Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione




     RELAZIONE FINALE E
      PIANO STRATEGICO
DERIVANTE DALLA MISURA DELLE
         PRESTAZIONI
    CON LA METODOLOGIA
  DEL PUNTO DI OTTIMALITA'




                                                                   1
Considerazioni preliminari
Le azioni programmatiche da mettere in atto per contenere da un lato la spesa sanitaria nelle
Aziende Sanitarie ed Ospedlaiere e dall'altro il dare risposte sanitarie alla popolazione assistita è un
compito molto arduo. Nel mondo sanitario, rispetto a quanto fissato nella legge 502/92 e s.m.i.,
molte cose sono state cambiate sia dal nuovo piano sanitario nazionale che dal piano sanitario
regionale. Se a queste norme nazionali si aggiungono tutte le direttive regionali, si comprende
quanto sia arduo e difficile gestire bisogni sanitari con efficienza ed efficacia di azione.
Complessivamente la politica sanitaria Nazionale va sempre più verso una maggiore
razionalizzazione della spesa puntando su forme di prevenzione. In questo rapporto le Aziende
Sanitarie devono farsi carico di seguire da vicino ogni cittadino utente in modo da soddisfare i suoi
bisogni di salute in termini preventivi o erogativi comprando o fornendo prestazioni sanitarie.
Il Direttore Generale deve conciliare la compatibilità della politica aziendale con la politica di
programmazione della regione. Nel corso del 2009 è stato applicato un metodo di misura dei punti
di ottimalità per un set di prestazioni sanitarie, questo per consentire di dare una leva alla Direzione
Generale per una riorganizzazione e ristrutturazione dell'Azienda Sanitaria, tale da vincere la
mentalità e la cultura acquisita in tanti anni dalla Dirigenza, abituata ad una gestione burocratica-
giuridica. Mentalità che è agli antipodi dei principi della legge di Riforma fondati sui nuovi criteri
gestionali fissati dal legislatore per le aziende sanitarie. Peraltro, dato l’aspetto culturale del
problema, ogni iniziativa tendente alla riorganizzazione dei vari settori sanitari ed amministrativi
deve "convincere" il dirigente a gestire le risorse assegnate e con esse riuscire a rendere produttiva
in termini aziendale la struttura ad esso assegnata.
La compatibilità dei dati economici del 2008 risulta in parte compromessa, in quanto gli strumenti
contabili non consentono di effettuare analisi ai livelli di dettaglio auspicati. Inoltre la struttura degli
strumenti contabili consente solo di controllare le risorse assegnate e parzialmente i risultati.
L’analisi dell’informazione acquisita, la verifica dei risultati, il conseguente controllo direzionale
saranno per l’anno 2010 il presupposto indispensabile per migliorare l’azione di gestione da parte
della direzione generale. Come già accennato dal 1992 ad oggi il quadro di riferimento per le
condizioni di accesso alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale è stato in continuo
mutamento e ciò a causa della necessità di contenimento della spesa pubblica e sanitaria. Si sono
succeduti negli anni interventi atti a ridefinire la quantità delle risorse, di agevolarne un uso più
efficiente, di stabilire dei parametri obiettivi di riferimento per la dotazione e l’utilizzo di strutture
essenziali. Ma tali provvedimenti, sia a livello nazionale che a livello regionale non hanno potuto
trovare reale applicazione nella gestione delle Aziende Sanitarie vista la carenza di strumenti
manageriali, la mancanza di continuità nei vertici delle aziende, la carenza culturale della Dirigenza
che hanno reso più difficile l’ottenimento dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità voluto
dalla legge di riordino del SSN.
Nell’anno 2009 con la nostra metodologia di miglioramento abbiamo creato le premesse che
consentiranno, a partire dal 2010 di recuperare in parte i ritardi precedentemente accumulati e,
successivamente, assicurare a regime la gestione manageriale, in linea con le norme nazionali e
regionali.

RELAZIONE PREVISIONALE PROGRAMMATICA UTILIZZO DEL PIANO DI
MIGLIORAMENTO
La Relazione Finale Programmatica definita nel piano di miglioramento gestionale assume
indubbiamente un ruolo preminente nell’ambito dei documenti di pianificazione e programmazione
che la Direzione Generale deve adottare per l'anno 2010. Il tutto inserito nel quadro normativo
introdotto dal legislatore con l’art. 1-quater della L. 26/4/1983, n. 131, di conversione del decreto
legge 28/2/1983, n. 55, come un documento da allegare al bilancio annuale di previsione, per il
periodo coperto dal bilancio pluriennale della Regione. In tale ambito, la RPP poteva essere
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considerata il prodotto dell’indagine prospettica, volta ad identificare le condizioni ambientali ed
aziendali per procedere a definire gli obiettivi strategici, generali e particolari da perseguire in un
certo periodo di tempo.
Attualmente, le previsioni normative relative alla RPP sono contenute nel PSR di cui alla legge
11/2004 (ancora oggi vigente in prorogazio) ed all’art. 170 del TUEL. Il primo comma di tale
articolo stabilisce che essa debba essere allegata al bilancio annuale di previsione ed avere
un’estensione temporale pari a quella del bilancio pluriennale. La relazione è predisposta
dall’organo di governo dell’azienda e segue le vicende del bilancio per quanto riguarda la
sottoposizione all’Organo di Controllo. Essa ha carattere generale, e, secondo il modello introdotto
(con poche varianti per le diverse tipologie di enti) dal D.P.R. 3 agosto 1998 n. 326 in attuazione
dell’art. 12 del D.Lgs. 77/1995 (successivamente trasposto nell’art. 160 TUEL) innanzitutto illustra
le caratteristiche generali della popolazione, del territorio, dell’economia insediata e dei
servizi dell’ente, precisandone risorse umane, strumentali e tecnologiche, per poi proseguire con
un’analisi delle entrate e delle spese dell’ente. Per la parte relativa alle entrate comprende una
valutazione generale sui mezzi finanziari, individuando le fonti di finanziamento ed evidenziando
l’andamento storico degli stessi ed i relativi vincoli. Per la parte relativa alla spesa la relazione è
redatta per programmi e per eventuali progetti, con espresso riferimento ai programmi indicati nel
bilancio annuale e nel bilancio pluriennale, rilevando l’entità e l’incidenza percentuale della
previsione con riferimento alla spesa corrente consolidata, a quella di sviluppo ed a quella di
investimento (art. 170 TUEL, commi 2 e 3. La spesa corrente consolidata è stata definita dalla
Circ.Min. Interno F.L. 10/1980 del 24 ottobre 980 come: «(…) le spese correnti normali o ripetitive
che hanno il loro fondamento nelle leggi, nei regolamenti, nei contratti o in atti deliberativi e che
per il loro carattere di rigidità non lasciano possibilità di manovra all’amministrazione. Solo
questa particolare operazione offre gli elementi per individuare le spese, sia correnti sia
d’investimento, che l’amministrazione autonomamente decide di effettuare per l’ampliamento o per
il miglioramento dei servizi esistenti, per l’istituzione di nuovi servizi e per l’assunzione di spese»).
Ciascun programma deve specificare le finalità che s’intendono perseguire, nonché le risorse umane
e strumentali ad esso destinate, distintamente per ciascuno degli esercizi in cui il programma si
articola, motivando specificatamente le scelte adottate. La relazione fornisce, inoltre, la
dimostrazione motivata delle variazioni intervenute rispetto all’esercizio precedente. Per gli
organismi gestionali dell’ente locale, la relazione indica anche gli obiettivi che si intendono
raggiungere, sia in termini di bilancio che in termini di efficacia, efficienza ed economicità del
servizio. Comprende inoltre una sezione relativa allo stato di attuazione dei programmi deliberati
negli anni precedenti, con le relative valutazioni, ed, infine, un prospetto per la rilevazione dei dati
finanziari rilevanti ai fini del consolidamento dei conti pubblici. In questo contesto la metodologia
proposta nella MISURA dei PUNTI di OTTIMALITA' assume particola importanza.
Le previsioni dell’art. 170 citato possono, perciò, essere viste come il risultato della volontà di
applicare ed affermare una logica di azione per obiettivi, programmi e risultati. La programmazione
di medio-lungo periodo consiste proprio nell’attività di traduzione in termini operativi di ciò che è
stato deciso in sede di pianificazione.
La definizione di programma è fornita dalla normativa all’art. 165, comma 7, del TUEL «(…)
costituisce il complesso coordinato di attività, anche normative, relative alle opere da realizzare
e di interventi diretti ed indiretti, non necessariamente solo finanziari, per il raggiungimento
di un fine prestabilito, nel più vasto piano generale di sviluppo dell’ente.
La RPP si inserisce all’interno del complessivo processo di programmazione a medio termine. Il
documento dei macro obiettivi è formulato anche sulla base di una relazione concernente il quadro
delle risorse disponibili, redatta, generalmente entro la fine di giugno, dal direttore generale. Il
direttore generale illustra il documento al comitato di direzione; dopodiché ogni “area” o macro-
area tiene delle apposite riunioni in cui i macro obiettivi stessi vengono specificati (per la parte di

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propria pertinenza). Partecipano alle riunioni i dirigenti di area, i responsabili delle U.O. e dei
servizi (facenti capo a quella data area). In base a questa “specifica” di dettaglio dei macro obiettivi
in sotto obiettivi, ed infine in azioni, vengono formulate, sempre a livello decentrato, le proposte di
stanziamento per il PEG (Piano Esecutivo di Gestione), queste, aggregate per area, giungono alla
direzione generale entro il mese di settembre. A questo punto si avvia un processo di negoziazione
delle proposte avanzate, sia in termini di obiettivi/azioni che di stanziamenti richiesti, che coinvolge
inizialmente il comitato di direzione e, di seguito, le stesse aree (con relativi servizi ed U.O.) al fine
di arrivare ad una “quadratura” tra risorse disponibili e proposte pervenute.
In conclusione è in questo documento che la “politica aziendale” ritrova il suo momento più alto di
collettore delle istanze collettive dovute al bisogno di salute, dovendo rendere palesi le “scelte di
fondo” assunte, gli obiettivi che si intendono perseguire in futuro e, quindi, in che modo l’azienda
stessa intende rapportarsi con gli altri enti ed associazioni di categoria operanti nello scenario socio-
economico-sanitario. In particolare, la RPP si qualifica come un “momento di scelta” in quanto, di
fronte alla molteplicità delle classi di bisogno da soddisfare e data, contemporaneamente, la scarsità
della ricchezza che si renderà disponibile, spetta all’organo politico dell’azienda operare le
necessarie “selezioni” e stabilire i correlativi vincoli affinché, negli anni a venire, si possano
conseguire le finalità poste impiegando in modo efficiente i ridotti mezzi disponibili.

ANALISI DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO NEL CONTESTO DI
PSR
Il P. S. R. si vuole connotare come un patto di solidarietà per la salute che impegni contestualmente
le istituzioni preposte alla tutela della salute, gli operatori sanitari e i cittadini. Da decenni l'OMS, e
per essa in particolare il suo Ufficio Regionale per l'Europa, non si stanca di sottolineare l'influenza
del comportamento di ciascuno di noi sulle condizioni della salute non solo nostra ma anche quella
dell'intera popolazione. Soprattutto nei paesi a elevato livello di sviluppo economico, ove
l'accentuato tasso di invecchiamento si accompagna a una pronunciata prevalenza delle malattie
cronico-degenerative, la salute, e più in particolare la qualità della vita della popolazione, dipende
sempre meno dalla funzionalità dei sistemi sanitari e sempre più da fattori a questi esterni, quali
fattori ambientali (la stessa sopravvivenza dell'intera umanità dipende dalla nostra capacità di
controllare i processi di inquinamento tutt'ora in atto dell'atmosfera, delle acque, del suolo) e
comportamentali. Il nuovo P.S.R. rilancia la salute come un bene, anzi come un capitale che
ognuno di noi deve conservare o ancora meglio potenziare, tramite "opportuni investimenti".
L'osservanza di misure igieniche e di norme profilattiche elementari, un'alimentazione sana ed
equilibrata, un moderato uso di bevande alcoliche, il rifiuto del tabagismo, la pratica di attività
sportive possono far auto-riprodurre la nostra salute. Sulla base di queste considerazioni il
Ministero della Sanità e di concerto la nostra Regione con il P.S.R., ritiene che alla tutela e alla
promozione della salute siano chiamate a collaborare attivamente varie branche della Pubblica
Amministrazione. Si consideri, ad esempio, l'importanza del ruolo assunto dal Ministero del Lavoro
(per la normativa attinente le malattie professionali, gli infortuni sul lavoro e oggi la qualità di vita
del lavoratore), dal Ministero dei Trasporti (le morti e le inabilità conseguenti ad incidenti stradali
sono, purtroppo, in costante crescita). Ovviamente gli esempi potrebbero continuare. Da una parte,
dunque, si punta su una responsabilizzazione dei cittadini, personale, diretta e consapevole, nei
riguardi del loro benessere fisico, psichico e sociale, e dall'altra, alla valorizzazione delle
competenze e delle disponibilità professionali ed umane degli operatori del SSN. Questi ultimi,
infatti, rappresentano lo strumento essenziale per assicurare il buon funzionamento del servizio,
l'efficacia degli interventi e la soddisfazione dei cittadini attraverso l'umanizzazione del rapporto
medico/paziente, e più in generale la graduale eliminazione del "rapporto di agenzia".


                                                                                                         4
LIVELLI DI ASSISTENZA SANITARIA IN ITALIA
Sebbene gli obiettivi attribuiti al sistema sanitario possono variare profondamente da paese a paese,
     ogni sistema persegue tre finalità principali:

Mantenere sotto controllo l'ammontare di risorse destinate alla produzione ed all'erogazione dei
     servizi sanitari,
 - Contribuire al mantenimento, miglioramento e recupero dello stato di salute,
 - Garantire condizioni di equità di accesso.

Il nostro sistema sanitario, condividendo queste finalità, si colloca tra i sistemi sanitari di tipo
universalistico. Come tale garantisce livelli uniformi di assistenza sull'intero territorio nazionale e
all'intera collettività dei cittadini.
Il Piano della Salute per la nostra Regione, rifacendosi alla normativa vigente, prevede tre grandi
      macro aree di offerta, identificati nei seguenti tre livelli di assistenza:

        L'assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro (Prevenzione),
        L'assistenza distrettuale,
        L'assistenza ospedaliera.
La nuova articolazione del Piano Sanitario in tre livelli di assistenza (il precedente ne contemplava
sei) si rifà alla "nuova" necessità di puntare su attività volte alla prevenzione, sia a livello di
assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, sia a livello di assistenza distrettuale.
La somma destinata al Fondo Sanitario Regione viene ripartita nei livelli di assistenza con le
             seguenti percentuali: alla prevenzione spetterà il 5%, all’area distrettuale toccherà il
             50% del totale della quota capitaria, vedendosi così assegnato il 5% in più rispetto alla
             percentuale che spetterà all'area ospedaliera pari al 45%.
Le percentuali di cui sopra sono comprensive dei costi generali di gestione delle attività.
Rappresentando graficamente questo riparto avremo:

Grafico 1 – Percentuali di finanziamento dei livelli di assistenza sanitaria


                                 5,0

                                                               Area della
                                                               Prevenzione
              45                                               Area dell'Assistenza
                                                               Distrettuale
                                             50                Area dell'Assistenza
                                                               Ospedaliera




                                                                                                             5
IL RIPARTO DEL FINANZIAMENTO NEI SUB-LIVELLI DI ASSISTENZA
I livelli di assistenza come individuati dal PSN si articolano in sotto-livelli, così individuati:

ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA IN AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO:
   • Igiene e Sanità Pubblica
   • Igiene degli alimenti e nutrizione
   •   Prevenzione e sicurezza dei rischi connessi con gli ambienti di vita e di lavoro
   •   Sanità pubblica veterinaria


ASSISTENZA DISTRETTUALE:
   • Medicina di base e pediatria di libera scelta
   • Emergenza sanitaria territoriale
   •    Assistenza farmaceutica territoriale
   •    Assistenza integrativa e protesica
   •    Assistenza specialistica ambulatoriale (compresa la specialistica ospedaliera)
   •    Assistenza ambulatoriale e domiciliare – cure termali
   •   Assistenza territoriale residenziale e semi-residenziale


ASSISTENZA OSPEDALIERA:

   •   Attività non tariffabile e funzioni presidi ospedalieri a gestione diretta
   •   Quota per attuazione indirizzi del PSR
   •   Assistenza per acuti (emergenza, ordinaria e in day hospital), sia a gestione diretta che
       indiretta


Il SSN assicura i livelli di assistenza definiti dallo stesso PSN, attraverso l'adeguamento l'inflazione
della quota capitaria. Mantenendo questo parametro e nelle more di attivazione a regime della
devolution si prevede per ogni cittadino della Regione Calabria una quota capitaria nell’anno 2009
di € 1.669,03 (questa quota viene ridotta a € 1.574,58 a seguito di accantonamenti a livello
regionale) per l’anno 2010 € 1.700,75 (ipotesi di un incremento del 2,5 %) ed infine € 1.733,26
(ipotesi di mantenimento inflazione al 2,5%) così come messe in luce dal seguente grafico:




                                                                                                      6
La quota per le attività di supporto
Il PSN e di conseguenza il PSR considera la struttura dei servizi generali e di management,
compresi quelli relativi alla raccolta ed elaborazione dei dati per ogni livello assistenziale, come
attività di supporto per l'erogazione delle prestazioni ed attività contemplate dai livelli di assistenza.
Questa considerazione e assume che il livello di supporto all'organizzazione delle attività non sia
più separato (come accadeva, appunto, in passato: livello 6 del PSN 1994/96) ma strettamente
funzionale all'organizzazione ed all'erogazione delle attività comprese negli altri livelli di
assistenza. Anche alla luce del D.Lgs. 150/2009. Ai fini della nostra analisi, tuttavia, in relazione
alle attività di miglioramento, continueremo ad attribuire la stessa percentuale di finanziamento di
cui godevano nella precedente ripartizione del Fondo sanitario, vale a dire il 4,38% della quota
capitaria.


La suddivisione del finanziamento dell'area territoriale nei sub-livelli di assistenza
Il Distretto sanitario nel PSR vede ricomporsi al suo interno i tre livelli di assistenza (relativi
              all'assistenza sanitaria di base, all'assistenza specialistica, semi-residenziale
              territoriale e all'assistenza residenziale sanitaria: livelli 2, 3 e 5 del PSN 94/96)
              precedentemente classificati separatamente, ma fortemente interdipendenti.
La nuova configurazione nasce dall'esigenza di conferire al Distretto una precisa identità per quanto
riguarda le attività di assistenza sanitaria di carattere extra-ospedaliero.
Alla luce delle nuove percentuali di finanziamento, all'Area Distrettuale Territoriale toccherà il 50%
delle risorse, pari a € 147.133.764,70 da distribuirsi tra i sotto-livelli disaggregando l'importo
complessivo della quota capitaria per il numero di abitanti nelle seguenti percentuali:
                       all'Assistenza di base e pediatri di libera scelta toccherà il 6,5%,
                       all’Emergenza territoriale toccherà il 2,5%
                       all'Assistenza Farmaceutica territoriale toccherà il 14%
                       all’Assistenza integrativa e protesica toccherà il 1,8%
                       all'Assistenza specialistica ambulatoriale il 9,13%,
                       all’Assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare cure termale il 2,6%
                       alle Assistenza territoriale semi-residenziale e residenziale il 13,52%.
Dai dati di cui sopra si evidenzia il seguente schema di riparto di finanziamento destinato all'Area
Territoriale:
Grafico 2– Percentuali di finanziamento dell'Area Territoriale




                                          6,5
                                                                   Assistenza di Base

                   20,37                                           Assistenza Farmaceutica
                                                                   Territoriale
                                                 14,0
                                                                   Assistenza Specialistica

                                                                   Altra Assistenza
                                   9,1



                                                                                                        7
Notiamo esplicitamente che le percentuali di cui sopra comprendono sia i costi per gli acquisti di
beni e servizi che i costi del personale dipendente direttamente impiegato all'erogazione del
servizio stesso.
Il costo di tale attività, che chiameremo "costi generali di funzionamento dell'Assistenza
Territoriale" può essere stimato nel valore del 6% dell'intero finanziamento attribuito all'Area
Territoriale.
Alla luce di quanto detto finora si può proporre un piano di riparto del finanziamento che metta in
luce e le risorse destinate ai livelli di assistenza veri e propri e alle attività di supporto sia a livello
centrale che periferico.
Dai dati di cui sopra si evidenzia il seguente schema di riparto di finanziamento destinato all'Area
Territoriale:
Grafico 3 – Percentuali di finanziamento dell'Area Territoriale




                                          6,5
                                                                     Assistenza di Base

                    20,37                                            Assistenza Farmaceutica
                                                                     Territoriale
                                                  14,0
                                                                     Assistenza Specialistica

                                                                     Altra Assistenza
                                    9,1




Notiamo esplicitamente che le percentuali di cui sopra comprendono sia i costi per gli acquisti di
beni e servizi che i costi del personale dipendente direttamente impiegato all'erogazione del
servizio stesso.
Il costo di tale attività, che chiameremo "costi generali di funzionamento dell'Assistenza
Territoriale" può essere stimato nel valore del 6% dell'intero finanziamento attribuito all'Area
Territoriale.
Alla luce di quanto detto finora si può proporre un piano di riparto del finanziamento che metta in
luce e le risorse destinate ai livelli di assistenza veri e propri e alle attività di supporto sia a livello
centrale che periferico.




                                                                                                          8
DEFINIZIONI DI PIANO SECONDO                            GLI     ATTI       D’INDIRIZZO         NELLA
REALIZZAZIONE DI PROGETTO

Questo momento programmatico è stato disaminato in:
   - Contesto Geo Funzionale dell’Azienda Sanitaria Provinciale.
   - Strutture Organizzative dell’azienda, personale e CDC.
   - Prestazioni da erogare per l'ottimalità prestazionale.


Contesto Geo Funzionale
Il documento è un'illustrazione analitica del contesto geo-morfologico del territorio in cui opera
l'Azienda, correlato alle strutture di erogazione dell'assistenza sanitaria e ai bisogni della
popolazione.
Parlare delle condizioni di salute di una popolazione è cosa estremamente ardua giacché
l'argomento sfugge ad un inquadramento univoco. Le condizioni di salute possono essere valutate in
un'ottica oggettiva, cioè basata sulla mortalità, sull'invalidità, o in un'ottica soggettiva, cioè basata
sulla personale percezione del proprio stato di salute. Ancora, si può pensare che, dato che lo stato
di salute è un fattore di ricorso o meno ai servizi sanitari, uno strumento indiretto di valutazione
delle condizioni di salute possano essere degli indicatori di domanda, quali il tasso di
ospedalizzazione, il tasso di ricorso a visite mediche, l'uso di farmaci. Di fatto, la salute è un
concetto complesso e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la definisce come "benessere
psico-fisico" che in quanto tale ha una sfaccettatura oggettiva (presenza o meno di malattie), una
soggettiva (il modo di viverla e sentirla), una di impatto sul sistema erogatore di cure.
In questi ultimi anni del XX secolo - anni in cui viviamo in tutta la loro forza gli effetti della
transizione sanitaria che ha spostato l'ago della bilancia dalle malattie infettive, tipiche del secolo
scorso, alle patologie cardio-vascolari, tumorali e cronico-degenerative, tipiche delle società
moderne caratterizzate da bassa mortalità, alto tasso di invecchiamento e alti rischi ambientali -
diventa quanto mai importante parlare di salute a tutto tondo, integrando cioè i tre aspetti di cui
sopra.
Lo stesso PSN, approvato con DPR 23 luglio 1998, conferma l'ambito del diritto alla tutela della
salute definito nella legge finanziaria per il 1998 prevedendo i livelli di assistenza, essenziali,
efficaci, appropriati ed uniformi. Il Piano intitolato "Patto di solidarietà per la salute", da un lato
pone al centro del sistema sanitario il cittadino con i suoi bisogni, e dall'altro impone
l'individuazione di modelli di risposta più adeguati alle crescenti aspettative della popolazione.
Sul perché, dunque, la programmazione debba dare primaria importanza ai dati relativi alla
popolazione non è il caso di ritornare, se non per confermare che è necessario conoscere i bisogni
sanitari della popolazione che l'Azienda è chiamata ad assistere per poter erogare i servizi
assolutamente indispensabili a soddisfare questi bisogni. Per cui è stata effettuata un'analisi
demografica che ha messo in luce la composizione della popolazione per fasce di assistenza e,
quindi, la necessità dei bisogni sanitari.

Strutture organizzative
Il documento riporta l'articolazione delle strutture aziendali classificate come Centri di Costo e
Centri di Responsabilità. Per una visione espressiva la mappa dei Centri di Costo, oltre che per
codifica, viene presentata sotto forma di organigrammi.




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Prestazioni da erogare per l'ottimalità prestazionale
in questo documento sono indicate le attività che si intendono erogare per ogni livello di assistenza.
Il volume delle attività indicate viene confrontato con i volumi erogati nell'ultimo triennio. Le
attività che si intendono erogare sono aggregate nelle tre grandi aree di assistenza:
 Prevenzione,
 Assistenza territoriale,
 Assistenza ospedaliera,
 a loro volta sotto-articolate nelle varie tipologie di prestazioni.
Dividiamo le prestazioni secondo i tre livelli di assistenza, Prevenzione, Distrettuale ed
Ospedaliera.


1° Livello: Assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro
Il Dipartimento nell’ insieme delle sue articolazioni: Igiene degli Ambienti di vita e di lavoro,
Igiene degli Alimenti e bevande, Medicina Veterinaria, Medicina Legale, Tutela Ambiente ,
Educazione Sanitaria ed Epidemiologia, privilegerà le attività definite nei LEA; eventuali attività
integrative richieste da evoluzione normativa in materia potranno diventare onerose per l’utenza,
in tal caso occorre un intervento della Regione. Il Dipartimento di Prevenzione, oltre alle
prestazioni ed attività relative e specifiche di cui in seguito, ha come obiettivo coordinante e di
aumento dell’efficacia e dell’efficienza del complesso delle stesse, il potenziamento e
l’ampliamento della strutturazione del sistema informativo S.I.Mo.R.A. L’obiettivo – strategico per
il passato anno – oramai raggiunto, consente di mettere a fattor comune i dati anagrafici delle
Aziende che operano nel territorio e, cosa ancora più importante, consente la condivisione di dati
epidemiologici rilevati da tutte le Strutture operanti nel dipartimento di prevenzione. Tali
informazioni possono essere posti a sintesi e della qualità e della quantità delle attività delle stesse,
in termini di analisi e sviluppo di iniziative coordinate e finalizzate ad obiettivi comuni. Infine
l’ottimizzazione dell’uso del sistema in questione promuoverà, per forza di cose, il riordino e la
parametrizzazione delle singole attività e, quindi, l’ammodernamento ed il potenziamento
dell’organizzazione e dell’organigramma delle singole Strutture.
Per quanto attiene, invece, le singole Strutture afferenti a questo Dipartimento si ritiene opportuno
specificarne le iniziative relative a specifiche linee di prodotto le cui prestazioni e attività
specifiche – per il 2010 -si riportano di seguito.

Sub Livello: IGIENE PUBBLICA E SANITA’ PUBBLICA
Il focus delle attività della Struttura sarà posto su tre linee fondamentali tra quelle reperibili nella
normali attività di Istituto con un aumento dei controlli previsti dalla normativa e dal PSR:
          a) lotta alle malattie infettive e diffusive;
          b) tutela della collettività e dei singoli dai rischi derivanti dagli ambienti di vita e lavoro
               in riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali;
          c) Attività di prevenzione rivolte alla persona coinvolgendo e formando il personale
               dipendente e convenzionato;
          d) aumento della popolazione da sottoporre a Vaccinazioni;
          e) promozione dei corretti stili di vita promuovendo le attività fisiche e motorie con un
               corretto monitoraggio della popolazione delle categorie professionali sportive;
          f) analisi epidemiologica delle malattie infettive, cronico degenerative e della patologa
               ospedalizzata
          g) promozione dell’educazione alla salute attraverso la formazione, informazione e
               comunicazione del personale degli enti locali, scuola ed organizzazione pubbliche e
               private;
                                                                                                      10
h) Prestazioni ed attività di supporto specifiche per come individuato nel DPCM
             29/11/2001 e s.m.i., nel PSR di cui alla L.R. 11/2009, nei provvedimenti regionali
             attuativi ivi previsti e nella L.R. 53/1990 relativamente alla Medicina Legale;
          i) vigilanza e controllo sulle strutture sanitarie pubbliche e private per la verifica ed il
             monitoraggio dei parametri imposti dalla legislazione nazionale e regionale.

Sub Livello: IGIENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE
La centralità dell’attività della Struttura si impernierà fondamentalmente su due aspetti che
sinergicamente dovranno portare ad un livello più elevato e sicuro delle condizioni di igiene della
produzione degli alimenti:
          a) formazione degli Operatori addetti alla produzione alimentare;
          b) aumento della sinergia di comportamento con i produttori- erogatori per il
              perseguimento della tutela dei consumatori-utenti;
          c) controllo della filiera produttore consumatore;
          d) Potenziamento ed allargamento del servizio ispettivo indirizzato a Pasticcerie,
              Ristoranti e Rosticcerie.

