di dirlo, le loro virtù”