Doppia Piramide:
alimentazione sana per le persone,
sostenibile per il pianeta




         people, environment, science, economy
people, environment, science, economy


www.barillacfn.com
info@barillacfn.com




Advisory Board:
Barbara Buchner, Claude Fischler, Jean-Paul Fitoussi, Mario Monti,
Gabriele Riccardi, Camillo Ricordi, Joseph Sassoon, Umberto Veronesi.



In collaborazione con:
Life Cycle Engineering
Carlo Alberto Pratesi - Professore Facoltà di Economia, Università Roma Tre
The European House-Ambrosetti



Progetto grafico, impaginazione e redazione:
Burson-Marsteller



Immagini:
National Geographic Image Collection
Indice



Il Barilla Center for Food & Nutrition                                                                                2

Executive summary	                                                                                                    4

1. alImentarsI meglIo per vIvere In un mondo mIglIore                                                                10
	 1.1	 La	Piramide	Alimentare	come	strumento	di	educazione	alimentare	                                               14
	 1.2	 Le	componenti	della	Piramide	Alimentare	                                                                      19
	 1.3	 Dalla	Piramide	Alimentare	alla	Piramide	Ambientale	                                                           22

2. le basI scIentIfIche della pIramIde alImentare                                                                    26
	 2.1	 Gli	studi	sull’Alimentazione	Mediterranea	                                                                    30

3. glI IndIcatorI usatI per mIsurare l’Impatto deglI alImentI                                                        34
3.1	 Carbon Footprint	                                                                                               41
3.2	 Water Footprint	                                                                                                43
3.3	 Ecological Footprint	                                                                                           45

4. la mIsura dell’Impatto deglI alImentI: le pIramIdI ambIentalI                                                    48
4.1	 La	sintesi	dei	dati	ambientali	                                                                                52
4.2	 Tre	possibili	Piramidi	Ambientali	                                                                             56
4.3	 La	Piramide	Ambientale	basata	sull’Ecological Footprint	                                                       57

5. Il dettaglIo deI datI ambIentalI raccoltI                                                                        60
5.1	 Le	principali	fonti	dei	dati	                                                                                  64
5.2	 Ipotesi	adottate	per	la	cottura	degli	alimenti	                                                                99
5.3	 Quando	l’impatto	dei	trasporti	è	rilevante	                                                                   103

6. QualI approfondImentI per la prossIma edIzIone                                                                  106
6.1	 Aumentare	la	copertura	statistica	dei	dati	e	rendere	omogenei	i	confini	LCA	                                  110
6.2	 Tenere	conto	della	provenienza	geografica	nella	valutazione	dell’impatto	                                     110
6.3	 Valutare	l’influenza	della	catena	del	freddo	dei	cibi	e	completare	l’analisi	sulle	modalità	di	cottura	        112
6.4	 Approfondire	il	tema	della	stagionalità	dei	prodotti	agricoli	come	variabile	che	influenza	l’impatto	          113

bIblIografIa organIzzata per alImento                                                                              114
Alimenti	derivanti	dall’agricoltura	                                                                               118
Alimenti	derivanti	da	lavorazione	di	prodotti	agricoli	                                                            122
Alimenti	derivanti	da	allevamento	                                                                                 126
Alimenti	derivanti	da	attività	di	pesca	                                                                           131
Bevande	                                                                                                           133

appendIce                                                                                                          134
A.1	 Calcolo	degli	impatti	ambientali	associati	alla	produzione	dei	cibi	                                          138

rIferImentI bIblIografIcI                                                                                          142


                                                                                                               Indice - 1
Il Barilla Center for
    Food & Nutrition




                                 Il	Barilla	Center	for	Food	&	Nutrition	è	un	centro di pensiero e proposte dall’ap-
                               proccio multidisciplinare	che	ha	l’obiettivo	di	raccogliere	le	migliori	conoscenze	
                               presenti	 a	 livello	 mondiale	 sulle	 tematiche	 legate	 al	 mondo	 dell’alimentazione	 e	
                               della	nutrizione.	
                                 Le	sue	aree	di	studio	sono	la	cultura,	l’ambiente,	la	salute	e	l’economia:	in	questi	
                               ambiti	intende	suggerire	soluzioni	per	affrontare	le	sfide	alimentari	del	prossimo	
                               futuro.

                                 In	particolare,	il barilla center for food & nutrition si propone di: dare ascolto
                               alle esigenze attuali	 e	 emergenti	 della	 società	 sui	 grandi	 temi	 legati	 al	 mondo	
                               della	 nutrizione	 e	 dell’alimentazione; individuarne le tematiche fondamentali;	
                               raccogliere e analizzare	le	esperienze, le conoscenze e	le	competenze	più avan-
                               zate a oggi disponibili a livello mondiale.	
                                 Questo	 al	 fine	 di	 sviluppare	 e	 rendere	 disponibili	 riflessioni,	 proposte	 e	 racco-


2 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
mandazioni	utili	a	favorire	una	vita	migliore	e	un	benessere	diffuso	e	sostenibile	
per	tutte	le	persone.

  L’interpretazione	di	fenomeni	così	complessi	richiede	una	metodologia	che	tra-
valica	 i	 confini	 delle	 diverse	 discipline:	 questo	 approccio	 è	 stato	 adottato	 per	 le	
quattro	 aree	 tematiche	 -	 Food for Sustainable Growth, Food for Health, Food
for All, Food for Culture	-	sulle	quali	nel	suo	primo	anno	di	attività	il	Barilla	Cen-
ter	 for	 Food	 &	 Nutrition	 ha	 realizzato	 e	 divulgato	 cinque	 Position Paper,	 propo-
nendo	 una	 sintesi	 ragionata	 delle	 evidenze	 scientifiche	 disponibili	 e	 una	 chiave	
originale	di	interpretazione	dei	fenomeni.	
  Attraverso	questi	documenti,	il	BCFN,	oltre	a	esprimere	la	propria	posizione,	ha	
proposto	una	serie	di	raccomandazioni	per	i	singoli	cittadini,	per	il	mondo	impren-
ditoriale	e	per	le	istituzioni.

   Per	ogni	area	sono	stati	individuati	uno	o	più	advisor	specifici,	scelti	per	le	pro-
prie	conoscenze	ed	esperienze	professionali	nel	campo:	Barbara Buchner	(esper-
ta	 di	 energia,	 climate change	 e	 ambiente)	 per	 l’area	 Food for Sustainable Growth;	
Mario Monti	 e	 Jean-Paul Fitoussi	 (economisti)	 per	 l’area	 Food For All;	 Umberto
Veronesi	(oncologo),	Gabriele Riccardi	(nutrizionista)	e	Camillo Ricordi	(immuno-
logo)	per	l’area	Food for Health;	Joseph Sassoon e Claude Fischler	(sociologi)	per	
l’area	Food for Culture.

Il	tema	della	sostenibilità		(Food for Sustainable Growth)	e	le	relative	raccomanda-
zioni	 sugli	 stili	 di	 vita	 e	 alimentari	 a	 minore	 impatto	 ambientale	 è	 stato	 il	 primo	
argomento	trattato	dal	Barilla	Center	for	Food	and	Nutrition	nel	2009,	ed	è	stato	               	
anche	quello	che,	data	l’attualità	del	tema,	ha	riscosso	maggiore	interesse	da	par-
te	di	media	e	opinion leader.

La	 principale	 constatazione	 emersa	 dal	 Position Paper	 	 “Cambiamento	 Climatico,	
Agricoltura	e	Alimentazione”	è	che	i	moderni	stili	di	vita	impattano	sempre	di	più	
sull’equilibrio	 ambientale	 del	 Pianeta.	 In	 particolare,	 in	 ambito	 alimentare,	 si	 os-
serva	l’affermarsi	di	modelli	di	consumo	incoerenti	con	l’obiettivo	della	sostenibi-
lità,	considerato	che	la	composizione	e	la	qualità	di	cibo	prodotto		incidono	in	modo	
significativo	sia	sulle	emissioni	di	gas	serra	che	sul	consumo	di	risorse	naturali.

Per	suggerire	scelte	alimentari	più	sostenibili	in	termini	di	salute	e	tutela	dell’am-
biente,	il	Barilla	Center	for	Food	&	Nutrition	propone	la	“Doppia	Piramide”	che	af-
fianca	 alla	 classica	 “Piramide	 Alimentare”	 una	 nuova	 “Piramide	 Ambientale”:	 in	
questo	modo	è	più	facile	risolvere	quello	che	Michael	Pollan	ha	definito	“dilemma	
dell’onnivoro”,	ossia	la	difficoltà	tipica	dell’uomo	nel	decidere	quotidianamente	la	
composizione	della	sua	dieta.




                                                           Il barilla center for food & nutrition - 3
Volkmark K. Wentzel / National Geographic Image Collection




                                                             Executive summary
Lo sviluppo e la modernizzazione hanno reso accessibile a un numero
sempre più ampio di persone grandi quantità e varietà di cibo.
Senza una cultura adeguata o delle linee guida nutrizionali che possano
essere applicate e adottate facilmente su base quotidiana, le persone
rischiano di seguire stili alimentari sbilanciati o scorretti.
Todd Gipstein / National Geographic Image Collection
Gli alimenti per i quali è consigliato un consumo maggiore
generalmente sono anche quelli che determinano gli
impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti per i
quali viene raccomandato un ridotto consumo sono anche
quelli che hanno maggior impatto sull’ambiente.
L’uomo	da	tempo	è	consapevole	che	la	corretta	alimentazione	è	una	condizione	essen-
                               ziale	per	la	salute.	Lo	sviluppo	e	la	modernizzazione	hanno	reso	disponibili	a	un	numero	
                               sempre	più	ampio	di	persone	cibo	vario	e	in	quantità.	Senza	una	cultura	adeguata	o	delle	
                               linee	guida	nutrizionali	che	possano	essere	applicate	e	adottate	facilmente	su	base	quo-
                               tidiana,	le	persone	rischiano	di	seguire	stili	alimentari	sbilanciati,	se	non	scorretti.	Prova	
                               ne	è	la	recente	e	dilagante	diffusione	di	patologie	dovute	a	eccesso	di	alimentazione	e	
                               alla	concomitante	riduzione	dell’attività	fisica	(dall’obesità	alle	malattie	cardiovascolari	
                               passando	per	il	diabete)	in	tutte	le	fasce	d’età,	comprese	quelle	giovanili.


                                 Negli	 anni	 Settanta,	 è	 stato	 il	 fisiologo	 americano	 Ancel	 Keys	 a	 spiegare	 al	 mondo	
                               la	dieta	da	lui	battezzata	“mediterranea”,	basata	sul	consumo	equilibrato	di	alimenti	
                               naturali	(olio	di	oliva,	frutta,	cereali,	legumi,	ecc.),	grazie	alla	quale	la	mortalità	per	car-
                               diopatie	risultava	più	bassa	rispetto	alle	diete	ricche	di	grassi	saturi,	tipiche	del	Nord	
                               Europa.	Nel	1992	l’US Department of Agriculture	progettò	e	diffuse	la	prima	piramide
                               alimentare,	che	in	modo	sintetico	ed	efficace	spiegava	come	adottare	un	tipo	di	ali-
                               mentazione	equilibrato.	


                                 Oggi,	 il	 Barilla	 Center	 for	 Food	 &	 Nutrition	 ripropone	 la	 Piramide	 Alimentare	 in	 una	
                               doppia	versione,	posizionando	i	cibi	non	solo	seguendo	quanto	da	tempo	la	scienza	nutri-
                               zionale	ha	definito	in	funzione	del	loro	impatto	positivo	sulla	salute,	ma	anche	rispetto	
                               al	 loro	 impatto	 sull’ambiente.	 Si	 ottiene	 così	 una	 “doppia piramide”:	 la	 nota	 piramide
                               alimentare	e	una	piramide	alimentare-ambientale.	Quest’ultima,	che	viene	affianca-
                               ta	alla	Piramide	Alimentare,	è	rappresentata	capovolta:	gli	alimenti	a	maggior	impatto	
                               ambientale	sono	in	alto	e	quelli	a	ridotto	impatto	in	basso.	


                                 La	piramide alimentare	raffigura	i	vari	gruppi	di	alimenti	in	modo	scalare.	Alla	base	
                               della	Piramide	si	trovano	gli	alimenti	di	origine	vegetale	(caratteristici	della	dieta	me-
                               diterranea)	ricchi	in	termini	di	nutrienti	(vitamine,	sali	minerali,	acqua)	e	di	composti	
                               protettivi	(fibre	e	composti	bioattivi	di	origine	vegetale)	e	con	ridotta	densità	energe-
                               tica.	Salendo	progressivamente	si	trovano	gli	alimenti	a	crescente	densità	energetica	
                               (molto	 presenti	 nella	 dieta	 nordamericana)	 che	 andrebbero	 consumati	 con	 una	 fre-
                               quenza	minore.


                                 La	piramide ambientale	è	stata	costruita	sulla	base	della	stima	degli	impatti	ambien-
                               tali	associati	a	ogni	singolo	alimento	condotta	con	l’analisi	del	ciclo	di	vita	(Life Cycle As-
                               sessment,	LCA),	un	metodo	di	valutazione	oggettivo	dei	carichi	energetici	e	ambientali	
                               relativi	a	un	processo	(sia	esso	un’attività	o	un	servizio).	Nello	specifico,	l’analisi	dei	pro-
                               cessi	 porta	 a	 evidenziare	 come	 i	 principali	 carichi	 ambientali	 siano	 rappresentati	 dalla	
                               generazione	di	gas a effetto serra	(Carbon Footprint),	dal	consumo	della	risorsa idrica	
                               (Water Footprint)	e	dall’uso di territorio (Ecological Footprint).




8 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
o. louis mazzatenta / national geographic Image collection




                                                               Per	ragioni	di	maggiore	completezza	ed	efficacia	comunicativa,	la raffigurazione della
                                                             piramide ambientale è stata effettuata prendendo come indicatore unico di riferi-
                                                             mento l’Ecological Footprint.	Si	è	ottenuta	così	una	piramide	rovesciata	in	cui	le	diverse	
                                                             categorie	alimentari	sono	disposte	in	modo	scalare	sulla	base	dell’impatto	ambientale,	
                                                             in	alto	si	trovano	gli	alimenti	a	maggior	impatto	mentre	in	basso	quelli	a	minor	impatto.


                                                               Dalla	“Doppia	Piramide”	si	può	osservare	che	gli alimenti per i quali è consigliato un
                                                             consumo più frequente,	sono	anche	quelli	che	presentano	gli	impatti ambientali mi-
                                                             nori.	Viceversa,	gli	alimenti	per	i	quali	viene	raccomandato	un	consumo	meno	frequente,	
                                                             sono	 anche	 quelli	 che	 hanno	 maggior	 impatto	 sull’ambiente.	 In	 altre	 parole,	 da	 questa	
                                                             nuova	elaborazione	della	Piramide	Alimentare	emerge	la	coincidenza,	in	un	unico	mo-
                                                             dello,	di	due	obiettivi	diversi	ma	altrettanto	rilevanti:	salute e tutela ambientale.	


                                                               Il	 lavoro	svolto,	 lungi	 dal	voler	essere	 conclusivo,	intende	essere	di	stimolo	alla	 pub-
                                                             blicazione	di	ulteriori	studi	sulla	misurazione	degli	impatti	ambientali	degli	alimenti	dei	
                                                             quali	si	terrà	conto	nelle	prossime	edizioni	di	questo	documento.	In	questo	modo	si	potrà	
                                                             aumentare	la	copertura	statistica	dei	dati	e	verificare	l’influenza	che	possono	avere	al-
                                                             cuni	fattori,	quali,	ad	esempio,	la	provenienza	geografica	o	le	modalità	di	conservazione	
                                                             degli	alimenti.




                                                                                                                                       executive summary - 9
1. alimentarsi meglio
                                       per vivere in un mondo migliore
Sam Abell / National Geographic Image Collection
La mortalità per cardiopatie nei Paesi del sud Europa e del nord Africa
è più bassa di quella che si riscontra nei Paesi anglosassoni e del nord.
Negli ultimi anni studi di laboratorio ed evidenze empiriche hanno reso
                                        evidente l’importanza di una corretta alimentazione nella prevenzione
                                        delle malattie; molto più lentamente, purtroppo, è cresciuta la
                                        consapevolezza delle persone.
Luis Marden / National Geographic Image Collection
Position paper: Doppia Piramide, alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
L’uomo	è	da	sempre	stato	consapevole	che	la	corretta	alimentazione	è	una	condizione	
1.                             essenziale	per	la	salute.	Per	millenni,	tuttavia,	l’impellente	necessità	di	trovare	cibo	suf-
Alimentarsi meglio             ficiente	per	sopravvivere	ha	messo	in	secondo	piano	l’evidenza	di	questa	legge	naturale:	
per vivere in un               fino	a	poco	tempo	fa	erano	ben	pochi	coloro	che		avevano	la	possibilità	di	scegliere	tra	di-
mondo migliore                 verse	e	abbondanti	varietà	di	alimenti.

                                 Sono	 stati	 lo	 sviluppo	 industriale,	 la	 modernizzazione	 dell’agricoltura	 e	 l’apertura	 dei	
                               mercati	 	 a	 rendere	 disponibili	 a	 un	 numero	 sempre	 più	 ampio	 di	 persone	 cibo	 vario	 e	 in	
                               quantità.

                                 Non	che	oggi	il	problema	della	fame	sia	risolto,	tutt’altro:	sappiamo	che	nel	mondo	vive	
                               circa	un	miliardo	di	persone	in	stato	di	sottonutrizione	(o	malnutrizione)1.	Per	altro	verso	
                               è	aumentato	notevolmente	il	numero	di	coloro	che	possono	scegliere	cosa	e	quanto	man-
                               giare.	Queste	persone,	però,	senza	una	cultura	adeguata	o	delle	linee	guida	nutrizionali	
                               diffuse,	illustrate	e	rese	applicabili,	rischiano	di	assumere	stili	alimentari	sbilanciati,	se	
                               non	scorretti.

                                 Prova	ne	è	la	recente	e	dilagante	diffusione	di	patologie	dovute	a	eccesso	di	alimentazio-
                               ne	e	dalla	concomitante	riduzione	dell’attività	fisica	(dall’obesità	alle	malattie	cardiovasco-
                               lari	passando	per	il	diabete)	in	tutte	le	fasce	d’età,	comprese	quelle	giovanili.




                                 E’	stato	il	fisiologo	americano	Ancel	Keys,	che	negli	anni	Settanta	pubblicò	il	libro	“Man-
1. 1                           giar bene per vivere meglio”,	a	spiegare	al	Mondo	perché	in	alcune	delle	nostre	Regioni	–	per	
La Piramide                    esempio	nel	Cilento	(il	territorio	della	Campania	compreso	tra	i	golfi	di	Salerno	e	di	Polica-
Alimentare                     stro)	-	la	popolazione	fosse	più	longeva:	il	segreto	era	nel	consumo	equilibrato	di	alimenti	
come strumento                 naturali	(olio	di	oliva,	frutta,	cereali,	legumi	ecc.).	In	particolare,	Keys	scoprì	che	grazie	a	
di educazione                  questa	dieta	da	lui	battezzata	“mediterranea”,	la	mortalità	per	cardiopatie	nei	Paesi	del	sud	
alimentare                     Europa	e	del	nord	Africa	è	più	bassa	di	quella	che	si	riscontra	nei	Paesi	anglosassoni	e	del	
                               nord,	dove	l’alimentazione	è	ricca	di	grassi	saturi.	

                                                                       Peccato	 che	 da	 allora,	 anche	 nel	 nostro	
La mortalità per cardiopatie nei Paesi del sud                       Paese,	 la	 dieta	 mediterranea	 sia	 entrata	
                                                                     sempre	più	in	competizione	con	i	modelli	ali-
Europa e del nord Africa è più bassa di quella che mentari	globali	(primo	tra	tutti	il	“fast food”,	
si riscontra nei Paesi anglosassoni e del nord.                      molto	presente	nella	dieta	nordamericana).	
                                                                     Più	in	generale,	la	crescente	standardizza-
                    zione	dei	cibi,	orientata	a	rendere	più	efficiente	e	funzionale	il	processo	di	produzione,	di-
                    stribuzione	e	preparazione	degli	alimenti,	ha	giocato	un	ruolo	rilevante	nel	fornire	soluzio-
                    ni	alimentari	di	più	facile	accesso	e	spesso	a	scapito	di	un	corretto	equilibrio	nutrizionale2.

                                 Per	avviare	un’attività	di	educazione	alimentare,	incentrata	proprio	sulla	dieta	mediter-
                               ranea,	nel	1992	l’US Department of Agriculture	progettò	e	diffuse	la	prima	Piramide	(Figu-
                               ra	1.1),	che	in	modo	sintetico	ed	efficace	spiegava	come	adattare	un	tipo	di	alimentazione	
                               equilibrato.	




                               1 Al riguardo si veda il Position Paper del BCFN: “Le sfide della food security”, Novembre 2009, (http://www.barillacfn.
                                 com/uploas/file/72/1261504283_BarillaCFN_FOODforALL_ITA.pdf)
                               2 Al riguardo si veda il Position Paper del BCFN “La dimensione culturale del cibo”, Dicembre 2009, (http://www.baril-
                                 lacfn.com/uploas/file/72/1261504283_BarillaCFN_FOODforCULTURE_ITA.pdf)



14 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Figura	1.1	-	Modello	di	Piramide	Alimentare	proposto	dalle	istituzioni	governative	americane	–	Fonte:	http://www.
health.gov/dietaryguidelines/dga2000/document/images/pyramidbig.jpg




  Il	 successo	 di	 questa	 rappresentazione	 grafica	 è	 testimoniato	 dal	 fatto	 che	 negli	 anni	
successivi	l’originario	modello	statunitense	della	Piramide	è	stato	adottato	da	altri	organi-
smi	ed	istituzioni	internazionali	(es.	Organizzazione	Mondiale	della	Sanità	e	FAO),	nazionali	
(Ministero	italiano	della	Salute),	locali	(per	esempio,	Regione	Toscana),	università,	associa-
zioni	e	aziende	private	(vedi	figure).

  Figura	1.2	–	Modello	di	Piramide	Alimentare	proposto	dalla	FAO	–	Fonte:	http://www.fao.org/docrep/W007	3E/p389.jpg




  Il	modello	di	Piramide	Alimentare	proposto	dalla	FAO,	risulta	identico	a	quello	proposto	
dalle	istituzioni	governative	Americane,	sottolineando	in	tal	modo	la	significatività	delle	in-
dicazioni	in	essa	contenute


                                                1. alimentarsi meglio per vivere in un mondo migliore - 15
Figura	1.3.	Modello	di	Piramide	Alimentare	proposto	dall’OMS	–	Fonte:	http://www.euro.who.int/IMAGES/Nut/
                               FoodPyramid2.jpg	




                                  La	 Piramide	 dell’Organizzazione	 Mondiale	 della	 Sanità	 sopra	 raffigurata	 venne	 propo-
                               sta	nell’ambito	del	Programma	CINDI	(Countrywide Integrated Noncommunicable Disease
                               Intervention)	dedicato	alla	prevenzione	delle	malattie	non	trasmissibili	(quali	ad	esempio	
                               le	malattie	 cardiovascolari,	 il	diabete,	 ecc.),	il	principale	problema	sanitario	della	regione	
                               europea	dell’OMS.	Questo	Programma,	lanciato	nel	1982	nell’ambito	della	strategia	inter-
                               nazionale	“Health for All by the Year 2000”,	ha	negli	anni	promosso	un	approccio	integrato	
                               di	iniziative	con	l’obiettivo	di	ridurre	e	controllare	i	fattori	di	rischio	associati	ad	una	nutri-
                               zione	poco	sana,	la	mancanza	di	esercizio	fisico,	l’abuso	di	alcool	e	lo	stress.	

                                 Figura	1.4.	Modelli	di	Piramide	Alimentare	proposti	dal	Ministero	della	Salute	italiano	–	Fonte:	http://www.pira-
                               mideitaliana.it	




                                 Dopo	un’attenta	analisi	e	osservazione	dei	trend	in	atto	nel	Paese,	nel	2003	(D.M.	
                               del	1.09.2003)	il	ministero della salute	ha	affidato	ad	un	Gruppo	di	esperti	il	compito	
                               di	elaborare	un	modello	di	dieta	di	riferimento	che	fosse	coerente	con	lo	stile	di	vita	e	
                               con	la	tradizione	alimentare	del	nostro	Paese.	


16 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
L’Istituto di scienza dell’alimentazione dell’università di roma “la sapienza”
ha	elaborato	quindi	la	piramide alimentare Italiana,	che	indica	quali	porzioni	di	cia-
scun	gruppo	di	alimenti	devono	essere	consumate	per	mantenere	un’alimentazione	
varia	ed	equilibrata.	

  Si	noti	che	questa	Piramide	“giornaliera”	si	inserisce	nella	più	ampia	piramide	set-
timanale	 dello	 stile	 di	 vita	 italiano	 che,	 basandosi	 sulla	 definizione	 di	 Quantità	 di	
Benessere	(QB)	riferita	sia	al	cibo	e	all’attività	fisica,	prevede	anche	una	“dose	gior-
naliera	 consigliata”	 di	 quest’ultima	 secondo	 le	 indicazioni	 espresse	 nella	 “Piramide	
dell’attività	fisica”.

  Figura	1.5.	La	Piramide	Alimentare	-	Fonte:	Ministero	della	Salute	italiano	–	Fonte:	http://www.piramideitaliana.it




                                                  1. alimentarsi meglio per vivere in un mondo migliore - 17
Figura	1.6.	Modello	di	Piramide	Alimentare	proposto	da	Oldways	–	Fonte:	http://oldwaystable.files.wordpress.com/20
                                   09/04/395oldwaysmdp_1000copyright.jpg


             Piramide della Dieta Mediterranea                                                                      oldways,	 un’organizzazione	 statuni-
           Un approccio contemporaneo al mangiar bene e sano
                                                                                                                 tense	 no-profit	 che	 promuove	 corretti	 stili	
                                                                                                                 alimentari	 attraverso	 la	 realizzazione	 di	
                                        Dolci e carne rossa
                                         Raramente
                                                                                                                 progetti	e	iniziative	dedicate,	nel	1993	pre-
                                                                                                                 sentò	 la	 	 piramide della dieta mediterra-
                                            Pollame e uova
            Vino                             In quantità moderate,                                               nea che	 aveva	 sviluppato	 di	 concerto	 con	
                                              ogni due giorni o settimanalmente
  Con moderazione
                                                                                                                 la	Harvard School of Public Health	e	l’ufficio	
                                                 Formaggi e Yogurt
                                                  In quantità moderate,                                          europeo	dell’Organizzazione	Mondiale	della	
                                                   da ogni giorno a una volta a settimana
                                                                                                                 Sanità.	
                                                     Pesce
                                                      Spesso,                                                       Questa	 piramide	 venne	 realizzata	 a	 par-
                                                       almeno due volte a settimana
       Acqua                                                                                                     tire	dai	dati	e	dalle	ricerche	allora	disponibi-
                                                                                                                 li	in	tema	di	nutrizione	e	fondata	sulle	tra-
                                                              Frutta, Verdura,
                                                               Cereali (soprattutto integrali),                  dizioni	alimentari	Cretesi,	Greche	e	Italiane,	
                                                                Olio di oliva, Fagioli, Noci,
                                                                 Legumi e Semi, Erbe e Spezie                    i	Paesi	in	cui	il	tasso	di	diffusione	delle	ma-
                                                                  Base di ogni pasto
                                                                                                                 lattie	croniche	registrato	negli	anni	‘60	era	
                                                                                                                 il	più	basso	al	Mondo.	
                                                                                                                    	

                                                                         Attività fisica
                                                                         e Convivialità




                                       Figura	1.7.	Modello	di	Piramide	Alimentare	proposto	da	CIISCAM,	Università	la	Sapienza,	Roma	–	Fonte:	http://www.
                                   ciiscam.org/files/immagini/immagini/piramide3_520.jpg

                                                                     Piramide Moderna della Dieta Mediterranea
                                              Popolazione adulta                                                                                La traduzione in grammi
                                              età 18-65 anni                                                                                    delle proporzioni
                                                                                                                                                può variare
                                              Ogni settimana                                       Dolci ≤2                                     da Paese a Paese

                                                                                              Carne rossa ≤2 e
                                                                                            carne conservata ≤1


                                                                                      Pollame 1-2            Uova 2-4
                                                                                                                                                Vino con moderazione
                                                                                       Pesce ≥2             Legumi ≥2
                                                                                                                                                e in rispetto
                                              Ogni giorno                                                                                       delle credenze religiose
                                                                                      Noci,                 Erbe, spezie,
                                                                                    Semi, Olive,            aglio, cipolle,                     e delle usanze
                                                                                       1-2              (senza sale aggiunto)

                                                                       Latticini 2-3 (preferibilmente            Olio di oliva 3-4
                                                                        a basso contenuto di grassi)

                                              Ad ogni pasto
                                                                       Frutta 1-2        Verdura ≥2           Pane, Pasta, Riso, Couscous
                                              principale                                                              e altri cereali
                                                                                                               (preferibilmente integrali)
                                                                             Varietà di colori

                                                                                                    Acqua


                                                        Attività sica               Convivialità            Stagionalità             Prodotti locali



                                     Nel	novembre	del	2009,	il	Centro	Universitario	Internazionale	di	Studi	sulle	Culture	Ali-
                                   mentari	Mediterranee	–	CIISCAM,	ha	presentato	una	prima	versione	della	piramide ali-
                                   mentare della dieta mediterranea moderna.	Questo	nuovo	modello	di	Piramide,	elabo-
                                   rata	in	collaborazione	con	INRAN	(Istituto	Nazionale	di	Ricerca	per	gli	Alimenti)	e	numerosi	
                                   altri	 esperti	 di	 Università	 Internazionali,	 evidenzia	 l’importanza	 dell’attività	 fisica,	 della	
                                   convivialità	a	tavola,	dell’abitudine	di	bere	acqua,	e	suggerisce	di	privilegiare	il	consumo	di	
                                   prodotti	locali	su	base	stagionale3.


                                   3   Ciiscam, novembre 2009



18 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Pur	partendo	tutte	da	una	base	scientifica	comune,	ogni	Piramide	adatta	il	modello	ori-
                         ginario	alle	specificità	del	target	verso	il	quale	è	rivolta:	distinguendo	le	diverse	fasce	di	età	
                         (bambini,	adulti,	anziani),	il	tipo	di	vita	prevalente	(sedentaria,	sportiva,	ecc.),	il	momento	
                         specifico	del	propria	vita	(gravidanza,	allattamento)	o	le	abitudini	nutrizionali	scelte	(vega-
                         ni,	vegetariani,	ecc.).	Inoltre,	in	quasi	tutte	le	versioni	più	recenti	della	piramide	–	come	ad	
                         esempio	nella	Piramide	Alimentare	della	Dieta	Mediterranea	Moderna	–	lo	schema	viene	
                         integrato	con	ulteriori	raccomandazioni	che	completano	il	corretto	stile	di	vita	(per	esem-
                         pio	la	quantità	di	acqua	da	bere,	il	tempo	da	dedicare	all’attività	fisica,	ecc.).		

                           Questa	capillare	e	continua	attività	di	comunicazione	è	servita	nel	tempo	a	far	conoscere	
                         al	vasto	pubblico	la	 nostra	 dieta	 mediterranea,	 posizionandola	 nella	 percezione	comune	
                         come	lo	stile	alimentare	più	sano.
                           	La	sua	adozione	è	accentuata	soprattutto	nei	segmenti	più	colti	della	popolazione	(non	
                         solo	in	Europa)	che,	oltretutto,	in	essa	percepiscono	la	coerenza	con	i	più	attuali	trend	so-
                         cio-culturali,	come	l’attenzione	al	benessere;	la	lotta	all’obesità;	la	valorizzazione	dei	pro-
                         dotti	tipici;	la	ricerca	dei	prodotti	naturali	e	genuini	e	l’attenzione	alla	tutela	ambientale.	

                            Il	valore	della	Piramide	Alimentare	è	duplice:	da	un	lato	rappresenta	una	eccellente	sin-
                         tesi	delle	principali	conoscenze	acquisite	dalla	medicina	e	dagli	studi	sulla	alimentazione,	
                         indispensabili	 per	 chiunque	 presti	 attenzione	 alla	 propria	 salute;	 dall’altro	 è	 un	 potente	
                         strumento	 di	 educazione	 al	 consumo	 che,	 grazie	 anche	 alla	 sua	 efficace	 forma	 grafica	 e	
                         la	sua	indubbia	semplicità,	svolge	un	importante	ruolo	promozionale	a	vantaggio	di	tut-
                         ti	quegli	alimenti	(frutta	e	verdura	in	primis)	che	essendo	quasi	sempre	“unbranded”	non	
                         vengono	pubblicizzati	dalle	aziende	produttrici.	




                           Come	 è	 stato	 menzionato	 nel	 precedente	 paragrafo,	 la	 “piramide alimentare”,	 un	
1.2                      semplice	espediente	grafico	per	comunicare	in	modo	sintetico	ed	efficace	i	principi	della	
Le componenti della      corretta	alimentazione,	è	stata	elaborata	al	fine	di	educare	la	popolazione	verso	compor-
Piramide Alimentare      tamenti	alimentari	più	equilibrati	(basati	quindi	sul	modello	alimentare	mediterraneo).	
                         Dalle	varie	versioni	che	sono	state	formulate	nel	tempo,	si	possono	identificare	facilmen-
                         te	le	posizioni	comuni	in	cui	sono	disposti	i	vari	gruppi	di	alimenti.

                           Il	 concetto	 di	 fondo	 della	 Piramide	 implica	 che	 salendo progressivamente la fre-
                         quenza relativa di consumo delle diverse categorie alimentari diminuisce,	senza	mai	
                         escludere	 categorie	 specifiche	 e	 garantendo	 la	 varietà	 di	 assunzione,	 uno	 dei	 principi	
                         cardine	di	una	corretta	alimentazione.	

                                                                 Generalizzando,	alla	base	della	Piramide	
Il valore della piramide alimentare è duplice: da             si	trovano	gli	alimenti	di	origine	vegetale,	
                                                              tipici	 delle	 abitudini	 alimentari	 mediter-
un lato rappresenta una eccellente sintesi delle ranee,	 ricchi	 in	 termini	 di	 nutrienti	 (vita-
principali conoscenze acquisite dalla medicina mine,	 sali	 minerali,	 acqua)	 e	 di	 composti	
                                                              protettivi	(fibre	e	composti	bioattivi	di	ori-
e dagli studi sulla alimentazione, dall’altro è un gine	vegetale).	Salendo	progressivamente	
potente strumento di educazione al consumo.                   si	trovano	gli	alimenti	a	crescente	densità	
                                                              energetica	(molto	presenti	nella	dieta	nor-
                    damericana)	che	andrebbero	consumati	in	minore	quantità.	

                           Osservando	da	vicino,	partendo	dalla	base	verso	il	vertice,	troviamo	la	frutta	e	gli	or-
                         taggi,	 che	 hanno	 un	 ridotto	 contenuto	 calorico	 e	 forniscono	 all’organismo	 acqua,	 car-
                         boidrati,	 vitamine,	 minerali	 e	 fibra.	 Il	 contenuto	 di	 proteine	 è	 molto	 basso,	 così	 come	 è	
                         molto	 ridotto	 il	 contenuto	 di	 grassi.	 L’apporto	 di	 carboidrati	 della	 frutta	 e	 degli	 ortag-
                         gi	 consiste	 soprattutto	 di	 zuccheri	 semplici,	 facilmente	 utilizzabili	 dall’organismo,	 e	      	


                                                                    1. alimentarsi meglio per vivere in un mondo migliore - 19
di	poco	amido.	Gli	alimenti	di	origine	vegetale	sono	la	fonte	principale	di	fibra	che,	oltre	a	
                               regolarizzare	la	funzione	intestinale,	contribuisce	al	raggiungimento	del	senso	di	sazie-
                               tà	e	quindi	ad	aiutare	a	contenere	il	consumo	di	alimenti	ad	elevata	densità	energetica.	

                                  Proseguendo	nel	percorso,	incontriamo	la	pasta,	il	riso,	le	patate,	il	pane	e	i	legumi.	
                                  La	pasta	è	un	alimento	ricco	di	amido,	con	un	discreto	contenuto	di	proteine	e	con	una	
                               quota	lipidica	irrilevante.	
                                  Il	 riso,	 come	 tutti	 i	 cereali,	 ha	 un	 elevato	 contenuto	 di	 amido,	 un	 basso	 contenuto	 di	
                               proteine	e	uno	ancora	più	contenuto	di	grassi;	contiene,	inoltre,	piccole	quantità	di	vita-
                               mine	del	gruppo	B	e	minerali.	
                                  La	patata	ha	un	contenuto	di	grassi	e	proteine	molto	ridotto,	mentre	è	ricca	di	amido	               	
                               e	 carboidrati;	 rappresenta,	 infine,	 una	 delle	 fonti	 più	 importanti	 di	 potassio,	 fosforo	 e	  	
                               calcio.
                                  Il	pane	è	un	alimento	di	prima	necessità,	in	quanto	apporta	all’organismo	la	quota	di	
                               carboidrati	necessaria	ad	assicurare	il	miglior	carburante	all’organismo	umano	per	pro-
                               durre	l’energia.	
                                  I	 legumi	 sono	 gli	 alimenti	 vegetali	 a	 più	 alto	 contenuto	 proteico	 e	 presentano	 anche	
                               un	 elevato	 contenuto	 in	 fibra,	 inoltre,	 forniscono	 proteine	 di	 ottima	 qualità,	 in	 quanto	
                               ricche	di	aminoacidi	essenziali	e	facilmente	digeribili.	Sono	una	buona	fonte	di	vitamine	
                               del	gruppo	B,	soprattutto	B1,	niacina	e	B12,	e	di	minerali	quali	ferro	e	zinco,	e	possono	
                               rappresentano	un’alternativa	al	consumo	di	carne.

                                 Successivamente	nella	Piramide	troviamo	l’olio extra vergine di oliva	che	è	composto	
                               da	 trigliceridi	 (ricchi	 di	 acidi	 grassi	 monoinsaturi),	 acidi	 grassi	 essenziali,	 vitamina	 E,	 e	
                               comprende	anche	sostanze	quali	i	polifenoli	e	i	fitosteroli,	che	esplicano	azioni	protettive	
                               per	l’organismo	umano.	

                                   Risalendo	ancora	troviamo	un	vasto	raggruppamento	di	prodotti	fra	loro	diversi,	come	
                               il	latte,	lo	yogurt,	i	formaggi,	le	carni bianche,	il	pesce,	le	uova	e	i	biscotti.	
                                   Il	 latte	 è	 composto	 per	 quasi	 il	 90%	 da	 acqua	 in	 cui	 sono	 disperse	 tracce	 di	 proteine	
                               di	alto	valore	biologico,	grassi	in	prevalenza	saturi	a	catena	corta	e	facilmente	digeribili	
                               (molti	di	essi	sono	anche	ricchi	in	grassi	animali	che	favoriscono	l’incremento	dei	livel-
                               li	 di	 colesterolo	 plasmatico	 e	 vanno,	 pertanto,	 consumati	 con	 moderazione)	 e	 zuccheri	
                               (rappresentati	soprattutto	dal	lattosio,	costituito	da	galattosio	e	glucosio).	Le	vitamine	
                               presenti	 nel	 latte	 in	 quantità	 consistenti	 sono	 la	 A,	 B1,	 B2,	 B12	 e	 l’acido	 pantotenico.	 Il	
                               latte,	inoltre,	è	la	fonte	principale	di	calcio	per	la	nutrizione	umana.	
                                   Lo	yogurt,	come	il	latte,	è	un	alimento	ad	alto	valore	nutrizionale,	ma	può	essere	più	
                               digeribile	per	chi	è	intollerante	al	lattosio	per	la	presenza	di	lattasi	batterica.
                                   I	formaggi	contengono	proteine	e	grassi,	mentre	è	quasi	nullo	il	contenuto	di	carboi-
                               drati.	Di	particolare	interesse	è	il	contenuto	in	calcio,	presente	in	una	forma	altamente	
                               biodisponibile,	che	contribuisce	in	modo	rilevante	a	soddisfare	il	fabbisogno	dell’organi-
                               smo	umano.	Le	vitamine	del	gruppo	B	sono	presenti	in	piccole	quantità,	mentre	buona	è	
                               la	quantità	di	vitamina	A.	
                                   Quindi	il	pesce	e	le	uova:	il	pesce	contiene	proteine	di	elevato	valore	biologico	e	quan-
                               tità	variabili	di	grassi,	che	possono	raggiungere	anche	il	10%	del	peso.	Nei	grassi	dei	pe-
                               sci	sono	presenti	gli	acidi	grassi	polinsaturi,	che	appartengono	alla	categoria	degli	acidi	
                               grassi	essenziali.	La	famiglia	degli	acidi	grassi	omega-3	in	particolare	è	ritenuta	benefica	
                               nella	prevenzione	delle	malattie	cardiocircolatorie..	
                                   Le	uova	contengono	proteine	a	un	valore	biologico	così	elevato	che	per	anni	la	compo-
                               sizione	proteica	dell’uovo	è	stata	il	riferimento	per	valutare	la	qualità	delle	proteine	degli	
                               altri	alimenti.	
                                   I	biscotti	sono	costituiti	da	più	ingredienti	e	hanno	una	composizione	in	termini	di	nu-
                               trienti	e	un	valore	energetico	estremamente	variabili;	a	livello	generale,	importante	è	il	
                               contenuto	 in	 zuccheri	 semplici,	 mentre	 è	 molto	 variabile	 il	 contenuto	 di	 grassi,	 media-
                               mente	tra	circa	il	9%	e	il	25%.


20 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Il	consumo	di	carne,	in	particolare	magra,	è	importante	in	quanto	contribuisce	all’ap-
porto	di	proteine	di	elevata	qualità,	necessarie	per	la	crescita	dei	bambini	e	la	forma-
zione	dei	muscoli.	
    Circa	la	metà	delle	proteine	della	carne	è	costituita	da	aminoacidi	essenziali	per	l’or-
ganismo	umano;	sono	presenti	le	vitamine	del	gruppo	B	(in	particolare	la	B12),	il	sele-
nio,	il	rame	e	lo	zinco.	
    Il	 contenuto	 in	 grassi	 è	 variabile:	 può	 risultare	 quasi	 nullo	 o	 vicino	 al	 30%,	 in	 base	
alla	tipologia	della	carne,	e	sono	prevalentemente	saturi	e	monoinsaturi,	mentre	pochi	
sono	quelli	polinsaturi:	è	quindi	da	preferire	il	consumo	delle	carni	bianche	e	moderare	
il	 consumo	 delle	 carni	 rosse	 come	 mostrato	 nelle	 numerose	 versioni	 di	 Piramidi	 Ali-
mentari	dei	diversi	istituti	nazionali	e	internazionali	che	le	posizionano	al	vertice,	così	
come	per	i	dolci	che,	essendo	ricchi	di	grassi	e	zuccheri	semplici,	sono	da	consumare	con	
moderazione.



  Figura	1.8.	-	Piramide	Alimentare




  	




                                            1. alimentarsi meglio per vivere in un mondo migliore - 21
Negli	ultimi	anni	le	conferme	circa	l’importanza	della	corretta	alimentazione	nella	pre-
1. 3                           venzione	delle	malattie	sono	aumentate	enormemente,	grazie	a	ulteriori	studi	di	laborato-
Dalla Piramide                 rio	ed	evidenze	empiriche;	non	altrettanto	si	può	dire	della	consapevolezza	delle	persone	
Alimentare alla                che	è	cresciuta	molto	più	lentamente.
Piramide Ambientale
                                  Questo	è	il	primo	motivo	per	cui,	a	distanza	di	25	anni,	il	Barilla	Center	for	Food	&	Nutri-
                               tion	ripropone	la	Piramide	Alimentare,	ormai	nota	e	ben	consolidata	negli	ambienti	scien-
                               tifici	e	della	nutrizione.

                                 Il	secondo	motivo	è	meno	ovvio,	ed	è	collegato	al	problema	del	riscaldamento	globale	e,	
                               più	in	generale,	dell’impatto	sull’ambiente	delle	attività	umane.

                                 Non	tutti	sanno	che	le	attività	agricole	e	di	allevamento	sono	tra	i	principali	responsabili	
                               delle	emissioni	di	gas	a	effetto	serra.	Pertanto,	come	viene	esplicitamente	suggerito	dal	
                               documento	“Climate Smart Food”	-	redatto	a	novembre	2009	dal	SIK	(the Swedish Institute
                               for Food and Biotechnology)	su	incarico	della	Presidenza	Svedese	di	turno	dell’Unione	Eu-
                               ropea	-	anche	nella	scelta	dei	cibi	e	delle	diverse	diete	occorre	tenere	conto	della	variabile	
                               ambientale.	

                                  In	questa	ottica,	è	possibile	valutare	le	diverse	categorie	di	alimenti	relativamente	al	loro	
                               impatto	ambientale,	cioè	in	termini	di	emissione	di	gas	serra	(Carbon Footprint),	uso	delle	
                               risorse	idriche	(Water Footprint)	e	uso	del	suolo	(Ecological Footprint).	
                                  Riclassificando	i	cibi	non	più	in	funzione	del	loro	impatto	positivo	sulla	salute,	ma	rispet-
                               to	al	loro	impatto	negativo	sull’ambiente,	si	ottiene	una	piramide	capovolta,	che	vede	gli	
                               alimenti	a	maggior	impatto	ambientale	in	alto	e	quelli	a	ridotto	impatto	in	basso.

                                 Accostando	la	nuova	Piramide	Ambientale	alla	Piramide	Alimentare	si	ottiene	una	Pira-
                               mide	Alimentare-Ambientale	che	chiameremo	“doppia piramide”.
                                 In	essa	si	può	osservare	che	gli	alimenti per i quali è consigliato un consumo maggio-
                               re,	generalmente	sono	anche	quelli	che	determinano gli impatti ambientali minori.	
                                 Viceversa,	gli	alimenti	per	i	quali	viene	raccomandato	un	consumo	ridotto	sono	anche	
                               quelli	che	hanno	maggior	impatto	sull’ambiente.

Emerge la coincidenza, in un unico modello                                            Da	questa	nuova	elaborazione	emerge	la	
                                                                                   coincidenza,	in	un	unico	modello	alimenta-
alimentare, di due obiettivi diversi ma altrettanto                                re,	 di	 due obiettivi diversi	 ma	 altrettanto	
rilevanti: salute e tutela ambientale.                                             rilevanti: salute e tutela ambientale.	 Si	
                                                                                   dimostra,	 in	 altre	 parole,	 che	 se	 si	 assume	
                               come	dieta	alimentare	quella	suggerita	dalla	tradizionale	Piramide	Alimentare,	non	solo	
                               si	vive	meglio	(ossia	più	a	lungo	e	più	sani),	ma	si	ottiene	un	impatto,	o	meglio	un’impronta,	
                               decisamente	minore	sull’ambiente.	
                                  In	 definitiva,	 ognuno	 di	 noi	 assumendo	 un	 atteggiamento	 responsabile	 in	 termini	 ali-
                               mentari,	può	conciliare	il	proprio	benessere	(ecologia	della	persona)	con	l’ambiente	(ossia	
                               l’ecologia	del	contesto).	

                                 Di	seguito	è	riportato	il	processo	di	costruzione	della	“doppia piramide”,	che	nasce	come	
                               combinazione	delle	indicazioni	nutrizionali	presente	nella	Piramide	Alimentare	e	quelle	ri-
                               cavate	dall’analisi	degli	impatti	ambientali	dei	singoli	alimenti.

                                 La	Piramide	Ambientale	qui	presentata	non	mostra	nel	dettaglio	i	valori	numerici	sot-
                               tostanti.	Tuttavia,	alla	base	di	questa	rappresentazione	c’è	una	rigorosa	valutazione	degli	
                               impatti	dei	singoli	cibi	sull’ambiente	eseguita	secondo	il	metodo	di	analisi del ciclo di vita
                               (Life Cycle Assessment),	ovvero	calcolando	gli	effetti	generati	sull’ambiente	in	tutte	le	fasi	
                               di	produzione:	dalla	coltivazione	delle	materie	prime	fino	alla	distribuzione	e	alla	cottura	
                               (ove	necessaria)	degli	alimenti	considerati.


22 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Qui appoggia il sestino chiuso




Skip Brown / National Geographic Image Collection
P
                                           BASSO
                                Dolci,
                         Carne rossa

                 Formaggi, Uova
                  Carne bianca,
                Pesce, Biscotti
                                    I TO
                                    ER




             Latte, Yoghurt
                                   GG
                               SU
                               O
                              UM




          Olio d’oliva
                          NS
                         CO




Pane, Pasta, Riso,
Patate, Legumi

   Frutta,
 Ortaggi
             ALTO

                                        PIRAMIDE ALIMENTARE
Piega




PIRAMIDE AMBIENTALE
                                         ALTO
                                                 Carne rossa


                                            Formaggi, Pesce
                                   E
                                AL


                                        Carne bianca,
                              NT



                                       Dolci
                             BIE
                         AM




                                 Legumi, Pasta, Biscotti,
                        O




                                Olio d’oliva, Latte,
                        TT




                               Yoghurt, Riso, Uova
                      PA
                   IM




                          Ortaggi,
                         Pane, Patate


                   Frutta
           BASSO




                                                            Taglio
2. le basi scientifiche
                                                 della piramide alimentare

                                                 La dieta tradizionalmente adottata nei paesi dell’area del Mediterraneo
                                                 (in particolare in Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Francia meridionale)
                                                 è un modello alimentare che si contraddistingue per uno spiccato
                                                 equilibrio nutrizionale ed è infatti riconosciuta da molti scienziati
                                                 dell’alimentazione come una delle migliori diete in senso assoluto per ciò
                                                 che concerne il benessere fisico e la prevenzione delle malattie croniche,
                                                 in particolare di quelle cardiovascolari.
William Albert Allard / National Geographic Image Collection
Position paper: Doppia Piramide, alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tomasz Tomaszewski / National Geographic Image Collection
È auspicabile che la pubblicazione di questo documento, analogamente
a quanto fatto da alcuni recenti documenti pubblicati dalla
Commissione Europea, sia di stimolo alla pubblicazione di ulteriori
studi riguardanti gli impatti ambientali degli alimenti.
La	dieta	tradizionalmente	adottata	nei	Paesi	dell’area	del	Mediterraneo	(in	particolare	
2.                             in	Italia,	Spagna,	Portogallo,	Grecia	e	Francia	meridionale)	è	un	modello	alimentare	che	si	
Le basi scientifiche           contradistingue	per	uno	spiccato	equilibrio	nutrizionale	ed	è	infatti	riconosciuta	da	mol-
della Piramide                 ti	scienziati	dell’alimentazione	come	una	delle	migliori	diete	in	senso	assoluto	per	ciò	che	
Alimentare                     concerne	il	benessere	fisico	e	la	prevenzione	delle	malattie	croniche,	in	particolare	di	quel-
                               le	cardiovascolari.




                                  L’idea	e	il	concetto	di	dieta	mediterranea	era	stato	già	intuito	nel	1939	dal	medico	nutri-
2.1                            zionista	Lorenzo	Piroddi,	che	fu	il	primo	a	ipotizzare	la	connessione	tra	alimentazione	e	
Gli studi                      diabete,	essessi	alimentari	e	obesità1.	In	seguito,	negli	anni	Cinquanta,	Ancel	Keys2	-	me-
sull’Alimentazione             dico	scienziato	della	Scuola	di	Alimentazione	dell’Università	del	Minnesota	-	si	recò	in	Ita-
Mediterranea                   lia	al	seguito	delle	truppe	di	occupazione	e	si	accorse	di	un	fatto	che,	al	tempo,	sembrava	
                               molto	strano.	Le	persone	meno	abbienti	(i	cosiddetti	poveri)	dei	piccoli	paesi	del	Sud	Italia,	
                               che	mangiavano	prevalentemente	pane,	cipolla	e	pomodoro,	avevano	di	gran	lunga	meno	
                               episodi	di	malattie	cardiovascolari	dei	cittadini	di	New	York,	ma	anche	dei	loro	stessi	pa-
                               renti	emigrati	negli	anni	precedenti	negli	Stati	Uniti.

                                  Il	 valore	 nutrizionale	 della	 dieta	 mediterranea	 venne	 dimostrato	 scientificamente	 dal	
                               noto	“studio dei sette Paesi”	diretto	da	Keys	(Keys et al,	1995),	dove	furono	messe	a	con-
                               fronto	le	diete	adottate	da	diverse	popolazioni	per	verificarne	i	benefici	e	i	punti	critici.	Da	
                               lì	si	capirono	le	associazioni	tra	tipologia	di	dieta	e	rischio	d’insorgenza	di	malattie	croni-
                               che	(Keys et al.,	1967),	e	si	scoprì	come		il	livello	elevato	di	acidi	grassi	saturi	nella	dieta	e	
                               del	colesterolo	nel	sangue	rappresenti	un	fattore	in	grado	sia	di	spiegare	le	differenze	nei	
                               tassi	di	mortalità,	sia	di	prevedere	i	tassi	futuri	di	malattie	coronariche	nelle	popolazioni	
                               analizzate	(Keys,	1970;	Kromhout	et al.,	1994).	Lo	studio	dimostrò	anche	che	il	regime	ali-
                               mentare	migliore	era	quello	“mediterraneo”,	prova	ne	era	che	la	popolazione	di	Montegior-
                               gio	(Marche)	e	gli	abitanti	di	Crevalcore	(località	rurale	dell’Emilia)	avevano	un	tasso	molto	
                               basso	di	colesterolo	nel	sangue	e	una	percentuale	minima	di	malattie	coronariche,	dovuta	
                               al	 consumo	 di	 olio	 di	 oliva,	 pane	 e	 pasta,	 aglio,	 cipolla	 rossa,	 erbe	 aromatiche,	 verdura	 e	
                               poca	carne.




                                                                                                                                                            James l. stanfield / national geographic Image collection




                               1   Cucina Mediterranea. Ingredienti, principi dietetici e ricette al sapore di sole, Mondadori, Milano, 1993
                               2   Ancel Benjamin Keys (1904-2004), medico e fisiologo statunitense, è conosciuto per essere stato uno dei principali
                                   sostenitori dei benefici della dieta mediterranea per contrastare molte patologie diffuse soprattutto in occidente, in
                                   particolare le malattie cardiovascolari



30 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Dal	primo	“studio dei sette Paesi”	fino	a	oggi	molte	altre	ricerche	hanno	analizzato	le	ca-
                   ratteristiche	e	le	associazioni	tra	stile	alimentare	adottato	e	insorgenza	di	malattie	cro-
                   niche	(World Cancer Research Fund,	1997;	Willett,	1998).	Dalla	metà	degli	anni	Novanta	si	
                   è	anche	sviluppato	un	filone	di	studio	per	indagare	l’associazione	tra	diete	e	longevità3.	
                   In	generale	quello	che	emerge	è	che	un	fattore	protettivo	contro	le	più	diffuse	malattie	
                   croniche	è	l’adozione	di	una	dieta	mediterranea	(o	simile),	ossia:	un	elevato	consumo	di	
                   verdura,	legumi,	frutta	e	frutta	secca,	olio	d’oliva	e	cereali	(che	nel	passato	erano	preva-
                   lentemente	integrali);	un	moderato	consumo	di	pesce	e	prodotti	caseari	(specialmente	
                   formaggio	e	yogurt)	e	vino;	un	basso	consumo	di	carne	rossa,	carne	bianca	e	acidi	grassi	
                   saturi	(Willett	&	Sacks,	1995).	
                      L’interesse	della	comunità	scientifica	e	medica	nei	confronti	della	Dieta	Mediterranea	
                   è	 tuttora	 estremamente	 vivo,	 tanto	 che	 l’attuale	 letteratura	 specialistica	 ospita	 con	
                   elevata	 frequenza	 pubblicazioni	 relative	 all’associazione	 tra	 stile	 nutrizionale	 di	 tipo	
                   mediterraneo	 e	 impatto	 sulla	 salute	 dell’uomo.	 Il	 beneficio	 della	 Dieta	 Mediterranea	 è	
                                                                     supportato	 da	 evidenze	 sempre	 crescenti	
L’adozione della Dieta Mediterranea è accen- in	termini	sia	di	prevenzione	sia	di	miglio-
tuata soprattutto nei segmenti più colti della ramento	 clinico	 in	 specifici	 ambiti	 della	
                                                                     patologia.	 E’	 interessante	 notare	 che	 una	
popolazione che, oltretutto, in essa percepisco- ricerca	 condotta	 sul	 database	 scientifico	
no la coerenza con i più attuali trend socio-cul- PubMed,	 in	 un	 arco	 di	 tempo	 limitato	 a	 3	
                                                                     mesi,	evidenzia	la	presenza	di	circa	70	pub-
turali, come l’attenzione al benessere; la lotta blicazioni	scientifiche	il	cui	tema	principale	
                                                                     è	la	Dieta	Mediterranea4.	
all’obesità; la valorizzazione dei prodotti tipici;
la ricerca dei prodotti naturali e genuini e l’at-                                 Tali	 pubblicazioni	 presentano	 i	 risultati	
tenzione alla tutela ambientale.                                                 di	ricerche	cliniche	o	epidemiologiche	nelle	
                                                                                 quali	 l’aderenza	 alla	 Dieta	 Mediterranea	 si	
                           traduce	in	benefici	misurabili	in	numerosissime	aree	della	salute	dell’uomo5,	che	includo-
                           no	a	titolo	di	esempio	le	patologie	cardiovascolari,	le	condizioni	metaboliche,	le	patologie	
                           neurologiche	o	psichiatriche	(ad	es.	la	malattia	di	Alzheimer),	le	malattie	respiratorie	o	al-
                           lergiche,	i	disturbi	della	sessualità	sia	femminile	sia	maschile	(es.	la	disfunzione	erettile),	
                           alcune	patologie	oncologiche.	A	quest’ultimo	proposito,	destano	interesse	le	recenti	con-
                           clusioni	dell’ampio	studio	Europeo	EPIC,	che	ha	valutato	485.044	soggetti	adulti	nell’arco	
                           di	circa	9	anni;	l’EPIC	ha	dimostrato	che	una	maggiore	aderenza	alla	Dieta	Mediterranea	
                           si	associa	a	una	significativa	riduzione	(-33%)	del	rischio	di	sviluppare	un	carcinoma	ga-
                           strico6.	 Infine,	 è	 interessante	 notare	 come	 la	 letteratura	 scientifica	 dimostri	 un	 impatto	
                           positivo	della	Dieta	Mediterranea	in	tutte	le	fasce	di	età	della	vita,	a	partire	dal	periodo	
                           prenatale,	all’infanzia,	all’età	adulta,	sino	all’età	avanzata.
                              le abitudini alimentari proprie della dieta mediterranea	sembrano	essere	coerenti
                           con le indicazioni nutrizionali	espresse dalle linee guida prodotte dalle più autorevoli
                           3   Nube et al., 1993; Farchi et al., 1995; Trichopoulou et al., 1995; Huijbregts et al., 1997; Kouris-Blazos et al., 1999;
                               Kumagai et al., 1999; Osler & Schroll, 1997; Kant et al., 2000; Lasheras et al., 2000; Osler et al., 2001; Michels &
                               Wolk, 2002
                           4   PubMed, Search Mediterranean Diet in Title/Abstract, dal 25 gennaio al 25 aprile 2010
                           5    Middleton L, Yaffe K. TArgets For The Prevention Of Dementia. J Alzheimers Dis. 2010 Apr 22; Camargo A et al. Gene
                               expression changes in mononuclear cells from patients with metabolic syndrome after acute intake of phenol-rich
                               virgin olive oil. BMC Genomics. 2010 Apr 20;11(1):253; Elhayany A et al. A low carbohydrate Mediterranean diet
                               improves cardiovascular risk factors and diabetes control among overweight patients with type 2 diabetes mellitus:
                               a 1-year prospective randomized intervention study. Diabetes Obes Metab. 2010 Mar;12(3):204-9.; Vlismas K et al.
                               Quality, but not cost, of diet is associated with 5-year incidence of CVD: the ATTICA study. Public Health Nutr. 2010
                               Apr 1:1-8; Castro-Rodriguez JA et al. Olive oil during pregnancy is associated with reduced wheezing during the first
                               year of life of the offspring. Pediatr Pulmonol. 2010 Apr;45(4):395-402; Llaneza P et al. Soy isoflavones, Mediterra-
                               nean diet, and physical exercise in postmenopausal women with insulin resistance. Menopause. 2010 Mar;17(2):372-
                               8; Giugliano F et al. Adherence to Mediterranean Diet and Erectile Dysfunction in Men with Type 2 Diabetes. J Sex
                               Me. 2010 Feb 25; Giugliano F et al. Adherence to Mediterranean Diet and Sexual Function in Women with Type 2
                               Diabetes. J Sex Me. 2010 Feb 25.
                           6   Buckland G et al. Adherence to a Mediterranean diet and risk of gastric adenocarcinoma within the European Pro-
                               spective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC) cohort study. Am J Clin Nutr. 2010 Feb;91(2):381-90.



                                                                                      2. le basi scientifiche della piramide alimentare - 31
società scientifiche e istituzioni internazionali	che	si	occupano	delle	maggiori	patologie	
                               che	affliggono	la	nostra	epoca	(in	particolare	malattie	cardiovascolari,	cancro	e	diabete).	
                                  Tra	i	compiti	delle	società	scientifiche	mediche,	infatti,	vi	è	quello	di	elaborare	delle	linee	
                               guida	(relative	alla	prevenzione,	la	diagnosi	e	la	cura)	nei	rispettivi	campi.	Per	quanto	ri-
                               guarda	l’alimentazione,	ciascuna	delle	società	scientifiche	che	si	occupano	di	diabete,	ma-
                               lattie	cardiovascolari	e	tumori,	sia	a	livello	nazionale	che	internazionale,	ha	messo	a	punto	
                               delle	raccomandazioni	finalizzate	a	prevenire	l’insorgenza	delle	rispettive	patologie.	Il	Ba-
                               rilla	Center	for	Food	&	Nutrition	ha	raccolto,	analizzato	e	sintetizzato	le	linee	guida	pubbli-
                               cate	dalle	più	autorevoli	società	scientifiche	e	istituzioni	italiane	e	internazionali	su	questo	
                               argomento7	trovando	molti	elementi	convergenti8.	Questa	analisi	ha	permesso	quindi	di	
                               delineare	quali	comportamenti	e	stili	di	vita	adottare	al	fine	di	una	sana	alimentazione	che	
                               risulti	avere	valore	di	prevenzione,	a	livello	complessivo,	verso	l’insorgenza	delle	patologie	
                               cardiovascolari,	diabetiche	e	tumorali	(Figura	2.1).