Sub Livello: PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO
Fermo restando l’obiettivo generale della riduzione del rischio nelle Aziende di ogni comparto
assicurata dal normale svilupparsi delle attività connesse alle linee di prodotto del Servizio SPISAL
l’attività sarà indirizzata a:
            a) Ridurre il fenomeno infortunistico nei settori di maggiore incidenza statistica in
                 termini di frequenza di accadimento e di gravità agendo sui cardini tradizionali della
                 formazione/informazione e sul livello di vigilanza sul territorio;
            b) Riduzione delle patologie da lavoro con preciso e puntuale riferimento al
                 mesotelioma derivante dal fenomeno amianto e sugli agenti chimici cancerogeni.
            c) Intensificazione delle attività di controllo, vigilanza e messa in sicurezza negli
                 ambienti di lavoro;
            d) Predisposizione di apposite indagini tramite supporto informativo Si.Mo.R.A. per
                 infortuni e malattie professionali.

Sub Livello: SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA
L’attività delle singole aree in cui è articolata la Struttura di Sanità Animale saranno rispettivamente
e particolarmente dedicate a:

Sanità animale
         a) incrementare gli interventi di sorveglianza e vigilanza epidemiologica delle principali
            zoonosi;
         b) incrementare l’esecuzione di piani di risanamento sostenuti da normative
            Comunitarie;
         c) potenziare la lotta al randagismo nel territorio dell’azienda.
         d) Attività di vigilanza e controllo di tutti gli allevamenti nei riguardi dell’applicazione
            del regolamento di polizia veterinaria con specifico riferimento alla prevenzione ed al
            contenimento di tutte le malattie infettive infestive sia a carattere zoonosico che di
            esclusivo interesse zooiatrico;
         e) Effettuazione sul territorio dell’azienda della profilassi vaccinale obbligatoria contro
            la febbre catarrale degli ovini ‘Blue-tongue’;
         f) Attività di campionamento effettuata anche sulla base di piani programmatici;


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g) Elaborazione ed aggiornamento degli specifici piani e mappe di risichi direttamente
             connesse a calamità naturali anche di natura non epidemiologica;
          h) Effettuazione sul territorio aziendale del piano nazionale e regionale di eradicazione
             della ( Brucellosi, tubercolosi, leucosi) bovina e della brucellosi ovicaprina, tale da
             garantire il raggiungimento dell’obiettivo di Regione ufficialmente indenne, di
             conseguenza bonifica sanitaria, piani di monitoraggio e di controllo, nonché di tutti
             gli accertamenti previste da normative comunitarie e nazionali;
          i) Attività programmate di sorveglianza delle encefalopatie spongiformi trasmissibili
             degli animali (TSE) per garantire il mantenimento dell’attuale favorevole situazione
             sanitaria nei confronti della BSE, esame clinico:
          j) Effettuazione del piano nazionale e regionale di eradicazione della “Malattia
             Vescicolare dei Suini “ che garantisca l’accreditamento della Regione;
          k) Effettuazione dei piano nazionale della malattia di Aujeszky e della Peste suina;
          l) Accertamenti diagnostici e cinici ai fini delle attività di compravendita del bestiame “
             mod. 4 “;
          m) Attuazione del D.P.R. 3 17/96 e Reg. 1760/2000 CE in materia di anagrafe del
             bestiame;
          n) Igiene urbana veterinaria;
          o) Vigilanza e controllo sulle malattie infettive e diffusive della cosiddetta zootecnia
             minore;
          p) Interventi inerenti la profilassi antirabbica ivi compresa la cattura e il ricovero degli
             animali vaganti, l’osservazione degli animali morsicatori presso strutture pubbliche o
             a domicilio del proprietario o detentore, l’assistenza zoosanitaria nei canali sanitari;
          q) Interventi inerenti la prevenzione del randagismo compresa l’anagrafe canina;
          r) Espletamento di Ufficio Veterinario Adempimenti CEE “controllo degli animali di
             provenienza comunitaria”, per quanto di competenza
          s) Educazione sanitaria in materia di sanità animale;
          t) Adempimenti derivanti dalla qualifica di Ufficiali di polizia giudiziaria;
          u) Gestione delle emergenze veterinarie mediante la predisposizione di piani ed
             effettuazione delle relative attività, per quanto di competenza.

Il Servizio Veterinario di Sanità Animale, compreso tra i Servizi essenziali, deve assicurare il
servizio nell’arco delle 12 ore diurne feriali mediante un’opportuna programmazione e una
funzionale e preventiva articolazione degli orari per fare fronte alle esigenze ordinarie e di
emergenza, nelle ore notturne e nei giorni festivi le emergenze devono essere assicurate mediante
l’istituto della pronta disponibilità.

Il Servizio di Sanità animale è articolato in un livello centrale e in tre subarticolazioni distrettuali
(Distretto 1-2-3) il cui ambito coincide con il territorio dei tre DSB.
L’attuale dotazione organica è composta da n.11 Veterinari Dirigenti di cui uno con incarico di
Struttura Complessa, tre con incarico di Responsabile di Sub articolazione, n.6 con incarico
Professionale e uno con incarico di base.

Le prestazioni e le attività specifiche da erogare sono individuate dai LEA ovvero da specifiche
normative comunitarie nazionali e regionali e vengono codificate in linee di attività e prodotti.

Il Servizio per la sua peculiarità eroga prevalentemente prestazioni presso le aziende dislocate sul
territorio dei 78 comuni che fanno parte dell’ASP di Catanzaro.


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Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche
          a) Vigilanza e controllo sulle concentrazioni di animali e sui ricoveri, anche in relazione
              agli ambienti rurali ,silvestri e acquatici;
          b) Certificazione, attestazione, formulazione di pareri preventivi sugli aspetti igienico-
              sanitari inerenti il rilascio di autorizzazioni sanitarie per le attività di competenza,
              nullaosta nonché di ogni altro provvedimento amministrativo inerente il Servizio;
          c) Attività di campionamento effettuata anche sulla base di piani programmatici;
          d) Controllo del benessere degli animali vigilanza e controllo sugli impianti di
              acquicoltura;
          e) Vigilanza e controllo sulla fauna dei parchi naturali, montani marini;
          f) Controllo degli animali domestici, sinantropici e selvatici anche al fine di individuare
              le modificazioni dell’equilibrio ambientale nel rapporto uomo — animale che
              possono arrecare danno alla popolazione. Attivando una programmatica sorveglianza
              delle Encefalopatie Spongiformi trasmissibili degli animali (Tse) per garantire il
              mantenimento dell’attuale favorevole situazione sanitaria nei confronti della BSE;
          g) Vigilanza e controllo sulle tecniche di allevamento delle produzioni animali anche ai
              fini della promozione della qualità dei prodotti di origine animale;
          h) Vigilanza e controllo sulla produzione, raccolta, deposito, trasporto, trasformazione e
              trattamento del latte e dei prodotti lattiero caseari per gli aspetti di competenza;
          i) Farmacovigilanza;
          j) Vigilanza e controllo sulla produzione, commercializzazione e deposito degli alimenti
              destinati agli animali;
          k) Vigilanza e controllo sugli animali morti, sulla raccolta, sul trattamento ed i relativi
              impianti sulla distruzione delle carcasse;
          l) Vigilanza e controllo in materia di protezione degli animali utilizzati per fini
              sperimentali;
          m) Vigilanza e controllo sulla riproduzione animale, fecondazione animale,
              biotecnologia;
          n) Espletamento piano nazionale e regionale residui, per quanto di competenza;
          o) Espletamento piano nazionale e regionale alimentazione animale;
          p) Vigilanza e controllo sulla produzione delle uova, ad eccezione della
              commercializzazione;
          q) Vigilanza e controllo sulla produzione del miele, ad eccezione della
              commercializzazione;
          r) Vigilanza sul trasporto animale da reddito e parere sull’autorizzazione dei mezzi di
              trasporto;
          s) Vigilanza sugli animali esotici in via di estinzione e pericolosi;
          t) Vigilanza e controllo su arti e professioni veterinarie;
          u) Espletamento adempimenti ufficio veterinario “Adempienti CE”;
          v) Educazione sanitaria in materia di igiene degli allevamenti e delle produzioni
              zootecniche;
          w) Attuazione dei provvedimenti di polizia veterinaria;
          x) Adempimenti derivanti dalla qualità di ufficiali di polizia giudiziaria;
          y) Vigilanza e controllo sui ricoveri animali, stalle di sosta, fiere e mercati, esposizione
              di animali, circhi, pubblici abbeveratoi e concentramenti di animali nonché sull’
              igienicità delle strutture e delle attrezzature;
          z) Gestione dell’emergenze veterinarie ed effettuazione delle relative attività.



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Tutela igienico sanitaria degli alimenti di origine animale
         a) Verifica preliminare alla realizzazione e/o attivazione e/o modifica;
         b) La vigilanza ed il controllo sugli impianti, le tecnologie ed i mezzi utilizzati, per le
             attività di competenza;
         c) Gli indirizzi sulla attività di autocontrollo, la supervisione e verifica della stessa, per i
             settori di competenza;
         d) La vigilanza, il controllo e le ispezioni presso gli impianti di macellazione;
         e) La vigilanza ed il controllo ufficiale sanitario ed annonario, dei prodotti di origine
             animale e loro derivati per le attività di competenza, anche mediante la predisposizione
             e l’attivazione di piani, ai fini del:
         f) Rilascio dei pareri tecnici relativi ai regolamenti comunali di igiene
         g) Informazione ed educazione sanitaria in materia di “Igiene della produzione,
             trasformazione, commercializzazione ,conservazione, trasporto e somministrazione
             degli alimenti di origine animale e loro derivati per quanto di competenza;
         h) Espletamento adempienti Ufficio veterinario, Adempimenti Cee (controllo derrate
             alimentari di origine animale di provenienza comunitaria) per l’attività di competenza;
         i) Adempienti derivanti dalla qualifica di Ufficiali di polizia giudiziaria;
         j) Gestione delle emergenze veterinarie ed effettuazioni delle relative attività.


Correlazione delle attività e le prestazioni del Livello di assistenza sanitaria collettiva in
ambienti di vita e di lavoro con le risorse finanziarie assegnate


RIPARTO FSR ANNO 2009 (PREVENZIONE)

1° Livello Assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di
lavoro                                                                                     14.713.344,00
    Igiene e sanità pubblica                                                                 4.414.003,00
    Igiene degli alimenti e Nutrizione                                                       1.471.335,00
    Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro                                               4.414.003,00
    Sanità pubblica veterinaria                                                              4.414.003,00

Nella nostra azienda per il mantenimenti di questo livello assistenziale si spende in media il 6,2%
del finanziamento annuale. Questo è dovuto sia alla forte presenza sul territorio della U.O./servizi
che erogano “prevenzione” secondo gli indirizzi di PSR sia alla peculiare distribuzione orografica
del nostro territorio. Il mantenimento di questo livello prevede l’utilizzo di una parte del fondo
transitorio integrativo pari ad € 2.188.705.




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2° Livello: Assistenza distrettuale

Il territorio dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro e diviso in cinque distretti che a loro
volta si suddividono in poli sanitari territoriali, un ulteriore grado di dettaglio si trova nel contesto
Geo Funzionale per l'area dell'ex AS n. 7 interessata dal piano di miglioramento.
La legge di riforma sanitaria ed il PSR individua nel Distretto Sanitario la struttura tecnico-
funzionale finalizzata alla erogazione dei servizi di primo livello e di pronto intervento. Il Distretto
è quindi la postazione avanzata dell’Azienda Sanitaria sul territorio. Suoi compiti prioritari sono
quelli di individuare i bisogni e di dare risposta alla domanda di salute. Ed è anche il punto di
rapporto diretto, in chiave partecipativa, fra servizi e popolazione, come esplicitato da molte leggi
regionali.
Il distretto affronta i temi legati alla disgregazione dell’offerta ed alla frammentarietà degli
interventi, rappresenta un riferimento preciso e concreto per la popolazione, reintegra il rapporto
personale tra operatori ed utenti, esalta il momento preventivo a spese di quello curativo, si accosta
al medico convenzionato, lo supporta, lo integra, al fine di evitare al massimo il ricorso al ricovero
ospedaliero.
Il primo obiettivo del distretto è quello di analizzare bisogni in termini epidemiologici e la
domanda. I bisogni pur animati da ampie oscillazioni, sono più stabili della domanda, che,
influenzata da fattori che nulla hanno di sanitario, è soggetta a importanti modificazioni e
turbolenze, sia nello spazio che nel tempo. Continuo deve essere il processo di captazione e
decodifica dei segnali in ingresso, al fine di adeguarvi la metodologia operativa ed i processi di
trattamento. Ed è inutile sottolineare che lo studio dei bisogni in chiave epidemiologica, ma anche
dell’offerta, deve essere effettuato proprio in periferia, e ciò al fine di consentire mutui
aggiustamenti sul fronte della progettazione, esecuzione, verifica delle specifiche attività.
Il secondo obiettivo del distretto, è quello di selezionare la richiesta di prestazioni di livello
specialistico o comunque di secondo livello; così facendo si vede invertire il trend paradossale che
vede rappresentare gli ospedali ed i servizi specifici quali necessari, ed i servizi di base quali
facoltativi.
Sino ad oggi è sempre l’utente, che organizza, gravosamente, i suoi percorsi assistenziali
districandosi in un dedalo di offerte che restano fra loro “diverse” e “distinte”. Al paziente invece,
specie se rappresentante un bisogno complesso, ci si deve approcciare globalmente; e la risposta al
suo bisogno, non potendo essere data da un singolo servizio, deve scaturire dalla confluenza
sinergica dell’azione di più operatori che non solo lavorano “vicini”, ma, soprattutto, lavorano
“insieme”, guidati da processi di coordinamento sostanziali.
Perché a livello distrettuale possa realizzarsi la ricomposizione degli interventi in capo al soggetto
occorre riorganizzare i processi operativi in modo da garantire:

   •   monitoraggio dei bisogni e della domanda con attente analisi epidemiologiche
   •   chiarezza dell’informazione
   •   accettazione integrata
   •   organizzazione dell’offerta al fine di evitare duplicazioni e frammentazione degli interventi
   •   integrazione del momento preventivo con quello curativo
   •   integrazione del livello di base con quello specialistico.

Il modello organizzativo più moderno é il modello sistemico. Esso fonda il suo focus sulla lettura
del bisogno, del cui soddisfacimento è responsabile il Distretto stesso, mediante processi integrati
su percorsi deframmentati. In questo modello le risorse umane, materiali e finanziarie, sono allocate
completamente nel Distretto, nel mentre i Dipartimenti svolgono l’esclusivo compito di elaborare
strategie e politiche sanitarie.
                                                                                                      15
Analizziamo ora le disponibilità per questo livello di assistenza.

RIPARTO FSR ANNO 2009 (DISTRETTUALE)

2° Livello Assistenza Distrettuale                                                130.391.804,00
    Medicina di base e pediatria di libera scelta                                   19.127.348,00
    Emergenza sanitaria territoriale                                                 7.356.672,00
    Farmaceutica convenzionata erogata attraverso farmacie
territoriali                                                                        41.197.364,00
    Assistenza integrativa e protesica                                               5.296.804,00
    Assistenza specialistica ambulatoriale (compresa la
specialistica
    ambulatoriale ospedaliera)                                                      10.134.889,00
    Assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare -cure
termali                                                                              7.650.939,00
    Assistenza territoriale semi-residenziale                                       39.627.788,00



Sub Livello: Medicina di base e pediatria di libera scelta

Nel corso del 2009 applicheremo le norme che legano l’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro
al primo front office territoriale che è costituito dal MMG e dai PLS. L’interfaccia principale
dell’azienda sarà il distretto, le norme sono quelle previste dal PSR, dal DPR n 270/2000, DPR
272/2000 e dagli atti d’indirizzo ed accordi decentrati sia aziendali che regionali o nazionali.
La nostra azienda intende nel corso del 2010 investire in un potenziamento delle reti telematiche
atte a favorire un interscambio di dati tra gli induttori principali delle prestazioni, MMG e PLS e le
sedi di erogazione distrettuale. A tale scopo vi è da sottolineare che ad aprile del corrente anno è
stato avviato nella nostra azienda il CUP del progetto Provinciale CAT@HOSPITAL che mette a
fattor comune le prestazioni erogate in tutte le A.S. ed A.O. del territorio della Provincia di
Catanzaro. Quando anche le altre strutture A.O.P.C., A.O.”Mater-Domini” ed A.S.n. 6 di Lametia
Terme inseriranno le agende di erogazione e le relative prenotazione sulla stessa base dati, si potrà
garantire uno degli obiettivi principali di piano che è quello dell’abbattimento delle liste d’attesa
grazie al controllo delle prenotazione multiple ed alla migliore conoscenza dell’offerta.
Attualmente è in avanzata fase di studio la possibilità di far direttamente accedere il MMG ed il
PLS alla prenotazione tramite il suo computer con collegamento in banda veloce. In tal modo
eviteremo le possibili code che si verificano all’atto della prenotazione presso lo sportello, infatti
l’assistito con il suo MMG chiuderà direttamente il circuito impegnativa, prenotazione. Un ulteriore
momento di abbattimento delle liste d’attesa potrebbe essere fatto attraverso le odierne modalità di
pagamento (carta di credito o di debito), sempre effettuata tramite il MMG o PLS.
Inoltre nel corso del 2010 si possono prevedere appositi momenti formativi congiunti atti a trovare
percorsi sinergici tra azienda sanitaria, MMG e popolazione assistita.
Saranno favoriti i momenti di associazione tra MMG e PLS nell’ottica di una migliore e assistenza
sia sul piano della continuità che sul piano della specialità.


                                                                                                   16
Sub Livello: Emergenza sanitaria territoriale
Il PSR all’articolo 11 comma 3 affida alle aziende sanitarie competenti per provincia le centrali
operative del 118. La precedente normativa affidava la gestione delle P.E.T. su base territoriale alla
nostra azienda mentre la centrale operativa era gestita dall’azienda ospedaliera ‘Pugliese-Ciaccio’.
La doppia gestione ha provocato dei problemi economico gestionali che ora possono essere riportati
alla normalità, con la legge n. 9/2007.
Come si può notare dalla cartina




Le P.E.T. territoriali sono 11 suddivise nei tre distretti. Dell'ex AS n. 7 di Catanzaro. Vista la
criticità in quest'area nel corso del 2010 si dovranno perfezione le modalità d'interazione operativa e
coordinamento tra le PET e la Centrale Operativa.
                                                                                                    17
Sub Livello: Farmaceutica Convenzionata Esterna
Dall’analisi dei volumi e dei livelli di spesa per le prescrizioni farmaceutiche si evidenzia che
qualunque politica di contenimento della stessa non può prescindere dalle realtà locali. Sui
medicinali è stato più volte sostenuto che è possibile fare, con una politica complessiva del
farmaco, delle economie, attraverso l’introduzione di protocolli diagnostici e terapeutici, la
revisione costante del prontuario terapeutico, una politica dei prezzi, un controllo dell’esenzione dei
ticket, un controllo sulla prescrizione dei farmaci come stabilito dalla Commissione Unica del
Farmaco. Il servizio farmaceutico territoriale dell’Azienda Sanitaria ha avviato da tempo un
controllo analitico della spesa farmaceutica mediante l’inserimento delle singole ricette su supporto
magnetico. In tal modo è possibile gestire in modo puntuale e preciso sia la spesa degli induttori
(medici di medicina generale) che degli erogatori (farmacie convenzionate). Una variabile non
controllabile della lievitazione costante della spesa farmaceutica è da imputare all'adeguamento del
prezzo dei farmaci (è stata aperta di recente un’inchiesta su questo fenomeno). L’azienda, nel
tentativo di contenere gli aumenti, ha coinvolto all’inizio del 2005 i medici di medicina generale,
firmando un protocollo con le loro organizzazioni sindacali rappresentative. L'obiettivo è stato
quello di organizzare processi formativi finalizzati alla definizione dei protocolli prima indicati,
che sono indispensabili per realizzare, non solo l’economicità nella prescrizione, ma soprattutto
consentire una assistenza primaria qualificata atta a garantire livelli uniformi di assistenza. Tale
obiettivo è stato parzialmente ottenuto.
Nell’anno 2010 consigliamo per il raggiungimento programmatico di quest’obiettivo, l'inserimento
di una apposita articolazione del servizio farmaceutico atta a garantire la razionalizzazione della
spesa farmaceutica attraverso una corretta informazione aziendale sul buon uso del farmaco con una
interrelazione tra i Distretti, Servizio di farmacia ospedaliera, il Servizio di educazione sanitaria ed
il Servizio di epidemiologia e statistica sanitaria. Ulteriori iniziative potranno trovare momenti
qualificati nella definizione della contrattazione decentrata che dovrà integrare le parti della
convenzione di medicina generale relativa alla continuità assistenziale, all’assistenza domiciliare,
alla retribuzione legata alle prestazioni aggiuntive e la formazione. Gli interventi a breve e medio
periodo da perseguire nell’anno 2010 e successivi, sono:
    a)      rinnovare la convenzione con i medici di medicina generale ed estenderla ulteriormente
            soprattutto ai medici che non hanno aderito a pieno alle indicazioni impartite;
    b)      un ulteriore intensificazione del controllo delle esenzioni ticket per reddito o patologia
            con un’attenzione al tipo di farmaco prescritto onde evitare la migrazione familiare dei
            medicinali, utilizzando il meccanismo della tessera sanitaria;
    c)      un dettagliato controllo soprattutto sul followup dei farmaci prescritti con nota e degli
            emoderivati per evitare il circuito spesso vizioso specialista, paziente, induttore.
    d)      Attraverso l’articolazione del Servizio Farmaceutico Territoriale definita CAIF si
            attiveranno i sistemi di controllo sul buon uso del farmaco.
E’ utile a questo “capire” l’andamento della spesa nei primi 4 mesi del 2010 in confronto ai mesi
del 2009. Questo ci permetterà di capire controllare il fenomeno. Abbiamo aggiunto una disamina
suddivisa anche per distretto.



Sub livello: SPECIALISTICA AMBULATORIALE
Come già accennato porteremo il valore economico del sub livello di specialistica ambulatoriale ad
€ 10.134.889,00. Questo permetterà un mantenimento “calmierato” dei bisogni di prestazioni
espresse, fermo restando l’applicazione di tutti i meccanismi di contenimento in sede negoziale
delle prestazione e del relativo importo economico.


                                                                                                     18
Il PSR caratterizza le funzioni strategiche del Distretto con riferimento all'analisi della domanda, al
governo dell'offerta, al coordinamento e alla gestione delle risorse, alla verifica dei risultati di
salute.
Il buon funzionamento del Distretto è condizione necessaria per lo sviluppo del welfare locale,
sanitario e sociosanitario, integrato con le funzioni di prevenzione, cura e riabilitazione, garantendo
accesso unitario ai servizi, continuità assistenziale, responsabilizzazione sui risultati e sugli esiti di
salute. Il vigente PSR, ed ancor più il D.Lgs. n. 229/99, hanno indicato nel Distretto uno dei tre
macro livelli di assistenza, delineandone l'identità all'interno dell’ Azienda Sanitaria. In quanto
livello essenziale di assistenza il Distretto realizza i propri obiettivi nel coordinamento e
nell'integrazione:
    a) di tutte le attività di prevenzione rivolte alla persona;
    b) di tutte le attività extraospedaliere di assistenza sanitaria di base e specialistica, erogate con
         modalità residenziali, intermedie, ambulatoriali e domiciliari;
    c) delle attività di assistenza sanitaria a rilevanza sociale di cui all'art. 3-septies, lettera a,
         comma 2, del D.Lgs. n. 229/99;
    d) delle attività ad elevata integrazione sociosanitaria.
Il Distretto realizza i propri obiettivi nella unitarietà degli interventi, con una visione globale dei
problemi e una gestione integrata delle responsabilità e delle risorse. L’evoluzione normativa
nazionale ha delineato il Distretto come il livello di attività sanitarie e socio-sanitarie più prossime
alle comunità locali, fulcro del sistema dei servizi sanitari. In tale quadro di riferimento
l’articolazione distrettuale stabilisce obiettivi prioritari di:
    a) una chiara distinzione fra il livello e responsabilità organizzative e produttive;
    b) una maggiore personalizzazione del prodotto Aziendale sanitario, portandolo in un ambito
         più vicino e a misura del cittadino e del complesso della realtà locale, nel quale la realtà
         locale stessa si riconosce e si vede rappresentata e garantita nelle proprie specifiche esigenze
         e bisogni di salute;
    c) un rimodellamento del territorio Aziendale attraverso una rete di servizi sanitari sempre più
         ampia e a portata del cittadino che, partendo dal Distretto quale unità di base, si sviluppi
         attraverso una rete produttiva territoriale, articolata a livello distrettuale e integrata con il
         sociale, quale risposta alle esigenze di tipo extraospedaliero.
Il Distretto costituisce centro di responsabilità e di autonomia gestionale ed economica, nell’ambito
degli indirizzi della direzione strategica aziendale e coerentemente con le scelte di programmazione
regionale.
Una configurazione quindi del Distretto che passi da quella attuale, operante in modo settoriale,
prevalentemente concentrata sul versante della produzione delle singole prestazioni territoriali, ad
una configurazione incentrata in via prioritaria sul governo della domanda e sulla garanzia di salute,
in cui la responsabilità è attribuita alla globalità della presa in carico dell’utente e non alle singole
attività, le quali invece fanno capo alle strutture produttive.

Le priorità e gli interventi
Lo sviluppo e la qualificazione dell'assistenza distrettuale devono essere caratterizzati, con
riferimento alle funzioni strategiche del Distretto, alla promozione dell'integrazione sociosanitaria,
ai problemi di controllo dell'offerta, al miglioramento dell'accesso, alla valutazione dei bisogni, alla
progettazione personalizzata delle risposte, alla continuità assistenziale, alla creazione di alternative
positive ai ricoveri, ponendo attenzione in primo luogo alla qualificazione delle cure domiciliari,
alla integrazione operativa nel Distretto dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera
scelta.
Per sviluppare le suddette funzioni strategiche, il Distretto deve essere in grado di:


                                                                                                       19
1. governare e dirigere unitariamente il sistema di erogazione, avvalendosi della
              conoscenza dei bisogni e delle strategie previste per affrontarli dal Programma delle
              Attività Territoriali;
           2. promuovere l'integrazione sociosanitaria;
           3. predisporre valutazioni periodiche, quantomeno annuali, finalizzate a verificare il
              conseguimento dei risultati attesi e a renderli disponibili per la comunità locale;
           4. mettere in atto strategie per facilitare la piena integrazione dei medici di medicina
              generale e dei pediatri di libera scelta nell'organizzazione distrettuale, anche
              promuovendo e valorizzando forme associative di lavoro tra medici;
           5. rendere contigue e possibilmente unitarie la medicina specialistica ospedaliera e
              territoriale, con un'organizzazione in cui vengono erogate le prestazioni appropriate
              nei luoghi adeguati, in quantità e qualità tali da soddisfare i bisogni di salute della
              popolazione;
           6. promuovere la condivisione degli strumenti informativi a supporto delle decisioni e
              delle verifiche di efficienza e di efficacia da parte di tutti gli operatori;
           7. mettere in atto verifiche sistematiche sulla gestione degli accessi, sulla qualità dei
              progetti personalizzati, sulla loro attuazione, sulla verifica degli esiti e, per quanto
              possibile, della qualità percepita dagli utenti sui servizi resi;
           8. diventare promotore dello sviluppo della comunità e della solidarietà locale,
              facilitando il sorgere di nuove risorse ispirate a principi di sussidiarietà;
           9. partecipare attivamente alla programmazione sanitaria aziendale.

LE ATTIVITÀ DEL DISTRETTO ALLA LUCE DELLA TEORIA DELL'OTTIMALITA'
In tale quadro di riferimento e per l’assolvimento del nuovo ruolo ciascun Distretto deve:
    1. assicurare i servizi dell'assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e sociosanitarie
        nonché il coordinamento delle proprie attività con quelle delle altre strutture operative
        dell’Azienda;
    2. gestire le risorse attribuite (budget complessivo del Distretto) e definite in rapporto agli
        obiettivi di salute della popolazione di riferimento;
    3. avere autonomia tecnico - gestionale ed economico – finanziaria, con contabilità separata
        all’interno del bilancio dell’ Azienda;
    4. predisporre il Programma delle Attività Territoriali di cui all’art. 3-quater, comma 3, del
        D.Lgs. n. 502/92 e s.m.i., che è proposto, sulla base delle risorse assegnate, dal Direttore del
        Distretto ed è approvato dal Direttore Generale;
    5. assicurare l’organizzazione dell’accesso dei cittadini alle prestazioni fornite dal sistema dei
        servizi, fondamentale è perciò il perseguimento di strategie di semplificazione delle
        procedure e di trasparenza dei percorsi;
    6. acquisire le funzioni proprie dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico con particolare
        attenzione all’informazione tempestiva e corretta e alla gestione dei reclami. Per questi in
        particolare, considerati come elemento cruciale della relazione tra i servizi e il cittadino, è
        affidato al Distretto il triplice compito di analisi delle cause, di risposta al cittadino, di
        garanzia e controllo delle azioni intraprese per il superamento delle criticità, potendo per
        questo contare sulla collaborazione di tutti i responsabili della produzione;
    7. assicurare la centralità del ruolo svolto dal medico di medicina generale, dal pediatra di
        libera scelta e dagli specialisti ambulatoriali, insieme con gli altri profili professionali
        sanitari, nell’operatività del Distretto e nella sua organizzazione, valutandone la loro azione
        nel più ampio quadro dei fattori produttivi del Distretto;
    8. in ogni Distretto deve essere inoltre garantita:


                                                                                                     20
•   l’assistenza primaria, ivi compresa la continuità assistenziale, attraverso il necessario
               coordinamento e l’approccio multidisciplinare, in ambulatorio e a domicilio, tra
               medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, servizi di guardia medica
               notturna e festiva e presidi specialistici ambulatoriali;
           • il coordinamento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta con le
               strutture operative del Distretto nonché con i servizi specialistici ambulatoriali a
               gestione diretta e le altre strutture private accreditate erogatrici di prestazioni di
               assistenza specialistica;
           • l’erogazione delle prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, connotate da specifica ed
               elevata integrazione, nonché delle prestazioni sociali di rilevanza sanitaria se
               delegate dai Comuni;
           • l’assistenza specialistica ambulatoriale;
           • le attività o servizi per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze;
           • le attività o servizi consultoriali per la tutela della salute dell’infanzia, della donna e
               della famiglia;
           • le attività o servizi rivolti a disabili ed anziani;
           • le attività o servizi di assistenza domiciliare integrata;
           • le attività o servizi domiciliari per le patologie da HIV e per le patologie in fase
               terminale.
All’interno dell’organizzazione distrettuale operano in modo trasversale i dipartimenti di
Prevenzione e di Salute Mentale ed ogni altra U.O./servizio semplice o complessa che produce ed
eroga prestazioni o attività per la popolazione risiedente nel distretto.

