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La struttura profonda di un learning object Verso una correlazione ed una ontologia dell’e-learning design (eLD) di Marcello Giacomantonio E-Learn 2007 Conferenza mondiale su: E-Learning in Corporate, Government, Healthcare, and Higher Education - Quebec City, Canada , 15-19 Ottobre 2007
Alcuni problemi non risolti Come possiamo riutilizzare un LO (learning object)? Come lo colleghiamo ad un progetto didattico o LD (learning design)? E’ possibile pensare di riutilizzare solo una parte di uno specifico LO? Come utilizzare lo stesso LD in contesti differenti e con diversi LO? E’ possibile personalizzare il contenuto dello stesso LO in funzione di diversi “modelli di allievo” pur rimanendo nello stesso LD? Come possiamo sviluppare un servizio di catalogazione, archiviazione e ricerca che sia al tempo stesso efficace ed economico?  Che ci permetta di recuperare interi LO o anche parti se necessario, da riutilizzare in progetti diversi?  Che ci permetta di annotare i LO con tutte le informazioni necessarie e permanenti, ma anche con quelle occasionali e transitorie sul loro utilizzo nei diversi contesti formativi?
Il  principio di automazione  dei processi didattici Una caratteristica dell’e-learning, nella sua forma più esclusiva ed insostituibile, è la possibilità del sistema di gestire in modo automatico l’intero processo didattico. Un corso può così essere erogato senza la necessità di ulteriori interventi umani oltre la pianificazione. Ciò avviene grazie ad una intelligenza di processo integrata nel LMS capace di gestire il percorso formativo dalla registrazione dell’allievo alla certificazione finale.
Che cos’è in realtà un learning object? Proviamo allora a riformulare la definizione di LO alla luce del  principio di automazione . Noteremo che la definizione diviene assai più focalizzata e restrittiva. Un  learning object   è (solo): Un oggetto elettronico in grado di interagire con (e il cui contenuto può essere gestito da) un sistema automatizzato (su LMS), …  composto da content object o nuclei narrativi… …  aggregati attorno ad un obiettivo didattico… …  capace di supportare l’acquisizione di una competenza specifica.
Il carattere elettronico e didattico di un LO Un LO deve essere un oggetto attivo capace di dialogare con il sistema (LMS) in momenti differenti del processo e di scambiare una serie di informazioni sulla propria natura, caratteristiche, fruizione ed usabilità.  Essere un  learning object  (e non solo un  oggetto di contenuto ) devo portare all’apprendimento e quindi raggiungere un obiettivo didattico. Un LO ha due facce:  il contenuto nella sua forma multimediale e l’informazione sulla sua organizzazione e caratteristiche
La struttura profonda di un LO Un LO è composto da tre livelli gerarchici : Learning object (LO) Content object (CO) Content fragment  (CF) Ad ogni livello l’oggetto è composto da uno o più asset, che non ha quindi una relazione gerarchica con gli altri.
Un modello di struttura a tre livelli I LO sono strutturati in differenti livelli in funzione dei differenti aspetti e criteri di classificazione: Livello 1: didattico.  Un LO è tale quando si relazione ad un obiettivo didattico, cioè all’opportunità per l’allievo di raggiungere una competenza-conoscenza.   Livello 2a: semiotico-linguistico.  Un CO è tale quando è un pezzo distinto e completo del contenuto della lezione. Uno o più CO diviene un LO quando li associamo ad un obiettivo didiattico. Livello 2b:  linguaggio. Un CF è una istanza minima dello specifico linguaggio utilizzato per costruire i CO. Uno o più CF costituiscono un  CO in funzione delle regole del linguaggio utilizzato. Livello 3: tecnologico. Un asset è una risorsa informatica elementare con la quale è possibile costruire un CF o un CO. …  poiché i livelli 2° e 2b sono della stessa natura, possiamo sintetizzare lo schema su tre livelli come segue...