                                  Dai	risultati	dell’analisi	condotta	si	può	sottolineare	come	la	stretta	coerenza	rispetto	
                               alle	raccomandazioni	suggerite	a	livello	scientifico	renda	il	modello	mediterraneo	uno	dei	
                               più	efficaci	in	termini	di	promozione	e	di	conservazione	del	benessere	e	la	prevenzione	del-
                               le	maggiori	patologie	croniche.

                                  Con	l’obiettivo	di	misurare	l’aderenza,	o	la	distanza,	di	una	qualsiasi	dieta	da	quella	me-
                               diterranea,	 sono	 stati	 sviluppati	 alcuni	 indici di “adeguatezza mediterranea”.	 In	 parti-
                               colare,	Trichopoulou	(Trichopoulou	et al.,	1995),	dopo	aver	creato	un	indice	che	quantifica	
                               l’aderenza	 alla	 Dieta	 Mediterranea	 su	 una	 scala	 che	 va	 da	 0	 a	 9	 (dove	 il	 valore	 massimo	
                               significa	massima	aderenza	e	viceversa),	ha	rilevato	una	associazione	inversa	tra	il	pun-
                               teggio	ottenuto	da	una	popolazione	e	i	tassi	di	mortalità	delle	persone	più	anziane.

                                  Anche	negli	studi	di	Panagiotakos	(Panagiotakos	et al.,	2007)	è	emerso	come	l’incremen-
                               to	del	livello	di	aderenza	alla	Dieta	Mediterranea	è	significativo	nella	previsione	dei	casi	di	
                               ipertensione,	ipercolesterolemia,	diabete	e	obesità	negli	adulti.	Un	aumento	del	20%	cir-
                               ca	di	aderenza	alla	Dieta	Mediterranea9	riduce	l’insorgenza	di	malattie	cardiovascolari	del	
                               4%	nell’arco	di	dieci	anni.	Altri	studi	condotti	da	Trichopoulou	(Trichopoulou	et al.,	2007)	
                               hanno	evidenziato	come	l’aderenza	alla	Dieta	Mediterranea	produca	significative	riduzio-
                               ni	nei	tassi	complessivi	di	mortalità	della	popolazione,	soprattutto	nei	decessi	causati	da	
                               malattie	cardiovascolari	e	tumori.	Medesimi	risultati	si	riscontrano	negli	studi	recenti	di	
                               Mitrou	(Mitrou	et al,	2007)	condotti	per	dieci	anni	su	un	campione	di	oltre	380.000	Ame-
                               ricani.	Nello	specifico,	per	le	malattie	coronariche,	De	Lorgeril	(De	Lorgeril	et al.,	1999)	ha	
                               evidenziato	come	la	Dieta	Mediterranea	riduca	del	72%	il	rischio	d’infarto.	I	risultati	degli	
                               studi	di	Fung	(Fung	et al,	2005)	ne	hanno	confermato,	ancora	una	volta,	gli	effetti	cardio-
                               protettivi.	In	un	recente	studio	di	meta-analisi	di	Sofi	(Sofi	et al.,	2008)	è	emerso	come	la	
                               Dieta	Mediterranea	rappresenti	un	fattore	protettivo	contro	tutte	le	cause	di	mortalità	e,	
                               nello	specifico,	verso	quelle	legate	a	malattie	cardiovascolari	e	tumorali,	ma	anche	verso	il	
                               morbo	di	Parkinson	e	il	morbo	di	Alzheimer.

                                 In	conclusione,	gran	parte	delle	più	autorevoli ricerche scientifiche sulla relazione tra
                               alimentazione e malattie croniche evidenziano,	al	di	là	di	ogni	ragionevole	dubbio,	il mo-
                               dello alimentare mediterraneo deve essere considerato il punto di riferimento di una
                               corretta alimentazione.	


                               7 Tra le fonti utilizzate per l’analisi si possono ricordare: World Health Organization, International Agency for Research
                                 on Cancer, American Cancer Association, American Institute for Cancer Prevention, Federation of European Cancer
                                 Society, American Heart Association, European Society of Cardiology, Società Italiana di cardiologia, Istituto Nazio-
                                 nale Ricerche per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), British Heart Foundation, International Diabetes Federation,
                                 American Diabetes Association, Società Italiana di Diabetologia.
                               8 Per una trattazione completa dell’argomento si rimanda al capitolo 3 del Position Paper “Alimentazione e Salute”,
                                 pubblicato dal Barilla Center for Food & Nutrition nel settembre 2009
                               9 La scala utilizzata nello studio è compresa tra 0 e 55, quindi un incremento di 10 punti sulla scala di adeguatezza
                                 mediterranea equivale a un incremento del 20% circa



32 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Figura	 2.1.	 Convergenza	 delle	 linee	 guida	 per	 la	 prevenzione	 delle	 patologie	 cardiovascolari,	 diabetiche	 e	 tumorali:	
                  schema	di	sintesi.	Fonte:	“Alimentazione e Salute”,	Barilla	Center	for	Food	&	Nutrition,	settembre	2009




Un aumento del 20% circa di aderenza alla Dieta
Mediterranea riduce l’insorgenza di malattie
cardiovascolari del 4% nell’arco di dieci anni.




                                                                                2. le basi scientifiche della piramide alimentare - 33
Jodi Cobb / National Geographic Image Collection
3. gli indicatori usati
per misurare l’impatto
degli alimenti




Focalizzando l’attenzione alle filiere di produzione
degli alimenti, l’analisi dei processi porta
a evidenziare come i principali carichi ambientali
siano rappresentati dalla generazione di gas
a effetto serra, dall’utilizzo della risorsa idrica
e dall’occupazione di territorio.
La stima degli impatti ambientali associati a ogni singolo alimento
                                           è stata condotta con l’analisi dell’intera filiera – estrazione, coltivazione
                                           e trattamento delle materie prime, fabbricazione, confezionamento,
                                           trasporto, distribuzione, uso, riuso, riciclo e smaltimento finale.
Medford Taylor / National Geographic Image Collection
Position paper: Doppia Piramide, alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
La	stima	degli	impatti	ambientali	associati	a	ogni	singolo	alimento	è	stata	condotta	con	
3.                             l’analisi	del	ciclo	di	vita	(Life Cycle Assessment,	LCA),	un	metodo	di	valutazione	oggettiva	
Gli indicatori                 dei	carichi	energetici	e	ambientali	relativi	a	un	processo	(sia	esso	un’attività	o	un	servizio).	
usati per misurare             Tale	valutazione	include	l’analisi	dell’intera	filiera,	comprendendo	l’estrazione	o	coltivazio-
l’impatto                      ne	e	il	trattamento	delle	materie	prime,	la	fabbricazione,	il	confezionamento,	il	trasporto,	
degli alimenti                 la	distribuzione,	l’uso,	il	riuso,	il	riciclo	e	lo	smaltimento	finale.

                                 Il	 metodo	 di	 analisi	 LCA	 è	 regolamentato	 dagli	 standard	 internazionali	 ISO	 14040	 e	
                               14044,	che	ne	definiscono	le	caratteristiche	peculiari.




                                              Coltivazione                                               Trasformazione




                                     Cottura

                                                                                                             Imballaggio




                                                            Trasporto



                                 Gli	 studi	 LCA	 sono	 degli	 strumenti	 di	 analisi	 scientifica	 che	 hanno	 da	 un	 lato	 il	 van-
                               taggio	 di	 permettere	 una	 valutazione	 quanto	 più	 possibile	 oggettiva	 e	 completa	 del	
                               sistema,	 dall’altro	 lo	 svantaggio	 che	 i	 risultati	 sono	 a	 volte	 difficili	 da	 comunicare.		
                               Per	rendere	facilmente	comprensibile	il	risultato	di	uno	studio,	normalmente	si	utilizza-
                               no	degli	indicatori	di	sintesi	definiti	in	modo	da	preservare	il	più	possibile	la	scientificità	
                               dell’analisi.

                                 Tali	indicatori	in	genere	vengono	selezionati	in	base	alla	tipologia	del	sistema	che	viene	
                               analizzato,	e	devono	essere	scelti	in	modo	da	rappresentare	in	maniera	quanto	più	comple-
                               ta	e	semplice	le	interazioni	con	i	principali	comparti	ambientali.	




38 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Entrando	più	nello	specifico	e	focalizzando	l’attenzione	alle	filiere	di	produzione	degli	ali-
menti,	l’analisi	dei	processi	porta	a	evidenziare	come	i	principali	carichi	ambientali	siano	
rappresentati	dalla	generazione	di	gas a effetto serra,	dall’utilizzo	della	risorsa idrica	e	
dall’occupazione	di territorio.

   Sulla	base	di	queste	premesse,	e	tenendo	conto	che	questo	lavoro	ha	l’obiettivo	di	fornire	
risultati	validi	in	un	primo	livello	di	approfondimento,	gli	indicatori	ambientali	selezionati	
sono:
n	 il	Carbon Footprint,	che	rappresenta	le	emissioni	di	gas	serra	responsabili	dei	cambia-
    menti	climatici	ed	è	misurato	in	massa	di	CO2	equivalente;
n	 il	 Water Footprint	 (o	 virtual water content),	 che	 quantifica	 i	 consumi	 e	 le	 modalità	 di	
    utilizzo	delle	risorse	idriche	ed	è	misurato	in	volume	di	acqua;
n	 l’Ecological Footprint,	misura	la	quantità	di	terra	(o	mare)	biologicamente	produttiva	
    necessaria	per	fornire	le	risorse	e	assorbire	le	emissioni	associate	a	un	sistema	produt-
    tivo;	si	misura	in	m2	o	ettari	globali.

   Nonostante	si	sia	scelto	di	rappresentare	la	Piramide	Ambientale	utilizzando	come	unico	
indicatore	l’Ecological Footprint,	nel	documento	sono	stati	riportati	gli	impatti	ambientali	
dei	cibi	analizzati	misurati	anche	attraverso	il	Carbon Footprint e	il	Water Footprint al	fine	
di	fornire	una	visione	sufficientemente	complementare	degli	impatti,	evitando	visioni	par-
ziali	e,	in	alcuni	casi,	fuorvianti.



    Differenze concettuali tra gli indicatori analizzati

    Si è scelto di utilizzare questi tre indicatori ambientali per il fatto che per come sono
  concepiti, sono complementari e permettono una visione completa degli impatti am-
  bientali.

     Il Carbon Footprint è un indicatore che rappresenta le emissioni di gas serra generate
  dai processi che, nel caso particolare delle filiere agroalimentari, sono costituite preva-
  lentemente dalla CO2 generata dall’utilizzo dei combustibili fossili, dal metano (CH4) de-
  rivante dalle fermentazioni enteriche dei bovini, dalle emissioni di protossido di azoto
  (N2O) causate dall’utilizzo di fertilizzanti a base azoto in agricoltura. Con questo indica-
  tore, quindi, in qualche modo si intende rappresentato anche il consumo di energia, e
  in particolare di risorse fossili.

    L’Ecological Footprint rappresenta l’occupazione di territorio da parte del sistema in
  esame. Sebbene una parte di tale territorio sia destinato al teorico assorbimento della
  CO2 generata dal sistema (energy land), in realtà non vengono comprese le altre emis-
  sioni di gas serra. Per questa ragione, l’indicatore deve necessariamente essere affian-
  cato dal Carbon Footprint in modo da avere una informazione più completa.

     L’elemento idrico viene trattato dall’Ecological Footprint unicamente come superfi-
  cie occupata destinata alla pesca, ma non come consumo di risorsa. L’Ecological Foot-
  print è in grado di misurare la complessità degli aspetti ambientali. Per questa ragione
  l’utilizzo del Water Footprint è necessario per completare il set degli indicatori.




                                       3.gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti - 39
Qui	 di	 seguito	 viene	 data	 una	 breve	 descrizione	 degli	 indicatori	 (con	 gli	 opportuni	 ri-
                               mandi	alle	fonti	di	approfondimento)	e	vengono	fornite	indicazioni	generali	sulle	ipotesi	
                               di	calcolo	adottate	rimandando	alla	seconda	parte	del	documento	per	gli	aspetti	specifici	
                               relativi	ai	singoli	alimenti.


                                   Gli indicatori attualmente esistenti in campo ambientale

                                      La scelta di utilizzare come indicatori di sostenibilità ambientale il Carbon Footprint, il
                                   Water Footprint e l’Ecological Footprint è il risultato di una selezione avvenuta prenden-
                                   do in considerazione l’ampia disponibilità di indicatori utilizzabili. La scelta è stata deter-
                                   minata dalla completezza nella valutazione espressa da un singolo indicatore.
                                      Al tempo stesso, però il mondo scientifico e le Istituzioni hanno messo a disposizione
                                   una miriade di indicatori capaci di misurare la sostenibilità in modo efficace e dettagliato.
                                   L’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA)1, ad esempio, ha individuato un complesso di indi-
                                   catori in grado di valutare l’impatto ambientale per i diversi ambiti:
                                   n	 Agricoltura (Area under organic farming; Gross nutrient balance);
                                   n	 Inquinamento atmosferico (Emissions of acidifying substances; Emissions of ozone
                                       precursors; Emissions of primary particles and secondary particulate matter precur-
                                       sors; Exceeance of air quality limit values in urban areas; Exposure of ecosystems to
                                       acidification, eutrophication and ozone);
                                   n	 Biodiversità (Designate areas; Species diversity; Threatened and protected species);
                                   n	 Cambiamento climatico (Atmospheric greenhouse gas concentrations; Global and
                                       European temperature; Greenhouse gas emission projections; Greenhouse gas emis-
                                       sion trends; Production and consumption of ozone depleting substances ;
                                   n	 Energia (Final energy consumption by sector; Primary energy consumption by fuel;
                                       Renewable electricity consumption; Renewable primary energy consumption; Total
                                       primary energy intensity);
                                   n	 Industria della pesca (Aquaculture production; Fishing fleet capacity; Status of ma-
                                       rine fish stocks);
                                   n	 Territorio (Land take; Progress in management of contaminate site);
                                   n	 Trasporti (Freight transport demand; Passenger transport demand; Use of cleaner
                                       and alternative fuels);
                                   n	 Rifiuti (Generation and recycling of packaging waste; Municipal waste generation);
                                   n	 Acqua (Bathing water quality; Chlorophyll in transitional, coastal and marine waters;
                                       Nutrients in freshwater; Nutrients in transitional, coastal and marine waters; Oxy-
                                       gen consuming substances in rivers; Urban waste water treatment; Use of freshwa-
                                       ter resources).

                                     Allo stesso modo, la Sustainable Development Strategy2 definita dall’Unione Europea
                                   individua un pacchetto di indicatori capaci di indicare e valutare la qualità e l’efficacia
                                   delle politiche messe in atto dai singoli Stati Membri. Gli indicatori abbracciano ben 10
                                   ambiti (Socio-economic development; Sustainable consumption and production; Social
                                   inclusion; Demographic Changes; Public Health; Climate Change and Energy; Sustainable
                                   Transport; Natural Resources; Global Partnership; Good Governance), a loro volta sud-
                                   divisi in aree sottotematiche. La numerosità e la completezza dell’insieme degli indica-
                                   tori messi a disposizione dall’Unione Europea permette di ottenere una valutazione sul
                                   raggiungimento degli obiettivi di fondo e prioritari delle politiche e di stabilire l’effettiva
                                   messa in atto delle azioni realizzate.




                               1   Fonte: EEA Core Set of Indicators (http://themes.eea.europa.eu/IMS/CSI)
                               2   Fonte: Indicators for monitoring the EU Sustainable Development Strategy (http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/
                                   page/portal/sdi/introduction)



40 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Con	 l’espressione	 “Carbon Footprint”	 si	 identifica	 l’impatto	 associato	 a	 un	 prodotto	 (o	
3. 1               servizio)	in	termini	di	emissioni	di	anidride	carbonica	equivalenti	(CO2-equiv),	calcolate	lun-
Carbon Footprint   go	l’intero	ciclo	di	vita	del	sistema	indagato.	È	un	nuovo	termine	utilizzato	per	indicare	il	
                   cosiddetto	Global Warming Potential (GWP)	e	cioè	l’effetto	serra	potenziale	di	un	sistema	
                   calcolato	con	la	metodologia	LCA	–	Life Cycle Assessment	(analisi	del	ciclo	di	vita).

                      Nel	calcolo	del	Carbon Footprint	vengono	sempre	considerate	le	emissioni	di	tutti	i	gas	
                   a	effetto	serra,	che	sono	convertite	in	CO2	equivalente	attraverso	dei	parametri	stabiliti	
                   a	livello	internazionale	dall’IPCC,	l’Intergovernmental Panel on Climate Change,	organismo	
                   che	opera	sotto	l’egida	delle	Nazioni	Unite.	

                     Il	corretto	calcolo	del	Carbon Footprint	di	un	bene	o	servizio	deve	necessariamente	te-
                   ner	conto	di	tutte	le	fasi	della	filiera	a	partire	dall’estrazione	delle	materie	prime,	fino	allo	
                   smaltimento	dei	rifiuti	generati	dal	sistema	stesso	secondo	l’approccio	LCA.	È	evidente	che	
                   ciò	necessita	della	costruzione	di	un	“modello	operativo”	in	grado	di	rappresentare	la	filiera	
                   in	maniera	compiuta,	tenendo	conto	di	tutti	gli	apporti	che	effettivamente	contribuiscono	
                   alla	formazione	del	GWP.


                       L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)

                        Nel 1988 la World Meteorological Organisation (WMO) e l’United Nations Environment
                     Programme (UNEP), costituiscono l’IPCC con lo scopo di fornire ai decisori politici una
                     valutazione obiettiva della letteratura tecnico-scientifica e socio-economica rilevante e
                     disponibile in materia di cambiamenti climatici.
                        L’IPCC è un organo intergovernativo (e non di ricerca diretta) aperto a tutti i Paesi mem-
                     bri della WMO e dell’UNEP. Ogni governo ha un Focal Point IPCC che coordina le attività
                     relative all’IPCC nel proprio Paese. Attualmente il Focal Point IPCC per l’Italia è svolto dal
                     Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC).
                        L’attività principale dell’IPCC consiste nel produrre a intervalli regolari (ogni 6 anni)
                     Rapporti di Valutazione scientifica sullo stato delle conoscenze nel campo del clima e dei
                     cambiamenti climatici (Assessment Reports). I Rapporti di Valutazione, che riflettono
                     le analisi e le valutazioni del consenso scientifico mondiale, sono soggetti a revisioni di
                     esperti. Il lavoro dell’IPCC negli ultimi anni è stato approvato dalle più importanti accade-
                     mie e organizzazioni scientifiche nel mondo.
                        L’ultimo Rapporto dell’IPCC, pubblicato nel 2007, in particolare, ha delineato con mag-
                     giore certezza “che la maggior parte dell’aumento della temperatura media globale osser-
                     vato da metà del ventesimo secolo è dovuta all’aumento osservato delle concentrazioni
                     di gas serra antropogenici”, e che i futuri cambiamenti climatici non riguarderanno sola-
                     mente l’innalzamento delle temperature, ma produrranno anche una modifica dell’intero
                     sistema climatico, con serie ripercussioni sugli ecosistemi e sulle attività umane. L’IPCC
                     ha recentemente avviato la preparazione del nuovo Rapporto di Valutazione (AR5) che
                     prenderà in considerazione i recenti sviluppi tecnico-scientifici e delineerà un nuovo in-
                     sieme di scenari climatici, socio-economici e ambientali. Il documento finale dovrebbe
                     essere pronto nel 2014. L’informazione prodotta dall’IPCC è importante per il processo
                     negoziale in corso nell’ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambia-
                     mento Climatico – UNFCC.
                        Il 12 ottobre 2007 l’IPCC, congiuntamente con l’ex Vice Presidente degli Stati Uniti Al
                     Gore, è stato insignito del premio Nobel per la Pace. La motivazione alla base del premio
                     ha fatto riferimento: “all’impegno profuso nella costruzione e divulgazione di una mag-
                     giore conoscenza sui cambiamenti climatici di origine antropica e nel porre le basi per
                     poterli contrastare efficacemente”.




                                                         3.gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti - 41
Soprattutto	grazie	alla	sua	semplicità	di	comunicazione	e	alla	comprensibilità	an-
                               che	per	i	non	adetti	ai	lavori,	il	concetto	del	Carbon Footprint	si	è	diffuso	al	punto	tale	
                               che	 esistono	 molti	 standard	 riconosciuti	 a	 livello	 internazionale	 che	 definiscono	 in	
                               modo	più	o	meno	dettagliato	i	requisiti	da	rispettare	per	il	calcolo.

                       I	più	importanti,	o	quanto	meno	i	più	utilizzati,	sono:
                     n	 gli	standard	Iso 14040 e	14044:	in	realtà	sono	gli	standard	relativi	all’analisi	del	
                        ciclo	 di	 vita	 ma	 possono	 essere	 ritenuti	 la	 base	 metodologica	 anche	 per	 il	 calcolo	
                        del	Carbon Fooptrint;
                     n	 lo	standard Iso 14064	orientato	a	definire	le	modalità	per	il	calcolo	delle	emissioni	
                        di	gas	serra	e	la	relativa	verifica	da	parte	di	un	soggetto	indipendente;
                                                                         n		il	ghg protocol:	documento	predispo-
                                                                         sto	dal	Greenhouse Gas Protocol Initiative,	
Con Carbon Footprint si identifica l’impatto asso- una	 organizzazione	 sovragovernativa	
ciato a un prodotto o servizio in termini di emis- che	ha	predisposto	il	protocollo	di	calcolo	
sioni di anidride carbonica equivalenti, calcolate più	utilizzato	a	livello	internazionale	che	
                                                                         mette	in	relazione	gli	aspetti	tecnici	con	
lungo l’intero ciclo di vita del sistema.                                quelli	più	economici	di	gestione	dell’orga-
                                                                         nizzazione;
                     n	 il	 pas 2050 (Assessing the life cycle greenhouse gas emissions of goods and
                        services):	 documento	 predisposto	 dal	 British Standard Insititution	 orientato	 a	
                        fornire	 un	 documento	 tecnico,	 più	 dettagliato	 rispetto	 agli	 standard	 ISO,	 avente	
                        l’obiettivo	 di	 definire	 con	 maggiore	 specificità	 le	 regole	 da	 adottare	 per	 il	 calcolo	
                        del	Carbon Footprint.	È	tra	i	documenti	più	recenti	e	operativi	e	per	queste	ragioni	
                        tra	quelli	che	riscuotono	il	maggior	interesse	nella	comunità	scientifica;
                     n	 il	sistema epd™:	predisposto	dall’International EPD Consortium	(IEC),	ha	definito	le	
                        regole	per	la	preparazione,	verifica	e	pubblicazione	delle	cosiddette	dichiarazioni
                        ambientali di prodotto	che,	in	sostanza,	sono	la	“carta	di	identità”	verificata	delle	
                        caratteristiche	ambientali	di	un	bene.	Sebbene	il	sistema	non	sia	mirato	in	manie-
                        ra	 specifica	 al	 Carbon Footprint,	 in	 questo	 contesto	 è	 estremamente	 rilevante	 in	
                        quanto	le	emissioni	di	gas	serra	sono	uno	dei	parametri	ambientali	che	tipicamen-
                        te	rientrano	in	una	dichiarazione	ambientale.

                                 È	 fondamentale	 osservare	 come	 i	 vari	 protocolli	 di	 calcolo	 non	 siano	 in	 conflitto	
                               tecnico	e	per	questa	ragione	vengano	normalmente	presi	in	considerazione	tutti	con-
                               temporaneamente	in	maniera	integrata	durante	la	quantificazione	del	Carbon Foot-
                               print	di	un	prodotto.




42 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Il	Water Footprint	(o	Virtual water content)	è	un	indicatore	specifico	dell’utilizzo	di	
3. 2              acqua	 dolce	 ed	 è	 costruito	 in	 modo	 da	 esprimere	 sia	 i	 quantitativi	 di	 risorsa	 idrica	
Water Footprint   effettivamente	utilizzati,	sia	la	modalità	con	cui	l’acqua	viene	utilizzata.	Il	metodo	di	
                  calcolo	è	stato	messo	a	punto	dal	Water Footprint Network 3	ed	è	stato	progettato	in	
                  modo	che	l’indicatore	calcolato	tenga	conto	di	tre	componenti	fondamentali:
                  n	 il	volume	di	acqua	piovana	evapotraspirata	dal	suolo	e	dalle	piante	coltivate;	que-
                     sta	componente	viene	definita	come	green water;
                  n	 il	volume	di	acqua,	proveniente	da	acque	superficiali	o	falde	sotterranee,	impiega-
                     to	durante	la	filiera	analizzata	comprendendo	sia	l’acqua	di	irrigazione,	sia	quella	
                     di	processo;	questa	componente	è	detta	anche	blue water;
                  n	 la	grey water	che	rappresenta	il	volume	di	acqua	inquinata	derivante	dalla	produ-
                     zione	 di	 beni	 e	 servizi	 misurato	 come	 il	 volume	 di	 acqua	 (teoricamente)	 richiesto	
                     per	diluire	gli	inquinanti	quanto	basta	per	garantire	gli	standard	di	qualità	dell’ac-
                     qua	stessa.

                         Water Footprint
                         Il concetto di Water Footprint (impronta idrica) è stato teorizzato nel 2002 dal
                      professore Arjen Y. Hoekstra, dell’Università di Twente (Olanda) nell’ambito delle
                      attività promosse dall’UNESCO come alternativa ai tradizionali indicatori d’uso del-
                      le risorse idriche.
                         Questo indicatore misura l’utilizzo delle risorse idriche in termini di volume
                      (espresso in m 3) di acqua evaporata e/o inquinata per l’intera filiera, dalla produzio-
                      ne al consumo diretto e può essere calcolato non solo per ogni prodotto o attività,
                      ma anche per ogni gruppo ben definito di consumatori (un individuo, una famiglia,
                      gli abitanti di una città, un’intera nazione) o produttori (aziende private, organizza-
                      zioni pubbliche, settori economici). In particolare:
                      - il Water Footprint di un prodotto (bene fisico o servizio) consiste nel volume to-
                         tale d’acqua dolce consumata per produrlo, considerando tutte le varie fasi della
                         catena di produzione;
                      - il Water Footprint di un individuo, di una comunità o di una nazione consiste nel
                         volume totale d’acqua dolce consumata dall’individuo, dalla comunità o dalla na-
                         zione in modo diretto o indiretto (acqua consumata per produrre i beni e i servizi
                         utilizzati);
                      - il Water Footprint di un’impresa consiste nel volume d’acqua dolce consumata
                         nello svolgimento delle proprie attività, sommato a quello consumato nella pro-
                         pria catena di fornitura.
                         Il Water Footprint è collegato al concetto di virtual water (acqua virtuale), teo-
                      rizzato nel 1993 dal professor John Anthony Allan del King’s College London School
                      of Oriental and African Studies, che indica il volume d’acqua dolce consumato per
                      produrre un prodotto (una commodity, un bene o un servizio), sommando tutte le
                      fasi della catena di produzione. Il termine “virtuale” si riferisce al fatto che la gran-
                      de maggioranza dell’acqua utilizzata per realizzare il prodotto non è contenuta fi-
                      sicamente nello stesso, ma è stata consumata durante le fasi della sua produzione.
                         Il Water Footprint Network è un’organizzazione no-profit nata nel 2008 dalla vo-
                      lontà delle principali organizzazioni coinvolte sul tema “risorse idriche” (tra le altre,
                      l’Università di Twente, il WWF, l’UNESCO, la Water Neutral Foundation, il World Bu-
                      siness Council for Sustainable Development, ecc.) al fine di coordinare le attività
                      realizzate in questo ambito, diffondere conoscenza sui concetti riguardanti il Water
                      Footprint, le relative metodologie di calcolo e gli strumenti utilizzati nonché pro-
                      muovere un uso sostenibile equo ed efficiente delle risorse idriche (fresh water
                      resources) mondiali.
                         Il Direttore scientifico del Water Footprint Network è il professore Arjen Y. Hoek-
                      stra, colui che ha teorizzato il concetto di Water Footprint.


                  3   Water Footprint Manual; State of the art 2009; www.waterfootprint.org



                                                               3.gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti - 43
Come	si	può	intuire	dalla	breve	definizione,	il	metodo	di	calcolo	necessario	per	la	
                               quantificazione	delle	tre	componenti	dell’indicatore	varia	al	variare	della	tipologia	
                               analizzata.

Il Water Footprint è un indicatore specifico                                            Nel	 dettaglio,	 la blue water	 è	 di	 fatto	
                                                                                      una	 semplice	 contabilizzazione	 del	 con-
dell’utilizzo di acqua dolce costruito in modo da                                     sumo	idrico.	Nel	caso	delle	filiere	di	pro-
esprimere sia i quantitativi di risorsa idrica ef-                                    duzione	degli	alimenti	si	tiene	conto	sia	
                                                                                      dell’acqua	impiegata	nella	fase	di	produ-
fettivamente utilizzati, sia la modalità con cui                                      zione	industriale	sia	dell’acqua	impiega-
l’acqua viene utilizzata.                                                             ta	per	irrigazione	nella	fase	agricola.

                                La	stima	della	componente	definita	grey water	può	essere	fatta	immaginando	un	
                              teorico	bilancio	di	massa	tra	flusso	di	acqua	inquinata	e	acqua	pulita.	Ne	deriva	un	
                              flusso	 in	 uscita	 che	 deve	 rispondere	 ai	 requisiti	 di	 accettabilità	 fissati	 dalla	 legge	
                              locale.	In	linea	di	principio	si	può	però	immaginare	che	i	flussi	in	uscita	da	un	siste-
                              ma	 produttivo	 debbano	 essere	 sempre	 all’interno	 dei	 limiti	 di	 accettabilità	 fissati	
                              dalla	 legislazione	 locale	 e	 quindi,	 in	 prima	 approssimazione,	 la	 componente	 grey
                              water	può	essere	considerata	trascurabile.
                                La	voce	più	caratteristica,	e	quindi	più	complessa	da	valutare,	è	certamente	la	parte	di	
                              green water	in	quanto	dipende	dalle	condizioni	climatiche	locali	e	dal	tipo	di	specie	colti-
                              vata.



                                   Calcolo della Green Water
                                   Il calcolo della Green Water viene effettuato mediante l’applicazione della formula
                                 seguente:




                                                                        I        ET 0 [mm] * Kc * 10
                                                 Green water
                                                                       kg                           t
                                                                                         resa
                                                                                                   ha

                                 dove:
                                 n	 ET0 dipende dalle caratteristiche climatiche locali;
                                 n	 Kc dipende dalla specie vegetale coltivata;
                                 n	 resa dipende dalla specie vegetale considerata e dalle caratteristiche climatiche
                                    del luogo dove viene coltivata.




44 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
L’Impronta	 Ecologica	 (Ecological Footprint)	 è	 un	 indicatore	 usato	 per	 stimare	 l’impatto	
3. 3                       sull’ambiente	di	una	data	popolazione	dovuto	ai	suoi	consumi;	quantifica	l’area	totale	di	
Ecological                 ecosistemi	terrestri	e	acquatici	necessaria	a	fornire	in	maniera	sostenibile	tutte	le	risorse	
Footprint                  utilizzate	e	ad	assorbire,	sempre	in	maniera	sostenibile,	tutte	le	emissioni	prodotte.

                             L’Ecological Footprint	misura	la	quantità	di	terra	(o	mare)	biologicamente	produttiva	ne-
                           cessaria	sia	a	fornire	le	risorse	consumate	sia	ad	assorbire	i	rifiuti	prodotti.

                      La	 metodologia	 è	 individuata	 dal Global Fooptrint Network4	 e	 prevede	 di	 includere	 nel	
                    calcolo	le	seguenti	componenti:
                    n	 Energy land,	che	rappresenta	il	terreno	necessario	ad	assorbire	le	emissioni	di	CO2	ge-
                       nerate	dalla	produzione	di	un	bene	o	servizio;
                    n	 Crop land,	che	rappresenta	il	terreno	necessario	alla	coltivazione	dei	prodotti	agricoli	e	
                       dei	mangimi	per	l’allevamento;
                                                                     n	 Grazing land,	che	rappresenta	il	terreno	
                                                                        necessario	a	sostenere	il	pascolo	dei	capi	
L’Ecological Footprint quantifica l’area totale di                      di	allevamento	considerati;
                                                                     n	 Forest land,	 che	 rappresenta	 il	 terreno	
ecosistemi terrestri e acquatici necessaria a for-                      utilizzato	per	la	produzione	di	legno	de-
nire in maniera sostenibile tutte le risorse utiliz-                    stinato	alla	realizzazione	di	materie	pri-
                                                                        me;
zate e ad assorbire, sempre in maniera sosteni- n	 Built-up land,	che	rappresenta	il	terreno	
bile, tutte le emissioni prodotte.                                      occupato	per	gli	impianti	adibiti	alle	atti-
                                                                        vità	produttive;
                    n	 Fishing ground,	che	rappresenta	il	terreno	necessario	allo	sviluppo	naturale	o	all’alle-
                       vamento	dei	prodotti	ittici.

                             L’Ecological Footprint	è	quindi	un	indicatore	composito	che	misura,	tramite	fattori	di	con-
                           versione	ed	equivalenze	specifiche,	le	diverse	modalità	di	utilizzo	delle	risorse	ambientali	
                           attraverso	un’unica	unità	di	misura:	l’ettaro	globale	(global hectar	-	gha).




                                  Global Footprint Network
                                  Nel 2004 Wackernagel e i suoi collaboratori hanno fondato il Global Footprint
                               Network, un network di Istituti di Ricerca, scienziati e utilizzatori di questo indicatore
                               che punta a migliorare ulteriormente la metodologia di calcolo e a portarla a standard
                               più elevati, e nello stesso tempo a garantire maggiore “robustezza” scientifica
                               all’indicatore e una sua sempre maggiore diffusione.
                                  Insieme al Living Planet Index rappresenta uno dei
                               due indicatori attraverso i quali il WWF, a cadenza
                               biennale e in collaborazione con il Global
                               Footprint Network e la Zoological
                               Society of London, valuta lo stato
                               di      conservazione      del
                               pianeta: tali risultati sono
                               presentati all’interno del
                               Living Planet Report, dal
                               quale sono estratti i grafici
                               seguenti che mostrano
                               l’andamento dei due indicatori
                               citati.



                           4   www.globalfootprint.org



                                                                 3.gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti - 45
L’approccio	 di	 calcolo	 dell’Ecological Footprint è	 del	 tutto	 analogo	 a	 quello	 di	 uno	
                               studio	 Life Cycle Assessment.	 Esso	 prevede	 di	 convertire	 gli	 aspetti	 ambientali	 del	
                               processo	produttivo,	nello	specifico	le	emissioni	di	CO2	e	l’uso	di	territorio,	in	superfi-
                               cie	(global hectare)	“equivalente”.	
                                  Questo	comporta,	come	nel	caso	del	Carbon Footprint,	che	il	valore	finale	non	indica	
                               il	territorio	effettivamente	occupato	ma	una	sua	rappresentazione	teorica	che	tiene	
                               conto	di	un	differente	peso	delle	varie	tipologie.

                                  Nel	dettaglio,	il	calcolo	viene	effettuato	in	modo	relativamente	semplice	andando	
                               a	 moltiplicare	 il	 valore	 dell’aspetto	 ambientale	 considerato,	 ad	 esempio	 l’utilizzo	 di	
                               territorio	a	fini	agricoli,	per	un	opportuno	fattore	di	conversione	definito	dal	proto-
                               collo	di	calcolo.	
                                  Tutti	i	fattori	di	conversione	sono	mostrati	nella	tabella	seguente.

                                                                                                                                                        5
                                   Tabella	3.3.1	-	Fattori	di	conversione	(Equivalence Factors)	utilizzati	per	il	calcolo	dell’Impronta	Ecologica				



                                            Componente                             Unità di misura                       Fattori di equivalenza

                                            Energy land                                 gha/t	CO2                                   0,2775

                                              Cropland                                   gha/ha                                      2,64

                                           Grazing Land                                  gha/ha                                       0,5

                                                Forest                                   gha/ha                                      1,33

                                           Built-up land                                 gha/ha                                      2,64

                                          Fishing Ground                                 gha/ha                                       0,4



                                 Sebbene	 l’indicatore	 prenda	 in	 considerazione	 le	 6	 tipologie	 di	 territorio,	 in	 effetti	
                               nello	studio	delle	filiere	alimentari	spesso	le	componenti	forest	e	built up land	possono	
                               considerarsi	 trascurabili,	 la	 prima	 per	 il	 fatto	 che	 la	 legna	 non	 entra	 nelle	 catene	 ali-
                               mentari,	la	seconda	perché	gli	stabilimenti	occupano	uno	spazio	molto	ridotto	rispetto	
                               alle	restanti	parti	soprattutto	se	“ripartiti”	sui	quantitativi	di	alimenti	prodotti.




                               5   Calcolato tenendo conto di: 0,208 t ha/CO2 e 1,33 gha/ha. Occorre ricordare che per il calcolo dell’energy land si consi-
                                   derano le emissioni di sola CO2 e non quelle di CO2 equivalente



46 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Ecological Footprint: alcune osservazioni critiche

      L’Ecological Footprint è un indicatore che può vantare una piena validità
    scientifica. Ciò è dimostrato dalla diffusa impiegabilità da parte del mondo
    scientifico e anche dalla recente decisione dell’Unione Europea di investire nello
    sviluppo e nel miglioramento della metodologia sottostante.

       Nonostante ciò, l’Ecological Footprint non è esente da critiche 6. In particolare,
    alcuni osservatori fanno notare che gli assunti di base che stanno dietro alla
    metodologia di calcolo dell’indicatore conducano a una misurazione della
    sostenibilità non pienamente corretta. Ad esempio, nei Paesi ad alto e medio
    reddito il consumo energetico incide in modo notevole nel metodo di calcolo
    (si stima un’influenza di almeno il 50%) tale da condizionare in modo piuttosto
    rilevante il risultato finale.

      Nella stessa direzione, alcuni studiosi ritengono anche che vi siano seri
    problemi di comparazione tra i risultati dell’indicatore e la reale dimensione fisica
    dell’area geografica presa in considerazione, conducendo a problemi di confronto
    tra Paesi e città diverse. Spesso i confini delle città prese in considerazione non
    corrispondono a quelli reali, in quanto l’indicatore non tiene conto della mobilità
    degli abitanti delle aree circostanti.

      Un’ulteriore criticità sembra poi riguardare il livello tecnologico preso in
    considerazione dall’indicatore per stimare l’impatto della produzione di beni e
    servizi. Le numerose interconnessioni produttive e commerciali tra diversi Paesi
    e territori rendono, secondo alcuni studiosi, l’attuale metodo non pienamente
    efficace, in quanto la misurazione non avviene alla fonte di produzione, ma al
    contrario considerando le caratteristiche del territorio di consumo. In linea
    generale, si ritiene che i repentini cambiamenti tecnologici nella produzione e nel
    consumo possano ridurre l’utilità e la veridicità dell’indicatore.

      Infine, l’Ecological Footprint non tiene conto nella metodologia di calcolo di
    fenomeni quali la distruzione e l’impossibilità di utilizzo di un terreno, la così detta
    land degradation. Si tratta, secondo alcuni studiosi, di un importante aspetto
    che non può non essere affatto considerato nella valutazione della sostenibilità
    ambientale.




6   Per una trattazione maggiormente approfondita del tema si veda: Fiala N., “Measuring Sustainability: Why the
    Ecological Footprint is Bad Economics and Bad Environmental Science”, University of California, 2008; Van den
    Bergh, Jeroen C.J.M., Harmen Verbruggen, “Spatial sustainability, trae and indicators: an evaluation of the ‘ecological
    footprint”, 1999



                                                3.gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti - 47
4. la misura dell’impatto degli alimenti:
                                           le piramidi ambientali
Jonathan Blair / National Geographic Image Collection




                                           48 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Gli alimenti con minor impatto ambientale sono anche quelli per cui,
in accordo con le linee guida nutrizionali internazionali,
è raccomandato un più frequente consumo.




                                                              1.titolo capitolo - 49
Il beneficio della Dieta Mediterranea è supportato da evidenze sempre
                                         crescenti in termini sia di prevenzione sia di miglioramento clinico.
Tino Soriano / National Geographic Image Collection




                                         50 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
1.titolo capitolo - 51
Obiettivo	di	questo	paragrafo	è	la	presentazione	del	percorso	logico	che	porta	dalle	infor-
4.                             mazioni	disponibili	alla	costruzione	della	Piramide	Ambientale,	l’obiettivo	di	questo	lavoro.
La misura                        In	estrema	sintesi	i	passi	fondamentali	possono	essere	così	sintetizzati:
dell’impatto                   n	 l’analisi	delle	informazioni	ha	portato	ad	acquisire	una	base	dati	sufficientemente	am-
degli alimenti:                   pia	e,	per	ogni	alimento,	è	stato	calcolato	l’impatto	come	media	dei	dati	disponibili;
le Piramidi                    n	 i	dati	così	ottenuti	sono	stati	utilizzati	per	costruire	le	piramidi	specifiche	dei	singoli	in-
Ambientali                        dicatori	ambientali	presi	come	riferimento;
                               n	 delle	tre	Piramidi	Ambientali	costruite	ne	è	stata	selezionata	una,	quella	relativa	all’Eco-
                                  logical Footprint,	utilizzata	per	costruire	il	modello	di	Doppia	Piramide.

                                  Per	ognuno	di	questi	passaggi,	di	seguito	vengono	forniti	alcuni	ulteriori	dettagli.
                                  La	scelta	di	utilizzare	unicamente	documenti	e	informazioni	pubbliche	desunte	dalle	più	
                               note	banche	dati	o	da	pubblicazioni	scientifiche	ha	consentito	di	raggiungere	un	sufficien-
                               te	livello	di	conoscenza	delle	filiere	analizzate.	Ciò	nonostante	non	sempre	le	ipotesi	che	
                               stanno	alla	base	dei	valori	mostrati	sono	completamente	omogenee	così	come	la	copertura	
                               statistica	dei	dati	che	in	alcuni	casi	è	molto	buona,	ad	esempio	per	la	carne,	in	altri	invece	è	
                               migliorabile,	ad	esempio	per	gli	ortaggi.
                                  Ci	si	aspetta	che	la	pubblicazione	di	questo	documento,	analogamente	a	quanto	fatto	da	
                               alcuni	recenti	documenti	pubblicati	dalla	Commissione	Europea,	stimoli	nei	prossimi	mesi	
                               la	pubblicazione	di	ulteriori	studi	riguardanti	gli	impatti	ambientali	degli	alimenti,	in	modo	
                               tale	da	poter	essere	citati	nelle	prossime	revisioni	di	questo	lavoro.




                                 Il	dettaglio	dei	dati	analizzati	viene	qui	di	seguito	illustrato,	suddividendo	gli	alimenti	
4.1                            per	categorie	omogenee	di	processo	produttivo.	Prima	di	entrare	nei	particolari	(presen-
La sintesi                     tati	nei	successivi	paragrafi),	queste	prime	tabelle	presentano	i	valori	numerici	e	i	relativi	
dei dati ambientali            intervalli	per	ogni	alimento	considerato.	
                                 Nelle	tabelle	viene	anche	mostrato	il	dato	medio	che	è	stato	utilizzato	per	la	costruzio-
                               ne	delle	varie	Piramidi	degli	impatti	ambientali.	Tale	valore	è	stato	calcolato	come	media	
                               aritmetica	dei	dati	reperiti	in	letteratura,	non	considerando	quelli	palesemente	anomali.
                                 La	 prima categoria	 è	 quella	 degli	 alimenti derivanti dall’agricoltura.	 Al	 riguardo	 va	
                               sottolineata	la	peculiarità	degli	ortaggi,	i	cui	dati	sono	differenziati	tra	produzione	in	serra	
                               e	non,	e	dei	legumi	per	i	quali	si	è	considerato	un	processo	di	cottura	mediante	bollitura	che	
                               incrementa	gli	impatti	di	420	g	di	CO2	equivalente	e	5	m2	globali	secondo	le	ipotesi	descritte	
                               nel	seguito.

                                 Tabella	4.1.1	-	Alimenti	derivanti	dall’agricoltura,	valori	per	ogni	alimento	considerato


                                          Alimenti derivanti                           Carbon                   Water          Ecological
                                           dall’agricoltura                           Footprint                Footprint       Footprint

                                                                                  [grammi di CO2
                                               Dati per kg                                                  [litri di acqua]   [m2 globali]
                                                                                   equivalente]

                                                       Intervallo	dei	dati             40	÷	100                500	÷	700        2,3	÷	3,8
                                    Frutta
                                                          Dato medio                       70                      600              3

                                                       Intervallo	dei	dati          3.000	÷	5.000                  106              9

                                                           Dato	medio                    4.000                     106              9
                                    Ortaggi
                                    in serra
                                                       Cottura	(bollitura)                420                 Trascurabile          5

                                                          Dato medio
                                                                                        4.420                      106             14
                                                          con cottura



52 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Alimenti derivanti                           Carbon                   Water                   Ecological
            dall’agricoltura                           Footprint                Footprint                Footprint
                                                   [grammi di CO2
                Dati per kg                                                  [litri di acqua]           [m2 globali]
                                                    equivalente]
                        Intervallo	dei	dati            100	÷	500                    106                   2,6	÷	5,3

                            Dato	medio                     302                      106                        4
    Ortaggi
  di stagione
                        Cottura	(bollitura)                420                 Trascurabile                    5
                           Dato medio
                                                           722                      106                        9
                           con cottura
                        Intervallo	dei	dati             98	÷	220                    900                    1,7	÷	2,1

                            Dato	medio                     164                      900                        2
     Patate
                              Cottura                      420                 Trascurabile                    5
                           Dato medio
                                                           584                      900                        7
                           con cottura
                        Intervallo	dei	dati           890	÷	1.500                  1.800                   13	÷	18

                            Dato	medio                    1.130                    1.800                      16
     Legumi
                              Cottura                      420                 Trascurabile                    5
                           Dato medio
                                                          1.550                    1.800                      21
                           con cottura

   Nella	categoria	degli	alimenti derivanti dalla lavorazione dei prodotti agricoli,	sono	sta-
ti	inseriti	quelli	prodotti	a	seguito	della	lavorazione	industriale	delle	materie	prime.	Anche	
in	questo	caso,	per	alcuni	alimenti	è	stato	previsto	il	processo	di	cottura	mediante	bollitura.

  Tabella	4.1.2	-	Alimenti	derivanti	dalla	lavorazione	di	prodotti	agricoli,	valori	per	ogni	alimento	considerato


Alimenti derivanti dalla lavorazione                    Carbon                   Water                   Ecological
       dei prodotti agricoli                           Footprint                Footprint                Footprint
                                                   [grammi di CO2
                Dati per kg                                                  [litri di acqua]           [m2 globali]
                                                    equivalente]
                            Pasta	cruda                   1.564                    1.390                      12

      Pasta             Cottura	(bollitura)                420                 Trascurabile                    5
                           Dato medio
                                                         1.984                     1.390                      17
                           con cottura
                            Riso	crudo               1.800	÷	3.000                 3.400                    7	÷	11

                            Dato	medio                    2.750                    3.400                       9
       Riso
                        Cottura	(bollitura)                420                 Trascurabile                    5
                           Dato medio
                                                          3.170                   3.400                       14
                           con cottura
                        Intervallo	dei	dati           630	÷	1.000                  1.300                      6,7
      Pane
                           Dato medio                      983                     1.300                     6,7

                        Intervallo	dei	dati           200	÷	1.000                  1.500                    3	÷	6
    Zucchero
                           Dato medio                      470                     1.500                       4

                        Intervallo	dei	dati          2.500	÷	3.900                 4.900                     14,6
       Olio
                           Dato medio                    3.897                    4.900                     14,6

      Dolci                Dato medio                    3.700                     3.140                      30

     Biscotti              Dato medio                    2.300                     1.800                      16




                                        4. la misura dell’impatto degli alimenti: le piramidi ambientali - 53
La	categoria	degli	alimenti derivanti dall’allevamento	comprende	le	carni,	il	latte	e	i	
                               suoi	derivati,	le	uova.	Per	le	carni	e	le	uova	sono	stati	considerati	i	processi	di	cottura	ipo-
                               tizzando	la	grigliatura	per	le	carni	(aumentando	gli	impatti	di	1.000	g	di	CO2	equivalente	e	
                               13	m2	globali)	e	la	bollitura	per	le	uova.

                                 Tabella	4.1.3	-	Alimenti	derivanti	dall’allevamento,	valori	per	ogni	alimento	considerato


                                         Alimenti derivanti                           Carbon                  Water          Ecological
                                  dall’allevamento degli animali                     Footprint               Footprint       Footprint

                                                                                 [grammi di CO2
                                               Dati per kg                                                [litri di acqua]   [m2 globali]
                                                                                  equivalente]

                                                        Intervallo	dei	dati       6.000	÷	44.800                15.500         85	÷	94

                                                            Dato	medio                 30.400                   15.500           92
                                  Carne bovina                Cottura	
                                                                                        1.000               Trascurabile         13
                                                            (grigliatura)
                                                           Dato medio
                                                                                      31.400                   15.500            105
                                                           con cottura

                                                        Intervallo	dei	dati        2.300	÷	8.000                4.800            36

                                                            Dato	medio                  4.359                   4.800            36
                                  Carne suina                 Cottura	
                                                                                        1.000               Trascurabile         13
                                                            (grigliatura)
                                                           Dato medio
                                                                                       5.360                    4.800            49
                                                           con cottura

                                                        Intervallo	dei	dati        1.500	÷	7.300                3.900            33

                                                            Dato	medio                  3.830                   3.900            33
                                 Carne avicola
                                                             Cottura	
                                                                                        1.000               Trascurabile         13
                                                           (grigliatura)
                                                           Dato medio
                                                                                       4.830                    3.900            46
                                                           con cottura
                                      Burro                Dato medio                  8.800                    5.000            75

                                   Formaggio               Dato medio                  8.784                    5.000            75

                                                        Intervallo	dei	dati        1.050	÷	1.303                1.000           11-19
                                      Latte
                                                           Dato medio                  1.000                    3.300            15

                                                        Intervallo	dei	dati        4.038	÷	5.800                3.300             9

                                                            Dato	medio                  4.813                   3.300             9
                                       Uova                   Cottura	
                                                                                         420                Trascurabile          5
                                                             (bollitura)
                                                           Dato medio
                                                                                       5.233                    3.300            14
                                                           con cottura

                                     Yogurt                Dato medio                  1.138                    1.000            15


                                 Nella	categoria	degli	alimenti derivanti dalla pesca,	rientrano	sia	i	pesci	sia	i	crostacei.	




54 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
L’intervallo	 degli	 impatti	 ambientali	 sarebbe	 in	 teoria	 molto	 ampio,	 ma	 è	 da	 considerare	
che	il	dato	minimo	(40	g	di	CO2	equivalente	per	kg)	e	massimo	(20.000	g	di	CO2	equivalente	
per	kg)	si	riferiscono	rispettivamente	a	cozze	e	aragosta.	Per	questa	ragione,	la	definizione	
del	dato	medio	si	è	basata	sull’impatto	associato	ai	pesci	più	comunemente	utilizzati	nelle	
ricette	alimentari	(es.	sogliole	e	merluzzo).	

   Maggiori	dettagli	su	queste	informazioni,	come	sulla	cottura,	per	la	quale	si	è	preso	come	
riferimento	il	processo	di	grigliatura,	sono	riportati	nei	capitoli	successivi.

  Tabella	4.1.4	-	Alimenti	derivanti	dalla	pesca,	valori	per	ogni	alimento	considerato


                                                       Carbon                   Water          Ecological
   Alimenti derivanti dalla pesca
                                                      Footprint                Footprint       Footprint

                                                   [grammi di CO2
                Dati per kg                                                 [litri di acqua]   [m2 globali]
                                                    equivalente]
                                                                                Dato	non	
                         Intervallo	dei	dati        220	÷	10.500                                 45	÷	66
                                                                               disponibile
                                                                                Dato	non	
                             Dato	medio                  3.273                                     56
                                                                               disponibile
       Pesce
                               Cottura                   1.000                Trascurabile         13

                            Dato medio                                         Dato non
                                                         4.273                                     69
                            con cottura                                       disponibile

  L’ultima	categoria	presentata	è	quella	delle	bevande,	all’interno	della	quale	sono	stati	
inseriti	l’acqua	minerale	e	il	vino.

  Tabella	4.1.5	-	Bevande,	valori	per	ogni	alimento	considerato


                                                       Carbon                   Water          Ecological
                  Bevande
                                                      Footprint                Footprint       Footprint

                                                   [grammi di CO2
                Dati per kg                                                 [litri di acqua]   [m2 globali]
                                                    equivalente]

 Acqua minerale              Dato	medio                   200                        -             <1

        Vino                 Dato	medio                  2.300                    1.000            20




                                        4. la misura dell’impatto degli alimenti: le piramidi ambientali - 55
La	 rappresentazione	 grafica	 degli	 intervalli	 numerici	 relativi	 agli	 impatti	 ambientali	
  4.2                            dei	singoli	alimenti	porta	alla	costruzione	di	bande	che	sono	tanto	più	estese	quanto	più	
  Tre possibili                  è	ampio	il	range	delle	informazioni	disponibili.	Queste	bande	vengono	mostrate	di	segui-
  Piramidi Ambientali            to	per	ogni	indicatore	e	dalla	loro	analisi	si	desume	la	valutazione	che	può	essere	trasfor-
                                 mata	nelle	relative	Piramidi	Ambientali.	Sebbene	la	variabilità	dei	dati	reperiti	per	alcuni	
                                 alimenti	sia	abbastanza	significativa,	“la	classifica”	degli	impatti	dei	singoli	alimenti	è	co-
                                 munque	sufficientemente	chiara:	la	carne	rossa	è	l’alimento	a	maggior	impatto;	la	frutta	
                                 e	gli	ortaggi	sono	caratterizzati	da	impatti	decisamente	limitati.

                                   Tabella	4.2.1	-	Ecological Footprint

                                             Carne bovina                                                                                                                                    105
  100
                                               Formaggio                                                                                                 75
                                                    Pesce                                                                                                      69
   50
                                              Carne suina                                                                    49
                                            Carne avicola                                                                   46
                                                     Dolci                                                  30
    25
                                                  Legumi                                          21
                                                    Pasta                                 17
                                                  Biscotti                              16
                                                     Latte                                   15
                                                   Yogurt                            15
                                                      Olio                           15
                                                                                                                                   Ecological Footprint
                                                      Riso                              14
                                                                                                                                   m2 globali per kg o litro di alimento
                                                     Uova                            14
    10
                                                                                                                                   Legenda:                   valore medio + cottura
                                                  Ortaggi                       9
                                                    Patate                 7
                                                                                                                                      cottura                 min         max
                                                     Pane                  7
     5
                                                    Frutta            3


                                                              0            10           20             30        40         50          60       70         80            90         100     110




                                   Tabella	4.2.2	- Carbon Footprint


                                          Carne bovina                                                                                                                                          31.415
20.000
                                            Formaggio                                                                                                         8.784
 8.000
                                           Carne suina                                                                                          5.359
                                                 Uova                                                                                   5.233
                                         Carne avicola                                                                                                  4.830
                                                 Pesce                                                                                                            4.273
 4.000
                                                   Olio                                                      3.897
                                                  Dolci                                                     3.700
                                                  Riso                                               3.170
                                               Biscotti                                   2.300
 2.000
                                                 Pasta                              1.984
                                               Legumi                            1.550
                                                                                                                                 Carbon Footprint
                                                 Latte                     1.138
                                                                                                                                 gCO2 -eq per kg o litro di alimento
                                                Yogurt                    1.138
 1.000
                                                                                                                             Legenda:                   valore medio + cottura
                                                 Pane                     983
                                               Ortaggi              722
                                                                                                                                   cottura              min         max
                                                Patate             584
                                                Frutta        70


                                                          0        1.000        2.000        3.000      4.000       5.000   6.000       7.000   8.000     9.000                  /         45.000




  56 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	4.2.3	-	Water Footprint


                                       Carne bovina                                                                                                               15.500
5.000
                                         Formaggio                                                                         5.000
                                                Olio                                                                   4.900
                                        Carne suina                                                                    4.800
4.000
                                      Carne avicola                                                       3.900
                                               Riso                                               3.400
                                               Uova                                               3.300
                                               Dolci                                             3.140
2.000
                                            Biscotti                             1.800
                                            Legumi                               1.800
1.500
                                              Pasta                         1.390
                                               Pane                        1.300
                                                                                                         Water Footprint
                                              Latte                     1.000
                                                                                                         litri di acqua per kg o litro di alimento
                                             Yogurt                     1.000
1.000
                                                                                                         Legenda:                          valore medio
                                             Patate                 900
                                             Frutta               600
                                                                                                         valore cottura non inserito perchè trascurato
                                            Ortaggi         100
   0




                                                        0         1.000         2.000    3.000      4.000            5.000           6.000               /   15.000




                           L’utilizzo	della	metodologia	Life Cycle Assessment	porta	a	mantenere	sullo	stesso	livello	
4.3                      tutti	gli	indicatori	ambientali	presi	in	considerazione	per	tutta	la	durata	dell’analisi.	Quan-
La Piramide              do	però	si	giunge	alla	comunicazione	di	questi	risultati,	le	esigenze	di	sintesi	e	chiarezza	
Ambientale               comunicativa	impongono	un	metodo	semplice	per	rendicontare	le	evidenze	ottenute.
basata sull’Ecological
Footprint                   In	questa	fase	possono	essere	seguiti	due	differenti	approcci:	il	primo	basato	sulla	co-
                         struzione	di	un	indicatore	aggregato	che	sommi	tutte	le	diverse	informazioni	ambientali	in	
                         un	valore	unico,	il	secondo	sulla	scelta	di	un	indicatore	di	impatto	rappresentativo	di	tutti	
                         i	risultati.

                           Per	costruire	la	Doppia	Piramide	abbiamo	scelto	il	secondo	approccio,	prendendo	come	
                         indicatore	unico	di	riferimento	l’Ecological Footprint.

                           La	scelta	è	stata	guidata	dalle	seguenti	considerazioni:
                         n	 l’Ecological Footprint	è	-	dei	tre	indicatori	analizzati	nel	presente	documento	-	il	più	com-
                            pleto	perché		prende	in	considerazione	sia	l’utilizzo	del	territorio	sia	le	emissioni	di	CO2;
                         n	 l’Ecological Footprint	è	l’indicatore		più	semplice da comunicare	perché	l’unità	di	misura	
                            (global hectar)	è	facilmente	“visualizzabile”.;
                         n	 l’Ecological Footprint	è	l’indicatore	ambientale	identificato tra quelli da promuovere	in	
                            un	recente		studio	condotto	per	conto	della	commissione europea 1.




                         1   Best, Aaron, et al; 2008



                                                                        4. la misura dell’impatto degli alimenti: le piramidi ambientali - 57
BASSO

                                                                                  DOLCI, CARNE ROSSA
                                                    O




                                                                      FORMAGGI, UOVA, CARNE BIANCA, PESCE, BISCOTTI
                                                 RIT
                                               GE
                                            UG




                                                                                     LATTE, YOGHURT
                                         OS
                                      UM
                                    NS




                                                                                      OLIO D’OLIVA
                                 CO




                                                                             PANE, PASTA, RISO, PATATE, LEGUMI




                ALTO                                                                 FRUTTA, ORTAGGI




                                                      PIRAMIDE ALIMENTARE




58 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
PIRAMIDE AMBIENTALE
                             CARNE ROSSA                                                                   ALTO

                                                                                                                           > 100
                           FORMAGGI, PESCE




                                                                                                                /l
                                                                                                              kg
                                                                                                           er
                                                                                                         li p
                                                                                              E                          50
                                                                                                         ba
                                                                                              L
                         CARNE BIANCA, DOLCI
                                                                                           TA

                                                                                                     glo
                                                                                       IEN

                                                                                                     2
                                                                                                Tm



                                                                                                                25
                                                                                     MB

                                                                                             RIN




   LEGUMI, PASTA, BISCOTTI, OLIO D'OLIVA, LATTE, YOGHURT, RISO, UOVA
                                                                                  OA

                                                                                           TP
                                                                                         OO
                                                                               TT
                                                                             PA

                                                                                       LF




                                                                                                         10
                                                                           IM

                                                                                    IC A




                         ORTAGGI, PANE, PATATE
                                                                                  OG
                                                                                OL




                                                                                                 5
                                                                              EC




                                FRUTTA




                                                 BASSO




                                                                       4. la misura dell’impatto degli alimenti: le piramidi ambientali - 59
5. Il dettaglio
                                           dei dati ambientali raccolti
Melissa Farlow / National Geographic Image Collection




                                           60 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
L’analisi dei processi porta a evidenziare come i principali carichi
ambientali siano rappresentati dalla generazione di gas
a effetto serra, dall’utilizzo della risorsa idrica
e dall’occupazione di territorio.
                                                                 1.titolo capitolo - 61
Un altro aspetto che si può ritenere rilevante nel calcolo degli impatti
                                          ambientali di alcuni alimenti è l’influenza che ha l’area geografica
                                          di produzione.
Todd Gipstein / National Geographic Image Collection




                                          62 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
1.titolo capitolo - 63
Le	informazioni	vengono	presentate	raggruppando	gli	alimenti	secondo	la	seguente	
5.                             classificazione,		funzionale	alla	descrizione	di	dettaglio	dei	processi:	
Il dettaglio                   n	 Alimenti	derivanti	dall’agricoltura	(frutta,	ortaggi,	cereali,	ecc.);
dei dati ambientali            n	 Alimenti	derivanti	da	lavorazione	di	prodotti	agricoli	(pasta,	zucchero,	olio,	ecc.);
raccolti                       n	 Alimenti	derivanti	dall’allevamento	(carne,	prodotti	caseari,	ecc);	
                               n	 Alimenti	derivanti	da	attività	di	pesca;
                               n	 Bevande.

                                 Per	ogni	categoria	analizzata	sono	stati	riportati	i	valori	associati	a	ciascun	indicatore	
                               ambientale,	 provenienti	 da	 banche	 dati	 e	 studi	 scientifici	 e,	 ove	 possibile,	 questi	 sono	
                               stati	confrontati	con	elaborazioni	effettuate	all’interno	del	gruppo	di	lavoro.
                                 I	risultati	associati	a	ciascuno	degli	indicatori	ambientali	considerati	(sia	nel	caso	degli	
                               studi	scientifici	che	delle	elaborazioni)	sono	stati	espressi	come	range	di	valori,	in	quan-
                               to	il	valore	puntuale	non	sarebbe	rappresentativo	della	categoria.	Ad	esempio,	la	frutta	
                               comprende	 una	 serie	 di	 varietà	 la	 cui	 coltivazione	 è	 differente	 e	 perciò	 non	 è	 possibile	
                               esprimere	per	la	categoria	“frutta”	un	unico	valore	per	ciascun	indicatore.
                                 Nella	maggior	parte	degli	alimenti	considerati,	i	risultati	riportati	non	comprendono	la	
                               fase	di	cottura,	perciò	si	è	deciso	di	fare	delle	ipotesi	in	merito,	per	i	dettagli	si	rimanda	al	
                               paragrafo	dedicato	(5.2).