Integrazione socio sanitaria
In ogni distretto deve essere garantita l’integrazione socio sanitaria secondo i seguenti principi:
1. Prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria.
2. Prestazioni caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente
    sanitaria e attengono prevalentemente alle seguenti aree assistenziali:
        a) Materno - infantile
        b) Anziani
        c) Handicap
        d) Patologie psichiatriche
        e) Dipendenze da droga, alcool e farmaci
        f) Patologie per infezioni da HIV
        g) Patologie in fase terminale
        h) Inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico degenerative.
3. Prestazioni di cui al presente comma sono assicurate dalle aziende sanitarie secondo le modalità
    individuate dalla vigente normativa e dal piano sanitario nazionale e regionale.
4. Prestazioni sanitarie a rilevanza sociale secondo attività finalizzate alla promozione della salute,
    alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di
    patologie congenite e acquisite. Le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale sono di competenza
    delle aziende sanitarie.
5. Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria sono tutte le attività del sistema sociale che hanno
    l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di
    emarginazione condizionanti lo stato di salute. Le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria sono
    di competenza dei Comuni.
6. Sino alla emanazione dell’atto di indirizzo e coordinamento del PSR, che individuerà le
    prestazioni da ricondurre alle tipologie di cui ai precedenti punti 2 e 3 ed i criteri di

                                                                                                     21
finanziamento delle stesse per quanto compete alle aziende sanitarie e ai comuni, i criteri e le
    modalità mediante i quali comuni e aziende sanitarie garantiscono l’integrazione, su base
    distrettuale, le prestazioni sociosanitarie rimangono stabiliti per come previsto dalla vigente
    normativa nazionale e regionale.
DISTRETTO SANITARIO n. 1 DI CATANZARO
Il distretto sanitario di Catanzaro è composto da 16 comuni divisi in popolazione e superficie
secondo il seguente schema (in neretto sono indicati i comuni sedi di polo):




    Distretto di Catanzaro
                                                                                                 22
Superficie
                Comune               Popolazione   territoriale
  1   Albi                               1.086          28,06
  2   Amato                                884           20,9
  3   CATANZARO                         75.150          90,43
  4   Cicala                              1030          12,31
  5   Fossato Serralta                     639          32,44
  6   Gimigliano                         3.562           31,7
  7   Magisano                           1.315          20,63
  8   Marcellinara                       2.193           13,9
  9   Miglierina                           900          12,29
 10   Pentone                            2.217           9,08
 11   San Pietro Apostolo                1.913          20,44
 12   Sellia Superiore                     580           12,7
 13   Settingiano                        2.385          14,29
 14   Sorbo San Basile                     928          58,69
 15   Taverna                            2.652         132,46
 16   Tiriolo                            4.083          28,98
                            Totale     101.517         539,30

La previsione delle prestazioni che il Distretto, articolato nei P.S.T. di Catanzaro – Taverna –
Tiriolo e nelle U.O. afferenti di Radiodiagnostica DS 1 – U.O. Cardiologia e U.O. Oftalmologia,
prevede di erogare direttamente nel corso dell’anno 2010. E’ stata approntata prendendo in
considerazione l’erogato relativo all’anno 2008 e valutando l'ottimalità prestazionale. Quanto
previsto per l’anno 2010 potrà essere aumentato sia numericamente che qualitativamente se gli
ambulatori saranno forniti dell’arredo e dello strumentario necessario all’espletamento ottimale
dell’attività svolta dagli specialisti ambulatoriali.
Le prestazioni che da erogare nel corso del 2010 sono quelle relativa al punto di ottimalità di cui
all’allegato 1.




                                                                                                23
DISTRETTO SANITARIO n. 2 DI CATANZARO LIDO
Nell’ulteriore passo derivante dalla distrettualizzazione è necessario fornire tutti i distretti delle
specialità richiamate nei sub livelli assistenziali distrettuali. Nel caso del D.S.B. 2 di Catanzaro Lido
è opportuno dotarlo di una struttura di SERT che oggi manca, anche in considerazione della sua
particolare orografia che va dalla parte montuosa della presila alla parte marittima, confinante a
nord con l’Azienda Sanitaria di Crotone. Oltre alle considerazione di carattere generale per il sub-
livello assistenziale di specialistica ambulatoriale, è necessario sottolineare la necessità di
mantenere gli attuali livelli produttivi per gli altri sub-livelli assistenziali, definendo gli accordi
contrattuali con gli erogatori accreditati (socio-sanitario ed ex art. 26).
Il distretto sanitario n. 2 di Catanzaro Lido è composto da 15 comuni (la città di Catanzaro partecipa
con la circoscrizione sud) divisi in popolazione e superficie secondo il seguente schema (in neretto
sono indicati i comuni sedi di polo):




                                                                                                      24
Popolazione Distretto di Catanzaro Lido

                Comune              Popolazione            Superficie territoriale
  1   Andali                                         948                   17,92
  2   Belcastro                                    1.433                   52,78
  3   Borgia                                       7.119                      42
  4   Botricello                                   4.572                   15,24
  5   Caraffa di Catanzaro                         2.035                    24,7
  6   Catanzaro Lido                              24.135                   20,91
  7   Cerva                                        1.327                   21,01
  8   Cropani                                      3.334                   43,83
  9   Petronà                                      2.896                    45,5
 10   San Floro                                      586                   18,16
 11   Sellia Marina                                5.788                   40,86
 12   Sersale                                      5.142                   53,01
 13   Simeri Crichi                                3.870                   46,75
 14   Soveria Simeri                               1.614                   22,09
 15   Zagarise                                     1.867                   48,79
                         Totale                   66.666                  513,55

Anche in questo caso le prestazioni che da erogare nel corso del 2010 sono quelle relativa al punto
di ottimalità di cui all’allegato 1.




                                                                                                 25
DISTRETTO SANITARIO n. 3 DI SOVERATO
Il distretto sanitario n. 3 di Soverato è composto da 28 comuni divisi in popolazione e superficie
secondo il seguente schema (in neretto sono indicati i comuni sedi di polo):




                                                                                                26
Popolazion    Superficie
                 Comune                  e        territoriale
                                         2.02
 1   Amaroni                                2            6,09
 2   Argusto                              562            7,12
 3   Badolato                           3.389            34,1
 4   Cardinale                          2.606           31,19
 5   Cenadi                               639           11,16
 6   Centrache                            477            7,87
 7   Chiaravalle Centrale               7.105           23,33
 8   Davoli                             5.225           25,73
 9   Gagliato                             570            6,99
10   Gasperina                          2.170            6,86
11   Girifalco                          6.401           43,08
12   Guardavalle                        5.314            60,4
13   Isca sullo Ionio                   1.588           22,97
14   Montauro                           1.327           11,54
15   Montepaone                         4.440           16,95
16   Olivadi                              632            7,07
17   Palermiti                          1.424           18,27
18   Petrizzi                           1.282           21,48
19   San Sostene                        1.128           32,92
20   San Vito sullo Ionio               1.970           17,37
21   Santa Caterina dello Ionio         2.261           41,24
22   Sant’Andrea                        2.321           19,56
23   Satriano                           3.117           22,02
24   SOVERATO                           9.987            7,65
25   Squillace                          3.246           33,77
26   Staletti                           2.344           11,94
27   Torre di Ruggiero                  1.335           24,81
28   Vallefiorita                       2.387           13,83
                            Totale     77.269          587,31

Anche in questo caso le prestazioni che da erogare nel corso del 2010 sono quelle relativa al punto
di ottimalità di cui all’allegato 1.




                                                                                                 27
Per i rimanenti sub-livelli assistenziali si ribadisce la necessità di procedere alla definizione di
precisi e chiari accordi contrattuali con le strutture erogatrici e i poli territoriali.

SUB LIVELLO: ASSISTENZA TERRITORIALE DOMICILIARE
A seguito del progressivo invecchiamento della popolazione ed il conseguente incremento delle
patologie cronico-degenerative, è necessario dare impulso sul territorio all’Assistenza Domiciliare
(così come previsto dalla norma finale n. 14 dell’A.C.N. 270/2000);
L’assistenza domiciliare., costituisce un importante elemento di sviluppo delle attività di diagnosi e
cure nel territorio, offre al cittadino un servizio più adeguato alle nuove esigenze di cure al paziente,
sviluppa quel processo di de-ospedalizzazione che costituisce uno degli obiettivi del presente
accordo;
L’assistenza domiciliare è erogata nelle tre modalità previste dall’A.C.N. (Art. 39) e cioè:
    - assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.);
    - assistenza Domiciliare Programmata (A.D.P.), assistenza domiciliare per pazienti non
        ambulabili;
    - assistenza Domiciliare Residenziale (A.D.R.), assistenza domiciliare per pazienti ospiti in
        residenze assistenziali e/o protette;
Il M.M.G. è il responsabile del processo di Assistenza Domiciliare.

Assistenza domiciliare integrata
L’attivazione dell’A.D.I. è consentita nei casi di:
    - malati terminali;
    - malattie progressivamente invalidanti e che necessitano di interventi complessi;
    - incidenti vascolari acuti;
    - gravi fratture in anziani;
    - forme psicotiche acute gravi;
    - morbo di Alzehimer e Alzehimer-Tipe;
    - riabilitazione di vasculopatici;
    - riabilitazione di neurolesi;
    - malattie acute temporaneamente invalidanti in anziani (Forme respiratorie ed altro);
    - dimissioni protette da strutture Ospedaliere (Spedalizzazione domiciliare);
    - soggetti in età pediatrica non autosufficienti con gravi patologie.
Il Medico di Medicina Generale è l’unico responsabile della gestione del soggetto in A.D.I. in ogni
suo aspetto: Diagnostico, Terapeutico o Riabilitativo;
Requisito indispensabile per l’attivazione dell’intervento di A.D.I. è l’unanime consenso delle parti
individuate, e segnatamente:
    1) Il soggetto eleggibile in A.D.I. o suo vicario identificato come «Referente della cura»;
    2) Il Medico di Medicina Generale (o Pediatra) titolare della scelta;
    3) Il Responsabile del Distretto Sanitario o suo delegato;
Il Responsabile del Distretto Sanitario assume, quindi, ogni decisione in relazione alle necessità
sanitarie, tecniche, amministrative e di verifica e rende operativo ogni intervento con un proprio atto
autorizzativo formale;
Per la valutazione dell’eleggibilità in A.D.I., per la formulazione e la revisione del Piano di
Intervento Domiciliare (P.I.D.), per la verifica di qualità e congruità delle prestazioni, il
Responsabile del Distretto può avvalersi della Unità di Valutazione Distrettuale.
La prassi dell’Attivazione dell’A.D.I. è la seguente.:
    - il Responsabile del Distretto, acquisita la richiesta di eleggibilità in A.D.I., attiva
        formalmente (se non già attivato) il M.M.G. del paziente: ne richiede una prima valutazione
        di eleggibilità in A.D.I., acquisendo formalmente il giudizio attraverso apposita scheda. Nel

                                                                                                      28
caso di giudizio positivo, il M..M.G., assieme alla scheda di valutazione, invierà anche la
       scheda sanitaria individuale del soggetto interessato o suo riassunto;
   -   il Responsabile del Distretto, solo nel caso di valutazione positiva da parte del M.M.G.,
       attiverà l’équipe distrettuale per la verifica di sussistenza dei requisiti di legge per l’accesso
       in A.D.I. e per la programmazione del P.I.D. Fisserà, inoltre, il luogo, la data e l’ora per la
       formalizzazione del P.I.D. con il M.M.G. in sede UVD;
   -   il Responsabile del Distretto Sanitario, verificata l’acquisizione di tutti gli elementi della
       valutazione multidimensionale, determina il P.I.D. in ogni sua componente e lo rende
       operativo con atto formale, che vincola al rispetto delle modalità ivi contenute, le parti
       oggetto del presente regolamento. Nella stessa seduta, il Responsabile distrettuale, in
       accordo con il M.M.G. e l’équipe valutativa, determina la data e l’ora della verifica
       successiva, che di norma non può essere fissata oltre il 45° giorno; determina i modi e i
       tempi di acquisizione di eventuali nuove valutazioni per verificare l’efficacia dell’intervento
       o modificazioni e integrazioni del P.I.D.

SUB         LIVELLO:         ASSISTENZA           TERRITORIALE               SEMI-RESIDENZIALE
RESIDENZIALE
Il DL 229 individua nel Distretto il momento integrante delle attività sociosanitarie, ovvero delle
attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, i bisogni di salute della persona
che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di
garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione.
Le prestazioni sociosanitarie comprendono:
    • prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, cioè le attività finalizzate alla promozione della
        salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o
        invalidanti di patologie congenite e acquisite;
    • prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, cioè tutte le attività del sistema sociale che hanno
        l'obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di
        emarginazione condizionanti lo stato di salute.
La DGR n. 685/30.7.2002 ha stabilito il recepimento del DPCM 14.2.2001, del DM 308 del
21.5.2001, delle linee guida emanate dal Ministero della Sanità 31.3.1994 e di attribuire le
prestazioni erogate nelle RSA per il 100% al FSR.
Il crescente bisogno di servizi assistenziali per cure a lungo termine è condizionato da quattro
determinanti fondamentali:
    • L’invecchiamento generale della popolazione;
    • Lo specifico aumento dell’aspettativa di vita media dei pazienti affetti da malattie croniche e
        disabilitanti;
    • La riduzione della potenzialità di assistenza informale da parte dei nuclei familiari;
    • La progressiva evoluzione del sistema ospedaliero verso l’assistenza agli acuti con livelli
        sempre più spinti di specializzazione e tecnologia.
L’insieme dei fenomeni sopra enunciati pone quindi con urgenza il problema della assistenza a
lungo termine (domiciliare o residenziale) di una ampia varietà di pazienti, con almeno tre diverse
necessità:
•       «Lungodegenza» per la gestione a breve/medio termine di pazienti anziani, disabili, in fase
di convalescenza post- acuta o post-chirurgica, o comunque con necessità di eseguire terapie
programmate in un ambiente ospedaliero ad elevata tutela sanitaria;
•       «Riabilitazione» in fase post-acuta, con l’obiettivo specifico del massimo recupero
funzionale;
•       «Residenze» per la gestione a lungo termine di pazienti non autosufficienti.

                                                                                                      29
La Lungodegenza è una funzione ospedaliera che riveste un preciso connotato di tutela sanitaria in
fase post acuta. E` finalizzata alla stabilizzazione delle condizioni cliniche od al completamento di
programmi terapeutici ed è caratterizzata comunque da una degenza a termine.
La Riabilitazione presuppone inoltre almeno tre livelli di intervento definite dalla «Linee Guida
Ministeriali» sulla Riabilitazione: quello di alta specializzazione, quello intensivo e quello
estensivo.
I livelli di Alta Specializzazione e quello Intensivo devono prevedere specifici obiettivi riabilitativi
su cui viene costruito il piano di trattamento: la durata della degenza è funzione del piano
terapeutico e degli obiettivi, ma è comunque a termine. Il livello Estensivo è finalizzato alla
attuazione di programmi riabilitativi di lungo termine o di contrasto della evoluzione delle
patologie. Può avere obiettivi terapeutici anche di lunga durata, ma che devono comunque essere
individuati nel piano di trattamento.
Le «Residenze» sono per definizione strutture, sostitutive del domicilio, per l’assistenza a tempo
indeterminato di pazienti non autosufficienti non assistibili. Il carattere di residenzialità presuppone
la relativa stabilizzazione delle condizioni cliniche, ma la forte variabilità dei bisogni sanitari ed
assistenziali impone una loro classificazione in differenti categorie.
Il D.L.vo 502/92 e successive modifiche, ma anche il Decreto sull’Integrazione Sociosanitaria
(D.P.C.M. 14/2/2001) e quello sui Livelli Assistenziali di Assistenza (D.P.C.M. 29/11/2001), pur
nella relativa diversità della terminologia utilizzata, individuano almeno due classi: quello delle
prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria, e quello sociale e valenza sanitaria.

Le residenze per anziani
Seguendo lo sviluppo di questi livelli assistenziali riteniamo di dover individuare almeno due
tipologie di strutture Residenziali:
-               le RSA., destinate alle prestazioni ad elevata integrazione sanitaria; definite come
strutture di assistenza continuativa, senza limiti di degenza, destinate a pazienti non autosufficienti
cronici stabilizzati in condizioni cliniche che impongono assistenza «intensiva» ad elevata
integrazione sanitaria.
-               le Residenze Protette (o Case Protette) destinate alle prestazioni sociali a valenza
sanitaria; strutture di assistenza continuativa senza limiti di degenza, destinate a pazienti non
autosufficienti cronici stabilizzati in condizioni cliniche che non necessitano di particolari
interventi sanitari, oltre quelli che possono essere garantiti dal Medico di Medicina Generale.
In Calabria vi è sostanziale inesistenza di servizi di lungodegenza e riabilitazione ospedaliera.
Ne consegue che possono giungere in R.S.A. pazienti di elevata complessità, ed in particolare
pazienti in fase post-acuta o con patologie non stabilizzate (che dovrebbero trovare adeguata
assistenza in lungodegenza) e pazienti malati terminali (che dovrebbero essere assistiti in specifiche
strutture come gli Hospice).
Nella more della realizzazione di una adeguata rete di servizi è apparso opportuno riconoscere alle
R.S.A. le funzioni di assistenza a questi pazienti, individuando in alcune di esse dei moduli ad
assistenza intensiva, con assistenza medica e infermieristica 24 ore su 24.
E’ stata individuata una tipologia di R.S.A. ad elevata Medicalizzazione, (R.S.A.-M.) capace di
accogliere pazienti post-acuti o in fase terminale, con degenza a termine (60 giorni, prorogabili
dopo valutazione multidimensionale possibilmente V.A.O.R.).
Accedono alle R.S.A. tutti i pazienti non autosufficienti, non assistibili a domicilio, che necessitano
di interventi terapeutici assistenziali specialistici ad elevata connotazione sanitaria come; nutrizione
enterale o parenterale; terapie mediche per via endovenosa; cura di ferite chirurgiche e/o di piaghe
                                                                                                      30
da decubito; insufficienza respiratoria o cardio-respiratoria con necessità di assistenza respiratoria
non invasiva; pazienti con quadro di demenza senile di grado medio-grave (punteggio Mini Mental
State inferiore a 20) che presentino almeno due dei seguenti sintomi produttivi: wandering; auto-
etero-aggressività; deliri; rifiuto del cibo o delle cure; comportamento antisociale e/o disturbi
dell’area cognitivo-comportamentale che necessitano di trattamenti psicologici e/o neuropsicologici
riabilitativi; pazienti non autosufficienti, non assistibili a domicilio, affetti da patologie croniche
che impongono una supervisione sanitaria continua per elevato rischio di istabilità clinica.
In via temporanea, nelle more della realizzazione della rete della lungodegenza ospedaliera, su
proposta della UVG vengono accolti nei moduli di R.S.A.-M. ad elevata medicalizzazione:
   •    pazienti post-acuti o non completamente stabilizzati, provenienti di norma dal ricovero
        ospedaliero, che presentino necessità di supervisione medica ed assistenza infermieristica
        24 h (per ogni nucleo) per instabilità delle condizioni cliniche generali.
Vengono avviati al ricovero presso le Case Protette i pazienti non autosufficienti che non hanno i
requisiti per i quali viene giustificato il ricovero in R.S.A. o R.S.A.-M. i quali pur non esprimendo
bisogni sanitari rilevanti si trovino nelle condizioni di 2+ o 3+ ADL perdute (particolare riguardo è
da destinare alla capacità di lavarsi e vestirsi).


Le residenze per disabili
I bisogni assistenziali dei disabili possono essere soddisfatti sia nelle RSA che nelle CP alle
seguenti condizioni:
             a) Che il paziente si trova in condizioni di disabilità cronica stabilizzata, non più
                passibile di miglioramento a seguito di trattamenti intensivi od estensivi di
                riabilitazione sia sul versante delle autonomie che dell’inserimento lavorativo o
                sociale;
             b) Che il paziente non si trovi in una condizione di rischio di progressione ed
                aggravamento della malattia che debba essere contrastato mediante trattamenti
                riabilitativi intensivi o estensivi;
             c) Che il paziente presenti un elevato grado di dipendenza funzionale (più di 3 A.D.L.
                perdute) e necessiti di cure ad elevata integrazione sanitaria (respirazione assistita, o
                nutrizione entrale o parenterale, o cure infermieristiche quotidiane, o supervisione
                medica per patologie ad alto rischio di instabilità).
L’Atto Aziendale ed il relativo regolamento di esecuzione, individuano tra le attività a capo dei
Distretti sanitari:
   • l’attività di valutazione geriatrica espletata dalla UVG;
   • l’attività di filtro della domanda di ricovero in case di cura o di riposo, attraverso la UVG;
   • l’attività di vigilanza sulle case di cura o di riposo, attraverso la UVG;
   • l’attività di A.D.I.
   • Presso i Distretti Sanitari della A.S.P. CZ, sono da tempo attive le UVD costituite da:
   • un medico del Distretto;
   • un geriatra della U.O.Tutela Anziani
   • un medico di M.G.
   • un infermiere professionale
   • un fisioterapista
   • un assistente sociale
   • che svolgono prevalentemente funzioni di ammissione dei pazienti in ADI-CSD.

                                                                                                       31
3° Livello: Assistenza Ospedaliera
Dividendo il valore della quota capitaria per i tre sub livelli di assistenza ospedaliera come indicato
nella Tabella A della delibera di G.R. 157/2009 si ottiene:

RIPARTO FSR ANNO 2009 (OSPEDALIERA)

3° Livello: Assistenza Ospedaliera                                                      65.454.897,00
    Attività non tariffabile e funzioni presidi ospedalieri a
    gestione diretta                                                                     5.457.229,00
    Quota per attuazione indirizzi del PSR                                              14.713.627,00
    Attività di ricovero a prestazione                                                  45.284.041,00
Nella suddivisione del riparto finanziario per il livello di assistenza ospedaliera si ha:




Riduzione dei costi di produzione ospedaliera

I costi di produzione ospedaliera si possono distinguere in tre grosse tipologie:
costi ospedalieri privati;
costi ospedalieri pubblici;
costi ospedali a gestione diretta.
Nel primo, come nel secondo caso, il contenimento della spesa ospedaliera si ottiene tramite il
controllo dei singoli ricoveri e la negoziazione dei volumi di prestazioni che gli erogatori dovranno
                                                                                                    32
garantire per la popolazione assistita. In questo mutato spirito collaborativo tra azienda sanitaria ed
erogatori privati si sono stipulati negli anni passati atti negoziali per il contenimento dei ricoveri
entro il 160 per mille imponendo il numero massimo di ricoveri che ogni erogatore potrà effettuare
ed abbattendo in modo proporzionale la tariffa a DRG se si superano tali volumi negoziati, fatte
salve le deroghe ed indicazioni regionali per l’alta specialità.
Le possibili manovre di contenimento della spesa sono:
-        una negoziazione allargata dei ricoveri che coinvolga anche i due erogatori pubblici il
Pugliese-Ciaccio e il Policlinico Mater Domini. Infatti le due aziende pubbliche che insistono
nell’area 7, non sono oggi finanziati in modo esatto sui ricoveri e prestazioni che erogano, ma su
un bilancio di previsione e chiusura a consuntivo. Il meccanismo descritto, pur permettendo la
sopravvivenza di due aziende ospedaliere nell’area 7, implica una sottrazione di somme al bilancio
dell’azienda sanitaria con l’effetto che la sola azione di contenimento della spesa sul privato non
otterrà in termini assoluti un risanamento del bilancio della nostra azienda.
-        Incentivare la libera concorrenza differenziando l’offerta di prestazioni sanitarie per
evitare la migrazione degli utenti fuori azienda e fuori Regione.
-        Stessa metodologia di controllo delle prestazioni di ricovero erogate dalle strutture
pubbliche o private accreditate.
Nel contenimento della spesa dei due ospedali a gestione diretta si dovrà tenere conto della
massimizzazione della produzione di prestazioni, possibilmente di secondo livello, evitando i
ricoveri per prestazioni altrimenti erogabili territorialmente. Inoltre, secondo le indicazioni
regionali, si dovrà procedere ad una riconversione del presidio ospedaliero di Chiaravalle erogando
nello stesso prestazioni di riabilitazione e lungodegenza che al momento sono marginalmente
erogate e favorendo nello stesso presidio prestazioni multidisciplinari, day-hospital, day-surgery ed
attività di elezione. Questo permetterà di potenziare il presidio di Soverato sia in termini di
continuità assistenziale che in termini di investimenti per l’acquisizione di nuove tecnologie
favorendo così l’urgenza.
E’ ovvio che la programmazione regionale data dal PSR potrà permettere una più idonea
pianificazione e controllo della spesa sanitaria che tenga conto dei bisogni della popolazione
assistita e dei differenti livelli erogativi che le strutture ospedaliere pubbliche e private sono
deputate ad erogare. Inoltre la Regione con la ridistribuzione dei posti letto per ricovero ordinario,
lungodegenza e riabilitazione, nell’area 7, permetterà di ottenere l’obiettivo del 75% sul tasso
d’occupazione e del 160‰.


RICOVERI COMPLESSO OSPEDALIERO DI CHIARAVALLE-SOVERATO
Dalla elaborazione dei punti di ottimalità prestazionali per il Complesso Ospedaliero di Chiaravalle-
Soverato, si è notato che tutti le produzioni a DRG dei Reparti SONO MOLTO LONTANI DAL
PUNTO DI OTTIMALITA'. Le azioni da svolgere in ambito ospedaliero, in rapporto agli
obiettivi determinati per i livelli di assistenza ed alle risorse finanziarie assegnate, sono orientate al
recupero di efficienza attraverso l’introduzione del modello organizzativo dipartimentale,
l’integrazione e differenziazione dei due Presidi Aziendali, lo sviluppo delle capacità di attrazione,
il miglioramento dell’immagine degli ospedali, lo sviluppo della capacità competitiva.
Ovviamente no si possono chiudere i reparti che si allontanano dal punto di ottimalità prestazionale
ma si possono sicuramente rimodulare in termini di efficienza allocativa e di prodotti a maggiore
richiamo.




                                                                                                       33
ASSISTENZA OSPEDALIERA: PIANO DI ACQUISTO SUB LIVELLO ATTIVITA’ DI
RICOVERO A PRESTAZIONE
Per l’anno in corso i riferimenti normativi da applicare nella individuazione dei volumi e delle
tipologie di prestazioni da acquistare sono costituiti dalla L.R. di riparto che stabilisce i criteri per
l’individuazione dei volumi e dei limiti di spesa ospedaliera per il 2009, e dal PSR approvato con
L.R.11/04 che indica gli obiettivi di salute anche in prorogazio.
Viene inoltre confermato il tariffario nazionale vigente così come applicato nel 2008 secondo le
direttive dell’assessorato regionale alla sanità.
Entro tale contesto normativo deve essere definito il contenuto del piano preventivo annuale del
fabbisogno erogativo della nostra Azienda che, deve essere fatto tenendo in conto i punti di
ottimalità prestazionali; la definizione del fabbisogno di prestazioni ospedaliere cioè i volumi e le
tipologie di prestazioni da richiedere mediante accordi/contratti con gli erogatori pubblici e privati
accreditati; l’indicazione della spesa da sostenere in conformità alla normativa del vigente piano di
rientro.
Anche in questo caso le prestazioni che da erogare nel corso del 2010 sono quelle relativa al punto
di ottimalità di cui all’allegato 1.