Struttura profonda di un modello di learning object a tre livelli
L’autore Marcello Giacomantonio [email_address] Chi è mg http://www.wbt.it/index.php?pagina=269   Chi è Wbt.it http://www.wbt.it/index.php?pagina=18 Il consorzio Omniacom http://www.omniacom.org/index.php?pagina=6   iGeL – Il Giornale dell’eLearning http://www.wbt.it/index.php?pagina=9   Il libro ”Learning object” http://www.learningobject.info/

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La struttura profonda di un Learning Object - E Learn2007[It]

  • 1. La struttura profonda di un learning object Verso una correlazione ed una ontologia dell’e-learning design (eLD) di Marcello Giacomantonio E-Learn 2007 Conferenza mondiale su: E-Learning in Corporate, Government, Healthcare, and Higher Education - Quebec City, Canada , 15-19 Ottobre 2007
  • 2. Alcuni problemi non risolti Come possiamo riutilizzare un LO (learning object)? Come lo colleghiamo ad un progetto didattico o LD (learning design)? E’ possibile pensare di riutilizzare solo una parte di uno specifico LO? Come utilizzare lo stesso LD in contesti differenti e con diversi LO? E’ possibile personalizzare il contenuto dello stesso LO in funzione di diversi “modelli di allievo” pur rimanendo nello stesso LD? Come possiamo sviluppare un servizio di catalogazione, archiviazione e ricerca che sia al tempo stesso efficace ed economico? Che ci permetta di recuperare interi LO o anche parti se necessario, da riutilizzare in progetti diversi? Che ci permetta di annotare i LO con tutte le informazioni necessarie e permanenti, ma anche con quelle occasionali e transitorie sul loro utilizzo nei diversi contesti formativi?
  • 3. Il principio di automazione dei processi didattici Una caratteristica dell’e-learning, nella sua forma più esclusiva ed insostituibile, è la possibilità del sistema di gestire in modo automatico l’intero processo didattico. Un corso può così essere erogato senza la necessità di ulteriori interventi umani oltre la pianificazione. Ciò avviene grazie ad una intelligenza di processo integrata nel LMS capace di gestire il percorso formativo dalla registrazione dell’allievo alla certificazione finale.
  • 4. Che cos’è in realtà un learning object? Proviamo allora a riformulare la definizione di LO alla luce del principio di automazione . Noteremo che la definizione diviene assai più focalizzata e restrittiva. Un learning object è (solo): Un oggetto elettronico in grado di interagire con (e il cui contenuto può essere gestito da) un sistema automatizzato (su LMS), … composto da content object o nuclei narrativi… … aggregati attorno ad un obiettivo didattico… … capace di supportare l’acquisizione di una competenza specifica.
  • 5. Il carattere elettronico e didattico di un LO Un LO deve essere un oggetto attivo capace di dialogare con il sistema (LMS) in momenti differenti del processo e di scambiare una serie di informazioni sulla propria natura, caratteristiche, fruizione ed usabilità. Essere un learning object (e non solo un oggetto di contenuto ) devo portare all’apprendimento e quindi raggiungere un obiettivo didattico. Un LO ha due facce: il contenuto nella sua forma multimediale e l’informazione sulla sua organizzazione e caratteristiche
  • 6. La struttura profonda di un LO Un LO è composto da tre livelli gerarchici : Learning object (LO) Content object (CO) Content fragment (CF) Ad ogni livello l’oggetto è composto da uno o più asset, che non ha quindi una relazione gerarchica con gli altri.
  • 7. Un modello di struttura a tre livelli I LO sono strutturati in differenti livelli in funzione dei differenti aspetti e criteri di classificazione: Livello 1: didattico. Un LO è tale quando si relazione ad un obiettivo didattico, cioè all’opportunità per l’allievo di raggiungere una competenza-conoscenza. Livello 2a: semiotico-linguistico. Un CO è tale quando è un pezzo distinto e completo del contenuto della lezione. Uno o più CO diviene un LO quando li associamo ad un obiettivo didiattico. Livello 2b: linguaggio. Un CF è una istanza minima dello specifico linguaggio utilizzato per costruire i CO. Uno o più CF costituiscono un CO in funzione delle regole del linguaggio utilizzato. Livello 3: tecnologico. Un asset è una risorsa informatica elementare con la quale è possibile costruire un CF o un CO. … poiché i livelli 2° e 2b sono della stessa natura, possiamo sintetizzare lo schema su tre livelli come segue...
  • 8. Struttura profonda di un modello di learning object a tre livelli
  • 9. L’autore Marcello Giacomantonio [email_address] Chi è mg http://www.wbt.it/index.php?pagina=269 Chi è Wbt.it http://www.wbt.it/index.php?pagina=18 Il consorzio Omniacom http://www.omniacom.org/index.php?pagina=6 iGeL – Il Giornale dell’eLearning http://www.wbt.it/index.php?pagina=9 Il libro ”Learning object” http://www.learningobject.info/