                                  La	 scelta	 di	 utilizzare	 unicamente	 dati	 e	 informazioni	 di	 natura	 “pubblica”	 è	 dovuta	
5.1                            al	 fatto	 che	 in	 questa	 prima	 edizione	 del	 documento	 si	 è	 deciso	 di	 organizzare	 la	 pre-
Le principali fonti            sentazione	dei	risultati	in	modo	da	renderli	ricostruibili	dall’eventuale	lettore	che	voglia	
dei dati                       affrontare	l’analisi	in	maniera	più	approfondita	e	analitica.

                                 In	realtà,	il	gruppo	di	lavoro	che	ha	curato	la	stesura	del	documento	dispone	di	ulteriori	
                               informazioni	che	completano	una	banca	dati	costruita	sui	dati	desunti	direttamente	da	
                               produttori	coinvolti	nelle	differenti	filiere	e	dalle	relative	elaborazioni.	Al	momento	que-
                               ste	 informazioni	 sono	 state	 utilizzate	 come	 confronto,	 oltre	 che	 per	 guidare	 la	 ricerca	
                               e	la	selezione	delle	fonti	bibliografiche	adottate	nella	costruzione	della	Piramide.	Nelle	
                               prossime	 revisioni	 del	 documento	 si	 potrà	 valutare	 la	 possibilità	 di	 coinvolgere	 in	 ma-
                               niera	formale	i	produttori	in	modo	da	far	accrescere	il	più	possibile	la	base	dati	utilizzata.

                                 Tornando	 alle	 fonti	 bibliografiche,	 le	 informazioni	 utilizzate	 per	 completare	 questo	
                              lavoro	derivano	dalla	letteratura	pubblicata	o	comunque	dalle	banche	dati	tipicamente	
                              consultate	negli	studi	di	analisi	del	ciclo	di	vita.	Nei	riferimenti	bibliografici	presenti	in	
                              Appendice	vengono	citate	tutte	le	singole	fonti	reperite	nella	letteratura	scientifica,	ma	
                              è	importante	osservare	come	in	generale	le	principali	fonti	di	informazione	siano:
                              n	 la	Banca	dati	Ecoinvent;
                              n	 le	Dichiarazioni	ambientali	di	prodotto	(Environmental Product Declaration,	EPD) 1 ;
                              n	 la	Banca	dati	LCA	food	(www.LCAfood.dk);
                              n	 la	Banca	dati	del	Water Footprint Network;
                              n	 la	Banca	dati	dell’Ecological Footprint Network.




                               1   www.environdec.com



64 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tipologia               Elenco                                  Commenti
        di fonte              delle fonti                            sull’affidabilità

                               Ecoinvent


                               LCA	food           Informazioni	pubbliche	e	utilizzate	dai	professionisti	del	
                                                    settore.	La	qualità	può	essere	variabile	e	in	genere	le	
    Banche	dati	LCA
                             Waterfootprint	    informazioni	non	sono	specifiche	di	un	produttore	e	quindi	
                               network                            generalizzabili	al	prodotto

                        Ecological	Footprint	
                             network

     Pubblicazioni	                              Informazioni	validate	da	parte	terza.	Potrebbero	essere	
                                 EPD™
      certificate                                         specifiche	di	un	singolo	produttore

                                                Informazioni	relative	a	un	lavoro	scientifico	validate	da	un	
     Pubblicazioni	     Elenco	completo	in	                        comitato	responsabile.		
      scientifiche          bibliografia          Specifiche	di	un	prodotto	ma	generalmente	affidabili	in	
                                                                     termini	qualitativi

                                                 Elaborazioni	realizzate	ad	hoc	per	questo	lavoro.	Poiché	
      Elaborazioni	                               si	è	scelto	di	limitarle	al	minimo	e	utilizzando	solo	dati	
                                   -
         interne                                  pubblici,	garantiscono	una	minore	affidabilità	rispetto	
                                                                      alle	altre	fonti	citate



      Le principali fonti di dati utilizzate

      La metodologia LCA, nata tra gli anni ’70 e ’80, ha visto un forte incremento della sua
    diffusione negli anni ’90 soprattutto dopo la pubblicazione, nel 1997, dello standard ISO
    14040. Da allora la metodologia si è via via diffusa a partire dal settore industriale fino
    a coprire molte filiere produttive e andando a creare alcune banche dati di informazioni
    pubbliche.
      Una delle banche dati più utilizzate dagli adetti ai lavori è certamente ECOINVENT.
    Messa a punto da Swiss Centre for Life Cycle Inventories Center, ECOINVENT è una
    base dati disponibile on line2 che fornisce molte informazioni e molti dati su quasi tut-
    te le filiere produttive. Un’altra base dati, specifica del settore food, è quella costruita
    nell’ambito di un progetto finanziato dal ministero danese per l’agricoltura, il cibo e la
    pesca (LCA Food, www.LCAfood.dk). Anche queste informazioni sono disponibili, gra-
    tuitamente, sulla rete3.
      Le recenti applicazioni della metodologia LCA sono sempre più rivolte alla volontà,
    da parte dei produttori, di comunicare in maniera trasparente e veritiera le prestazioni
    ambientali dei beni e dei servizi che immettono sul mercato. Questo ha portato allo
    sviluppo, a partire dall’anno 2000, del sistema internazionale EPD™ (Environmental
    Product Declaration) che ha l’obiettivo di promuovere la diffusione di dichiarazioni am-
    bientali di prodotto verificate secondo delle regole basate sugli standard ISO. Tali di-
    chiarazioni, anch’esse pubbliche, stanno via via andando a costituire una banca dati di
    informazioni accreditate utili alla valutazione degli impatti ambientali: alcune di que-
    ste sono relative ai prodotti alimentari e sono state prese in considerazione in questo
    lavoro.
      Nella valutazione delle fonti utilizzate è da tener presente che le dichiarazioni am-
    bientali di prodotto sono riferite alla realizzazione di un bene da parte di uno specifico
    produttore, e quindi non rappresentano necessariamente le performance ambientali
    medie associate ai processi considerati.




2   www.ecoinvent.ch
3   http://www.LCAfood.dk/



                                                             5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 65
Alimenti derivanti dall’agricoltura

                                 In	questa	categoria	sono	stati	fatti	rientrare	gli	alimenti	prodotti	direttamente	dalla	
                               fase	agricola,	o	meglio,	quelli	per	i	quali	i	processi	industriali	sono	inesistenti	o	comunque	
                               limitati.
                                 Per	la	presentazione	degli	impatti	ambientali,	la	categoria	è	stata	ulteriormente	sud-
                               divisa	in:
                               n	 frutta;
                               n	 legumi;
                               n	 ortaggi;
                               n	 patate.

                                 I	confini	del	sistema	relativo	ai	dati	presentati	in	questa	sezione	includono	le	principali	
                               fasi	di	processo	e	quindi:
                               n	 la	fase	di	produzione	agricola	vera	e	propria	comprendendo	in	particolare	i	consumi	di	
                                  carburante	e	l’utilizzo	dei	fertilizzanti;
                               n	 le	eventuali	fasi	di	pulizia	e	trattamento	successive	alla	raccolta;
                               n	 il	trasporto	dei	prodotti	dal	campo	al	centro	di	distribuzione.



                                 Frutta
                                 I	tre	indicatori	calcolati	per	la	categoria	frutta,	che	si	presume	venga	consumata	a	cru-
                               do,	vengono	sintetizzati	in	tabella	5.1.1	mostrando	sia	l’intervallo	dei	valori	trovati,	sia	il	
                               dato	preso	in	considerazione	per	la	costruzione	della	Piramide	Ambientale	(dato	medio).

                                   Tabella	5.1.1	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	frutta			


                                                                                              Carbon            Water           Ecological
                                                                                             Footprint         Footprint        Footprint
                                                      Frutta
                                                                                             gCO2-eq/kg        Litri/kg        m2 globali/kg

                                              Intervallo dei dati                             40	-	100         500	-	700          2,3	–	6

                                                   Dato medio                                   704              600                3



                                                                       Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                          Tipologia                    Banche dati             Pubblicazioni   Pubblicazioni    Elaborazioni
                                           di fonte                       LCA                   scientifiche    certificate        interne

                                     Carbon Footprint                           -                     1              -               -

                                      Water Footprint                           1                     -              -               -

                                   Ecological Footprint                         1                     1              -               -



                                 La	prima	informazione	che	si	riporta	riguarda	il	Carbon Footprint	che,	come	mostrato	
                               in	tabella	5.1.2,	ha	dei	valori	compresi	in	un	range	tra	40	e	100	grammi	di	CO2	equivalente	
                               per	kg	di	frutta.




                               4    Media dell’intervallo dei dati ritrovati sulla pubblicazione



66 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	5.1.2	–	Carbon Footprint	di	alcuni	frutti	da	letteratura



                                                   Carbon Footprint
              Prodotto                                                                           Fonte
                                                          gCO2-eq/kg

                 Mele                                      40	–	100                    Milà	i	Canals	et al	(2006)



  Per	i	dati	relativi	al	consumo	di	acqua	si	utilizzano	le	informazioni	presenti	sul	databa-
se	del	Water Fooptrint Network	che	ha	costruito	il	metodo	e	il	relativo	protocollo	di	calcolo	
(Tabella	5.1.3).

  Tabella	5.1.3	–	Water Footprint di	alcuni	frutti	da	banca	dati	–	Dati	provenienti	da	www.waterfootprint.org



                                                                                 Water Footprint
                         Prodotto
                                                                                      Litri/kg

                          Arance                                                         500

                            Mele                                                         700



  I	valori	dell’Ecological Footprint	per	alcuni	frutti	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.4	.Per	il	
calcolo	sono	stati	considerati	i	contributi	relativi	al	crop land	(utilizzo	del	suolo	dedicato	
a	frutteti)	e	all’Energy land.

  Tabella	5.1.4	–	Ecological Footprint	di	alcuni	frutti



                                                   Carbon Footprint
              Prodotto                                                                           Fonte
                                                      m2 globali/kg

      Arance e mandarini                                     2,4

           Limoni e lime                                     2,3
                                                                                       Global Fooptrint Network	
               Banane                                        2,9                    riferita	alla	situazione	italiana	
                                                                                      del	2001	(GFN	–	Italy	2001)
                 Mele                                        3,6

                 Uva                                         3,8

                Frutta                                      5	÷	6                       Chambers	et al	(2007)




                                                                      5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 67
Legumi
                                 I	tre	indicatori	calcolati	per	la	categoria	“legumi”	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.5.

                                 Tabella	5.1.5	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	legumi


                                                                                         Carbon               Water               Ecological
                                                  Legumi                                Footprint            Footprint            Footprint

                                                                                        gCO2-eq/kg            Litri/kg          m2 globali/kg

                                           Intervallo dei dati                          890	-	1500              1800                13	-	18

                                                Dato medio                                 1.130                1800                  16

                                           Cottura (bollitura)                             420              Trascurabile               5

                                       Dato medio con cottura                             1.550                1.800                  21



                                                                   Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                        Tipologia                   Banche dati           Pubblicazioni      Pubblicazioni       Elaborazioni
                                         di fonte                      LCA                 scientifiche       certificate           interne

                                   Carbon Footprint                        1                       -                  -                 -

                                   Water Footprint                         1                       -                  -                 -

                                 Ecological Footprint                      2                       -                  -                 -



                                 Tra	i	legumi	sono	stati	analizzati:	fave,	fagioli,	piselli	e	soia.	I	dati	presenti	in	letteratu-
                               ra	non	tengono	conto	della	fase	di	cottura	dei	legumi,	che	viene	aggiunta	sulla	base	delle	
                               ipotesi	mostrate	nel	paragrafo	dedicato.

                                 I	dati	relativi	al	Carbon Footprint	derivano	dalla	banca	dati	Ecoinvent	e	sono	riportati	
                               in	Tabella	5.1.6.

                                 Tabella	5.1.6	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	legumi.	Fonte	www.ecoinvent.ch



                                                          Carbon Footprint
                                   Prodotto                                                                      Fonte
                                                              gCO2-eq/kg

                                      Fave                        1.000                     Ecoinvent	2004	(Fava	bean	IP,	at	farm,	CH,	[kg])

                                     Piselli                       890                   Ecoinvent	2004	(Protein	pea,	organic,	at	farm,	CH,	[kg])

                                      Soia                        1.500                       Ecoinvent	2004	(soybeans,	at	farm,	BR,	[kg])



                                 Per	 quanto	 riguarda	 i	 consumi	 di	 acqua,	 l’unico	 dato	 reperito	 è	 relativo	 alla	 soia	 e	 la	
                               fonte	è	sempre	la	banca	dati	del	Water Fooptrint Network.




68 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	5.1.7	–	Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	legumi.	Fonte:	www.waterfooptrint.org



                                                                                  Water Footprint
                         Prodotto
                                                                                       Litri/kg

                             Soia                                                         1.800



  In	tabella	5.1.8,	infine,	si	riportano	i	dati	relativi	all’Ecological Footprint	che	derivano	in	
parte	dalla	banca	dati	Ecoinvent,	e	in	parte	da	informazioni	desunte	dalla	banca	dati	del	
Global Fooptrint Network.

  Tabella	5.1.8	– Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	legumi



                         Ecological Footprint
    Prodotto                                                                         Fonte
                              m2 globali/kg

       Fave                          13,6                      Ecoinvent	2004	(Fava	bean	IP,	at	farm,	CH,	[kg])

                                     18,2                           Elaborazione	banca	dati	GFN	–	Italy	2001
      Piselli
                                      17                    Ecoinvent	2004	(Protein	pea,	organic,	at	farm,	CH,	[kg])

       Soia                           15                         Ecoinvent	2004	(soybeans,	at	farm,	BR,	[kg])



  Ortaggi
  I	tre	indicatori	calcolati	per	la	categoria	“ortaggi”	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.9.

  Tabella	5.1.9	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	ortaggi


                                                            Carbon                Water                Ecological
                                                           Footprint             Footprint             Footprint
                    Ortaggi
                                                          gCO2-eq/kg              Litri/kg           m2 globali/kg

                           Intervallo	dei	dati            3.000	÷	5.000             106                     9

                               Dato	medio                    4.000                  106                     9
      Ortaggi
      in serra                   Cottura	
                                                              420               Trascurabile                5
                                (bollitura)
                              Dato medio
                                                             4.420                  106                    14
                              con cottura

                           Intervallo	dei	dati             100	÷	500                106                 1,7	÷	5,3

                               Dato	medio                     250                   106                     3
      Ortaggi
    di stagione                  Cottura                      420               Trascurabile                5

                              Dato medio
                                                              670                   106                     8
                              con cottura




                                                                       5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 69
Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                        Tipologia                 Banche dati           Pubblicazioni   Pubblicazioni       Elaborazioni
                                         di fonte                    LCA                 scientifiche    certificate           interne

                                   Carbon Footprint                       1                      2            -                     -

                                   Water Footprint                        -                      -            -                     1

                                 Ecological Footprint                     1                      -            -                     1



                                 Tra	 gli	 ortaggi	 sono	 stati	 analizzati:	 la	 lattuga	 e	 i	 pomodori.	 Per	 la	 costruzione	 della	
                               Piramide	si	ipotizza	che	gli	ortaggi	siano	mangiati	cotti.	Per	ulteriori	dettagli	in	merito	si	
                               rimanda	al	paragrafo	dedicato	alla	cottura.
                                 I	valori	dei	tre	indicatori	sono	riportati	nelle	tabelle	seguenti.
                                 La	tabella	relativa	al	Carbon Footprint	(rif.	5.1.10)	presenta	una	distinzione	tra	ortaggi	
                               di	stagione	e	ortaggi	in	serra	(lattuga	e	pomodori)	in	quanto	l’emissione	di	gas	serra	le-
                               gata	a	questi	ultimi	è	maggiore	a	causa	di	un	cospicuo	utilizzo	di	energia	per	il	riscalda-
                               mento	delle	serre.

                                 Tabella	5.1.10	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	ortaggi



                                                                                 Carbon Footprint
                                             Prodotto                                                                   Fonte
                                                                                     gCO2-eq/kg

                                                                                       400	–	500
                                             Lattuga                                                              Hospido	et	al	(2009)
                                                                                   4.000	(in	serra)

                                                                                           154                    Andersoon	(2000)
                                            Pomodori
                                                                               3.000-5.000	(in	serra)                 LCA	food	dk




                                                                                                                                           michael melford / national geographic Image collection




70 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Data	 la	 non	 disponibilità	 di	 dati	 relativi	 al	 Water Footprint	 degli	 ortaggi	 di	 stagione,	
sono	state	effetuate	delle	elaborazioni	in	merito,	calcolando	i	contributi	di	green water	
e	blue water	per	la	coltivazione	del	pomodoro	in	Italia.	I	dati	usati	per	il	calcolo	sono	mo-
strati	in	tabella	5.1.11.
  Per	quanto	concerne	gli	ortaggi	in	serra	si	ipotizza	che	la	quantità	di	acqua	virtuale	sia	
equivalente	a	quella	degli	ortaggi	di	stagione.

    Tabella	5.1.11	–	Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	pomodoro	



                               Parametro                 Dato                                Fonte


                                                                                      Osservatorio	UCEA5
                            Et0	[mm/periodo	
                                                          601
                              coltivazione]
                                                                           Periodo	coltivazione:	maggio	-	settembre

    Green water                                                          Elaborazioni	gruppo	di	lavoro	sulla	base	della	
                                   Kc	[-]                 0,86
                                                                          metodologia	descritta	in	(Allen	et al.,	1998)

                               Resa	[t/ha]                 60                     Dato	in	fase	di	pubblicazione

                                                                         Elaborazioni	gruppo	di	lavoro	sulla	base	della	
                                 Ete	[l/kg]                86
                                                                            metodologia	riportata	al	paragrafo	3.2

            Blue water [litri/kg]                          20                     Dato	in	fase	di	pubblicazione

         Water Footprint [litri/kg]                       106
                                                                         Elaborazioni	gruppo	di	lavoro	sulla	base	della	
             Dato considerato                                               metodologia	riportata	al	paragrafo	3.2
                                                          106
         per la piramide [litri/kg]



  Dato	che	le	verdure	fuori	stagione	necessitano	di	un’elevata	quantità	di	energia	per	il	
riscaldamento/raffredamento	delle	serre,	è	stata	effettuata	una	valutazione	dell’energy
land	associato	esclusivamente	al	condizionamento	delle	serre	a	cui	è	stato	sommato	il	
valore	medio	dell’Ecological Footprint delle	verdure	di	stagione.
  La	stima	dell’energy land è	stata	effettuata	a	partire	dai	dati	riportati	nella	pubblica-
zione	di	Hospido	(emissione	di	gas	serra	legata	al	condizionamento:	2,3	kg	CO2	equivalen-
te	per	kg	di	lattuga	coltivata	in	serra).
  Moltiplicando	l’emissione	per	il	fattore	di	equivalenza	si	ottiene	un	valore	dell’energy
land pari	a	6	gm2/kg.	Tale	valore	fa	riferimento	all’emissione	di	tutti	i	gas	serra,	quindi	
potrebbe	essere	sovrastimato.
  Sommando	il	valore	dell’energy land	(6	m2	globali/kg)	al	dato	medio	dell’Ecological Foot-
print	delle	verdure	di	stagione	(3	m2	globali/kg)	si	ottiene	una	stima	dell’Ecological Foot-
print	delle	verdure	in	serra	(9	gm2/kg),	come	riportato	in	tabella	5.1.12.

    Tabella	5.1.12	–	Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	ortaggi



                           Ecological Footprint
      Prodotto                                                                          Fonte
                                m2globali/kg

       Cipolle                         2,6                             Elaborazione	banca	dati	GFN	–	Italy	2001

     Pomodori                          5,3                             Elaborazione	banca	dati	GFN	–	Italy	2001

      Verdure
                                        9                                 Elaborazioni	del	gruppo	di	lavoro
      in serra

5   http://www.politicheagricole.it/ucea/Osservatorio/miekfyi01_index_zon.htm



                                                                          5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 71
Jim richardson / national geographic Image collection




                                 Patate
                                 I	tre	indicatori	calcolati	per	le	patate	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.13.

                                 Tabella	5.1.13	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	patate



                                                                    Carbon Footprint     Water Footprint   Ecological Footprint
                                          Patate
                                                                        gCO2-eq/kg          Litri/kg          m2 globali/kg

                                  Intervallo dei dati                      98	÷	220           900                1,7	÷	2,1

                                       Dato medio                             164             900                   2

                                         Cottura                              420          Trascurabile             5

                                       Dato medio
                                                                              584             900                   7
                                       con cottura



72 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Numero e qualifica delle fonti utilizzate

         Tipologia                  Banche dati           Pubblicazioni           Pubblicazioni        Elaborazioni
          di fonte                     LCA                 scientifiche            certificate            interne

    Carbon Footprint                       2                        -                    -                    -

    Water Footprint                        1                        -                    -                    -

  Ecological Footprint                     2                        -                    -                    -



  I	dati	presenti	in	letteratura	non	tengono	conto	della	fase	di	cottura	delle	patate,	che	
viene	aggiunta	sulla	base	delle	ipotesi	mostrate	nel	paragrafo	dedicato.

  I	dati	relativi	al	Carbon Footprint	sono	riportati	in	Tabella	5.1.14.

  Tabella	5.1.14	– Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	patate



                               Carbon Footprint
     Prodotto                                                                            Fonte
                                   gCO2-eq/kg

                                  160	(al	campo)
                                                                                      LCA	food	dk
       Patate                   220	(al	dettaglio)

                                      98	-	116                      Ecoinvent	2004	(Potato	IP,	at	farm,	CH,	[kg])



  I	 consumi	 di	 acqua	 virtuale	 derivano	 dalla	 banca	 dati	 del Water Footprint Network	 e	
sono	riportati	in	Tabella	5.1.15.

  Tabella	5.1.15	–	Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	patate



                           Water Footprint
    Prodotto                                                                          Fonte
                                 Litri/kg

      Patate                        900                                      www.waterfootprint.org



  In	tabella	5.1.16,	infine,	si	riportano	i	dati	relativi	all’Ecological Footprint	che	derivano	in	
parte	dalla	banca	dati	Ecoinvent,	e	in	parte	da	informazioni	desunte	dalla	banca	dati	del	
Global Footprint Network.

  Tabella	5.1.16	– Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	patate



                             Ecological Footprint
     Prodotto                                                                            Fonte
                                  m2globali/kg

                                          2,1                           Elaborazione	banca	dati	GFN	–	Italy	2001
       Patate
                                          1,7                       Ecoinvent	2004	(Potato	IP,	at	farm,	CH,	[kg])




                                                                        5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 73
Alimenti derivati da lavorazione di prodotti agricoli

                                 In	questa	categoria	sono	stati	fatti	rientrare	gli	alimenti	prodotti	a	seguito	di	una	lavo-
                               razione	industriale,	più	o	meno	complessa,	delle	materie	prime	agricole.	Per	la	presenta-
                               zione	delle	caratteristiche	ambientali,	gli	alimenti	sono	stati	suddivisi	in:
                               n	 Pasta;
                               n	 Riso;
                               n	 Pane;
                               n	 Zucchero;
                               n	 Condimenti	(oli);
                               n	 Dolci	(torte);
                               n	 Biscotti.

                                 I	confini	del	sistema	relativo	ai	dati	presentati	in	questa	sezione	includono	le	principali	
                               fasi	di	processo	e	quindi:
                               n	 la	fase	di	produzione	agricola;
                               n	 la	fase	di	lavorazione	industriale;
                               n	 la	produzione	degli	eventuali	materiali	da	imballaggio;
                               n	 i	trasporti	dal	campo	fino	al	centro	di	distribuzione.



                                 Pasta
                                 Gli	 indicatori	 relativi	 alla	 pasta	 di	 semola	 di	 grano	 duro	 derivano	 dalla	 dichiarazione	
                               ambientale	della	pasta	certificata	secondo	i	requisiti	del	sistema	internazionale	EPD™6	
                               e	sono	sintetizzati	in	Tabella	5.1.17.	Per	quanto	riguarda	la	cottura,	anche	se	la	dichiara-
                               zione	ambientale	riporta	una	stima	degli	impatti,	si	è	deciso	di	considerare	il	medesimo	
                               approccio	utilizzato	per	gli	altri	alimenti,	facendo	riferimento	alle	informazioni	presen-
                               tate	nel	paragrafo	dedicato.	Per	quanto	riguarda	il	Water Footprint	esiste	un	documen-
                               to	predisposto	direttamente	dal	Water Footprint Network	(Haldaya	2009)	i	cui	risultati	
                               sono	allineati	a	quelli	presentati	sulla	dichiarazione	EPD	della	pasta.
                                 Poiché	la	pasta	è	un	alimento	che	non	viene	mai	consumato	da	solo,	per	la	costruzione	
                               della	Piramide	Ambientale	si	è	ipotizzata	la	cottura,	senza	però	aggiungere	nessun	tipo	
                               di	condimento.	Sulla	base	di	queste	ipotesi,	gli	impatti	ambientali	considerati	sono	quelli	
                               mostrati	nella	Tabella	seguente.


                                                                                                                                        Keenpress / national geographic Image collection




                               6   http://www.environdec.com/pageID.asp?id=130&menu=4,14,0&epdld=195



74 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	5.1.17	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	pasta


                                    Carbon                  Water                Ecological
                                   Footprint               Footprint             Footprint
          Pasta                                                                                            Fonte
                                  gCO2-eq/kg                Litri/kg           m globali/kg
                                                                                  2




     Pasta cruda                      1.564                  1.390                      12            EPD	pasta	Barilla

                                                                                                       Cfr.	paragrafo	
 Cottura (bollitura)                   420                trascurabile                   5
                                                                                                         specifico

      Pasta cotta                     1.984                  1.390                      17                    -



                                     Numero e qualifica delle fonti utilizzate

         Tipologia                    Banche dati           Pubblicazioni             Pubblicazioni      Elaborazioni
          di fonte                       LCA                 scientifiche              certificate          interne

    Carbon Footprint                          -                      -                       1                    -

    Water Footprint                           -                      -                       1                    -

  Ecological Footprint                        -                      -                       1                    -



   Riso
   Analogamente	 al	 caso	 della	 pasta,	 anche	 per	 il	 riso	 si	 è	 considerata	 la	 cottura	 senza	
l’aggiunta	di	condimento.
   I	tre	indicatori	calcolati	per	il	riso	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.18.
   Nel	fare	la	media	dei	dati	relativi	al	Carbon Footprint si	è	deciso	di	escludere	il	dato	de-
rivante	dalla	banca	dati	Ecoinvent	in	quanto	si	riferisce	alla	produzione	del	risone	e	non	
del	riso	raffinato.

  Tabella	5.1.18	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	riso


                                                           Carbon                   Water                Ecological
                                                          Footprint                Footprint             Footprint
                      Riso
                                                         gCO2-eq/kg                   Litri/kg          m2 globali/kg

                  Riso crudo                             1.800	–	3.000                 3.400                7	–	11

                 Dato medio                                 2.750                      3.400                  9

            Cottura (bollitura)                              420                  trascurabile                5

         Dato medio con cottura                             3.170                      3.400                 14



                                     Numero e qualifica delle fonti utilizzate

         Tipologia                    Banche dati           Pubblicazioni             Pubblicazioni      Elaborazioni
          di fonte                       LCA                 scientifiche              certificate          interne

    Carbon Footprint                         1                      1                        -                    -

    Water Footprint                          1                       -                       -                    -

  Ecological Footprint                       2                       -                       -                    -




                                                                         5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 75
I	valori	dei	tre	indicatori	sono	riassunti	alle	tabelle	5.1.19,	5.1.20	e	5.1.21.	Tali	dati	non	
                               tengono	mai	conto	della	fase	di	cottura	per	la	quale	si	rimanda	al	paragrafo	dedicato.

                                   Tabella	5.1.19	–	Carbon Footprint relativo	a	1	kg	di	riso	



                                                            Carbon Footprint
                                     Prodotto                                                                      Fonte
                                                                gCO2-eq/kg

                                                               2.500	–	3.000                               Blengini,	Busto	(2008)
                                        Riso
                                                                    1.8007                         Ecoinvent	2004	(Rice,	at	farm,	1	kg,	US)



                                   Tabella	5.1.20	–	Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	riso



                                                                 Water Footprint
                                      Prodotto                                                                        Fonte
                                                                       Litri/kg

                                         Riso                            3.400                              www.waterfootprint.org



                                   Tabella	5.1.21	–	Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	riso



                                                              Ecological Footprint
                                      Prodotto                                                                        Fonte
                                                                   m2 globali/kg

                                                                           7,8                       Elaborazione	banca	dati	GFN	–	Italy	2001
                                         Riso
                                                                           11                        Ecoinvent	2004	(Rice,	at	farm,	1	kg,	US)



                                 Pane
                                 Gli	 indicatori	 ambientali	 relativi	 alla	 produzione	 di	 pane	 sono	 sintetizzati	 in	 tabella	
                               5.1.22.

                                 Il	dato	medio	relativo	al	Carbon Footprint	è	stato	calcolato	facendo	la	media	tra	tutti	i	
                               dati	disponibili	considerando:
                               n	 il	dato	medio	dell’intervallo	nel	caso	di	Andersson	&	Ohlsson	(1999);
                               n	 il	dato	relativo	alla	vendita	al	dettaglio	nel	caso	del	database	danese.

                                   Tabella	5.1.22	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	pane



                                                                     Carbon Footprint              Water Footprint          Ecological Footprint
                                            Pane
                                                                         gCO2-eq/kg                     Litri/kg                 m2 globali/kg

                                   Intervallo dei dati                   630	–	1.000                      1.300                         6,7

                                        Dato medio                            983                        1.300                         6,7




                               7    Dato non compreso nel calcolo delle medie in quanto prende in considerazione esclusivamente la produzione del risone




76 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
michael melford / national geographic Image collection




                                                                                          Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                                                                          Banche dati           Pubblicazioni       Pubblicazioni        Elaborazioni
                                                                 Simbolo
                                                                                             LCA                 scientifiche        certificate            interne

                                                             Carbon Footprint                    1                    1                    -                    -

                                                             Water Footprint                     1                    -                    -                    -

                                                         Ecological Footprint                    -                    -                    -                    1


                                                         I	valori	dei	tre	indicatori	ambientali	sono	riassunti	alle	tabelle	5.1.23,	5.1.24	e	5.1.25.

                                                         Tabella	5.1.23	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	pane


                                                                                                     Carbon Footprint
                                                                Prodotto                                                                            Fonte
                                                                                                       gCO2-eq/kg

                                                                                          880	(all’uscita	dallo	stabilimento)
                                                             Pagnotta fresca                                                                     LCA	food	dk
                                                                                          930	(alla	vendita	al	dettaglio)

                                                                                          890	(all’uscita	dallo	stabilimento)
                                                         Pagnotta surgelata                                                                      LCA	food	dk
                                                                                          1.260	(alla	vendita	al	dettaglio)

                                                                                          780	(all’uscita	dallo	stabilimento)
                                                              Pane di grano
                                                                                                                                                 LCA	food	dk
                                                                (fresco)
                                                                                          840	(alla	vendita	al	dettaglio)

                                                                                          890	(all’uscita	dallo	stabilimento)
                                                              Pane di grano
                                                                                                                                                 LCA	food	dk
                                                               (surgelato)
                                                                                          1.260	(alla	vendita	al	dettaglio)

                                                                                          720	(all’uscita	dallo	stabilimento)
                                                             Pane di segale                                                                      LCA	food	dk
                                                                                          790	(alla	vendita	al	dettaglio)

                                                                  Pane                    630	-	1.000                                    Andersson	&	Ohlsson	(1999)


                                                         	

                                                                                                                          5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 77
Tabella	5.1.24	– Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	pane


                                                               Water Footprint
                                     Prodotto                                                                          Fonte
                                                                     Litri/kg

                                         Pane                          1.333                                 www.waterfootprint.org



                                 Tabella	5.1.25	– Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	pane



                                                            Ecological Footprint
                                     Prodotto                                                                          Fonte
                                                                 m2 globali/kg

                                         Pane                           6,7                           Elaborazioni	interne	al	gruppo	di	lavoro



                                 Le	elaborazioni	relative	all’Ecological Footprint	sono	state	effettuate	sulla	base	dei	dati	
                               provenienti	dallo	studio	scientifico	di	Andersson	&	Ohlsson,	calcolando	esclusivamente	i	
                               contributi	di	crop land e	energy land,	come	riportato	nella	tabella	sottostante:


                                                                                                                                      Ecological
                                                  Crop land                                           Energy land
                                                                                                                                      Footprint

                                               Fattore	di	                                               Fattore	di	 Energy	land	
                                Uso	suolo	                     Crop	land	    Emissione	di	
                                              equivalenza	                                             equivalenza	 [m2	globali/ m2 globali/kg
                                 [m2/kg]                     [m2	globali/kg] CO2	[gCO2/kg]
                                             [m2	globali/m2]                                            [gha/tCO2]       kg]

                                     2             2,64                 5,3                500            0,277              1,4          6,7



                                 Zucchero
                                 Gli	indicatori	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.26.

                                 Tabella	5.1.26	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	zucchero


                                                                                                                                    Ecological
                                                                                  Carbon Footprint Water Footprint
                                                                                                                                    Footptint
                                                 Zucchero
                                                                                       gCO2-eq/kg                 Litri/kg         m2 globali/kg

                                    Intervallo dei dati disponibili                    200	–	1.000                 1500                 3-6

                                                Dato medio                                  470                    1.500                 4


                                                                   Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                         Tipologia                 Banche dati             Pubblicazioni       Pubblicazioni        Elaborazioni
                                          di fonte                    LCA                   scientifiche        certificate            interne

                                   Carbon Footprint                        2                      1                    -                  -

                                    Water Footprint                        1                      -                    -                  -

                                 Ecological Footprint                      2                      -                    -                  -




78 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Come	rappresentativi	della	categoria	“zucchero”	sono	stati	considerati	lo	zucchero	di	
barbabietola	 e	 lo	 zucchero	 di	 canna	 i	 cui	 valori	 degli	 impatti	 ambientali	 sono	 mostrati	
nelle	tabelle	successive.

  Tabella	5.1.27	–	Carbon Footprint	associato	a	1	kg	di	zucchero



                              Carbon Footprint
     Prodotto                                                                         Fonte
                                  gCO2-eq/kg

                                       840	
                         (all’uscita	dallo	stabilimento)
                                                                                   LCA	food	dk
    Zucchero di                       960	
   barbabietola            (alla	vendita	al	dettaglio)
                                                                    Ecoinvent	2004	(sugar,	from	sugar	beet,		
                                       500
                                                                          at	sugar	refinery,	CH,	[kg])

                                        233                                    Ramjeawon	(2004)
     Zucchero
     di canna                                                       Ecoinvent	2004	(sugar,	from	sugarcane,		
                                        190
                                                                          at	sugar	refinery,	BR,	[kg])	



  Tabella	5.1.28	–	Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	zucchero	di	canna



                                    Water Footprint
       Prodotto                                                                         Fonte
                                         Litri/kg

 Zucchero di canna                           1.500                             www.waterfootprint.org



  Per	il	calcolo	dell’Ecological Footprint	sono	stati	considerati	i	contributi	crop land	e	ener-
gy land	 e	 le	 informazioni	 derivano	 dalle	 banche	 dati	 Ecoinvent	 e	 Global Fooptrint Net-
work.

  Tabella	5.1.29	– Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	zucchero	di	canna



                            Ecological Footptint
     Prodotto                                                                         Fonte
                                 m2 globali/kg

                                        3,5                         Elaborazione	banca	dati	GFN	–	Italy	2001
    Zucchero di
   barbabietola                                                     Ecoinvent	2004	(sugar,	from	sugar	beet,		
                                         6
                                                                          at	sugar	refinery,	CH,	[kg])

                                        3,2                         Elaborazione	banca	dati	GFN	–	Italy	2001
     Zucchero
     di canna                                                       Ecoinvent	2004	(sugar,	from	sugarcane,		
                                        4,9
                                                                          at	sugar	refinery,	BR,	[kg])




                                                                     5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 79
Olio
                                 I	tre	indicatori	calcolati	per	la	categoria	“olio”	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.30.

                                 Tabella	5.1.30	–	Indicatori	relativi	a	1	litro	di	olio



                                                                    Carbon Footprint                Water Footprint     Ecological Footprint
                                            Olio
                                                                         gCO2-eq/kg                    Litri/kg             m2 globali/kg

                                  Intervallo dei dati
                                                                        2.500	-	3.900                     4.900                 14,6
                                      disponibili

                                     Dato usato
                                                                             3.897                        4.900                 14,6
                                   per la piramide


                                                                     Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                         Tipologia                  Banche dati           Pubblicazioni     Pubblicazioni     Elaborazioni
                                          di fonte                     LCA                 scientifiche      certificate         interne

                                   Carbon Footprint                          1                 2                  -                -

                                    Water Footprint                          -                  -                 -                1

                                 Ecological Footprint                        -                  -                 -                1



                                 Tra	i	condimenti	è	stato	considerato	l’olio	di	origine	vegetale	in	quattro	varianti:	olio	di	
                               oliva,	palma,	soia	e	colza.	I	valori	dei	tre	indicatori	sono	mostrati	nelle	tabelle	seguenti.
                                 Per	la	costruzione	delle	tre	Piramidi	Ambientali	è	stato	utilizzato	il	dato	relativo	all’olio	
                               d’oliva.




                                                                                                                                               sisse brimberg / national geographic Image collection




80 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	5.1.31	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	litro	di	olio



                                     Carbon Footprint
           Prodotto                                                                              Fonte
                                         gCO2-eq/kg

          Olio d’oliva                        3.897                                  Avraamides,	Fatta	(2008)

         Olio di palma                       2.5148                                    Yusoff,	Hansen	(2007)

                                            3.510	
          Olio                 (all’uscita	dallo	stabilimento)
                                                                                              LCA	food	dk
     di soia e colza                        3.630	
                                  (alla	vendita	al	dettaglio)

  Le	elaborazioni	relative	al	Water Footprint	sono	state	effettuate	calcolando	i	contributi	
di	green water	e	blue water.	I	dati	usati	per	il	calcolo	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.32.

     Tabella	5.1.32	– Dati	usati	per	effettuare	il	calcolo	del	Water Footprint	relativo	a	1	litro	di	olio		



                                   Parametro                  Dato                                  Fonte


                                 Et0	[mm/mese]                908                          Osservatorio	UCEA10

                                                                            Elaborazioni	gruppo	di	lavoro	sulla	base	della	
         Green water                   Kc	[-]                 0,65
                                                                             metodologia	descritta	in	(Allen	et al.,	1998)

                                   Resa	[t/ha]                  7                    Manuale	di	Agricoltura	Hoepli

                                                                            Elaborazioni	gruppo	di	lavoro	sulla	base	della	
                                     Ete	[l/kg]               843
                                                                               metodologia	riportata	al	paragrafo	3.2

                Blue water [litri/kg]                        4.000                       Avraamides,	Fatta	(2008)

             Water Footprint [litri/kg]                      4.843
                                                                            Elaborazioni	gruppo	di	lavoro	sulla	base	della	
                 Dato considerato                                              metodologia	riportata	al	paragrafo	3.2
                                                             4.900
             per la piramide [litri/kg]


  Le	 elaborazioni	 relative	 all’Ecological Footprint (Tabella	 5.1.33)	 sono	 state	 effettuate	
calcolando	esclusivamente	i	contributi	di	crop land	e	energy land.

     Tabella	5.1.33	–	Valutazione	dell’Ecological Footprint	relativo	a	1	litro	di	olio



                                                                                                                Ecological
                         Crop land                                           Energy land
                                                                                                                Footprint

                        Fattore	di	
                                           Crop	land	 Emissione	di	 Fattore	di	  Energy	land	
 Uso	suolo	            equivalenza	
                                          [m2	globali/    CO2	      equivalenza	 [m	globali/ m2 globali/kg
  [m2/kg]              [m2	globali/
                                              kg]      [gCO2/kg]     [gha/tCO2]      kg]
                           m2]

         1,4311             2,64                3,8            3.90012            0,277              10,8           14,6
     	




8        La fase di raffinazione finale dell’olio di palma non è inclusa nei confini del sistema dello studio
9        http://www.politicheagricole.it/ucea/Osservatorio/miekfyi01_index_zon.htm
10       Manuale dell’Agricoltura, Hoepli
11       Avraamides, Fatta (2008)



                                                                             5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 81
Tabella	5.1.34	–	Ecological Footprint	relativo	a	1	litro	di	olio



                                                               Ecological Footprint
                                      Prodotto                                                                           Fonte
                                                                    m2 globali/kg
                                         Olio                              14,6                              Elaborazioni	gruppo	di	lavoro



                                 Dolci
                                 Per	questa	categoria	non	sono	state	reperite	informazioni	pubbliche	disponibili	e	per	
                               questa	ragione	vengono	riportati	i	risultati	relativi	all’analisi	del	ciclo	vita	della	Torta	del	
                               Paradiso,	tratta	da	“Il	Carnacina”,	edito	da	Garzanti	a	cura	di	Luigi	Veronelli.
                                 Le	elaborazioni	sono	state	effettuate	dal	gruppo	di	lavoro	per	avere	un	ordine	di	gran-
                               dezza	degli	impatti	associati	ad	1	kg	di	dolce.
                                 La	torta	è	stata	considerata	come	rappresentativa	della	categoria.
                                 Ricetta	e	dettagli	sulla	valutazione	del	ciclo	di	vita	sono	in	appendice	A1.
                                 Gli	indicatori	relativi	alla	produzione	di	1	kg	di	dolci	sono	riportati	in	Tabella	5.1.35.

                                  Tabella	5.1.35	–	Indicatori	relativi	alla	produzione	di	1	kg	di	dolci



                                                                      Carbon Footprint                 Water Footprint       Ecological Footprint
                                            Dolci
                                                                          gCO2-eq/kg                       Litri/kg              m2 globali/kg

                                   Intervallo dei dati                        3.700                         3.140                      30

                                       Dato medio                             3.700                        3.140                       30


                                                                      Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                          Tipologia                    Banche dati             Pubblicazioni     Pubblicazioni       Elaborazioni
                                           di fonte                       LCA                   scientifiche      certificate           interne

                                    Carbon Footprint                           -                       -                 -                   1

                                     Water Footprint                           -                       -                 -                   1

                                  Ecological Footprint                         -                       -                 -                   1
                                                                                                                                                    Joel sartore / national geographic Image collection




82 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Biscotti
  Per	questa	categoria	non	sono	state	reperite	informazioni	pubbliche	disponibili	e	per	
questa	ragione	vengono	riportati	i	risultati	relativi	all’analisi	del	ciclo	vita	dei	biscotti.	Le	
elaborazioni	sono	state	effettuate	dal	gruppo	di	lavoro	per	avere	un	ordine	di	grandezza	
degli	impatti	associati	a	1	kg	di	biscotti.

  Come	rappresentativi	della	categoria	sono	stati	considerati	i	biscotti	della	salute	(Ar-
tusi,	ricetta	n.573),	la	cui	ricetta	è	riportata	nel	dettaglio	in	appendice	A1.

  Gli	indicatori	relativi	alla	produzione	di	1	kg	di	biscotti	sono	riportati	in	Tabella	5.1.36.

  Tabella	5.1.36	–	Indicatori	relativi	alla	produzione	di	1	kg	di	biscotti



                                    Carbon Footprint                 Water Footprint            Ecological Footprint
         Biscotti
                                        gCO2-eq/kg                           Litri/kg               m2 globali/kg

  Intervallo dei dati                       2.300                             1.800                       16

       Dato medio                           2.300                            1.800                        16


                                    Numero e qualifica delle fonti utilizzate


         Tipologia                   Banche dati            Pubblicazioni          Pubblicazioni        Elaborazioni
          di fonte                      LCA                  scientifiche           certificate            interne


    Carbon Footprint                        -                        -                     -                   1

    Water Footprint                         -                        -                     -                   1

  Ecological Footprint                      -                        -                     -                   1



  Alimenti derivanti da allevamento

  In	questa	categoria	sono	stati	fatti	rientrare	gli	alimenti	la	cui	produzione	implica	l’alle-
vamento	sia	per	l’utilizzo	di	elementi	derivati	dagli	animali	(latte	e	uova),	sia	per	l’utilizzo	
diretto	della	carne.	Le	sottocategorie	utilizzate	sono	le	seguenti:
n	 carne	bovina	(carne	rossa);
n	 carne	suina	(carne	bianca);
n	 carne	avicola	(carne	bianca);
n	 formaggio;
n	 burro;
n	 latte;
n	 yogurt;
n	 uova.

  I	confini	del	sistema	per	tali	prodotti	comprendono:
n	 la	fase	di	allevamento	inclusa	la	produzione	agricola	degli	alimenti	per	l’alimentazione	
   degli	animali;
n	 la	fase	di	macellazione	(nel	caso	di	produzione	di	carne);
n	 la	lavorazione	dei	prodotti	(nel	caso	di	produzione	di	latte	e	uova).




                                                                         5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 83
Come	per	gli	altri	alimenti	già	presentati,	gli	indicatori	riportati	non	includono	gli	im-
                               patti	 legati	 alla	 cottura.	 Per	 questa	 ragione	 gli	 impatti	 legati	 a	 questa	 fase	 sono	 stati	
                               calcolati	con	le	ipotesi	presentate	nel	paragrafo	dedicato	alla	cottura	immaginando	che	
                               solo	il	formaggio	sia	consumato	crudo.


                                 Carni bianche e carni rosse
                                   Si è deciso di costruire la Doppia Piramide suddividendo le carni in bianche e rosse.
                                 Pur mantenendo sempre trasparenti i dati e le informazioni di base, le due categorie
                                 sono state costruite per rendere più fruibile la comunicazione. La carne bovina rappre-
                                 senta le carni rosse, la carne suina e avicola, le carni bianche.


                                 Carne bovina (carne rossa)
                                 Gli	indicatori	considerati	per	la	categoria	“carne	bovina”	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.37.

                                 Tabella	5.1.37	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	carne	bovina



                                                                  Carbon Footprint              Water Footprint        Ecological Footprint
                                     Carne bovina
                                                                      gCO2-eq/kg                     Litri/kg               m2 globali/kg

                                  Intervallo dei dati
                                                                    6.000	–	44.800                    15.500                   89	–	94
                                      disponibili

                                      Dato medio                         30.400                       15.500                     92

                                        Cottura                           1.000                     Trascurabile                 13

                                      Dato medio
                                                                         31.400                       15.500                    105
                                      con cottura


                                                                   Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                        Tipologia                  Banche dati            Pubblicazioni     Pubblicazioni      Elaborazioni
                                         di fonte                     LCA                  scientifiche      certificate          interne

                                   Carbon Footprint                        1                   9                   -                  -

                                   Water Footprint                         1                    -                  -                  -

                                 Ecological Footprint                      -                    1                  -                  -


                                 I	dati	relativi	agli	impatti	ambientali	associati	alla	produzione	di	carne	bovina	derivano	
                               da	fonti	pubbliche	e	sono	mostrati	nelle	successive	tabelle.
                                 Nelle	tabelle	5.1.38	e	5.1.39	sono	riportati	i	valori	del Carbon Footprint	provenienti	ri-
                               spettivamente	dalla	banca	dati	danese	LCA	food	e	dalla	relazione	“Food Production and
                               Emission of Greenhouse Gases”	rilasciato	dal	SIK	–	the Swedish Institute for Food and Bio-
                               technology e International Journal of LCA.
                                 Il	dato	medio	relativo	al	Carbon Footprint	è	stato	calcolato	facendo	la	media	tra	tutti	i	
                               dati	disponibili:
                               n	 considerando	il	dato	relativo	alla	vendita	al	dettaglio	nel	caso	del	database	danese;
                               n	 considerando	il	valore	medio	dell’intervallo	(nel	caso	dei	range),	poi	mediato	con	tutti	
                                  gli	altri	dati;
                               n	 escludendo	gli	estremi	poco	rappresentativi	della	categoria	(68.000	e	i	valori	compresi	
                                  tra	2.220	e	4.370).




84 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	5.1.38	– Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	bovina	–	Fonte:	LCA	food	dk



                                                                               Carbon Footprint
                      Prodotto
                                                                                  gCO2-eq/kg

                                                                         67.900	(all’uscita	dal	macello)
               Filetto (tenderloin)
                                                                        68.000	(alla	vendita	al	dettaglio)

                   Filetto (fillet)                                                  44.800

             Capo collo (top round)                                                  42.300

                 Bistecca (steak)                                                    42.400

                      foreend                                                        24.600

                      Outside                                                         2.230

             Fianchetto (flanchet)                                                    2.240

                                                                          2.210	(all’uscita	dal	macello)
                  Girello (round)
                                                                        2.220	(alla	vendita	al	dettaglio)

                                                                          4.320	(all’uscita	dal	macello)
          Carne tritata (mincet meat)
                                                                        4.370	(alla	vendita	al	dettaglio)

                                                                          4.040	(all’uscita	dal	macello)
            Stinco (Knuckle shank)
                                                                        4.080	(alla	vendita	al	dettaglio)



Tabella	5.1.39	– Carbon Footprint relativo	a	1	kg	di	carne	bovina



                            Carbon Footprint
   Prodotto                                                                          Fonte
                                gCO2-eq/kg

                                   32.000                            Ogino	et al.	(2007)	Japan	(report	SIK)

                                                                      Casey	&	Holden	(2006a,	b),	Suckler,		
                              28.000	–	32.000
                                                                             Ireland	(report	SIK)
                                                                            Williams	et al.,	(2006),	
                                   16.000
                                                                        ”Average	UK	beef”	(report	SIK)
                                                                    Williams	et	al.,	(2006),	”100%	suckler”,		
                                   25.000
                                                                                UK	(report	SIK)
                                                                            Verge,	et al.,	(2008),	
Carne bovina                       30.000
                                                                     ”Average	Canadian	beef”	(report	SIK)
                                                                          Cederberg	et al.	(2009a),	
                                   40.000
                                                                     ”Average	Brazilian	beef”	(report	SIK)
                                                                        Cederberg	et al.	(2009b),	
                                   28.000
                                                                ”Average	Swedish	beef	2005”	(report	SIK)
                                                               Cederberg	&	Darelius	(2000),	”Swedish	beef		
                              17.000	–	19.000
                                                             from	combine	systems	dairy-beef”	(report	SIK)

                                   22.300                                  Cederberg	&	Staig	(2003)




                                                                    5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 85
Per	quanto	riguarda	i	consumi	di	acqua,	il	dato	del	Water Footprint	deriva	dalla	banca	
                               dati	disponibile	sulla	rete	(Tabella	5.1.40),	mentre	per	l’Ecological Footprint	è	stato	pre-
                               so	in	considerazione	uno	studio	recente	presentato	dalla	Regione	Piemonte	condotto	in	
                               maniera	specifica	sulla	produzione	di	carne	bovina	(Tabella	5.1.41).

                                 Tabella	5.1.40	–	Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	bovina



                                                                    Water Footprint
                                       Prodotto                                                                           Fonte
                                                                          Litri/kg

                                   Carne bovina                            15.500                             www.waterfootprint.org



                                 Tabella	5.1.41	–	Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	bovina



                                                            Ecological Footptint
                                    Prodotto                                                                          Fonte
                                                                 m2 globali/kg

                                                                                                  Regione	Piemonte	(Assessorato	Ambiente),		
                                 Carne bovina                         89	–	94                 la	contabilità	ambientale	applicata	alla	produzione	
                                                                                                       zootecnica.	Collana	ambiente	29


                                 	
                                 Carne suina (carne bianca)
                                 I	dati	relativi	agli	impatti	ambientali	associati	alla	produzione	di	carne	suina	derivano	
                               da	fonti	pubbliche	e	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.42.

                                 Tabella	5.1.42	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	carne	suina



                                                                  Carbon Footprint                  Water Footprint         Ecological Footprint
                                     Carne suina
                                                                      gCO2-eq/kg                         Litri/kg                 m2 globali/kg

                                  Intervallo dei dati
                                                                      2.300	–	8.000                       4.800                        36
                                      disponibili

                                      Dato medio                           4.359                          4.800                        36

                                Cottura - grigliatura                      1.000                      Trascurabile                     13

                                      Dato medio
                                                                          5.360                          4.800                         49
                                      con cottura


                                                                   Numero e qualifica delle fonti utilizzate


                                        Tipologia                  Banche dati            Pubblicazioni        Pubblicazioni         Elaborazioni
                                         di fonte                     LCA                  scientifiche         certificate             interne


                                   Carbon Footprint                        1                     5                    -                     -

                                   Water Footprint                         1                     -                    -                     -

                                 Ecological Footprint                      1                     -                    -                     -




86 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Nelle	tabelle	5.1.43	e	5.1.44	sono	riportati	i	valori	del Carbon Footprint	provenienti	rispet-
tivamente	dalla	banca	dati	danese	LCA	food	e	dalla	relazione	“Food Production and Emission
of Greenhouse Gases”	rilasciato	dal	SIK	–	the Swedish Institute for Food and Biotechnology.

  Tabella	5.1.43	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	suina	–	Fonte:	LCA	food	dk



                                                                                 Carbon Footprint
                        Prodotto
                                                                                    gCO2-eq/kg

                                                                            4.520	(all’uscita	dal	macello)
                 Filetto (tenderloin)
                                                                           4.560	(alla	vendita	al	dettaglio)

                                                                            2.900	(all’uscita	dal	macello)
            Prosciutto e pancetta
        (Ham, Pork neck, steacky bacon )
                                                                           2.950	(alla	vendita	al	dettaglio)

                                                                            2.660	(all’uscita	dal	macello)
          Carne macinata (mince meat)
                                                                           2.310	(alla	vendita	al	dettaglio)


  Tabella	5.1.44	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	suina



                               Carbon Footprint
     Prodotto                                                                             Fonte
                                   gCO2-eq/kg

                                  5.600	–	6.400                                 Williams	et	al.,	2006

                                  5.300	–	8.000                          Basset	Mens	&	van	der	Werf	(2003)

   Carne suina                    4.100	–	3.600                              Cederberg	&	Flysjö	(2004)

                                  3.200	–	3.500                             Strid	Eriksson	et	al.	(2005)	b

                                       5.200                                  Cederberg	m.fl.	(2009b)


  Per	quanto	riguarda	i	consumi	di	acqua,	il	dato	del Water Footprint	deriva	dalla	banca	
dati	disponibile	sulla	rete	(Tabella	5.1.45),	mentre	per	l’Ecological Footprint	sono	stati	ela-
borati	i	dati	presenti	sulla	banca	dati	del	relativo	network	(Tabella	5.1.46).

  Tabella	5.1.45	–	Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	suina



                                    Water Footprint
       Prodotto                                                                            Fonte
                                          Litri/kg

     Carne suina                           4.800                               www.waterfootprint.org


  Tabella	5.1.46	–	Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	suina



                             Ecological Footptint
     Prodotto                                                                             Fonte
                                 m2 globali/kg

   Carne suina                           36                          Elaborazione	banca	dati	GFN	–	Italy	2001




                                                                     5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 87
Carne avicola (carne bianca)
                                 Gli	indicatori	considerati	per	la	categoria	“carne	avicola”	sono	sintetizzati	in	tabella	5.1.47.

                                 Tabella	5.1.47	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	carne	avicola



                                                                       Carbon Footprint             Water Footprint      Ecological Footprint


                                                                            gCO2-eq/kg                 Litri/kg             m2 globali/kg

                                    Intervallo dei dati                    1.500	–	7.300                  3.900                  33

                                         Dato medio                             3.830                     3.900                  33

                                   Cottura (grigliatura)                        1.000                 Trascurabile               13

                                 Dato medio con cottura                        4.830                      3.900                  46


                                                                   Numero e qualifica delle fonti utilizzate


                                        Tipologia                  Banche dati            Pubblicazioni     Pubblicazioni      Elaborazioni
                                         di fonte                     LCA                  scientifiche      certificate          interne


                                   Carbon Footprint                        1                    5                    -                -

                                   Water Footprint                         1                    -                    -                -

                                 Ecological Footprint                      1                    -                    -                -



                                 I	dati	relativi	agli	impatti	ambientali	associati	alla	produzione	di	carne	avicola	derivano	
                               da	fonti	pubbliche	e	sono	mostrati	nelle	successive	tabelle.
                                 In	 particolare,	 alle	 Tabelle	 5.1.48	 e	 5.1.49	 sono	 riportati	 i	 valori	 del	 Carbon Footprint	
                               provenienti	 rispettivamente	 dalla	 banca	 dati	 danese	 LCA	 food	 e	 dalla	 relazione	 “Food



                                                                                                                                                James l. amos / national geographic Image collection




88 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Production and Emission of Greenhouse Gases”	rilasciato	dal	SIK	–	the Swedish Institute
for Food and Biotechnology.

  Tabella	5.1.48	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	avicola	–	Fonte:		www.LCAfood.dk



                                                                                  Carbon Footprint
                        Prodotto
                                                                                     gCO2-eq/kg

                                                                             3.110	(all’uscita	dal	macello)
                      Pollo fresco
                                                                            3.160	(alla	vendita	al	dettaglio)

                                                                             3.280	(all’uscita	dal	macello)
                    Pollo surgelato
                                                                            3.650	(alla	vendita	al	dettaglio)



  Tabella	5.1.49	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	avicola



                              Carbon Footprint
     Prodotto                                                                           Fonte
                                  gCO2- eq/kg

                                       1.500                                      Thynelius	(2008)

                                      2.600                                        Pelletier	(2008)

        pollo                          2.500                                   Cederberg	et	al.	(2009b)

                                       6.100                             Williams	et	al.	(2006),	conventional

                                       7.300                              Williams	et	al.	(2006),	free-range



  Il	dato	relativo	al	consumo	di	acqua	virtuale	deriva	dalla	banca	dati	ufficiale	del	relati-
vo	network	(Tabella	5.1.50).

  Tabella	5.1.50	– Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	avicola



                                    Water Footprint
       Prodotto                                                                           Fonte
                                         Litri/kg

          Pollo                            3.900                                www.waterfootprint.org



  Il	dato	relativo	all’Ecological Footprint	è	stato	valutato	elaborando	la	banca	dati	ufficiale	
del	relativo	network	(Tabella	5.1.51).




                                                                       5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 89
Tabella	5.1.51	–	Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	carne	avicola



                                                            Ecological Footptint
                                    Prodotto                                                                          Fonte
                                                                 m2 globali/kg

                                       Pollo                            33                            Elaborazione	banca	dati	GFN	–	Italy	2001




                                  Formaggio
                                  Gli	indicatori	considerati	per	la	costruzione	della	Piramide	Ambientale	sono	sintetizza-
                               ti	in	Tabella	5.1.52.

                                 Tabella	5.1.52	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	formaggio



                                                                  Carbon Footprint                 Water Footprint          Ecological Footprint

                                                                      gCO2-eq/kg                          Litri/kg              m2 globali/kg

                                  Intervallo dei dati
                                                                          8.784                            5.000                     75
                                      disponibili

                                      Dato medio                          8.784                           5.000                      75



                                                                   Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                        Tipologia                  Banche dati              Pubblicazioni       Pubblicazioni      Elaborazioni
                                         di fonte                     LCA                    scientifiche        certificate          interne

                                   Carbon Footprint                        -                      1                    -                  -

                                   Water Footprint                        1                       -                    -                  -

                                 Ecological Footprint                      -                      -                    -                  1




                                                                                                                                                   cotton coulson / national geographic Image collection




90 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
I	valori	degli	indicatori	ambientali	relativi	al	formaggio	provengono	da	fonti	pubblicate	
e	sono	mostrati	nelle	tabelle	seguenti.

  Tabella	5.1.53	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	formaggio



                               Carbon Footprint
     Prodotto                                                                               Fonte
                                   gCO2-eq/kg

    Formaggio                          8.784                                             Berlin	(2002)



  Tabella	5.1.54	–	Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	formaggio



                                Water Footprint
     Prodotto                                                                               Fonte
                                      Litri/kg

    Formaggio                           5.000                                    www.waterfootprint.org



  Tabella	5.1.55	–	Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	formaggio



                             Ecological footptint
     Prodotto                                                                               Fonte
                                  m2 globali/kg

                                                                  Elaborazione	considerando	un	consumo	di	5	litri	
    Formaggio                             75
                                                                    latte	(15	m2	globali/litro)	per	kg	di	formaggio



  Burro
  Per	questa	categoria	non	sono	state	reperite	informazioni	pubbliche	disponibili	e	per	
questa	ragione	si	è	deciso	di	assimilare	gli	impatti	del	burro	a	quelli	del	formaggio.
  Tale	ipotesi	necessita	di	approfondimenti	che	saranno	effettuati	nella	successiva	edi-
zione	del	documento.
  Gli	impatti	del	burro	sono	stati	stimati	per	poter	calcolare	gli	impatti	associati	ai	dolci	
e	alle	torte.
  In	tabella	5.1.56	sono	riportati	gli	indicatori	relativi	a	1	kg	di	burro.

  Tabella	5.1.56	–	Indicatori	relativi	alla	produzione	di	1	kg	di	burro



                                   Carbon Footprint                 Water Footprint              Ecological Footprint
           Burro
                                      gCO2-eq/litro                        Litri/litro               m2 globali/kg


      Dato stimato                         8.800                              5.000                        75




  Latte
  Per	quanto	riguarda	il	latte,	si	è	presa	in	considerazione	la	produzione	di	latte	fresco	
pastorizzato.	I	valori	degli	indicatori	ambientali	relativi	al	latte	provengono	da	fonti	pub-
blicate	e	sono	mostrati	nelle	tabelle	seguenti.
  	



                                                                          5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 91
Tabella	5.1.57	–	Indicatori	relativi	a	1	litro	di	latte


                                                                      Carbon Footprint                Water Footprint         Ecological Footprint

                                                                           gCO2-eq/kg                     Litri/kg                  m2 globali/kg

                                   Intervallo dei dati
                                                                           1.050	-	1.303                   1.000                       11-	19
                                       disponibili

                                        Dato medio                             1.138                      1.000                          15



                                                                       Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                          Tipologia                    Banche dati            Pubblicazioni     Pubblicazioni          Elaborazioni
                                           di fonte                       LCA                  scientifiche      certificate              interne

                                    Carbon Footprint                            -                     2                 1                     -

                                     Water Footprint                            1                     -                 -                     -

                                  Ecological Footprint                          -                     1                 -                     -



                                  Tabella	5.1.58	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	litro	di	latte


                                                                  Carbon Footprint
                                      Prodotto                                                                          Fonte
                                                                       gCO2-eq/kg

                                                                           1.303                          EPD	Latte	alta	qualità	Granarolo13

                                        Latte                              1.050                              Cederberg	&	Staig	(2003)

                                                                           1.060                                William	et	al	(2006)



                                  Tabella	5.1.59	–	Water Footprint	relativo	a	1	litro	di	latte


                                                                        Water Footprint
                                        Prodotto                                                                            Fonte
                                                                               Litri/kg

                                           Latte                                1.000                           www.waterfootprint.org



                                  Tabella	5.1.60	–	Ecological Footprint	relativo	a	1	litro	di	latte


                                                                Ecological Footptint
                                      Prodotto                                                                          Fonte
                                                                     m2 globali/kg

                                        Latte                              11	-	19                             Chambers	et al (2007)




                               12 http://www.environdec.com/reg/epd118it.pdf



92 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
rebecca hale / national geographic Image collection




                                                        Yogurt
                                                        Per	questa	categoria	non	sono	state	reperite	informazioni	pubbliche	disponibili	e	per	
                                                      questa	ragione	sono	state	effettuate	delle	elaborazioni	interne	al	gruppo	di	lavoro.