POSTI LETTO
STRUTTURE OSPEDALIERE A GESTIONE DIRETTA

Presidio Ospedaliero di SOVERATO
Indirizzo: Viale Cardona - Soverato

                                                         Posti letto Posti letto Posti letto
        Discipline
                                                          ordinari    in d. h.     totali
        Chirurgia generale                                   22          -           22
        Medicina generale                                    30          2           32
        Ortopedia e Traumatologia                            14          2           16
        Ostetricia e ginecologia                             18          -           18
        Pediatria                                             8          1            9
        Riabilitazione                                        2                       2
        Day Surgery                                                      4            4
                                                             94          9          103
                                                Totale


Presidio Ospedaliero di CHIARAVALLE
Indirizzo: Via Mario Ceravolo - Chiaravalle

                                                         Posti letto Posti letto Posti letto
        Discipline
                                                          ordinari    in d. h.     totali
        Psichiatria                                           6           1           7
        Lungodegenza                                          8                       8
        Riabilitazione                                                    8           8
        Oncologia                                                         2           2
                                                             14          11          25
                                                Totale

                                                                                                      34
STRUTTURE OSPEDALIERE PRIVATE ACCREDITATE
Casa di cura Villa S.Anna
Indirizzo: Viale Pio X, 111 - Catanzaro

                                                   Posti letto Posti letto Posti letto
        Discipline
                                                    ordinari    in d. h.     totali
        Cardiochirurgia                                20                      20
        Cardiologia                                    15                      15
        Chirurgia generale                             20                      20
        Medicina generale                              10                      10
        Oculistica                                     10                      10
        Recupero e Riabilitazione                       4                       4
        Terapia Intensiva                               6                       6
        Unità Coronarica                                5                       5
                                                       90          -           90
                                          Totale


Casa di cura Villa del Sole
Indirizzo: Viale Pio X, 202 - Catanzaro

                                                   Posti letto Posti letto Posti letto
        Discipline
                                                    ordinari    in d. h.     totali
        Chirurgia generale                             10           4          14
        Medicina generale                              40           5          45
        Oculistica                                      2           4           6
        Ortopedia e Traumatologia                      21           2          23
        Recupero e Riabilitazione                      10           -          10
                                                       83          15          98
                                          Totale


Casa di cura Villa Serena
Indirizzo: Via Pascali, 11 - Catanzaro

                                                   Posti letto Posti letto Posti letto
        Discipline
                                                    ordinari    in d. h.     totali
        Chirurgia generale                             13          1           14
        Medicina generale                              18          1           19
        Ortopedia e Traumatologia                      18          1           19
        Recupero e Riabilitazione                      30                      30
        Urologia                                        5                       5
                                                       84          3           87
                                          Totale




                                                                                         35
Casa di cura Villa Nuccia
Indirizzo: Via Padula 1/2 - Catanzaro

                                                       Posti letto Posti letto Posti letto
        Discipline
                                                        ordinari    in d. h.     totali
        Neurologia                                         20          -           20

        Riabilitazione                                     25          -            25
        Lungodegenza                                       60                       60
                                                          105          -           105
                                              Totale


Casa di cura S. Vincenzo
Indirizzo: Via Barlaam da Seminara, 26 - Catanzaro

                                                       Posti letto Posti letto Posti letto
        Discipline
                                                        ordinari    in d. h.     totali
        Neurologia                                         20          -           20

        Riabilitazione                                     20          -            20
        Lungodegenza                                       60                       60
                                                          100          -           100
                                              Totale



DAY-SURGERY: OSPEDALI A GESTIONE DIRETTA E STRUTTURE PRIVATE

Alcune particolari patologie chirurgiche saranno trattate nel corso del 2009 in Day surgery. Vista
l’alta concentrazione a Catanzaro sia di strutture private che di Aziende Ospedaliere, intendiamo
privilegiare l’incremento di day surgery nel complesso ospedaliero di Chiaravalle Soverato.

      Struttura       Reparto: Cardiochirurgia Reparto: Chirurgia           Reparto:Ortopedia
 Osp. Soverato                                        744                           30
 Osp. Chiaravalle                                     122
 Villa S.Anna                    65                    40




                                                                                                36
CHIRURGIA AMBULATORIALE INTRAOSPEDALIERA ED EXTRA OSPEDALIERA

Anche in questo caso si deve tenere conto sia del fattore distribuzione orografica che dei ricoveri a
rischio LEA. In questo caso per il territorio il piano di acquisti sui tre distretti è stato ampiamente
discusso precedentemente. Invece per gli interventi chirurgici ambulatoriali effettuati nelle
strutture a carattere di ricovero, nel corso del 2009, si utilizzerà la seguente tabella di riferimento:

      Struttura         Reparto: Cardiochirurgia Reparto: Chirurgia              Reparto:Ortopedia
  Osp. Soverato                                         361                              43
  Osp. Chiaravalle                                      205
  Villa S.Anna                     56                   478                               56
  Villa del Sole                                        301                               78
  Villa Serena                                          245                               49




                                                                                                       37
ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO E LISTE D’ATTESA
Analizziamo li orari di apertura degli ambulatori al pubblico che sono stati utilizzati nel 2009 presso
le nostre strutture ambulatoriale territoriali ed ospedaliere, nonché a livello del dipartimento di
prevenzione. E le relative liste d’attesa. Questo è un altro punto di debolezza sull'allontamento
del punto di ottimalità.

DSB1
Gli orari di apertura al pubblico dei Poli Sanitari Territoriali e delle U.O. afferenti a Questo
Distretto sono:
Mattino        dalle ore 8.00 alle ore 14.00 da Lunedì al venerdì
Pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Lunedì e Mercoledì
Per quanto attiene le liste d’attesa vengono mantenute entro i quindici giorni con esclusione della
branca di oculistica per la quale si raggiungono, a volte, tempi di attesa tra i trenta e i quaranta
giorni, e per l’angiologia i cui tempi d’attesa, anche in considerazione dell’esecuzione di esami
strumentali di una certa complessità, arriva ai quarantacinque giorni.

DSB2
Gli orari di apertura al pubblico delle strutture poliambulatoriali viene articolato in:
Mattino         dalle ore 8.00 alle ore 14.00 da Lunedì al venerdì
Pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Lunedì e Mercoledì
Il CSM ricadente nel distretto articola il suo orario in 12 ore di attività giornaliere per 6 giorni a
settimana. Ovviamente nel corso dell’anno 2009 si cercherà di articolare turni ed orari per poter
erogare le attività su 6 mattine e 5 pomeriggi a settimana. Questo è perfettamente congruente con
l’aumento di dotazione organica prevista nel corso dell’anno 2009.
Le liste d’attesa dettagliate per specialistica sono:
   Branca specialistica               PST                PST         PST Borgia          PST Cz
                                 Botricello(gg.)        Sersale         (gg.)           Lido (gg.)
                                                         (gg.)
   ALLERGOLOGIA                          15                 5
    CARDIOLOGIA                          30                 7               7
   DERMATOLOGIA                           7                30
     DIETOLOGIA                          60                                                 120
    DIABETOLOGIA                          7                 7               7
     OCULISTICA                          15                95                                60
      CHIRURGIA                                            10               7
     NEUROLOGIA                                            30
       FISIATRIA                                            5               7
      ORTOPEDIA                                            35                                15
    DIABETOLOGIA                         7                  7               7
          ORL
     RADIOLOGIA                                             2
  ECOCARDIOGRAFIA                                                                            10
     ECOGRAFIA                                                                               30
 GASTROENTEROLOGIA                                                                           20




                                                                                                     38
DSB3
L’attuale orario di apertura dei poliambulatori al pubblico si articola su 5 giorni, con due rientri
pomeridiani; il PSR auspica attività articolate su sei giorni alla settimana per 12 ore giornaliere; ciò
contrasta in maniera stridente con la necessità di dover abbattere la produzione.
I poliambulatori del DSB 3 non hanno particolari liste di attesa se non per rare branche
specialistiche (oculistica, neurologia, dermatologia) per le quali, nell’ottica di dare risposta al
bisogno del cittadino-utente, aumento il monte ore di specialistica.


COMPLESSO OSPEDALIERO CHIARAVALLE SOVERATO

PRESIDIO DI CHIARAVALLE

                   UNITA' OPERATIVA                            ANESTESIA


                               PRESTAZIONI AMBULATORIALI

       TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE                          GIORNI E ORARIO DI APERTURA


                                                          LUNEDI' MERCOLEDI' E VENERDI'
VISITE ANESTESIOLOGICHE
                                                                    8.30-11.30


TEMPI DI ATTESA                                                            GG.3




                    UNITA' OPERATIVA                          CARDIOLOGIA

                               PRESTAZIONI AMBULATORIALI

TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE                                 GIORNI E ORARIO DI APERTURA


VISITA CARDIOLOGICA, ECG                                  LUNEDI' MERCOLEDI' E VENERDI'
ECOGRAFIA COLORDOPPLER                                              9.00-13.00


TEMPI DI ATTESA                                                            GG. 40




                                                                                                     39
UNITA' OPERATIVA              CHIRURGIA



          TEMPI DI ATTESA RICOVERO PROGRAMMATO IMMEDIATO



                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE            GIORNI E ORARIO DI APERTURA


VISITE SPECIALISTICHE                         LUNEDI' E GIOVEDI'
TEMPI DI ATTESA GG. 2                            10.00-13.OO

ENDOSCOPIE                                        MARTEDI'
TEMPI DI ATTESA GG. 30                            8.00-14.00

SENOLOGIA                                         GIOVEDI'
TEMPI DI ATTESA GG. 2                             10.30-12.30

COLONPROCTOLOGIA                                  MARTEDI'
TEMPI DI ATTESA GG. 0                             8.00-14.00
                                                   LUNEDI'
FLEBOLOGIA
                                                  16.00-18.00
TEMPI DI ATTESA GG. 0
INTERVENTI CHIRURGICI
                                              LUNEDI' E GIOVEDI'
AMBULATORIALI
                                                  10.00-13.00
TEMPI DI ATTESA GG. 2




             UNITA' OPERATIVA           DIABETOLOGIA


                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

     TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE            GIORNI E ORARIO DI APERTURA


                                             DA LUNEDI' A SABATO
ATTIVITA' DIABETOLOGICA
                                                  09.00-13.00


TEMPI DI ATTESA                                      GG. 0


                                                                       40
UNITA' OPERATIVA              EMODIALISI


                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE            GIORNI E ORARIO DI APERTURA


SEDUTE EMODIALITICHE                        DA LUNEDI' A SABATO
TEMPI DI ATTESA GG. 0                            8.00-20.00
                                            DA LUNEDI' A SABATO
VISITE NEFROLOGICHE
                                                  9.00-12.00
TEMPI DI ATTESA GG. 0
                                                 14.00-19.00
AMBULATORIO DIAGNOSI E TERAPIA
IPERTENSIONE ARTERIOSA
                                            DA LUNEDI' A SABATO
HOLTER PRESSORIO
                                                 9.00-112.00
TEMPI DI ATTESA GG. 4




              UNITA' OPERATIVA         LABORATORIO ANALISI


                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE            GIORNI E ORARIO DI APERTURA

CHIMICA CLINICA
EMATOLOGIA SIEROLOGIA
MICROBIOLOGIA
                                            DA LUNEDI' A SABATO
IMMUNOMETRIA
                                        PRELIEVI            7.00-11.00
RIA
                                        CONSEGNA REFERTI 10.00-13.00
ALLERGOLOGIA
TEMPI DI ATTESA GG. 3/6




              UNITA' OPERATIVA             MEDICINA

          TEMPI DI ATTESA RICOVERO PROGRAMMATO IMMEDIATO


                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE            GIORNI E ORARIO DI APERTURA

                                                                         41
VISITE MEDICHE                                    GIOVEDI'
TEMPI DI ATTESA GG. 0                             15.00-18.00

VISITE GERIATRICHE                                GIOVEDI'
TEMPI DI ATTESA GG. 7                             15.00-18.00
AMBULATORIO DI ALLERGOLOGIA
PROVE DI FUNZIONALITA'
                                             LUNEDI' 14.30-17.00
RESPIRATORIA
                                             GIOVEDI' 14.30-18.00
TEMPI DI ATTESA GG. 65

ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA                          GIOVEDI'
TEMPI DI ATTESA GG. 7                               9.00-13.00
AMBULATORIO DI ALCOLOGIA
PSICOTERAPIA RIABILITATIVA                        MARTEDI'
TEMPI DI ATTESA GG. 0                             8.00-10.00

AMBULATORIO DI NEUROLOGIA                           MARTEDI'
TEMPI DI ATTESA GG. 7                               9.00-13.00




              UNITA' OPERATIVA             OSTETRICIA

                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE           GIORNI E ORARIO DI APERTURA


VISITE OSTETRICA                         LUNEDI'-MARTEDI’ –GIOVEDI’
TEMPI DI ATTESA GG.0                              10.00-12.30

                                         LUNEDI'-MARTEDI’ –GIOVEDI’
VISITA GINECOLOGICA
                                                  10.00-12.30
TEMPI DI ATTESA GG.0


             UNITA' OPERATIVA             PEDIATRIA


                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

     TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE           GIORNI E ORARIO DI APERTURA




                                                                      42
VISITE                                       DA LUNEDI' A SABATO
TEMPI DI ATTESA GG.0                              10.00-13.00



             UNITA' OPERATIVA            RADIOLOGIA



                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE             GIORNI E ORARIO DI APERTURA

ECOGRAFIA
TEMPI DI ATTESA GG.2/3
RADIOLOGIA CONVENZIONALE                     DA LUNEDI' A VENERDI'
TEMPI DI ATTESA GG.2/3                              8.00-200
RADIOLOGIA CONVENZIONALE                           SABATO
CONTRASTOGRAFICA                                   8.00-14.00
TEMPI DI ATTESA GG.5

                                             MARTEDI' E GIOVEDI'
MAMMOGRAFIA
                                                 14.00-20.00
TEMPI DI ATTESA GG.3
                                                  SABATO
                                                 8.30-14-00
                                             MARTEDI’ E VENERDI’
M.O.C.                                           14:00-20:00
TEMPI DI ATTESA GG.3/5                          MERCOLEDI’
                                                  8:00-14:00



             UNITA' OPERATIVA                S.P.D.C.


          TEMPI DI ATTESA RICOVERO PROGRAMMATO IMMEDIATO


                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE             GIORNI E ORARIO DI APERTURA


VISITE SPECIALISTICHE                        DA LUNEDI' A SABATO
TEMPI DI ATTESA GG.0                              10.00-13.00
VISITA PER PSICHIATRIA
PSICOLOGIA CLINICA                           DA LUNEDI' A VENERDI'
PSICOTERAPIE                                      15.00-18.00
PSICODIAGNOSTICA
                                                                       43
TEMPI DI ATTESA GG.0




             UNITA' OPERATIVA             ONCOLOGIA



                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE            GIORNI E ORARIO DI APERTURA


VISITE SPECIALISTICHE                      DA LUNEDI' A VENERDI’
TEMPI DI ATTESA GG.3                            10.00-13.00




             UNITA' OPERATIVA            RIABILITAZIONE


                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE            GIORNI E ORARIO DI APERTURA

                                           DA LUNEDI' A VENERDI’
VISITE SPECIALISTICHE
                                                09,00 – 13,30
TEMPI DI ATTESA GG.0
                                                15,00 – 17,30
                                           DA LUNEDI' A VENERDI’
ATTIVITA’ STRUMENTALI
                                                08,30 – 14,00
TEMPI DI ATTESA GG.40/50
                                                15,00 – 18,00


PRESIDIO DI SOVERATO
            UNITA' OPERATIVA             RADIOLOGIA


                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE            GIORNI E ORARIO DI APERTURA

                                             LUNEDI’ – VENERDI’
                                                  8.30-13.00
ECOGRAFIA
                                                 15.00-17.30
TEMPI DI ATTESA GG.5
                                                  SABATO
                                                  8.20-12.00
                                                                      44
LUNEDI’ – VENERDI’
COLOR-DOPPLER                                      8.30-13.00
TEMPI DI ATTESA GG.10                              SABATO
                                                   8.20-12.00
                                               LENEDI – VENERDI
                                                   8.30-13.20
RADIOLOGIA TRAD.
                                                  15.00-19.00
TEMPI DI ATTESA GG.2/5
                                                   SABATO
                                                   8.30-12.00
RADIOLOGIA
                                              LUNEDI – VENEDRI
CONTRASTOGRAFICA
                                                  9.30-12.00
TEMPI DI ATTESA GG.5/6
                                              MERTEDI’ – VENERDI
MAMMOGRAFIA                                        8.30-13.15
TEMPI DI ATTESA GG.3/4                           MERCOLEDI
                                                  14.30-19.15
                                               LUNEDI – VENERDI
                                                   8.30-12.00
T.C.
                                                  15.00-18.00
TEMPI DI ATTESA GG.2/3
                                                   SABATO
                                                   9.00-12.00



             UNITA' OPERATIVA           PATOLOGIA CLINICA

                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE             GIORNI E ORARIO DI APERTURA

                                               LUNEDI’ – SABATO
                                                  PRELIEVI
CHIMICA – CLINICA
                                                   7.00-10.30
EMATOLOGIA
                                              CONSEGNA REFERTI
SIEROLOGIA
                                                   9.00-13.00
TEMPI DI ATTESA GG.3/6
                                              MARTEDI - VENERDI
                                                  15.00-17.00
                                               LUNEDI’ – SABATO
                                                  PRELIEVI
                                                   7.00-10.30
MICROBIOLOGIA
                                              CONSEGNA REFERTI
TEMPI DI ATTESA GG.3/6
                                                   9.00-13.00
                                              MARTEDI - VENERDI
                                                  15.00-17.00
                                               LUNEDI’ – SABATO
                                                  PRELIEVI
IMMUNOMETRIA
                                                   7.00-10.30
TEMPI DI ATTESA GG.3/6
                                              CONSEGNA REFERTI
                                                   9.00-13.00
                                                                       45
MARTEDI - VENERDI
                                                 15.00-17.00
                                               LUNEDI’ – SABATO
                                                  PRELIEVI
                                                   7.00-10.30
RIA ALLERGOLOGICA
                                              CONSEGNA REFERTI
TEMPI DI ATTESA GG.3/6
                                                   9.00-13.00
                                              MARTEDI - VENERDI
                                                  15.00-17.00



            UNITA' OPERATIVA               PEDIATRIA


                    TEMPI DI ATTESA RICOVERO GG.0


                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE             GIORNI E ORARIO DI APERTURA

VISITA SPECIALISTICA
                                               LUNEDI – SABATO
ALLERGOLOGICA
                                                   9.00-12.00
ENDOCRINOLOGICA
                                                  16.00-19.00
GASTROENTEROLOGICA
TEMPI DI ATTESA GG. 0
                                               LUNEDI – SABATO
PRICKTEST                                          9.00-12.00
TEMPI DI ATTESA GG. 0                             16.00-19.00

                                               LUNEDI – SABATO
SPIROMETRIA                                        9.00-12.00
TEMPI DI ATTESA GG. 0                             16.00-19.00

                                               LUNEDI – SABATO
EOSINOFILI                                         9.00-12.00
TEMPI DI ATTESA GG. 0                             16.00-19.00

                                               LUNEDI – SABATO
TEST DEL SUDORE                                    9.00-12.00
TEMPI DI ATTESA GG. 0                             16.00-19.00

VACCINAZIONI                                   LUNEDI – SABATO
DESSENSIBILIZZANTI                                 9.00-12.00
E NON OBLIGATORIE                                 16.00-19.00
TEMPI DI ATTESA GG. 0

                                                                       46
UNITA' OPERATIVA        ANESTESIA- RIANIMAZIONE

                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE            GIORNI E ORARIO DI APERTURA


VISITA ANESTESIOLOGICA                        LUNEDI A SABATO
TEMPI DI ATTESA GG. 0                            8.30-13.00

TERAPIA ANTIALLERGICA                         LUNEDI A SABATO
TEMPI DI ATTESA GG. 0                            8.30-13.00
                                              LUNEDI A SABATO
TERAPIA ANTALGICA
                                                  8.30-13.00
TEMPI DI ATTESA GG. 0
                                                 15.00-18.00


           UNITA' OPERATIVA             CARDIOLOGIA


                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE            GIORNI E ORARIO DI APERTURA

VISITA CARDIOLOGICA
                                              LUNEDI-VENERDI
ECG
                                                 9.00-13.00
TEMPI DI ATTESA GG. 10/30
ECOCARDIOGRAFIA
                                              LUNEDI-VENERDI
COLORDOPPLER
                                                 11.00-13.00
TEMPI DI ATTESA GG. 10/30
E.C.G. DA SFORZO                       TUTTI I GIORNI SU PRENOTAZIONE
TEMPI DI ATTESA GG. 10/30                          9.00-13.00

HOLTER E.C.G.                                 LUNEDI-VENERDI
TEMPI DI ATTESA GG. 10/30                        9.00-10.00

M.A.P.                                        LUNEDI-VENERDI
TEMPI DI ATTESA GG. 10/30                        9.00-10.00




                                                                        47
UNITA' OPERATIVA                 DIABETOLOGIA


                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE                GIORNI E ORARIO DI APERTURA

                                                       LUNEDI
                                                     15.00-18.00
VISITA DIABETOLOGICA
                                                  MARTEDI – VENERDI
TEMPI DI ATTESA GG. 10/30
                                                      8.30-13.00




           UNITA' OPERATIVA                   CHIRURGIA


                        TEMPI DI ATTESA RICOVERI: GG 5/6

                        PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE                GIORNI E ORARIO DI APERTURA

                                                   LUNEDI E SABATO
                                                       8.30-12.30
VISITA CHIRURGICA                                 MARTEDI E GIOVEDI
TEMPI DI ATTESA GG. 0                                 15.00-17.00
                                                     MERCOLEDI
                                                       8.30-12.00
INTERVENTI AMBULATORIALI
                                                       GIOVEDI
PICCOLA CHIRURGIA
                                                       8.30-12.30
TEMPI DI ATTESA GG. 0
ENDOSCOPIA
                                             LUNEDI MERCOLEDI E VENERDI
DIGESTIVA
                                                      8.30-13.00
TEMPI DI ATTESA GG. 4
                                        MARTEDI       08,30 – 12,30
CHIRURGIA VASCOLARE E DOPPLER
                                        MERCOLEDI     16,30 – 18,30
TEMPI DI ATTESA GG.7
                                        GIOVEDI        16,00 – 18,30
SENOLOGIA                                              GIOVEDI
TEMPI DI ATTESA GG. 0                                  8.30-9.30




                                                                          48
UNITA' OPERATIVA                  NEFROLOGIA


                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE               GIORNI E ORARIO DI APERTURA

VISITA SPECIALISTICHE                             LUNEDI - SABATO
HOLTER PRESSORIO                                     9.00-13.00
TEMPI DI ATTESA GG. 0
                                                DA LUNEDI A SABATO
EMODIALISI                                            8.00-14.00
                                                     14.00-20.00



          UNITA' OPERATIVA                  ONCOLOGIA


                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE               GIORNI E ORARIO DI APERTURA

                                                      GIOVEDI
VISITA ONCOLOGICA
                                                     15.00-18.00
TEMPI DI ATTESA GG. 7



             UNITA' OPERATIVA                 MEDICINA


                          TEMPI DI ATTESA RICOVERO GG. 0


                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE               GIORNI E ORARIO DI APERTURA

                                                 LUNEDI - VENERDI
VISITA MEDICINA GENERALE
                                                    8.00-10.00
TEMPI DI ATTESA GG. 0
FISIOLOPATOL.
                                                  LUNEDI - GIOVEDI
RESPIR. ALLERG.
                                                     8.00-13.00
RESP.
TEMPI DI ATTESA GG. 45
ENDOCRINOLOGIA                                         LUNEDI
TEMPI DI ATTESA GG. 7                                 9.00-13.00

                                                                         49
GASTRENTEROLOGIA                                     MARTEDI
TEMPI DI ATTESA GG.0                                 16.00-18.00




           UNITA' OPERATIVA                ORTOPEDIA


          TEMPI DI ATTESA RICOVERO: PROTESI GG. 30
                                    ALTRI INTERVENTI GG. 10/12


                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE             GIORNI E ORARIO DI APERTURA


VISITA ORTOPEDICHE                        MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI
TEMPI DI ATTESA GG. 13
                                             MARTEDI – MERCOLEDI
                                               VENERDI-SABATO
VISITE TRAUMATOLOGICHE
                                                  8.00-14.00

                                             MARTEDI – MERCOLEDI
RIACCESSI
                                               VENERDI-SABATO
TEMPI DI ATTESA GG. 13




          UNITA' OPERATIVA        OSTETRICIA E GINECOLOGIA


                    TEMPI DI ATTESA RICOVERO GG. 8

                         PRESTAZIONI AMBULATORIALI

    TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE             GIORNI E ORARIO DI APERTURA

                                             DA LUNEDI A VENERDI’
VISITA SPECIALISTICA
                                                  09,30 – 13,00
TEMPI DI ATTESA GG. 3
ECOGRAFIA OSTETRICA
                                             DA LUNEDI A VENERDI’
GINECOLOGICA
                                                  09,30 – 13,00
TRANSVAGINALE
TEMPI DI ATTESA GG. 3


                                                                       50
CARDIOTOCOGRAFIA
                               LUNEDI - SABATO
CONTROLLO BENESSERE FETALE
                                 08,30 – 11,30
IN GRAVIDANZA
                                 16,30 – 18,30
TEMPI DI ATTESA GG. 3
                             MERCOLEDI’ E GIOVEDI’
COLPOSCOPIA
                                 16,30 – 18,30
TEMPI DI ATTESA GG. 3
                              MARTEDI’ E GIOVEDI’
PROVE URODINAMICHE
                                 09,30 – 13,00
TEMPI DI ATTESA GG. 3




                                                     51
DOTAZIONE ORGANICA DEL PERSONALE ANNO 2009
La teoria dell'ottimalità deve contemperare sia per la funzione di costo che per quella di produttività
la dotazione del personale dipendente.
Oggi le aziende sanitarie ed ospedaliere sono poste di fronte a tre grandi sfide:
     1. La prima sfida è quella di rendere attrattive le aziende per i talenti migliori. Se la qualità
        del personale rappresenta la variabile fondamentale per determinare gli effetti delle politiche
        sanitarie, allora le aziende devono recuperare una capacità competitiva sul mercato del
        lavoro per attrarre i giovani migliori. Si tratta di valorizzare il rapporto con le università, di
        migliorare le logiche di reclutamento e selezione, di favorire più adeguate condizioni di
        lavoro, di mostrare all’opinione pubblica la rilevanza, la varietà e le opportunità che le
        aziende sanitarie possono offrire.
     2. La seconda sfida riguarda la capacità delle aziende sanitarie di sviluppare un maggiore
        senso di appartenenza e motivazione tra le persone che operano nei servizi sanitari e di
        supporto. Troppo spesso è possibile osservare personale demotivato che lamenta di non
        essere stato coinvolto nei profondi processi di riforma e programmazione che magari ha
        conosciuto solamente dalla lettura dei quotidiani, ma che nella sostanza ha solamente subito.
        E’ necessario avviare percorsi di ascolto e coinvolgimento dei lavoratori, valorizzare le
        esperienze riconoscendo ai migliori una differenziazione di condizioni e una visibilità
        esterna dei risultati ottenuti, investire sull’immagine dei dipendenti e sulle professionali e
        leadership dei dirigenti.
     3. La terza sfida a cui sono poste di fronte le aziende sanitarie è quella dell’adeguamento delle
        capacità e delle competenze degli operatori. I lavori della sanità richiedono spesso saperi e
        capacità professionali di alto profilo e per questo una grande parte del personale è laureato o
        diplomato. Non è però sufficiente. Gli scenari che le aziende sanitarie si trovano a dover
        affrontare richiedono di investire nella formazione del personale e in percorsi di
        apprendimento capaci di sviluppare nuove competenze, capaci di andare oltre ai tradizionali
        saperi e conoscenze, per entrare anche nello sviluppo delle qualità personali. Sempre più ad
        esempio un dirigente (medico , veterinario, sanitario o TPA) di alto profilo deve sapere
        governare sistemi complessi di relazioni o contribuire attraverso una visione sistemica ad
        elaborare politiche sanitarie efficaci.
Queste tre sfide alle quali le aziende sanitarie ed ospedaliere sono chiamate a rispondere richiedono
politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane articolate e complesse. In questi anni
l’attenzione si è concentrata sull’adeguamento di alcuni meccanismi normativi e contrattuali per
rendere più dinamici e competitivi il rapporto di lavoro, le modalità di accesso all’amministrazione,
i percorsi di carriera e le retribuzioni. I risultati sono stati a luci ed ombre. Le opportunità offerte
dalle norme di flessibilità del lavoro sono state colte solamente in parte, più che ad una vera
strategia di impiego degli strumenti, si è assistito ad una certa casualità dove l’attenzione si è
particolarmente rivolta alla percorribilità giuridica di alcuni istituti normativi piuttosto che a
valutare quali erano le ottimali condizioni di trade-off tra flessibilità, discrezionalità e
precarizzazione. Da un lato, infatti, i nuovi istituti hanno permesso di rinnovare gli organici, di
introdurre nuove competenze, tradizionalmente assenti nel mercato della sanità, di aumentare i
margini di discrezionalità nella gestione del personale. Dall’altro, però, l’approccio ha più
riguardato il “cosa si può fare” piuttosto che il “cosa conviene fare” con il rischio di non
sviluppare competenze o sviluppare competenze precarie non capitalizzabili in futuro, di stabilire
condizioni critiche nella gestione di una pluralità di rapporti scarsamente trasparenti in termini di
equità e di difficile governo complessivo. Il nuovo sistema di inquadramento professionale ha
permesso di muovere posizioni di lavoro bloccate nello sviluppo da anni, di rispondere a tensioni
retributive e di migliorare in parte la flessibilità dei ruoli organizzativi. D’altra parte ha anche
reintrodotto meccanismi di avanzamento basati sull’anzianità (vedi accordi decentrati nell’area del
                                                                                                       52
comparto), ha prodotto uno spostamento di risorse salariali da voci variabili a voci fisse e ricorrenti,
ha messo in luce le carenze gestionali nelle logiche di definizione dei profili e delle famiglie
professionali, di programmazione e sviluppo del personale, di coerenza tra percorsi di valutazione e
formazione. Ma le norme, per quanto possano avere aperto nuove opportunità, richiedono culture,
strategie e logiche d’azione per individuare gli obiettivi e i contenuti di cui si vogliono riempire gli
spazi che si aprono. Nel corso del 2010 si dovrebbero introdurre i meccanismi d’innanzi descritti
nell’intento di recuperare quella risorsa enorme e fondamentale che è il personale.
Il personale costituisce una spesa fissa del bilancio dell’ azienda. Nell’azienda sanitaria di
Catanzaro la spesa per il personale ha inciso nel 2008 per un 41,69% sul bilancio complessivo il che
è inferiore alla media nazionale del 45,2%, per un’azienda sanitaria con dei presidi a gestione
diretta. Nel caso del personale più che di contenimento di spesa si deve parlare di razionalizzazione
nell’utilizzo in modo da distribuire le professionalità sul territorio in funzione del soddisfacimento
dei bisogni sanitari. A questo si deve aggiungere che l’azienda ha in nuce la possibilità di istituire
una sede unica amministrativa consentendo così dei notevoli risparmi in termini di affitti pagati e
nel contempo evitando spese di trasferimento dei dipendenti tra la sede centrale e le sedi periferiche.
Il piano triennale delle assunzioni permetterà di eliminare le figure professionali di cui l’azienda
non ha più bisogno (anche in funzione dell’affidamento all’esterno di alcuni servizi) privilegiando
figure sanitarie che permettano la continuità assistenziale o il miglioramento territoriale delle
produzioni di primo livello.
In quest’ottica la dotazione organica del personale è stata modulato per l’anno 2009 tenendo conto
dei seguenti parametri:
    a) personale cessato nell’anno 2008 (non sostituito) ed in corso di cessazione nell'anno 2009;
    b) personale a tempo determinato (Contratto di Collaborazione Continuata e Coordinata
         co.co.co);
    c) rispetto della dotazione organica dell’A.S.P. CZ.
Nell’anno 2008 sono cessate 107 unità di personale distinte per la varie figure secondo la tabella del
piano d’investimento sulle assunzioni anno 2009. Nell’anno 2009 cesseranno dal servizio 56 unità
di personale. L’anno 2009 l’azienda conta di assumere 109 nuovi dipendenti. Pertanto il saldo
numerico tra cessati ed assunzioni è di -54 unità, ovvero non copriremo nell’anno 2009 alcune unità
di personale che saranno oggetto di esame nel corso degli altri anni. Vi è da aggiungere che alcune
figure professionali non saranno più reintegrate in quanto sono ad esaurimento.
Nell’anno 2009 cesseranno circa 48 co.co.co., peraltro già presenti come spesa sul bilancio, che
verranno in parte rimpiazzati da personale assunto a tempo indeterminato.
La nostra aziende deve attivare oltre alle procedure concorsuali per l’assunzione del personale, deve
completare le procedure di assunzione del personale di Medico e Sanitario di struttura complessa
già in parte avviate nell’anno 2002. Si fa presente che allo stato attuale tutti i posti di struttura
complessa preesistenti prima dell’atto aziendale del 2002 sono oggi ricoperti da personale medico e
sanitario dell’azienda a cui viene applicato l’art. 18 del CCNL, ovvero l’indennità di sostituzione. A
questo si aggiunge che tale personale a tutti gli effetti sta ricoprendo i posti di struttura complessa
fin dal 1997 e le relative procedure concorsuali avviate a metà anno 2002 (pubblicazione sul BUR e
sulla G.U. della Repubblica) ad oggi non sono state esperite a seguito di intervenute modificazioni e
blocchi delle assunzioni. Una parte dei concorsi di struttura complessa di cui agli atti di sopra è stata
autorizzata dalla G.R. e di fatto abbiamo un’azienda che si basa per l’erogazione prestazionali e per
le attività di supporto su strutture complesse ma senza avere il titolare bensì solo un sostituto. Alla
luce di quanto espresso e per quanto previsto nella L.R. n. 11/2009 relativa al PSR, la nostra
azienda attiverà nel corso del 2009 tutti i concorsi di struttura complessa al fine di garantire gli
adempimenti previsti nel PSR e il rispetto dei limiti per le erogazioni di prestazioni di cui alla
delibera 157/2009. nell’eventualità di autorizzazioni parziali sulle procedure concorsuali sulle
strutture definite complesse dal presente Piano di Attività anno 2009 non si potranno garantire la

                                                                                                      53
piena corrispondenza tra i risultati per il livelli di assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e
di lavoro, l’assistenza distrettuale e l’assistenza ospedaliera.
Diamo ora il numero di personale necessario suddiviso per singola struttura organizzativa
dell’A.S.P. CZ per produrre le attività e prestazioni secondo la teoria dell'ottimalità prestazionale.

DOTAZIONE ORGANICA DEL PERSONALE PER U.O.

                                                                                           D IR E Z IO N E S T R A T E G IC A                                           S T A F F D IR E Z IO N A L E
                                                                                                                                                                                              S E L E Z IO N E ,
                                                                                                                                                                                            RECLUTAM EN




                                                                             CATEGORIA
 N.                                   Q U A L IF IC A                                     NUCLEO DI                        S E G R E T E RC O M U N I C A Z IO R M A Z IO N Q U A L I T A ' E
                                                                                                                                           IA              FO                E                                   S E R V IZ IO S E R V I Z I O
                                                                                                          P R O T E Z IO N E                                                                      TO E
                                                                                         V A L U T A Z IO N E               D IR E Z IO N E N E E         P R O F E S S I OIN A O V A Z IO N E
                                                                                                                                                                            NN                                C O N T R O L LIN F O R M A T IV O
                                                                                                                                                                                                                              O
                                                                                                           A Z IE N D A L E                                                                   S V U IL U P P O
                                                                                         S T R A T E G IC A                 G E N E R A L E M A R K E T IN G L E             PROG ESSI                           IN T E R N O A Z IE N D A L E
                                                                                                                                                                                                  DEL
                                                                                                                                                                                             PER SO NALE
  1 A S S IS T E N T E A M M IN IS T R A T IV O                             C                                         1               3                1               1               2                7               2               4
  2 A S S IS T E N T E T E C                                                C                                         2                                                                                                                 1
  3 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O                             B                                         1               2                1               1                                2               1
  4 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O E S P                       BS                                        2               1                                                                 1
  5 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F                                D                                                         3                1                                                1               1               2
  6 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F E S P                          DS                                                        2                                                                                                 1
  7 C O L L P R O F A S S IS T E N T E S O C IA L E                         D                                                                                                                                           1
  8 C O L L P R O F E S P A S S IS T E N T E S O C IA L E                   DS                                                        2
  9 CO LL PRO F SAN EDUCATORE PRO F                                         D                                                         1
 10C O L L P R O F S A N E S P                                              DS                                        1
 1 1 C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E                                D                                         4
 1 2 C O L L P R O F S A N T E C D E L L A P R E V N E L L 'A M B E L U O G DL A V                                    3
 13C O M M E S S O                                                          A                                         1               2                1                                                1
 1 4 D IR IG E N T E A M M IN IS T R A T IV O                               D IR                                                      2                                                                 1
 1 5 D IR IG E N T E A N A L IS T A                                         D IR                                                                                                                                                        1
 1 6 D IR IG E N T E B IO L O G O                                           D IR                                                                                       1
 1 7 D IR IG E N T E F IS IC O                                              D IR                                                                                                                                                        1
 1 8 D IR IG E N T E G E O L O G O                                          D IR
 1 9 D IR IG E N T E M E D IC O                                             D IR                                      3                                1                                                                1
 2 0 D IR IG E N T E P S IC O L O G O                                       D IR                                                                                                                                        1
 2 1 D IR IG E N T E S O C IO L O G O                                       D IR                                                                                                       1
 22O P E R A T O R E T E C                                                  B                                                         1
 2 3 O P E R A T O R E T E C A U T IS T A                                   B                                                         1                                                                 1
 24P R O G R A M M A T O R E                                                C                                                                                                                                                           1
 2 5 P U E R IC U L T R IC E                                                BS
 2 6 O P E R A T O R E T E C S P E C IA L IZ Z A T O                        BS                                                       1
                                                                                                     0              18              21                 5               3               3              14                7              11




                                                                                                                                                                                                                                        54
S E R V IZ I D I S U P P O R T O S A N IT A R IO
                                                                               A S S IS T E N Z A
N.                                  Q U A L IF IC A                                             A S S IS T E N Z A S S IS T E N Z A
                                                                                                                  A                                                   S E R V IZ IO
                                                                              D IS T R E T T U A L                                    CURE         EM ER GENZA
                                                                                               F A R M A C E U TO S P E D A L IE R A
                                                                                                                  IC                                               IN F E R M IE R IS T I
                                                                                     E                                              P R IM A R IE T E R R IT O R IA L E
                                                                                                      A          A C C R E D IT A T A                              C O E T E C N IC O
                                                                              A C C R E D IT A T A

 1 A S S IS T E N T E A M M IN IS T R A T IV O                                                              2                 3                5                2
 2 A U S IL IA R IO S P E C                                                                                 1                 1
 3 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O                                                              4                                  1
 4 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O E S P                                                        2                 1                2                1
 5 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F                                                                                   1                2
 6 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F E S P                                                           1                                  1                1
 7 C O L L P R O F A S S IS T E N T E S O C IA L E                                                                            1
 8 C O LL P R O F S A N E S P                                                                                                                                                    2
 9 C O L L P R O F S A N F IS IO T E R A P IS T A                                                                                                                                1
1 0 C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E                                                                                                                   68
1 1 C O L L P R O F S A N T E C D E L L A P R E V N E L L 'A M B E L U O G L A V                                                                                                 1
1 2 C O L L P R O F S A N T E C S A N D I L A B B IO M E D IC O                                                                                                                  1
13C O M M ES SO                                                                                             2                 1
1 4 D IR IG E N T E A M M IN IS T R A T IV O                                                                                  1                1
1 5 D IR IG E N T E F A R M A C IS T A                                                                      3
1 6 D IR IG E N T E M E D IC O                                                             1                                  6                2                2
17O P ER A T O RE TE C                                                                                      1                 1
1 8 O P E R A T O R E T E C S P E C A U T IS T A A M B U L A N Z A                                                                                            67
1 9 O P E R A T O R E T E C S P E C IA L IZ Z A T O                                                        2
                                                                                           1              18                16               14             141                  5
                                                                                                                                  SERVIZI DI SUPPORTO AMMINISTRATIVO
                                                                                                                                                                                                   GESTIONE
N.                                                QUALIFICA                                                                              AFFARI                                                                 GESTIONE
                                                                                                                ACQUISIZIONE                                   ATTIVITA'              GESTIONE      RISORSE
                                                                                                                                       GENERALI E                                                               RISORSE
                                                                                                                BENI E SERVIZI                                 TECNICHE              PATRIMONIO   ECONOMICO-
                                                                                                                                         LEGALI                                                                  UMANE
                                                                                                                                                                                                  FINANZIARIE
     1 ASSISTENTE AMMINISTRATIVO                                                                                                  8                     7                      2              4           14          13
     2 ASSISTENTE TEC                                                                                                                                                          5                                       1
     3 AUSILIARIO SPEC                                                                                                            2                     1                                     2                        1
     4 COADIUTORE AMMINISTRATIVO                                                                                                  3                     6                      1              2             2          4
     5 COADIUTORE AMMINISTRATIVO ESP                                                                                              5                     5                                                              4
     6 COLL AMMINISTRATIVO PROF                                                                                                   3                     2                      1              2             3          4
     7 COLL AMMINISTRATIVO PROF ESP                                                                                               2                     2                      1                            4          1
     8 COLL TEC PROF                                                                                                                                                           2                                       1
     9 COMMESSO                                                                                                                   1                     4                                                   1          3
 10 DIRIGENTE AMMINISTRATIVO                                                                                                      3                     3                      1              1             2          3
 11 DIRIGENTE ARCHITETTO                                                                                                                                                       3
 12 DIRIGENTE AVVOCATO                                                                                                                                  3
 13 DIRIGENTE GEOLOGO                                                                                                                                                          1
 14 INGEGNERE                                                                                                                                                                  3
 15 OPERATORE TEC                                                                                                                                                              5              1                            1
 16 OPERATORE TEC AUTISTA                                                                                                                               1                                     1                            1
 17 OPERATORE TEC ADDETTO ALL'ASSISTENZA                                                                                          1                     2
 18 OPERATORE TEC CENTRO ELETTRONICO                                                                                                                                                                                       3
 19 OPERATORE TEC ELETTRICISTA                                                                                                                                                 7
 20 OPERATORE TEC FALEGNAME                                                                                                       1                                            2
 21 OPERATORE TEC IDRAULICO                                                                                                                                                    3
 22 OPERATORE TEC MAGAZZINIERE                                                                                                    1
 23 OPERATORE TEC MECCANICO                                                                                                                                                  1
 24 OPERATORE TEC MURATORE                                                                                                                                                   1
 25 OPERATORE TEC SPEC CONDUTTORE CALDAIE VAPORE                                                                                                                             5
 26 OPERATORE TEC SPEC ELETTRICISTA IMPIANTISTA                                                                                                                              1
 27 OPERATORE TEC SPECIALIZZATO                                                                                                                                              1
                                                                                                                               30                    36                     46              13            26          40




                                                                                                                                                                                                                 55
D IS T R E T T O C A T A N Z A R O
                                                                                                                                                                                                                                                    TU T E LA
                                                                                                                                                                                                                   S E R V IZ IO
                                                                                                                                                                   R A D IO D IA G N O                                              TUTELA          DONNA
N.                                Q U A L IF IC A                                                         C .S .M . C A R D IO L O G IA                                           R IA B IL IT A Z IO NS E R T S O C IO R IA B IL IT
                                                                        D IS T R E T T A U D IO F O N IA T
                                                                                       O                                            O F T A L M O L O E D IA T R IA D IS T IC A
                                                                                                                                                    PGI                                                                             A N Z IA N I IN F A N Z IA E
                                                                                                      D IS T R E T T O ISIT R E T T O D I
                                                                                                                      DD                                                           E D IS T R E T D IS T R E T T O D A T IV O
                                                                                                                                                                                                   TO                I
                                                                        C A T A N Z A R O R IA                                            A          C O M U N IT A 'IS T R E T T O D I
                                                                                                                                                                   D                                                             D IS T R E T T O D A M IG L IA
                                                                                                                                                                                                                                                   FI
                                                                                                       C A T A N Z A RC A T A N Z A R O
                                                                                                                       O                                                          D I C A T A N Z ACRAO A N Z A R O E L L 'E T A '
                                                                                                                                                                                                       T           D
                                                                                                                                                                    CATANZARO                                                     CATANZAR O TR ETTO D I
                                                                                                                                                                                                                                                 D IS
                                                                                                                                                                                                                  E V O L U T IV A
                                                                                                                                                                                                                                                  CATANZARO

 1 A S S IS T E N T E A M M IN IS T R A T IV O                                   15               1              2                             1                             1              3              4                             1              1
 3 A S S IS T E N T E T E C                                                       1
 4 A U S IL IA R IO S P E C                                                      13               1              2                             2              1              1                             1              2              2              3
 5 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O                                    9               1              1                             1                             1              3              1              1
 6 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O E S P                              1
 7 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F                                       3               1              1                                                                          1                             1                             1
 9 C O L L P R O F A S S IS T E N T E S O C IA L E                                3                              4                                            2                             1              4              2              1              5
1 0C O L L P R O F E S P A S S IS T E N T E S O C IA L E                          1
1 1C O L L P R O F S A N A S S IS T E N T E S A N                                                                                                             1                                                                                         1
1 3C O L L P R O F S A N E D U C A T O R E P R O F                                                               2                                                                                         2
1 4C O L L P R O F S A N E S P                                                     1
1 5C O L L P R O F S A N E S P A S S IS T E N T E S A N                            1
1 7C O L L P R O F S A N E S P E D U C A T O R E P R O F                                                                                                                                    1
1 8C O L L P R O F S A N E S P F IO T E R A P IS T A                               1
1 9C O L L P R O F S A N E S P IN F E R M IE R E                                   3                             1
2 0C O L L P R O F S A N E S P O R T O T T IS T A A S S O F T A L M O L O G IA                                                                 1
2 1C O L L P R O F S A N E S P O S T E T R IC A                                   1
2 5C O L L P R O F S A N F IS IO T E R A P IS T A                                 3                                                                                                         3                             5              2              2
2 6C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E                                       24               1            13               3              2              2              1              1              4                             2
2 7C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E P E D IA T R IC O                                                                                                  3                                            1                                            2
2 8C O L L P R O F S A N L O G O P E D IS T A                                                     3                                                                                                                       2                             2
2 9C O L L P R O F S A N O R T O T T IS T A A S S . O F T A L M O L O G IA                                                                     3
3 0C O L L P R O F S A N O S T E T R IC A                                          1                                                                                                                                                                    5
3 2C O L L P R O F S A N T E C S A N D I L A B B IO M E D IC O                     3
3 3C O L L P R O F S A N T E C S A N D I R A D IO L O G IA M E D IC A                                                                                                        4
3 4C O L L P R O F S A N T E C .A U D IO M E T R IS T A                            1              1
3 5C O L L P R O F S A N T E C .A U D IO P R O T E S IS T A                                       2
3 6C O L L P R O F S A N T E R P N E U R O E P S IC O M E T A ' E V O L U T IV A                                                                                                                                          3                             2
3 8C O M M E S S O                                                                3                              1                             1                                                           1              1              1              1
3 9D IR IG E N T E A M M IN IS T R A T IV O                                       1
4 3D IR IG E N T E B IO L O G O                                                   1
4 5D IR IG E N T E F A R M A C IS T A                                             1
4 8D IR IG E N T E M E D IC O                                                    11               3              9              4              3              3              2              2              5              2              1              4
5 0D IR IG E N T E P S IC O L O G O                                               1                              5                                            1                                            5              1                             4
5 1D IR IG E N T E S O C IO L O G O                                               2                                                                                                                        4
5 3IN F E R M IE R E G E N E R IC O                                               8
5 8O P E R A T O R E S O C IO S A N B S                                           1               1                                            1                                                                          2
5 9O P E R A T O R E T E C                                                                                                                     1                                                                          1
6 4O P E R A T O R E T E C C E N T R A L IN IS T A                                 1
6 5O P E R A T O R E T E C C E N T R O E L E T T R O N IC O                        1
8 4O P E R A T O R E T E C S P E C A U T IS T A A M B U L A N Z A                  2
9 2O P E R A T O R E T E C S P E C IA L IZ Z A T O                                                                                                                                                                       2
                                                                               118              15             41               7            16             13             10             15             32             25             10             33




                                                                                                                                                                                                                                                    56
D IS T R E T T O C A T A N Z A R O L ID O
                                                                                                                                                                             TUTELA
                                                                                                                                             S E R V IZ I    TU TELA         DONNA
                                                                                              C . S .M .    F A R M A C IA IA B IL IT A Z IO N
                                                                                                                           R
N.                                 Q U A L IF IC A                         D IS T R E T T O                                                  S O C IA L I A N Z IA N I I N F A N Z IA E
                                                                                          D IS T R E T T OD D I T R E T T OEDD IS T R E T T O
                                                                                                            IS                I
                                                                           CATANZARO                                                      D IS T R E T T OD D I T R E T T O D IA M I G L IA
                                                                                                                                                            IS              F
                                                                                           CATANZARCATANZAROCATANZARO
                                                                                                           O               DI
                                                                              L ID O                                                       C A T A N Z A R C A T A N Z A RDOIS T R E T T O D I
                                                                                                                                                           O
                                                                                               L ID O           L ID O          L ID O
                                                                                                                                               L ID O          L ID O      CATANZARO
                                                                                                                                                                               L ID O

 1 A S S IS T E N T E A M M IN IS T R A T IV O                                       15               1               2                               5                               1
 4 A U S IL IA R IO S P E C                                                          14               2               2                               2               1               1
 5 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O                                       10                               1               1               3                               1
 6 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O E S P                                  2               1
 7 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F                                           1                               1                               1
 8 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F E S P                                     1
 9 C O L L P R O F A S S IS T E N T E S O C IA L E                                    1               4                               1               5               1               4
1 0 C O L L P R O F E S P A S S IS T E N T E S O C IA L E                             1                                                               2
1 1 C O L L P R O F S A N A S S IS T E N T E S A N                                                                                                    4                               1
13C O LL P R O F S A N E D U C A T O R E P R O F                                                      2                               1               6
14C O LL P R O F S A N E S P                                                          1
1 5 C O L L P R O F S A N E S P A S S IS T E N T E S A N                                              1
1 8 C O L L P R O F S A N E S P F IO T E R A P IS T A                                 1
1 9 C O L L P R O F S A N E S P IN F E R M IE R E                                     3               1
2 1 C O L L P R O F S A N E S P O S T E T R IC A                                      1
2 5 C O L L P R O F S A N F IS IO T E R A P IS T A                                    3                                               4                               2               2
2 6 C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E                                          30              12                                                               2               1
2 7 C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E P E D IA T R IC O                         1                                                                                               2
2 8 C O L L P R O F S A N L O G O P E D IS T A                                                                                        1                                               1
3 0 C O L L P R O F S A N O S T E T R IC A                                            1                                                                                               2
3 2 C O L L P R O F S A N T E C S A N D I L A B B IO M E D IC O                       3
3 3 C O L L P R O F S A N T E C S A N D I R A D IO L O G IA M E D IC A                4
3 6 C O L L P R O F S A N T E R P N E U R O E P S IC O M E T A ' E V O L U T IV A                                                                                                     2
38C O M M E S S O                                                                     4               1               1                               2
3 9 D IR IG E N T E A M M IN IS T R A T IV O                                          1
4 3 D IR IG E N T E B IO L O G O                                                      2
4 5 D IR IG E N T E F A R M A C IS T A                                                                                1
4 8 D IR IG E N T E M E D IC O                                                       17               8                               2               1               1               4
5 0 D IR IG E N T E P S IC O L O G O                                                                  5                                               3                               3
5 1 D IR IG E N T E S O C IO L O G O                                                                                                                  3
5 3 IN F E R M IE R E G E N E R IC O                                                  8                                               1
59O P E R A T O R E T E C                                                             2
6 0 O P E R A T O R E T E C A U T IS T A                                              3                               1
6 5 O P E R A T O R E T E C C E N T R O E L E T T R O N IC O                          1
7 9 O P E R A T O R E T E C O P E R A IO Q U A L IF IC A T O                          1
8 4 O P E R A T O R E T E C S P E C A U T IS T A A M B U L A N Z A                    2
9 2 O P E R A T O R E T E C S P E C IA L IZ Z A T O                                                                                                  1
                                                                                    134              38               9             11              38                7             25




                                                                                                                                                                                    57
D IS T R E T T O S O V E R A T O
                                                                                                                                                                                   T U T EL A




                                                        CATEGORIA
                                                                                                DIABET O LO G IA                                                   T U TEL A       DONNA
N.                           QUALIFICA                                               C .S.M .                     F AR M AC IA RIABILIT AZ IO N SER T
                                                                    D ISTR ETT O                E D IET O LO G IA                                                  AN Z IAN I    IN F AN Z IA E
                                                                                 D IST R ETT O D I              D IST R ET TO D E D IST R ET TOD IST R ET T O D I
                                                                                                                                I
                                                                    SO VER ATO                  DISTR ET T O D I                                               D IS T R ET TO D I FAM IG LIA
                                                                                  SO VE RAT O                     SO VER AT O D I SO VER A T O SO VER ATO
                                                                                                   SO VER ATO                                                     SO VER AT O D IST R ETT O D I
                                                                                                                                                                                 SO V ER AT O

 1 A SSISTEN TE AMMIN ISTRATIVO                        C                     21              1                               2              2              1
 2 A USILIARIO SPEC                                    A                     26             14               1               1              2              2               1              1
 3 C OADIUTORE AMMINIS TRATIVO                         B                     16              2                               1              1
 4 C OADIUTORE AMMINIS TRATIVO ESP                     BS                     2              2                               1
 5 C OLL AMMINISTRATIVO PR OF                          D                      5                                                             2
 6 C OLL AMMINISTRATIVO PR OF ESP                      DS                     2                                              1
 7 C OLL PROF ASSISTENTE SOCIALE                       D                      7               4                                             1              2               1              5
 8 C OLL PROF ESP ASSISTENTE SOC IALE                  DS                     1
 9 C OLL PROF SAN ASSISTENTE SAN                       D                                                                                                                                  1
10 C OLL PROF SAN DIETISTA                             D                                                     1
11 C OLL PROF SAN EDU CATORE PROF                      D                      2               2                                             1              1                              1
12 C OLL PROF SAN ESP                                  DS                     1
13 C OLL PROF SAN ESP ASSISTENTE SAN                   DS                     1
14 C OLL PROF SAN ESP FIOTER APISTA                    DS                     1
15 C OLL PROF SAN ESP IN FERMIERE                      DS                     3               2
16 C OLL PROF SAN ESP OSTETRICA                        DS                     1
17 C OLL PROF SAN FISIOTERAP ISTA                      D                      3                                                             3                              2              2
18 C OLL PROF SAN INFERMIERE                           D                     55             30               3                              1              3               2
19 C OLL PROF SAN INFERMIERE PED IATRICO               D                      1                                                                                                           2
20 C OLL PROF SAN LOGOPEDISTA                          D                                                                                                                                  1
21 C OLL PROF SAN OSTETRICA                            D                                                                                                                                  4
22 C OLL PROF SAN TEC DELLA PREV NELL'AMB E LUOG LAV   D                      2
23 C OLL PROF SAN TEC SAN D I LAB BIOMEDICO            D                      1
24 C OLL PROF SAN TERP NEURO E PSICOM ETA' EVOLUTIVA   D                                                                                                                                  2
25 C OMMESSO                                           A                      2               3                              1              1
26 D IR IGENTE AMMINISTRATIVO                          DIR                    1
27 D IR IGENTE FARMACISTA                              DIR                                                                   1
28 D IR IGENTE MEDICO                                  DIR                   13             11               2                              1              4               1              4
29 D IR IGENTE PSICOLOGO                               DIR                    2              5                                              1              3                              6
30 D IR IGENTE SOCIOLOGO                               DIR                    2                                                                            2
31 INFERMIERE GENERIC O                                BS                     3                                                             2
32 INFERMIERE PSICHIATR ICO                            BS                     3               3
33 OPER ATORE PROF SAN INFERMIERE                      C                      2
34 OPER ATORE PROF SAN TEC SAN DI LAB BIOMEDICO        C                                     1
35 OPER ATORE SOCIO SAN BS                             BS                    29             10                                                                                            1
36 OPER ATORE TEC                                      B                      1              4
37 OPER ATORE TEC AUTISTA                              B                                     1
38 OPER ATORE TEC ADDETTO ALL'ASSISTENZA               B                      2                                              1              1
39 OPER ATORE TEC ADDETTO INCE NERITORE                B                                      1
40 OPER ATORE TEC BAR BIERE/PARR.                      B                                      3
41 OPER ATORE TEC C ENTRALINISTA                       B                      1
42 OPER ATORE TEC C ENTRO ELETTRONICO                  B                      1
43 OPER ATORE TEC C UOCO                               B                                      4                              1
44 OPER ATORE TEC LAVAND AIO/A                         B                      1               3
45 OPER ATORE TEC MECCANICO                            B                      1
46 OPER ATORE TEC SAR TO/A                             B                      1               2
47 OPER ATORE TEC SPEC C APO CU OCO                    BS                                                                                   1
48 OPER ATORE TEC SPEC AUTISTA AMBULANZA               BS                     3                                                             1
49 OPER ATORE TEC SPEC CUOCO DIPLOMATO                 BS                                     3
50 P UERICULTRICE                                      BS                    1                                                                                                            1
                                                                           220             111               7             10             21              18               7             31




                                                                                                                                                                               58
PR ESID IO OS PEDALIER O
                                                                                                                              D IR E Z IO N
                                                                                                                                                                               M E D IC IN A
                                                                                                                  D IR E Z IO N E                      LA BO R AT                                              ORTOPE
                                                      A N E S T E SC A R D IO C H IR U R G
                                                                   I          L                                                                                                    DI      M E D IC IN                  OSTETRI                                        R IA B IL IT A Z
N.                          QUALIFICA                                                    D IA B E T O L               E       S A N IT A RF A R M A C IA O R IO
                                                                                                                                           I                                                                     D IA E                                  R A D IO D IA G
                                                          A E         O G IA      IA                                                                                LU N G O D E RG EN ZA A
                                                                                                                                                                               U                     O NC O LO G          C IA E P E D IA T R P S IC H IA
                                                                                                                                                                                                                                              I                           IO N E
                                                                                           O G IA D I D IA L IS I A M M IN IS T A         O S P E D A L IA T O L O G
                                                                                                                                                       P                                                       TRAU M A                                   N O S T IC A
                                                      R IA N IM A ZS O V E R A E N E R A L
                                                                    I         G                                                                                      G E N Z A E P R O N T G E N E R A IA
                                                                                                                                                                                           O                            G IN E C O L A          T R IA                  M O T O R IA
                                                                                         P R E S ID IO             R A T IV A P R E S ID IO E R A          IA                                                  TO LO G I                                  P R E S ID IO
                                                         ONE           TO         E                                                                                            SO CC O R S LE                             O G IA                                        P R E S ID IO
                                                                                                                  P R E S ID IO S P E D A L
                                                                                                                              O                         C L IN IC A                                                A
                                                                                                                                                                                   O
                                                                                                                                 IE R O