                                                        Gli	indicatori	relativi	alla	produzione	di	1	litro	di	yogurt	sono	riportati	in	Tabella	5.1.61.	
                                                        Essi	sono	stati	calcolati	sulla	base	del	rapporto	tra	latte	e	yogurt,	che	è	mediamente	di	
                                                      1:1	(Temine	&	Robertson,	1999;	Fetiz	et al,	2005).	In	sostanza	gli	indicatori	medi	calcolati	
                                                      per	litro	di	latte	sono	stati	utilizzati	per	lo	yogurt.

                                                        Tabella	5.1.61	–	Indicatori	relativi	alla	produzione	di	1	litro	di	yogurt



                                                                                          Carbon Footprint                 Water Footprint            Ecological Footprint
                                                                Yogurt
                                                                                             gCO2-eq/litro                       Litri/litro              m2 globali/kg

                                                        Intervallo dei dati
                                                                                                  1.138                             1.000                       15
                                                            disponibili

                                                             Dato medio                           1.138                             1.000                       15



                                                                                          Numero e qualifica delle fonti utilizzate


                                                               Tipologia                   Banche dati           Pubblicazioni           Pubblicazioni        Elaborazioni
                                                                di fonte                      LCA                 scientifiche            certificate            interne


                                                          Carbon Footprint                        -                        -                    -                    1

                                                          Water Footprint                         -                        -                    -                    1

                                                        Ecological Footprint                      -                        -                    -                    1




                                                                                                                               5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 93
Uova
                                    I	valori	degli	indicatori	ambientali	relativi	alla	produzione	di	uova	provengono	da	fonti	
                               pubblicate	e	sono	mostrati	nelle	tabelle	seguenti.
                                    	
                               					Tabella	5.1.62	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	uova

                                                                 Carbon Footprint                   Water Footprint          Ecological Footprint

                                                                     gCO2-eq/kg                          Litri/kg                  m2 globali/kg

                                   Dato disponibile                 4.038	–	5.800                          3.300                           9

                                      Dato medio                         4.813                             3.300                           9

                                  Cottura – bollitura                     420                           Trascurabile                       5

                                      Dato medio
                                                                         5.233                            3.300                         14
                                      con cottura


                                                                  Numero e qualifica delle fonti utilizzate

                                        Tipologia                 Banche dati           Pubblicazioni           Pubblicazioni         Elaborazioni
                                         di fonte                    LCA                 scientifiche            certificate             interne

                                   Carbon Footprint                      -                          2                  -                       -

                                    Water Footprint                      1                          -                  -                       -

                                 Ecological Footprint                    -                          -                  -                       1



                                 Tabella	5.1.63	–	Carbon	Footprint	relativo	a	1	kg	di	uova


                                                                                 Carbon Footprint
                                             Prodotto                                                                              Fonte
                                                                                     gCO2-eq/kg

                                        Uova biologiche                                     4.038                             Dekker	et al

                                        Uova biologiche                                 5.80013                               William	et al

                                      Uova non biologiche                               4.60014                               William	et al



                                 Tabella	5.1.64	–	Water Footprint	relativo	a	1	kg	di	uova



                                                                   Water Footprint
                                       Prodotto                                                                            Fonte
                                                                        Litri/kg

                                         Uova                             3.333                                www.waterfootprint.org


                                 Le	 elaborazioni	 relative	 all’Ecological Footprint	 (Tabella	 5.1.65)	 sono	 state	 effettuate	
                               calcolando	esclusivamente	i	contributi	di	crop land	e	energy land.



                               13 Il dato è stato elaborato per kg di uova prodotte; lo studio di William fornisce un’emissione di CO2 equivalente per
                                  20.000 uova pari a 5.530 kg. È stato ipotizzato un peso per singolo uovo pari a 60 grammi (http://www.waterfoot-
                                  print.org/?page=files/productgallery&product=eggs)
                               14 Il dato è stato elaborato per kg di uova prodotte; lo studio di William fornisce un’emissione di CO2 equivalente per
                                  20.000 uova pari a 7.000 kg. È steo ipotizzato un peso per singolo uovo pari a 60 grammi (http://www.waterfoot-
                                  print.org/?page=files/productgallery&product=eggs)



94 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	5.1.65	–	Valutazione	dell’Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	uova



                                                                                                      Ecological
                     Crop land                                       Energy land
                                                                                                      Footprint

                   Fattore	di	
                                      Crop	land	 Emissione	di	 Fattore	di	 Energy	land	
  Uso	suolo	      equivalenza	
                                     [m2	globali/    CO2	      equivalenza	 [m2	globali/ m2 globali/kg
   [m2/kg]        [m2	globali/
                                         kg]      [gCO2/kg]     [gha/tCO2]      kg]
                      m2]

     2,515             2,64               6,6            80016            0,277          2,22              8,88



  Tabella	5.1.66	– Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	uova



                              Ecological Footptint
     Prodotto                                                                         Fonte
                                  m2 globali/kg

        Uova                               9                             Elaborazioni	del	gruppo	di	lavoro



  Alimenti derivanti da attività di pesca

  Gli	indicatori	considerati	per	questa	categoria	sono	sintetizzati	in	Tabella	5.1.67.
  La	 media	 dei	 valori	 trovati	 in	 letteratura	 (relativi	 al	 Carbon Footprint)	 è	 stata	 effet-
tuata	 considerando	 i	 dati	 di	 vendita	 al	 dettaglio	 ed	 escludendo	 rispettivamente	 i	 dati	
relativi	alla	cozza	e	all’aragosta,	data	la	loro	estrema	variabilità.

  Tabella	5.1.67	–	Indicatori	relativi	a	1	kg	di	pesce



                                    Carbon Footprint               Water Footprint          Ecological Footprint
             Pesce
                                        gCO2-eq/kg                      Litri/kg                m2 globali/kg

   Intervallo dei dati
                                        220	–	10.500              Dato	non	disponibile              45	-	66
       disponibili

       Dato medio                           3.273                 Dato	non	disponibile                56

 Cottura – grigliatura                      1.000                     Trascurabile                    13

       Dato medio
                                            4.273                 Dato	non	disponibile                69
       con cottura




15 Calcolato tenendo conto che sono necessari circa 2 kg di mais per kg di uova e che il mais ha una resa di 8 t/ha
16 Dekker et al.



                                                                     5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 95
randy olson / national geographic Image collection
                                                            Numero e qualifica delle fonti utilizzate


                                       Tipologia            Banche dati       Pubblicazioni   Pubblicazioni     Elaborazioni
                                        di fonte               LCA             scientifiche    certificate         interne


                                  Carbon Footprint                -                   1                 -             -

                                   Water Footprint                -                   -                 -             -

                                 Ecological Footprint             -                   1                 -             -



                                 I	dati	relativi	alla	filiera	del	pesce	disponibili	in	letteratura	riguardano	il	Carbon Foot-
                               print	e	l’Ecological Footprint.

                                 I	 dati	 relativi	 al	 Carbon Footprint	 derivano	 prevalentemente	 dalla	 banca	 dati	 danese	
                               LCA	food.
                                 La	banca	dati	distingue	le	filiere	in	due	gruppi:
                               n	 pesce	non	allevato;
                               n	 trote	allevate.

                                  I	risultati	relativi	alla	prima	categoria	sono	riportati	in	Tabella	5.1.68.	mentre	quelli	re-
                               lativi	alla	seconda	categoria	sono	riportati	in	Tabella	5.1.69.
                                  I	dati	riportati	non	tengono	conto	degli	impatti	legati	alla	fase	di	cottura	del	pesce	per	
                               la	quale	si	rimanda	alle	ipotesi	presentate	nel	paragrafo	specifico.
                                  I	dati	relativi	all’Ecological Footprint	sono	riportati	in	Tabella	5.1.70.




96 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	5.1.68	–	Carbon Footprint relativo	a	1	kg	di	pesce	non	allevato	–	Fonte	www.LCAfood.dk


                                                                   Carbon Footprint
           Prodotto
                                                                      gCO2-eq/kg

         Tipo di pesce                   Fasi della filiera        Vendita al porto            Vendita al dettaglio

                                                Fresco                    1.200                       1.200

           Merluzzo                             Filetto                   2.700                       2.800

                                              Surgelato                   2.800                       3200

                                                Fresco                    3.300                       3300

            Sogliola                            Filetto                   7.400                       7.400

                                              Surgelato                   7.500                       7.800

                                                Fresco                     580                         630

             Aringa                             Filetto                   1.300                       1300

                                              Surgelato                   1.400                       1.800

                                                Fresco                     170                         220

           Sgombro                              Filetto                    460                         510

                                              Surgelato                    620                         960

      Pesce industriale                                                    220                          -

           Aragosta                                                      20.200                      20.200

                                                Fresco                    2.940                       3.000
         Gamberetto
                                         Pelato/surgelato                 1.010                      10.500

              Cozza                                                        40                          90


  Tabella	5.1.69	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	kg	di	trote	allevate	-	Fonte	www.LCAfood.dk



                                      Prodotto
                                                                                           Carbon Footprint
                                                                                              gCO2-eq/kg
       Tipo di pesce                               Fasi della filiera

                                        Fresco	(all’uscita	dallo	stabilimento)                     1.800

            Trota                     Filetto	surgelato	(all’uscita	dal	macello)                   4.090

                                    Filetto	surgelato	(alla	vendita	al	dettaglio)                  4.470


  Tabella	5.1.70	–	Ecological Footprint	relativo	a	1	kg	di	pesce



                             Ecological footptint
     Prodotto                                                                        Fonte
                                  m2 globali/kg

       Pesce                          45	-	66                               Chambers	et al	(2007)



   Al	 momento	 non	 sono	 disponibili	 informazioni	 relative	 ai	 consumi	 di	 acqua	 secondo	
l’approccio	del	Water Footprint.


                                                                   5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 97
Bevande

                                    Tra	le	bevande	sono	state	considerate	l’acqua	minerale	e	il	vino.

                                 Acqua minerale
                                 I	valori	di	Water Footprint	e	Ecological Footprint si	possono	considerare	trascurabili.	In	
                               Tabella	5.1.71	sono	sintetizzati	gli	indicatori	ambientali	utilizzati	per	la	parte	ambientale	
                               della	Doppia	Piramide.

                                    Tabella	5.1.71	–	Indicatori	relativi	a	1	litro	di	acqua				



                                                                        Carbon Footprint             Water Footprint           Ecological Footprint

                                                                            gCO2-eq/kg                     Litri/kg                m2 globali/kg

                                    Intervallo dei dati
                                                                                  158                         -                           -
                                        disponibili

                                         Dato medio                             20017                         -                           -


                                  Poiché	di	fatto	il	processo	relativo	all’acqua	minerale	è	estremamente	semplice	(preve-
                               de	la	sola	fase	di	imbottigliamento	e	distribuzione),	gli	impatti	ambientali	principali	sono	
                               quelli	relativi	alla	produzione	del	packaging	e	alla	fase	di	trasporto.	Per	questa	ragione	
                               l’unico	indicatore	ambientale	che	raggiunge	dei	valori	significativi	è	il	Carbon Footprint le	
                               cui	informazioni	sono	riportate	in	Tabella	5.1.72.

                                    Tabella	5.1.72	–	Carbon Footprint	relativo	a	1	litro	di	acqua	



                                                                                                       Carbon Footprint
                                                               Prodotto                                                                 Fonte
                                                                                                             gCO2-eq/kg

                                    Acqua minerale in bottiglie di vetro a perdere                                651                EPD	Cerelia18

                                     Acqua minerale in bottiglie di PET a perdere                                 157                EPD	Cerelia19




                                 Vino
                                 I	valori	dei	tre	indicatori	relativi	al	vino	provengono	da	letteratura	e	sono	riportati	in	
                               Tabella	5.1.73.

                                    Tabella	5.1.73	–	Indicatori	relativi	a	1	litro	di	vino



                                          Indicatore                           UdM                   Dato                         Fonte

                                     Carbon Footprint                    gCO2-eq/litro               2.240                  EPD	Gasparossa20

                                      Water Footprint                        litri/litro             960                 www.waterfootprint.org

                                                                                                                      Living	Planet	Network	del	2006	
                                Ecological Footprint                        gm2/litro                 19
                                                                                                                          (riferimento	ai	dati	2001)



                               17    Considerato il dato relativo all’acqua in PET perché più diffusa
                               18    http://www.environdec.com/reg/epd123it.pdf
                               19    http://www.environdec.com/reg/epd123it.pdf
                               20    http://www.environdec.com/reg/epd109it.pdf



98 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
James a. sugar / national geographic Image collection




                                                                                 I	dati	di	impatto	ambientale	presentati	fino	a	questo	punto	fanno	sempre	riferimento	
5.2                                                                            all’alimento	al	termine	dei	processi	industriali.	Gli	impatti	relativi	alla	cottura	necessaria	
Ipotesi adottate                                                               da	parte	del	consumatore	(come	ad	esempio	per	pasta,	riso	e	carne)	sono	quindi	da	som-
per la cottura degli                                                           mare	ai	valori	presentati.
alimenti
                                                                                 Molti	degli	alimenti	analizzati	possono	essere	mangiati	sia	crudi	sia	cotti.	Non	solo,	la	
                                                                               cottura	può	essere	condotta	secondo	differenti	ricette	e	secondo	i	gusti	del	consumatore.
                                                                                 Sulla	base	di	queste	premesse	si	è	ritenuto	da	un	lato	di	completare	l’indicazione	dell’im-
                                                                               patto	con	le	informazioni	relative	alla	cottura,	dall’altro,	essendo	pressoché	impossibile	
                                                                               fornire	il	dato	per	ogni	singolo	procedimento	applicabile,	di	impostare	la	valutazione	sta-
                                                                               bilendo	delle	ipotesi	semplificative	che,	come	per	il	resto	delle	informazioni	riportate	in	
                                                                               questo	documento,	sono	basate	su	dati	pubblici	facilmente	verificabili.

                                                                                 Appare	ovvio	che	tali	informazioni	devono	essere	considerate	come	indicazioni	preli-
                                                                               minari	utili	a	quantificare	gli	ordini	di	grandezza	degli	impatti.	L’analisi	della	letteratura	
                                                                               disponibile	ha	portato	a	individuare	due	fonti	principali,	come	descritto	in	Tabella	5.2.1.

                                                                                 Tabella	5.2.1	–	Fonti	principali	relative	alla	cottura	degli	alimenti



                                                                                                              Tipo di informazione                            Tabella
                                                                                      Fonte                                                                                           Uso dei dati
                                                                                                                     fornita                              di riferimento

                                                                                                             Dati	relativi	a	bollitura,		
                                                                                    LCA food                                                                                        Ipotesi	non	usate	
                                                                                                          cottura	al	forno	e	grigliatura		                      5.2.2
                                                                                     danese                                                                                           nella	piramide
                                                                                                               di	alcuni	alimenti

                                                                                                             Dati	relativi	a	bollitura,	
                                                                                 Forster et al,                                                                                       Ipotesi	usate	
                                                                                                          grigliatura,	frittura	e	cottura		                     5.2.3
                                                                                    2006                                                                                             nella	piramide
                                                                                                         al	microonde	per	kg	di	alimento




                                                                                                                                                         5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 99
Tabella	5.2.2	–	Aspetti	ambientali	associati	a	diversi	tipi	di	cottura	–	Fonte:	LCA	food	dk


                                                                                                        Energia
                                   Processo di preparazione
                                                                                 Quantità             consumata                       Note
                                          alimento
                                                                                                         (kWh)
                                                            Acqua                    1	kg                  0,18           Pentola	e	fornello	elettrico

                                                            Acqua                    1	kg                  0,12                 Bollitore	elettrico

                                                           Ortaggi                   1	kg              0,12	–	0,22        Pentola	e	fornello	elettrico
                                                                                                                          La	quantità	è	intesa	prima	
                                                                                                                          della	cottura.	La	cottura	è	
                                                            Pasta                   250	g               0,24	–	0,5
                                                                                                                          fatta	in	pentola	mediante	
                                                                                                                               fornello	elettrico
                                   Bollitura                                                                              La	quantità	è	intesa	prima	
                                   (Boiling)                                                                              della	cottura.	La	cottura	è	
                                                             Riso                    4	dl               0,24	–	0,5
                                                                                                                          fatta	in	pentola	mediante	
                                                                                                                               fornello	elettrico
                                                                              500	g	piselli	+	2	
                                                      Piselli	surgelati                                    0,25                Cottura	al	microonde
                                                                              cucchiai	d’acqua
                                                                            500	g	piselli	+	200	                               Cottura	in	pentola	su	
                                                      Piselli	surgelati                                    0,15
                                                                               ml	d’acqua                                        fornello	elettrico
                                                                              350	g	carote	+	2	
                                                       Carote	fresche                                       0,2                Cottura	al	microonde
                                                                              cucchiai	d’acqua

                                                            Pizza                    1	pz                   0,1                 200°C,	40	minuti

                                                            Torta             3450	g	impasto             0,7	–	1,1               170°C,	60	minuti
                                                      Riscaldamento	                                                      Forno	convenzionale	fino	
                                                                                       -                    0,5
                                                          forno                                                                    a	200°C
                                                      Riscaldamento	                                                       Forno	a	aria	calda	fino	a	
                                                                                       -                    0,3
                                                          forno                                                                     200°C
                                    Cottura
                                                      Mantenimento	
                                    al forno
                                                       temperatura	                    -                    0,5                Forno	convenzionale
                                   (Baking)
                                                      200°C	per	1	ora
                                                      Mantenimento	
                                                       temperatura	                    -                    0,9                 Forno	a	aria	calda
                                                      200°C	per	1	ora
                                                                                                                            Combinazione	tra	forno	
                                                            Patate            4	patate	grandi              0,75
                                                                                                                          tradizionale	e	a	microonde
                                                                                                                              Forno	a	microonde	
                                                            Patate            4	patate	grandi              0,27
                                                                                                                                con	grigliatura
                                  Grigliatura             Polpette		
                                                                                    700	g                 0,008
                                  (Roasting)              di	carne



                                Tra	 i	 due	 approcci	 individuati	 si	 è	 deciso	 di	 prendere	 in	 considerazione	 quello	 conte-
                              nuto	nella	pubblicazione	scientifica	di	Forster	et	al	(Tabella	5.2.3)	in	quanto	tiene	conto	
                              dei	quattro	tipi	di	cottura	più	diffusi	(bollitura,	frittura,	grigliatura	e	microonde)	per	kg	
                              di	alimento	in	genere,	mentre	i	dati	riportati	nel	database	danese	sono	parziali	e	riferiti	
                              solo	ad	alcuni	cibi.




100 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	5.2.3	–	Consumo	di	energia	associato	a	diversi	tipi	di	cottura	impiegata	nel	presente	studio	–Elaborazione	di	dati	
                                                                                                21 22 23
da	fonte	pubblica:	Foster	et	al	(2006).	I	valori	presentati	si	riferiscono	a	1	kg	di	alimento			 			 				


                                   Energia consumata                 Carbon Footprint22             Ecological Footprint23
      Tipo di cottura
                                         (MJ)21                      [grammi di CO2 eq]                  [m2 globali]

          Bollitura                            3,5                             420                            5

          Frittura                             7,5                             900                           12

        Grigliatura                            8,5                            1.020                          13

         Microonde                            0,34                              59                            1


   In	ultimo,	in	Tabella	5.2.4,	è	indicato	per	quali	alimenti	nel	presente	studio	si	è	deciso	di	
tenere	conto	della	cottura,	indicando	quale	processo	di	cottura	è	stato	scelto.	Per	sempli-
ficare	le	analisi	non	sono	stati	presi	in	considerazione	i	processi	di	cottura	a	microonde	e	
di	friggitura	per	nessuna	tipologia	di	alimento.


      Preparazione di due tazze di té con pentola, bollitore e microonde
      Il	fatto	di	studiare	i	processi	con	una	logica	“allargata”	rispetto	a	quanto	non	si	
    faccia	normalmente,	quindi	valutando	l’intero	ciclo	di	vita,	a	volte	porta	a	ottenere	
    dei	risultati	che	sono	opposti	a	quanto	ci	si	potrebbe	aspettare.
      Un	esempio	potrebbe	essere	quello	legato	alla	preparazione	dei	cibi	con	la	tec-
    nologica	microonde	che	risulta	uno	dei	sistemi	caratterizzati	dai	minori	consumi	
    energetici,	e	quindi	le	minori	emissioni	di	CO2.
      Per	 chiarire	 questa	 affermazione	 si	 può	 illustrare	 un	 semplice	 esempio	 ipotiz-
    zando	di	preparare	due	tazze	di	té	scaldando	l’acqua	con	un	pentolino,	un	bollitore	
    elettrico	o	un	forno	a	microonde.

       Pentola
       La	 bollitura	 di	 mezzo	 litro	 d’acqua	 mediante	 riscaldamento	 a	 gas,	 utilizzando	
    una	pentola	richiede	un	consumo	di	circa	0,49 kWh	(1,75	MJ),	ottenuto	elaborando	
    i	dati	forniti	da	Forster	et al.	(2006).

      Bollitore
      Un	 bollitore	 elettrico	 da	 2.400	 Watt	 impiega	 circa	 un	 minuto	 e	 mezzo	 (ovvero	
    0,025	h)	per	portare	a	ebollizione	mezzo	litro	d’acqua	(circa	due	tazze	di	té).	Il	rela-
    tivo	consumo	energetico	si	ottiene	moltiplicando	la	potenza	consumata	per	il	tem-
    po	in	cui	si	utilizza	il	bollitore:	2.400	W	*	0,025	h	=	60	Wh	=	0,06 kWh	(0,216	MJ).

      Microonde
      La	 bollitura	 di	 mezzo	 litro	 d’acqua	 utilizzando	 un	 forno	 a	 microonde	 da	 1.000	
    Watt	 richiede	 all’incirca	 un	 minuto	 (ovvero	 0,0167	 h);	 con	 lo	 stesso	 approccio	 di	
    calcolo	si	ottiene	un	consumo	di	circa	0,02 kWh	(0,072	MJ).

      Il conseguente impatto ambientale, in termini ad esempio di Carbon Foot-
    print, vale circa 116, 38 e 13 g di co2 equivalente rispettivamente per la pento-
    la, il bollitore e il microonde. al contrario di quanto normalmente si immagini il
    microonde genera un impatto minore rispetto alle altre due soluzioni.


21 Per ipotesi il fabbisogno energetico è soddisfatto per il 50% da gas naturale e per il 50% da energia elettrica; fa
   eccezione la cottura a microonde dove è 100% energia elettrica
22 Il calcolo ha preso in considerazione il mix energetico italiano i cui fattori di conversione sono stati stimati pari a
   174 g di CO2 equivalente per MJ di energia elettrica (620 g/kWh) e 66 g di CO2 equivalente per MJ di gas naturale
23 l calcolo ha preso in considerazione I dati relativi al mix energetico Italiano stimando le emissioni di CO2 in 157 g
   per MJ di energia elettrica e 54 per MJ di metano; tali fattori sono stati trasformati in Energy land con i fattori di
   conversione già citati (2,77 m2 globali per kg di CO2)



                                                                       5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 101
Tabella	5.2.4	–	Quadro	degli	alimenti	analizzati	nel	presente	studio	e	ipotesi	di	cottura	adottate



                                                                                                                  Cottura
                                                                                                               dell’alimento
                                       Categoria                                                                da parte del              Note /
                                                                               Alimento                        consumatore
                                      di alimento                                                                                     Tipo di cottura

                                                                                                                NO          SI

                                                                     Frutta                Tutti	i	tipi          X                           -

                                                                                            Lattuga                         X            Bollitura

                                   Prodotti agricoli                 Ortaggi                 Patate                         X            Bollitura

                                                                                           Pomodori                         X            Bollitura

                                                                     Legumi                Tutti	i	tipi                     X            Bollitura

                                                                                 Pasta                                      X            Bollitura

                                                                                  Riso                                      X            Bollitura

                                                                                  Pane                           X                           -
                                 Alimenti derivanti
                                 da lavorazione di                             Zucchero                          X                           -
                                  prodotti agricoli
                                                                                  Dolci                          X                           -

                                                                           Condimenti	(oli)                      X                           -

                                                                                  Vino                           X                           -

                                                                 Carne	avicola             Tutti	i	tipi                     X           Grigliatura

                                                                 Carne	bovina              Tutti	i	tipi                     X           Grigliatura

                                                                  Carne	suina              Tutti	i	tipi                     X           Grigliatura

                                                                               Formaggio                         X                           -
                                 Alimenti derivanti
                                  da allevamento
                                                                                 Latte                           X                           -

                                                                                Yougurt                          X                           -

                                                                                 Burro                           X                           -

                                                                                  Uova                                      X            Bollitura
                                                                   Pesce	non	
                                                                                           Tutti	i	tipi                     X           Grigliatura
                                 Alimenti derivanti                 allevato
                                 da attività di pesca
                                                                 Pesce	allevato            Tutti	i	tipi                     X           Grigliatura

                                        Bevande                            Acqua	minerale                        X                           -




102 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Nei	 dati	 presentati	 in	 questo	 lavoro	 i	 trasporti	 sono	 stati	 inseriti	 quando	 già	 pre-
5.3                                                                            senti	nei	confini	del	sistema	analizzato	senza	fare	ulteriori	elaborazioni	specifiche.
Quando l’impatto dei
trasporti è rilevante                                                            A	tal	proposito	si	ritiene	necessario	un	approfondimento	dal	punto	di	vista	ambien-
                                                                               tale	con	la	logica	Life Cycle Assessment;	i	trasporti	incidono	in	modo	rilevante	soltan-
                                                                               to	quando	superano	una	certa	distanza	e	soltanto	su	prodotti	che	abbiano	un	impatto	
                                                                               specifico	relativamente	basso.

                                                                                 Per	offrire	qualche	esempio	di	valutazione,	nelle	seguenti	Figure	vengono	mostrati	
                                                                               gli	impatti	del	trasporto	di	alcuni	alimenti	su	strada	(camion),	via	mare	e	aereo.

                                                                                 Come	si	può	osservare,	la	rilevanza	della	fase	di	trasporto	dipende	molto	dalla	ti-
                                                                               pologia	di	mezzo	utilizzato	e,	ovviamente,	dall’impatto	specifico	dell’alimento	consi-
                                                                               derato.

                                                                                 Le	 operazioni	 di	 trasporto	 sulla	 pasta	 di	 semola	 sono	 rilevanti	 sull’impatto	 com-
                                                                               plessivo	del	prodotto	solo	se	fatti	in	aereo,	mentre	sulla	frutta	il	trasporto	via	camion	
                                                                               per	 oltre	 500	 km	 influisce	 sulle	 emissioni	 di	 gas	 serra	 per	 oltre	 il	 20%	 dell’impatto	
                                                                               complessivo.

                                                                                 Per	 analogia,	 prodotti	 caratterizzati	 da	 impatti	 ambientali	 maggiori	 (ad	 esempio	
                                                                               la	 carne)	 risentono	 in	 modo	 molto	 limitato	 dell’influenza	 dei	 trasporti	 sugli	 impatti	
                                                                               complessivi.
                        Jason edwards / national geographic Image collection




                                                                                                                                     5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 103
Relazione tra gli impatti per la produzione (e la cottura) e il trasporto della pasta
gCO2 per kg di alimento




                            1.000



                             100                                                                                                            Produzione

                                                                                                                                            Camion

                              10                                                                                                            Nave

                                                                                                                                            Aereo

                                1                                                                                                           Treno

                                    0           200     400     600     800     1.000     2.500     5.000     7.500     10.000   15.000
                                                                              km percorsi




                      Relazione tra gli impatti per la produzione (e la cottura) e il trasporto della carne bovina




                             40.000
  gCO2 per kg di alimento




                             30.000



                             20.000                                                                                                           Produzione

                                                                                                                                              Camion

                             10.000                                                                                                           Nave

                                                                                                                                              Aereo

                                        0                                                                                                     Treno

                                            0     200     400     600     800     1.000     2.500     5.000     7.500     10.000   15.000
                                                                                km percorsi




   104 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Relazione tra gli impatti per la produzione e il trasporto della frutta
gCO2 per kg di alimento




                          1.000



                           100                                                                                             Produzione

                                                                                                                           Camion

                            10                                                                                             Nave

                                                                                                                           Aereo

                              1                                                                                            Treno

                                  0   200   400   600   800    1.000   2.500   5.000    7.500     10.000     15.000
                                                              km percorsi




                                                                                       5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 105
James P. Blair / National Geographic Image Collection




                                           6. Quali approfondimenti
                                           per la prossima edizione
                                           106 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Per ogni categoria analizzata sono stati riportati i valori associati
a ciascun indicatore ambientale, provenienti da banche dati
e studi scientifici.

                                                                 1.titolo capitolo - 107
Un fattore protettivo contro le più diffuse malattie croniche è un elevato
                                        consumo di verdura, legumi, frutta e frutta secca, olio d’oliva e cereali; un
                                        moderato consumo di pesce e prodotti caseari
                                        (specialmente formaggio e yogurt) e vino; un basso consumo
                                        di carne rossa, carne bianca e acidi grassi saturi.
Gina Martin / National Geographic Image Collection




                                        108 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
1.titolo capitolo - 109
Questa	 prima	 edizione	 dello	 studio	 è	 stata	 impostata	 sulla	 base	 delle	 informa-
6.                             zioni	pubbliche	attualmente	disponibili	e	sulle	elaborazioni	effettuate	sulle	basi	di	
Quali                          ipotesi	semplici	e	facilmente	verificabili.	
approfondimenti                  Visto	 il	 vivace	 interesse	 che	 si	 sta	 sviluppando	 su	 questi	 temi	 e	 che	 il	 presente	
per la prossima                studio	 speriamo	 incentivi,	 ci	 si	 attende	 che	 nuove	 pubblicazioni	 e	 aggiornamenti	
edizione                       delle	banche	dati	impongano	in	futuro	l’aggiornamento	di	questo	documento.
                                 Per	questo	motivo	si	è	ritenuto	opportuno	indicare	nelle	seguenti	sezioni	le	linee	
                               di	 approfondimento	 che	 si	 prospettano	 necessarie	 per	 migliorare	 la	 qualità	 del	 la-
                               voro	svolto.




                       Nella	prossima	revisione	del	documento	sarà	opportuno	programmare	alcuni	ap-
6.1                  profondimenti	 mirati	 a	 migliorare	 il	 livello	 qualitativo	 delle	 informazioni	 presen-
Aumentare la         tate	con	particolare	riferimento	alla	copertura	statistica	dei	dati,	in	alcuni	casi	di-
copertura statistica somogenea,	 e	 all’omogeneità	 dei	 confini	 e	 delle	 ipotesi	 che	 stanno	 alla	 base	 delle	
dei dati e rendere   valutazioni	del	ciclo	di	vita.
omogenei i confini     Il	lavoro	da	sviluppare	sarà	quindi	quello	di	incrementare	il	campione	dei	dati	di-
LCA                  sponibili	 studiando	 nel	 dettaglio	 quelle	 filiere	 per	 le	 quali	 le	 informazioni	 sono	 al	
                     momento	più	limitate.
                       Al	momento	non	sono	stati	inseriti	i	salumi	e	i	condimenti	(a	eccezione	di	alcuni)	a	
                     causa	della	scarsità	o	assenza	di	studi	pubblicati	al	riguardo.
                       Anche	sui	derivati	del	latte,	quali	lo	yogurt	ed	il	burro,	non	sono	disponibili	studi,	
                     tanto	che	quando	questi	alimenti	sono	stati	impiegati	in	questo	lavoro	come	ingre-
                     dienti	di	alcune	ricette	si	è	dovuto	fare	alcune	assunzioni	riportate	in	modo	chiaro	
                     nel	testo.	
                                                                          Nel	 caso	 dei	 condimenti	 è	 opportu-
Un aspetto che si può ritenere rilevante nel no	 osservare	 come	 i	 possibili	 prodotti	
calcolo degli impatti ambientali di alcuni alimenti è sono	 molti	 ed	 estremamente	 variega-
                                                                       ti,	 dall’aceto	 (nelle	 diverse	 varietà)	 alla	
l’influenza che ha l’area geografica di produzione. maionese,	 prodotti	 estremamente	 dif-
                                                                       ferenti	tra	loro	sia	dal	punto	di	vista	nu-
                     trizionale	sia	per	quanto	riguarda	gli	aspetti	ambientali	a	essi	associati.
                       Per	alcuni	alimenti,	ad	esempio	dolci	e	biscotti,	i	dati	derivano	da	elaborazioni	del	
                     gruppo	 di	 lavoro	 a	 partire	 da	 alcune	 ricette	 disponibili	 su	 alcuni	 dei	 noti	 ricettari	
                     italiani	(Pellegrino	Artusi	e	Luigi	Carnacina)	che,	per	quanto	attendibili,	riguarda-
                     no	 esempi	 particolari:	 per	 questa	 ragione	 è	 opportuna	 ed	 auspicata	 un’estensione	
                     delle	valutazioni	in	modo	da	generalizzare	il	più	possibile	le	informazioni	riportate	
                     per	questa	tipologia	di	alimenti.	




                                 Un	altro	aspetto	che	si	può	ritenere	rilevante	nel	calcolo	degli	impatti	ambientali	
6.2                            di	 alcuni	 alimenti	 è	 l’influenza	 dell’area	 geografica	 di	 produzione.	 Questo	 fattore	
Tenere conto                   incide	sia	sugli	aspetti	di	natura	energetica,	sia	nel	calcolo	del	Water Footprint	per	
della provenienza              quanto	riguarda	la	componente	legata	all’evapotraspirazione.
geografica nella
valutazione                      Influenza dei mix energetici
dell’impatto
                               Per	quanto	riguarda	il	tema	dei	mix	energetici,	l’aspetto	certamente	preponderante	
                               è	legato	alla	produzione	e	all’utilizzo	dell’energia	elettrica.	Gli	aspetti	da	considerare	
                               sono	fondamentalmente	due:
                               n	 sulla	 base	 del	 mix	 energetico	 di	 produzione	 del	 singolo	 Paese	 alcuni	 processi	
                                  industriali	 possono	 essere	 alimentati	 con	 energia	 elettrica	 proveniente	 da	 mix	
                                  energetici	 molto	 diversi	 tra	 loro.	 Un	 esempio	 di	 questo	 sono	 i	 prodotti	 da	 forno	


110 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
(pane	e	biscotti)	i	cui	processi	nel	nord	Europa	sono	normalmente	alimentati	con	
   energia	elettrica	mentre	in	Italia	con	gas	naturale;
n	 il	mix	energetico	di	riferimento	-	nel	quale	le	fonti	rinnovabili	possono	avere	un	
   peso	 maggiore	 o	 minore	 –	 influisce	 nel	 calcolo	 delle	 emissioni	 di	 gas	 serra	 e,	 di	
   conseguenza,	 un	 maggiore	 o	 minore	 impatto	 in	 termini	 di	 Carbon Footprint	 ed	
   Ecological Footprint	per	la	parte	legata	all’Energy Land	a	parità	di	processo.
  Queste	informazioni	dovrebbero	essere	prese	in	considerazione	in	una	valutazio-
ne	approfondita	delle	filiere	in	modo	da	non	confondere	il	confronto	tra	gli	impatti	
di	due	produttori	(ad	esempio	uno	svedese	e	uno	italiano)	con	quello	di	due	alimenti	
in	generale.

  In	Figura	6.1,	ad	esempio,	vengono	riportati	i	dati	di	Carbon Footprint associati	a	
1	kWh	di	energia	elettrica	prodotta	in	alcuni	stati	europei	ed	extraeuropei.

  Figura	6.1	–	Emissioni	di	gas	serra	associate	alla	produzione	di	1	kWh	di	energia	elettrica	comprendendo	tutte	le	
fasi,	dall’estrazione	dei	combustibili	fino	alla	distribuzione	dell’energia	all’utente	finale.	I	dati	provengono	da	ela-
borazioni	fatte	dal	gruppo	di	lavoro	sulla	base	di	informazioni	provenienti	da	Ecoinvent	e	IEA	e	fanno	riferimento	
ai	mix	energetici	2008.

                                                   g CO2 equivalente per kWh

      Grecia

        USA

    Turchia
    Messico

  Germania

       Italia

     Russia
      Svezia

     Francia

   Norvegia

                0           200              400              600              800             1.000             1.200


    L’influenza	di	questa	informazione	potrebbe	essere	maggiore	per	quegli	alimenti	per	
i	 quali	 l’utilizzo	 di	 energia	 elettrica	 può	 costituire	 un	 aspetto	 ambientale	 significativo	
nell’intera	filiera	quali	quelli	per	cui	è	importante	la	catena	del	freddo.

  Influenza della componente geografica sui dati del Water Footprint

  Per	 quanto	 riguarda	 il	 calcolo	 del	 Water Footprint,	 uno	 dei	 parametri	 che	 lo	 com-
pongono,	la	green water,	è	strettamente	dipendente	dai	fattori	geografici	in	quanto	
calcolato	prendendo	in	considerazione	il	fattore	Et0	che	dipende	proprio	dalla	regio-
ne	 del	 Mondo	 presso	 la	 quale	 si	 coltiva	 il	 cereale	 o	 la	 pianta	 che	 sta	 alla	 base	 di	 un	
alimento.	
  In	questo	caso	l’influenza	di	questa	variabile	è	maggiore	nelle	coltivazioni	che	non	
prevedono	 un	 massiccio	 ricorso	 all’irrigazione	 lasciando	 quindi	 la	 voce	 green water
preponderante	nel	calcolo	del	consumo	di	acqua	complessivo.	A	titolo	di	esempio,	in	
Figura	6.2,	vengono	riportate	alcune	informazioni	legate	all’Et0	in	diverse	parti	del	
Mondo	dove	avviene	la	coltivazione	del	grano	duro.




                                                     6. Quali approfondimenti per la prossima edizione - 111
Figura	6.2	–	Variabilità	dell’Et0.	I	dati	provengono	per	l’Italia	da:	http://www.politicheagricole.it/ucea/Osservatorio/
                               miekfyi01_index_zon.htm	e	per	le	altre	parti	del	modo	da:	http://www.fao.org/nr/water/aquastat/gis/index3.stm

                                                                                            Piovosità - Et0

                                         Francia

                                      Nord Italia

                                    Centro Italia

                                         Canada

                                         Turchia
                                         Spagna

                                       Sud Italia

                                      Nord USA

                                          Grecia

                                        Messico

                                       Australia

                                 Sud Ovest USA

                                                    0      200          400         600          800        1.000        1.200       1.400        1.600
                                                                                               mm/mese



                                 La	 filiera	 di	 produzione	 degli	 alimenti	 è	 caratterizzata	 da	 due	 processi	 collaterali	
6.3                            funzionali	 al	 trasporto,	 alla	 conservazione	 e	 al	 consumo	 dei	 prodotti:	 la	 catena	 del	
Valutare l’influenza           freddo	e	la	cottura.
della catena del
freddo dei cibi e                Catena del freddo
completare l’analisi
sulle modalità di                Per	catena	del	freddo	si	intende	l’insieme	di	processi	volti	a	mantenere	un	prodotto	
cottura                        a	basse	temperature	(4°	C	o	adirittura	inferiori	a	0°	C)	dal	momento	della	sua	produ-
                               zione	fino	al	momento	del	consumo.	La	stima	degli	impatti	di	questa	fase,	essenzial-
                               mente	legati	al	consumo	di	energia	e	quindi	capaci	di	influire	sul	Carbon Footprint	e	
                               in	parte	sull’Ecological Footprint,	è	in	realtà	molto	complessa	perché	dipende	da	molti	
                               fattori	tra	i	quali	quelli	più	rilevanti	sono:
                               n	 la	natura	del	prodotto	alimentare;
                               n	 la	 distanza	 tra	 il	 posto	 in	 cui	 il	 prodotto	 viene	 realizzato	 e	 quello	 in	 cui	 viene	
                                  consumato.
                                 In	questa	prima	edizione	del	lavoro	la	catena	del	freddo	è	stata	quasi	sempre	tra-
                               scurata	e	per	questa	ragione	l’impatto	associato	ad	alcuni	degli	alimenti	trattati	po-
                               trebbe	essere	sottostimato	rispetto	a	quello	reale.	
                                 Nonostante	questo,	si	ritiene	opportuno	riportare	le	seguenti	considerazioni:
                               n	 i	processi	del	freddo	sono	ovviamente	più	rilevanti	quando	si	abbia	a	che	fare	con	
                                  alimenti	 che	 necessitano	 di	 temperature	 inferiori	 a	 0°	 C,	 quali	 ad	 esempio	 i	 sur-
                                  gelati	 che,	 inoltre,	 possono	 avere	 un	 tempo	 di	 permanenza	 a	 basse	 temperature	
                                  relativamente	lungo;
                               n	 alcuni	alimenti	per	i	quali	è	necessaria	la	catena	del	freddo,	ad	esempio	il	latte	e	i	
                                  prodotti	freschi,	hanno	una	data	di	scadenza	poco	distante	da	quella	di	produzione	
                                  (qualche	giorno)	entro	la	quale	il	prodotto	deve	essere	consumato;
                               n	 il	 pesce,	 soprattutto	 quello	 pescato	 di	 natura	 pelagica	 (quindi	 pescato	 in	 mare	
                                  aperto),	potrebbe	avere	una	catena	del	freddo	relativamente	lunga	se	si	considera	
                                  l’intervallo	 di	 tempo	 che	 intercorre	 tra	 il	 momento	 della	 pesca,	 l’arrivo	 in	 porto,	
                                  l’eventuale	trattamento,	il	trasporto,	la	vendita	e	il	consumo.

                                 In	Tabella	6.3	viene	riportata	una	stima	qualitativa	di	quanto	si	immagini	possa	
                               pesare	la	catena	del	freddo	sugli	alimenti	analizzati	in	questo	lavoro.


112 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	6.3	–	Analisi	qualitativa	dell’influenza	della	catena	del	freddo	sugli	impatti	(Carbon Footprint	e	Ecologi-
                          cal Footprint)	degli	alimenti	analizzati


                        Peso catena
    Alimento                                                                              Note
                         del freddo

  Frutta/verdura          BASSO                               Normalmente	è	necessaria	la	conservazione	in	frigorifero

     Legumi               NULLO                                                              -

      Pasta               NULLO                                                              -

       Riso               NULLO                                                              -

      Pane                NULLO                                                              -

    Zucchero              NULLO                                                              -

       Olio               NULLO                                                              -

      Dolci               NULLO                                                              -

     Biscotti             NULLO                                                              -

                                                     Normalmente	sono	necessari	la	conservazione	e	il	trasporto	in	frigorifero.		
      Carne               MEDIO
                                                                   Le	distanze	potrebbero	non	essere	brevi

      Uova                BASSO                              Potrebbe	essere	necessaria	la	conservazione	in	frigorifero

    Formaggio             BASSO                              Potrebbe	essere	necessaria	la	conservazione	in	frigorifero

                                                                Necessari	la	conservazione	e	il	trasporto	in	frigorifero.		
     Yogurt               MEDIO
                                                                        Distanze	e	tempi	normalmente	brevi
                                                              Necessari	la	conservazione	e	il	trasporto	in	frigorifero.		
      Burro               MEDIO
                                                                      Distanze	e	tempi	normalmente	brevi
                                                   Potrebbero	essere	necessarie	la	conservazione	e	il	trasporto	in	frigorifero.	
      Latte               MEDIO
                                                                     Distanze	e	tempi	normalmente	brevi

                                                 Potrebbero	essere	necessarie	la	conservazione	e	il	trasporto	in	frigorifero	o	a	
      Pesce                ALTO
                                                 temperature	di	surgelazione	anche	per	lunghe	distanze	e	per	lunghi	periodi


                            Cottura

                            Per	 quanto	 riguarda	 la	 cottura,	 necessaria	 per	 il	 consumo	 di	 alcuni	 alimenti,	 in	
                          questo	 lavoro	 sono	 state	 fatte	 delle	 ipotesi	 molto	 semplificative	 che	 riguardano	
                          unicamente	 il	 processo	 di	 bollitura	 o	 di	 grigliatura.	 È	 da	 tenere	 presente	 però	 che	
                          alcuni	 alimenti	 potrebbero	 essere	 sottoposti	 a	 processi	 di	 cottura	 più	 complessi	 o	
                          con	 livelli	 differenti	 a	 seconda	 del	 gusto	 del	 consumatore.	 In	 particolare	 ricadono	
                          in	 questa	 categoria	 le	 carni	 o	 il	 pesce.	 Il	 latte,	 infine,	 potrebbe	 essere	 consumato	
                          freddo	 o	 caldo:	 questo	 può	 influire	 ma	 in	 modo	 limitato	 sugli	 indicatori	 di	 Carbon	
                          ed	Ecological Footprint	dipendenti	dalle	emissioni	di	CO 2 .	Anche	in	questo	caso,	un	
                          approfondimento	 di	 questo	 lavoro	 potrebbe	 essere	 quello	 di	 mettere	 in	 relazione	
                          in	maniera	più	rigorosa	gli	impatti	associati	alla	cottura	di	differenti	ricette	con	la	
                          produzione	degli	alimenti.


                             In	questo	documento	è	stato	trattato	in	modo	preliminare	il	tema	della	stagiona-
6.4                       lità	dei	prodotti	agricoli,	essenzialmente	frutta	e	verdura.
Approfondire il tema         In	questo	senso,	un	possibile	approfondimento	dell’analisi	degli	impatti	potrebbe	
della stagionalità        essere	quello	di	studiare	con	maggior	rigore	le	filiere	di	produzione	dei	prodotti	or-
dei prodotti agricoli     tofrutticoli	 e,	 mettendoli	 in	 relazione	 con	 la	 loro	 reale	 stagionalità,	 valutare	 e	 far	
come variabile che        percepire	al	consumatore	come	e	di	quanto	gli	impatti	possano	variare	in	base	alle	
influenza l’impatto       sue	scelte	alimentari.


                                                                              6. Quali approfondimenti per la prossima edizione - 113
bibliografia
                                              organizzata per alimento
B. Anthony Stewart / National Geographic Image Collection




                                              114 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
1.titolo capitolo - 115
Tomasz Tomaszewski / National Geographic Image Collection




                                              116 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
1.titolo capitolo - 117
Alimenti derivanti dall’agricoltura



Mele
                                                                                                    Unità
  Indicatore                        Riferimento                                  Tipo                              Confini del sistema
                                                                                                  funzionale

                      L.	Milà	i	Canals,	G.M.	Burnip,	S.J.	Cowell,		                                                  Produzione	delle	
                                                                                                1	tonnellata	di	
                 Evaluation	of	the	environmental	impacts	of	apple	                                                    materie	prime	
                                                                                                mele	coltivate,	
   Carbon         production	using	Life	Cycle	Assessment	(LCA):		         Pubblicazioni	                              (fertilizzanti	e	
                                                                                                  pronte	per	
  Footprint          Case	study	in	New	Zealand,	Agriculture,	              Scientifiche                            pesticidi),	fase	campo	
                                                                                                essere	stoccate	
                  Ecosystems	and	Environment		114	(2006)	226–                                                       (coltivazione	delle	
                                                                                                 e/o	imballate
                                          238                                                                              mele)

   Water           http://www.waterfootprint.org/?page=files/                                    1	mela	(peso	=	     Informazione	non	
                                                                               Banca	Dati	
  Footprint               productgallery&product=apple                                            100	grammi)            disponibile

  Ecological      Global	Fooptrint	Network	riferita	alla	situazione		                                                Informazione	non	
                                                                               Banca	Dati		       1	kg	di	mele
  Footprint             Italiana	del	2001	(GFN	–	Italy	2001)                                                             disponibile



Arance e mandarini
                                                                                                  Unità
  Indicatore                           Riferimento                                 Tipo                            Confini del sistema
                                                                                                funzionale

   Carbon
                                                              Informazione	non	disponibile
  Footprint

   Water              http://www.waterfootprint.org/?page=files/                   Banca	     1	arancia	(peso	=	    Informazione	non	
  Footprint                 productgallery&product=orange                           Dati		      100	grammi)             disponibile

  Ecological     Global	Fooptrint	Network	riferita	alla	situazione	Italiana	       Banca	     1	kg	di	arance	o	     Informazione	non	
  Footprint                    del	2001	(GFN	–	Italy	2001)                          Dati		       mandarini              disponibile



Limoni e lime
                                                                                                  Unità
  Indicatore                           Riferimento                                 Tipo                            Confini del sistema
                                                                                                funzionale

   Carbon
                                                              Informazione	non	disponibile
  Footprint

   Water
                                                              Informazione	non	disponibile
  Footprint

  Ecological     Global	Fooptrint	Network	riferita	alla	situazione	Italiana	       Banca	      1	kg	di	limoni	o	    Informazione	non	
  Footprint                    del	2001	(GFN	–	Italy	2001)                          Dati		           lime               disponibile



Banane
                                                                                                  Unità
  Indicatore                           Riferimento                                 Tipo                            Confini del sistema
                                                                                                funzionale

   Carbon
                                                              Informazione	non	disponibile
  Footprint

   Water
                                                              Informazione	non	disponibile
  Footprint

  Ecological     Global	Fooptrint	Network	riferita	alla	situazione	Italiana	       Banca	                           Informazione	non	
                                                                                               1	kg	di	banane
  Footprint                    del	2001	(GFN	–	Italy	2001)                          Dati		                              disponibile




118 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Uva
                                                                                            Unità
 Indicatore                         Riferimento                             Tipo                             Confini del sistema
                                                                                          funzionale

   Carbon
                                                           Informazione	non	disponibile
  Footprint

   Water
                                                           Informazione	non	disponibile
  Footprint

 Ecological   Global	Fooptrint	Network	riferita	alla	situazione	Italiana	   Banca	                             Informazione	non	
                                                                                           1	kg	di	uva
 Footprint                  del	2001	(GFN	–	Italy	2001)                      Dati		                                disponibile



Fave
                                                                                            Unità
 Indicatore                         Riferimento                             Tipo                             Confini del sistema
                                                                                          funzionale

                                                                                                            Produzione	delle	materie	
   Carbon                                                                   Banca	                            prime	(fertilizzanti	e	
                       Ecoinvent	2004	(www.ecoinvent.ch)                                  1	kg	di	fave
  Footprint                                                                  Dati		                          pesticidi),	fase	campo	
                                                                                                            (coltivazione	delle	fave)

   Water
                                                           Informazione	non	disponibile
  Footprint

                                                                                                            Produzione	delle	materie	
 Ecological                                                                 Banca	                            prime	(fertilizzanti	e	
                       Ecoinvent	2004	(www.ecoinvent.ch)                                  1	kg	di	fave
 Footprint                                                                   Dati		                          pesticidi),	fase	campo	
                                                                                                            (coltivazione	delle	fave)



Piselli
                                                                                            Unità
 Indicatore                         Riferimento                             Tipo                             Confini del sistema
                                                                                          funzionale

                                                                                                            Produzione	delle	materie	
                                                                                                               prime	(fertilizzanti	e	
                                                                                                              pesticidi),	fase	campo	
   Carbon                                                                   Banca	
                       Ecoinvent	2004	(www.ecoinvent.ch)                                  1	kg	di	piselli    (coltivazione	dei	piselli)	
  Footprint                                                                  Dati	
                                                                                                               e	trasporto	ai	centri	
                                                                                                            regionali	di		lavorazione	
                                                                                                                 (distanza	10	km)

   Water
                                                           Informazione	non	disponibile
  Footprint

                  Global	Fooptrint	Network	riferita	alla	situazione	        Banca	                             Informazione	non	
                                                                                          1	kg	di	piselli
                        Italiana	del	2001	(GFN	–	Italy	2001)                 Dati		                                disponibile

                                                                                                            Produzione	delle	materie	
 Ecological                                                                                                    prime	(fertilizzanti	e	
 Footprint                                                                                                    pesticidi),	fase	campo	
                                                                            Banca	
                       Ecoinvent	2004	(www.ecoinvent.ch)                                  1	kg	di	piselli    (coltivazione	dei	piselli)	
                                                                             Dati		
                                                                                                               e	trasporto	ai	centri	
                                                                                                            regionali	di		lavorazione	
                                                                                                                 (distanza	10	km)




                                                                                          bibliografia organizzata per alimento - 119
Soia
                                                                                                 Unità
  Indicatore                           Riferimento                               Tipo                               Confini del sistema
                                                                                               funzionale

                                                                                                                  Coltivazione	della	soia	in	
                                                                                                                  Brasile	inclusi	i	consumi	
   Carbon                                                                       Banca	
                          Ecoinvent	2004	(www.ecoinvent.ch)                                     1	kg	di	soia          di	diesel	e	l’uso	di	
  Footprint                                                                      Dati	
                                                                                                                  macchinari,	fertilizzanti	
                                                                                                                          e	pesticidi

   Water              http://www.waterfootprint.org/?page=files/                Banca	                                Informazione	non	
                                                                                                1	kg	di	soia
  Footprint                productgallery&product=soybeans                       Dati	                                    disponibile

                                                                                                                  Coltivazione	della	soia	in	
                                                                                                                  Brasile	inclusi	i	consumi	
  Ecological                                                                    Banca	
                          Ecoinvent	2004	(www.ecoinvent.ch)                                     1	kg	di	soia          di	diesel	e	l’uso	di	
  Footprint                                                                      Dati	
                                                                                                                  macchinari,	fertilizzanti	
                                                                                                                          e	pesticidi



Lattuga
                                                                       Unità
  Indicatore          Riferimento                  Tipo                                                Confini del sistema
                                                                     funzionale

                 Hospido	A.,	Milà	i	Canals,	                                              Produzione	delle	materie	prime	(fertilizzanti	e	
                   McLaren,	Truninger,	                                                  pesticidi),	fase	campo	(coltivazione	della	lattuga)	
                   Edwards-Jones,	Clift,	                                                 e	trasporto	al	centro	di	distribuzione	regionale
                     2009,	The	role	of	
   Carbon         seasonality	in	lettuce	      Pubblicazioni	
                                                                    1	kg	di	lattuga
  Footprint        consumption:	a	case	         Scientifiche	                             Produzione	delle	materie	prime	(fertilizzanti	e	
                 study	of	environmental	                                                 pesticidi),	fase	campo	(coltivazione	della	lattuga	
                    and	social	aspects,	                                                  in	serra)	e	trasporto	al	centro	di	distribuzione	
                 International	Journal	of	                                                                   regionale
                  LCA	(14)	pp.	381–391

   Water
                                                                Informazione	non	disponibile
  Footprint

  Ecological
                                                                Informazione	non	disponibile
  Footprint




120 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Pomodori
                                                                                           Unità
 Indicatore                   Riferimento                              Tipo                                        Confini del sistema
                                                                                         funzionale

               Andersson	K.,	2000,	LCA	of	Food	Products	                                   1000	kg	               Fase	campo	(coltivazione	
                                                                   	Pubblicazioni	
                and	Production	Systems,	International	                                    di	ketchup	             dei	pomodori),	trasporto	e	
                                                                    Scientifiche
                  Journal	of	LCA	5	(4)	pp.	239	–	248                                      consumato             lavorazione,	fase	di	consumo
   Carbon
  Footprint                                                                                                       Produzione	delle	materie	
                                                                                                                     prime	(fertilizzanti	e	
                      LCA	Food	(www.LCAfood.dk)                     Banca	Dati	         1	kg	di	pomodori
                                                                                                                    pesticidi),	fase	campo	
                                                                                                                 (coltivazione	dei	pomodori)

   Water
                                                              Informazione	non	disponibile
  Footprint

                   Global	Fooptrint	Network	riferita	alla	
 Ecological
                 situazione	Italiana	del	2001	(GFN	–	Italy	         	Banca	Dati         1	kg	di	pomodori        Informazione	non	disponibile
 Footprint
                                   2001)



Cipolle
                                                                                                Unità
 Indicatore                         Riferimento                                 Tipo                                  Confini del sistema
                                                                                              funzionale

   Carbon
                                                              Informazione	non	disponibile
  Footprint

   Water
                                                              Informazione	non	disponibile
  Footprint

 Ecological   Global	Fooptrint	Network	riferita	alla	situazione	Italiana	      	Banca	                                  Informazione	non	
                                                                                              1	kg	di	cipolle
 Footprint                  del	2001	(GFN	–	Italy	2001)                          Dati                                       disponibile



Patate
                                                                       Unità
 Indicatore             Riferimento                   Tipo                                              Confini del sistema
                                                                     funzionale

                                                                   1	kg	di	patate	al	      Produzione	delle	materie	prime	(fertilizzanti	e	
                                                                        campo             pesticidi),	fase	campo	(coltivazione	delle	patate)
   Carbon                                            	Banca	
               LCA	Food	(www.LCAfood.dk)
  Footprint                                            Dati                                Produzione	delle	materie	prime	(fertilizzanti	e	
                                                                   1	kg	di	patate	al	
                                                                                          pesticidi),	fase	campo	(coltivazione	delle	patate)	
                                                                      dettaglio
                                                                                            trasporto	fino	ai	punti	di	vendita	al	dettaglio


                http://www.waterfootprint.
   Water                                             Banca	
                      org/?page=files/                              1	kg	di	patate                 Informazione	non	disponibile
  Footprint                                           Dati	
              productgallery&product=potato


              Global	Fooptrint	Network	riferita	
                                                     Banca	
              alla	situazione	Italiana	del	2001	                    1	kg	di	patate                 Informazione	non	disponibile
                                                      Dati	
                      (GFN	–	Italy	2001)
 Ecological
 Footprint
                                                                                           Produzione	delle	materie	prime	(fertilizzanti	e	
                   Ecoinvent	2004	(www.              Banca	
                                                                    1	kg	di	patate        pesticidi),	fase	campo	(coltivazione	delle	patate)	
                        ecoinvent.ch)                 Dati	
                                                                                           e	trasporto	all’azienda	agricola	(distanza	1	km)




                                                                                               bibliografia organizzata per alimento - 121
Alimenti derivanti da lavorazione di prodotti agricoli



Pasta
                                                                                             Unità
  Indicatore                         Riferimento                             Tipo                                 Confini del sistema
                                                                                           funzionale

   Carbon
                   Barilla,	Dichiarazione	ambientale	di	prodotto	                                                Coltivazione	del	grano,	
  Footprint
                   applicata	alla	pasta	secca	di	semola	di	grano	                                               produzione	della	semola,	
                 duro	prodotta	in	Italia	e	confezionata	in	astuccio	                      1	kg	pasta	secca	      produzione	della	pasta,	
   Water                                                                 Pubblicazioni	
                    di	cartoncino,	Revisione:	1	-	Valida	un	anno	                           di	semola	di	        trasporto	delle	materie	
  Footprint                                                               certificate
                  dall’approvazione,	Dichiarazione	Ambientale	di	                            grano	duro            prime	e	dei	prodotti	
                Prodotto	Pre-Certificata	-	Numero	di	Registrazione:	                                            presso	le	piattaforme	di	
  Ecological
                 S-EP-00039,	Data	di	Approvazione:	19/08/2009                                                         distribuzione
  Footprint



Riso
                                                                          Unità
  Indicatore              Riferimento                     Tipo                                        Confini del sistema
                                                                        funzionale

                 Blengini	GA,	Busto	M.,	2008,	
                  The	life	cycle	of	rice:	LCA	of	
                  alternative	agri-food	chain	                                            Produzione	delle	materie	prime	(fertilizzanti	
                                                      	Pubblicazioni	
                   management	systems	in	                                1	kg	di	riso     e	pesticidi),	fase	campo	(coltivazione	del	riso),	
                                                       Scientifiche
                   Vercelli	(Italy),	Journal	of	                                             raffinazione,	trasporto		fino	al	dettaglio
   Carbon
                 Environmental	Management	
  Footprint
                   pp.	1512-1522,	Vol.	90(3)

                                                                                          Produzione	delle	materie	prime	(fertilizzanti	e	
                    Ecoinvent	2004	(www.
                                                       Banca	Dati	      1	kg	di	risone    pesticidi),	fase	campo	(coltivazione	e	raccolta	
                         ecoinvent.ch)
                                                                                                              del	riso)

                 http://www.waterfootprint.
   Water
                       org/?page=files/                Banca	Dati	       1	kg	di	riso             Informazione	non	disponibile
  Footprint
                 productgallery&product=rice

                    Global	Fooptrint	Network	
                 riferita	alla	situazione	Italiana	    Banca	Dati	       1	kg	di	riso             Informazione	non	disponibile
                   del	2001	(GFN	–	Italy	2001)
  Ecological
  Footprint
                                                                                          Produzione	delle	materie	prime	(fertilizzanti	e	
                        Ecoinvent	2004	
                                                       	Banca	Dati       1	kg	di	riso     pesticidi),	fase	campo	(coltivazione	e	raccolta	
                      (www.ecoinvent.ch)
                                                                                                              del	riso)




122 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Pane
                                                                            Unità
 Indicatore            Riferimento                     Tipo                                              Confini del sistema
                                                                          funzionale

                                                                                               Coltivazione	del	grano,	produzione	della	
                                                                                                     semola,	produzione	del	pane
                                                                        1	kg	di	pagnotta	
                                                                             fresca            Coltivazione	del	grano,	produzione	della	
                                                                                               semola,	produzione	del	pane,	trasporto	
                                                                                                           fino	al	dettaglio

                                                                                               Coltivazione	del	grano,	produzione	della	
                                                                                                     semola,	produzione	del	pane
                                                                        1	kg	di	pagnotta	
                                                                           surgelata           Coltivazione	del	grano,	produzione	della	
                                                                                               semola,	produzione	del	pane,	trasporto	
                                                          	                                                fino	al	dettaglio
               LCA	Food	(www.LCAfood.dk)
                                                    	Banca	Dati                                Coltivazione	del	grano,	produzione	della	
                                                                                                     semola,	produzione	del	pane
  Carbon
                                                                         1	kg	di	pane	di	
 Footprint
                                                                         grano	(fresco)        Coltivazione	del	grano,	produzione	della	
                                                                                               semola,	produzione	del	pane,	trasporto	
                                                                                                           fino	al	dettaglio