 1 ASSISTENTE AMMINISTRATIVO                                                                                             7          9            2          1                                                                                                        2
 2 ASSISTENTE RELIGIOSO                                                                                                             2
 3 ASSISTENTE TEC                                                                                                       2
 4 AUSILIARIO SPEC                                                                   7                       3         24         36             5          6                      10          3                      3          4           3         5             4
 5 COADIUTORE AMMINISTRATIVO                                                                                                       8             2          4                                                                                                        2
 6 COADIUTORE AMMINISTRATIVO ESP                                                                                         1         1             1                                                                                                                   1
 7 COLL AMMINISTRATIVO PROF                                                                                              2         3
 8 COLL AMMINISTRATIVO PROF ESP                                                                                          2         1
 9 COLL PROF ASSISTENTE SOCIALE                                                                                                    5                                                                                                                   1
10 COLL PROF SAN ASSISTENTE SAN                                                                                                    1
11 COLL PROF SAN DIETISTA                                                                        1                                 3
12 COLL PROF SAN ESP                                                                                                               2                                                                                             1
13 COLL PROF SAN ESP DIETISTA                                                                                                      1
14 COLL PROF SAN ESP FIOTERAPISTA                                                                                                  3
15 COLL PROF SAN ESP INFERMIERE                                                                                                    8
16 COLL PROF SAN ESP OSTETRICA                                                                                                     4
17 COLL PROF SAN ESP TEC SAN DI LAB BIOMEDICO                                                                                      2
18 COLL PROF SAN ESP TEC SAN DI RADIOLOGIA MEDICA                                                                                  1
19 COLL PROF SAN FISIOTERAPISTA                                                                                                                                                                                      2                                                           8
20 COLL PROF SAN INFERMIERE                                    9          3        33            1         12                       3                       4          14          20        37            2        17         15            4       14              2          15
21 COLL PROF SAN INFERMIERE PEDIATRICO                                                                                                                                                                                                       9
22 COLL PROF SAN LOGOPEDISTA                                                                                                                                                                                                                                                     1
23 COLL PROF SAN OSTETRICA                                                                                                                                                                                                       9
24 COLL PROF SAN TEC SAN DI LAB BIOMEDICO                                                                                                                  12                                  4
25 COLL PROF SAN TEC SAN DI RADIOLOGIA MEDICA                                                                                                                                                                                                                      15
26 COLL PROF SAN TERP NEURO E PSICOM ETA' EVOLUTIVA                                                                                                                                                                                          2         1
27 COLL TEC PROF                                                                                                         2
28 COMMESSO                                                                                                              9          4            1
29 DIRIGENTE AMMINISTRATIVO                                                                                              6
30 DIRIGENTE BIOLOGO                                                                                                                                        8
31 DIRIGENTE FARMACISTA                                                                                                                          3
32 DIRIGENTE MEDICO                                            9          3        13            2           8                      3                       1            4         10        13            1          7        10            9         5             8           5
33 DIRIGENTE PSICOLOGO                                                                                                                                                                                                                                 2
34 INFERMIERE GENERICO                                         1                     2                                                                                               1                                2                                2             1
35 OPERATORE SOCIO SAN BS                                                            8                       2                      1                                                2         7                      2          6                                   1
36 OPERATORE TEC                                                                                                        7                        2
37 OPERATORE TEC ADDETTO ALL'ASSISTENZA                                                                                 2                                                                      2                                 1
38 OPERATORE TEC BARBIERE/PARR.                                                                                         1
39 OPERATORE TEC CENTRALINISTA                                                                                         11
40 OPERATORE TEC DI CARDIOLOGIA                                           1
41 OPERATORE TEC ELETTRICISTA                                                                                            1
42 OPERATORE TEC FALEGNAME                                                                                               3
43 OPERATORE TEC GIARDINIERE                                                                                             1
44 OPERATORE TEC GUARDAROBA                                                                                              2
45 OPERATORE TEC LAVANDAIO/A                                                                                             1
46 OPERATORE TEC MACELLAIO                                                                                               1
47 OPERATORE TEC MAGAZZINIERE                                                                                            1
48 OPERATORE TEC MURATORE                                                                                                2
49 OPERATORE TEC PITTORE                                                                                                 1
50 OPERATORE TEC RAMMENDATRICE                                                                                           1
51 OPERATORE TEC SARTO/A                                                                                                 3
52 OPERATORE TEC SPEC AUTISTA AMBULANZA                                                                                             3
53 OPERATORE TEC SPEC CONDUTTORE CALDAIE VAPORE                                                                        10
54 OPERATORE TEC SPEC CUOCO DIPLOMATO                                                                                  11
55 OPERATORE TEC SPEC ELETTRICISTA IMPIANTISTA                                                                          3
56 OPERATORE TEC SPEC IDRAULICO IMPIANTISTA                                                                             3
57 OPERATORE TEC STIRATRICE                                                                                             2
58 PUERICULTRICE                                                                                                                                                                                                                             8
59 OPERATORE TEC SPECIALIZZATO                                                                                         2
                                                             19           7        63            4         25        124         104           16          36          18          43        66            3        33         46          35        30            36           29




                                                                                                                                                                                                                                                                59
DIPAR T IM E N T O D I PR EVE N ZIO N E
                                                                                               EPIDEMIOLOGI
N.                                   Q UA LIF IC A                       DIREZIONE                            IGIENE                             MEDICINA                                       SERVIZIO    SERVIZIO    SERVIZIO
                                                                                    EDUCAZIONE     AE                     IGIENE     MEDICINA               MEDICINA   MEDICINA                                                     TUTELA
                                                                        DIPARTIMENT                         ALIMENTI E                          PREVENTIVA                        PSISAL       VETERINARIO VETERINARIO VETERINARIO
                                                                                     SANITARIA STATISTICA                PUBBLICA   SCOLASTICA             DELLO SPORT LEGALE                                                      AMBIENTE
                                                                        O DIREZIONE                         NUTRIZIONE                         VACCINAZIONI                                      AREA A      AREA B      AREA C
                                                                                                SANIT ARIA
 1 A S S IS T E NT E A MM IN IS T RA TIV O                                       2          1           1           1           4           1          1           1          2         2              3           2          2           2
 3 A S S IS T E NT E TE C                                                                                                                                                              11
 4 A U SILIAR IO S P E C                                                         4          1                       1           2                                  1          8         3              6           1          1         13
 5 CO AD IU TO RE A MMIN IS TR A T IVO                                           3                                  2           4                                  1          2         4              2           3          3          2
 6 CO AD IU TO RE A MMIN IS TR A T IVO E S P                                                                                                                                  1                        1
 7 CO LL AM M INIS TR A T IV O PR O F                                                                                                                              1          2            1           1           1          1           1
 8 CO LL AM M INIS TR A T IV O PR O F ES P                                                                                                                                                 1
 9 CO LL PR OF A S S IS TE NT E S O CIALE                                                                                       3
10 CO LL PR OF E S P AS S IS TE NT E SO C IA LE                                                                                                        1
11 CO LL PR OF S A N A S S IST E NT E S AN                                                  2                                   4                                  1
14 CO LL PR OF S A N E S P                                                                                                                                                                                                                1
16 CO LL PR OF S A N E S P DIET IS T A                                                                                                      1
22 CO LL PR OF S A N E S P TE C DE LLA P RE V NE LL'AM B E LUO G LA V                                               1           3                                                       3              1           1          1           3
26 CO LL PR OF S A N IN FE R MIE RE                                              1                      1                       2           1          2           2          4         2
27 CO LL PR OF S A N IN FE R MIE RE P ED IA T RICO                                                                              5                                                       1
31 CO LL PR OF S A N TE C DE LLA P RE V NE LL'AM B E LUO G LA V                                                   16           11                                                      13              8          12          8         19
32 CO LL PR OF S A N TE C SA N DI LA B BIOM E DICO                                                                                                                            4
38 CO MM E S S O                                                                 4          1                       1           1                                  1          2            2           1           1          1           1
39 DIR IG E N TE A MMINIS T R AT IV O                                            1                                                                                                         1
40 DIR IG E N TE A NA LIS TA                                                                                                                                                                                                              1
43 DIR IG E N TE B IOLOG O                                                                                                                                                    1            1                                              1
44 DIR IG E N TE C HIM IC O                                                                                         2                                                         1            2
46 DIR IG E N TE F IS IC O                                                                                                                                                                 1                                              1
48 DIR IG E N TE M E D ICO                                                       1          2           2           5          11           3          7           4         11            5                                              4
49 DIR IG E N TE M E D ICO - EX C OND OT TO                                      6                                              6
50 DIR IG E N TE P S ICO LOG O                                                                                                              1
51 DIR IG E N TE S OC IO LO G O                                                                         1                                                                                  1
52 DIR IG E N TE V E T E R INA RIO                                                                                                                                                                    11          15          7
53 INFE R MIE RE G EN E R ICO                                                                                                   2                                                          1
55 INGE GN E R E                                                                                                                                                                           1
59 OP E R AT OR E TE C                                                                                                                                                        1            2           1                                  3
60 OP E R AT OR E TE C A U TIST A                                                                                                                                             3            1           1
61 OP E R AT OR E TE C A D DET T O A LL'A S S IS TE NZA                                                                                                                       1            1
68 OP E R AT OR E TE C DIS IN FE S T A TO RE                                                                                                                                                                                              8
91 P U ER ICULT RIC E                                                                                                                                  5                                   1
92 OP E R AT OR E TE C S P EC IA LIZZA TO                                                                                                                                                  1
                                                                                22          7           5          29          58           7         16          12         43        62              36         36         24          60




                                                                                                                                                                                                                             60
Passiamo ora all’analisi del fabbisogno di personale da assumere, nei limiti della dotazione organica
ed in funzione dei risultati che ci si prefigge di ottenere.




                                                                                                                   SERVIZIO

                                                                                                                   31/12/2008
                                                                                                                       AL
                                                                                                                       IN
                   PERSONALE DEL RUOLO SANITARIO


DIRIGENTE MEDICO                                                                                                            284
DIRIGENTE ODONTOIATRA
ALTRO PERSONALE LAUREATO                                                                                                       86
PERSONALE CON FUNZIONI DIDATTICO-ORGANIZZATIVE                                                                                 50
PERSONALE INFERMIERISTICO                                                                                                   530
PERSONALE TECNICO SANITARIO                                                                                                    43
PERSONALE DI VIGILANZA ED ISPEZIONE                                                                                            56
PERSONALE CON FUNZIONI DI RIABILITAZIONE                                                                                       43
TOTALE                                                                                                                   1092

PERSONALE DEL RUOLO PROFESSIONALE                                                                                                    6
PERSONALE DEL RUOLO TECNICO                                                                                                 514
PERSONALE DEL RUOLO AMMINISTRATIVO                                                                                          418
PERSONALE CON QUALIFICHE ATIPICHE                                                                                                    0
TOTALE AL 31/12/2008                                                                                                     2030

                                             PERSONALE DEL RUOLO SANITARIO

                                                           MEDICI
                                                                                                N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                          INGRESSO ANNO
                                                                                                                    NELL'ANNO 2008




                                                                                                                                         NELL'ANNO 2009


                                                                                                                                                           ASSUNZIONI E
                                                                                                                                                            MOBILITA' IN
                                                                        CATEGORIA




                                                                                    DOTAZIONE
                                                                                    ORGANICA




                                                                                                    SERVIZIO



                                                                                                                       CESSATI




                                                                                                                                            CESSATI




                                                                                                                                                               2009

                            QUALIFICHE



DIRIGENTE MEDICO                                                       DIR          290         272                   10                     7                 13

DIRIGENTE MEDICO - EX CONDOTTO                                         DIR           12            12                   1

                                   TOTALE                                           302         284                   11                     7                 12

                PERSONALE CON FUNZIONI DIDATTICO-ORGANIZZATIVE (EX OPERATORE PROFESSIONALE DIRIGENTE)
                                                                                                N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                          INGRESSO ANNO
                                                                                                                    NELL'ANNO 2008




                                                                                                                                         NELL'ANNO 2009


                                                                                                                                                           ASSUNZIONI E
                                                                                                                                                            MOBILITA' IN
                                                                        CATEGORIA




                                                                                    DOTAZIONE
                                                                                    ORGANICA




                                                                                                    SERVIZIO



                                                                                                                       CESSATI




                                                                                                                                            CESSATI




                                                                                                                                                               2009




                            QUALIFICHE



COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO INFERMIERE               Ds            21           21                                         1


                                                                                                                                                          61
COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO OSTETRICA                      Ds               7                7

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO ASSISTENTE SANITARIO           Ds               3                3

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO DIETISTA                       Ds               1                1

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO TECNICO SANITARIO RX           Ds               1                1
COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO TECNICO DI LABORATORIO
BIOMEDICO
                                                                             Ds               2                2

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO TECNICO PREVENZIONE            Ds               13               0

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO FISIOTERAPISTA                 Ds               6                6                                               1

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO ORTOTTISTA                     Ds               1                1
COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO EDUCATORE
PROFESSIONALE
                                                                             Ds               1                0

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO                                Ds               10               8                       9

                                   TOTALE                                                     66               50                      9                       2                       0




                                                                                                                                                                                               INGRESSO ANNO
                                                                                                                                           CESSATI NELL'ANNO




                                                                                                                                                                   CESSATI NELL'ANNO




                                                                                                                                                                                                ASSUNZIONI E
                                                                                                                    N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                                           2009 MOBILITA' IN
                                                                                  CATEGORIA




                                                                                                   DOTAZIONE
                                                                                                   ORGANICA




                                                                                                                        SERVIZIO




                                                                                                                                                  2008




                                                                                                                                                                          2009
                             QUALIFICHE



DIRIGENTE FARMACISTA                                                              DIR                9                   7                                                                       2

DIRIGENTE VETERINARIO                                                             DIR               33                28                                                                         2

DIRIGENTE BIOLOGO                                                                 DIR               15                12                        4                                                1

DIRIGENTE CHIMICO                                                                 DIR                5                                          3

DIRIGENTE FISICO                                                                  DIR                3                   1

DIRIGENTE PSICOLOGO                                                               DIR               48                38                                                1                        3

                                     TOTALE                                                        113                86                        7                       1                        7



                                                 PERSONALE INFERMIERISTICO


                                         (COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO)                                                                                                               INGRESSO ANNO
                                                                                                                                           CESSATI NELL'ANNO




                                                                                                                                                                   CESSATI NELL'ANNO




                                                                                                                                                                                                ASSUNZIONI E
                                                                                                                    N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                                           2009 MOBILITA' IN
                                                                                  CATEGORIA




                                                                                                   DOTAZIONE
                                                                                                   ORGANICA




                                                                                                                        SERVIZIO




                                                                                                                                                  2008




                                                                                                                                                                          2009




                             QUALIFICHE



COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO INFERMIERE                                  D                481              430                      20                      14                        10

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ASSISTENTE SANITARIO                        D                 16                   3

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO OSTETRICA                                   D                 22                21                        1                                                1

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO INFERMIERE PEDIATRICO                       D                 27                19                                                                         1

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO DIETISTA                                    D                  5                   4                                                                       1

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO PODOLOGO                                    D                                      0


                                                                                                                                                                       62
TOTALE                                                                 551              477                      21                           14                        13

                                             (OPERATORE PROFESSIONALE SANITARIO)




                                                                                                                                                                                                              INGRESSO ANNO
                                                                                                                                                     CESSATI NELL'ANNO




                                                                                                                                                                                  CESSATI NELL'ANNO




                                                                                                                                                                                                               ASSUNZIONI E
                                                                                                                              N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                                                          2009 MOBILITA' IN
                                                                                         CATEGORIA




                                                                                                             DOTAZIONE
                                                                                                             ORGANICA




                                                                                                                                  SERVIZIO




                                                                                                                                                            2008




                                                                                                                                                                                         2009
                              QUALIFICHE




INFERMIERE                                                                               C                       2                 2                      1


                                      TOTALE                                                                     2                 2                      1                            0                        0




                                        (EX OPERATORE PROFESSIONALE DI 2^ CATEGORIA)




                                                                                                                                                                                                              INGRESSO ANNO
                                                                                                                                                     CESSATI NELL'ANNO




                                                                                                                                                                                  CESSATI NELL'ANNO




                                                                                                                                                                                                               ASSUNZIONI E
                                                                                                                              N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                                                          2009 MOBILITA' IN
                                                                                         CATEGORIA




                                                                                                             DOTAZIONE
                                                                                                             ORGANICA




                                                                                                                                  SERVIZIO




                                                                                                                                                            2008




                                                                                                                                                                                         2009
                              QUALIFICHE



INFERMIERE GENERICO                                                                      Bs                      34             34                        1                            2

INFERMIERE PSICHIATRICO                                                                  Bs                      6                 6                                                   3

PUERICULTRICE                                                                            Bs                      11             11
                                      TOTALE                                                                     51             51                        1                            5                      0
                                               PERSONALE TECNICO SANITARIO
                                          (COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO)                                        N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                                                      INGRESSO ANNO
                                                                                                                                                 NELL'ANNO 2008




                                                                                                                                                                         NELL'ANNO 2009


                                                                                                                                                                                                        ASSUNZIONI E
                                                                                                                                                                                                         MOBILITA' IN
                                                                             CATEGORIA



                                                                                                     DOTAZIONE
                                                                                                     ORGANICA




                                                                                                                             SERVIZIO



                                                                                                                                                    CESSATI




                                                                                                                                                                            CESSATI




                                                                                                                                                                                                            2009
                              QUALIFICHE



COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO DI NEUROFISIOPATOLOGIA         D                                               0

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO DI LABORATORIO BIOMEDICO       D                        28                   19                        2
COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO SANITARIO DI RADIOLOGIA
MEDICA
                                                                             D                        23                   23
COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO DI ANGIOCHIRURGIA
PROFESSIONISTA
                                                                             D                                               0

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO IGIENISTA DENTALE                      D                                               0

                                    TOTALE                                                            51                   42                        2                       0                              0
                                             (OPERATORE PROFESSIONALE SANITARIO)
                                                                                                                         N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                                                      INGRESSO ANNO
                                                                                                                                                 NELL'ANNO 2008




                                                                                                                                                                         NELL'ANNO 2009


                                                                                                                                                                                                        ASSUNZIONI E
                                                                                                                                                                                                         MOBILITA' IN
                                                                             CATEGORIA



                                                                                                     DOTAZIONE
                                                                                                     ORGANICA




                                                                                                                             SERVIZIO



                                                                                                                                                    CESSATI




                                                                                                                                                                            CESSATI




                                                                                                                                                                                                            2009




                              QUALIFICHE



OPERATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO DI LABORATORIO BIOMEDICO           C                          1                     1

                                    TOTALE                                                             1                      1                      0                       0                              0

             PERSONALE DI VIGILANZA E ISPEZIONE - TECNICO DELLA PREVENZIONE DELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO


                                                                                                                                                                                      63
N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                                         INGRESSO ANNO
                                                                                                                                                NELL'ANNO 2008




                                                                                                                                                                     NELL'ANNO 2009


                                                                                                                                                                                           ASSUNZIONI E
                                                                                                                                                                                            MOBILITA' IN
                                                                                     CATEGORIA



                                                                                                   DOTAZIONE
                                                                                                   ORGANICA




                                                                                                                             SERVIZIO



                                                                                                                                                   CESSATI




                                                                                                                                                                        CESSATI




                                                                                                                                                                                               2009
                             QUALIFICHE


COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO DELLA PREVENZIONE
DELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
                                                                                     D               93                    56                     11                                           4


                                  TOTALE                                                             93                    56                     11                     0                     4
                                        PERSONALE CON FUNZIONI DI RIABILITAZIONE
                                        (COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO)




                                                                                                                         N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                                         INGRESSO ANNO
                                                                                                                                                NELL'ANNO 2008




                                                                                                                                                                     NELL'ANNO 2009


                                                                                                                                                                                           ASSUNZIONI E
                                                                                                                                                                                            MOBILITA' IN
                                                                                     CATEGORIA



                                                                                                   DOTAZIONE
                                                                                                   ORGANICA




                                                                                                                             SERVIZIO



                                                                                                                                                   CESSATI




                                                                                                                                                                        CESSATI




                                                                                                                                                                                               2009
                             QUALIFICHE



COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO FISIOTERAPISTA                                 D               47                    29                                                                  4

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO LOGOPEDISTA                                    D               11                       3                     1                                          2
COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ORTOTTISTA ASSISTENTE DI
OFTALMOLOGIA
                                                                                     D                3                       0                                                                3

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO AUDIOPROTESISTA                        D                2

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO AUDIOMETRISTA                          D                2                       1
COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TERAPISTA DELLA NEURO E
PSICOMOTRICITA' ETA' EVOLUTIVA
                                                                                     D               12                                                                                        2

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO ORTOPEDICO                             D

COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO EDUCATORE PROFESSIONALE                        D               21                    10

                                  TOTALE                                                             98                    43                       1                    0                   11

                                            PERSONALE RUOLO PROFESSIONALE
                                                                                                               N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                                       INGRESSO ANNO
                                                                                                                                            NELL'ANNO 2008




                                                                                                                                                                 NELL'ANNO 2009


                                                                                                                                                                                        ASSUNZIONI E
                                                                                                                                                                                         MOBILITA' IN
                                                                         CATEGORIA




                                                                                                 DOTAZIONE
                                                                                                 ORGANICA




                                                                                                                   SERVIZIO




                                                                                                                                               CESSATI




                                                                                                                                                                    CESSATI




                                                                                                                                                                                            2009
                           QUALIFICHE



DIRIGENTE AVVOCATO                                                    DIR                          3                3

DIRIGENTE INGEGNERE                                                   DIR                          4                                            1                                           1

DIRIGENTE ARCHITETTO                                                  DIR                          3                1

DIRIGENTE GEOLOGO                                                     DIR                          1                0

ASSISTENTE RELIGIOSO                                                     D                         2                2

DIRIGENTE TECNICO                                                     DIR                          0                0                           1

                                  TOTALE                                                          13                6                           2                    0                      1

                                               PERSONALE RUOLO TECNICO
                                                                                                               N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                                       INGRESSO ANNO
                                                                                                                                            NELL'ANNO 2008




                                                                                                                                                                 NELL'ANNO 2009


                                                                                                                                                                                        ASSUNZIONI E
                                                                                                                                                                                         MOBILITA' IN
                                                                         CATEGORIA




                                                                                                 DOTAZIONE
                                                                                                 ORGANICA




                                                                                                                   SERVIZIO




                                                                                                                                               CESSATI




                                                                                                                                                                    CESSATI




                                                                                                                                                                                            2009




                           QUALIFICHE




                                                                                                                                                                                  64
DIRIGENTE ANALISTA                                                                       DIR           2        1

DIRIGENTE SOCIOLOGO                                                                      DIR          16     12                   1                                      1

COLLABORATORE PROFESSIONALE ASSISTENTE SOCIALE ESPERTO                                   Ds            7        7                                  1

COLLABORATORE PROFESSIONALE ASSISTENTE SOCIALE                                           D            69     51

COLLABORATORE TECNICO PROFESSIONALE                                                      D             5        1                                  1

ASSISTENTE TECNICO                                                                       C            23     12                                                          4

PROGRAMMATORE                                                                            C             1        1

OPERATORE TECNICO SPECIALIZZATO                                                          Bs           47     47

O.T.S. - AUTISTA AMBULANZA - AUTISTA SOCCORRITORE                                        Bs           78     56                   2                1                   21

O.S.A.                                                                                   BS           74     58                                                          4

OPERATORE TECNICO                                                                        B          132    111                    5                5

O.T.A.                                                                                   B            14     14                   1                1
AUSILIARIO SPECIALIZZATO (L'ASSUNZIONE DI N. 14 UNITA' SI RIFERISCE A N. 8
AUSILIARI SPECIALIZZATI-DISINFETTORI E N. 6 AUSILIARI SPECIALIZZATI-                     A          260    143                    8                5                   14
ACCALAPPIACANI)

                                         TOTALE                                                     728    514                  17               14                    44


                                                  PERSONALE RUOLO AMMINISTRATIVO




                                                                                                           N. DIPENDENTI IN




                                                                                                                                                                 INGRESSO ANNO
                                                                                                                              NELL'ANNO 2008




                                                                                                                                               NELL'ANNO 2009


                                                                                                                                                                  ASSUNZIONI E
                                                                                                                                                                   MOBILITA' IN
                                                                             CATEGORIA




                                                                                               DOTAZIONE
                                                                                               ORGANICA




                                                                                                               SERVIZIO




                                                                                                                                 CESSATI




                                                                                                                                                  CESSATI




                                                                                                                                                                      2009
                             QUALIFICHE



DIRIGENTIE AMMINISTRATIVO                                                    DIR                29           20                   2                2                  3

COLLABORATORE AMMINISTRATIVO PROFESSIONALE ESPERTO                           Ds                 24           17                   1                1

COLLABORATORE AMMINISTRATIVO PROFESSIONALE                                   D                  57           44                   1                                   4

ASSISTENTE AMMINISTRATIVO                                                    C                 205         166                    9                3                  6

COADIUTORE AMMINISTRATIVO ESPERTO                                            Bs                 39           39                   8

COADIUTORE AMMINISTRATIVO                                                     B                127         100                                     4                  4

COMMESSO                                                                     A                  71           32                   3                3

                                      TOTALE                                                   552         418                  24               13                  17




                                 TOTALE GENERALE                                               2621        2030               107                56                  111


                             SPECIFICA ASSUNZIONE N. 13 DIRIGENTI MEDICI:
N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN CHIRURGIA GENERALE

N. 2 DIRIGENTI MEDICI - SPECIALISTI NELLA DISCIPLINA DI IGIENE E SANITA' PUBBLICA



                                                                                                                                                                65
N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA

N. 2 DIRIGENTI MEDICI - SPECIALISTI NELLA DISCIPLINA IN ANESTESIA E RIANIMAZIONE

N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN MEDICINA GENERALE

N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN RADIODIAGNIOSTICA

N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN MEDICINA DEL LAVORO

N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN NEFROLOGIA E DIALISI

N. 2 DIRIGENTI MEDICI - SPECIALISTI NELLA DISCIPLINA IN MEDICINA E CHIRURGIA D'ACCETTAZIONE E D'URGENZA

N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN PSICHIATRIA




                                                                                                          66
CONTROLLO DI CONGRUITA’ DELLE PRESTAZIONI
Punto fondamentale della teoria dell'ottimalità è la correttezza del dato e la verifica di congluità
delle prestazioni erogative. Di seguito si consigliano i meccanismi da attivare.

AREA DISTRETTUALE
Per quanto attiene i controlli di congruità di appropriatezza clinica ed organizzativa vengono
svolti presso i PP.SS.TT. e le U.O. afferenti al Distretto dai responsabili degli stessi.
I centri accreditati invece trasmettono a questo distretto le impegnative, le copie dei referti, i
tabulati delle prestazioni erogate distinti per branca e per mese.
Su quanto inviato, sempre presso il distretto ed ad opera dell’Area Assistenza Specialistica
Ambulatoriale, vengono eseguiti i dovuti controlli sanitari ed amministrativo-contabili oltre alla
redazione delle proposte degli atti deliberativi di liquidazione.
Il controllo, di merito, contabile e formale delle prestazioni erogate avviene a cura del dirigente
medico di settore e del personale amministrativo allo stesso assegnato e sono dallo stesso dirigente
certificate essendo propedeutiche alla formulazione di ogni atto deliberativo liquidatorio

AREA OSPEDALIERA
La nuova impostazione dei controlli nei ricoveri eseguiti sulle strutture convenzionate si avvale
dell’utilizzo di un software, elaborato in azienda, che permette la scrematura di congruità,
accuratezza ed altro per singolo ricovero, in tal modo l’ispezione e verifica della cartella clinica si
effettua solo su quei ricoveri che non superano indenni questo passaggio di verifica.
Sull’applicazione della normativa sui LEA e sull’appropriatezza delle prestazioni questa U.O. ha
avviato la implementazioni di procedure informatizzate che consentono una dettagliata analisi dei
ricoveri e della loro appropriatezza nelle sue diverse accezioni. Inoltre è stato implementata una
procedura informatizzata che consente controlli e valutazioni ulteriori rispetto a quelli di mera
regolarità delle SDO. Si tratta di controlli che entrano nel merito del ricovero per valutarne
l’appropriatezza e il grado di rispondenza ad un effettivo bisogno e che, partendo dalla verifica
informatizzata dei tabulati presentati dagli erogatori, applica una procedura interna ed aggiuntiva al
fine di rilevare, quantificare e valutare:
    1.       I ricoveri ripetuti;
    2.       I ricoveri brevi (1/2 giorni);
    3.       Le dimissioni precoci;
    4.       La coerenza della diagnosi della prescrizione con quella di accettazione e quella di
             dimissione;
    5.       La congruità tra la diagnosi e gli interventi effettuati;
    6.       I ricoveri a rischio di inappropriatezza elencati nell’allegato 2C del DPCM 29.11.02;
    7.       Casistica dei DRG degli interventi e delle diagnosi più frequenti.