                                                                                               Coltivazione	del	grano,	produzione	della	
                                                                                                     semola,	produzione	del	pane
                                                                        1	kg	di	pane	di	
                                                                       grano	(surgelato)       Coltivazione	del	grano,	produzione	della	
                                                                                               semola,	produzione	del	pane,	trasporto	
                                                                                                           fino	al	dettaglio

              Andersson	K.,	Ohlsson	T.,	1999,	
              Life	Cycle	Assessment	of	Bread	                                                  Coltivazione	del	grano,	produzione	della	
                                                   Pubblicazioni	
               Produced	on	Different	Scales,	                             1	kg	di	pane        semola,	produzione	del	pane	(industriale,	
                                                    Scientifiche
              International	Journal	of	LCA,	4	                                                            locale	e	casalinga)
                          (1)	25–40

               http://www.waterfootprint.
 Water
                     org/?page=files/               	Banca	Dati           1	kg	di	pane              Informazione	non	disponibile
 Footprint
              productgallery&product=bread

 Ecological     Elaborazioni	effettuate	dal	                                                   Coltivazione	del	grano	e	produzione	della	
                                                          -	              1	kg	di	pane
 Footprint           gruppo	di	lavoro                                                                semola,	produzione	del	pane



Zucchero di barbabietola
                                                                     Unità
 Indicatore            Riferimento                 Tipo                                              Confini del sistema
                                                                   funzionale

                       LCA	Food	
                                                   	Banca	
               (http://www.LCAfood.dk/                                                           Informazione	non	disponibile
                                                     Dati
               products/crops/sugar.htm)
  Carbon                                                          1	kg	di	zucchero	
 Footprint                                                        di	barbabietola
                                                                                          Coltivazione	e	trasporto	alla	raffineria	delle	
                     Ecoinvent	2004	               Banca	
                                                                                         barbabietole	per	la	trasformazione	in	zucchero	
                   (www.ecoinvent.ch)               Dati	
                                                                                                 (confezionamento	è	escluso)

  Water
                                                              Informazione	non	disponibile
 Footprint

                 Global	Fooptrint	Network	
                                                   Banca	
              riferita	alla	situazione	Italiana	                                                 Informazione	non	disponibile
                                                    Dati	
                del	2001	(GFN	–	Italy	2001)
 Ecological                                                       1	kg	di	zucchero	
 Footprint                                                        di	barbabietola
                                                                                          Coltivazione	e	trasporto	alla	raffineria	delle	
                     Ecoinvent	2004	               Banca	
                                                                                         barbabietole	per	la	trasformazione	in	zucchero	
                   (www.ecoinvent.ch)               Dati	
                                                                                                  (confezionamento	escluso)




                                                                                              bibliografia organizzata per alimento - 123
Zucchero di canna
                                                                              Unità
  Indicatore              Riferimento                     Tipo                                              Confini del sistema
                                                                            funzionale

                 Ramjeawon	T.,	2004,	Life	Cycle	
                                                                                                       Produzione	delle	materie	prime	
                         Assessment	of		
                                                      	Pubblicazioni	    1	t	di	zucchero	di	        (fertilizzanti	e	pesticidi),	fase	campo	
                  Cane-Sugar	on	the	Island	of	
                                                       Scientifiche      canna	esportato            (coltivazione	e	raccolta	della	canna),	
                 Mauritius,	International	Journal	
   Carbon                                                                                            raffinazione	e	produzione	zucchero
                   of	LCA	9	(4)	pp.	254	–	260
  Footprint
                                                                                                 Coltivazione	e	trasporto	alla	raffineria	della	
                        Ecoinvent	2004		                                  1	kg	di	zucchero	
                                                       Banca	Dati	                                canna	per	la	trasformazione	in	zucchero	
                       www.ecoinvent.ch)                                      di	canna
                                                                                                         (confezionamento	escluso)

                  http://www.waterfootprint.
   Water                                                                  1	kg	di	zucchero	
                        org/?page=files/               	Banca	Dati                                      Informazione	non	disponibile
  Footprint                                                                   di	canna
                 productgallery&product=sugar

                 Global	Fooptrint	Network	riferita	
                 alla	situazione	Italiana	del	2001	    Banca	Dati	                                      Informazione	non	disponibile
                         (GFN	–	Italy	2001)
  Ecological                                                              1	kg	di	zucchero	
  Footprint                                                                   di	canna
                                                                                                 Coltivazione	e	trasporto	alla	raffineria	della	
                        Ecoinvent	2004	
                                                       	Banca	Dati                                canna	per	la	trasformazione	in	zucchero	
                      (www.ecoinvent.ch)
                                                                                                         (confezionamento	escluso)



Olio di oliva
                                                                              Unità
  Indicatore              Riferimento                     Tipo                                              Confini del sistema
                                                                            funzionale

                     Avraamides	M.,	Fatta	D.,	
                  2008,	Resource	consumption	                                                          Produzione	delle	materie	prime	
                    and	emissions	from	olive	                                                       (fertilizzanti	e	pesticidi),	fase	campo	
   Carbon                                             	Pubblicazioni	     1	l	di	olio	extra-
                    oil	production:	a	life	cycle	                                                    (coltivazione	e	raccolta	delle	olive),	
  Footprint                                            Scientifiche       vergine	di	oliva
                 inventory	case	study	in	Cyprus,	                                                 trasporto,	produzione	dell’olio	e	gestione	
                  Journal	of	Cleaner	Production	                                                                  degli	scarti
                          16	pp.	809-821

   Water           Elaborazioni	effettuate	dal	                                                     Coltivazione	delle	olive	e	produzione	
                                                            -	            1	l	di	olio	di	oliva
  Footprint             gruppo	di	lavoro                                                                          dell’olio

  Ecological       Elaborazioni	effettuate	dal	                                                     Coltivazione	delle	olive	e	produzione	
                                                            	-            1	l	di	olio	di	oliva
  Footprint             gruppo	di	lavoro                                                                          dell’olio



Olio di palma
                                                                              Unità
  Indicatore              Riferimento                     Tipo                                              Confini del sistema
                                                                            funzionale

                 Yusoff	S.	and	Hansen	SB.,	2007,	
                 Feasibility	Study	of	Performing	                                                      Produzione	delle	materie	prime	
   Carbon         an	Life	Cycle	Assessment	on	        Pubblicazioni	     1000	kg	di	olio	di	        (fertilizzanti	e	pesticidi),	fase	campo	
  Footprint       Crude	Palm	Oil	Production	in	        Scientifiche	       palma	crudo              (coltivazione	e	raccolta),	trasporto	(è	
                 Malaysia,	International	Journal	                                                   esclusa	la	raffinazione	finale	dell’olio)
                    of	LCA	12	(1)	pp	50	–	58

   Water
                                                                 Informazione	non	disponibile
  Footprint

  Ecological
                                                                 Informazione	non	disponibile
  Footprint




124 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Olio vegetale (olio di soia e di colza)
                                                                                           Unità
 Indicatore                        Riferimento                            Tipo                             Confini del sistema
                                                                                         funzionale

   Carbon                                                                	Banca	          1	l	di	olio	
                           LCA	Food	(www.LCAfood.dk)
  Footprint                                                                Dati           vegetale

   Water
                                                          Informazione	non	disponibile
  Footprint

 Ecological
                                                          Informazione	non	disponibile
 Footprint



Dolci
                                                                                           Unità
 Indicatore                        Riferimento                            Tipo                             Confini del sistema
                                                                                         funzionale

   Carbon
  Footprint
                                                                                                            Fase	di	campo	(per	
                                                                                                             le	materie	prime),	
   Water
                    Elaborazioni	effettuate	dal	gruppo	di	lavoro            	-           1	kg	di	dolce          preparazione	
  Footprint
                                                                                                           dell’impasto	e	cottura	
                                                                                                                 (casalinga)
 Ecological
 Footprint



Biscotti
                                                                                           Unità
 Indicatore                        Riferimento                            Tipo                             Confini del sistema
                                                                                         funzionale

   Carbon
  Footprint
                                                                                                            Fase	di	campo	(per	
   Water                                                                                                     le	materie	prime),	
                    Elaborazioni	effettuate	dal	gruppo	di	lavoro            -	       1	kg	di	biscotti
  Footprint                                                                                                     preparazione	
                                                                                                           dell’impasto	e	cottura
 Ecological
 Footprint




                                                                                         bibliografia organizzata per alimento - 125
Alimenti derivanti da allevamento

Carne bovina (carne rossa)


                                                                                           Unità
  Indicatore                      Riferimento                            Tipo                                  Confini del sistema
                                                                                         funzionale

                                                                                                                  Allevamento	e	
                                                                                                                  macellazione
                                                                                         1	kg	di	filetto	
                                                                                         (tenderloin)              Allevamento,	
                                                                                                              macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                                   Allevamento,	
                                                                                         1	kg	di	filetto	
                                                                                                              macellazione,	trasporto		
                                                                                            (fillet)*
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                                   Allevamento,	
                                                                                       1	kg	di	capocollo*     macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                                   Allevamento,	
                                                                                       1	kg	di	bistecca*      macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                                   Allevamento,	
                                                                                       1	kg	di	foreend*       macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio
                           LCA	Food	(www.LCAfood.dk)                   Banca	Dati	
                                                                                                                   Allevamento,	
                                                                                       1	kg	di	outside*       macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

   Carbon                                                                                                          Allevamento,	
                                                                                             1	kg	di	
  Footprint                                                                                                   macellazione,	trasporto		
                                                                                          fianchetto*
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                                  Allevamento	e	
                                                                                                                  macellazione
                                                                                         1	kg	di	girello
                                                                                                                   Allevamento,	
                                                                                                              macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                                  Allevamento	e	
                                                                                                                  macellazione
                                                                                         1	kg	di	carne	
                                                                                           macinata                Allevamento,	
                                                                                                              macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                                  Allevamento	e	
                                                                                                                  macellazione
                           LCA	Food	(www.LCAfood.dk)                   Banca	Dati        1	kg	di	stinco
                                                                                                                   Allevamento	,	
                                                                                                              macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

                  Ogino,	A	et	al.,	2007,	Evaluating	Environmental	
                                                                                       1	vitello	da	carne		     Nascita	del	vitello,	
                 Impacts	of	the	Japanese	beef	cow-calf	system	by	    Pubblicazioni	
                                                                                         (pronto	per	il	      ingrasso,	allevamento	
                 the	life	cycle	assessment	method,	Animal	Science	    Scientifiche
                                                                                            macello)          (dalla	culla	al	cancello)
                                Journal	78,	pp.	424-432




126 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Unità
  Indicatore                            Riferimento                                 Tipo                                Confini del sistema
                                                                                                     funzionale

                    Casey,	J.W.	&	Holden,	N.M.,	2006a,	Quantification	
                    of	GHG	emissions	from	sucker-beef	production	in	
                         Ireland,	Agricultural	Systems	90,	79-98	
                                                                                                                         Nascita	del	vitello,	
                                                                                Pubblicazioni	
                                                                                                     1	kg	di	carne     ingrasso,	allevamento	
                    Casey,	J.W.	&	Holden,	N.M.,	2006b,	GHG	emissions	            Scientifiche
                                                                                                                       (dalla	culla	al	cancello)
                      from	conventional,	agri-environmental	and	
                       organic	Irish	suckler	beef	units,	Journal	of	
                           Environmental	Quality	35,	231-239

                                                                                                                         Nascita	del	vitello,	
                                                                                Pubblicazioni	
                     Williams,	A.G.,	Audsley,	E	&	Sanders,	D.L.,	2006,	                                                ingrasso,	allevamento	
                                                                                 Scientifiche
                      Determining	the	environmental	burdens	and	                                                       (dalla	culla	al	cancello)
                     resource	use	in	the	production	of	agricultural	
                                                                                                       1	t	di	carne	
                      and	horticultural	commodities,	Main	Report,	                                                         Nascita	del	vitello		
                                                                                                     	(peso	morto)
                    Defra	Research	project	IS0205,	Bedford:	Cranfield	                                                  (allattato		al	100%	da	
                                                                                Pubblicazioni	
                     University	and	Defra,	available	at	www.silsoe.                                                       mucche),	ingrasso,	
                                                                                 Scientifiche
                                      cranfield.ac.uk                                                                  allevamento	(dalla	culla	
                                                                                                                              al	cancello)	

                   Verge,	XCP	et	al.,	2008,	Greenhouse	gas	emissions	
                                                                                                                         Nascita	del	vitello,	
                     from	the	Canadian	beef	industry,	Agricultural	
                                                                                                                       ingrasso,	allevamento	
                                 Systems	98,	126-134

   Carbon             Cederberg	C.,	Meyer,	D.	&	Flysjö,	A.,	2009a,	Life	
  Footprint            Cycle	Inventory	of	greenhouse	gas	emissions	
                       and	use	of	land	and	energy	of	Brazilian	beef	                                                   Ingrasso,	allevamento	
                     production,	SIK-Rapport	792,	SIK	–	Institutet	för	                                                (macellazione	esclusa)
                    Livsmedel	och	Bioteknik,	Göteborg,	ISBN	978-91-
                                       7290-283-1

                       Cederberg	C.,	Sonesson,	U.,	Davis,	J.	&	Sund,	
                       V.,	2009b,	Greenhouse	gas	emissions	from	                                                         Nascita	del	vitello,	
                   production	of	meat,	milk	and	eggs	in	Sweden	1990	                                                   ingrasso,	allevamento,	
                                                                                Pubblicazioni	
                     and	2005,	SIK-Rapport	793,	SIK	–	Institutet	för	                                1	kg	di	carne     macellazione,	trasporto		
                                                                                 Scientifiche
                    Livsmedel	och	Bioteknik,	Göteborg,	ISBN	978-91-                                                     e	vendita	al	dettaglio	
                                      7290-284-8

                   Cederberg	C.	&	Darelius,	K.,	2000,	Livscykelanalys	
                           (LCA)	av	nötkött	-	en	studie	av	olika	
                    produktionsformer	(Life	Cycle	Assessment	(LCA)	                                                    Ingrasso,	allevamento	
                    of	beef	–	a	study	of	different	production	forms,	in	                                                  (fino	al	cancello)
                   Swedish),	Naturresursforum,	Landstinget	Halland,	
                                         Halmstad

                        Cederberg	C.	and	Stadig	M.,	2003,	System	
                                                                                                                         Nascita	del	vitello,	
                   Expansion	and	Allocation	in	Life	Cycle	Assessment	
                                                                                                                       ingrasso,	allevamento	
                    of	Milk	and	Beef	Production,	International	Journal	
                                                                                                                       (dalla	culla	al	cancello)
                                 of	LCA	8	(6)	pp.	350	-356

   Water              http://www.waterfootprint.org/?page=files/                                                          Informazione	non	
                                                                                 Banca	Dati	         1	kg	di	carne
  Footprint                  productgallery&product=beef                                                                      disponibile

                      Bagliani	M.,	Carechino	M.,	Martini	F.,	2009,	La	
                    contabilità	ambientale	applicata	alla	produzione	
  Ecological        zootecnica,	l’impronta	ecologica	dell’allevamento	         	Pubblicazioni	                           Nascita	del	vitello,	
                                                                                                     1	kg	di	carne
  Footprint            di	bovini	di	razza	piemontese,	IRES	(Istituto	           Scientifiche                           ingrasso,	allevamento
                   Ricerche	Economico	Sociali	del	Piemonte),	Regione	
                             Piemonte,	Collana	ambiente	29



* il valore del CF relativo ad 1 kg di queste carni è lo stesso in uscita dal macello e alla vendita al dettaglio




                                                                                                     bibliografia organizzata per alimento - 127
Carne suina (carne bianca)


                                                                                            Unità
  Indicatore                       Riferimento                             Tipo                                Confini del sistema
                                                                                          funzionale

                                                                                                                  Allevamento	e	
                                                                                                                  macellazione
                                                                                          1	kg	di	filetto	
                                                                                          (tenderloin)             Allevamento,	
                                                                                                              macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                                  Allevamento	e	
                                                                                                                  macellazione
                                                                                        1	kg	di	prosciutto	
                           LCA	Food	(www.LCAfood.dk)                    	Banca	Dati
                                                                                           e	pancetta              Allevamento,	
                                                                                                              macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                                  Allevamento	e	
                                                                                                                  macellazione
                                                                                          1	kg	di	carne	
                                                                                            macinata               Allevamento,	
                                                                                                              macellazione,	trasporto		
                                                                                                               e	vendita	al	dettaglio
   Carbon
  Footprint       Williams,	A.G.,	Audsley,	E	&	Sanders,	D.L.,	2006,	
                   Determining	the	environmental	burdens	and	
                  resource	use	in	the	production	of	agricultural	                                               Nascita	del	maiale,	
                                                                                        1	t	di	carne	(peso	
                   and	horticultural	commodities,	Main	Report,	                                               ingrasso,	allevamento	
                                                                                               morto)
                 Defra	Research	project	IS0205,	Bedford:	Cranfield	                                           (dalla	culla	al	cancello)	
                  University	and	Defra,	available	at	www.silsoe.
                                   cranfield.ac.uk

                     Basset-Mens,	C.	&	van	der	Werf,	H.,	2003	,	
                   Scenario-based	environmental	assessment	of	         Pubblicazioni	
                                                                                                                 Nascita	del	maiale,	
                  farming	systems	–	the	case	of	pig	production	in	      Scientifiche
                                                                                                               ingrasso,	allevamento	
                 France,	Agriculture,	Ecosystems	and	Environment	
                                 (105),	pp.	127-144
                                                                                          1	kg	di	carne
                   Cederberg	C.	&	Flysjö	A.,	2004,	Environmental	
                    assessment	of	future	pig	farming	systems	–	
                                                                                                                Nascita	del	maiale,	
                  quantifi	cation	of	three	scenarios	from	the	FOOD	
                                                                                                              ingrasso,	allevamento	e	
                    21	synthesis	work,	SIK	Report	723,	SIK	–	The	
                                                                                                                   macellazione	
                   Swedish	Institute	for	Food	and	Biotechnology,	
                            Göteborg,	ISBN91-7290-236-1

                     Eriksson	S.,	Elmquist	H.,	Stern	S.	&	Nybrant	
                    T.,	2005,	Environmental	systems	analysis	of	                                                 Nascita	del	maiale,	
                     pig	production	–	The	impact	of	feed	choice,	                                              ingrasso,	allevamento
                   International	Journal	of	LCA	10	(2)	pp.	143-154
   Carbon                                                              Pubblicazioni	
                     Cederberg	C.,	Sonesson,	U.,	Davis,	J.	&	Sund,	                       1	kg	di	carne
  Footprint                                                             Scientifiche
                     V.,	2009b,	Greenhouse	gas	emissions	from	                                                  Nascita	del	maiale,	
                 production	of	meat,	milk	and	eggs	in	Sweden	1990	                                            ingrasso,	allevamento,	
                   and	2005,	SIK-Rapport	793,	SIK	–	Institutet	för	                                           macellazione,	trasporto,	
                  Livsmedel	och	Bioteknik,	Göteborg,	ISBN	978-91-                                               vendita	al	dettaglio
                                    7290-284-8

   Water           http://www.waterfootprint.org/?page=files/                                                    Informazione	non	
                                                                        Banca	Dati	       1	kg	di	carne
  Footprint               productgallery&product=pork                                                                disponibile

  Ecological      Global	Fooptrint	Network	riferita	alla	situazione	                                             Informazione	non	
                                                                        Banca	Dati	       1	kg	di	carne
  Footprint             Italiana	del	2001	(GFN	–	Italy	2001)                                                         disponibile




128 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Carne avicola (carne bianca)


                                                                                           Unità
 Indicatore                     Riferimento                              Tipo                                 Confini del sistema
                                                                                         funzionale

                                                                                                                 Allevamento	e	
                                                                                                                 macellazione
                                                                                         1	kg	di	pollo	
                                                                                            fresco                Allevamento,	
                                                                                                             macellazione,	trasporto		
                                                                                                              e	vendita	al	dettaglio
                        LCA	Food	(www.LCAfood.dk)                     	Banca	Dati
                                                                                                                 Allevamento	e	
                                                                                                                 macellazione
                                                                                         1	kg	di	pollo	
                                                                                          surgelato               Allevamento,	
                                                                                                             macellazione,	trasporto		
                                                                                                              e	vendita	al	dettaglio

                     Tynelius,	G.,	2008,	Klimatpåverkan	och	
               förbättringsåtgärder	för	Lantmännens	livsmedel–	
              fallstudie	Kronfågels	slaktkyckling	(Climate	Impact	
  Carbon         and	Improvement	potentials	for	Lantmännen’s	        	Pubblicazioni	                         Allevamento,	ingrasso	e	
 Footprint                                                                               1	kg	di	carne
                chicken,	in	Swedish),	Masters	Thesis	2008,	Dept.	     Scientifiche                                macellazione
                 of	Technology	and	Society,	Environmental	and	
                Energy	Systems	Studies,	Lund	University,	Lund,	
                                     Sweden

              Pelletier	N.,	2008,	Environmental	performance	in	
              the	US	poultry	sector:	Life	cycle	energy	use	and	                                                 Nascita	del	pollo,	
                                                                     Pubblicazioni	    1	t	di	pollo	(peso	
              greenhouse	gas,	ozone	depleting,	acidifying	and	                                               ingrasso,	allevamento	
                                                                      Scientifiche	           vivo)
              eutrophying	emissions,	Agricultural	Systems	98,	                                               (dalla	culla	al	cancello)
                                   pp.	67-73

                  Cederberg	C.,	Sonesson,	U.,	Davis,	J.	&	Sund,	
                  V.,	2009b,	Greenhouse	gas	emissions	from	                                                     Nascita	del	pollo,	
              production	of	meat,	milk	and	eggs	in	Sweden	1990	      	Pubblicazioni	                         ingrasso,	allevamento,	
                                                                                         1	kg	di	carne
                and	2005,	SIK-Rapport	793,	SIK	–	Institutet	för	      Scientifiche                           macellazione,	trasporto		
               Livsmedel	och	Bioteknik,	Göteborg,	ISBN	978-91-                                                e	vendita	al	dettaglio
                                 7290-284-8

                                                                                                                 Nascita	del	pollo,	
               Williams,	A.G.,	Audsley,	E	&	Sanders,	D.L.,	2006,	
                                                                                                              ingrasso,	allevamento	
                Determining	the	environmental	burdens	and	
                                                                                                                  (allevamento	
               resource	use	in	the	production	of	agricultural	
                                                                     Pubblicazioni	                              convenzionale)
                and	horticultural	commodities,	Main	Report,	                             1	kg	di	carne
                                                                      Scientifiche	
              Defra	Research	project	IS0205,	Bedford:	Cranfield	
                                                                                                                 Nascita	del	pollo,	
               University	and	Defra,	available	at	www.silsoe.
                                                                                                              ingrasso,	allevamento	
                                cranfield.ac.uk
                                                                                                               (allevamento	a	terra)

  Water         http://www.waterfootprint.org/?page=files/                                                      Informazione	non	
                                                                      Banca	Dati	        1	kg	di	carne
 Footprint            productgallery&product=chicken                                                                disponibile

 Ecological    Global	Fooptrint	Network	riferita	alla	situazione	                                               Informazione	non	
                                                                      Banca	Dati	        1	kg	di	carne
 Footprint           Italiana	del	2001	(GFN	–	Italy	2001)                                                           disponibile




                                                                                         bibliografia organizzata per alimento - 129
Formaggio


                                                                                             Unità
  Indicatore                          Riferimento                                 Tipo                         Confini del sistema
                                                                                           funzionale

                                                                                                              Estrazione	delle	materie	
                                                                                         1	kg	di	formaggio	
                  Berlin	J.,	Environmental	life	cycle	assessment	(LCA)	of	                                    prime	e	degli	ingredienti	
   Carbon                                                                                    semi-duro	
                 Swedish	semi-hard	cheese	,	International	Dairy	Journal	           	                           necessari	per	produrre	
  Footprint                                                                                (avvolto	nella	
                                   12	(2002)	pp.	939–953                                                        il	formaggio	fino	alla	
                                                                                              plastica)
                                                                                                                gestione	degli	scarti

   Water              http://www.waterfootprint.org/?page=files/                                                   Informazione		
                                                                                   	     1	kg	di	formaggio
  Footprint                 productgallery&product=cheese                                                         non	disponibile

  Ecological                                                                                                    Confini	del	sistema		
                       Elaborazioni	effettuate	dal	gruppo	di	lavoro                	     1	kg	di	formaggio
  Footprint                                                                                                          del	latte



Latte


                                                                                             Unità
  Indicatore                        Riferimento                              Tipo                              Confini del sistema
                                                                                           funzionale

                                                                                                                Produzione	del	latte	
                                                                                                                  presso	le	aziende	
                  Granarolo,	Dichiarazione	ambientale	di	prodotto	                                              agricole,	produzione	
                    per	il	latte	fresco	pastorizzato	di	alta	qualità	   Pubblicazioni	                        degli	imballaggi,	attività	
                  confezionato	in	bottiglia	di	PET,	revisione	0	del	     certificate	                            di	pastorizzazione/
                      9/3/2007,	Certificazione	N.	S-EP	00118                                                   confezionamento	e	il	
                                                                                             1	l	di	latte       trasporto	verso	i	siti	
                                                                                                                        finali

                     Cederberg	C.	and	Stadig	M.,	2003,	System	                	
   Carbon                                                                                                        Allevamento	delle	
                Expansion	and	Allocation	in	Life	Cycle	Assessment	
  Footprint                                                                                                       vacche	da	latte,	
                 of	Milk	and	Beef	Production,	International	Journal	    Pubblicazioni	                               mungitura
                              of	LCA	8	(6)	pp.	350	-356                  Scientifiche	

                  Williams,	A.G.,	Audsley,	E	&	Sanders,	D.L.,	2006,	
                   Determining	the	environmental	burdens	and	
                  resource	use	in	the	production	of	agricultural	                                                Allevamento	delle	
                                                                        Pubblicazioni	
                   and	horticultural	commodities,	Main	Report,	                           10000	l	di	latte        vacche	da	latte,	
                                                                         Scientifiche
                 Defra	Research	project	IS0205,	Bedford:	Cranfield	                                                  mungitura
                  University	and	Defra,	available	at	www.silsoe.
                                   cranfield.ac.uk

   Water           http://www.waterfootprint.org/?page=files/                                                    Informazione	non	
                                                                         Banca	Dati	         1	l	di	latte
  Footprint               productgallery&product=milk                                                                disponibile

                     Chambers	N.,	Simmons	C.,	Wackernagel	M.,	                                                  Produzione	del	latte	
  Ecological      Sharing	Nature’s	Interest,	Ecological	Footprints	     Pubblicazioni	                            presso	le	aziende	
                                                                                             1	l	di	latte
  Footprint      as	an	indicator	of	sustainability,	Earthscan,	2007,	    Scientifiche	                         agricole,	lavorazione	e	
                               chapter	5,	pp.79	–	105                                                          trasporto	del	prodotto




130 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Uova


                                                                                               Unità
 Indicatore                     Riferimento                                Tipo                                   Confini del sistema
                                                                                             funzionale

                  Dekker	S.E.M.,	de	Boer	I.J.M.,	Aarnink	A.J.A.	
                  and	P.W.G.	Groot	Koerkamp,	Environmental	
               hotspot	identification	of	organic	egg	production,	                                                Fase	di	campo	(materie	
                Farm	Technology	Engineering	Group,	Animal	                   	                                   prime	necessarie	per	la	
                 Production	Systems	Group,	Animal	Sciences	                                  1	kg	di	uova	        razioni),	allevamento	
                Group,	Wageningen	University	and	Research	          Pubblicazioni	            biologiche         delle	gallina	(compresa	
                        Centre.	Sanne.Dekker@wur.nl		                Scientifiche	                               covatura	delle	uova	per	
               (from:	“Proceedings	of	the	6th	Int.	Conf.	on	LCA	                                                     la	riproduzione)
              in	the	Agri-Food	Sector,	Zurich,	November	12–14,	
                              2008”,	pp	321-389)
  Carbon
 Footprint
                                                                                                                 Fase	di	campo	(materie	
                                                                                                                 prime	necessarie	per	la	
               Williams,	A.G.,	Audsley,	E	&	Sanders,	D.L.,	2006,	
                                                                                                                  razioni),	allevamento	
                Determining	the	environmental	burdens	and	
                                                                                                                   non	organico	delle	
               resource	use	in	the	production	of	agricultural	
                                                                    Pubblicazioni	                                        galline
                and	horticultural	commodities,	Main	Report,	                                 20000	uova
                                                                     Scientifiche
              Defra	Research	project	IS0205,	Bedford:	Cranfield	
                                                                                                                 Fase	di	campo	(materie	
               University	and	Defra,	available	at	www.silsoe.
                                                                                                                 prime	necessarie	per	la	
                                cranfield.ac.uk
                                                                                                                  razioni),	allevamento	
                                                                                                                  organico	delle	galline

  Water         http://www.waterfootprint.org/?page=files/                                                         Informazione	non	
                                                                        	Banca	Dati          1	kg	di	uova
 Footprint             productgallery&product=eggs                                                                     disponibile

                                                                                                                 Fase	di	campo	(materie	
                                                                                                                 prime	necessarie	per	la	
 Ecological
                 Elaborazioni	effettuate	dal	gruppo	di	lavoro                -	              1	kg	di	uova         razioni),	allevamento	
 Footprint
                                                                                                                   non	organico	delle	
                                                                                                                          galline



Alimenti derivanti da attività di pesca



                                                                                    Unità
 Indicatore               Riferimento                        Tipo                                            Confini del sistema
                                                                                  funzionale

                                                                                                       Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                            1	kg	di	merluzzo	
                                                                                 fresco
                                                                                                        Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                       Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                             1	kg	di	filetto	di	
                                                                                merluzzo
                                                                                                        Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                       Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                            1	kg	di	merluzzo	
                                                                               surgelato
                                                                                                        Pesca	e	vendita	al	dettaglio
  Carbon
                  LCA	Food	(www.LCAfood.dk)               	Banca	Dati
 Footprint
                                                                                                       Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                             1	kg	di	sogliola	
                                                                                 fresca
                                                                                                        Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                       Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                             1	kg	di	filetto	di	
                                                                                 sogliola
                                                                                                        Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                       Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                             1	kg	di	sogliola	
                                                                                surgelata
                                                                                                        Pesca	e	vendita	al	dettaglio




                                                                                             bibliografia organizzata per alimento - 131
Pesce

                                                                                  Unità
  Indicatore                 Riferimento                        Tipo                                        Confini del sistema
                                                                                funzionale

                                                                                                         Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                                1	kg	di	aringa	
                                                                                    fresca
                                                                                                         Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                         Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                               1	kg	di	filetto	di	
                                                                                    aringa
                                                                                                         Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                         Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                                1	kg	di	aringa	
                                                                                  surgelata
                                                                                                         Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                         Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                              1	kg	di	sgombro	
                                                                                   fresco
                                                                                                         Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                         Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                               1	kg	di	filetto	di	
                                                                                  sgombro
                                                                                                         Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                         Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                              1	kg	di	sgombro	
                                                                                 surgelato
                                                                                                         Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                1	kg	di	pesce	
   Carbon                                                                                                Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                     LCA	Food	(www.LCAfood.dk)               Banca	Dati          industriale
  Footprint
                                                                                                         Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                              1	kg	di	aragosta
                                                                                                         Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                   1	kg	di	              Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                                 gamberetti	
                                                                                   freschi               Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                  1	kg	di	               Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                                gamberetti	
                                                                              pelati/surgelati           Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                                         Solo	pesca	(uscita	dal	porto)
                                                                                1	kg	di	cozze
                                                                                                         Pesca	e	vendita	al	dettaglio

                                                                                1	kg	di	trota	
                                                                                                     Solo	pesca	(uscita	dallo	stabilimento)
                                                                              fresca	(allevata)

                                                                               1	kg	di	filetto	di	      Pesca,	macellazione	(uscita	dal	
                                                                               trota	(allevata)                   macello)

                                                                                 1	kg	di	trota	
                                                                                                       Pesca,	macellazione	e	vendita	al	
                                                                                  surgelata	
                                                                                                                 dettaglio
                                                                                  (allevata)

   Water
                                                             Informazione	non	disponibile
  Footprint

                       Chambers	N.,	Simmons	C.,	
                   Wackernagel	M.,	Sharing	Nature’s	
  Ecological                                                	Pubblicazioni	
                  Interest,	Ecological	Footprints	as	an	                      1	kg	di	pesce          Informazione	non	disponibile
  Footprint                                                 Scientifiche
                 indicator	of	sustainability,	Earthscan,	
                      2007,	chapter	5,	pp.79	–	105




132 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Bevande



Acqua


                                                                                           Unità
 Indicatore                     Riferimento                             Tipo                                Confini del sistema
                                                                                         funzionale

                                                                                                             Fase	di	produzione	
                                                                                                              (dall’estrazione	
                                                                                                               dell’acqua,	alla	
                Cerelia,	Dichiarazione	ambientale	di	prodotto	
                                                                                                                preparazione	
  Carbon      dell’acqua	minerale	naturale	Cerelia	imbottigliata	   Pubblicazioni	
                                                                                     1000	l	di	acqua          delle	bottiglie,	al	
 Footprint         in:	PET	da	1,5l	e	vetro	da	1l,	Rev.0	–	Data:	     certificate	
                                                                                                           confezionamento	e	allo	
                  30/07/2008,	Registrazione	N°:	S-P-00123
                                                                                                           stoccaggio)	e	la	fase	di	
                                                                                                            uso	(distribuzione	ai	
                                                                                                               consumatori)

  Water
                                                          Informazione	non	disponibile
 Footprint

 Ecological
                                                          Informazione	non	disponibile
 Footprint



Vino


                                                                                           Unità
 Indicatore                     Riferimento                             Tipo                                Confini del sistema
                                                                                         funzionale

                                                                                                              Fase	di	produzione	
                    Consorzio	Interprovinciale	vini	(C.I.V),	                                               (attività	di	campagna,	
                 Dichiarazione	ambientale	di	prodotto,	Vino	                                                  pigiatura,	prima	e	
  Carbon                                                            Pubblicazioni	   1	l	di	vino	rosso	
                   frizzante	rosso	imbottigliato	Lambrusco	                                                seconda	vinificazione,	
 Footprint                                                           certificate	        frizzante
               Grasparossa	Biologico	“Fratello	Sole”,	Rev.	Marzo	                                         imbottigliamento)	e	fase	
                      2008,	N°	Registrazione:	S-P-00119                                                    di	uso	(distribuzione	ed	
                                                                                                             utilizzo	del	prodotto)

  Water         http://www.waterfootprint.org/?page=files/                                                   Informazione	non	
                                                                     Banca	Dati	          1	l	di	vino
 Footprint             productgallery&product=wine                                                               disponibile

              WWF,	Global	Footprint	Network,	Zoological	Society	
 Ecological                                                                                                  Informazione	non	
               of	London,	“Living	Planet	Report	2008”,	WWF	          Banca	Dati	          1	l	di	vino
 Footprint                                                                                                       disponibile
                                   (2008)




                                                                                         bibliografia organizzata per alimento - 133
appendice
Ed Kashi / National Geographic Image Collection




                                      134 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
1.titolo capitolo - 135
Marc Moritsch / National Geographic Image Collection




                                          136 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
1.titolo capitolo - 137
Nella	seguente	appendice	si	riportano	le	ipotesi	di	dettaglio	associate	all’analisi	del	ciclo	
A.1                             di	vita	di	due	tipi	di	dolci:
Calcolo degli impatti           n	 Dolce:	Torta	del	Paradiso;
ambientali associati            n	 Biscotti	della	salute.
alla produzione dei
cibi

                                  Dolce: Torta del Paradiso

                                  La	ricetta	di	questa	torta	è	stata	tratta	dal	Ricettario	“Il	Carnacina”,	pubblicato	da	Gar-
                                zanti	(edizione	1961),	a	cura	di	Luigi	Veronelli:	Torta	del	Paradiso	n.	2176.


  2176. TORTA DEL PARADISO
       Per 6 persone
       250 gr. di burro ammorbidito, lavorandolo con le mani in un canovaccio
       240 gr. di zucchero fine e 15 gr. di zucchero vanigliato, mescolati
       110 gr. di fecola
       La scorza grattugiata di 1/2 limone
       5 tuorli e 3 uova intere
       125 gr. di farina setacciata
       10 gr. di lievito
       Burro, farina e zucchero vanigliato di riserva
  Mescolate il burro ammorbidito in una terrina scaldata e bene asciugata, batterlo con una frusta sino a ridurlo in crema e ag-
  giungere lo zucchero mescolato con lo zucchero vanigliato. Appena ha preso un aspetto cremoso, incorporarvi 10 gr. di fecola
  e la scorza di limone e farne un composto liscio e omogeneo. Battere in una terrina i tuorli, poi, sempre frustando, le uova intere
  e continuare a battere energicamente l’insieme per una decina di minuti.
  Setacciare la farina coi 100 gr. di fecola rimasta, aggiungere il lievito, mescolare e setacciare di nuovo tutto insieme.
  Sempre frustando aggiungere nell’impasto la farina, piano piano a pioggia, e facendo molta attenzione che non si formino dei
  grumi.
  Imburrare e infarinare una teglia larga e bassa, versarvi l’impasto e passarlo nel forno a calore moderato. Ritirare dal forno il dolce
  quando sarà cotto al punto giusto, farlo raffreddare nella teglia, e, al momento di servire, cospargetelo con zucchero vanigliato.




                                  Unità funzionale
                                  L’unità	di	riferimento	è	il	kg	di	torta	finita	(all’uscita	dal	forno).

                                  Confini del sistema e ipotesi principali
                                  I	confini	del	sistema	comprendono	le	seguenti	fasi:
                                n	 produzione	delle	materie	prime;
                                n	 preparazione	e	cottura	della	torta	in	forno	(quello	tipico	casalingo).

                                  La	fase	di	realizzazione	dell’impasto	viene	trascurata	in	quanto	si	ipotizza	che	sia	effet-
                                tuata	manualmente	e	non	presupponga	il	consumo	di	materie	prime	ed	energia.	Inoltre,	si	
                                ipotizza	che	l’impasto	subisca	una	perdita	di	umidità	in	misura	del	15%	in	seguito	alla	sua	
                                cottura	in	forno.

                                  Analisi di inventario
                                  Gli	ingredienti	che,	all’interno	della	ricetta	mostrata	in	tabella	A.1,	sono	inferiori	al	1%	
                                sono	stati	trascurati.
                                n	 Le	tabelle	riportano,	inoltre,	la	fonte	dei	dati	per	ciascun	ingrediente,	riferito	al	calcolo	
                                   del	Carbon Footprint;
                                n	 Per	Water Footprint	ed	Ecological Footprint	sono	state	utilizzate	rispettivamente	le	in-
                                   formazioni	presenti	sul	sito	www.waterfootprint.org	e	quelle	derivanti	da	elaborazioni	
                                   della	banca	dati	Global Footprint Network (Italy	2001).




138 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	A.1	–	Ingredienti	associati	alla	produzione	di	1	kg	di	Torta	del	Paradiso


                                                          Contributo
      Ingrediente              UdM          Dato         sulla ricetta          Fonte dei dati             Ipotesi
                                                             (%)
                                                                                                        Si	ipotizza	un	
                                                                              Busser	&	Jungbluth	      impatto	analogo	
          Burro                  kg         0,280             24%
                                                                                   (2009)1               a	quello	del	
                                                                                                         formaggio
        Zucchero                 kg         0,269             23%               Ecoinvent	2004                 -
                                                                                                         Assimilato	allo	
       Zucchero
                                 kg         0,017              1%               Ecoinvent	2004            zucchero	di	
       vanigliato
                                                                                                          barbabietola
                                                                                                         Assimilata	alle	
    Fecola di patate             kg         0,123             10%                 Paragrafo	5.1
                                                                                                             patate
                                                                                                       Peso	di	un	uovo	=	
           Uova                  kg         0,336             29%                 Dekker	et al
                                                                                                           60	grammi
                                                                                  Dati	primari	           Elaborazioni	
          Farina                 kg         0,140             12%
                                                                                  confidenziali         gruppo	di	lavoro
         Lievito                 kg         0,011              1%                       -                 Trascurato


I	dati	relativi	alla	cottura	in	forno	derivano	dalla	banca	dati	danese	(LCA food DK)	e	sono	
riportati	in	Tabella	A.2.

    Tabella	A.2	–	Consumi	energetici	associati	a	1	kg	di	impasto	(cottura	per	1	ora	a	170°	C)


                                              Dato per
    Vettore energetico            UdM                                          Fonte                        Ipotesi
                                              impasto

                                                                 Elaborazioni	Tabella	5.2.2	del	
    Energia elettrica             kWh           0,261                                                             -
                                                                     documento	corrente



    Risultati
    I	risultati	relativi	a	1	kg	di	torta	sono	riportati	in	Tabella	A.3.

    Tabella	A.3	–	Indicatori	relativi	alla	produzione	di	1	kg	di	torta



    Dolce: Torta del Paradiso               Carbon Footprint                Water Footprint         Ecological Footprint
    (Ricettario “Il Carnacina”
            n. 2176)                            gCO2-eq/kg                        Litri/kg             m2 globali/kg

        Intervallo dei dati
                                                     3.700                         3.100                     30
            disponibili



  Biscotti della salute
  La	ricetta	di	questi	biscotti	è	stata	tratta	dal	Ricettario	“Pellegrino	Artusi”:	Biscotti	della	
Salute	n.	573,	scaricabile	in	rete	al	sito	www.pellegrinoartusi.it	
  Unità funzionale
  L’unità	di	riferimento	è	il	kg	di	biscotti	(all’uscita	dal	forno).
  Confini del sistema e ipotesi principali
  I	confini	del	sistema	comprendono	le	seguenti	fasi:
n	 produzione	delle	materie	prime;
n	 preparazione	e	cottura	dei	biscotti	in	forno	(quello	tipico	di	casa).


1    La pubblicazione fornisce i dati relativi alla quantità di latte per kg di burro



                                                                                                         appendice - 139
La	fase	di	realizzazione	dell’impasto	viene	trascurata	in	quanto	si	ipotizza	che	sia	effet-
                               tuata	manualmente	e	non	presupponga	il	consumo	di	materie	prime	e	energia.	Gli	ingre-
                               dienti	che,	all’interno	della	ricetta,	hanno	un	peso	inferiore	al	3%	sono	stati	trascurati.


  573. BISCOTTI DELLA SALUTE
  State allegri, dunque, ché con questi biscotti non morirete mai o camperete gli anni di Mathusalem. Infatti io, che ne mangio
  spesso, se qualche indiscreto, vedendomi arzillo più che non comporterebbe la mia grave età mi dimanda quanti anni ho, rispon-
  do che ho gli anni di Mathusalem, figliuolo di Enoch.
       Farina, grammi 350
       Zucchero rosso, grammi 100
       Burro, grammi 50
       Cremor di tartaro, grammi 5
       Uova, n. 2
       Odore di zucchero vanigliato
       Latte, quanto basta
  Mescolate lo zucchero alla farina, fate a questa una buca per porvi il resto e intridetela con l’aggiunta di un poco di latte per ot-
  tenere una pasta alquanto morbida, a cui darete la forma cilindrica un po’ stiacciata e lunga mezzo metro. Per cuocerla al forno
  o al forno di campagna ungete una teglia col burro, e questo bastone perché possa entrarvi, dividetelo in due pezzi, tenendoli
  discosti poiché gonfiano molto. Il giorno appresso, tagliateli in forma di biscotti, di cui ne otterrete una trentina, e tostateli.


                                 Si	ipotizza	che	l’impasto	subisca	una	perdita	di	umidità	in	misura	del	15%	in	seguito	alla	
                               sua	cottura	in	forno.	La	tostatura	dei	biscotti	è	stata	esclusa	dai	confini	del	sistema	d’analisi.

                                  Analisi di inventario
                                  Gli	ingredienti	e	le	ipotesi	per	ciascuno	di	essi	sono	riportati	in	Tabella	A.4.
                                  Le	tabelle	riportano,	inoltre,	la	fonte	dei	dati	per	ciascun	ingrediente,	riferito	al	calcolo	
                               del	 Carbon Footprint.	Per Water Footprint	ed	Ecological Footprint	sono	state	 utilizzate	 ri-
                               spettivamente	le	informazioni	presenti	sul	sito	www.waterfootprint.org	e	quelle	derivan-
                               ti	da	elaborazioni	della	banca	dati	Global Footprint Network	(Italy	2001).

                                  Tabella	A.4	–	Ingredienti	associati	a	1	kg	di	biscotti	finiti


                                                                                        Contributo
                                    Ingrediente              UdM          Dato         sulla ricetta    Fonte dei dati           Ipotesi
                                                                                           (%)

                                       Farina                                                             Dati	primari	        Elaborazioni	
                                                               kg          0,56              48
                                  di grano tenero                                                         confidenziali      gruppo	di	lavoro
                                                                                                                              Assimilato	allo	
                                  Zucchero rosso               kg         0,160              14         Ecoinvent	2004         zucchero	di	
                                                                                                                               barbabietola
                                                                                                                              Si	ipotizza	un	
                                                                                                       Busser	&	Jungbluth	   impatto	analogo	
                                        Burro                  kg          0,08               7
                                                                                                            (2009)              a	quello	del	
                                                                                                                                formaggio
                                                                                                                             Peso	di	un	uovo	=	
                                         Uova                  kg         0,192              16           Dekker	et al
                                                                                                                                60	grammi
                                                                                                                               Si	ipotizza	di	
                                        Latte                  kg          0,16              14        Epd	latte	Granarolo     utilizzare	100	
                                                                                                                              grammi	di	latte

                                  Cremor tartaro               kg         0,016               1                 -               Trascurato

                                    Bicarbonato
                                                               kg         0,008               1                 -               Trascurato
                                       di soda



                                 I	dati	relativi	alla	cottura	in	forno	derivano	dalla	banca	dati	danese	(LCA food DK)	e	sono	
                               riportati	in	tabella	A.5.


140 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
Tabella	A.5	–	Consumi	energetici	associati	al	forno



                                     Vettore
      Tipo cottura                                          UdM         Dato per impasto          Fonte
                                    energetico

 Riscaldamento forno
                                                                                             Tabella	5.2.2	del	
   ad aria calda fino             Energia	elettrica          kWh                  0,3
                                                                                           presente	documento
       a 200° C

    Mantenimento
                                                                                             Tabella	5.2.2	del	
  temperatura 200° C              Energia	elettrica          kWh                  0,9
                                                                                           presente	documento
      per 1 ora



  Si	ipotizza	di	cuocere	i	biscotti	in	forno	facendo	quattro	infornate	da	15	minuti	ciascuna	
e	usando	due	teglie	per	ciascuna	infornata.
  Il	peso	dell’impasto	che	viene	cotto	in	un’ora	è	pari	a	circa	3660	grammi,	elaborando	le	
seguenti	ipotesi:
n	 dimensioni	teglia:	40	cm	X	35	cm;
n	 dimensioni	biscotto	cotto:	5	cm	X	5	cm;
n	 numero	biscotti	per	teglia:	39;
n	 peso	di	un	biscotto	cotto:	10	grammi;
n	 peso	di	un	biscotto	crudo:	11,76	grammi.

  In	tabella	sono	riportati	i	consumi	energetici	necessari	a	cuocere	1	kg	di	biscotti.

  Tabella	A.6	–	Consumi	energetici	associati	alla	cottura	di	1	kg	di	biscotti



                                                                                           Dato per impasto/
  Dettaglio consumi              Vettore energetico                        UdM
                                                                                            biscotto finito

    Riscaldamento
  forno ad aria calda               Energia	elettrica                      kWh                    0,3
     fino a 200° C

   Mantenimento
 temperatura 200° C
                                    Energia	elettrica                      kWh                   0,289
       per 1 ora
 (per 1 kg di biscotti)


   Consumo totale
                                    Energia	elettrica                      kWh                   0,589
 (per 1 kg di biscotti)




  Risultati

  I	risultati	relativi	a	1	kg	di	biscotti	sono	riportati	in	tabella	A.7.

  Tabella	A.7	–	Indicatori	relativi	alla	produzione	di	1	kg	di	torta



     Biscotti della Salute              Carbon Footprint              Water Footprint      Ecological Footprint
     (Ricettario P. Artusi
            n. 573)                         gCO2-eq/kg                      Litri/kg          m2 globali/kg

      Intervallo dei dati
                                                 2.300                          1.800              16
          disponibili




                                                                                                appendice - 141
riferimenti bibliografici
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                                        142 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
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Position paper: Doppia Piramide, alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
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Position paper: Doppia Piramide, alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta

  • 1. Doppia Piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta people, environment, science, economy
  • 2. people, environment, science, economy www.barillacfn.com info@barillacfn.com Advisory Board: Barbara Buchner, Claude Fischler, Jean-Paul Fitoussi, Mario Monti, Gabriele Riccardi, Camillo Ricordi, Joseph Sassoon, Umberto Veronesi. In collaborazione con: Life Cycle Engineering Carlo Alberto Pratesi - Professore Facoltà di Economia, Università Roma Tre The European House-Ambrosetti Progetto grafico, impaginazione e redazione: Burson-Marsteller Immagini: National Geographic Image Collection
  • 3. Indice Il Barilla Center for Food & Nutrition 2 Executive summary 4 1. alImentarsI meglIo per vIvere In un mondo mIglIore 10 1.1 La Piramide Alimentare come strumento di educazione alimentare 14 1.2 Le componenti della Piramide Alimentare 19 1.3 Dalla Piramide Alimentare alla Piramide Ambientale 22 2. le basI scIentIfIche della pIramIde alImentare 26 2.1 Gli studi sull’Alimentazione Mediterranea 30 3. glI IndIcatorI usatI per mIsurare l’Impatto deglI alImentI 34 3.1 Carbon Footprint 41 3.2 Water Footprint 43 3.3 Ecological Footprint 45 4. la mIsura dell’Impatto deglI alImentI: le pIramIdI ambIentalI 48 4.1 La sintesi dei dati ambientali 52 4.2 Tre possibili Piramidi Ambientali 56 4.3 La Piramide Ambientale basata sull’Ecological Footprint 57 5. Il dettaglIo deI datI ambIentalI raccoltI 60 5.1 Le principali fonti dei dati 64 5.2 Ipotesi adottate per la cottura degli alimenti 99 5.3 Quando l’impatto dei trasporti è rilevante 103 6. QualI approfondImentI per la prossIma edIzIone 106 6.1 Aumentare la copertura statistica dei dati e rendere omogenei i confini LCA 110 6.2 Tenere conto della provenienza geografica nella valutazione dell’impatto 110 6.3 Valutare l’influenza della catena del freddo dei cibi e completare l’analisi sulle modalità di cottura 112 6.4 Approfondire il tema della stagionalità dei prodotti agricoli come variabile che influenza l’impatto 113 bIblIografIa organIzzata per alImento 114 Alimenti derivanti dall’agricoltura 118 Alimenti derivanti da lavorazione di prodotti agricoli 122 Alimenti derivanti da allevamento 126 Alimenti derivanti da attività di pesca 131 Bevande 133 appendIce 134 A.1 Calcolo degli impatti ambientali associati alla produzione dei cibi 138 rIferImentI bIblIografIcI 142 Indice - 1
  • 4. Il Barilla Center for Food & Nutrition Il Barilla Center for Food & Nutrition è un centro di pensiero e proposte dall’ap- proccio multidisciplinare che ha l’obiettivo di raccogliere le migliori conoscenze presenti a livello mondiale sulle tematiche legate al mondo dell’alimentazione e della nutrizione. Le sue aree di studio sono la cultura, l’ambiente, la salute e l’economia: in questi ambiti intende suggerire soluzioni per affrontare le sfide alimentari del prossimo futuro. In particolare, il barilla center for food & nutrition si propone di: dare ascolto alle esigenze attuali e emergenti della società sui grandi temi legati al mondo della nutrizione e dell’alimentazione; individuarne le tematiche fondamentali; raccogliere e analizzare le esperienze, le conoscenze e le competenze più avan- zate a oggi disponibili a livello mondiale. Questo al fine di sviluppare e rendere disponibili riflessioni, proposte e racco- 2 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 5. mandazioni utili a favorire una vita migliore e un benessere diffuso e sostenibile per tutte le persone. L’interpretazione di fenomeni così complessi richiede una metodologia che tra- valica i confini delle diverse discipline: questo approccio è stato adottato per le quattro aree tematiche - Food for Sustainable Growth, Food for Health, Food for All, Food for Culture - sulle quali nel suo primo anno di attività il Barilla Cen- ter for Food & Nutrition ha realizzato e divulgato cinque Position Paper, propo- nendo una sintesi ragionata delle evidenze scientifiche disponibili e una chiave originale di interpretazione dei fenomeni. Attraverso questi documenti, il BCFN, oltre a esprimere la propria posizione, ha proposto una serie di raccomandazioni per i singoli cittadini, per il mondo impren- ditoriale e per le istituzioni. Per ogni area sono stati individuati uno o più advisor specifici, scelti per le pro- prie conoscenze ed esperienze professionali nel campo: Barbara Buchner (esper- ta di energia, climate change e ambiente) per l’area Food for Sustainable Growth; Mario Monti e Jean-Paul Fitoussi (economisti) per l’area Food For All; Umberto Veronesi (oncologo), Gabriele Riccardi (nutrizionista) e Camillo Ricordi (immuno- logo) per l’area Food for Health; Joseph Sassoon e Claude Fischler (sociologi) per l’area Food for Culture. Il tema della sostenibilità (Food for Sustainable Growth) e le relative raccomanda- zioni sugli stili di vita e alimentari a minore impatto ambientale è stato il primo argomento trattato dal Barilla Center for Food and Nutrition nel 2009, ed è stato anche quello che, data l’attualità del tema, ha riscosso maggiore interesse da par- te di media e opinion leader. La principale constatazione emersa dal Position Paper “Cambiamento Climatico, Agricoltura e Alimentazione” è che i moderni stili di vita impattano sempre di più sull’equilibrio ambientale del Pianeta. In particolare, in ambito alimentare, si os- serva l’affermarsi di modelli di consumo incoerenti con l’obiettivo della sostenibi- lità, considerato che la composizione e la qualità di cibo prodotto incidono in modo significativo sia sulle emissioni di gas serra che sul consumo di risorse naturali. Per suggerire scelte alimentari più sostenibili in termini di salute e tutela dell’am- biente, il Barilla Center for Food & Nutrition propone la “Doppia Piramide” che af- fianca alla classica “Piramide Alimentare” una nuova “Piramide Ambientale”: in questo modo è più facile risolvere quello che Michael Pollan ha definito “dilemma dell’onnivoro”, ossia la difficoltà tipica dell’uomo nel decidere quotidianamente la composizione della sua dieta. Il barilla center for food & nutrition - 3
  • 6. Volkmark K. Wentzel / National Geographic Image Collection Executive summary
  • 7. Lo sviluppo e la modernizzazione hanno reso accessibile a un numero sempre più ampio di persone grandi quantità e varietà di cibo. Senza una cultura adeguata o delle linee guida nutrizionali che possano essere applicate e adottate facilmente su base quotidiana, le persone rischiano di seguire stili alimentari sbilanciati o scorretti.
  • 8. Todd Gipstein / National Geographic Image Collection
  • 9. Gli alimenti per i quali è consigliato un consumo maggiore generalmente sono anche quelli che determinano gli impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti per i quali viene raccomandato un ridotto consumo sono anche quelli che hanno maggior impatto sull’ambiente.
  • 10. L’uomo da tempo è consapevole che la corretta alimentazione è una condizione essen- ziale per la salute. Lo sviluppo e la modernizzazione hanno reso disponibili a un numero sempre più ampio di persone cibo vario e in quantità. Senza una cultura adeguata o delle linee guida nutrizionali che possano essere applicate e adottate facilmente su base quo- tidiana, le persone rischiano di seguire stili alimentari sbilanciati, se non scorretti. Prova ne è la recente e dilagante diffusione di patologie dovute a eccesso di alimentazione e alla concomitante riduzione dell’attività fisica (dall’obesità alle malattie cardiovascolari passando per il diabete) in tutte le fasce d’età, comprese quelle giovanili. Negli anni Settanta, è stato il fisiologo americano Ancel Keys a spiegare al mondo la dieta da lui battezzata “mediterranea”, basata sul consumo equilibrato di alimenti naturali (olio di oliva, frutta, cereali, legumi, ecc.), grazie alla quale la mortalità per car- diopatie risultava più bassa rispetto alle diete ricche di grassi saturi, tipiche del Nord Europa. Nel 1992 l’US Department of Agriculture progettò e diffuse la prima piramide alimentare, che in modo sintetico ed efficace spiegava come adottare un tipo di ali- mentazione equilibrato. Oggi, il Barilla Center for Food & Nutrition ripropone la Piramide Alimentare in una doppia versione, posizionando i cibi non solo seguendo quanto da tempo la scienza nutri- zionale ha definito in funzione del loro impatto positivo sulla salute, ma anche rispetto al loro impatto sull’ambiente. Si ottiene così una “doppia piramide”: la nota piramide alimentare e una piramide alimentare-ambientale. Quest’ultima, che viene affianca- ta alla Piramide Alimentare, è rappresentata capovolta: gli alimenti a maggior impatto ambientale sono in alto e quelli a ridotto impatto in basso. La piramide alimentare raffigura i vari gruppi di alimenti in modo scalare. Alla base della Piramide si trovano gli alimenti di origine vegetale (caratteristici della dieta me- diterranea) ricchi in termini di nutrienti (vitamine, sali minerali, acqua) e di composti protettivi (fibre e composti bioattivi di origine vegetale) e con ridotta densità energe- tica. Salendo progressivamente si trovano gli alimenti a crescente densità energetica (molto presenti nella dieta nordamericana) che andrebbero consumati con una fre- quenza minore. La piramide ambientale è stata costruita sulla base della stima degli impatti ambien- tali associati a ogni singolo alimento condotta con l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle As- sessment, LCA), un metodo di valutazione oggettivo dei carichi energetici e ambientali relativi a un processo (sia esso un’attività o un servizio). Nello specifico, l’analisi dei pro- cessi porta a evidenziare come i principali carichi ambientali siano rappresentati dalla generazione di gas a effetto serra (Carbon Footprint), dal consumo della risorsa idrica (Water Footprint) e dall’uso di territorio (Ecological Footprint). 8 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 11. o. louis mazzatenta / national geographic Image collection Per ragioni di maggiore completezza ed efficacia comunicativa, la raffigurazione della piramide ambientale è stata effettuata prendendo come indicatore unico di riferi- mento l’Ecological Footprint. Si è ottenuta così una piramide rovesciata in cui le diverse categorie alimentari sono disposte in modo scalare sulla base dell’impatto ambientale, in alto si trovano gli alimenti a maggior impatto mentre in basso quelli a minor impatto. Dalla “Doppia Piramide” si può osservare che gli alimenti per i quali è consigliato un consumo più frequente, sono anche quelli che presentano gli impatti ambientali mi- nori. Viceversa, gli alimenti per i quali viene raccomandato un consumo meno frequente, sono anche quelli che hanno maggior impatto sull’ambiente. In altre parole, da questa nuova elaborazione della Piramide Alimentare emerge la coincidenza, in un unico mo- dello, di due obiettivi diversi ma altrettanto rilevanti: salute e tutela ambientale. Il lavoro svolto, lungi dal voler essere conclusivo, intende essere di stimolo alla pub- blicazione di ulteriori studi sulla misurazione degli impatti ambientali degli alimenti dei quali si terrà conto nelle prossime edizioni di questo documento. In questo modo si potrà aumentare la copertura statistica dei dati e verificare l’influenza che possono avere al- cuni fattori, quali, ad esempio, la provenienza geografica o le modalità di conservazione degli alimenti. executive summary - 9
  • 12. 1. alimentarsi meglio per vivere in un mondo migliore Sam Abell / National Geographic Image Collection
  • 13. La mortalità per cardiopatie nei Paesi del sud Europa e del nord Africa è più bassa di quella che si riscontra nei Paesi anglosassoni e del nord.
  • 14. Negli ultimi anni studi di laboratorio ed evidenze empiriche hanno reso evidente l’importanza di una corretta alimentazione nella prevenzione delle malattie; molto più lentamente, purtroppo, è cresciuta la consapevolezza delle persone. Luis Marden / National Geographic Image Collection
  • 16. L’uomo è da sempre stato consapevole che la corretta alimentazione è una condizione 1. essenziale per la salute. Per millenni, tuttavia, l’impellente necessità di trovare cibo suf- Alimentarsi meglio ficiente per sopravvivere ha messo in secondo piano l’evidenza di questa legge naturale: per vivere in un fino a poco tempo fa erano ben pochi coloro che avevano la possibilità di scegliere tra di- mondo migliore verse e abbondanti varietà di alimenti. Sono stati lo sviluppo industriale, la modernizzazione dell’agricoltura e l’apertura dei mercati a rendere disponibili a un numero sempre più ampio di persone cibo vario e in quantità. Non che oggi il problema della fame sia risolto, tutt’altro: sappiamo che nel mondo vive circa un miliardo di persone in stato di sottonutrizione (o malnutrizione)1. Per altro verso è aumentato notevolmente il numero di coloro che possono scegliere cosa e quanto man- giare. Queste persone, però, senza una cultura adeguata o delle linee guida nutrizionali diffuse, illustrate e rese applicabili, rischiano di assumere stili alimentari sbilanciati, se non scorretti. Prova ne è la recente e dilagante diffusione di patologie dovute a eccesso di alimentazio- ne e dalla concomitante riduzione dell’attività fisica (dall’obesità alle malattie cardiovasco- lari passando per il diabete) in tutte le fasce d’età, comprese quelle giovanili. E’ stato il fisiologo americano Ancel Keys, che negli anni Settanta pubblicò il libro “Man- 1. 1 giar bene per vivere meglio”, a spiegare al Mondo perché in alcune delle nostre Regioni – per La Piramide esempio nel Cilento (il territorio della Campania compreso tra i golfi di Salerno e di Polica- Alimentare stro) - la popolazione fosse più longeva: il segreto era nel consumo equilibrato di alimenti come strumento naturali (olio di oliva, frutta, cereali, legumi ecc.). In particolare, Keys scoprì che grazie a di educazione questa dieta da lui battezzata “mediterranea”, la mortalità per cardiopatie nei Paesi del sud alimentare Europa e del nord Africa è più bassa di quella che si riscontra nei Paesi anglosassoni e del nord, dove l’alimentazione è ricca di grassi saturi. Peccato che da allora, anche nel nostro La mortalità per cardiopatie nei Paesi del sud Paese, la dieta mediterranea sia entrata sempre più in competizione con i modelli ali- Europa e del nord Africa è più bassa di quella che mentari globali (primo tra tutti il “fast food”, si riscontra nei Paesi anglosassoni e del nord. molto presente nella dieta nordamericana). Più in generale, la crescente standardizza- zione dei cibi, orientata a rendere più efficiente e funzionale il processo di produzione, di- stribuzione e preparazione degli alimenti, ha giocato un ruolo rilevante nel fornire soluzio- ni alimentari di più facile accesso e spesso a scapito di un corretto equilibrio nutrizionale2. Per avviare un’attività di educazione alimentare, incentrata proprio sulla dieta mediter- ranea, nel 1992 l’US Department of Agriculture progettò e diffuse la prima Piramide (Figu- ra 1.1), che in modo sintetico ed efficace spiegava come adattare un tipo di alimentazione equilibrato. 1 Al riguardo si veda il Position Paper del BCFN: “Le sfide della food security”, Novembre 2009, (http://www.barillacfn. com/uploas/file/72/1261504283_BarillaCFN_FOODforALL_ITA.pdf) 2 Al riguardo si veda il Position Paper del BCFN “La dimensione culturale del cibo”, Dicembre 2009, (http://www.baril- lacfn.com/uploas/file/72/1261504283_BarillaCFN_FOODforCULTURE_ITA.pdf) 14 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 17. Figura 1.1 - Modello di Piramide Alimentare proposto dalle istituzioni governative americane – Fonte: http://www. health.gov/dietaryguidelines/dga2000/document/images/pyramidbig.jpg Il successo di questa rappresentazione grafica è testimoniato dal fatto che negli anni successivi l’originario modello statunitense della Piramide è stato adottato da altri organi- smi ed istituzioni internazionali (es. Organizzazione Mondiale della Sanità e FAO), nazionali (Ministero italiano della Salute), locali (per esempio, Regione Toscana), università, associa- zioni e aziende private (vedi figure). Figura 1.2 – Modello di Piramide Alimentare proposto dalla FAO – Fonte: http://www.fao.org/docrep/W007 3E/p389.jpg Il modello di Piramide Alimentare proposto dalla FAO, risulta identico a quello proposto dalle istituzioni governative Americane, sottolineando in tal modo la significatività delle in- dicazioni in essa contenute 1. alimentarsi meglio per vivere in un mondo migliore - 15
  • 18. Figura 1.3. Modello di Piramide Alimentare proposto dall’OMS – Fonte: http://www.euro.who.int/IMAGES/Nut/ FoodPyramid2.jpg La Piramide dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sopra raffigurata venne propo- sta nell’ambito del Programma CINDI (Countrywide Integrated Noncommunicable Disease Intervention) dedicato alla prevenzione delle malattie non trasmissibili (quali ad esempio le malattie cardiovascolari, il diabete, ecc.), il principale problema sanitario della regione europea dell’OMS. Questo Programma, lanciato nel 1982 nell’ambito della strategia inter- nazionale “Health for All by the Year 2000”, ha negli anni promosso un approccio integrato di iniziative con l’obiettivo di ridurre e controllare i fattori di rischio associati ad una nutri- zione poco sana, la mancanza di esercizio fisico, l’abuso di alcool e lo stress. Figura 1.4. Modelli di Piramide Alimentare proposti dal Ministero della Salute italiano – Fonte: http://www.pira- mideitaliana.it Dopo un’attenta analisi e osservazione dei trend in atto nel Paese, nel 2003 (D.M. del 1.09.2003) il ministero della salute ha affidato ad un Gruppo di esperti il compito di elaborare un modello di dieta di riferimento che fosse coerente con lo stile di vita e con la tradizione alimentare del nostro Paese. 16 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 19. L’Istituto di scienza dell’alimentazione dell’università di roma “la sapienza” ha elaborato quindi la piramide alimentare Italiana, che indica quali porzioni di cia- scun gruppo di alimenti devono essere consumate per mantenere un’alimentazione varia ed equilibrata. Si noti che questa Piramide “giornaliera” si inserisce nella più ampia piramide set- timanale dello stile di vita italiano che, basandosi sulla definizione di Quantità di Benessere (QB) riferita sia al cibo e all’attività fisica, prevede anche una “dose gior- naliera consigliata” di quest’ultima secondo le indicazioni espresse nella “Piramide dell’attività fisica”. Figura 1.5. La Piramide Alimentare - Fonte: Ministero della Salute italiano – Fonte: http://www.piramideitaliana.it 1. alimentarsi meglio per vivere in un mondo migliore - 17
  • 20. Figura 1.6. Modello di Piramide Alimentare proposto da Oldways – Fonte: http://oldwaystable.files.wordpress.com/20 09/04/395oldwaysmdp_1000copyright.jpg Piramide della Dieta Mediterranea oldways, un’organizzazione statuni- Un approccio contemporaneo al mangiar bene e sano tense no-profit che promuove corretti stili alimentari attraverso la realizzazione di Dolci e carne rossa Raramente progetti e iniziative dedicate, nel 1993 pre- sentò la piramide della dieta mediterra- Pollame e uova Vino In quantità moderate, nea che aveva sviluppato di concerto con ogni due giorni o settimanalmente Con moderazione la Harvard School of Public Health e l’ufficio Formaggi e Yogurt In quantità moderate, europeo dell’Organizzazione Mondiale della da ogni giorno a una volta a settimana Sanità. Pesce Spesso, Questa piramide venne realizzata a par- almeno due volte a settimana Acqua tire dai dati e dalle ricerche allora disponibi- li in tema di nutrizione e fondata sulle tra- Frutta, Verdura, Cereali (soprattutto integrali), dizioni alimentari Cretesi, Greche e Italiane, Olio di oliva, Fagioli, Noci, Legumi e Semi, Erbe e Spezie i Paesi in cui il tasso di diffusione delle ma- Base di ogni pasto lattie croniche registrato negli anni ‘60 era il più basso al Mondo. Attività fisica e Convivialità Figura 1.7. Modello di Piramide Alimentare proposto da CIISCAM, Università la Sapienza, Roma – Fonte: http://www. ciiscam.org/files/immagini/immagini/piramide3_520.jpg Piramide Moderna della Dieta Mediterranea Popolazione adulta La traduzione in grammi età 18-65 anni delle proporzioni può variare Ogni settimana Dolci ≤2 da Paese a Paese Carne rossa ≤2 e carne conservata ≤1 Pollame 1-2 Uova 2-4 Vino con moderazione Pesce ≥2 Legumi ≥2 e in rispetto Ogni giorno delle credenze religiose Noci, Erbe, spezie, Semi, Olive, aglio, cipolle, e delle usanze 1-2 (senza sale aggiunto) Latticini 2-3 (preferibilmente Olio di oliva 3-4 a basso contenuto di grassi) Ad ogni pasto Frutta 1-2 Verdura ≥2 Pane, Pasta, Riso, Couscous principale e altri cereali (preferibilmente integrali) Varietà di colori Acqua Attività sica Convivialità Stagionalità Prodotti locali Nel novembre del 2009, il Centro Universitario Internazionale di Studi sulle Culture Ali- mentari Mediterranee – CIISCAM, ha presentato una prima versione della piramide ali- mentare della dieta mediterranea moderna. Questo nuovo modello di Piramide, elabo- rata in collaborazione con INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti) e numerosi altri esperti di Università Internazionali, evidenzia l’importanza dell’attività fisica, della convivialità a tavola, dell’abitudine di bere acqua, e suggerisce di privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale3. 3 Ciiscam, novembre 2009 18 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 21. Pur partendo tutte da una base scientifica comune, ogni Piramide adatta il modello ori- ginario alle specificità del target verso il quale è rivolta: distinguendo le diverse fasce di età (bambini, adulti, anziani), il tipo di vita prevalente (sedentaria, sportiva, ecc.), il momento specifico del propria vita (gravidanza, allattamento) o le abitudini nutrizionali scelte (vega- ni, vegetariani, ecc.). Inoltre, in quasi tutte le versioni più recenti della piramide – come ad esempio nella Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea Moderna – lo schema viene integrato con ulteriori raccomandazioni che completano il corretto stile di vita (per esem- pio la quantità di acqua da bere, il tempo da dedicare all’attività fisica, ecc.). Questa capillare e continua attività di comunicazione è servita nel tempo a far conoscere al vasto pubblico la nostra dieta mediterranea, posizionandola nella percezione comune come lo stile alimentare più sano. La sua adozione è accentuata soprattutto nei segmenti più colti della popolazione (non solo in Europa) che, oltretutto, in essa percepiscono la coerenza con i più attuali trend so- cio-culturali, come l’attenzione al benessere; la lotta all’obesità; la valorizzazione dei pro- dotti tipici; la ricerca dei prodotti naturali e genuini e l’attenzione alla tutela ambientale. Il valore della Piramide Alimentare è duplice: da un lato rappresenta una eccellente sin- tesi delle principali conoscenze acquisite dalla medicina e dagli studi sulla alimentazione, indispensabili per chiunque presti attenzione alla propria salute; dall’altro è un potente strumento di educazione al consumo che, grazie anche alla sua efficace forma grafica e la sua indubbia semplicità, svolge un importante ruolo promozionale a vantaggio di tut- ti quegli alimenti (frutta e verdura in primis) che essendo quasi sempre “unbranded” non vengono pubblicizzati dalle aziende produttrici. Come è stato menzionato nel precedente paragrafo, la “piramide alimentare”, un 1.2 semplice espediente grafico per comunicare in modo sintetico ed efficace i principi della Le componenti della corretta alimentazione, è stata elaborata al fine di educare la popolazione verso compor- Piramide Alimentare tamenti alimentari più equilibrati (basati quindi sul modello alimentare mediterraneo). Dalle varie versioni che sono state formulate nel tempo, si possono identificare facilmen- te le posizioni comuni in cui sono disposti i vari gruppi di alimenti. Il concetto di fondo della Piramide implica che salendo progressivamente la fre- quenza relativa di consumo delle diverse categorie alimentari diminuisce, senza mai escludere categorie specifiche e garantendo la varietà di assunzione, uno dei principi cardine di una corretta alimentazione. Generalizzando, alla base della Piramide Il valore della piramide alimentare è duplice: da si trovano gli alimenti di origine vegetale, tipici delle abitudini alimentari mediter- un lato rappresenta una eccellente sintesi delle ranee, ricchi in termini di nutrienti (vita- principali conoscenze acquisite dalla medicina mine, sali minerali, acqua) e di composti protettivi (fibre e composti bioattivi di ori- e dagli studi sulla alimentazione, dall’altro è un gine vegetale). Salendo progressivamente potente strumento di educazione al consumo. si trovano gli alimenti a crescente densità energetica (molto presenti nella dieta nor- damericana) che andrebbero consumati in minore quantità. Osservando da vicino, partendo dalla base verso il vertice, troviamo la frutta e gli or- taggi, che hanno un ridotto contenuto calorico e forniscono all’organismo acqua, car- boidrati, vitamine, minerali e fibra. Il contenuto di proteine è molto basso, così come è molto ridotto il contenuto di grassi. L’apporto di carboidrati della frutta e degli ortag- gi consiste soprattutto di zuccheri semplici, facilmente utilizzabili dall’organismo, e 1. alimentarsi meglio per vivere in un mondo migliore - 19
  • 22. di poco amido. Gli alimenti di origine vegetale sono la fonte principale di fibra che, oltre a regolarizzare la funzione intestinale, contribuisce al raggiungimento del senso di sazie- tà e quindi ad aiutare a contenere il consumo di alimenti ad elevata densità energetica. Proseguendo nel percorso, incontriamo la pasta, il riso, le patate, il pane e i legumi. La pasta è un alimento ricco di amido, con un discreto contenuto di proteine e con una quota lipidica irrilevante. Il riso, come tutti i cereali, ha un elevato contenuto di amido, un basso contenuto di proteine e uno ancora più contenuto di grassi; contiene, inoltre, piccole quantità di vita- mine del gruppo B e minerali. La patata ha un contenuto di grassi e proteine molto ridotto, mentre è ricca di amido e carboidrati; rappresenta, infine, una delle fonti più importanti di potassio, fosforo e calcio. Il pane è un alimento di prima necessità, in quanto apporta all’organismo la quota di carboidrati necessaria ad assicurare il miglior carburante all’organismo umano per pro- durre l’energia. I legumi sono gli alimenti vegetali a più alto contenuto proteico e presentano anche un elevato contenuto in fibra, inoltre, forniscono proteine di ottima qualità, in quanto ricche di aminoacidi essenziali e facilmente digeribili. Sono una buona fonte di vitamine del gruppo B, soprattutto B1, niacina e B12, e di minerali quali ferro e zinco, e possono rappresentano un’alternativa al consumo di carne. Successivamente nella Piramide troviamo l’olio extra vergine di oliva che è composto da trigliceridi (ricchi di acidi grassi monoinsaturi), acidi grassi essenziali, vitamina E, e comprende anche sostanze quali i polifenoli e i fitosteroli, che esplicano azioni protettive per l’organismo umano. Risalendo ancora troviamo un vasto raggruppamento di prodotti fra loro diversi, come il latte, lo yogurt, i formaggi, le carni bianche, il pesce, le uova e i biscotti. Il latte è composto per quasi il 90% da acqua in cui sono disperse tracce di proteine di alto valore biologico, grassi in prevalenza saturi a catena corta e facilmente digeribili (molti di essi sono anche ricchi in grassi animali che favoriscono l’incremento dei livel- li di colesterolo plasmatico e vanno, pertanto, consumati con moderazione) e zuccheri (rappresentati soprattutto dal lattosio, costituito da galattosio e glucosio). Le vitamine presenti nel latte in quantità consistenti sono la A, B1, B2, B12 e l’acido pantotenico. Il latte, inoltre, è la fonte principale di calcio per la nutrizione umana. Lo yogurt, come il latte, è un alimento ad alto valore nutrizionale, ma può essere più digeribile per chi è intollerante al lattosio per la presenza di lattasi batterica. I formaggi contengono proteine e grassi, mentre è quasi nullo il contenuto di carboi- drati. Di particolare interesse è il contenuto in calcio, presente in una forma altamente biodisponibile, che contribuisce in modo rilevante a soddisfare il fabbisogno dell’organi- smo umano. Le vitamine del gruppo B sono presenti in piccole quantità, mentre buona è la quantità di vitamina A. Quindi il pesce e le uova: il pesce contiene proteine di elevato valore biologico e quan- tità variabili di grassi, che possono raggiungere anche il 10% del peso. Nei grassi dei pe- sci sono presenti gli acidi grassi polinsaturi, che appartengono alla categoria degli acidi grassi essenziali. La famiglia degli acidi grassi omega-3 in particolare è ritenuta benefica nella prevenzione delle malattie cardiocircolatorie.. Le uova contengono proteine a un valore biologico così elevato che per anni la compo- sizione proteica dell’uovo è stata il riferimento per valutare la qualità delle proteine degli altri alimenti. I biscotti sono costituiti da più ingredienti e hanno una composizione in termini di nu- trienti e un valore energetico estremamente variabili; a livello generale, importante è il contenuto in zuccheri semplici, mentre è molto variabile il contenuto di grassi, media- mente tra circa il 9% e il 25%. 20 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 23. Il consumo di carne, in particolare magra, è importante in quanto contribuisce all’ap- porto di proteine di elevata qualità, necessarie per la crescita dei bambini e la forma- zione dei muscoli. Circa la metà delle proteine della carne è costituita da aminoacidi essenziali per l’or- ganismo umano; sono presenti le vitamine del gruppo B (in particolare la B12), il sele- nio, il rame e lo zinco. Il contenuto in grassi è variabile: può risultare quasi nullo o vicino al 30%, in base alla tipologia della carne, e sono prevalentemente saturi e monoinsaturi, mentre pochi sono quelli polinsaturi: è quindi da preferire il consumo delle carni bianche e moderare il consumo delle carni rosse come mostrato nelle numerose versioni di Piramidi Ali- mentari dei diversi istituti nazionali e internazionali che le posizionano al vertice, così come per i dolci che, essendo ricchi di grassi e zuccheri semplici, sono da consumare con moderazione. Figura 1.8. - Piramide Alimentare 1. alimentarsi meglio per vivere in un mondo migliore - 21
  • 24. Negli ultimi anni le conferme circa l’importanza della corretta alimentazione nella pre- 1. 3 venzione delle malattie sono aumentate enormemente, grazie a ulteriori studi di laborato- Dalla Piramide rio ed evidenze empiriche; non altrettanto si può dire della consapevolezza delle persone Alimentare alla che è cresciuta molto più lentamente. Piramide Ambientale Questo è il primo motivo per cui, a distanza di 25 anni, il Barilla Center for Food & Nutri- tion ripropone la Piramide Alimentare, ormai nota e ben consolidata negli ambienti scien- tifici e della nutrizione. Il secondo motivo è meno ovvio, ed è collegato al problema del riscaldamento globale e, più in generale, dell’impatto sull’ambiente delle attività umane. Non tutti sanno che le attività agricole e di allevamento sono tra i principali responsabili delle emissioni di gas a effetto serra. Pertanto, come viene esplicitamente suggerito dal documento “Climate Smart Food” - redatto a novembre 2009 dal SIK (the Swedish Institute for Food and Biotechnology) su incarico della Presidenza Svedese di turno dell’Unione Eu- ropea - anche nella scelta dei cibi e delle diverse diete occorre tenere conto della variabile ambientale. In questa ottica, è possibile valutare le diverse categorie di alimenti relativamente al loro impatto ambientale, cioè in termini di emissione di gas serra (Carbon Footprint), uso delle risorse idriche (Water Footprint) e uso del suolo (Ecological Footprint). Riclassificando i cibi non più in funzione del loro impatto positivo sulla salute, ma rispet- to al loro impatto negativo sull’ambiente, si ottiene una piramide capovolta, che vede gli alimenti a maggior impatto ambientale in alto e quelli a ridotto impatto in basso. Accostando la nuova Piramide Ambientale alla Piramide Alimentare si ottiene una Pira- mide Alimentare-Ambientale che chiameremo “doppia piramide”. In essa si può osservare che gli alimenti per i quali è consigliato un consumo maggio- re, generalmente sono anche quelli che determinano gli impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti per i quali viene raccomandato un consumo ridotto sono anche quelli che hanno maggior impatto sull’ambiente. Emerge la coincidenza, in un unico modello Da questa nuova elaborazione emerge la coincidenza, in un unico modello alimenta- alimentare, di due obiettivi diversi ma altrettanto re, di due obiettivi diversi ma altrettanto rilevanti: salute e tutela ambientale. rilevanti: salute e tutela ambientale. Si dimostra, in altre parole, che se si assume come dieta alimentare quella suggerita dalla tradizionale Piramide Alimentare, non solo si vive meglio (ossia più a lungo e più sani), ma si ottiene un impatto, o meglio un’impronta, decisamente minore sull’ambiente. In definitiva, ognuno di noi assumendo un atteggiamento responsabile in termini ali- mentari, può conciliare il proprio benessere (ecologia della persona) con l’ambiente (ossia l’ecologia del contesto). Di seguito è riportato il processo di costruzione della “doppia piramide”, che nasce come combinazione delle indicazioni nutrizionali presente nella Piramide Alimentare e quelle ri- cavate dall’analisi degli impatti ambientali dei singoli alimenti. La Piramide Ambientale qui presentata non mostra nel dettaglio i valori numerici sot- tostanti. Tuttavia, alla base di questa rappresentazione c’è una rigorosa valutazione degli impatti dei singoli cibi sull’ambiente eseguita secondo il metodo di analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment), ovvero calcolando gli effetti generati sull’ambiente in tutte le fasi di produzione: dalla coltivazione delle materie prime fino alla distribuzione e alla cottura (ove necessaria) degli alimenti considerati. 22 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 25. Qui appoggia il sestino chiuso Skip Brown / National Geographic Image Collection
  • 26. P BASSO Dolci, Carne rossa Formaggi, Uova Carne bianca, Pesce, Biscotti I TO ER Latte, Yoghurt GG SU O UM Olio d’oliva NS CO Pane, Pasta, Riso, Patate, Legumi Frutta, Ortaggi ALTO PIRAMIDE ALIMENTARE
  • 27. Piega PIRAMIDE AMBIENTALE ALTO Carne rossa Formaggi, Pesce E AL Carne bianca, NT Dolci BIE AM Legumi, Pasta, Biscotti, O Olio d’oliva, Latte, TT Yoghurt, Riso, Uova PA IM Ortaggi, Pane, Patate Frutta BASSO Taglio
  • 28. 2. le basi scientifiche della piramide alimentare La dieta tradizionalmente adottata nei paesi dell’area del Mediterraneo (in particolare in Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Francia meridionale) è un modello alimentare che si contraddistingue per uno spiccato equilibrio nutrizionale ed è infatti riconosciuta da molti scienziati dell’alimentazione come una delle migliori diete in senso assoluto per ciò che concerne il benessere fisico e la prevenzione delle malattie croniche, in particolare di quelle cardiovascolari. William Albert Allard / National Geographic Image Collection
  • 30. Tomasz Tomaszewski / National Geographic Image Collection
  • 31. È auspicabile che la pubblicazione di questo documento, analogamente a quanto fatto da alcuni recenti documenti pubblicati dalla Commissione Europea, sia di stimolo alla pubblicazione di ulteriori studi riguardanti gli impatti ambientali degli alimenti.
  • 32. La dieta tradizionalmente adottata nei Paesi dell’area del Mediterraneo (in particolare 2. in Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Francia meridionale) è un modello alimentare che si Le basi scientifiche contradistingue per uno spiccato equilibrio nutrizionale ed è infatti riconosciuta da mol- della Piramide ti scienziati dell’alimentazione come una delle migliori diete in senso assoluto per ciò che Alimentare concerne il benessere fisico e la prevenzione delle malattie croniche, in particolare di quel- le cardiovascolari. L’idea e il concetto di dieta mediterranea era stato già intuito nel 1939 dal medico nutri- 2.1 zionista Lorenzo Piroddi, che fu il primo a ipotizzare la connessione tra alimentazione e Gli studi diabete, essessi alimentari e obesità1. In seguito, negli anni Cinquanta, Ancel Keys2 - me- sull’Alimentazione dico scienziato della Scuola di Alimentazione dell’Università del Minnesota - si recò in Ita- Mediterranea lia al seguito delle truppe di occupazione e si accorse di un fatto che, al tempo, sembrava molto strano. Le persone meno abbienti (i cosiddetti poveri) dei piccoli paesi del Sud Italia, che mangiavano prevalentemente pane, cipolla e pomodoro, avevano di gran lunga meno episodi di malattie cardiovascolari dei cittadini di New York, ma anche dei loro stessi pa- renti emigrati negli anni precedenti negli Stati Uniti. Il valore nutrizionale della dieta mediterranea venne dimostrato scientificamente dal noto “studio dei sette Paesi” diretto da Keys (Keys et al, 1995), dove furono messe a con- fronto le diete adottate da diverse popolazioni per verificarne i benefici e i punti critici. Da lì si capirono le associazioni tra tipologia di dieta e rischio d’insorgenza di malattie croni- che (Keys et al., 1967), e si scoprì come il livello elevato di acidi grassi saturi nella dieta e del colesterolo nel sangue rappresenti un fattore in grado sia di spiegare le differenze nei tassi di mortalità, sia di prevedere i tassi futuri di malattie coronariche nelle popolazioni analizzate (Keys, 1970; Kromhout et al., 1994). Lo studio dimostrò anche che il regime ali- mentare migliore era quello “mediterraneo”, prova ne era che la popolazione di Montegior- gio (Marche) e gli abitanti di Crevalcore (località rurale dell’Emilia) avevano un tasso molto basso di colesterolo nel sangue e una percentuale minima di malattie coronariche, dovuta al consumo di olio di oliva, pane e pasta, aglio, cipolla rossa, erbe aromatiche, verdura e poca carne. James l. stanfield / national geographic Image collection 1 Cucina Mediterranea. Ingredienti, principi dietetici e ricette al sapore di sole, Mondadori, Milano, 1993 2 Ancel Benjamin Keys (1904-2004), medico e fisiologo statunitense, è conosciuto per essere stato uno dei principali sostenitori dei benefici della dieta mediterranea per contrastare molte patologie diffuse soprattutto in occidente, in particolare le malattie cardiovascolari 30 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 33. Dal primo “studio dei sette Paesi” fino a oggi molte altre ricerche hanno analizzato le ca- ratteristiche e le associazioni tra stile alimentare adottato e insorgenza di malattie cro- niche (World Cancer Research Fund, 1997; Willett, 1998). Dalla metà degli anni Novanta si è anche sviluppato un filone di studio per indagare l’associazione tra diete e longevità3. In generale quello che emerge è che un fattore protettivo contro le più diffuse malattie croniche è l’adozione di una dieta mediterranea (o simile), ossia: un elevato consumo di verdura, legumi, frutta e frutta secca, olio d’oliva e cereali (che nel passato erano preva- lentemente integrali); un moderato consumo di pesce e prodotti caseari (specialmente formaggio e yogurt) e vino; un basso consumo di carne rossa, carne bianca e acidi grassi saturi (Willett & Sacks, 1995). L’interesse della comunità scientifica e medica nei confronti della Dieta Mediterranea è tuttora estremamente vivo, tanto che l’attuale letteratura specialistica ospita con elevata frequenza pubblicazioni relative all’associazione tra stile nutrizionale di tipo mediterraneo e impatto sulla salute dell’uomo. Il beneficio della Dieta Mediterranea è supportato da evidenze sempre crescenti L’adozione della Dieta Mediterranea è accen- in termini sia di prevenzione sia di miglio- tuata soprattutto nei segmenti più colti della ramento clinico in specifici ambiti della patologia. E’ interessante notare che una popolazione che, oltretutto, in essa percepisco- ricerca condotta sul database scientifico no la coerenza con i più attuali trend socio-cul- PubMed, in un arco di tempo limitato a 3 mesi, evidenzia la presenza di circa 70 pub- turali, come l’attenzione al benessere; la lotta blicazioni scientifiche il cui tema principale è la Dieta Mediterranea4. all’obesità; la valorizzazione dei prodotti tipici; la ricerca dei prodotti naturali e genuini e l’at- Tali pubblicazioni presentano i risultati tenzione alla tutela ambientale. di ricerche cliniche o epidemiologiche nelle quali l’aderenza alla Dieta Mediterranea si traduce in benefici misurabili in numerosissime aree della salute dell’uomo5, che includo- no a titolo di esempio le patologie cardiovascolari, le condizioni metaboliche, le patologie neurologiche o psichiatriche (ad es. la malattia di Alzheimer), le malattie respiratorie o al- lergiche, i disturbi della sessualità sia femminile sia maschile (es. la disfunzione erettile), alcune patologie oncologiche. A quest’ultimo proposito, destano interesse le recenti con- clusioni dell’ampio studio Europeo EPIC, che ha valutato 485.044 soggetti adulti nell’arco di circa 9 anni; l’EPIC ha dimostrato che una maggiore aderenza alla Dieta Mediterranea si associa a una significativa riduzione (-33%) del rischio di sviluppare un carcinoma ga- strico6. Infine, è interessante notare come la letteratura scientifica dimostri un impatto positivo della Dieta Mediterranea in tutte le fasce di età della vita, a partire dal periodo prenatale, all’infanzia, all’età adulta, sino all’età avanzata. le abitudini alimentari proprie della dieta mediterranea sembrano essere coerenti con le indicazioni nutrizionali espresse dalle linee guida prodotte dalle più autorevoli 3 Nube et al., 1993; Farchi et al., 1995; Trichopoulou et al., 1995; Huijbregts et al., 1997; Kouris-Blazos et al., 1999; Kumagai et al., 1999; Osler & Schroll, 1997; Kant et al., 2000; Lasheras et al., 2000; Osler et al., 2001; Michels & Wolk, 2002 4 PubMed, Search Mediterranean Diet in Title/Abstract, dal 25 gennaio al 25 aprile 2010 5 Middleton L, Yaffe K. TArgets For The Prevention Of Dementia. J Alzheimers Dis. 2010 Apr 22; Camargo A et al. Gene expression changes in mononuclear cells from patients with metabolic syndrome after acute intake of phenol-rich virgin olive oil. BMC Genomics. 2010 Apr 20;11(1):253; Elhayany A et al. A low carbohydrate Mediterranean diet improves cardiovascular risk factors and diabetes control among overweight patients with type 2 diabetes mellitus: a 1-year prospective randomized intervention study. Diabetes Obes Metab. 2010 Mar;12(3):204-9.; Vlismas K et al. Quality, but not cost, of diet is associated with 5-year incidence of CVD: the ATTICA study. Public Health Nutr. 2010 Apr 1:1-8; Castro-Rodriguez JA et al. Olive oil during pregnancy is associated with reduced wheezing during the first year of life of the offspring. Pediatr Pulmonol. 2010 Apr;45(4):395-402; Llaneza P et al. Soy isoflavones, Mediterra- nean diet, and physical exercise in postmenopausal women with insulin resistance. Menopause. 2010 Mar;17(2):372- 8; Giugliano F et al. Adherence to Mediterranean Diet and Erectile Dysfunction in Men with Type 2 Diabetes. J Sex Me. 2010 Feb 25; Giugliano F et al. Adherence to Mediterranean Diet and Sexual Function in Women with Type 2 Diabetes. J Sex Me. 2010 Feb 25. 6 Buckland G et al. Adherence to a Mediterranean diet and risk of gastric adenocarcinoma within the European Pro- spective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC) cohort study. Am J Clin Nutr. 2010 Feb;91(2):381-90. 2. le basi scientifiche della piramide alimentare - 31
  • 34. società scientifiche e istituzioni internazionali che si occupano delle maggiori patologie che affliggono la nostra epoca (in particolare malattie cardiovascolari, cancro e diabete). Tra i compiti delle società scientifiche mediche, infatti, vi è quello di elaborare delle linee guida (relative alla prevenzione, la diagnosi e la cura) nei rispettivi campi. Per quanto ri- guarda l’alimentazione, ciascuna delle società scientifiche che si occupano di diabete, ma- lattie cardiovascolari e tumori, sia a livello nazionale che internazionale, ha messo a punto delle raccomandazioni finalizzate a prevenire l’insorgenza delle rispettive patologie. Il Ba- rilla Center for Food & Nutrition ha raccolto, analizzato e sintetizzato le linee guida pubbli- cate dalle più autorevoli società scientifiche e istituzioni italiane e internazionali su questo argomento7 trovando molti elementi convergenti8. Questa analisi ha permesso quindi di delineare quali comportamenti e stili di vita adottare al fine di una sana alimentazione che risulti avere valore di prevenzione, a livello complessivo, verso l’insorgenza delle patologie cardiovascolari, diabetiche e tumorali (Figura 2.1). Dai risultati dell’analisi condotta si può sottolineare come la stretta coerenza rispetto alle raccomandazioni suggerite a livello scientifico renda il modello mediterraneo uno dei più efficaci in termini di promozione e di conservazione del benessere e la prevenzione del- le maggiori patologie croniche. Con l’obiettivo di misurare l’aderenza, o la distanza, di una qualsiasi dieta da quella me- diterranea, sono stati sviluppati alcuni indici di “adeguatezza mediterranea”. In parti- colare, Trichopoulou (Trichopoulou et al., 1995), dopo aver creato un indice che quantifica l’aderenza alla Dieta Mediterranea su una scala che va da 0 a 9 (dove il valore massimo significa massima aderenza e viceversa), ha rilevato una associazione inversa tra il pun- teggio ottenuto da una popolazione e i tassi di mortalità delle persone più anziane. Anche negli studi di Panagiotakos (Panagiotakos et al., 2007) è emerso come l’incremen- to del livello di aderenza alla Dieta Mediterranea è significativo nella previsione dei casi di ipertensione, ipercolesterolemia, diabete e obesità negli adulti. Un aumento del 20% cir- ca di aderenza alla Dieta Mediterranea9 riduce l’insorgenza di malattie cardiovascolari del 4% nell’arco di dieci anni. Altri studi condotti da Trichopoulou (Trichopoulou et al., 2007) hanno evidenziato come l’aderenza alla Dieta Mediterranea produca significative riduzio- ni nei tassi complessivi di mortalità della popolazione, soprattutto nei decessi causati da malattie cardiovascolari e tumori. Medesimi risultati si riscontrano negli studi recenti di Mitrou (Mitrou et al, 2007) condotti per dieci anni su un campione di oltre 380.000 Ame- ricani. Nello specifico, per le malattie coronariche, De Lorgeril (De Lorgeril et al., 1999) ha evidenziato come la Dieta Mediterranea riduca del 72% il rischio d’infarto. I risultati degli studi di Fung (Fung et al, 2005) ne hanno confermato, ancora una volta, gli effetti cardio- protettivi. In un recente studio di meta-analisi di Sofi (Sofi et al., 2008) è emerso come la Dieta Mediterranea rappresenti un fattore protettivo contro tutte le cause di mortalità e, nello specifico, verso quelle legate a malattie cardiovascolari e tumorali, ma anche verso il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer. In conclusione, gran parte delle più autorevoli ricerche scientifiche sulla relazione tra alimentazione e malattie croniche evidenziano, al di là di ogni ragionevole dubbio, il mo- dello alimentare mediterraneo deve essere considerato il punto di riferimento di una corretta alimentazione. 7 Tra le fonti utilizzate per l’analisi si possono ricordare: World Health Organization, International Agency for Research on Cancer, American Cancer Association, American Institute for Cancer Prevention, Federation of European Cancer Society, American Heart Association, European Society of Cardiology, Società Italiana di cardiologia, Istituto Nazio- nale Ricerche per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), British Heart Foundation, International Diabetes Federation, American Diabetes Association, Società Italiana di Diabetologia. 8 Per una trattazione completa dell’argomento si rimanda al capitolo 3 del Position Paper “Alimentazione e Salute”, pubblicato dal Barilla Center for Food & Nutrition nel settembre 2009 9 La scala utilizzata nello studio è compresa tra 0 e 55, quindi un incremento di 10 punti sulla scala di adeguatezza mediterranea equivale a un incremento del 20% circa 32 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 35. Figura 2.1. Convergenza delle linee guida per la prevenzione delle patologie cardiovascolari, diabetiche e tumorali: schema di sintesi. Fonte: “Alimentazione e Salute”, Barilla Center for Food & Nutrition, settembre 2009 Un aumento del 20% circa di aderenza alla Dieta Mediterranea riduce l’insorgenza di malattie cardiovascolari del 4% nell’arco di dieci anni. 2. le basi scientifiche della piramide alimentare - 33
  • 36. Jodi Cobb / National Geographic Image Collection
  • 37. 3. gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti Focalizzando l’attenzione alle filiere di produzione degli alimenti, l’analisi dei processi porta a evidenziare come i principali carichi ambientali siano rappresentati dalla generazione di gas a effetto serra, dall’utilizzo della risorsa idrica e dall’occupazione di territorio.
  • 38. La stima degli impatti ambientali associati a ogni singolo alimento è stata condotta con l’analisi dell’intera filiera – estrazione, coltivazione e trattamento delle materie prime, fabbricazione, confezionamento, trasporto, distribuzione, uso, riuso, riciclo e smaltimento finale. Medford Taylor / National Geographic Image Collection
  • 40. La stima degli impatti ambientali associati a ogni singolo alimento è stata condotta con 3. l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA), un metodo di valutazione oggettiva Gli indicatori dei carichi energetici e ambientali relativi a un processo (sia esso un’attività o un servizio). usati per misurare Tale valutazione include l’analisi dell’intera filiera, comprendendo l’estrazione o coltivazio- l’impatto ne e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il confezionamento, il trasporto, degli alimenti la distribuzione, l’uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale. Il metodo di analisi LCA è regolamentato dagli standard internazionali ISO 14040 e 14044, che ne definiscono le caratteristiche peculiari. Coltivazione Trasformazione Cottura Imballaggio Trasporto Gli studi LCA sono degli strumenti di analisi scientifica che hanno da un lato il van- taggio di permettere una valutazione quanto più possibile oggettiva e completa del sistema, dall’altro lo svantaggio che i risultati sono a volte difficili da comunicare. Per rendere facilmente comprensibile il risultato di uno studio, normalmente si utilizza- no degli indicatori di sintesi definiti in modo da preservare il più possibile la scientificità dell’analisi. Tali indicatori in genere vengono selezionati in base alla tipologia del sistema che viene analizzato, e devono essere scelti in modo da rappresentare in maniera quanto più comple- ta e semplice le interazioni con i principali comparti ambientali. 38 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 41. Entrando più nello specifico e focalizzando l’attenzione alle filiere di produzione degli ali- menti, l’analisi dei processi porta a evidenziare come i principali carichi ambientali siano rappresentati dalla generazione di gas a effetto serra, dall’utilizzo della risorsa idrica e dall’occupazione di territorio. Sulla base di queste premesse, e tenendo conto che questo lavoro ha l’obiettivo di fornire risultati validi in un primo livello di approfondimento, gli indicatori ambientali selezionati sono: n il Carbon Footprint, che rappresenta le emissioni di gas serra responsabili dei cambia- menti climatici ed è misurato in massa di CO2 equivalente; n il Water Footprint (o virtual water content), che quantifica i consumi e le modalità di utilizzo delle risorse idriche ed è misurato in volume di acqua; n l’Ecological Footprint, misura la quantità di terra (o mare) biologicamente produttiva necessaria per fornire le risorse e assorbire le emissioni associate a un sistema produt- tivo; si misura in m2 o ettari globali. Nonostante si sia scelto di rappresentare la Piramide Ambientale utilizzando come unico indicatore l’Ecological Footprint, nel documento sono stati riportati gli impatti ambientali dei cibi analizzati misurati anche attraverso il Carbon Footprint e il Water Footprint al fine di fornire una visione sufficientemente complementare degli impatti, evitando visioni par- ziali e, in alcuni casi, fuorvianti. Differenze concettuali tra gli indicatori analizzati Si è scelto di utilizzare questi tre indicatori ambientali per il fatto che per come sono concepiti, sono complementari e permettono una visione completa degli impatti am- bientali. Il Carbon Footprint è un indicatore che rappresenta le emissioni di gas serra generate dai processi che, nel caso particolare delle filiere agroalimentari, sono costituite preva- lentemente dalla CO2 generata dall’utilizzo dei combustibili fossili, dal metano (CH4) de- rivante dalle fermentazioni enteriche dei bovini, dalle emissioni di protossido di azoto (N2O) causate dall’utilizzo di fertilizzanti a base azoto in agricoltura. Con questo indica- tore, quindi, in qualche modo si intende rappresentato anche il consumo di energia, e in particolare di risorse fossili. L’Ecological Footprint rappresenta l’occupazione di territorio da parte del sistema in esame. Sebbene una parte di tale territorio sia destinato al teorico assorbimento della CO2 generata dal sistema (energy land), in realtà non vengono comprese le altre emis- sioni di gas serra. Per questa ragione, l’indicatore deve necessariamente essere affian- cato dal Carbon Footprint in modo da avere una informazione più completa. L’elemento idrico viene trattato dall’Ecological Footprint unicamente come superfi- cie occupata destinata alla pesca, ma non come consumo di risorsa. L’Ecological Foot- print è in grado di misurare la complessità degli aspetti ambientali. Per questa ragione l’utilizzo del Water Footprint è necessario per completare il set degli indicatori. 3.gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti - 39
  • 42. Qui di seguito viene data una breve descrizione degli indicatori (con gli opportuni ri- mandi alle fonti di approfondimento) e vengono fornite indicazioni generali sulle ipotesi di calcolo adottate rimandando alla seconda parte del documento per gli aspetti specifici relativi ai singoli alimenti. Gli indicatori attualmente esistenti in campo ambientale La scelta di utilizzare come indicatori di sostenibilità ambientale il Carbon Footprint, il Water Footprint e l’Ecological Footprint è il risultato di una selezione avvenuta prenden- do in considerazione l’ampia disponibilità di indicatori utilizzabili. La scelta è stata deter- minata dalla completezza nella valutazione espressa da un singolo indicatore. Al tempo stesso, però il mondo scientifico e le Istituzioni hanno messo a disposizione una miriade di indicatori capaci di misurare la sostenibilità in modo efficace e dettagliato. L’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA)1, ad esempio, ha individuato un complesso di indi- catori in grado di valutare l’impatto ambientale per i diversi ambiti: n Agricoltura (Area under organic farming; Gross nutrient balance); n Inquinamento atmosferico (Emissions of acidifying substances; Emissions of ozone precursors; Emissions of primary particles and secondary particulate matter precur- sors; Exceeance of air quality limit values in urban areas; Exposure of ecosystems to acidification, eutrophication and ozone); n Biodiversità (Designate areas; Species diversity; Threatened and protected species); n Cambiamento climatico (Atmospheric greenhouse gas concentrations; Global and European temperature; Greenhouse gas emission projections; Greenhouse gas emis- sion trends; Production and consumption of ozone depleting substances ; n Energia (Final energy consumption by sector; Primary energy consumption by fuel; Renewable electricity consumption; Renewable primary energy consumption; Total primary energy intensity); n Industria della pesca (Aquaculture production; Fishing fleet capacity; Status of ma- rine fish stocks); n Territorio (Land take; Progress in management of contaminate site); n Trasporti (Freight transport demand; Passenger transport demand; Use of cleaner and alternative fuels); n Rifiuti (Generation and recycling of packaging waste; Municipal waste generation); n Acqua (Bathing water quality; Chlorophyll in transitional, coastal and marine waters; Nutrients in freshwater; Nutrients in transitional, coastal and marine waters; Oxy- gen consuming substances in rivers; Urban waste water treatment; Use of freshwa- ter resources). Allo stesso modo, la Sustainable Development Strategy2 definita dall’Unione Europea individua un pacchetto di indicatori capaci di indicare e valutare la qualità e l’efficacia delle politiche messe in atto dai singoli Stati Membri. Gli indicatori abbracciano ben 10 ambiti (Socio-economic development; Sustainable consumption and production; Social inclusion; Demographic Changes; Public Health; Climate Change and Energy; Sustainable Transport; Natural Resources; Global Partnership; Good Governance), a loro volta sud- divisi in aree sottotematiche. La numerosità e la completezza dell’insieme degli indica- tori messi a disposizione dall’Unione Europea permette di ottenere una valutazione sul raggiungimento degli obiettivi di fondo e prioritari delle politiche e di stabilire l’effettiva messa in atto delle azioni realizzate. 1 Fonte: EEA Core Set of Indicators (http://themes.eea.europa.eu/IMS/CSI) 2 Fonte: Indicators for monitoring the EU Sustainable Development Strategy (http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/ page/portal/sdi/introduction) 40 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 43. Con l’espressione “Carbon Footprint” si identifica l’impatto associato a un prodotto (o 3. 1 servizio) in termini di emissioni di anidride carbonica equivalenti (CO2-equiv), calcolate lun- Carbon Footprint go l’intero ciclo di vita del sistema indagato. È un nuovo termine utilizzato per indicare il cosiddetto Global Warming Potential (GWP) e cioè l’effetto serra potenziale di un sistema calcolato con la metodologia LCA – Life Cycle Assessment (analisi del ciclo di vita). Nel calcolo del Carbon Footprint vengono sempre considerate le emissioni di tutti i gas a effetto serra, che sono convertite in CO2 equivalente attraverso dei parametri stabiliti a livello internazionale dall’IPCC, l’Intergovernmental Panel on Climate Change, organismo che opera sotto l’egida delle Nazioni Unite. Il corretto calcolo del Carbon Footprint di un bene o servizio deve necessariamente te- ner conto di tutte le fasi della filiera a partire dall’estrazione delle materie prime, fino allo smaltimento dei rifiuti generati dal sistema stesso secondo l’approccio LCA. È evidente che ciò necessita della costruzione di un “modello operativo” in grado di rappresentare la filiera in maniera compiuta, tenendo conto di tutti gli apporti che effettivamente contribuiscono alla formazione del GWP. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) Nel 1988 la World Meteorological Organisation (WMO) e l’United Nations Environment Programme (UNEP), costituiscono l’IPCC con lo scopo di fornire ai decisori politici una valutazione obiettiva della letteratura tecnico-scientifica e socio-economica rilevante e disponibile in materia di cambiamenti climatici. L’IPCC è un organo intergovernativo (e non di ricerca diretta) aperto a tutti i Paesi mem- bri della WMO e dell’UNEP. Ogni governo ha un Focal Point IPCC che coordina le attività relative all’IPCC nel proprio Paese. Attualmente il Focal Point IPCC per l’Italia è svolto dal Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC). L’attività principale dell’IPCC consiste nel produrre a intervalli regolari (ogni 6 anni) Rapporti di Valutazione scientifica sullo stato delle conoscenze nel campo del clima e dei cambiamenti climatici (Assessment Reports). I Rapporti di Valutazione, che riflettono le analisi e le valutazioni del consenso scientifico mondiale, sono soggetti a revisioni di esperti. Il lavoro dell’IPCC negli ultimi anni è stato approvato dalle più importanti accade- mie e organizzazioni scientifiche nel mondo. L’ultimo Rapporto dell’IPCC, pubblicato nel 2007, in particolare, ha delineato con mag- giore certezza “che la maggior parte dell’aumento della temperatura media globale osser- vato da metà del ventesimo secolo è dovuta all’aumento osservato delle concentrazioni di gas serra antropogenici”, e che i futuri cambiamenti climatici non riguarderanno sola- mente l’innalzamento delle temperature, ma produrranno anche una modifica dell’intero sistema climatico, con serie ripercussioni sugli ecosistemi e sulle attività umane. L’IPCC ha recentemente avviato la preparazione del nuovo Rapporto di Valutazione (AR5) che prenderà in considerazione i recenti sviluppi tecnico-scientifici e delineerà un nuovo in- sieme di scenari climatici, socio-economici e ambientali. Il documento finale dovrebbe essere pronto nel 2014. L’informazione prodotta dall’IPCC è importante per il processo negoziale in corso nell’ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambia- mento Climatico – UNFCC. Il 12 ottobre 2007 l’IPCC, congiuntamente con l’ex Vice Presidente degli Stati Uniti Al Gore, è stato insignito del premio Nobel per la Pace. La motivazione alla base del premio ha fatto riferimento: “all’impegno profuso nella costruzione e divulgazione di una mag- giore conoscenza sui cambiamenti climatici di origine antropica e nel porre le basi per poterli contrastare efficacemente”. 3.gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti - 41
  • 44. Soprattutto grazie alla sua semplicità di comunicazione e alla comprensibilità an- che per i non adetti ai lavori, il concetto del Carbon Footprint si è diffuso al punto tale che esistono molti standard riconosciuti a livello internazionale che definiscono in modo più o meno dettagliato i requisiti da rispettare per il calcolo. I più importanti, o quanto meno i più utilizzati, sono: n gli standard Iso 14040 e 14044: in realtà sono gli standard relativi all’analisi del ciclo di vita ma possono essere ritenuti la base metodologica anche per il calcolo del Carbon Fooptrint; n lo standard Iso 14064 orientato a definire le modalità per il calcolo delle emissioni di gas serra e la relativa verifica da parte di un soggetto indipendente; n il ghg protocol: documento predispo- sto dal Greenhouse Gas Protocol Initiative, Con Carbon Footprint si identifica l’impatto asso- una organizzazione sovragovernativa ciato a un prodotto o servizio in termini di emis- che ha predisposto il protocollo di calcolo sioni di anidride carbonica equivalenti, calcolate più utilizzato a livello internazionale che mette in relazione gli aspetti tecnici con lungo l’intero ciclo di vita del sistema. quelli più economici di gestione dell’orga- nizzazione; n il pas 2050 (Assessing the life cycle greenhouse gas emissions of goods and services): documento predisposto dal British Standard Insititution orientato a fornire un documento tecnico, più dettagliato rispetto agli standard ISO, avente l’obiettivo di definire con maggiore specificità le regole da adottare per il calcolo del Carbon Footprint. È tra i documenti più recenti e operativi e per queste ragioni tra quelli che riscuotono il maggior interesse nella comunità scientifica; n il sistema epd™: predisposto dall’International EPD Consortium (IEC), ha definito le regole per la preparazione, verifica e pubblicazione delle cosiddette dichiarazioni ambientali di prodotto che, in sostanza, sono la “carta di identità” verificata delle caratteristiche ambientali di un bene. Sebbene il sistema non sia mirato in manie- ra specifica al Carbon Footprint, in questo contesto è estremamente rilevante in quanto le emissioni di gas serra sono uno dei parametri ambientali che tipicamen- te rientrano in una dichiarazione ambientale. È fondamentale osservare come i vari protocolli di calcolo non siano in conflitto tecnico e per questa ragione vengano normalmente presi in considerazione tutti con- temporaneamente in maniera integrata durante la quantificazione del Carbon Foot- print di un prodotto. 42 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 45. Il Water Footprint (o Virtual water content) è un indicatore specifico dell’utilizzo di 3. 2 acqua dolce ed è costruito in modo da esprimere sia i quantitativi di risorsa idrica Water Footprint effettivamente utilizzati, sia la modalità con cui l’acqua viene utilizzata. Il metodo di calcolo è stato messo a punto dal Water Footprint Network 3 ed è stato progettato in modo che l’indicatore calcolato tenga conto di tre componenti fondamentali: n il volume di acqua piovana evapotraspirata dal suolo e dalle piante coltivate; que- sta componente viene definita come green water; n il volume di acqua, proveniente da acque superficiali o falde sotterranee, impiega- to durante la filiera analizzata comprendendo sia l’acqua di irrigazione, sia quella di processo; questa componente è detta anche blue water; n la grey water che rappresenta il volume di acqua inquinata derivante dalla produ- zione di beni e servizi misurato come il volume di acqua (teoricamente) richiesto per diluire gli inquinanti quanto basta per garantire gli standard di qualità dell’ac- qua stessa. Water Footprint Il concetto di Water Footprint (impronta idrica) è stato teorizzato nel 2002 dal professore Arjen Y. Hoekstra, dell’Università di Twente (Olanda) nell’ambito delle attività promosse dall’UNESCO come alternativa ai tradizionali indicatori d’uso del- le risorse idriche. Questo indicatore misura l’utilizzo delle risorse idriche in termini di volume (espresso in m 3) di acqua evaporata e/o inquinata per l’intera filiera, dalla produzio- ne al consumo diretto e può essere calcolato non solo per ogni prodotto o attività, ma anche per ogni gruppo ben definito di consumatori (un individuo, una famiglia, gli abitanti di una città, un’intera nazione) o produttori (aziende private, organizza- zioni pubbliche, settori economici). In particolare: - il Water Footprint di un prodotto (bene fisico o servizio) consiste nel volume to- tale d’acqua dolce consumata per produrlo, considerando tutte le varie fasi della catena di produzione; - il Water Footprint di un individuo, di una comunità o di una nazione consiste nel volume totale d’acqua dolce consumata dall’individuo, dalla comunità o dalla na- zione in modo diretto o indiretto (acqua consumata per produrre i beni e i servizi utilizzati); - il Water Footprint di un’impresa consiste nel volume d’acqua dolce consumata nello svolgimento delle proprie attività, sommato a quello consumato nella pro- pria catena di fornitura. Il Water Footprint è collegato al concetto di virtual water (acqua virtuale), teo- rizzato nel 1993 dal professor John Anthony Allan del King’s College London School of Oriental and African Studies, che indica il volume d’acqua dolce consumato per produrre un prodotto (una commodity, un bene o un servizio), sommando tutte le fasi della catena di produzione. Il termine “virtuale” si riferisce al fatto che la gran- de maggioranza dell’acqua utilizzata per realizzare il prodotto non è contenuta fi- sicamente nello stesso, ma è stata consumata durante le fasi della sua produzione. Il Water Footprint Network è un’organizzazione no-profit nata nel 2008 dalla vo- lontà delle principali organizzazioni coinvolte sul tema “risorse idriche” (tra le altre, l’Università di Twente, il WWF, l’UNESCO, la Water Neutral Foundation, il World Bu- siness Council for Sustainable Development, ecc.) al fine di coordinare le attività realizzate in questo ambito, diffondere conoscenza sui concetti riguardanti il Water Footprint, le relative metodologie di calcolo e gli strumenti utilizzati nonché pro- muovere un uso sostenibile equo ed efficiente delle risorse idriche (fresh water resources) mondiali. Il Direttore scientifico del Water Footprint Network è il professore Arjen Y. Hoek- stra, colui che ha teorizzato il concetto di Water Footprint. 3 Water Footprint Manual; State of the art 2009; www.waterfootprint.org 3.gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti - 43
  • 46. Come si può intuire dalla breve definizione, il metodo di calcolo necessario per la quantificazione delle tre componenti dell’indicatore varia al variare della tipologia analizzata. Il Water Footprint è un indicatore specifico Nel dettaglio, la blue water è di fatto una semplice contabilizzazione del con- dell’utilizzo di acqua dolce costruito in modo da sumo idrico. Nel caso delle filiere di pro- esprimere sia i quantitativi di risorsa idrica ef- duzione degli alimenti si tiene conto sia dell’acqua impiegata nella fase di produ- fettivamente utilizzati, sia la modalità con cui zione industriale sia dell’acqua impiega- l’acqua viene utilizzata. ta per irrigazione nella fase agricola. La stima della componente definita grey water può essere fatta immaginando un teorico bilancio di massa tra flusso di acqua inquinata e acqua pulita. Ne deriva un flusso in uscita che deve rispondere ai requisiti di accettabilità fissati dalla legge locale. In linea di principio si può però immaginare che i flussi in uscita da un siste- ma produttivo debbano essere sempre all’interno dei limiti di accettabilità fissati dalla legislazione locale e quindi, in prima approssimazione, la componente grey water può essere considerata trascurabile. La voce più caratteristica, e quindi più complessa da valutare, è certamente la parte di green water in quanto dipende dalle condizioni climatiche locali e dal tipo di specie colti- vata. Calcolo della Green Water Il calcolo della Green Water viene effettuato mediante l’applicazione della formula seguente: I ET 0 [mm] * Kc * 10 Green water kg t resa ha dove: n ET0 dipende dalle caratteristiche climatiche locali; n Kc dipende dalla specie vegetale coltivata; n resa dipende dalla specie vegetale considerata e dalle caratteristiche climatiche del luogo dove viene coltivata. 44 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 47. L’Impronta Ecologica (Ecological Footprint) è un indicatore usato per stimare l’impatto 3. 3 sull’ambiente di una data popolazione dovuto ai suoi consumi; quantifica l’area totale di Ecological ecosistemi terrestri e acquatici necessaria a fornire in maniera sostenibile tutte le risorse Footprint utilizzate e ad assorbire, sempre in maniera sostenibile, tutte le emissioni prodotte. L’Ecological Footprint misura la quantità di terra (o mare) biologicamente produttiva ne- cessaria sia a fornire le risorse consumate sia ad assorbire i rifiuti prodotti. La metodologia è individuata dal Global Fooptrint Network4 e prevede di includere nel calcolo le seguenti componenti: n Energy land, che rappresenta il terreno necessario ad assorbire le emissioni di CO2 ge- nerate dalla produzione di un bene o servizio; n Crop land, che rappresenta il terreno necessario alla coltivazione dei prodotti agricoli e dei mangimi per l’allevamento; n Grazing land, che rappresenta il terreno necessario a sostenere il pascolo dei capi L’Ecological Footprint quantifica l’area totale di di allevamento considerati; n Forest land, che rappresenta il terreno ecosistemi terrestri e acquatici necessaria a for- utilizzato per la produzione di legno de- nire in maniera sostenibile tutte le risorse utiliz- stinato alla realizzazione di materie pri- me; zate e ad assorbire, sempre in maniera sosteni- n Built-up land, che rappresenta il terreno bile, tutte le emissioni prodotte. occupato per gli impianti adibiti alle atti- vità produttive; n Fishing ground, che rappresenta il terreno necessario allo sviluppo naturale o all’alle- vamento dei prodotti ittici. L’Ecological Footprint è quindi un indicatore composito che misura, tramite fattori di con- versione ed equivalenze specifiche, le diverse modalità di utilizzo delle risorse ambientali attraverso un’unica unità di misura: l’ettaro globale (global hectar - gha). Global Footprint Network Nel 2004 Wackernagel e i suoi collaboratori hanno fondato il Global Footprint Network, un network di Istituti di Ricerca, scienziati e utilizzatori di questo indicatore che punta a migliorare ulteriormente la metodologia di calcolo e a portarla a standard più elevati, e nello stesso tempo a garantire maggiore “robustezza” scientifica all’indicatore e una sua sempre maggiore diffusione. Insieme al Living Planet Index rappresenta uno dei due indicatori attraverso i quali il WWF, a cadenza biennale e in collaborazione con il Global Footprint Network e la Zoological Society of London, valuta lo stato di conservazione del pianeta: tali risultati sono presentati all’interno del Living Planet Report, dal quale sono estratti i grafici seguenti che mostrano l’andamento dei due indicatori citati. 4 www.globalfootprint.org 3.gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti - 45
  • 48. L’approccio di calcolo dell’Ecological Footprint è del tutto analogo a quello di uno studio Life Cycle Assessment. Esso prevede di convertire gli aspetti ambientali del processo produttivo, nello specifico le emissioni di CO2 e l’uso di territorio, in superfi- cie (global hectare) “equivalente”. Questo comporta, come nel caso del Carbon Footprint, che il valore finale non indica il territorio effettivamente occupato ma una sua rappresentazione teorica che tiene conto di un differente peso delle varie tipologie. Nel dettaglio, il calcolo viene effettuato in modo relativamente semplice andando a moltiplicare il valore dell’aspetto ambientale considerato, ad esempio l’utilizzo di territorio a fini agricoli, per un opportuno fattore di conversione definito dal proto- collo di calcolo. Tutti i fattori di conversione sono mostrati nella tabella seguente. 5 Tabella 3.3.1 - Fattori di conversione (Equivalence Factors) utilizzati per il calcolo dell’Impronta Ecologica Componente Unità di misura Fattori di equivalenza Energy land gha/t CO2 0,2775 Cropland gha/ha 2,64 Grazing Land gha/ha 0,5 Forest gha/ha 1,33 Built-up land gha/ha 2,64 Fishing Ground gha/ha 0,4 Sebbene l’indicatore prenda in considerazione le 6 tipologie di territorio, in effetti nello studio delle filiere alimentari spesso le componenti forest e built up land possono considerarsi trascurabili, la prima per il fatto che la legna non entra nelle catene ali- mentari, la seconda perché gli stabilimenti occupano uno spazio molto ridotto rispetto alle restanti parti soprattutto se “ripartiti” sui quantitativi di alimenti prodotti. 5 Calcolato tenendo conto di: 0,208 t ha/CO2 e 1,33 gha/ha. Occorre ricordare che per il calcolo dell’energy land si consi- derano le emissioni di sola CO2 e non quelle di CO2 equivalente 46 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 49. Ecological Footprint: alcune osservazioni critiche L’Ecological Footprint è un indicatore che può vantare una piena validità scientifica. Ciò è dimostrato dalla diffusa impiegabilità da parte del mondo scientifico e anche dalla recente decisione dell’Unione Europea di investire nello sviluppo e nel miglioramento della metodologia sottostante. Nonostante ciò, l’Ecological Footprint non è esente da critiche 6. In particolare, alcuni osservatori fanno notare che gli assunti di base che stanno dietro alla metodologia di calcolo dell’indicatore conducano a una misurazione della sostenibilità non pienamente corretta. Ad esempio, nei Paesi ad alto e medio reddito il consumo energetico incide in modo notevole nel metodo di calcolo (si stima un’influenza di almeno il 50%) tale da condizionare in modo piuttosto rilevante il risultato finale. Nella stessa direzione, alcuni studiosi ritengono anche che vi siano seri problemi di comparazione tra i risultati dell’indicatore e la reale dimensione fisica dell’area geografica presa in considerazione, conducendo a problemi di confronto tra Paesi e città diverse. Spesso i confini delle città prese in considerazione non corrispondono a quelli reali, in quanto l’indicatore non tiene conto della mobilità degli abitanti delle aree circostanti. Un’ulteriore criticità sembra poi riguardare il livello tecnologico preso in considerazione dall’indicatore per stimare l’impatto della produzione di beni e servizi. Le numerose interconnessioni produttive e commerciali tra diversi Paesi e territori rendono, secondo alcuni studiosi, l’attuale metodo non pienamente efficace, in quanto la misurazione non avviene alla fonte di produzione, ma al contrario considerando le caratteristiche del territorio di consumo. In linea generale, si ritiene che i repentini cambiamenti tecnologici nella produzione e nel consumo possano ridurre l’utilità e la veridicità dell’indicatore. Infine, l’Ecological Footprint non tiene conto nella metodologia di calcolo di fenomeni quali la distruzione e l’impossibilità di utilizzo di un terreno, la così detta land degradation. Si tratta, secondo alcuni studiosi, di un importante aspetto che non può non essere affatto considerato nella valutazione della sostenibilità ambientale. 6 Per una trattazione maggiormente approfondita del tema si veda: Fiala N., “Measuring Sustainability: Why the Ecological Footprint is Bad Economics and Bad Environmental Science”, University of California, 2008; Van den Bergh, Jeroen C.J.M., Harmen Verbruggen, “Spatial sustainability, trae and indicators: an evaluation of the ‘ecological footprint”, 1999 3.gli indicatori usati per misurare l’impatto degli alimenti - 47
  • 50. 4. la misura dell’impatto degli alimenti: le piramidi ambientali Jonathan Blair / National Geographic Image Collection 48 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 51. Gli alimenti con minor impatto ambientale sono anche quelli per cui, in accordo con le linee guida nutrizionali internazionali, è raccomandato un più frequente consumo. 1.titolo capitolo - 49
  • 52. Il beneficio della Dieta Mediterranea è supportato da evidenze sempre crescenti in termini sia di prevenzione sia di miglioramento clinico. Tino Soriano / National Geographic Image Collection 50 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 54. Obiettivo di questo paragrafo è la presentazione del percorso logico che porta dalle infor- 4. mazioni disponibili alla costruzione della Piramide Ambientale, l’obiettivo di questo lavoro. La misura In estrema sintesi i passi fondamentali possono essere così sintetizzati: dell’impatto n l’analisi delle informazioni ha portato ad acquisire una base dati sufficientemente am- degli alimenti: pia e, per ogni alimento, è stato calcolato l’impatto come media dei dati disponibili; le Piramidi n i dati così ottenuti sono stati utilizzati per costruire le piramidi specifiche dei singoli in- Ambientali dicatori ambientali presi come riferimento; n delle tre Piramidi Ambientali costruite ne è stata selezionata una, quella relativa all’Eco- logical Footprint, utilizzata per costruire il modello di Doppia Piramide. Per ognuno di questi passaggi, di seguito vengono forniti alcuni ulteriori dettagli. La scelta di utilizzare unicamente documenti e informazioni pubbliche desunte dalle più note banche dati o da pubblicazioni scientifiche ha consentito di raggiungere un sufficien- te livello di conoscenza delle filiere analizzate. Ciò nonostante non sempre le ipotesi che stanno alla base dei valori mostrati sono completamente omogenee così come la copertura statistica dei dati che in alcuni casi è molto buona, ad esempio per la carne, in altri invece è migliorabile, ad esempio per gli ortaggi. Ci si aspetta che la pubblicazione di questo documento, analogamente a quanto fatto da alcuni recenti documenti pubblicati dalla Commissione Europea, stimoli nei prossimi mesi la pubblicazione di ulteriori studi riguardanti gli impatti ambientali degli alimenti, in modo tale da poter essere citati nelle prossime revisioni di questo lavoro. Il dettaglio dei dati analizzati viene qui di seguito illustrato, suddividendo gli alimenti 4.1 per categorie omogenee di processo produttivo. Prima di entrare nei particolari (presen- La sintesi tati nei successivi paragrafi), queste prime tabelle presentano i valori numerici e i relativi dei dati ambientali intervalli per ogni alimento considerato. Nelle tabelle viene anche mostrato il dato medio che è stato utilizzato per la costruzio- ne delle varie Piramidi degli impatti ambientali. Tale valore è stato calcolato come media aritmetica dei dati reperiti in letteratura, non considerando quelli palesemente anomali. La prima categoria è quella degli alimenti derivanti dall’agricoltura. Al riguardo va sottolineata la peculiarità degli ortaggi, i cui dati sono differenziati tra produzione in serra e non, e dei legumi per i quali si è considerato un processo di cottura mediante bollitura che incrementa gli impatti di 420 g di CO2 equivalente e 5 m2 globali secondo le ipotesi descritte nel seguito. Tabella 4.1.1 - Alimenti derivanti dall’agricoltura, valori per ogni alimento considerato Alimenti derivanti Carbon Water Ecological dall’agricoltura Footprint Footprint Footprint [grammi di CO2 Dati per kg [litri di acqua] [m2 globali] equivalente] Intervallo dei dati 40 ÷ 100 500 ÷ 700 2,3 ÷ 3,8 Frutta Dato medio 70 600 3 Intervallo dei dati 3.000 ÷ 5.000 106 9 Dato medio 4.000 106 9 Ortaggi in serra Cottura (bollitura) 420 Trascurabile 5 Dato medio 4.420 106 14 con cottura 52 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 55. Alimenti derivanti Carbon Water Ecological dall’agricoltura Footprint Footprint Footprint [grammi di CO2 Dati per kg [litri di acqua] [m2 globali] equivalente] Intervallo dei dati 100 ÷ 500 106 2,6 ÷ 5,3 Dato medio 302 106 4 Ortaggi di stagione Cottura (bollitura) 420 Trascurabile 5 Dato medio 722 106 9 con cottura Intervallo dei dati 98 ÷ 220 900 1,7 ÷ 2,1 Dato medio 164 900 2 Patate Cottura 420 Trascurabile 5 Dato medio 584 900 7 con cottura Intervallo dei dati 890 ÷ 1.500 1.800 13 ÷ 18 Dato medio 1.130 1.800 16 Legumi Cottura 420 Trascurabile 5 Dato medio 1.550 1.800 21 con cottura Nella categoria degli alimenti derivanti dalla lavorazione dei prodotti agricoli, sono sta- ti inseriti quelli prodotti a seguito della lavorazione industriale delle materie prime. Anche in questo caso, per alcuni alimenti è stato previsto il processo di cottura mediante bollitura. Tabella 4.1.2 - Alimenti derivanti dalla lavorazione di prodotti agricoli, valori per ogni alimento considerato Alimenti derivanti dalla lavorazione Carbon Water Ecological dei prodotti agricoli Footprint Footprint Footprint [grammi di CO2 Dati per kg [litri di acqua] [m2 globali] equivalente] Pasta cruda 1.564 1.390 12 Pasta Cottura (bollitura) 420 Trascurabile 5 Dato medio 1.984 1.390 17 con cottura Riso crudo 1.800 ÷ 3.000 3.400 7 ÷ 11 Dato medio 2.750 3.400 9 Riso Cottura (bollitura) 420 Trascurabile 5 Dato medio 3.170 3.400 14 con cottura Intervallo dei dati 630 ÷ 1.000 1.300 6,7 Pane Dato medio 983 1.300 6,7 Intervallo dei dati 200 ÷ 1.000 1.500 3 ÷ 6 Zucchero Dato medio 470 1.500 4 Intervallo dei dati 2.500 ÷ 3.900 4.900 14,6 Olio Dato medio 3.897 4.900 14,6 Dolci Dato medio 3.700 3.140 30 Biscotti Dato medio 2.300 1.800 16 4. la misura dell’impatto degli alimenti: le piramidi ambientali - 53
  • 56. La categoria degli alimenti derivanti dall’allevamento comprende le carni, il latte e i suoi derivati, le uova. Per le carni e le uova sono stati considerati i processi di cottura ipo- tizzando la grigliatura per le carni (aumentando gli impatti di 1.000 g di CO2 equivalente e 13 m2 globali) e la bollitura per le uova. Tabella 4.1.3 - Alimenti derivanti dall’allevamento, valori per ogni alimento considerato Alimenti derivanti Carbon Water Ecological dall’allevamento degli animali Footprint Footprint Footprint [grammi di CO2 Dati per kg [litri di acqua] [m2 globali] equivalente] Intervallo dei dati 6.000 ÷ 44.800 15.500 85 ÷ 94 Dato medio 30.400 15.500 92 Carne bovina Cottura 1.000 Trascurabile 13 (grigliatura) Dato medio 31.400 15.500 105 con cottura Intervallo dei dati 2.300 ÷ 8.000 4.800 36 Dato medio 4.359 4.800 36 Carne suina Cottura 1.000 Trascurabile 13 (grigliatura) Dato medio 5.360 4.800 49 con cottura Intervallo dei dati 1.500 ÷ 7.300 3.900 33 Dato medio 3.830 3.900 33 Carne avicola Cottura 1.000 Trascurabile 13 (grigliatura) Dato medio 4.830 3.900 46 con cottura Burro Dato medio 8.800 5.000 75 Formaggio Dato medio 8.784 5.000 75 Intervallo dei dati 1.050 ÷ 1.303 1.000 11-19 Latte Dato medio 1.000 3.300 15 Intervallo dei dati 4.038 ÷ 5.800 3.300 9 Dato medio 4.813 3.300 9 Uova Cottura 420 Trascurabile 5 (bollitura) Dato medio 5.233 3.300 14 con cottura Yogurt Dato medio 1.138 1.000 15 Nella categoria degli alimenti derivanti dalla pesca, rientrano sia i pesci sia i crostacei. 54 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 57. L’intervallo degli impatti ambientali sarebbe in teoria molto ampio, ma è da considerare che il dato minimo (40 g di CO2 equivalente per kg) e massimo (20.000 g di CO2 equivalente per kg) si riferiscono rispettivamente a cozze e aragosta. Per questa ragione, la definizione del dato medio si è basata sull’impatto associato ai pesci più comunemente utilizzati nelle ricette alimentari (es. sogliole e merluzzo). Maggiori dettagli su queste informazioni, come sulla cottura, per la quale si è preso come riferimento il processo di grigliatura, sono riportati nei capitoli successivi. Tabella 4.1.4 - Alimenti derivanti dalla pesca, valori per ogni alimento considerato Carbon Water Ecological Alimenti derivanti dalla pesca Footprint Footprint Footprint [grammi di CO2 Dati per kg [litri di acqua] [m2 globali] equivalente] Dato non Intervallo dei dati 220 ÷ 10.500 45 ÷ 66 disponibile Dato non Dato medio 3.273 56 disponibile Pesce Cottura 1.000 Trascurabile 13 Dato medio Dato non 4.273 69 con cottura disponibile L’ultima categoria presentata è quella delle bevande, all’interno della quale sono stati inseriti l’acqua minerale e il vino. Tabella 4.1.5 - Bevande, valori per ogni alimento considerato Carbon Water Ecological Bevande Footprint Footprint Footprint [grammi di CO2 Dati per kg [litri di acqua] [m2 globali] equivalente] Acqua minerale Dato medio 200 - <1 Vino Dato medio 2.300 1.000 20 4. la misura dell’impatto degli alimenti: le piramidi ambientali - 55
  • 58. La rappresentazione grafica degli intervalli numerici relativi agli impatti ambientali 4.2 dei singoli alimenti porta alla costruzione di bande che sono tanto più estese quanto più Tre possibili è ampio il range delle informazioni disponibili. Queste bande vengono mostrate di segui- Piramidi Ambientali to per ogni indicatore e dalla loro analisi si desume la valutazione che può essere trasfor- mata nelle relative Piramidi Ambientali. Sebbene la variabilità dei dati reperiti per alcuni alimenti sia abbastanza significativa, “la classifica” degli impatti dei singoli alimenti è co- munque sufficientemente chiara: la carne rossa è l’alimento a maggior impatto; la frutta e gli ortaggi sono caratterizzati da impatti decisamente limitati. Tabella 4.2.1 - Ecological Footprint Carne bovina 105 100 Formaggio 75 Pesce 69 50 Carne suina 49 Carne avicola 46 Dolci 30 25 Legumi 21 Pasta 17 Biscotti 16 Latte 15 Yogurt 15 Olio 15 Ecological Footprint Riso 14 m2 globali per kg o litro di alimento Uova 14 10 Legenda: valore medio + cottura Ortaggi 9 Patate 7 cottura min max Pane 7 5 Frutta 3 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 Tabella 4.2.2 - Carbon Footprint Carne bovina 31.415 20.000 Formaggio 8.784 8.000 Carne suina 5.359 Uova 5.233 Carne avicola 4.830 Pesce 4.273 4.000 Olio 3.897 Dolci 3.700 Riso 3.170 Biscotti 2.300 2.000 Pasta 1.984 Legumi 1.550 Carbon Footprint Latte 1.138 gCO2 -eq per kg o litro di alimento Yogurt 1.138 1.000 Legenda: valore medio + cottura Pane 983 Ortaggi 722 cottura min max Patate 584 Frutta 70 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 / 45.000 56 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 59. Tabella 4.2.3 - Water Footprint Carne bovina 15.500 5.000 Formaggio 5.000 Olio 4.900 Carne suina 4.800 4.000 Carne avicola 3.900 Riso 3.400 Uova 3.300 Dolci 3.140 2.000 Biscotti 1.800 Legumi 1.800 1.500 Pasta 1.390 Pane 1.300 Water Footprint Latte 1.000 litri di acqua per kg o litro di alimento Yogurt 1.000 1.000 Legenda: valore medio Patate 900 Frutta 600 valore cottura non inserito perchè trascurato Ortaggi 100 0 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 / 15.000 L’utilizzo della metodologia Life Cycle Assessment porta a mantenere sullo stesso livello 4.3 tutti gli indicatori ambientali presi in considerazione per tutta la durata dell’analisi. Quan- La Piramide do però si giunge alla comunicazione di questi risultati, le esigenze di sintesi e chiarezza Ambientale comunicativa impongono un metodo semplice per rendicontare le evidenze ottenute. basata sull’Ecological Footprint In questa fase possono essere seguiti due differenti approcci: il primo basato sulla co- struzione di un indicatore aggregato che sommi tutte le diverse informazioni ambientali in un valore unico, il secondo sulla scelta di un indicatore di impatto rappresentativo di tutti i risultati. Per costruire la Doppia Piramide abbiamo scelto il secondo approccio, prendendo come indicatore unico di riferimento l’Ecological Footprint. La scelta è stata guidata dalle seguenti considerazioni: n l’Ecological Footprint è - dei tre indicatori analizzati nel presente documento - il più com- pleto perché prende in considerazione sia l’utilizzo del territorio sia le emissioni di CO2; n l’Ecological Footprint è l’indicatore più semplice da comunicare perché l’unità di misura (global hectar) è facilmente “visualizzabile”.; n l’Ecological Footprint è l’indicatore ambientale identificato tra quelli da promuovere in un recente studio condotto per conto della commissione europea 1. 1 Best, Aaron, et al; 2008 4. la misura dell’impatto degli alimenti: le piramidi ambientali - 57
  • 60. BASSO DOLCI, CARNE ROSSA O FORMAGGI, UOVA, CARNE BIANCA, PESCE, BISCOTTI RIT GE UG LATTE, YOGHURT OS UM NS OLIO D’OLIVA CO PANE, PASTA, RISO, PATATE, LEGUMI ALTO FRUTTA, ORTAGGI PIRAMIDE ALIMENTARE 58 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 61. PIRAMIDE AMBIENTALE CARNE ROSSA ALTO > 100 FORMAGGI, PESCE /l kg er li p E 50 ba L CARNE BIANCA, DOLCI TA glo IEN 2 Tm 25 MB RIN LEGUMI, PASTA, BISCOTTI, OLIO D'OLIVA, LATTE, YOGHURT, RISO, UOVA OA TP OO TT PA LF 10 IM IC A ORTAGGI, PANE, PATATE OG OL 5 EC FRUTTA BASSO 4. la misura dell’impatto degli alimenti: le piramidi ambientali - 59
  • 62. 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti Melissa Farlow / National Geographic Image Collection 60 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 63. L’analisi dei processi porta a evidenziare come i principali carichi ambientali siano rappresentati dalla generazione di gas a effetto serra, dall’utilizzo della risorsa idrica e dall’occupazione di territorio. 1.titolo capitolo - 61
  • 64. Un altro aspetto che si può ritenere rilevante nel calcolo degli impatti ambientali di alcuni alimenti è l’influenza che ha l’area geografica di produzione. Todd Gipstein / National Geographic Image Collection 62 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 66. Le informazioni vengono presentate raggruppando gli alimenti secondo la seguente 5. classificazione, funzionale alla descrizione di dettaglio dei processi: Il dettaglio n Alimenti derivanti dall’agricoltura (frutta, ortaggi, cereali, ecc.); dei dati ambientali n Alimenti derivanti da lavorazione di prodotti agricoli (pasta, zucchero, olio, ecc.); raccolti n Alimenti derivanti dall’allevamento (carne, prodotti caseari, ecc); n Alimenti derivanti da attività di pesca; n Bevande. Per ogni categoria analizzata sono stati riportati i valori associati a ciascun indicatore ambientale, provenienti da banche dati e studi scientifici e, ove possibile, questi sono stati confrontati con elaborazioni effettuate all’interno del gruppo di lavoro. I risultati associati a ciascuno degli indicatori ambientali considerati (sia nel caso degli studi scientifici che delle elaborazioni) sono stati espressi come range di valori, in quan- to il valore puntuale non sarebbe rappresentativo della categoria. Ad esempio, la frutta comprende una serie di varietà la cui coltivazione è differente e perciò non è possibile esprimere per la categoria “frutta” un unico valore per ciascun indicatore. Nella maggior parte degli alimenti considerati, i risultati riportati non comprendono la fase di cottura, perciò si è deciso di fare delle ipotesi in merito, per i dettagli si rimanda al paragrafo dedicato (5.2). La scelta di utilizzare unicamente dati e informazioni di natura “pubblica” è dovuta 5.1 al fatto che in questa prima edizione del documento si è deciso di organizzare la pre- Le principali fonti sentazione dei risultati in modo da renderli ricostruibili dall’eventuale lettore che voglia dei dati affrontare l’analisi in maniera più approfondita e analitica. In realtà, il gruppo di lavoro che ha curato la stesura del documento dispone di ulteriori informazioni che completano una banca dati costruita sui dati desunti direttamente da produttori coinvolti nelle differenti filiere e dalle relative elaborazioni. Al momento que- ste informazioni sono state utilizzate come confronto, oltre che per guidare la ricerca e la selezione delle fonti bibliografiche adottate nella costruzione della Piramide. Nelle prossime revisioni del documento si potrà valutare la possibilità di coinvolgere in ma- niera formale i produttori in modo da far accrescere il più possibile la base dati utilizzata. Tornando alle fonti bibliografiche, le informazioni utilizzate per completare questo lavoro derivano dalla letteratura pubblicata o comunque dalle banche dati tipicamente consultate negli studi di analisi del ciclo di vita. Nei riferimenti bibliografici presenti in Appendice vengono citate tutte le singole fonti reperite nella letteratura scientifica, ma è importante osservare come in generale le principali fonti di informazione siano: n la Banca dati Ecoinvent; n le Dichiarazioni ambientali di prodotto (Environmental Product Declaration, EPD) 1 ; n la Banca dati LCA food (www.LCAfood.dk); n la Banca dati del Water Footprint Network; n la Banca dati dell’Ecological Footprint Network. 1 www.environdec.com 64 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 67. Tipologia Elenco Commenti di fonte delle fonti sull’affidabilità Ecoinvent LCA food Informazioni pubbliche e utilizzate dai professionisti del settore. La qualità può essere variabile e in genere le Banche dati LCA Waterfootprint informazioni non sono specifiche di un produttore e quindi network generalizzabili al prodotto Ecological Footprint network Pubblicazioni Informazioni validate da parte terza. Potrebbero essere EPD™ certificate specifiche di un singolo produttore Informazioni relative a un lavoro scientifico validate da un Pubblicazioni Elenco completo in comitato responsabile. scientifiche bibliografia Specifiche di un prodotto ma generalmente affidabili in termini qualitativi Elaborazioni realizzate ad hoc per questo lavoro. Poiché Elaborazioni si è scelto di limitarle al minimo e utilizzando solo dati - interne pubblici, garantiscono una minore affidabilità rispetto alle altre fonti citate Le principali fonti di dati utilizzate La metodologia LCA, nata tra gli anni ’70 e ’80, ha visto un forte incremento della sua diffusione negli anni ’90 soprattutto dopo la pubblicazione, nel 1997, dello standard ISO 14040. Da allora la metodologia si è via via diffusa a partire dal settore industriale fino a coprire molte filiere produttive e andando a creare alcune banche dati di informazioni pubbliche. Una delle banche dati più utilizzate dagli adetti ai lavori è certamente ECOINVENT. Messa a punto da Swiss Centre for Life Cycle Inventories Center, ECOINVENT è una base dati disponibile on line2 che fornisce molte informazioni e molti dati su quasi tut- te le filiere produttive. Un’altra base dati, specifica del settore food, è quella costruita nell’ambito di un progetto finanziato dal ministero danese per l’agricoltura, il cibo e la pesca (LCA Food, www.LCAfood.dk). Anche queste informazioni sono disponibili, gra- tuitamente, sulla rete3. Le recenti applicazioni della metodologia LCA sono sempre più rivolte alla volontà, da parte dei produttori, di comunicare in maniera trasparente e veritiera le prestazioni ambientali dei beni e dei servizi che immettono sul mercato. Questo ha portato allo sviluppo, a partire dall’anno 2000, del sistema internazionale EPD™ (Environmental Product Declaration) che ha l’obiettivo di promuovere la diffusione di dichiarazioni am- bientali di prodotto verificate secondo delle regole basate sugli standard ISO. Tali di- chiarazioni, anch’esse pubbliche, stanno via via andando a costituire una banca dati di informazioni accreditate utili alla valutazione degli impatti ambientali: alcune di que- ste sono relative ai prodotti alimentari e sono state prese in considerazione in questo lavoro. Nella valutazione delle fonti utilizzate è da tener presente che le dichiarazioni am- bientali di prodotto sono riferite alla realizzazione di un bene da parte di uno specifico produttore, e quindi non rappresentano necessariamente le performance ambientali medie associate ai processi considerati. 2 www.ecoinvent.ch 3 http://www.LCAfood.dk/ 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 65
  • 68. Alimenti derivanti dall’agricoltura In questa categoria sono stati fatti rientrare gli alimenti prodotti direttamente dalla fase agricola, o meglio, quelli per i quali i processi industriali sono inesistenti o comunque limitati. Per la presentazione degli impatti ambientali, la categoria è stata ulteriormente sud- divisa in: n frutta; n legumi; n ortaggi; n patate. I confini del sistema relativo ai dati presentati in questa sezione includono le principali fasi di processo e quindi: n la fase di produzione agricola vera e propria comprendendo in particolare i consumi di carburante e l’utilizzo dei fertilizzanti; n le eventuali fasi di pulizia e trattamento successive alla raccolta; n il trasporto dei prodotti dal campo al centro di distribuzione. Frutta I tre indicatori calcolati per la categoria frutta, che si presume venga consumata a cru- do, vengono sintetizzati in tabella 5.1.1 mostrando sia l’intervallo dei valori trovati, sia il dato preso in considerazione per la costruzione della Piramide Ambientale (dato medio). Tabella 5.1.1 – Indicatori relativi a 1 kg di frutta Carbon Water Ecological Footprint Footprint Footprint Frutta gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 40 - 100 500 - 700 2,3 – 6 Dato medio 704 600 3 Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint - 1 - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint 1 1 - - La prima informazione che si riporta riguarda il Carbon Footprint che, come mostrato in tabella 5.1.2, ha dei valori compresi in un range tra 40 e 100 grammi di CO2 equivalente per kg di frutta. 4 Media dell’intervallo dei dati ritrovati sulla pubblicazione 66 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 69. Tabella 5.1.2 – Carbon Footprint di alcuni frutti da letteratura Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg Mele 40 – 100 Milà i Canals et al (2006) Per i dati relativi al consumo di acqua si utilizzano le informazioni presenti sul databa- se del Water Fooptrint Network che ha costruito il metodo e il relativo protocollo di calcolo (Tabella 5.1.3). Tabella 5.1.3 – Water Footprint di alcuni frutti da banca dati – Dati provenienti da www.waterfootprint.org Water Footprint Prodotto Litri/kg Arance 500 Mele 700 I valori dell’Ecological Footprint per alcuni frutti sono sintetizzati in tabella 5.1.4 .Per il calcolo sono stati considerati i contributi relativi al crop land (utilizzo del suolo dedicato a frutteti) e all’Energy land. Tabella 5.1.4 – Ecological Footprint di alcuni frutti Carbon Footprint Prodotto Fonte m2 globali/kg Arance e mandarini 2,4 Limoni e lime 2,3 Global Fooptrint Network Banane 2,9 riferita alla situazione italiana del 2001 (GFN – Italy 2001) Mele 3,6 Uva 3,8 Frutta 5 ÷ 6 Chambers et al (2007) 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 67
  • 70. Legumi I tre indicatori calcolati per la categoria “legumi” sono sintetizzati in tabella 5.1.5. Tabella 5.1.5 – Indicatori relativi a 1 kg di legumi Carbon Water Ecological Legumi Footprint Footprint Footprint gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 890 - 1500 1800 13 - 18 Dato medio 1.130 1800 16 Cottura (bollitura) 420 Trascurabile 5 Dato medio con cottura 1.550 1.800 21 Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint 1 - - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint 2 - - - Tra i legumi sono stati analizzati: fave, fagioli, piselli e soia. I dati presenti in letteratu- ra non tengono conto della fase di cottura dei legumi, che viene aggiunta sulla base delle ipotesi mostrate nel paragrafo dedicato. I dati relativi al Carbon Footprint derivano dalla banca dati Ecoinvent e sono riportati in Tabella 5.1.6. Tabella 5.1.6 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di legumi. Fonte www.ecoinvent.ch Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg Fave 1.000 Ecoinvent 2004 (Fava bean IP, at farm, CH, [kg]) Piselli 890 Ecoinvent 2004 (Protein pea, organic, at farm, CH, [kg]) Soia 1.500 Ecoinvent 2004 (soybeans, at farm, BR, [kg]) Per quanto riguarda i consumi di acqua, l’unico dato reperito è relativo alla soia e la fonte è sempre la banca dati del Water Fooptrint Network. 68 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 71. Tabella 5.1.7 – Water Footprint relativo a 1 kg di legumi. Fonte: www.waterfooptrint.org Water Footprint Prodotto Litri/kg Soia 1.800 In tabella 5.1.8, infine, si riportano i dati relativi all’Ecological Footprint che derivano in parte dalla banca dati Ecoinvent, e in parte da informazioni desunte dalla banca dati del Global Fooptrint Network. Tabella 5.1.8 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di legumi Ecological Footprint Prodotto Fonte m2 globali/kg Fave 13,6 Ecoinvent 2004 (Fava bean IP, at farm, CH, [kg]) 18,2 Elaborazione banca dati GFN – Italy 2001 Piselli 17 Ecoinvent 2004 (Protein pea, organic, at farm, CH, [kg]) Soia 15 Ecoinvent 2004 (soybeans, at farm, BR, [kg]) Ortaggi I tre indicatori calcolati per la categoria “ortaggi” sono sintetizzati in tabella 5.1.9. Tabella 5.1.9 – Indicatori relativi a 1 kg di ortaggi Carbon Water Ecological Footprint Footprint Footprint Ortaggi gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 3.000 ÷ 5.000 106 9 Dato medio 4.000 106 9 Ortaggi in serra Cottura 420 Trascurabile 5 (bollitura) Dato medio 4.420 106 14 con cottura Intervallo dei dati 100 ÷ 500 106 1,7 ÷ 5,3 Dato medio 250 106 3 Ortaggi di stagione Cottura 420 Trascurabile 5 Dato medio 670 106 8 con cottura 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 69
  • 72. Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint 1 2 - - Water Footprint - - - 1 Ecological Footprint 1 - - 1 Tra gli ortaggi sono stati analizzati: la lattuga e i pomodori. Per la costruzione della Piramide si ipotizza che gli ortaggi siano mangiati cotti. Per ulteriori dettagli in merito si rimanda al paragrafo dedicato alla cottura. I valori dei tre indicatori sono riportati nelle tabelle seguenti. La tabella relativa al Carbon Footprint (rif. 5.1.10) presenta una distinzione tra ortaggi di stagione e ortaggi in serra (lattuga e pomodori) in quanto l’emissione di gas serra le- gata a questi ultimi è maggiore a causa di un cospicuo utilizzo di energia per il riscalda- mento delle serre. Tabella 5.1.10 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di ortaggi Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg 400 – 500 Lattuga Hospido et al (2009) 4.000 (in serra) 154 Andersoon (2000) Pomodori 3.000-5.000 (in serra) LCA food dk michael melford / national geographic Image collection 70 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 73. Data la non disponibilità di dati relativi al Water Footprint degli ortaggi di stagione, sono state effetuate delle elaborazioni in merito, calcolando i contributi di green water e blue water per la coltivazione del pomodoro in Italia. I dati usati per il calcolo sono mo- strati in tabella 5.1.11. Per quanto concerne gli ortaggi in serra si ipotizza che la quantità di acqua virtuale sia equivalente a quella degli ortaggi di stagione. Tabella 5.1.11 – Water Footprint relativo a 1 kg di pomodoro Parametro Dato Fonte Osservatorio UCEA5 Et0 [mm/periodo 601 coltivazione] Periodo coltivazione: maggio - settembre Green water Elaborazioni gruppo di lavoro sulla base della Kc [-] 0,86 metodologia descritta in (Allen et al., 1998) Resa [t/ha] 60 Dato in fase di pubblicazione Elaborazioni gruppo di lavoro sulla base della Ete [l/kg] 86 metodologia riportata al paragrafo 3.2 Blue water [litri/kg] 20 Dato in fase di pubblicazione Water Footprint [litri/kg] 106 Elaborazioni gruppo di lavoro sulla base della Dato considerato metodologia riportata al paragrafo 3.2 106 per la piramide [litri/kg] Dato che le verdure fuori stagione necessitano di un’elevata quantità di energia per il riscaldamento/raffredamento delle serre, è stata effettuata una valutazione dell’energy land associato esclusivamente al condizionamento delle serre a cui è stato sommato il valore medio dell’Ecological Footprint delle verdure di stagione. La stima dell’energy land è stata effettuata a partire dai dati riportati nella pubblica- zione di Hospido (emissione di gas serra legata al condizionamento: 2,3 kg CO2 equivalen- te per kg di lattuga coltivata in serra). Moltiplicando l’emissione per il fattore di equivalenza si ottiene un valore dell’energy land pari a 6 gm2/kg. Tale valore fa riferimento all’emissione di tutti i gas serra, quindi potrebbe essere sovrastimato. Sommando il valore dell’energy land (6 m2 globali/kg) al dato medio dell’Ecological Foot- print delle verdure di stagione (3 m2 globali/kg) si ottiene una stima dell’Ecological Foot- print delle verdure in serra (9 gm2/kg), come riportato in tabella 5.1.12. Tabella 5.1.12 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di ortaggi Ecological Footprint Prodotto Fonte m2globali/kg Cipolle 2,6 Elaborazione banca dati GFN – Italy 2001 Pomodori 5,3 Elaborazione banca dati GFN – Italy 2001 Verdure 9 Elaborazioni del gruppo di lavoro in serra 5 http://www.politicheagricole.it/ucea/Osservatorio/miekfyi01_index_zon.htm 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 71
  • 74. Jim richardson / national geographic Image collection Patate I tre indicatori calcolati per le patate sono sintetizzati in tabella 5.1.13. Tabella 5.1.13 – Indicatori relativi a 1 kg di patate Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint Patate gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 98 ÷ 220 900 1,7 ÷ 2,1 Dato medio 164 900 2 Cottura 420 Trascurabile 5 Dato medio 584 900 7 con cottura 72 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 75. Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint 2 - - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint 2 - - - I dati presenti in letteratura non tengono conto della fase di cottura delle patate, che viene aggiunta sulla base delle ipotesi mostrate nel paragrafo dedicato. I dati relativi al Carbon Footprint sono riportati in Tabella 5.1.14. Tabella 5.1.14 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di patate Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg 160 (al campo) LCA food dk Patate 220 (al dettaglio) 98 - 116 Ecoinvent 2004 (Potato IP, at farm, CH, [kg]) I consumi di acqua virtuale derivano dalla banca dati del Water Footprint Network e sono riportati in Tabella 5.1.15. Tabella 5.1.15 – Water Footprint relativo a 1 kg di patate Water Footprint Prodotto Fonte Litri/kg Patate 900 www.waterfootprint.org In tabella 5.1.16, infine, si riportano i dati relativi all’Ecological Footprint che derivano in parte dalla banca dati Ecoinvent, e in parte da informazioni desunte dalla banca dati del Global Footprint Network. Tabella 5.1.16 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di patate Ecological Footprint Prodotto Fonte m2globali/kg 2,1 Elaborazione banca dati GFN – Italy 2001 Patate 1,7 Ecoinvent 2004 (Potato IP, at farm, CH, [kg]) 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 73
  • 76. Alimenti derivati da lavorazione di prodotti agricoli In questa categoria sono stati fatti rientrare gli alimenti prodotti a seguito di una lavo- razione industriale, più o meno complessa, delle materie prime agricole. Per la presenta- zione delle caratteristiche ambientali, gli alimenti sono stati suddivisi in: n Pasta; n Riso; n Pane; n Zucchero; n Condimenti (oli); n Dolci (torte); n Biscotti. I confini del sistema relativo ai dati presentati in questa sezione includono le principali fasi di processo e quindi: n la fase di produzione agricola; n la fase di lavorazione industriale; n la produzione degli eventuali materiali da imballaggio; n i trasporti dal campo fino al centro di distribuzione. Pasta Gli indicatori relativi alla pasta di semola di grano duro derivano dalla dichiarazione ambientale della pasta certificata secondo i requisiti del sistema internazionale EPD™6 e sono sintetizzati in Tabella 5.1.17. Per quanto riguarda la cottura, anche se la dichiara- zione ambientale riporta una stima degli impatti, si è deciso di considerare il medesimo approccio utilizzato per gli altri alimenti, facendo riferimento alle informazioni presen- tate nel paragrafo dedicato. Per quanto riguarda il Water Footprint esiste un documen- to predisposto direttamente dal Water Footprint Network (Haldaya 2009) i cui risultati sono allineati a quelli presentati sulla dichiarazione EPD della pasta. Poiché la pasta è un alimento che non viene mai consumato da solo, per la costruzione della Piramide Ambientale si è ipotizzata la cottura, senza però aggiungere nessun tipo di condimento. Sulla base di queste ipotesi, gli impatti ambientali considerati sono quelli mostrati nella Tabella seguente. Keenpress / national geographic Image collection 6 http://www.environdec.com/pageID.asp?id=130&menu=4,14,0&epdld=195 74 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 77. Tabella 5.1.17 – Indicatori relativi a 1 kg di pasta Carbon Water Ecological Footprint Footprint Footprint Pasta Fonte gCO2-eq/kg Litri/kg m globali/kg 2 Pasta cruda 1.564 1.390 12 EPD pasta Barilla Cfr. paragrafo Cottura (bollitura) 420 trascurabile 5 specifico Pasta cotta 1.984 1.390 17 - Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint - - 1 - Water Footprint - - 1 - Ecological Footprint - - 1 - Riso Analogamente al caso della pasta, anche per il riso si è considerata la cottura senza l’aggiunta di condimento. I tre indicatori calcolati per il riso sono sintetizzati in tabella 5.1.18. Nel fare la media dei dati relativi al Carbon Footprint si è deciso di escludere il dato de- rivante dalla banca dati Ecoinvent in quanto si riferisce alla produzione del risone e non del riso raffinato. Tabella 5.1.18 – Indicatori relativi a 1 kg di riso Carbon Water Ecological Footprint Footprint Footprint Riso gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Riso crudo 1.800 – 3.000 3.400 7 – 11 Dato medio 2.750 3.400 9 Cottura (bollitura) 420 trascurabile 5 Dato medio con cottura 3.170 3.400 14 Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint 1 1 - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint 2 - - - 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 75
  • 78. I valori dei tre indicatori sono riassunti alle tabelle 5.1.19, 5.1.20 e 5.1.21. Tali dati non tengono mai conto della fase di cottura per la quale si rimanda al paragrafo dedicato. Tabella 5.1.19 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di riso Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg 2.500 – 3.000 Blengini, Busto (2008) Riso 1.8007 Ecoinvent 2004 (Rice, at farm, 1 kg, US) Tabella 5.1.20 – Water Footprint relativo a 1 kg di riso Water Footprint Prodotto Fonte Litri/kg Riso 3.400 www.waterfootprint.org Tabella 5.1.21 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di riso Ecological Footprint Prodotto Fonte m2 globali/kg 7,8 Elaborazione banca dati GFN – Italy 2001 Riso 11 Ecoinvent 2004 (Rice, at farm, 1 kg, US) Pane Gli indicatori ambientali relativi alla produzione di pane sono sintetizzati in tabella 5.1.22. Il dato medio relativo al Carbon Footprint è stato calcolato facendo la media tra tutti i dati disponibili considerando: n il dato medio dell’intervallo nel caso di Andersson & Ohlsson (1999); n il dato relativo alla vendita al dettaglio nel caso del database danese. Tabella 5.1.22 – Indicatori relativi a 1 kg di pane Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint Pane gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 630 – 1.000 1.300 6,7 Dato medio 983 1.300 6,7 7 Dato non compreso nel calcolo delle medie in quanto prende in considerazione esclusivamente la produzione del risone 76 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 79. michael melford / national geographic Image collection Numero e qualifica delle fonti utilizzate Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni Simbolo LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint 1 1 - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint - - - 1 I valori dei tre indicatori ambientali sono riassunti alle tabelle 5.1.23, 5.1.24 e 5.1.25. Tabella 5.1.23 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di pane Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg 880 (all’uscita dallo stabilimento) Pagnotta fresca LCA food dk 930 (alla vendita al dettaglio) 890 (all’uscita dallo stabilimento) Pagnotta surgelata LCA food dk 1.260 (alla vendita al dettaglio) 780 (all’uscita dallo stabilimento) Pane di grano LCA food dk (fresco) 840 (alla vendita al dettaglio) 890 (all’uscita dallo stabilimento) Pane di grano LCA food dk (surgelato) 1.260 (alla vendita al dettaglio) 720 (all’uscita dallo stabilimento) Pane di segale LCA food dk 790 (alla vendita al dettaglio) Pane 630 - 1.000 Andersson & Ohlsson (1999) 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 77
  • 80. Tabella 5.1.24 – Water Footprint relativo a 1 kg di pane Water Footprint Prodotto Fonte Litri/kg Pane 1.333 www.waterfootprint.org Tabella 5.1.25 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di pane Ecological Footprint Prodotto Fonte m2 globali/kg Pane 6,7 Elaborazioni interne al gruppo di lavoro Le elaborazioni relative all’Ecological Footprint sono state effettuate sulla base dei dati provenienti dallo studio scientifico di Andersson & Ohlsson, calcolando esclusivamente i contributi di crop land e energy land, come riportato nella tabella sottostante: Ecological Crop land Energy land Footprint Fattore di Fattore di Energy land Uso suolo Crop land Emissione di equivalenza equivalenza [m2 globali/ m2 globali/kg [m2/kg] [m2 globali/kg] CO2 [gCO2/kg] [m2 globali/m2] [gha/tCO2] kg] 2 2,64 5,3 500 0,277 1,4 6,7 Zucchero Gli indicatori sono sintetizzati in tabella 5.1.26. Tabella 5.1.26 – Indicatori relativi a 1 kg di zucchero Ecological Carbon Footprint Water Footprint Footptint Zucchero gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati disponibili 200 – 1.000 1500 3-6 Dato medio 470 1.500 4 Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint 2 1 - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint 2 - - - 78 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 81. Come rappresentativi della categoria “zucchero” sono stati considerati lo zucchero di barbabietola e lo zucchero di canna i cui valori degli impatti ambientali sono mostrati nelle tabelle successive. Tabella 5.1.27 – Carbon Footprint associato a 1 kg di zucchero Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg 840 (all’uscita dallo stabilimento) LCA food dk Zucchero di 960 barbabietola (alla vendita al dettaglio) Ecoinvent 2004 (sugar, from sugar beet, 500 at sugar refinery, CH, [kg]) 233 Ramjeawon (2004) Zucchero di canna Ecoinvent 2004 (sugar, from sugarcane, 190 at sugar refinery, BR, [kg]) Tabella 5.1.28 – Water Footprint relativo a 1 kg di zucchero di canna Water Footprint Prodotto Fonte Litri/kg Zucchero di canna 1.500 www.waterfootprint.org Per il calcolo dell’Ecological Footprint sono stati considerati i contributi crop land e ener- gy land e le informazioni derivano dalle banche dati Ecoinvent e Global Fooptrint Net- work. Tabella 5.1.29 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di zucchero di canna Ecological Footptint Prodotto Fonte m2 globali/kg 3,5 Elaborazione banca dati GFN – Italy 2001 Zucchero di barbabietola Ecoinvent 2004 (sugar, from sugar beet, 6 at sugar refinery, CH, [kg]) 3,2 Elaborazione banca dati GFN – Italy 2001 Zucchero di canna Ecoinvent 2004 (sugar, from sugarcane, 4,9 at sugar refinery, BR, [kg]) 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 79
  • 82. Olio I tre indicatori calcolati per la categoria “olio” sono sintetizzati in tabella 5.1.30. Tabella 5.1.30 – Indicatori relativi a 1 litro di olio Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint Olio gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 2.500 - 3.900 4.900 14,6 disponibili Dato usato 3.897 4.900 14,6 per la piramide Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint 1 2 - - Water Footprint - - - 1 Ecological Footprint - - - 1 Tra i condimenti è stato considerato l’olio di origine vegetale in quattro varianti: olio di oliva, palma, soia e colza. I valori dei tre indicatori sono mostrati nelle tabelle seguenti. Per la costruzione delle tre Piramidi Ambientali è stato utilizzato il dato relativo all’olio d’oliva. sisse brimberg / national geographic Image collection 80 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 83. Tabella 5.1.31 – Carbon Footprint relativo a 1 litro di olio Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg Olio d’oliva 3.897 Avraamides, Fatta (2008) Olio di palma 2.5148 Yusoff, Hansen (2007) 3.510 Olio (all’uscita dallo stabilimento) LCA food dk di soia e colza 3.630 (alla vendita al dettaglio) Le elaborazioni relative al Water Footprint sono state effettuate calcolando i contributi di green water e blue water. I dati usati per il calcolo sono sintetizzati in tabella 5.1.32. Tabella 5.1.32 – Dati usati per effettuare il calcolo del Water Footprint relativo a 1 litro di olio Parametro Dato Fonte Et0 [mm/mese] 908 Osservatorio UCEA10 Elaborazioni gruppo di lavoro sulla base della Green water Kc [-] 0,65 metodologia descritta in (Allen et al., 1998) Resa [t/ha] 7 Manuale di Agricoltura Hoepli Elaborazioni gruppo di lavoro sulla base della Ete [l/kg] 843 metodologia riportata al paragrafo 3.2 Blue water [litri/kg] 4.000 Avraamides, Fatta (2008) Water Footprint [litri/kg] 4.843 Elaborazioni gruppo di lavoro sulla base della Dato considerato metodologia riportata al paragrafo 3.2 4.900 per la piramide [litri/kg] Le elaborazioni relative all’Ecological Footprint (Tabella 5.1.33) sono state effettuate calcolando esclusivamente i contributi di crop land e energy land. Tabella 5.1.33 – Valutazione dell’Ecological Footprint relativo a 1 litro di olio Ecological Crop land Energy land Footprint Fattore di Crop land Emissione di Fattore di Energy land Uso suolo equivalenza [m2 globali/ CO2 equivalenza [m globali/ m2 globali/kg [m2/kg] [m2 globali/ kg] [gCO2/kg] [gha/tCO2] kg] m2] 1,4311 2,64 3,8 3.90012 0,277 10,8 14,6 8 La fase di raffinazione finale dell’olio di palma non è inclusa nei confini del sistema dello studio 9 http://www.politicheagricole.it/ucea/Osservatorio/miekfyi01_index_zon.htm 10 Manuale dell’Agricoltura, Hoepli 11 Avraamides, Fatta (2008) 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 81
  • 84. Tabella 5.1.34 – Ecological Footprint relativo a 1 litro di olio Ecological Footprint Prodotto Fonte m2 globali/kg Olio 14,6 Elaborazioni gruppo di lavoro Dolci Per questa categoria non sono state reperite informazioni pubbliche disponibili e per questa ragione vengono riportati i risultati relativi all’analisi del ciclo vita della Torta del Paradiso, tratta da “Il Carnacina”, edito da Garzanti a cura di Luigi Veronelli. Le elaborazioni sono state effettuate dal gruppo di lavoro per avere un ordine di gran- dezza degli impatti associati ad 1 kg di dolce. La torta è stata considerata come rappresentativa della categoria. Ricetta e dettagli sulla valutazione del ciclo di vita sono in appendice A1. Gli indicatori relativi alla produzione di 1 kg di dolci sono riportati in Tabella 5.1.35. Tabella 5.1.35 – Indicatori relativi alla produzione di 1 kg di dolci Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint Dolci gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 3.700 3.140 30 Dato medio 3.700 3.140 30 Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint - - - 1 Water Footprint - - - 1 Ecological Footprint - - - 1 Joel sartore / national geographic Image collection 82 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 85. Biscotti Per questa categoria non sono state reperite informazioni pubbliche disponibili e per questa ragione vengono riportati i risultati relativi all’analisi del ciclo vita dei biscotti. Le elaborazioni sono state effettuate dal gruppo di lavoro per avere un ordine di grandezza degli impatti associati a 1 kg di biscotti. Come rappresentativi della categoria sono stati considerati i biscotti della salute (Ar- tusi, ricetta n.573), la cui ricetta è riportata nel dettaglio in appendice A1. Gli indicatori relativi alla produzione di 1 kg di biscotti sono riportati in Tabella 5.1.36. Tabella 5.1.36 – Indicatori relativi alla produzione di 1 kg di biscotti Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint Biscotti gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 2.300 1.800 16 Dato medio 2.300 1.800 16 Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint - - - 1 Water Footprint - - - 1 Ecological Footprint - - - 1 Alimenti derivanti da allevamento In questa categoria sono stati fatti rientrare gli alimenti la cui produzione implica l’alle- vamento sia per l’utilizzo di elementi derivati dagli animali (latte e uova), sia per l’utilizzo diretto della carne. Le sottocategorie utilizzate sono le seguenti: n carne bovina (carne rossa); n carne suina (carne bianca); n carne avicola (carne bianca); n formaggio; n burro; n latte; n yogurt; n uova. I confini del sistema per tali prodotti comprendono: n la fase di allevamento inclusa la produzione agricola degli alimenti per l’alimentazione degli animali; n la fase di macellazione (nel caso di produzione di carne); n la lavorazione dei prodotti (nel caso di produzione di latte e uova). 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 83
  • 86. Come per gli altri alimenti già presentati, gli indicatori riportati non includono gli im- patti legati alla cottura. Per questa ragione gli impatti legati a questa fase sono stati calcolati con le ipotesi presentate nel paragrafo dedicato alla cottura immaginando che solo il formaggio sia consumato crudo. Carni bianche e carni rosse Si è deciso di costruire la Doppia Piramide suddividendo le carni in bianche e rosse. Pur mantenendo sempre trasparenti i dati e le informazioni di base, le due categorie sono state costruite per rendere più fruibile la comunicazione. La carne bovina rappre- senta le carni rosse, la carne suina e avicola, le carni bianche. Carne bovina (carne rossa) Gli indicatori considerati per la categoria “carne bovina” sono sintetizzati in tabella 5.1.37. Tabella 5.1.37 – Indicatori relativi a 1 kg di carne bovina Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint Carne bovina gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 6.000 – 44.800 15.500 89 – 94 disponibili Dato medio 30.400 15.500 92 Cottura 1.000 Trascurabile 13 Dato medio 31.400 15.500 105 con cottura Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint 1 9 - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint - 1 - - I dati relativi agli impatti ambientali associati alla produzione di carne bovina derivano da fonti pubbliche e sono mostrati nelle successive tabelle. Nelle tabelle 5.1.38 e 5.1.39 sono riportati i valori del Carbon Footprint provenienti ri- spettivamente dalla banca dati danese LCA food e dalla relazione “Food Production and Emission of Greenhouse Gases” rilasciato dal SIK – the Swedish Institute for Food and Bio- technology e International Journal of LCA. Il dato medio relativo al Carbon Footprint è stato calcolato facendo la media tra tutti i dati disponibili: n considerando il dato relativo alla vendita al dettaglio nel caso del database danese; n considerando il valore medio dell’intervallo (nel caso dei range), poi mediato con tutti gli altri dati; n escludendo gli estremi poco rappresentativi della categoria (68.000 e i valori compresi tra 2.220 e 4.370). 84 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 87. Tabella 5.1.38 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di carne bovina – Fonte: LCA food dk Carbon Footprint Prodotto gCO2-eq/kg 67.900 (all’uscita dal macello) Filetto (tenderloin) 68.000 (alla vendita al dettaglio) Filetto (fillet) 44.800 Capo collo (top round) 42.300 Bistecca (steak) 42.400 foreend 24.600 Outside 2.230 Fianchetto (flanchet) 2.240 2.210 (all’uscita dal macello) Girello (round) 2.220 (alla vendita al dettaglio) 4.320 (all’uscita dal macello) Carne tritata (mincet meat) 4.370 (alla vendita al dettaglio) 4.040 (all’uscita dal macello) Stinco (Knuckle shank) 4.080 (alla vendita al dettaglio) Tabella 5.1.39 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di carne bovina Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg 32.000 Ogino et al. (2007) Japan (report SIK) Casey & Holden (2006a, b), Suckler, 28.000 – 32.000 Ireland (report SIK) Williams et al., (2006), 16.000 ”Average UK beef” (report SIK) Williams et al., (2006), ”100% suckler”, 25.000 UK (report SIK) Verge, et al., (2008), Carne bovina 30.000 ”Average Canadian beef” (report SIK) Cederberg et al. (2009a), 40.000 ”Average Brazilian beef” (report SIK) Cederberg et al. (2009b), 28.000 ”Average Swedish beef 2005” (report SIK) Cederberg & Darelius (2000), ”Swedish beef 17.000 – 19.000 from combine systems dairy-beef” (report SIK) 22.300 Cederberg & Staig (2003) 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 85
  • 88. Per quanto riguarda i consumi di acqua, il dato del Water Footprint deriva dalla banca dati disponibile sulla rete (Tabella 5.1.40), mentre per l’Ecological Footprint è stato pre- so in considerazione uno studio recente presentato dalla Regione Piemonte condotto in maniera specifica sulla produzione di carne bovina (Tabella 5.1.41). Tabella 5.1.40 – Water Footprint relativo a 1 kg di carne bovina Water Footprint Prodotto Fonte Litri/kg Carne bovina 15.500 www.waterfootprint.org Tabella 5.1.41 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di carne bovina Ecological Footptint Prodotto Fonte m2 globali/kg Regione Piemonte (Assessorato Ambiente), Carne bovina 89 – 94 la contabilità ambientale applicata alla produzione zootecnica. Collana ambiente 29 Carne suina (carne bianca) I dati relativi agli impatti ambientali associati alla produzione di carne suina derivano da fonti pubbliche e sono sintetizzati in tabella 5.1.42. Tabella 5.1.42 – Indicatori relativi a 1 kg di carne suina Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint Carne suina gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 2.300 – 8.000 4.800 36 disponibili Dato medio 4.359 4.800 36 Cottura - grigliatura 1.000 Trascurabile 13 Dato medio 5.360 4.800 49 con cottura Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint 1 5 - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint 1 - - - 86 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 89. Nelle tabelle 5.1.43 e 5.1.44 sono riportati i valori del Carbon Footprint provenienti rispet- tivamente dalla banca dati danese LCA food e dalla relazione “Food Production and Emission of Greenhouse Gases” rilasciato dal SIK – the Swedish Institute for Food and Biotechnology. Tabella 5.1.43 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di carne suina – Fonte: LCA food dk Carbon Footprint Prodotto gCO2-eq/kg 4.520 (all’uscita dal macello) Filetto (tenderloin) 4.560 (alla vendita al dettaglio) 2.900 (all’uscita dal macello) Prosciutto e pancetta (Ham, Pork neck, steacky bacon ) 2.950 (alla vendita al dettaglio) 2.660 (all’uscita dal macello) Carne macinata (mince meat) 2.310 (alla vendita al dettaglio) Tabella 5.1.44 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di carne suina Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg 5.600 – 6.400 Williams et al., 2006 5.300 – 8.000 Basset Mens & van der Werf (2003) Carne suina 4.100 – 3.600 Cederberg & Flysjö (2004) 3.200 – 3.500 Strid Eriksson et al. (2005) b 5.200 Cederberg m.fl. (2009b) Per quanto riguarda i consumi di acqua, il dato del Water Footprint deriva dalla banca dati disponibile sulla rete (Tabella 5.1.45), mentre per l’Ecological Footprint sono stati ela- borati i dati presenti sulla banca dati del relativo network (Tabella 5.1.46). Tabella 5.1.45 – Water Footprint relativo a 1 kg di carne suina Water Footprint Prodotto Fonte Litri/kg Carne suina 4.800 www.waterfootprint.org Tabella 5.1.46 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di carne suina Ecological Footptint Prodotto Fonte m2 globali/kg Carne suina 36 Elaborazione banca dati GFN – Italy 2001 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 87
  • 90. Carne avicola (carne bianca) Gli indicatori considerati per la categoria “carne avicola” sono sintetizzati in tabella 5.1.47. Tabella 5.1.47 – Indicatori relativi a 1 kg di carne avicola Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 1.500 – 7.300 3.900 33 Dato medio 3.830 3.900 33 Cottura (grigliatura) 1.000 Trascurabile 13 Dato medio con cottura 4.830 3.900 46 Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint 1 5 - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint 1 - - - I dati relativi agli impatti ambientali associati alla produzione di carne avicola derivano da fonti pubbliche e sono mostrati nelle successive tabelle. In particolare, alle Tabelle 5.1.48 e 5.1.49 sono riportati i valori del Carbon Footprint provenienti rispettivamente dalla banca dati danese LCA food e dalla relazione “Food James l. amos / national geographic Image collection 88 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 91. Production and Emission of Greenhouse Gases” rilasciato dal SIK – the Swedish Institute for Food and Biotechnology. Tabella 5.1.48 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di carne avicola – Fonte: www.LCAfood.dk Carbon Footprint Prodotto gCO2-eq/kg 3.110 (all’uscita dal macello) Pollo fresco 3.160 (alla vendita al dettaglio) 3.280 (all’uscita dal macello) Pollo surgelato 3.650 (alla vendita al dettaglio) Tabella 5.1.49 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di carne avicola Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2- eq/kg 1.500 Thynelius (2008) 2.600 Pelletier (2008) pollo 2.500 Cederberg et al. (2009b) 6.100 Williams et al. (2006), conventional 7.300 Williams et al. (2006), free-range Il dato relativo al consumo di acqua virtuale deriva dalla banca dati ufficiale del relati- vo network (Tabella 5.1.50). Tabella 5.1.50 – Water Footprint relativo a 1 kg di carne avicola Water Footprint Prodotto Fonte Litri/kg Pollo 3.900 www.waterfootprint.org Il dato relativo all’Ecological Footprint è stato valutato elaborando la banca dati ufficiale del relativo network (Tabella 5.1.51). 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 89
  • 92. Tabella 5.1.51 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di carne avicola Ecological Footptint Prodotto Fonte m2 globali/kg Pollo 33 Elaborazione banca dati GFN – Italy 2001 Formaggio Gli indicatori considerati per la costruzione della Piramide Ambientale sono sintetizza- ti in Tabella 5.1.52. Tabella 5.1.52 – Indicatori relativi a 1 kg di formaggio Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 8.784 5.000 75 disponibili Dato medio 8.784 5.000 75 Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint - 1 - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint - - - 1 cotton coulson / national geographic Image collection 90 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 93. I valori degli indicatori ambientali relativi al formaggio provengono da fonti pubblicate e sono mostrati nelle tabelle seguenti. Tabella 5.1.53 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di formaggio Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg Formaggio 8.784 Berlin (2002) Tabella 5.1.54 – Water Footprint relativo a 1 kg di formaggio Water Footprint Prodotto Fonte Litri/kg Formaggio 5.000 www.waterfootprint.org Tabella 5.1.55 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di formaggio Ecological footptint Prodotto Fonte m2 globali/kg Elaborazione considerando un consumo di 5 litri Formaggio 75 latte (15 m2 globali/litro) per kg di formaggio Burro Per questa categoria non sono state reperite informazioni pubbliche disponibili e per questa ragione si è deciso di assimilare gli impatti del burro a quelli del formaggio. Tale ipotesi necessita di approfondimenti che saranno effettuati nella successiva edi- zione del documento. Gli impatti del burro sono stati stimati per poter calcolare gli impatti associati ai dolci e alle torte. In tabella 5.1.56 sono riportati gli indicatori relativi a 1 kg di burro. Tabella 5.1.56 – Indicatori relativi alla produzione di 1 kg di burro Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint Burro gCO2-eq/litro Litri/litro m2 globali/kg Dato stimato 8.800 5.000 75 Latte Per quanto riguarda il latte, si è presa in considerazione la produzione di latte fresco pastorizzato. I valori degli indicatori ambientali relativi al latte provengono da fonti pub- blicate e sono mostrati nelle tabelle seguenti. 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 91
  • 94. Tabella 5.1.57 – Indicatori relativi a 1 litro di latte Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 1.050 - 1.303 1.000 11- 19 disponibili Dato medio 1.138 1.000 15 Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint - 2 1 - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint - 1 - - Tabella 5.1.58 – Carbon Footprint relativo a 1 litro di latte Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg 1.303 EPD Latte alta qualità Granarolo13 Latte 1.050 Cederberg & Staig (2003) 1.060 William et al (2006) Tabella 5.1.59 – Water Footprint relativo a 1 litro di latte Water Footprint Prodotto Fonte Litri/kg Latte 1.000 www.waterfootprint.org Tabella 5.1.60 – Ecological Footprint relativo a 1 litro di latte Ecological Footptint Prodotto Fonte m2 globali/kg Latte 11 - 19 Chambers et al (2007) 12 http://www.environdec.com/reg/epd118it.pdf 92 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 95. rebecca hale / national geographic Image collection Yogurt Per questa categoria non sono state reperite informazioni pubbliche disponibili e per questa ragione sono state effettuate delle elaborazioni interne al gruppo di lavoro. Gli indicatori relativi alla produzione di 1 litro di yogurt sono riportati in Tabella 5.1.61. Essi sono stati calcolati sulla base del rapporto tra latte e yogurt, che è mediamente di 1:1 (Temine & Robertson, 1999; Fetiz et al, 2005). In sostanza gli indicatori medi calcolati per litro di latte sono stati utilizzati per lo yogurt. Tabella 5.1.61 – Indicatori relativi alla produzione di 1 litro di yogurt Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint Yogurt gCO2-eq/litro Litri/litro m2 globali/kg Intervallo dei dati 1.138 1.000 15 disponibili Dato medio 1.138 1.000 15 Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint - - - 1 Water Footprint - - - 1 Ecological Footprint - - - 1 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 93
  • 96. Uova I valori degli indicatori ambientali relativi alla produzione di uova provengono da fonti pubblicate e sono mostrati nelle tabelle seguenti. Tabella 5.1.62 – Indicatori relativi a 1 kg di uova Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Dato disponibile 4.038 – 5.800 3.300 9 Dato medio 4.813 3.300 9 Cottura – bollitura 420 Trascurabile 5 Dato medio 5.233 3.300 14 con cottura Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint - 2 - - Water Footprint 1 - - - Ecological Footprint - - - 1 Tabella 5.1.63 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di uova Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg Uova biologiche 4.038 Dekker et al Uova biologiche 5.80013 William et al Uova non biologiche 4.60014 William et al Tabella 5.1.64 – Water Footprint relativo a 1 kg di uova Water Footprint Prodotto Fonte Litri/kg Uova 3.333 www.waterfootprint.org Le elaborazioni relative all’Ecological Footprint (Tabella 5.1.65) sono state effettuate calcolando esclusivamente i contributi di crop land e energy land. 13 Il dato è stato elaborato per kg di uova prodotte; lo studio di William fornisce un’emissione di CO2 equivalente per 20.000 uova pari a 5.530 kg. È stato ipotizzato un peso per singolo uovo pari a 60 grammi (http://www.waterfoot- print.org/?page=files/productgallery&product=eggs) 14 Il dato è stato elaborato per kg di uova prodotte; lo studio di William fornisce un’emissione di CO2 equivalente per 20.000 uova pari a 7.000 kg. È steo ipotizzato un peso per singolo uovo pari a 60 grammi (http://www.waterfoot- print.org/?page=files/productgallery&product=eggs) 94 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 97. Tabella 5.1.65 – Valutazione dell’Ecological Footprint relativo a 1 kg di uova Ecological Crop land Energy land Footprint Fattore di Crop land Emissione di Fattore di Energy land Uso suolo equivalenza [m2 globali/ CO2 equivalenza [m2 globali/ m2 globali/kg [m2/kg] [m2 globali/ kg] [gCO2/kg] [gha/tCO2] kg] m2] 2,515 2,64 6,6 80016 0,277 2,22 8,88 Tabella 5.1.66 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di uova Ecological Footptint Prodotto Fonte m2 globali/kg Uova 9 Elaborazioni del gruppo di lavoro Alimenti derivanti da attività di pesca Gli indicatori considerati per questa categoria sono sintetizzati in Tabella 5.1.67. La media dei valori trovati in letteratura (relativi al Carbon Footprint) è stata effet- tuata considerando i dati di vendita al dettaglio ed escludendo rispettivamente i dati relativi alla cozza e all’aragosta, data la loro estrema variabilità. Tabella 5.1.67 – Indicatori relativi a 1 kg di pesce Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint Pesce gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 220 – 10.500 Dato non disponibile 45 - 66 disponibili Dato medio 3.273 Dato non disponibile 56 Cottura – grigliatura 1.000 Trascurabile 13 Dato medio 4.273 Dato non disponibile 69 con cottura 15 Calcolato tenendo conto che sono necessari circa 2 kg di mais per kg di uova e che il mais ha una resa di 8 t/ha 16 Dekker et al. 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 95