COMPLESSO OSPEDALIERO DI CHIARAVALLE-SOVERATO
Le modalità di controllo di congruità sull’attività sanitaria viene espletato:
Per le prestazioni ambulatoriali: il controllo viene fatto a campione sulla congruità tra prestazione
richiesta , tariffa e prestazione erogata.
Per l’attività di ricovero, viceversa, vengono utilizzate le SDO prodotte dalle Unità Operative;
delle SDO si valuta la completezza dei dati in esse contenute, l’accuratezza nella compilazione
attraverso il monitoraggio di DRG sentinella, l’appropriatezza organizzativa applicando il metodo
PRUO sia sull’attività di ricovero ordinario che su quello di Day Hospital su campioni di cartelle
cliniche.



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TEORIA DELL'OTTIMALITA'

Produzione del COSTO in Sanità
La gestione di un’azienda, finalizzata alla produzione di beni o servizi, comporta il sostenimento di
costi. La produzione è il processo in base al quale alcuni fattori produttivi vengono combinati e
trasformati per ottenere un prodotto finale diverso dai fattori produttivi utilizzati. Il costo è il valore
dei fattori produttivi impiegati nel processo di trasformazione.
Il concetto di produzione non comporta necessariamente una trasformazione in senso fisico di
materiali (es: la lamiera che viene trasformata nella portiera di un’automobile) ma soltanto in senso
economico (es. la pasta venduta al dettaglio nel negozio sotto casa anziché venduta all’ingrosso
presso lo stabilimento di produzione, eventualmente localizzato a centinaia di chilometri dalla
nostra abitazione). Esso inoltre può essere riferito indifferentemente alla produzione di beni (ad
esempio automobili) o a quella di servizi (ad esempio: la produzione di uno spettacolo teatrale o
l’erogazione di una prestazione sanitaria).
Generalmente, il valore dei beni o dei servizi che risultano da un processo produttivo è superiore
alla somma dei valori dei fattori produttivi impiegati (e quindi consumati) per la sua realizzazione.
Ciò comporta che un’organizzazione produttiva restituisce all’ambiente in cui è inserita beni o
servizi di valore superiore a quelli assorbiti. In tal senso si dice che essa “crea ricchezza”.
Il valore della produzione realizzata e collocata nell’ambiente è espresso dai ricavi: questi ultimi
possono essere aritmeticamente definiti quale prodotto del prezzo unitario per le quantità prodotte:
px. Dove p è il prezzo e x è la quantità prodotta.
 Per completezza è opportuno precisare che il prezzo non è un valore certo e immutabile. Esso varia
in dipendenza di numerosi fattori di carattere oggettivo e soggettivo, quali ad esempio:
      - l’utilità che il destinatario del bene o del servizio attribuisce allo stesso, in un determinato
         luogo fisico, in un certo istante;
      - la scarsità o l’abbondanza di quel bene e la conseguente facilità o difficoltà di procurarselo;
         la condizione socio economica del soggetto interessato;
      - la sua scala di valori e quant’altro. Per i prodotti (siano essi beni o servizi) che vengono
         collocati sul mercato, il valore ad essi attribuito viene espresso dal prezzo di mercato.
Le tariffe dei servizi erogati dal Servizio Sanitario Nazionale non si generano sul mercato attraverso
il libero incontro della domanda e dell’offerta, ma vengono stabiliti dalle autorità pubbliche. Per
questa ragione è corretto parlare, in questo caso, di “prezzi politici”.
Classificazione dei costi
I valori di costo possono essere analizzati avendo come oggetto di riferimento le seguenti quattro
dimensioni:
      - l’esercizio oppure il periodo infrannuale di riferimento
      - il prodotto o la prestazione oggetto del processo di trasformazione economica dell’azienda
      - le singole unità organizzative dell’azienda medesima
      - le singole fasi dei processi (core e di supporto) identificabili all’interno della catena del
         valore aziendale.
Partendo da questo presupposto è possibile individuare diverse tipologie di costo a seconda
      - del grado di attribuibilità dei medesimi alle singole unità organizzative (costi specifici e
         costi comuni)
      - dalla possibilità di imputare direttamente i costi ai prodotti/prestazioni generati dal processo
         di trasformazione economica (costi diretti/costi indiretti)
      - dalla possibilità (in un’ottica di responsibility account) di controllo sui medesimi da parte
         del responsabile di un’unità organizzativa dell’azienda;


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-   dalla variabilità dei medesimi in relazione ai volumi di produzione (costi fissi/costi
        variabili).
E’ importante sottolineare come quest’ultima classificazione assume significato solo se inquadrata
in un orizzonte temporale circoscritto nel quale si assumono come definite, sia la tipologia dei
processi di produzione posti in essere dall’azienda, sia la capacità produttiva (generatrice di costi
fissi).

Costi specifici e costi comuni
Si definiscono specifici i costi immediatamente imputabili ad una data unità organizzativa
aziendale, es: centro di costo, centro di responsabilità. Negli altri casi si parla di costi comuni. E’ da
notare che la caratteristica di specifico o comune non è strettamente legata alla natura del costo ma
alla possibilità concreta o alla convenienza pratica di imputazione a uno degli oggetti descritti. Nei
sistemi di contabilità direzionale , si rinuncia talvolta a trattare come specifici alcuni costi pur
tecnicamente attribuibili con precisione. Ciò avviene nei casi in cui la rilevazione specifica sarebbe
eccessivamente onerosa rispetto ai benefici che produrrebbe. Si pensi al costo dell’energia elettrica.
Questo è tecnicamente imputabile con precisione a ciascun reparto di degenza e perfino a ciascun
ambulatorio. Sarebbe sufficiente installare un contatore in ogni locale. E’ tuttavia evidente che
questa soluzione sarebbe generatrice di costi eccessivi rispetto ai benefici economici che una tale
precisione potrebbe favorire.

Costi diretti e costi indiretti
Si definiscono costi diretti quelli direttamente imputabili all’oggetto dell’output del processo di
produzione economica aziendale, es: ai singoli prodotti/prestazioni, o ad una determinata fase di un
processo di produzione. Tutti gli altri costi che emergono dall’attività produttiva, ma non
direttamente attribuibili ad uno degli oggetti indicati, si definiscono costi indiretti.

Costi controllabili e costi non controllabili
Questa definizione si riferisce alla possibilità che il responsabile di un’area aziendale sottoposta a
budget (tecnicamente centro di responsabilità) possa realmente governare un costo imputato al suo
centro. La discriminante non è di poco conto dal momento che, sulla base di questa, avrà senso o
meno la responsabilizzazione del dirigente sul budget del proprio centro, con tutto quanto ne
consegue, o dovrebbe conseguirne, in merito all’applicazione dei sistemi di rewarding.

Costi fissi e costi variabili
E’ forse la classificazione più rilevante ai fini dell’analisi economica orientata alle decisioni.
Si definiscono costi fissi quelli che non variano al variare della quantità di produzione.
Si pensi ad esempio ai costi per l’ammortamento dell’immobile che ospita un’azienda ospedaliera o
allo stipendio di una caposala. Il loro ammontare prescinde dal numero di prestazioni effettuate
mentre è strettamente correlato alla capacità produttiva dispiegata.

Per calcolare i Costi relativi ad una qualsiasi prestazione si deve introdurre nel calcolo l’efficienza
che permette di stabilire le minime risorse per ottenere la prestazione ottimale.

EFFICIENZA
L’efficienza misura il rapporto tra le risorse impiegate ed ottenimento dei risultati secondo gli
indicatori della qualità: appropriatezza, accessibilità, gradimento. Prima di procedere all’analisi
delle relazioni matematiche che legano l’efficienza ai parametri relativi alla produzione occorre
fissare l’attenzione su alcuni concetti correlati all’efficienza.


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Efficienza Allocativa indica l’impossibilità di miglioramenti economici all’interno del sistema pur
riducendo o ridistribuendo le risorse impiegate.
Efficienza del Processo misura in ambito sanitario il miglioramento continuo della qualità delle
azioni per l’ottenimento di un prodotto.
Efficienza Tecnica indica il raggiungimento del miglior risultato possibile con il minor consumo di
risorse.
Efficienza Paretiana indica il bilanciamento tra efficienza tecnica ed efficienza allocativa, ovvero
il miglioramento di una va a discapito dell’altra.

La misura dell’efficienza può essere assimilata alla misura della produttività intesa come
produttività del lavoro e valutazione della qualità. In quest’ottica parleremo di misura
dell’efficienza di produzione effettiva, misura dell’efficienza di presenza nella produzione ed infine
misura dell’efficienza di costo nella produzione.

Efficienza di produzione effettiva
La misura viene intesa come rapporto tra produzione e risorse umane impiegate:
        Eff(P1)=OrePre(P1)/Num(P1)
Dove OrePre(P1) indicano le ore di presenza effettive utilizzate per realizzare il numero di prodotti
Num(P1). La misura dell’efficienza di produzione è essenzialmente finalizzata a conoscere gli
indici di produzione di U.O./servizio e delle successive aggregazioni fino agli indici di azienda. Si
pone il problema della sommabilità di efficienza su prodotti non omogenei. In questo caso si
possono introdurre opportuni ‘pesi’ che permettano di effettuare la somma rendendo omogenei i
valori di efficienza. Se indichiamo con zi il peso per la correzione omogenea del prodotto Pi si ha
che la misura dell’efficienza totale per la produzione di un azienda, U.O./servizio o
macroarticolazione sarà data da:
        EffTot=∑i OrePre(Pi)/ (∑i zi* Num(Pi))
La difficoltà nel calcolo sta nell’individuare i corretti fattori di trasformazione.

Efficienza di presenza nella produzione
Viene definita come il rapporto fra ore di presenza effettive ed ore di presenza contrattuali sulla
produzione per il dipendente D1.
       EffPres(D1)=OrePres(D1)/OreContr(D1)
Ovviamente quest’indicatore va calcolato su ogni singolo dipendente impiegato sulla produzione.
La somma complessiva della efficienza di presenza nella produzione per una U.O./servizio su n
dipendenti è data:
       EffPrestotale=∑i EffPres(Di)=∑i (OrePres(Di)/OreContr(Di))
Questa misura nel caso di U.O./servizi di erogazione di prestazioni sanitarie serve a capire se il
personale viene utilizzato in modo ottimale.

Efficienza di costo nella produzione
Viene misurata come rapporto fra produzione realizzata e costi sostenuti per realizzare la
produzione.
        EffCosto(P1)=Prod(P1)/Costo(P1)
Il Prod(P1) misura il numero di prodotti P1 effettuati, mentre Costo(P1) è la somma complessiva
dei costi sostenuti per produrre Prod(P1).
Anche in questo caso per misurare l’efficienza di costo di produzione complessiva per U.O./servizio
o per l’azienda si dovranno omogeneizzare i prodotti moltiplicandoli per un opportuno peso wi in
tal modo si ha:
        EffCostoTotale=(∑i wi* Prod(Pi))/ ∑i Costo(Pi)
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La difficoltà è sempre quella di trovare gli opportuni pesi per l’omogeneizzazione dei prodotti Pi.

APPROPRIATEZZA
Introduciamo un altro concetto l’appropriatezza. La si potrebbe definire come fare “la cosa giusta
al soggetto giusto, al momento giusto, da parte dell’operatore giusto, nella struttura giusta”.
Tradotto in altri termini significa adattare un rimedio ad un male.
In sanità l’appropriatezza rappresenta le scelte di carattere politico aziendale atte ad individuare una
“filosofia” di obiettivi comuni volti alla tutela della salute ed alle azioni organizzative per
l’erogazione delle prestazioni.
Un approccio appropriato rappresenta la sintesi dei concetti d’innanzi descritti, deve essere
efficiente, efficace ed economico, fermo restando che l’indirizzo politico dell’azienda deve
considerare l’opportunità di allocazione delle risorse in termini di costo-utilità attesa.
L’appropriatezza rappresenta la distanza che intercorre “tra un comportamento osservato ed un
comportamento atteso in base alle conoscenze scientifiche ed agli aspetti normativi”. In tale
contesto si devono sia definire i comportamenti attesi che misurare i comportamenti osservati. Nella
definizione dei comportamenti attesi entrano in campo delle variabili che tengano in considerazione
i pronunciamenti della comunità scientifica su una prassi da seguire, come questa prassi si possa
identificare con gli obiettivi, il ruolo del paziente di “indurre” una procedura, in quale contesto
socio-economico deve inserirsi il comportamento atteso.
La misura dei comportamenti osservati deve tenere conto di alcune variabili che servono ad
omogeneizzare le diversità tra i sistemi sanitari e le diverse culture medico scientifiche sulle
procedure da seguire.

Analisi Incrementale
Le funzioni di costo possono avere un immediato utilizzo nell’analisi incrementale. Viene espressa
come la differenza delle funzioni di costo tra due alternative in virtù della differenza dei risultati
ottenuti. Nel caso di una terapia somministrata per una patologia secondo l’utilizzo di due farmaci
A e B si ha come funzione di analisi incrementale:
        AI=(Costo(A)-Costo(B))/(Esiti(A)-Esiti(B))
Ad esempio nella cura della cefalea supponiamo di utilizzare due farmaci e la misura degli esiti è il
numero di giorni che nell’anno il paziente passa senza mal di testa. Immaginiamo che il farmaco A,
per un anno di trattamento, abbia un costo di € 3200, mentre quello del farmaco B ha un costo di €
2750. Con l’utilizzo del farmaco A il paziente passa 150 giorni all’anno senza il mal di testa, mentre
con il farmaco B il numero di giorni è 135. la AI da come valore 30 €/giorno ovvero il trattamento
con il farmaco A porta ad un incremento di € 30 al giorno per ogni giornata senza emicrania
guadagnata in più dal paziente.

PRODUTTIVITA’
La produttività è una misura del conseguimento di un risultato superiore rispetto ai mezzi impiegati
da un punto di vista quantitativo, fisico e di valore. Si parla di produttività media quando
calcoliamo il rapporto tra il risultato dell’attività economica ed i mezzi impiegati, tra il prodotto e
l’insieme dei fattori di produzione che hanno concorso a produrlo, o anche con riferimento al solo
fattore lavoro (quantità di prodotto pro capite) non per esprimere il solo apporto del lavoro al
processo produttivo ma per dare un idea dell’efficienza del processo stesso che è il risultante di
della combinazione di almeno due fattori, capitale e lavoro. Gli indicatori che si possono utilizzare
per la misura della produttività devono mettere in rapporto la produzione, espressa in quantità o in
valore, e uno dei fattori produttivi in genere il lavoro (numero di dipendenti per U.O./servizio o
numero di ore impiegate alla produzione) o il capitale (in unità monetarie con potere d’acquisto
costante).

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TEORIA SULLE FUNZIONI DI COSTO E PRODUTTIVITA’
Analizziamo il costo e di produttività, introducendo due funzioni nelle quali la variabile
indipendente x indichi il numero di prodotti, mentre le costanti sono valori di costo o ricavo. La
teoria che svilupperemo terrà conto dell’efficienza e dell’efficacia per definire le funzioni costo e di
produttività.

FUNZIONE DI COSTO
Nella definizione di una funzione che sia soddisfattiva del costo sostenuto per una linea di attività si
deve tenere conto dei costi fissi + costo delle attrezzature, del costo del personale, del costo delle
attrezzature, del costo di produzione + costo energetico, costo di ammortamento + costo di
manutenzione. Indicando con:
a = costi fissi +costo delle attrezzature
b = costi del personale
c = costo di produzione + costo energetico
d = costo d’ammortamento + costo di manutenzione
La funzione di costo è:
        c(x)=a+(b/x)-cx2+dx
Come si può vedere la funzione ha un termine costante a ovvero la somma dei costi fissi più il costo
delle attrezzature che indipendentemente dai prodotti x rimangono costanti. Il temine di costo del
personale viene diviso per i prodotti questo temine diviene piccolo al crescere dei prodotti,
ottimizzazione del personale. Il termine di costo di produzione più costo energetico diviene
negativo e viene moltiplicato per il quadrato dei prodotti questo permetterà di ridurre i costi del
termine a e quelli del termine dx (costo d’ammortamento + costo energetico moltiplicato il numero
di prodotti).
Questa da un punto di vista matematico rappresenta una curva asintotica, il cui studio ci permetterà
di ipotizzare una programmazione che tenda alla minimizzazione della funzione di costo nelle
U.O./servizi delle aziende che erogano sanità.
La derivata prima della funzione di costo è:
        c’(x)=-(b/x2)-2cx+d
per c’(x) = 0 vi è un punto di massimo per valori negativi della produzione x pertanto non è di
nostro interesse. L’asintoto verticale è x=0.
A questo punto vi sono delle considerazioni da fare:
1) nel far tendere a zero il numero delle prestazioni prodotte ovvero x◊0, nella funzione di costo
    diventa predominante il costo del personale, in teoria tende all’infinito;
2) nel minimizzare i costi si deve avere la c(x) ◊0 (equilibrio dei costi) questo si traduce nel
    risolvere un equazione di terzo grado ovvero:
    cx3-dx2-ax-b =0
    la soluzione di quest’equazione è di tipo grafico a seconda dei parametri di costo associati.
Nell’ipotesi che:
d=a
b = c = n*a
ovvero il costo d’ammortamento + costo di manutenzione è uguale ai costi fissi, mentre il costo del
personale ed il costo di produzione + costo energetico è uguale ad n-volte a, si verifica che la curva
di costo c(x) tenderà a zero (equilibrio) per valori di produzione piccoli al limite nulli per n◊∞ .
Lo studio completo viene effettuato tramite un apposito software allegato al presente lavoro. Questo
software ci permette di visualizzare graficamente l’andamento della funzione di costo c(x) oltre a
calcolare i valori x di produzione che rendono nulli la c(x). Il grafico della funzione è:
                                                                                                     72
FUNZIONE DI PRODUTTIVITA’
La definizione di una funzione di produttività oltre a tenere in considerazione alcuni parametri
descritti precedentemente, deve essere comprensiva di fattori qualità e ricavo. Un primo fattore è la
produttività media che è rapporto tra il risultato dell’attività economica ed i mezzi impiegati. Il
secondo fattore è la bontà dell’esame intesa come rapporto tra la differenza di successi ed insuccessi
sul numero totale delle prestazioni. Il terzo fattore è la difficoltà dell’esame o della prestazione che
è il rapporto tra il numero di pazienti che hanno concluso l’esame o la prestazione meno il numero
di pazienti che non hanno concluso l’esame o la prestazione, sul numero totale dei pazienti trattati.
Infine vi è il ricavo dell’esame a costi tariffati. I parametri sono:
a1 = (risultato dell’attività economica/mezzi impiegati)
b1 = (successi-insuccessi)/totale prestazioni
c1 = (Nr. pazienti a conclusione-Nr. pazienti senza conclusione)/Totale pazienti
d1 = Ricavo della prestazione
La funzione di produttività può così essere scritta:
        p(x)=a1x2+b1x-c1/x+d1x
Questa curva presenta un asintoto verticale per x=0
Anche questa da un punto di vista matematico è una curva asintotica, il cui studio ci permetterà di
ipotizzare una programmazione che tenda alla massiminizzazione della funzione di produttività
nelle U.O./servizi delle aziende che erogano sanità.
La derivata prima della funzione di produttività è:
        p’(x)=2a1x+b1+(c1/x2)+d1

                                                                                                     73
per p’(x) = 0 vi è un punto di minimo per valori negativi della produzione x pertanto non è di
nostro interesse.
A questo punto vi sono delle considerazioni da fare:
    1) nel far tendere a zero il numero delle prestazioni prodotte ovvero x◊0 nella funzione di
        produttività diventa predominante la difficoltà dell’esame, in teoria tende all’infinito. Questo
        è ragionevole tanto più è difficile l’esame tanto maggiore saranno, al diminuire delle
        prestazioni effettuate, il numero di prestazioni non completate (ovvero equipe poco
        preparata);
    2) nel massimizzare la funzione di produttività si deve avere la p(x)◊∞ (aumento esponenziale
        della produttività) questo si traduce nell’aumentare il numero di prodotti x ma non
        portando gli stessi ∞
Lo studio completo viene effettuato tramite un apposito software allegato al presente lavoro che ci
permette di visualizzare graficamente l’andamento di p(x).




TEORIA DELL’OTTIMALITA’
A questo punto sorge spontanea una domanda: Qual è il punto x nel cui intorno abbiamo una
minimizzazione dei costi ed una massimizzazione dei prodotti ?
Questo punto è dato dall’intersezione delle curve c(x) e p(x) in altri termini si tratta di risolvere il
sistema:
 c(x)=a+(b/x)-cx2+dx

 p(x)=a1x2+b1x-c1/x+d1x
La soluzione matematica è molto complessa la teoria ci dice che vi sono due soluzioni reali una per
valori negativi di x, priva di significato nella nostra trattazione, ed una per valori positivi di x. La
soluzione numerica è quella perseguibile in funzione dei parametri dati alle due funzioni.
                                                                                                     74
75
CASO APPLICATO ALLE PRESTAZIONI DEFINITE                                    NEL      DOCUMENTO
“NOMELATORE” PER LA MISURA DELL'OTTIMALITA'

Il calcolo analitico dei costi abbisognerebbe di un controllo di gestione funzionante nelle varie
aziende sanitarie ed ospedaliere della regione, purtroppo sulla carta esistono una pletora di strutture
ed uffici di controllo di gestione o peggio di controllo interno che non hanno minimamente
implementato un sistema di contabilità analitica per linee di prodotto.
Stante così le cose si possono derivare con un buon grado di attendibilità i parametri che entrano
all’interno della funzione di costo.
Nell’ipotesi sotto studio sarebbe opportuno risolvere il sistema di equazioni sopra proposto per
calcolare il punto di ottimalità corrispondente, nel nostro caso, al valore ottimale delle prestazioni
da produrre x che è il potenziale produttivo per una determinata linea di prodotto ma dobbiamo
ricavare il valore di d1 = Ricavo della prestazione.
Nel calcolo dei parametri necessari per la funzione di costo si sono derivati i dati di spesa sostenuti
dai conti economici delle azienda sanitarie ed ospedaliere della Regione Calabria inseriti nel
sistema sanitario statistico del Ministero della Salute.

Parametri della Funzione di COSTO
VALORE DI a = costi fissi +costo delle attrezzature
Il valore medio dei costi fissi viene derivati dai costi della produzione relativamente alla voce B)
del C.E. utilizzando il driver della divisione per la produzione media delle aziende sanitarie ed
ospedaliere derivato sempre dai dati sanitari presenti nel SISAN. I costi delle attrezzature utilizzate
nella prestazione vengono calcolati sommando i prezzi di un laser, di una lampada a fessura, di una
pompa ad infusione e di una lente a contatto per il trattamento laser, diviso il tempo di utilizzo
medio annuo.

VALORE DI b = costi del personale
Il costo medio del personale viene derivato dal C.E. per il personale che interviene all’interno del
processo.
Costo annuo medio medico compreso di oneri riflessi 102.665,78
Costo annuo medio personale paramedico (infermieri o tecnici) 33.010,24
In termini di costo per minuto:
Costo medio minuto per medico = 102.665,78/(47 sett.*30 h *60 min)= 1,21
Costo medio minuto per infermiere = 33.010,24/(47 sett.*30 h*60 min)= 0,39

VALORE DI c = costo di produzione + costo energetico
Anche in questo caso valgono le considerazioni espresse nel caso dei costi fissi, ovvero:

VALORE DI d = costo d’ammortamento + costo di manutenzione
Il valore lo deriviamo dal costo delle attrezzature mantenendo una percentuale d’ammortamento del
20% ed un’incidenza della manutenzione pari al 5%.

Parametri della Funzione di PRODUTTIVITA'
VALORE di a1 = risultato dell’attività economica/mezzi impiegati
I valori sono stati ricavati attraverso l'analisi delle schede di budget.
VALORE di b1 = (successi-insuccessi)/totale prestazioni
I valori sono stati ricavati attraverso l'analisi delle schede di budget
VALORE di c1 = (Nr. pazienti a conclusione-Nr. pazienti senza conclusione)/Totale pazient
I valori sono stati ricavati attraverso l'analisi delle schede di budget.
                                                                                                    76
VALORE di d1 = Ricavo della prestazione
Questo valore è stato ottenuto dai tariffari a DGR, dal Nomenclatore Tariffario e dal Tariffario delle
prestazioni di Prevenzione.

CALCOLO DEL PUNTO DI OTTIMALITA’
Il problema ancora non è risolto, bisogna rispondere alla domanda: quante prestazioni deve erogare
la struttura affinché esista un punto x nel cui intorno si abbia una minimizzazione dei costi ed una
massimizzazione dei prodotti ?
La soluzione risiede nel sistema di equazioni:

 c(x)=a+(b/x)-cx2+dx

 p(x)=a1x2+b1x-c1/x+d1x

il valore di x viene calcolato attraverso la minimizzazione della funzione di costo e la
massimizzazione della funzione di produttività attraverso il metodo della soluzione di equazioni di
terso grado, relative alle due funzioni derivate prime:

        c’(x)=-(b/x2)-2cx+d
        p’(x)=2a1x+b1+(c1/x2)+d1

uguagliando a zero si ha:
       (b/x2)-2cx+d=0
       2a1x+b1+(c1/x2)+d1=0
riconducibile all'equazione di terzo grado le cui soluzioni sino date da:


dove:



e




                                                             Il Responsabile del Progetto
                                                              Dott. Giuseppe Romano




                                                                                                    77

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Relazione finale progetto_ottimalità