  • 98. randy olson / national geographic Image collection Numero e qualifica delle fonti utilizzate Tipologia Banche dati Pubblicazioni Pubblicazioni Elaborazioni di fonte LCA scientifiche certificate interne Carbon Footprint - 1 - - Water Footprint - - - - Ecological Footprint - 1 - - I dati relativi alla filiera del pesce disponibili in letteratura riguardano il Carbon Foot- print e l’Ecological Footprint. I dati relativi al Carbon Footprint derivano prevalentemente dalla banca dati danese LCA food. La banca dati distingue le filiere in due gruppi: n pesce non allevato; n trote allevate. I risultati relativi alla prima categoria sono riportati in Tabella 5.1.68. mentre quelli re- lativi alla seconda categoria sono riportati in Tabella 5.1.69. I dati riportati non tengono conto degli impatti legati alla fase di cottura del pesce per la quale si rimanda alle ipotesi presentate nel paragrafo specifico. I dati relativi all’Ecological Footprint sono riportati in Tabella 5.1.70. 96 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 99. Tabella 5.1.68 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di pesce non allevato – Fonte www.LCAfood.dk Carbon Footprint Prodotto gCO2-eq/kg Tipo di pesce Fasi della filiera Vendita al porto Vendita al dettaglio Fresco 1.200 1.200 Merluzzo Filetto 2.700 2.800 Surgelato 2.800 3200 Fresco 3.300 3300 Sogliola Filetto 7.400 7.400 Surgelato 7.500 7.800 Fresco 580 630 Aringa Filetto 1.300 1300 Surgelato 1.400 1.800 Fresco 170 220 Sgombro Filetto 460 510 Surgelato 620 960 Pesce industriale 220 - Aragosta 20.200 20.200 Fresco 2.940 3.000 Gamberetto Pelato/surgelato 1.010 10.500 Cozza 40 90 Tabella 5.1.69 – Carbon Footprint relativo a 1 kg di trote allevate - Fonte www.LCAfood.dk Prodotto Carbon Footprint gCO2-eq/kg Tipo di pesce Fasi della filiera Fresco (all’uscita dallo stabilimento) 1.800 Trota Filetto surgelato (all’uscita dal macello) 4.090 Filetto surgelato (alla vendita al dettaglio) 4.470 Tabella 5.1.70 – Ecological Footprint relativo a 1 kg di pesce Ecological footptint Prodotto Fonte m2 globali/kg Pesce 45 - 66 Chambers et al (2007) Al momento non sono disponibili informazioni relative ai consumi di acqua secondo l’approccio del Water Footprint. 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 97
  • 100. Bevande Tra le bevande sono state considerate l’acqua minerale e il vino. Acqua minerale I valori di Water Footprint e Ecological Footprint si possono considerare trascurabili. In Tabella 5.1.71 sono sintetizzati gli indicatori ambientali utilizzati per la parte ambientale della Doppia Piramide. Tabella 5.1.71 – Indicatori relativi a 1 litro di acqua Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 158 - - disponibili Dato medio 20017 - - Poiché di fatto il processo relativo all’acqua minerale è estremamente semplice (preve- de la sola fase di imbottigliamento e distribuzione), gli impatti ambientali principali sono quelli relativi alla produzione del packaging e alla fase di trasporto. Per questa ragione l’unico indicatore ambientale che raggiunge dei valori significativi è il Carbon Footprint le cui informazioni sono riportate in Tabella 5.1.72. Tabella 5.1.72 – Carbon Footprint relativo a 1 litro di acqua Carbon Footprint Prodotto Fonte gCO2-eq/kg Acqua minerale in bottiglie di vetro a perdere 651 EPD Cerelia18 Acqua minerale in bottiglie di PET a perdere 157 EPD Cerelia19 Vino I valori dei tre indicatori relativi al vino provengono da letteratura e sono riportati in Tabella 5.1.73. Tabella 5.1.73 – Indicatori relativi a 1 litro di vino Indicatore UdM Dato Fonte Carbon Footprint gCO2-eq/litro 2.240 EPD Gasparossa20 Water Footprint litri/litro 960 www.waterfootprint.org Living Planet Network del 2006 Ecological Footprint gm2/litro 19 (riferimento ai dati 2001) 17 Considerato il dato relativo all’acqua in PET perché più diffusa 18 http://www.environdec.com/reg/epd123it.pdf 19 http://www.environdec.com/reg/epd123it.pdf 20 http://www.environdec.com/reg/epd109it.pdf 98 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 101. James a. sugar / national geographic Image collection I dati di impatto ambientale presentati fino a questo punto fanno sempre riferimento 5.2 all’alimento al termine dei processi industriali. Gli impatti relativi alla cottura necessaria Ipotesi adottate da parte del consumatore (come ad esempio per pasta, riso e carne) sono quindi da som- per la cottura degli mare ai valori presentati. alimenti Molti degli alimenti analizzati possono essere mangiati sia crudi sia cotti. Non solo, la cottura può essere condotta secondo differenti ricette e secondo i gusti del consumatore. Sulla base di queste premesse si è ritenuto da un lato di completare l’indicazione dell’im- patto con le informazioni relative alla cottura, dall’altro, essendo pressoché impossibile fornire il dato per ogni singolo procedimento applicabile, di impostare la valutazione sta- bilendo delle ipotesi semplificative che, come per il resto delle informazioni riportate in questo documento, sono basate su dati pubblici facilmente verificabili. Appare ovvio che tali informazioni devono essere considerate come indicazioni preli- minari utili a quantificare gli ordini di grandezza degli impatti. L’analisi della letteratura disponibile ha portato a individuare due fonti principali, come descritto in Tabella 5.2.1. Tabella 5.2.1 – Fonti principali relative alla cottura degli alimenti Tipo di informazione Tabella Fonte Uso dei dati fornita di riferimento Dati relativi a bollitura, LCA food Ipotesi non usate cottura al forno e grigliatura 5.2.2 danese nella piramide di alcuni alimenti Dati relativi a bollitura, Forster et al, Ipotesi usate grigliatura, frittura e cottura 5.2.3 2006 nella piramide al microonde per kg di alimento 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 99
  • 102. Tabella 5.2.2 – Aspetti ambientali associati a diversi tipi di cottura – Fonte: LCA food dk Energia Processo di preparazione Quantità consumata Note alimento (kWh) Acqua 1 kg 0,18 Pentola e fornello elettrico Acqua 1 kg 0,12 Bollitore elettrico Ortaggi 1 kg 0,12 – 0,22 Pentola e fornello elettrico La quantità è intesa prima della cottura. La cottura è Pasta 250 g 0,24 – 0,5 fatta in pentola mediante fornello elettrico Bollitura La quantità è intesa prima (Boiling) della cottura. La cottura è Riso 4 dl 0,24 – 0,5 fatta in pentola mediante fornello elettrico 500 g piselli + 2 Piselli surgelati 0,25 Cottura al microonde cucchiai d’acqua 500 g piselli + 200 Cottura in pentola su Piselli surgelati 0,15 ml d’acqua fornello elettrico 350 g carote + 2 Carote fresche 0,2 Cottura al microonde cucchiai d’acqua Pizza 1 pz 0,1 200°C, 40 minuti Torta 3450 g impasto 0,7 – 1,1 170°C, 60 minuti Riscaldamento Forno convenzionale fino - 0,5 forno a 200°C Riscaldamento Forno a aria calda fino a - 0,3 forno 200°C Cottura Mantenimento al forno temperatura - 0,5 Forno convenzionale (Baking) 200°C per 1 ora Mantenimento temperatura - 0,9 Forno a aria calda 200°C per 1 ora Combinazione tra forno Patate 4 patate grandi 0,75 tradizionale e a microonde Forno a microonde Patate 4 patate grandi 0,27 con grigliatura Grigliatura Polpette 700 g 0,008 (Roasting) di carne Tra i due approcci individuati si è deciso di prendere in considerazione quello conte- nuto nella pubblicazione scientifica di Forster et al (Tabella 5.2.3) in quanto tiene conto dei quattro tipi di cottura più diffusi (bollitura, frittura, grigliatura e microonde) per kg di alimento in genere, mentre i dati riportati nel database danese sono parziali e riferiti solo ad alcuni cibi. 100 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 103. Tabella 5.2.3 – Consumo di energia associato a diversi tipi di cottura impiegata nel presente studio –Elaborazione di dati 21 22 23 da fonte pubblica: Foster et al (2006). I valori presentati si riferiscono a 1 kg di alimento Energia consumata Carbon Footprint22 Ecological Footprint23 Tipo di cottura (MJ)21 [grammi di CO2 eq] [m2 globali] Bollitura 3,5 420 5 Frittura 7,5 900 12 Grigliatura 8,5 1.020 13 Microonde 0,34 59 1 In ultimo, in Tabella 5.2.4, è indicato per quali alimenti nel presente studio si è deciso di tenere conto della cottura, indicando quale processo di cottura è stato scelto. Per sempli- ficare le analisi non sono stati presi in considerazione i processi di cottura a microonde e di friggitura per nessuna tipologia di alimento. Preparazione di due tazze di té con pentola, bollitore e microonde Il fatto di studiare i processi con una logica “allargata” rispetto a quanto non si faccia normalmente, quindi valutando l’intero ciclo di vita, a volte porta a ottenere dei risultati che sono opposti a quanto ci si potrebbe aspettare. Un esempio potrebbe essere quello legato alla preparazione dei cibi con la tec- nologica microonde che risulta uno dei sistemi caratterizzati dai minori consumi energetici, e quindi le minori emissioni di CO2. Per chiarire questa affermazione si può illustrare un semplice esempio ipotiz- zando di preparare due tazze di té scaldando l’acqua con un pentolino, un bollitore elettrico o un forno a microonde. Pentola La bollitura di mezzo litro d’acqua mediante riscaldamento a gas, utilizzando una pentola richiede un consumo di circa 0,49 kWh (1,75 MJ), ottenuto elaborando i dati forniti da Forster et al. (2006). Bollitore Un bollitore elettrico da 2.400 Watt impiega circa un minuto e mezzo (ovvero 0,025 h) per portare a ebollizione mezzo litro d’acqua (circa due tazze di té). Il rela- tivo consumo energetico si ottiene moltiplicando la potenza consumata per il tem- po in cui si utilizza il bollitore: 2.400 W * 0,025 h = 60 Wh = 0,06 kWh (0,216 MJ). Microonde La bollitura di mezzo litro d’acqua utilizzando un forno a microonde da 1.000 Watt richiede all’incirca un minuto (ovvero 0,0167 h); con lo stesso approccio di calcolo si ottiene un consumo di circa 0,02 kWh (0,072 MJ). Il conseguente impatto ambientale, in termini ad esempio di Carbon Foot- print, vale circa 116, 38 e 13 g di co2 equivalente rispettivamente per la pento- la, il bollitore e il microonde. al contrario di quanto normalmente si immagini il microonde genera un impatto minore rispetto alle altre due soluzioni. 21 Per ipotesi il fabbisogno energetico è soddisfatto per il 50% da gas naturale e per il 50% da energia elettrica; fa eccezione la cottura a microonde dove è 100% energia elettrica 22 Il calcolo ha preso in considerazione il mix energetico italiano i cui fattori di conversione sono stati stimati pari a 174 g di CO2 equivalente per MJ di energia elettrica (620 g/kWh) e 66 g di CO2 equivalente per MJ di gas naturale 23 l calcolo ha preso in considerazione I dati relativi al mix energetico Italiano stimando le emissioni di CO2 in 157 g per MJ di energia elettrica e 54 per MJ di metano; tali fattori sono stati trasformati in Energy land con i fattori di conversione già citati (2,77 m2 globali per kg di CO2) 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 101
  • 104. Tabella 5.2.4 – Quadro degli alimenti analizzati nel presente studio e ipotesi di cottura adottate Cottura dell’alimento Categoria da parte del Note / Alimento consumatore di alimento Tipo di cottura NO SI Frutta Tutti i tipi X - Lattuga X Bollitura Prodotti agricoli Ortaggi Patate X Bollitura Pomodori X Bollitura Legumi Tutti i tipi X Bollitura Pasta X Bollitura Riso X Bollitura Pane X - Alimenti derivanti da lavorazione di Zucchero X - prodotti agricoli Dolci X - Condimenti (oli) X - Vino X - Carne avicola Tutti i tipi X Grigliatura Carne bovina Tutti i tipi X Grigliatura Carne suina Tutti i tipi X Grigliatura Formaggio X - Alimenti derivanti da allevamento Latte X - Yougurt X - Burro X - Uova X Bollitura Pesce non Tutti i tipi X Grigliatura Alimenti derivanti allevato da attività di pesca Pesce allevato Tutti i tipi X Grigliatura Bevande Acqua minerale X - 102 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 105. Nei dati presentati in questo lavoro i trasporti sono stati inseriti quando già pre- 5.3 senti nei confini del sistema analizzato senza fare ulteriori elaborazioni specifiche. Quando l’impatto dei trasporti è rilevante A tal proposito si ritiene necessario un approfondimento dal punto di vista ambien- tale con la logica Life Cycle Assessment; i trasporti incidono in modo rilevante soltan- to quando superano una certa distanza e soltanto su prodotti che abbiano un impatto specifico relativamente basso. Per offrire qualche esempio di valutazione, nelle seguenti Figure vengono mostrati gli impatti del trasporto di alcuni alimenti su strada (camion), via mare e aereo. Come si può osservare, la rilevanza della fase di trasporto dipende molto dalla ti- pologia di mezzo utilizzato e, ovviamente, dall’impatto specifico dell’alimento consi- derato. Le operazioni di trasporto sulla pasta di semola sono rilevanti sull’impatto com- plessivo del prodotto solo se fatti in aereo, mentre sulla frutta il trasporto via camion per oltre 500 km influisce sulle emissioni di gas serra per oltre il 20% dell’impatto complessivo. Per analogia, prodotti caratterizzati da impatti ambientali maggiori (ad esempio la carne) risentono in modo molto limitato dell’influenza dei trasporti sugli impatti complessivi. Jason edwards / national geographic Image collection 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 103
  • 106. Relazione tra gli impatti per la produzione (e la cottura) e il trasporto della pasta gCO2 per kg di alimento 1.000 100 Produzione Camion 10 Nave Aereo 1 Treno 0 200 400 600 800 1.000 2.500 5.000 7.500 10.000 15.000 km percorsi Relazione tra gli impatti per la produzione (e la cottura) e il trasporto della carne bovina 40.000 gCO2 per kg di alimento 30.000 20.000 Produzione Camion 10.000 Nave Aereo 0 Treno 0 200 400 600 800 1.000 2.500 5.000 7.500 10.000 15.000 km percorsi 104 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 107. Relazione tra gli impatti per la produzione e il trasporto della frutta gCO2 per kg di alimento 1.000 100 Produzione Camion 10 Nave Aereo 1 Treno 0 200 400 600 800 1.000 2.500 5.000 7.500 10.000 15.000 km percorsi 5. Il dettaglio dei dati ambientali raccolti - 105
  • 108. James P. Blair / National Geographic Image Collection 6. Quali approfondimenti per la prossima edizione 106 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 109. Per ogni categoria analizzata sono stati riportati i valori associati a ciascun indicatore ambientale, provenienti da banche dati e studi scientifici. 1.titolo capitolo - 107
  • 110. Un fattore protettivo contro le più diffuse malattie croniche è un elevato consumo di verdura, legumi, frutta e frutta secca, olio d’oliva e cereali; un moderato consumo di pesce e prodotti caseari (specialmente formaggio e yogurt) e vino; un basso consumo di carne rossa, carne bianca e acidi grassi saturi. Gina Martin / National Geographic Image Collection 108 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 112. Questa prima edizione dello studio è stata impostata sulla base delle informa- 6. zioni pubbliche attualmente disponibili e sulle elaborazioni effettuate sulle basi di Quali ipotesi semplici e facilmente verificabili. approfondimenti Visto il vivace interesse che si sta sviluppando su questi temi e che il presente per la prossima studio speriamo incentivi, ci si attende che nuove pubblicazioni e aggiornamenti edizione delle banche dati impongano in futuro l’aggiornamento di questo documento. Per questo motivo si è ritenuto opportuno indicare nelle seguenti sezioni le linee di approfondimento che si prospettano necessarie per migliorare la qualità del la- voro svolto. Nella prossima revisione del documento sarà opportuno programmare alcuni ap- 6.1 profondimenti mirati a migliorare il livello qualitativo delle informazioni presen- Aumentare la tate con particolare riferimento alla copertura statistica dei dati, in alcuni casi di- copertura statistica somogenea, e all’omogeneità dei confini e delle ipotesi che stanno alla base delle dei dati e rendere valutazioni del ciclo di vita. omogenei i confini Il lavoro da sviluppare sarà quindi quello di incrementare il campione dei dati di- LCA sponibili studiando nel dettaglio quelle filiere per le quali le informazioni sono al momento più limitate. Al momento non sono stati inseriti i salumi e i condimenti (a eccezione di alcuni) a causa della scarsità o assenza di studi pubblicati al riguardo. Anche sui derivati del latte, quali lo yogurt ed il burro, non sono disponibili studi, tanto che quando questi alimenti sono stati impiegati in questo lavoro come ingre- dienti di alcune ricette si è dovuto fare alcune assunzioni riportate in modo chiaro nel testo. Nel caso dei condimenti è opportu- Un aspetto che si può ritenere rilevante nel no osservare come i possibili prodotti calcolo degli impatti ambientali di alcuni alimenti è sono molti ed estremamente variega- ti, dall’aceto (nelle diverse varietà) alla l’influenza che ha l’area geografica di produzione. maionese, prodotti estremamente dif- ferenti tra loro sia dal punto di vista nu- trizionale sia per quanto riguarda gli aspetti ambientali a essi associati. Per alcuni alimenti, ad esempio dolci e biscotti, i dati derivano da elaborazioni del gruppo di lavoro a partire da alcune ricette disponibili su alcuni dei noti ricettari italiani (Pellegrino Artusi e Luigi Carnacina) che, per quanto attendibili, riguarda- no esempi particolari: per questa ragione è opportuna ed auspicata un’estensione delle valutazioni in modo da generalizzare il più possibile le informazioni riportate per questa tipologia di alimenti. Un altro aspetto che si può ritenere rilevante nel calcolo degli impatti ambientali 6.2 di alcuni alimenti è l’influenza dell’area geografica di produzione. Questo fattore Tenere conto incide sia sugli aspetti di natura energetica, sia nel calcolo del Water Footprint per della provenienza quanto riguarda la componente legata all’evapotraspirazione. geografica nella valutazione Influenza dei mix energetici dell’impatto Per quanto riguarda il tema dei mix energetici, l’aspetto certamente preponderante è legato alla produzione e all’utilizzo dell’energia elettrica. Gli aspetti da considerare sono fondamentalmente due: n sulla base del mix energetico di produzione del singolo Paese alcuni processi industriali possono essere alimentati con energia elettrica proveniente da mix energetici molto diversi tra loro. Un esempio di questo sono i prodotti da forno 110 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 113. (pane e biscotti) i cui processi nel nord Europa sono normalmente alimentati con energia elettrica mentre in Italia con gas naturale; n il mix energetico di riferimento - nel quale le fonti rinnovabili possono avere un peso maggiore o minore – influisce nel calcolo delle emissioni di gas serra e, di conseguenza, un maggiore o minore impatto in termini di Carbon Footprint ed Ecological Footprint per la parte legata all’Energy Land a parità di processo. Queste informazioni dovrebbero essere prese in considerazione in una valutazio- ne approfondita delle filiere in modo da non confondere il confronto tra gli impatti di due produttori (ad esempio uno svedese e uno italiano) con quello di due alimenti in generale. In Figura 6.1, ad esempio, vengono riportati i dati di Carbon Footprint associati a 1 kWh di energia elettrica prodotta in alcuni stati europei ed extraeuropei. Figura 6.1 – Emissioni di gas serra associate alla produzione di 1 kWh di energia elettrica comprendendo tutte le fasi, dall’estrazione dei combustibili fino alla distribuzione dell’energia all’utente finale. I dati provengono da ela- borazioni fatte dal gruppo di lavoro sulla base di informazioni provenienti da Ecoinvent e IEA e fanno riferimento ai mix energetici 2008. g CO2 equivalente per kWh Grecia USA Turchia Messico Germania Italia Russia Svezia Francia Norvegia 0 200 400 600 800 1.000 1.200 L’influenza di questa informazione potrebbe essere maggiore per quegli alimenti per i quali l’utilizzo di energia elettrica può costituire un aspetto ambientale significativo nell’intera filiera quali quelli per cui è importante la catena del freddo. Influenza della componente geografica sui dati del Water Footprint Per quanto riguarda il calcolo del Water Footprint, uno dei parametri che lo com- pongono, la green water, è strettamente dipendente dai fattori geografici in quanto calcolato prendendo in considerazione il fattore Et0 che dipende proprio dalla regio- ne del Mondo presso la quale si coltiva il cereale o la pianta che sta alla base di un alimento. In questo caso l’influenza di questa variabile è maggiore nelle coltivazioni che non prevedono un massiccio ricorso all’irrigazione lasciando quindi la voce green water preponderante nel calcolo del consumo di acqua complessivo. A titolo di esempio, in Figura 6.2, vengono riportate alcune informazioni legate all’Et0 in diverse parti del Mondo dove avviene la coltivazione del grano duro. 6. Quali approfondimenti per la prossima edizione - 111
  • 114. Figura 6.2 – Variabilità dell’Et0. I dati provengono per l’Italia da: http://www.politicheagricole.it/ucea/Osservatorio/ miekfyi01_index_zon.htm e per le altre parti del modo da: http://www.fao.org/nr/water/aquastat/gis/index3.stm Piovosità - Et0 Francia Nord Italia Centro Italia Canada Turchia Spagna Sud Italia Nord USA Grecia Messico Australia Sud Ovest USA 0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 mm/mese La filiera di produzione degli alimenti è caratterizzata da due processi collaterali 6.3 funzionali al trasporto, alla conservazione e al consumo dei prodotti: la catena del Valutare l’influenza freddo e la cottura. della catena del freddo dei cibi e Catena del freddo completare l’analisi sulle modalità di Per catena del freddo si intende l’insieme di processi volti a mantenere un prodotto cottura a basse temperature (4° C o adirittura inferiori a 0° C) dal momento della sua produ- zione fino al momento del consumo. La stima degli impatti di questa fase, essenzial- mente legati al consumo di energia e quindi capaci di influire sul Carbon Footprint e in parte sull’Ecological Footprint, è in realtà molto complessa perché dipende da molti fattori tra i quali quelli più rilevanti sono: n la natura del prodotto alimentare; n la distanza tra il posto in cui il prodotto viene realizzato e quello in cui viene consumato. In questa prima edizione del lavoro la catena del freddo è stata quasi sempre tra- scurata e per questa ragione l’impatto associato ad alcuni degli alimenti trattati po- trebbe essere sottostimato rispetto a quello reale. Nonostante questo, si ritiene opportuno riportare le seguenti considerazioni: n i processi del freddo sono ovviamente più rilevanti quando si abbia a che fare con alimenti che necessitano di temperature inferiori a 0° C, quali ad esempio i sur- gelati che, inoltre, possono avere un tempo di permanenza a basse temperature relativamente lungo; n alcuni alimenti per i quali è necessaria la catena del freddo, ad esempio il latte e i prodotti freschi, hanno una data di scadenza poco distante da quella di produzione (qualche giorno) entro la quale il prodotto deve essere consumato; n il pesce, soprattutto quello pescato di natura pelagica (quindi pescato in mare aperto), potrebbe avere una catena del freddo relativamente lunga se si considera l’intervallo di tempo che intercorre tra il momento della pesca, l’arrivo in porto, l’eventuale trattamento, il trasporto, la vendita e il consumo. In Tabella 6.3 viene riportata una stima qualitativa di quanto si immagini possa pesare la catena del freddo sugli alimenti analizzati in questo lavoro. 112 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 115. Tabella 6.3 – Analisi qualitativa dell’influenza della catena del freddo sugli impatti (Carbon Footprint e Ecologi- cal Footprint) degli alimenti analizzati Peso catena Alimento Note del freddo Frutta/verdura BASSO Normalmente è necessaria la conservazione in frigorifero Legumi NULLO - Pasta NULLO - Riso NULLO - Pane NULLO - Zucchero NULLO - Olio NULLO - Dolci NULLO - Biscotti NULLO - Normalmente sono necessari la conservazione e il trasporto in frigorifero. Carne MEDIO Le distanze potrebbero non essere brevi Uova BASSO Potrebbe essere necessaria la conservazione in frigorifero Formaggio BASSO Potrebbe essere necessaria la conservazione in frigorifero Necessari la conservazione e il trasporto in frigorifero. Yogurt MEDIO Distanze e tempi normalmente brevi Necessari la conservazione e il trasporto in frigorifero. Burro MEDIO Distanze e tempi normalmente brevi Potrebbero essere necessarie la conservazione e il trasporto in frigorifero. Latte MEDIO Distanze e tempi normalmente brevi Potrebbero essere necessarie la conservazione e il trasporto in frigorifero o a Pesce ALTO temperature di surgelazione anche per lunghe distanze e per lunghi periodi Cottura Per quanto riguarda la cottura, necessaria per il consumo di alcuni alimenti, in questo lavoro sono state fatte delle ipotesi molto semplificative che riguardano unicamente il processo di bollitura o di grigliatura. È da tenere presente però che alcuni alimenti potrebbero essere sottoposti a processi di cottura più complessi o con livelli differenti a seconda del gusto del consumatore. In particolare ricadono in questa categoria le carni o il pesce. Il latte, infine, potrebbe essere consumato freddo o caldo: questo può influire ma in modo limitato sugli indicatori di Carbon ed Ecological Footprint dipendenti dalle emissioni di CO 2 . Anche in questo caso, un approfondimento di questo lavoro potrebbe essere quello di mettere in relazione in maniera più rigorosa gli impatti associati alla cottura di differenti ricette con la produzione degli alimenti. In questo documento è stato trattato in modo preliminare il tema della stagiona- 6.4 lità dei prodotti agricoli, essenzialmente frutta e verdura. Approfondire il tema In questo senso, un possibile approfondimento dell’analisi degli impatti potrebbe della stagionalità essere quello di studiare con maggior rigore le filiere di produzione dei prodotti or- dei prodotti agricoli tofrutticoli e, mettendoli in relazione con la loro reale stagionalità, valutare e far come variabile che percepire al consumatore come e di quanto gli impatti possano variare in base alle influenza l’impatto sue scelte alimentari. 6. Quali approfondimenti per la prossima edizione - 113
  • 116. bibliografia organizzata per alimento B. Anthony Stewart / National Geographic Image Collection 114 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 118. Tomasz Tomaszewski / National Geographic Image Collection 116 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 120. Alimenti derivanti dall’agricoltura Mele Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale L. Milà i Canals, G.M. Burnip, S.J. Cowell, Produzione delle 1 tonnellata di Evaluation of the environmental impacts of apple materie prime mele coltivate, Carbon production using Life Cycle Assessment (LCA): Pubblicazioni (fertilizzanti e pronte per Footprint Case study in New Zealand, Agriculture, Scientifiche pesticidi), fase campo essere stoccate Ecosystems and Environment 114 (2006) 226– (coltivazione delle e/o imballate 238 mele) Water http://www.waterfootprint.org/?page=files/ 1 mela (peso = Informazione non Banca Dati Footprint productgallery&product=apple 100 grammi) disponibile Ecological Global Fooptrint Network riferita alla situazione Informazione non Banca Dati 1 kg di mele Footprint Italiana del 2001 (GFN – Italy 2001) disponibile Arance e mandarini Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Carbon Informazione non disponibile Footprint Water http://www.waterfootprint.org/?page=files/ Banca 1 arancia (peso = Informazione non Footprint productgallery&product=orange Dati 100 grammi) disponibile Ecological Global Fooptrint Network riferita alla situazione Italiana Banca 1 kg di arance o Informazione non Footprint del 2001 (GFN – Italy 2001) Dati mandarini disponibile Limoni e lime Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Carbon Informazione non disponibile Footprint Water Informazione non disponibile Footprint Ecological Global Fooptrint Network riferita alla situazione Italiana Banca 1 kg di limoni o Informazione non Footprint del 2001 (GFN – Italy 2001) Dati lime disponibile Banane Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Carbon Informazione non disponibile Footprint Water Informazione non disponibile Footprint Ecological Global Fooptrint Network riferita alla situazione Italiana Banca Informazione non 1 kg di banane Footprint del 2001 (GFN – Italy 2001) Dati disponibile 118 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 121. Uva Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Carbon Informazione non disponibile Footprint Water Informazione non disponibile Footprint Ecological Global Fooptrint Network riferita alla situazione Italiana Banca Informazione non 1 kg di uva Footprint del 2001 (GFN – Italy 2001) Dati disponibile Fave Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Produzione delle materie Carbon Banca prime (fertilizzanti e Ecoinvent 2004 (www.ecoinvent.ch) 1 kg di fave Footprint Dati pesticidi), fase campo (coltivazione delle fave) Water Informazione non disponibile Footprint Produzione delle materie Ecological Banca prime (fertilizzanti e Ecoinvent 2004 (www.ecoinvent.ch) 1 kg di fave Footprint Dati pesticidi), fase campo (coltivazione delle fave) Piselli Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Produzione delle materie prime (fertilizzanti e pesticidi), fase campo Carbon Banca Ecoinvent 2004 (www.ecoinvent.ch) 1 kg di piselli (coltivazione dei piselli) Footprint Dati e trasporto ai centri regionali di lavorazione (distanza 10 km) Water Informazione non disponibile Footprint Global Fooptrint Network riferita alla situazione Banca Informazione non 1 kg di piselli Italiana del 2001 (GFN – Italy 2001) Dati disponibile Produzione delle materie Ecological prime (fertilizzanti e Footprint pesticidi), fase campo Banca Ecoinvent 2004 (www.ecoinvent.ch) 1 kg di piselli (coltivazione dei piselli) Dati e trasporto ai centri regionali di lavorazione (distanza 10 km) bibliografia organizzata per alimento - 119
  • 122. Soia Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Coltivazione della soia in Brasile inclusi i consumi Carbon Banca Ecoinvent 2004 (www.ecoinvent.ch) 1 kg di soia di diesel e l’uso di Footprint Dati macchinari, fertilizzanti e pesticidi Water http://www.waterfootprint.org/?page=files/ Banca Informazione non 1 kg di soia Footprint productgallery&product=soybeans Dati disponibile Coltivazione della soia in Brasile inclusi i consumi Ecological Banca Ecoinvent 2004 (www.ecoinvent.ch) 1 kg di soia di diesel e l’uso di Footprint Dati macchinari, fertilizzanti e pesticidi Lattuga Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Hospido A., Milà i Canals, Produzione delle materie prime (fertilizzanti e McLaren, Truninger, pesticidi), fase campo (coltivazione della lattuga) Edwards-Jones, Clift, e trasporto al centro di distribuzione regionale 2009, The role of Carbon seasonality in lettuce Pubblicazioni 1 kg di lattuga Footprint consumption: a case Scientifiche Produzione delle materie prime (fertilizzanti e study of environmental pesticidi), fase campo (coltivazione della lattuga and social aspects, in serra) e trasporto al centro di distribuzione International Journal of regionale LCA (14) pp. 381–391 Water Informazione non disponibile Footprint Ecological Informazione non disponibile Footprint 120 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 123. Pomodori Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Andersson K., 2000, LCA of Food Products 1000 kg Fase campo (coltivazione Pubblicazioni and Production Systems, International di ketchup dei pomodori), trasporto e Scientifiche Journal of LCA 5 (4) pp. 239 – 248 consumato lavorazione, fase di consumo Carbon Footprint Produzione delle materie prime (fertilizzanti e LCA Food (www.LCAfood.dk) Banca Dati 1 kg di pomodori pesticidi), fase campo (coltivazione dei pomodori) Water Informazione non disponibile Footprint Global Fooptrint Network riferita alla Ecological situazione Italiana del 2001 (GFN – Italy Banca Dati 1 kg di pomodori Informazione non disponibile Footprint 2001) Cipolle Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Carbon Informazione non disponibile Footprint Water Informazione non disponibile Footprint Ecological Global Fooptrint Network riferita alla situazione Italiana Banca Informazione non 1 kg di cipolle Footprint del 2001 (GFN – Italy 2001) Dati disponibile Patate Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale 1 kg di patate al Produzione delle materie prime (fertilizzanti e campo pesticidi), fase campo (coltivazione delle patate) Carbon Banca LCA Food (www.LCAfood.dk) Footprint Dati Produzione delle materie prime (fertilizzanti e 1 kg di patate al pesticidi), fase campo (coltivazione delle patate) dettaglio trasporto fino ai punti di vendita al dettaglio http://www.waterfootprint. Water Banca org/?page=files/ 1 kg di patate Informazione non disponibile Footprint Dati productgallery&product=potato Global Fooptrint Network riferita Banca alla situazione Italiana del 2001 1 kg di patate Informazione non disponibile Dati (GFN – Italy 2001) Ecological Footprint Produzione delle materie prime (fertilizzanti e Ecoinvent 2004 (www. Banca 1 kg di patate pesticidi), fase campo (coltivazione delle patate) ecoinvent.ch) Dati e trasporto all’azienda agricola (distanza 1 km) bibliografia organizzata per alimento - 121
  • 124. Alimenti derivanti da lavorazione di prodotti agricoli Pasta Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Carbon Barilla, Dichiarazione ambientale di prodotto Coltivazione del grano, Footprint applicata alla pasta secca di semola di grano produzione della semola, duro prodotta in Italia e confezionata in astuccio 1 kg pasta secca produzione della pasta, Water Pubblicazioni di cartoncino, Revisione: 1 - Valida un anno di semola di trasporto delle materie Footprint certificate dall’approvazione, Dichiarazione Ambientale di grano duro prime e dei prodotti Prodotto Pre-Certificata - Numero di Registrazione: presso le piattaforme di Ecological S-EP-00039, Data di Approvazione: 19/08/2009 distribuzione Footprint Riso Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Blengini GA, Busto M., 2008, The life cycle of rice: LCA of alternative agri-food chain Produzione delle materie prime (fertilizzanti Pubblicazioni management systems in 1 kg di riso e pesticidi), fase campo (coltivazione del riso), Scientifiche Vercelli (Italy), Journal of raffinazione, trasporto fino al dettaglio Carbon Environmental Management Footprint pp. 1512-1522, Vol. 90(3) Produzione delle materie prime (fertilizzanti e Ecoinvent 2004 (www. Banca Dati 1 kg di risone pesticidi), fase campo (coltivazione e raccolta ecoinvent.ch) del riso) http://www.waterfootprint. Water org/?page=files/ Banca Dati 1 kg di riso Informazione non disponibile Footprint productgallery&product=rice Global Fooptrint Network riferita alla situazione Italiana Banca Dati 1 kg di riso Informazione non disponibile del 2001 (GFN – Italy 2001) Ecological Footprint Produzione delle materie prime (fertilizzanti e Ecoinvent 2004 Banca Dati 1 kg di riso pesticidi), fase campo (coltivazione e raccolta (www.ecoinvent.ch) del riso) 122 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 125. Pane Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Coltivazione del grano, produzione della semola, produzione del pane 1 kg di pagnotta fresca Coltivazione del grano, produzione della semola, produzione del pane, trasporto fino al dettaglio Coltivazione del grano, produzione della semola, produzione del pane 1 kg di pagnotta surgelata Coltivazione del grano, produzione della semola, produzione del pane, trasporto fino al dettaglio LCA Food (www.LCAfood.dk) Banca Dati Coltivazione del grano, produzione della semola, produzione del pane Carbon 1 kg di pane di Footprint grano (fresco) Coltivazione del grano, produzione della semola, produzione del pane, trasporto fino al dettaglio Coltivazione del grano, produzione della semola, produzione del pane 1 kg di pane di grano (surgelato) Coltivazione del grano, produzione della semola, produzione del pane, trasporto fino al dettaglio Andersson K., Ohlsson T., 1999, Life Cycle Assessment of Bread Coltivazione del grano, produzione della Pubblicazioni Produced on Different Scales, 1 kg di pane semola, produzione del pane (industriale, Scientifiche International Journal of LCA, 4 locale e casalinga) (1) 25–40 http://www.waterfootprint. Water org/?page=files/ Banca Dati 1 kg di pane Informazione non disponibile Footprint productgallery&product=bread Ecological Elaborazioni effettuate dal Coltivazione del grano e produzione della - 1 kg di pane Footprint gruppo di lavoro semola, produzione del pane Zucchero di barbabietola Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale LCA Food Banca (http://www.LCAfood.dk/ Informazione non disponibile Dati products/crops/sugar.htm) Carbon 1 kg di zucchero Footprint di barbabietola Coltivazione e trasporto alla raffineria delle Ecoinvent 2004 Banca barbabietole per la trasformazione in zucchero (www.ecoinvent.ch) Dati (confezionamento è escluso) Water Informazione non disponibile Footprint Global Fooptrint Network Banca riferita alla situazione Italiana Informazione non disponibile Dati del 2001 (GFN – Italy 2001) Ecological 1 kg di zucchero Footprint di barbabietola Coltivazione e trasporto alla raffineria delle Ecoinvent 2004 Banca barbabietole per la trasformazione in zucchero (www.ecoinvent.ch) Dati (confezionamento escluso) bibliografia organizzata per alimento - 123
  • 126. Zucchero di canna Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Ramjeawon T., 2004, Life Cycle Produzione delle materie prime Assessment of Pubblicazioni 1 t di zucchero di (fertilizzanti e pesticidi), fase campo Cane-Sugar on the Island of Scientifiche canna esportato (coltivazione e raccolta della canna), Mauritius, International Journal Carbon raffinazione e produzione zucchero of LCA 9 (4) pp. 254 – 260 Footprint Coltivazione e trasporto alla raffineria della Ecoinvent 2004 1 kg di zucchero Banca Dati canna per la trasformazione in zucchero www.ecoinvent.ch) di canna (confezionamento escluso) http://www.waterfootprint. Water 1 kg di zucchero org/?page=files/ Banca Dati Informazione non disponibile Footprint di canna productgallery&product=sugar Global Fooptrint Network riferita alla situazione Italiana del 2001 Banca Dati Informazione non disponibile (GFN – Italy 2001) Ecological 1 kg di zucchero Footprint di canna Coltivazione e trasporto alla raffineria della Ecoinvent 2004 Banca Dati canna per la trasformazione in zucchero (www.ecoinvent.ch) (confezionamento escluso) Olio di oliva Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Avraamides M., Fatta D., 2008, Resource consumption Produzione delle materie prime and emissions from olive (fertilizzanti e pesticidi), fase campo Carbon Pubblicazioni 1 l di olio extra- oil production: a life cycle (coltivazione e raccolta delle olive), Footprint Scientifiche vergine di oliva inventory case study in Cyprus, trasporto, produzione dell’olio e gestione Journal of Cleaner Production degli scarti 16 pp. 809-821 Water Elaborazioni effettuate dal Coltivazione delle olive e produzione - 1 l di olio di oliva Footprint gruppo di lavoro dell’olio Ecological Elaborazioni effettuate dal Coltivazione delle olive e produzione - 1 l di olio di oliva Footprint gruppo di lavoro dell’olio Olio di palma Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Yusoff S. and Hansen SB., 2007, Feasibility Study of Performing Produzione delle materie prime Carbon an Life Cycle Assessment on Pubblicazioni 1000 kg di olio di (fertilizzanti e pesticidi), fase campo Footprint Crude Palm Oil Production in Scientifiche palma crudo (coltivazione e raccolta), trasporto (è Malaysia, International Journal esclusa la raffinazione finale dell’olio) of LCA 12 (1) pp 50 – 58 Water Informazione non disponibile Footprint Ecological Informazione non disponibile Footprint 124 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 127. Olio vegetale (olio di soia e di colza) Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Carbon Banca 1 l di olio LCA Food (www.LCAfood.dk) Footprint Dati vegetale Water Informazione non disponibile Footprint Ecological Informazione non disponibile Footprint Dolci Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Carbon Footprint Fase di campo (per le materie prime), Water Elaborazioni effettuate dal gruppo di lavoro - 1 kg di dolce preparazione Footprint dell’impasto e cottura (casalinga) Ecological Footprint Biscotti Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Carbon Footprint Fase di campo (per Water le materie prime), Elaborazioni effettuate dal gruppo di lavoro - 1 kg di biscotti Footprint preparazione dell’impasto e cottura Ecological Footprint bibliografia organizzata per alimento - 125
  • 128. Alimenti derivanti da allevamento Carne bovina (carne rossa) Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Allevamento e macellazione 1 kg di filetto (tenderloin) Allevamento, macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Allevamento, 1 kg di filetto macellazione, trasporto (fillet)* e vendita al dettaglio Allevamento, 1 kg di capocollo* macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Allevamento, 1 kg di bistecca* macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Allevamento, 1 kg di foreend* macellazione, trasporto e vendita al dettaglio LCA Food (www.LCAfood.dk) Banca Dati Allevamento, 1 kg di outside* macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Carbon Allevamento, 1 kg di Footprint macellazione, trasporto fianchetto* e vendita al dettaglio Allevamento e macellazione 1 kg di girello Allevamento, macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Allevamento e macellazione 1 kg di carne macinata Allevamento, macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Allevamento e macellazione LCA Food (www.LCAfood.dk) Banca Dati 1 kg di stinco Allevamento , macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Ogino, A et al., 2007, Evaluating Environmental 1 vitello da carne Nascita del vitello, Impacts of the Japanese beef cow-calf system by Pubblicazioni (pronto per il ingrasso, allevamento the life cycle assessment method, Animal Science Scientifiche macello) (dalla culla al cancello) Journal 78, pp. 424-432 126 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 129. Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Casey, J.W. & Holden, N.M., 2006a, Quantification of GHG emissions from sucker-beef production in Ireland, Agricultural Systems 90, 79-98 Nascita del vitello, Pubblicazioni 1 kg di carne ingrasso, allevamento Casey, J.W. & Holden, N.M., 2006b, GHG emissions Scientifiche (dalla culla al cancello) from conventional, agri-environmental and organic Irish suckler beef units, Journal of Environmental Quality 35, 231-239 Nascita del vitello, Pubblicazioni Williams, A.G., Audsley, E & Sanders, D.L., 2006, ingrasso, allevamento Scientifiche Determining the environmental burdens and (dalla culla al cancello) resource use in the production of agricultural 1 t di carne and horticultural commodities, Main Report, Nascita del vitello (peso morto) Defra Research project IS0205, Bedford: Cranfield (allattato al 100% da Pubblicazioni University and Defra, available at www.silsoe. mucche), ingrasso, Scientifiche cranfield.ac.uk allevamento (dalla culla al cancello) Verge, XCP et al., 2008, Greenhouse gas emissions Nascita del vitello, from the Canadian beef industry, Agricultural ingrasso, allevamento Systems 98, 126-134 Carbon Cederberg C., Meyer, D. & Flysjö, A., 2009a, Life Footprint Cycle Inventory of greenhouse gas emissions and use of land and energy of Brazilian beef Ingrasso, allevamento production, SIK-Rapport 792, SIK – Institutet för (macellazione esclusa) Livsmedel och Bioteknik, Göteborg, ISBN 978-91- 7290-283-1 Cederberg C., Sonesson, U., Davis, J. & Sund, V., 2009b, Greenhouse gas emissions from Nascita del vitello, production of meat, milk and eggs in Sweden 1990 ingrasso, allevamento, Pubblicazioni and 2005, SIK-Rapport 793, SIK – Institutet för 1 kg di carne macellazione, trasporto Scientifiche Livsmedel och Bioteknik, Göteborg, ISBN 978-91- e vendita al dettaglio 7290-284-8 Cederberg C. & Darelius, K., 2000, Livscykelanalys (LCA) av nötkött - en studie av olika produktionsformer (Life Cycle Assessment (LCA) Ingrasso, allevamento of beef – a study of different production forms, in (fino al cancello) Swedish), Naturresursforum, Landstinget Halland, Halmstad Cederberg C. and Stadig M., 2003, System Nascita del vitello, Expansion and Allocation in Life Cycle Assessment ingrasso, allevamento of Milk and Beef Production, International Journal (dalla culla al cancello) of LCA 8 (6) pp. 350 -356 Water http://www.waterfootprint.org/?page=files/ Informazione non Banca Dati 1 kg di carne Footprint productgallery&product=beef disponibile Bagliani M., Carechino M., Martini F., 2009, La contabilità ambientale applicata alla produzione Ecological zootecnica, l’impronta ecologica dell’allevamento Pubblicazioni Nascita del vitello, 1 kg di carne Footprint di bovini di razza piemontese, IRES (Istituto Scientifiche ingrasso, allevamento Ricerche Economico Sociali del Piemonte), Regione Piemonte, Collana ambiente 29 * il valore del CF relativo ad 1 kg di queste carni è lo stesso in uscita dal macello e alla vendita al dettaglio bibliografia organizzata per alimento - 127
  • 130. Carne suina (carne bianca) Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Allevamento e macellazione 1 kg di filetto (tenderloin) Allevamento, macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Allevamento e macellazione 1 kg di prosciutto LCA Food (www.LCAfood.dk) Banca Dati e pancetta Allevamento, macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Allevamento e macellazione 1 kg di carne macinata Allevamento, macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Carbon Footprint Williams, A.G., Audsley, E & Sanders, D.L., 2006, Determining the environmental burdens and resource use in the production of agricultural Nascita del maiale, 1 t di carne (peso and horticultural commodities, Main Report, ingrasso, allevamento morto) Defra Research project IS0205, Bedford: Cranfield (dalla culla al cancello) University and Defra, available at www.silsoe. cranfield.ac.uk Basset-Mens, C. & van der Werf, H., 2003 , Scenario-based environmental assessment of Pubblicazioni Nascita del maiale, farming systems – the case of pig production in Scientifiche ingrasso, allevamento France, Agriculture, Ecosystems and Environment (105), pp. 127-144 1 kg di carne Cederberg C. & Flysjö A., 2004, Environmental assessment of future pig farming systems – Nascita del maiale, quantifi cation of three scenarios from the FOOD ingrasso, allevamento e 21 synthesis work, SIK Report 723, SIK – The macellazione Swedish Institute for Food and Biotechnology, Göteborg, ISBN91-7290-236-1 Eriksson S., Elmquist H., Stern S. & Nybrant T., 2005, Environmental systems analysis of Nascita del maiale, pig production – The impact of feed choice, ingrasso, allevamento International Journal of LCA 10 (2) pp. 143-154 Carbon Pubblicazioni Cederberg C., Sonesson, U., Davis, J. & Sund, 1 kg di carne Footprint Scientifiche V., 2009b, Greenhouse gas emissions from Nascita del maiale, production of meat, milk and eggs in Sweden 1990 ingrasso, allevamento, and 2005, SIK-Rapport 793, SIK – Institutet för macellazione, trasporto, Livsmedel och Bioteknik, Göteborg, ISBN 978-91- vendita al dettaglio 7290-284-8 Water http://www.waterfootprint.org/?page=files/ Informazione non Banca Dati 1 kg di carne Footprint productgallery&product=pork disponibile Ecological Global Fooptrint Network riferita alla situazione Informazione non Banca Dati 1 kg di carne Footprint Italiana del 2001 (GFN – Italy 2001) disponibile 128 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 131. Carne avicola (carne bianca) Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Allevamento e macellazione 1 kg di pollo fresco Allevamento, macellazione, trasporto e vendita al dettaglio LCA Food (www.LCAfood.dk) Banca Dati Allevamento e macellazione 1 kg di pollo surgelato Allevamento, macellazione, trasporto e vendita al dettaglio Tynelius, G., 2008, Klimatpåverkan och förbättringsåtgärder för Lantmännens livsmedel– fallstudie Kronfågels slaktkyckling (Climate Impact Carbon and Improvement potentials for Lantmännen’s Pubblicazioni Allevamento, ingrasso e Footprint 1 kg di carne chicken, in Swedish), Masters Thesis 2008, Dept. Scientifiche macellazione of Technology and Society, Environmental and Energy Systems Studies, Lund University, Lund, Sweden Pelletier N., 2008, Environmental performance in the US poultry sector: Life cycle energy use and Nascita del pollo, Pubblicazioni 1 t di pollo (peso greenhouse gas, ozone depleting, acidifying and ingrasso, allevamento Scientifiche vivo) eutrophying emissions, Agricultural Systems 98, (dalla culla al cancello) pp. 67-73 Cederberg C., Sonesson, U., Davis, J. & Sund, V., 2009b, Greenhouse gas emissions from Nascita del pollo, production of meat, milk and eggs in Sweden 1990 Pubblicazioni ingrasso, allevamento, 1 kg di carne and 2005, SIK-Rapport 793, SIK – Institutet för Scientifiche macellazione, trasporto Livsmedel och Bioteknik, Göteborg, ISBN 978-91- e vendita al dettaglio 7290-284-8 Nascita del pollo, Williams, A.G., Audsley, E & Sanders, D.L., 2006, ingrasso, allevamento Determining the environmental burdens and (allevamento resource use in the production of agricultural Pubblicazioni convenzionale) and horticultural commodities, Main Report, 1 kg di carne Scientifiche Defra Research project IS0205, Bedford: Cranfield Nascita del pollo, University and Defra, available at www.silsoe. ingrasso, allevamento cranfield.ac.uk (allevamento a terra) Water http://www.waterfootprint.org/?page=files/ Informazione non Banca Dati 1 kg di carne Footprint productgallery&product=chicken disponibile Ecological Global Fooptrint Network riferita alla situazione Informazione non Banca Dati 1 kg di carne Footprint Italiana del 2001 (GFN – Italy 2001) disponibile bibliografia organizzata per alimento - 129
  • 132. Formaggio Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Estrazione delle materie 1 kg di formaggio Berlin J., Environmental life cycle assessment (LCA) of prime e degli ingredienti Carbon semi-duro Swedish semi-hard cheese , International Dairy Journal necessari per produrre Footprint (avvolto nella 12 (2002) pp. 939–953 il formaggio fino alla plastica) gestione degli scarti Water http://www.waterfootprint.org/?page=files/ Informazione 1 kg di formaggio Footprint productgallery&product=cheese non disponibile Ecological Confini del sistema Elaborazioni effettuate dal gruppo di lavoro 1 kg di formaggio Footprint del latte Latte Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Produzione del latte presso le aziende Granarolo, Dichiarazione ambientale di prodotto agricole, produzione per il latte fresco pastorizzato di alta qualità Pubblicazioni degli imballaggi, attività confezionato in bottiglia di PET, revisione 0 del certificate di pastorizzazione/ 9/3/2007, Certificazione N. S-EP 00118 confezionamento e il 1 l di latte trasporto verso i siti finali Cederberg C. and Stadig M., 2003, System Carbon Allevamento delle Expansion and Allocation in Life Cycle Assessment Footprint vacche da latte, of Milk and Beef Production, International Journal Pubblicazioni mungitura of LCA 8 (6) pp. 350 -356 Scientifiche Williams, A.G., Audsley, E & Sanders, D.L., 2006, Determining the environmental burdens and resource use in the production of agricultural Allevamento delle Pubblicazioni and horticultural commodities, Main Report, 10000 l di latte vacche da latte, Scientifiche Defra Research project IS0205, Bedford: Cranfield mungitura University and Defra, available at www.silsoe. cranfield.ac.uk Water http://www.waterfootprint.org/?page=files/ Informazione non Banca Dati 1 l di latte Footprint productgallery&product=milk disponibile Chambers N., Simmons C., Wackernagel M., Produzione del latte Ecological Sharing Nature’s Interest, Ecological Footprints Pubblicazioni presso le aziende 1 l di latte Footprint as an indicator of sustainability, Earthscan, 2007, Scientifiche agricole, lavorazione e chapter 5, pp.79 – 105 trasporto del prodotto 130 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 133. Uova Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Dekker S.E.M., de Boer I.J.M., Aarnink A.J.A. and P.W.G. Groot Koerkamp, Environmental hotspot identification of organic egg production, Fase di campo (materie Farm Technology Engineering Group, Animal prime necessarie per la Production Systems Group, Animal Sciences 1 kg di uova razioni), allevamento Group, Wageningen University and Research Pubblicazioni biologiche delle gallina (compresa Centre. Sanne.Dekker@wur.nl Scientifiche covatura delle uova per (from: “Proceedings of the 6th Int. Conf. on LCA la riproduzione) in the Agri-Food Sector, Zurich, November 12–14, 2008”, pp 321-389) Carbon Footprint Fase di campo (materie prime necessarie per la Williams, A.G., Audsley, E & Sanders, D.L., 2006, razioni), allevamento Determining the environmental burdens and non organico delle resource use in the production of agricultural Pubblicazioni galline and horticultural commodities, Main Report, 20000 uova Scientifiche Defra Research project IS0205, Bedford: Cranfield Fase di campo (materie University and Defra, available at www.silsoe. prime necessarie per la cranfield.ac.uk razioni), allevamento organico delle galline Water http://www.waterfootprint.org/?page=files/ Informazione non Banca Dati 1 kg di uova Footprint productgallery&product=eggs disponibile Fase di campo (materie prime necessarie per la Ecological Elaborazioni effettuate dal gruppo di lavoro - 1 kg di uova razioni), allevamento Footprint non organico delle galline Alimenti derivanti da attività di pesca Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di merluzzo fresco Pesca e vendita al dettaglio Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di filetto di merluzzo Pesca e vendita al dettaglio Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di merluzzo surgelato Pesca e vendita al dettaglio Carbon LCA Food (www.LCAfood.dk) Banca Dati Footprint Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di sogliola fresca Pesca e vendita al dettaglio Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di filetto di sogliola Pesca e vendita al dettaglio Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di sogliola surgelata Pesca e vendita al dettaglio bibliografia organizzata per alimento - 131
  • 134. Pesce Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di aringa fresca Pesca e vendita al dettaglio Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di filetto di aringa Pesca e vendita al dettaglio Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di aringa surgelata Pesca e vendita al dettaglio Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di sgombro fresco Pesca e vendita al dettaglio Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di filetto di sgombro Pesca e vendita al dettaglio Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di sgombro surgelato Pesca e vendita al dettaglio 1 kg di pesce Carbon Solo pesca (uscita dal porto) LCA Food (www.LCAfood.dk) Banca Dati industriale Footprint Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di aragosta Pesca e vendita al dettaglio 1 kg di Solo pesca (uscita dal porto) gamberetti freschi Pesca e vendita al dettaglio 1 kg di Solo pesca (uscita dal porto) gamberetti pelati/surgelati Pesca e vendita al dettaglio Solo pesca (uscita dal porto) 1 kg di cozze Pesca e vendita al dettaglio 1 kg di trota Solo pesca (uscita dallo stabilimento) fresca (allevata) 1 kg di filetto di Pesca, macellazione (uscita dal trota (allevata) macello) 1 kg di trota Pesca, macellazione e vendita al surgelata dettaglio (allevata) Water Informazione non disponibile Footprint Chambers N., Simmons C., Wackernagel M., Sharing Nature’s Ecological Pubblicazioni Interest, Ecological Footprints as an 1 kg di pesce Informazione non disponibile Footprint Scientifiche indicator of sustainability, Earthscan, 2007, chapter 5, pp.79 – 105 132 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 135. Bevande Acqua Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Fase di produzione (dall’estrazione dell’acqua, alla Cerelia, Dichiarazione ambientale di prodotto preparazione Carbon dell’acqua minerale naturale Cerelia imbottigliata Pubblicazioni 1000 l di acqua delle bottiglie, al Footprint in: PET da 1,5l e vetro da 1l, Rev.0 – Data: certificate confezionamento e allo 30/07/2008, Registrazione N°: S-P-00123 stoccaggio) e la fase di uso (distribuzione ai consumatori) Water Informazione non disponibile Footprint Ecological Informazione non disponibile Footprint Vino Unità Indicatore Riferimento Tipo Confini del sistema funzionale Fase di produzione Consorzio Interprovinciale vini (C.I.V), (attività di campagna, Dichiarazione ambientale di prodotto, Vino pigiatura, prima e Carbon Pubblicazioni 1 l di vino rosso frizzante rosso imbottigliato Lambrusco seconda vinificazione, Footprint certificate frizzante Grasparossa Biologico “Fratello Sole”, Rev. Marzo imbottigliamento) e fase 2008, N° Registrazione: S-P-00119 di uso (distribuzione ed utilizzo del prodotto) Water http://www.waterfootprint.org/?page=files/ Informazione non Banca Dati 1 l di vino Footprint productgallery&product=wine disponibile WWF, Global Footprint Network, Zoological Society Ecological Informazione non of London, “Living Planet Report 2008”, WWF Banca Dati 1 l di vino Footprint disponibile (2008) bibliografia organizzata per alimento - 133
  • 136. appendice Ed Kashi / National Geographic Image Collection 134 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 138. Marc Moritsch / National Geographic Image Collection 136 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 140. Nella seguente appendice si riportano le ipotesi di dettaglio associate all’analisi del ciclo A.1 di vita di due tipi di dolci: Calcolo degli impatti n Dolce: Torta del Paradiso; ambientali associati n Biscotti della salute. alla produzione dei cibi Dolce: Torta del Paradiso La ricetta di questa torta è stata tratta dal Ricettario “Il Carnacina”, pubblicato da Gar- zanti (edizione 1961), a cura di Luigi Veronelli: Torta del Paradiso n. 2176. 2176. TORTA DEL PARADISO Per 6 persone 250 gr. di burro ammorbidito, lavorandolo con le mani in un canovaccio 240 gr. di zucchero fine e 15 gr. di zucchero vanigliato, mescolati 110 gr. di fecola La scorza grattugiata di 1/2 limone 5 tuorli e 3 uova intere 125 gr. di farina setacciata 10 gr. di lievito Burro, farina e zucchero vanigliato di riserva Mescolate il burro ammorbidito in una terrina scaldata e bene asciugata, batterlo con una frusta sino a ridurlo in crema e ag- giungere lo zucchero mescolato con lo zucchero vanigliato. Appena ha preso un aspetto cremoso, incorporarvi 10 gr. di fecola e la scorza di limone e farne un composto liscio e omogeneo. Battere in una terrina i tuorli, poi, sempre frustando, le uova intere e continuare a battere energicamente l’insieme per una decina di minuti. Setacciare la farina coi 100 gr. di fecola rimasta, aggiungere il lievito, mescolare e setacciare di nuovo tutto insieme. Sempre frustando aggiungere nell’impasto la farina, piano piano a pioggia, e facendo molta attenzione che non si formino dei grumi. Imburrare e infarinare una teglia larga e bassa, versarvi l’impasto e passarlo nel forno a calore moderato. Ritirare dal forno il dolce quando sarà cotto al punto giusto, farlo raffreddare nella teglia, e, al momento di servire, cospargetelo con zucchero vanigliato. Unità funzionale L’unità di riferimento è il kg di torta finita (all’uscita dal forno). Confini del sistema e ipotesi principali I confini del sistema comprendono le seguenti fasi: n produzione delle materie prime; n preparazione e cottura della torta in forno (quello tipico casalingo). La fase di realizzazione dell’impasto viene trascurata in quanto si ipotizza che sia effet- tuata manualmente e non presupponga il consumo di materie prime ed energia. Inoltre, si ipotizza che l’impasto subisca una perdita di umidità in misura del 15% in seguito alla sua cottura in forno. Analisi di inventario Gli ingredienti che, all’interno della ricetta mostrata in tabella A.1, sono inferiori al 1% sono stati trascurati. n Le tabelle riportano, inoltre, la fonte dei dati per ciascun ingrediente, riferito al calcolo del Carbon Footprint; n Per Water Footprint ed Ecological Footprint sono state utilizzate rispettivamente le in- formazioni presenti sul sito www.waterfootprint.org e quelle derivanti da elaborazioni della banca dati Global Footprint Network (Italy 2001). 138 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 141. Tabella A.1 – Ingredienti associati alla produzione di 1 kg di Torta del Paradiso Contributo Ingrediente UdM Dato sulla ricetta Fonte dei dati Ipotesi (%) Si ipotizza un Busser & Jungbluth impatto analogo Burro kg 0,280 24% (2009)1 a quello del formaggio Zucchero kg 0,269 23% Ecoinvent 2004 - Assimilato allo Zucchero kg 0,017 1% Ecoinvent 2004 zucchero di vanigliato barbabietola Assimilata alle Fecola di patate kg 0,123 10% Paragrafo 5.1 patate Peso di un uovo = Uova kg 0,336 29% Dekker et al 60 grammi Dati primari Elaborazioni Farina kg 0,140 12% confidenziali gruppo di lavoro Lievito kg 0,011 1% - Trascurato I dati relativi alla cottura in forno derivano dalla banca dati danese (LCA food DK) e sono riportati in Tabella A.2. Tabella A.2 – Consumi energetici associati a 1 kg di impasto (cottura per 1 ora a 170° C) Dato per Vettore energetico UdM Fonte Ipotesi impasto Elaborazioni Tabella 5.2.2 del Energia elettrica kWh 0,261 - documento corrente Risultati I risultati relativi a 1 kg di torta sono riportati in Tabella A.3. Tabella A.3 – Indicatori relativi alla produzione di 1 kg di torta Dolce: Torta del Paradiso Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint (Ricettario “Il Carnacina” n. 2176) gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 3.700 3.100 30 disponibili Biscotti della salute La ricetta di questi biscotti è stata tratta dal Ricettario “Pellegrino Artusi”: Biscotti della Salute n. 573, scaricabile in rete al sito www.pellegrinoartusi.it Unità funzionale L’unità di riferimento è il kg di biscotti (all’uscita dal forno). Confini del sistema e ipotesi principali I confini del sistema comprendono le seguenti fasi: n produzione delle materie prime; n preparazione e cottura dei biscotti in forno (quello tipico di casa). 1 La pubblicazione fornisce i dati relativi alla quantità di latte per kg di burro appendice - 139
  • 142. La fase di realizzazione dell’impasto viene trascurata in quanto si ipotizza che sia effet- tuata manualmente e non presupponga il consumo di materie prime e energia. Gli ingre- dienti che, all’interno della ricetta, hanno un peso inferiore al 3% sono stati trascurati. 573. BISCOTTI DELLA SALUTE State allegri, dunque, ché con questi biscotti non morirete mai o camperete gli anni di Mathusalem. Infatti io, che ne mangio spesso, se qualche indiscreto, vedendomi arzillo più che non comporterebbe la mia grave età mi dimanda quanti anni ho, rispon- do che ho gli anni di Mathusalem, figliuolo di Enoch. Farina, grammi 350 Zucchero rosso, grammi 100 Burro, grammi 50 Cremor di tartaro, grammi 5 Uova, n. 2 Odore di zucchero vanigliato Latte, quanto basta Mescolate lo zucchero alla farina, fate a questa una buca per porvi il resto e intridetela con l’aggiunta di un poco di latte per ot- tenere una pasta alquanto morbida, a cui darete la forma cilindrica un po’ stiacciata e lunga mezzo metro. Per cuocerla al forno o al forno di campagna ungete una teglia col burro, e questo bastone perché possa entrarvi, dividetelo in due pezzi, tenendoli discosti poiché gonfiano molto. Il giorno appresso, tagliateli in forma di biscotti, di cui ne otterrete una trentina, e tostateli. Si ipotizza che l’impasto subisca una perdita di umidità in misura del 15% in seguito alla sua cottura in forno. La tostatura dei biscotti è stata esclusa dai confini del sistema d’analisi. Analisi di inventario Gli ingredienti e le ipotesi per ciascuno di essi sono riportati in Tabella A.4. Le tabelle riportano, inoltre, la fonte dei dati per ciascun ingrediente, riferito al calcolo del Carbon Footprint. Per Water Footprint ed Ecological Footprint sono state utilizzate ri- spettivamente le informazioni presenti sul sito www.waterfootprint.org e quelle derivan- ti da elaborazioni della banca dati Global Footprint Network (Italy 2001). Tabella A.4 – Ingredienti associati a 1 kg di biscotti finiti Contributo Ingrediente UdM Dato sulla ricetta Fonte dei dati Ipotesi (%) Farina Dati primari Elaborazioni kg 0,56 48 di grano tenero confidenziali gruppo di lavoro Assimilato allo Zucchero rosso kg 0,160 14 Ecoinvent 2004 zucchero di barbabietola Si ipotizza un Busser & Jungbluth impatto analogo Burro kg 0,08 7 (2009) a quello del formaggio Peso di un uovo = Uova kg 0,192 16 Dekker et al 60 grammi Si ipotizza di Latte kg 0,16 14 Epd latte Granarolo utilizzare 100 grammi di latte Cremor tartaro kg 0,016 1 - Trascurato Bicarbonato kg 0,008 1 - Trascurato di soda I dati relativi alla cottura in forno derivano dalla banca dati danese (LCA food DK) e sono riportati in tabella A.5. 140 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
  • 143. Tabella A.5 – Consumi energetici associati al forno Vettore Tipo cottura UdM Dato per impasto Fonte energetico Riscaldamento forno Tabella 5.2.2 del ad aria calda fino Energia elettrica kWh 0,3 presente documento a 200° C Mantenimento Tabella 5.2.2 del temperatura 200° C Energia elettrica kWh 0,9 presente documento per 1 ora Si ipotizza di cuocere i biscotti in forno facendo quattro infornate da 15 minuti ciascuna e usando due teglie per ciascuna infornata. Il peso dell’impasto che viene cotto in un’ora è pari a circa 3660 grammi, elaborando le seguenti ipotesi: n dimensioni teglia: 40 cm X 35 cm; n dimensioni biscotto cotto: 5 cm X 5 cm; n numero biscotti per teglia: 39; n peso di un biscotto cotto: 10 grammi; n peso di un biscotto crudo: 11,76 grammi. In tabella sono riportati i consumi energetici necessari a cuocere 1 kg di biscotti. Tabella A.6 – Consumi energetici associati alla cottura di 1 kg di biscotti Dato per impasto/ Dettaglio consumi Vettore energetico UdM biscotto finito Riscaldamento forno ad aria calda Energia elettrica kWh 0,3 fino a 200° C Mantenimento temperatura 200° C Energia elettrica kWh 0,289 per 1 ora (per 1 kg di biscotti) Consumo totale Energia elettrica kWh 0,589 (per 1 kg di biscotti) Risultati I risultati relativi a 1 kg di biscotti sono riportati in tabella A.7. Tabella A.7 – Indicatori relativi alla produzione di 1 kg di torta Biscotti della Salute Carbon Footprint Water Footprint Ecological Footprint (Ricettario P. Artusi n. 573) gCO2-eq/kg Litri/kg m2 globali/kg Intervallo dei dati 2.300 1.800 16 disponibili appendice - 141
  • 144. riferimenti bibliografici Travis Dove / National Geographic Image Collection 142 - doppia piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta
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