  • 1. Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione RELAZIONE FINALE E PIANO STRATEGICO DERIVANTE DALLA MISURA DELLE PRESTAZIONI CON LA METODOLOGIA DEL PUNTO DI OTTIMALITA' 1
  • 2. Considerazioni preliminari Le azioni programmatiche da mettere in atto per contenere da un lato la spesa sanitaria nelle Aziende Sanitarie ed Ospedlaiere e dall'altro il dare risposte sanitarie alla popolazione assistita è un compito molto arduo. Nel mondo sanitario, rispetto a quanto fissato nella legge 502/92 e s.m.i., molte cose sono state cambiate sia dal nuovo piano sanitario nazionale che dal piano sanitario regionale. Se a queste norme nazionali si aggiungono tutte le direttive regionali, si comprende quanto sia arduo e difficile gestire bisogni sanitari con efficienza ed efficacia di azione. Complessivamente la politica sanitaria Nazionale va sempre più verso una maggiore razionalizzazione della spesa puntando su forme di prevenzione. In questo rapporto le Aziende Sanitarie devono farsi carico di seguire da vicino ogni cittadino utente in modo da soddisfare i suoi bisogni di salute in termini preventivi o erogativi comprando o fornendo prestazioni sanitarie. Il Direttore Generale deve conciliare la compatibilità della politica aziendale con la politica di programmazione della regione. Nel corso del 2009 è stato applicato un metodo di misura dei punti di ottimalità per un set di prestazioni sanitarie, questo per consentire di dare una leva alla Direzione Generale per una riorganizzazione e ristrutturazione dell'Azienda Sanitaria, tale da vincere la mentalità e la cultura acquisita in tanti anni dalla Dirigenza, abituata ad una gestione burocratica- giuridica. Mentalità che è agli antipodi dei principi della legge di Riforma fondati sui nuovi criteri gestionali fissati dal legislatore per le aziende sanitarie. Peraltro, dato l’aspetto culturale del problema, ogni iniziativa tendente alla riorganizzazione dei vari settori sanitari ed amministrativi deve "convincere" il dirigente a gestire le risorse assegnate e con esse riuscire a rendere produttiva in termini aziendale la struttura ad esso assegnata. La compatibilità dei dati economici del 2008 risulta in parte compromessa, in quanto gli strumenti contabili non consentono di effettuare analisi ai livelli di dettaglio auspicati. Inoltre la struttura degli strumenti contabili consente solo di controllare le risorse assegnate e parzialmente i risultati. L’analisi dell’informazione acquisita, la verifica dei risultati, il conseguente controllo direzionale saranno per l’anno 2010 il presupposto indispensabile per migliorare l’azione di gestione da parte della direzione generale. Come già accennato dal 1992 ad oggi il quadro di riferimento per le condizioni di accesso alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale è stato in continuo mutamento e ciò a causa della necessità di contenimento della spesa pubblica e sanitaria. Si sono succeduti negli anni interventi atti a ridefinire la quantità delle risorse, di agevolarne un uso più efficiente, di stabilire dei parametri obiettivi di riferimento per la dotazione e l’utilizzo di strutture essenziali. Ma tali provvedimenti, sia a livello nazionale che a livello regionale non hanno potuto trovare reale applicazione nella gestione delle Aziende Sanitarie vista la carenza di strumenti manageriali, la mancanza di continuità nei vertici delle aziende, la carenza culturale della Dirigenza che hanno reso più difficile l’ottenimento dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità voluto dalla legge di riordino del SSN. Nell’anno 2009 con la nostra metodologia di miglioramento abbiamo creato le premesse che consentiranno, a partire dal 2010 di recuperare in parte i ritardi precedentemente accumulati e, successivamente, assicurare a regime la gestione manageriale, in linea con le norme nazionali e regionali. RELAZIONE PREVISIONALE PROGRAMMATICA UTILIZZO DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO La Relazione Finale Programmatica definita nel piano di miglioramento gestionale assume indubbiamente un ruolo preminente nell’ambito dei documenti di pianificazione e programmazione che la Direzione Generale deve adottare per l'anno 2010. Il tutto inserito nel quadro normativo introdotto dal legislatore con l’art. 1-quater della L. 26/4/1983, n. 131, di conversione del decreto legge 28/2/1983, n. 55, come un documento da allegare al bilancio annuale di previsione, per il periodo coperto dal bilancio pluriennale della Regione. In tale ambito, la RPP poteva essere 2
  • 3. considerata il prodotto dell’indagine prospettica, volta ad identificare le condizioni ambientali ed aziendali per procedere a definire gli obiettivi strategici, generali e particolari da perseguire in un certo periodo di tempo. Attualmente, le previsioni normative relative alla RPP sono contenute nel PSR di cui alla legge 11/2004 (ancora oggi vigente in prorogazio) ed all’art. 170 del TUEL. Il primo comma di tale articolo stabilisce che essa debba essere allegata al bilancio annuale di previsione ed avere un’estensione temporale pari a quella del bilancio pluriennale. La relazione è predisposta dall’organo di governo dell’azienda e segue le vicende del bilancio per quanto riguarda la sottoposizione all’Organo di Controllo. Essa ha carattere generale, e, secondo il modello introdotto (con poche varianti per le diverse tipologie di enti) dal D.P.R. 3 agosto 1998 n. 326 in attuazione dell’art. 12 del D.Lgs. 77/1995 (successivamente trasposto nell’art. 160 TUEL) innanzitutto illustra le caratteristiche generali della popolazione, del territorio, dell’economia insediata e dei servizi dell’ente, precisandone risorse umane, strumentali e tecnologiche, per poi proseguire con un’analisi delle entrate e delle spese dell’ente. Per la parte relativa alle entrate comprende una valutazione generale sui mezzi finanziari, individuando le fonti di finanziamento ed evidenziando l’andamento storico degli stessi ed i relativi vincoli. Per la parte relativa alla spesa la relazione è redatta per programmi e per eventuali progetti, con espresso riferimento ai programmi indicati nel bilancio annuale e nel bilancio pluriennale, rilevando l’entità e l’incidenza percentuale della previsione con riferimento alla spesa corrente consolidata, a quella di sviluppo ed a quella di investimento (art. 170 TUEL, commi 2 e 3. La spesa corrente consolidata è stata definita dalla Circ.Min. Interno F.L. 10/1980 del 24 ottobre 980 come: «(…) le spese correnti normali o ripetitive che hanno il loro fondamento nelle leggi, nei regolamenti, nei contratti o in atti deliberativi e che per il loro carattere di rigidità non lasciano possibilità di manovra all’amministrazione. Solo questa particolare operazione offre gli elementi per individuare le spese, sia correnti sia d’investimento, che l’amministrazione autonomamente decide di effettuare per l’ampliamento o per il miglioramento dei servizi esistenti, per l’istituzione di nuovi servizi e per l’assunzione di spese»). Ciascun programma deve specificare le finalità che s’intendono perseguire, nonché le risorse umane e strumentali ad esso destinate, distintamente per ciascuno degli esercizi in cui il programma si articola, motivando specificatamente le scelte adottate. La relazione fornisce, inoltre, la dimostrazione motivata delle variazioni intervenute rispetto all’esercizio precedente. Per gli organismi gestionali dell’ente locale, la relazione indica anche gli obiettivi che si intendono raggiungere, sia in termini di bilancio che in termini di efficacia, efficienza ed economicità del servizio. Comprende inoltre una sezione relativa allo stato di attuazione dei programmi deliberati negli anni precedenti, con le relative valutazioni, ed, infine, un prospetto per la rilevazione dei dati finanziari rilevanti ai fini del consolidamento dei conti pubblici. In questo contesto la metodologia proposta nella MISURA dei PUNTI di OTTIMALITA' assume particola importanza. Le previsioni dell’art. 170 citato possono, perciò, essere viste come il risultato della volontà di applicare ed affermare una logica di azione per obiettivi, programmi e risultati. La programmazione di medio-lungo periodo consiste proprio nell’attività di traduzione in termini operativi di ciò che è stato deciso in sede di pianificazione. La definizione di programma è fornita dalla normativa all’art. 165, comma 7, del TUEL «(…) costituisce il complesso coordinato di attività, anche normative, relative alle opere da realizzare e di interventi diretti ed indiretti, non necessariamente solo finanziari, per il raggiungimento di un fine prestabilito, nel più vasto piano generale di sviluppo dell’ente. La RPP si inserisce all’interno del complessivo processo di programmazione a medio termine. Il documento dei macro obiettivi è formulato anche sulla base di una relazione concernente il quadro delle risorse disponibili, redatta, generalmente entro la fine di giugno, dal direttore generale. Il direttore generale illustra il documento al comitato di direzione; dopodiché ogni “area” o macro- area tiene delle apposite riunioni in cui i macro obiettivi stessi vengono specificati (per la parte di 3
  • 4. propria pertinenza). Partecipano alle riunioni i dirigenti di area, i responsabili delle U.O. e dei servizi (facenti capo a quella data area). In base a questa “specifica” di dettaglio dei macro obiettivi in sotto obiettivi, ed infine in azioni, vengono formulate, sempre a livello decentrato, le proposte di stanziamento per il PEG (Piano Esecutivo di Gestione), queste, aggregate per area, giungono alla direzione generale entro il mese di settembre. A questo punto si avvia un processo di negoziazione delle proposte avanzate, sia in termini di obiettivi/azioni che di stanziamenti richiesti, che coinvolge inizialmente il comitato di direzione e, di seguito, le stesse aree (con relativi servizi ed U.O.) al fine di arrivare ad una “quadratura” tra risorse disponibili e proposte pervenute. In conclusione è in questo documento che la “politica aziendale” ritrova il suo momento più alto di collettore delle istanze collettive dovute al bisogno di salute, dovendo rendere palesi le “scelte di fondo” assunte, gli obiettivi che si intendono perseguire in futuro e, quindi, in che modo l’azienda stessa intende rapportarsi con gli altri enti ed associazioni di categoria operanti nello scenario socio- economico-sanitario. In particolare, la RPP si qualifica come un “momento di scelta” in quanto, di fronte alla molteplicità delle classi di bisogno da soddisfare e data, contemporaneamente, la scarsità della ricchezza che si renderà disponibile, spetta all’organo politico dell’azienda operare le necessarie “selezioni” e stabilire i correlativi vincoli affinché, negli anni a venire, si possano conseguire le finalità poste impiegando in modo efficiente i ridotti mezzi disponibili. ANALISI DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO NEL CONTESTO DI PSR Il P. S. R. si vuole connotare come un patto di solidarietà per la salute che impegni contestualmente le istituzioni preposte alla tutela della salute, gli operatori sanitari e i cittadini. Da decenni l'OMS, e per essa in particolare il suo Ufficio Regionale per l'Europa, non si stanca di sottolineare l'influenza del comportamento di ciascuno di noi sulle condizioni della salute non solo nostra ma anche quella dell'intera popolazione. Soprattutto nei paesi a elevato livello di sviluppo economico, ove l'accentuato tasso di invecchiamento si accompagna a una pronunciata prevalenza delle malattie cronico-degenerative, la salute, e più in particolare la qualità della vita della popolazione, dipende sempre meno dalla funzionalità dei sistemi sanitari e sempre più da fattori a questi esterni, quali fattori ambientali (la stessa sopravvivenza dell'intera umanità dipende dalla nostra capacità di controllare i processi di inquinamento tutt'ora in atto dell'atmosfera, delle acque, del suolo) e comportamentali. Il nuovo P.S.R. rilancia la salute come un bene, anzi come un capitale che ognuno di noi deve conservare o ancora meglio potenziare, tramite "opportuni investimenti". L'osservanza di misure igieniche e di norme profilattiche elementari, un'alimentazione sana ed equilibrata, un moderato uso di bevande alcoliche, il rifiuto del tabagismo, la pratica di attività sportive possono far auto-riprodurre la nostra salute. Sulla base di queste considerazioni il Ministero della Sanità e di concerto la nostra Regione con il P.S.R., ritiene che alla tutela e alla promozione della salute siano chiamate a collaborare attivamente varie branche della Pubblica Amministrazione. Si consideri, ad esempio, l'importanza del ruolo assunto dal Ministero del Lavoro (per la normativa attinente le malattie professionali, gli infortuni sul lavoro e oggi la qualità di vita del lavoratore), dal Ministero dei Trasporti (le morti e le inabilità conseguenti ad incidenti stradali sono, purtroppo, in costante crescita). Ovviamente gli esempi potrebbero continuare. Da una parte, dunque, si punta su una responsabilizzazione dei cittadini, personale, diretta e consapevole, nei riguardi del loro benessere fisico, psichico e sociale, e dall'altra, alla valorizzazione delle competenze e delle disponibilità professionali ed umane degli operatori del SSN. Questi ultimi, infatti, rappresentano lo strumento essenziale per assicurare il buon funzionamento del servizio, l'efficacia degli interventi e la soddisfazione dei cittadini attraverso l'umanizzazione del rapporto medico/paziente, e più in generale la graduale eliminazione del "rapporto di agenzia". 4
  • 5. LIVELLI DI ASSISTENZA SANITARIA IN ITALIA Sebbene gli obiettivi attribuiti al sistema sanitario possono variare profondamente da paese a paese, ogni sistema persegue tre finalità principali: Mantenere sotto controllo l'ammontare di risorse destinate alla produzione ed all'erogazione dei servizi sanitari, - Contribuire al mantenimento, miglioramento e recupero dello stato di salute, - Garantire condizioni di equità di accesso. Il nostro sistema sanitario, condividendo queste finalità, si colloca tra i sistemi sanitari di tipo universalistico. Come tale garantisce livelli uniformi di assistenza sull'intero territorio nazionale e all'intera collettività dei cittadini. Il Piano della Salute per la nostra Regione, rifacendosi alla normativa vigente, prevede tre grandi macro aree di offerta, identificati nei seguenti tre livelli di assistenza:  L'assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro (Prevenzione),  L'assistenza distrettuale,  L'assistenza ospedaliera. La nuova articolazione del Piano Sanitario in tre livelli di assistenza (il precedente ne contemplava sei) si rifà alla "nuova" necessità di puntare su attività volte alla prevenzione, sia a livello di assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, sia a livello di assistenza distrettuale. La somma destinata al Fondo Sanitario Regione viene ripartita nei livelli di assistenza con le seguenti percentuali: alla prevenzione spetterà il 5%, all’area distrettuale toccherà il 50% del totale della quota capitaria, vedendosi così assegnato il 5% in più rispetto alla percentuale che spetterà all'area ospedaliera pari al 45%. Le percentuali di cui sopra sono comprensive dei costi generali di gestione delle attività. Rappresentando graficamente questo riparto avremo: Grafico 1 – Percentuali di finanziamento dei livelli di assistenza sanitaria 5,0 Area della Prevenzione 45 Area dell'Assistenza Distrettuale 50 Area dell'Assistenza Ospedaliera 5
  • 6. IL RIPARTO DEL FINANZIAMENTO NEI SUB-LIVELLI DI ASSISTENZA I livelli di assistenza come individuati dal PSN si articolano in sotto-livelli, così individuati: ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA IN AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO: • Igiene e Sanità Pubblica • Igiene degli alimenti e nutrizione • Prevenzione e sicurezza dei rischi connessi con gli ambienti di vita e di lavoro • Sanità pubblica veterinaria ASSISTENZA DISTRETTUALE: • Medicina di base e pediatria di libera scelta • Emergenza sanitaria territoriale • Assistenza farmaceutica territoriale • Assistenza integrativa e protesica • Assistenza specialistica ambulatoriale (compresa la specialistica ospedaliera) • Assistenza ambulatoriale e domiciliare – cure termali • Assistenza territoriale residenziale e semi-residenziale ASSISTENZA OSPEDALIERA: • Attività non tariffabile e funzioni presidi ospedalieri a gestione diretta • Quota per attuazione indirizzi del PSR • Assistenza per acuti (emergenza, ordinaria e in day hospital), sia a gestione diretta che indiretta Il SSN assicura i livelli di assistenza definiti dallo stesso PSN, attraverso l'adeguamento l'inflazione della quota capitaria. Mantenendo questo parametro e nelle more di attivazione a regime della devolution si prevede per ogni cittadino della Regione Calabria una quota capitaria nell’anno 2009 di € 1.669,03 (questa quota viene ridotta a € 1.574,58 a seguito di accantonamenti a livello regionale) per l’anno 2010 € 1.700,75 (ipotesi di un incremento del 2,5 %) ed infine € 1.733,26 (ipotesi di mantenimento inflazione al 2,5%) così come messe in luce dal seguente grafico: 6
  • 7. La quota per le attività di supporto Il PSN e di conseguenza il PSR considera la struttura dei servizi generali e di management, compresi quelli relativi alla raccolta ed elaborazione dei dati per ogni livello assistenziale, come attività di supporto per l'erogazione delle prestazioni ed attività contemplate dai livelli di assistenza. Questa considerazione e assume che il livello di supporto all'organizzazione delle attività non sia più separato (come accadeva, appunto, in passato: livello 6 del PSN 1994/96) ma strettamente funzionale all'organizzazione ed all'erogazione delle attività comprese negli altri livelli di assistenza. Anche alla luce del D.Lgs. 150/2009. Ai fini della nostra analisi, tuttavia, in relazione alle attività di miglioramento, continueremo ad attribuire la stessa percentuale di finanziamento di cui godevano nella precedente ripartizione del Fondo sanitario, vale a dire il 4,38% della quota capitaria. La suddivisione del finanziamento dell'area territoriale nei sub-livelli di assistenza Il Distretto sanitario nel PSR vede ricomporsi al suo interno i tre livelli di assistenza (relativi all'assistenza sanitaria di base, all'assistenza specialistica, semi-residenziale territoriale e all'assistenza residenziale sanitaria: livelli 2, 3 e 5 del PSN 94/96) precedentemente classificati separatamente, ma fortemente interdipendenti. La nuova configurazione nasce dall'esigenza di conferire al Distretto una precisa identità per quanto riguarda le attività di assistenza sanitaria di carattere extra-ospedaliero. Alla luce delle nuove percentuali di finanziamento, all'Area Distrettuale Territoriale toccherà il 50% delle risorse, pari a € 147.133.764,70 da distribuirsi tra i sotto-livelli disaggregando l'importo complessivo della quota capitaria per il numero di abitanti nelle seguenti percentuali:  all'Assistenza di base e pediatri di libera scelta toccherà il 6,5%,  all’Emergenza territoriale toccherà il 2,5%  all'Assistenza Farmaceutica territoriale toccherà il 14%  all’Assistenza integrativa e protesica toccherà il 1,8%  all'Assistenza specialistica ambulatoriale il 9,13%,  all’Assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare cure termale il 2,6%  alle Assistenza territoriale semi-residenziale e residenziale il 13,52%. Dai dati di cui sopra si evidenzia il seguente schema di riparto di finanziamento destinato all'Area Territoriale: Grafico 2– Percentuali di finanziamento dell'Area Territoriale 6,5 Assistenza di Base 20,37 Assistenza Farmaceutica Territoriale 14,0 Assistenza Specialistica Altra Assistenza 9,1 7
  • 8. Notiamo esplicitamente che le percentuali di cui sopra comprendono sia i costi per gli acquisti di beni e servizi che i costi del personale dipendente direttamente impiegato all'erogazione del servizio stesso. Il costo di tale attività, che chiameremo "costi generali di funzionamento dell'Assistenza Territoriale" può essere stimato nel valore del 6% dell'intero finanziamento attribuito all'Area Territoriale. Alla luce di quanto detto finora si può proporre un piano di riparto del finanziamento che metta in luce e le risorse destinate ai livelli di assistenza veri e propri e alle attività di supporto sia a livello centrale che periferico. Dai dati di cui sopra si evidenzia il seguente schema di riparto di finanziamento destinato all'Area Territoriale: Grafico 3 – Percentuali di finanziamento dell'Area Territoriale 6,5 Assistenza di Base 20,37 Assistenza Farmaceutica Territoriale 14,0 Assistenza Specialistica Altra Assistenza 9,1 Notiamo esplicitamente che le percentuali di cui sopra comprendono sia i costi per gli acquisti di beni e servizi che i costi del personale dipendente direttamente impiegato all'erogazione del servizio stesso. Il costo di tale attività, che chiameremo "costi generali di funzionamento dell'Assistenza Territoriale" può essere stimato nel valore del 6% dell'intero finanziamento attribuito all'Area Territoriale. Alla luce di quanto detto finora si può proporre un piano di riparto del finanziamento che metta in luce e le risorse destinate ai livelli di assistenza veri e propri e alle attività di supporto sia a livello centrale che periferico. 8
  • 9. DEFINIZIONI DI PIANO SECONDO GLI ATTI D’INDIRIZZO NELLA REALIZZAZIONE DI PROGETTO Questo momento programmatico è stato disaminato in: - Contesto Geo Funzionale dell’Azienda Sanitaria Provinciale. - Strutture Organizzative dell’azienda, personale e CDC. - Prestazioni da erogare per l'ottimalità prestazionale. Contesto Geo Funzionale Il documento è un'illustrazione analitica del contesto geo-morfologico del territorio in cui opera l'Azienda, correlato alle strutture di erogazione dell'assistenza sanitaria e ai bisogni della popolazione. Parlare delle condizioni di salute di una popolazione è cosa estremamente ardua giacché l'argomento sfugge ad un inquadramento univoco. Le condizioni di salute possono essere valutate in un'ottica oggettiva, cioè basata sulla mortalità, sull'invalidità, o in un'ottica soggettiva, cioè basata sulla personale percezione del proprio stato di salute. Ancora, si può pensare che, dato che lo stato di salute è un fattore di ricorso o meno ai servizi sanitari, uno strumento indiretto di valutazione delle condizioni di salute possano essere degli indicatori di domanda, quali il tasso di ospedalizzazione, il tasso di ricorso a visite mediche, l'uso di farmaci. Di fatto, la salute è un concetto complesso e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la definisce come "benessere psico-fisico" che in quanto tale ha una sfaccettatura oggettiva (presenza o meno di malattie), una soggettiva (il modo di viverla e sentirla), una di impatto sul sistema erogatore di cure. In questi ultimi anni del XX secolo - anni in cui viviamo in tutta la loro forza gli effetti della transizione sanitaria che ha spostato l'ago della bilancia dalle malattie infettive, tipiche del secolo scorso, alle patologie cardio-vascolari, tumorali e cronico-degenerative, tipiche delle società moderne caratterizzate da bassa mortalità, alto tasso di invecchiamento e alti rischi ambientali - diventa quanto mai importante parlare di salute a tutto tondo, integrando cioè i tre aspetti di cui sopra. Lo stesso PSN, approvato con DPR 23 luglio 1998, conferma l'ambito del diritto alla tutela della salute definito nella legge finanziaria per il 1998 prevedendo i livelli di assistenza, essenziali, efficaci, appropriati ed uniformi. Il Piano intitolato "Patto di solidarietà per la salute", da un lato pone al centro del sistema sanitario il cittadino con i suoi bisogni, e dall'altro impone l'individuazione di modelli di risposta più adeguati alle crescenti aspettative della popolazione. Sul perché, dunque, la programmazione debba dare primaria importanza ai dati relativi alla popolazione non è il caso di ritornare, se non per confermare che è necessario conoscere i bisogni sanitari della popolazione che l'Azienda è chiamata ad assistere per poter erogare i servizi assolutamente indispensabili a soddisfare questi bisogni. Per cui è stata effettuata un'analisi demografica che ha messo in luce la composizione della popolazione per fasce di assistenza e, quindi, la necessità dei bisogni sanitari. Strutture organizzative Il documento riporta l'articolazione delle strutture aziendali classificate come Centri di Costo e Centri di Responsabilità. Per una visione espressiva la mappa dei Centri di Costo, oltre che per codifica, viene presentata sotto forma di organigrammi. 9
  • 10. Prestazioni da erogare per l'ottimalità prestazionale in questo documento sono indicate le attività che si intendono erogare per ogni livello di assistenza. Il volume delle attività indicate viene confrontato con i volumi erogati nell'ultimo triennio. Le attività che si intendono erogare sono aggregate nelle tre grandi aree di assistenza:  Prevenzione,  Assistenza territoriale,  Assistenza ospedaliera, a loro volta sotto-articolate nelle varie tipologie di prestazioni. Dividiamo le prestazioni secondo i tre livelli di assistenza, Prevenzione, Distrettuale ed Ospedaliera. 1° Livello: Assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro Il Dipartimento nell’ insieme delle sue articolazioni: Igiene degli Ambienti di vita e di lavoro, Igiene degli Alimenti e bevande, Medicina Veterinaria, Medicina Legale, Tutela Ambiente , Educazione Sanitaria ed Epidemiologia, privilegerà le attività definite nei LEA; eventuali attività integrative richieste da evoluzione normativa in materia potranno diventare onerose per l’utenza, in tal caso occorre un intervento della Regione. Il Dipartimento di Prevenzione, oltre alle prestazioni ed attività relative e specifiche di cui in seguito, ha come obiettivo coordinante e di aumento dell’efficacia e dell’efficienza del complesso delle stesse, il potenziamento e l’ampliamento della strutturazione del sistema informativo S.I.Mo.R.A. L’obiettivo – strategico per il passato anno – oramai raggiunto, consente di mettere a fattor comune i dati anagrafici delle Aziende che operano nel territorio e, cosa ancora più importante, consente la condivisione di dati epidemiologici rilevati da tutte le Strutture operanti nel dipartimento di prevenzione. Tali informazioni possono essere posti a sintesi e della qualità e della quantità delle attività delle stesse, in termini di analisi e sviluppo di iniziative coordinate e finalizzate ad obiettivi comuni. Infine l’ottimizzazione dell’uso del sistema in questione promuoverà, per forza di cose, il riordino e la parametrizzazione delle singole attività e, quindi, l’ammodernamento ed il potenziamento dell’organizzazione e dell’organigramma delle singole Strutture. Per quanto attiene, invece, le singole Strutture afferenti a questo Dipartimento si ritiene opportuno specificarne le iniziative relative a specifiche linee di prodotto le cui prestazioni e attività specifiche – per il 2010 -si riportano di seguito. Sub Livello: IGIENE PUBBLICA E SANITA’ PUBBLICA Il focus delle attività della Struttura sarà posto su tre linee fondamentali tra quelle reperibili nella normali attività di Istituto con un aumento dei controlli previsti dalla normativa e dal PSR: a) lotta alle malattie infettive e diffusive; b) tutela della collettività e dei singoli dai rischi derivanti dagli ambienti di vita e lavoro in riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali; c) Attività di prevenzione rivolte alla persona coinvolgendo e formando il personale dipendente e convenzionato; d) aumento della popolazione da sottoporre a Vaccinazioni; e) promozione dei corretti stili di vita promuovendo le attività fisiche e motorie con un corretto monitoraggio della popolazione delle categorie professionali sportive; f) analisi epidemiologica delle malattie infettive, cronico degenerative e della patologa ospedalizzata g) promozione dell’educazione alla salute attraverso la formazione, informazione e comunicazione del personale degli enti locali, scuola ed organizzazione pubbliche e private; 10
  • 11. h) Prestazioni ed attività di supporto specifiche per come individuato nel DPCM 29/11/2001 e s.m.i., nel PSR di cui alla L.R. 11/2009, nei provvedimenti regionali attuativi ivi previsti e nella L.R. 53/1990 relativamente alla Medicina Legale; i) vigilanza e controllo sulle strutture sanitarie pubbliche e private per la verifica ed il monitoraggio dei parametri imposti dalla legislazione nazionale e regionale. Sub Livello: IGIENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE La centralità dell’attività della Struttura si impernierà fondamentalmente su due aspetti che sinergicamente dovranno portare ad un livello più elevato e sicuro delle condizioni di igiene della produzione degli alimenti: a) formazione degli Operatori addetti alla produzione alimentare; b) aumento della sinergia di comportamento con i produttori- erogatori per il perseguimento della tutela dei consumatori-utenti; c) controllo della filiera produttore consumatore; d) Potenziamento ed allargamento del servizio ispettivo indirizzato a Pasticcerie, Ristoranti e Rosticcerie. Sub Livello: PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Fermo restando l’obiettivo generale della riduzione del rischio nelle Aziende di ogni comparto assicurata dal normale svilupparsi delle attività connesse alle linee di prodotto del Servizio SPISAL l’attività sarà indirizzata a: a) Ridurre il fenomeno infortunistico nei settori di maggiore incidenza statistica in termini di frequenza di accadimento e di gravità agendo sui cardini tradizionali della formazione/informazione e sul livello di vigilanza sul territorio; b) Riduzione delle patologie da lavoro con preciso e puntuale riferimento al mesotelioma derivante dal fenomeno amianto e sugli agenti chimici cancerogeni. c) Intensificazione delle attività di controllo, vigilanza e messa in sicurezza negli ambienti di lavoro; d) Predisposizione di apposite indagini tramite supporto informativo Si.Mo.R.A. per infortuni e malattie professionali. Sub Livello: SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA L’attività delle singole aree in cui è articolata la Struttura di Sanità Animale saranno rispettivamente e particolarmente dedicate a: Sanità animale a) incrementare gli interventi di sorveglianza e vigilanza epidemiologica delle principali zoonosi; b) incrementare l’esecuzione di piani di risanamento sostenuti da normative Comunitarie; c) potenziare la lotta al randagismo nel territorio dell’azienda. d) Attività di vigilanza e controllo di tutti gli allevamenti nei riguardi dell’applicazione del regolamento di polizia veterinaria con specifico riferimento alla prevenzione ed al contenimento di tutte le malattie infettive infestive sia a carattere zoonosico che di esclusivo interesse zooiatrico; e) Effettuazione sul territorio dell’azienda della profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini ‘Blue-tongue’; f) Attività di campionamento effettuata anche sulla base di piani programmatici; 11
  • 12. g) Elaborazione ed aggiornamento degli specifici piani e mappe di risichi direttamente connesse a calamità naturali anche di natura non epidemiologica; h) Effettuazione sul territorio aziendale del piano nazionale e regionale di eradicazione della ( Brucellosi, tubercolosi, leucosi) bovina e della brucellosi ovicaprina, tale da garantire il raggiungimento dell’obiettivo di Regione ufficialmente indenne, di conseguenza bonifica sanitaria, piani di monitoraggio e di controllo, nonché di tutti gli accertamenti previste da normative comunitarie e nazionali; i) Attività programmate di sorveglianza delle encefalopatie spongiformi trasmissibili degli animali (TSE) per garantire il mantenimento dell’attuale favorevole situazione sanitaria nei confronti della BSE, esame clinico: j) Effettuazione del piano nazionale e regionale di eradicazione della “Malattia Vescicolare dei Suini “ che garantisca l’accreditamento della Regione; k) Effettuazione dei piano nazionale della malattia di Aujeszky e della Peste suina; l) Accertamenti diagnostici e cinici ai fini delle attività di compravendita del bestiame “ mod. 4 “; m) Attuazione del D.P.R. 3 17/96 e Reg. 1760/2000 CE in materia di anagrafe del bestiame; n) Igiene urbana veterinaria; o) Vigilanza e controllo sulle malattie infettive e diffusive della cosiddetta zootecnia minore; p) Interventi inerenti la profilassi antirabbica ivi compresa la cattura e il ricovero degli animali vaganti, l’osservazione degli animali morsicatori presso strutture pubbliche o a domicilio del proprietario o detentore, l’assistenza zoosanitaria nei canali sanitari; q) Interventi inerenti la prevenzione del randagismo compresa l’anagrafe canina; r) Espletamento di Ufficio Veterinario Adempimenti CEE “controllo degli animali di provenienza comunitaria”, per quanto di competenza s) Educazione sanitaria in materia di sanità animale; t) Adempimenti derivanti dalla qualifica di Ufficiali di polizia giudiziaria; u) Gestione delle emergenze veterinarie mediante la predisposizione di piani ed effettuazione delle relative attività, per quanto di competenza. Il Servizio Veterinario di Sanità Animale, compreso tra i Servizi essenziali, deve assicurare il servizio nell’arco delle 12 ore diurne feriali mediante un’opportuna programmazione e una funzionale e preventiva articolazione degli orari per fare fronte alle esigenze ordinarie e di emergenza, nelle ore notturne e nei giorni festivi le emergenze devono essere assicurate mediante l’istituto della pronta disponibilità. Il Servizio di Sanità animale è articolato in un livello centrale e in tre subarticolazioni distrettuali (Distretto 1-2-3) il cui ambito coincide con il territorio dei tre DSB. L’attuale dotazione organica è composta da n.11 Veterinari Dirigenti di cui uno con incarico di Struttura Complessa, tre con incarico di Responsabile di Sub articolazione, n.6 con incarico Professionale e uno con incarico di base. Le prestazioni e le attività specifiche da erogare sono individuate dai LEA ovvero da specifiche normative comunitarie nazionali e regionali e vengono codificate in linee di attività e prodotti. Il Servizio per la sua peculiarità eroga prevalentemente prestazioni presso le aziende dislocate sul territorio dei 78 comuni che fanno parte dell’ASP di Catanzaro. 12
  • 13. Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche a) Vigilanza e controllo sulle concentrazioni di animali e sui ricoveri, anche in relazione agli ambienti rurali ,silvestri e acquatici; b) Certificazione, attestazione, formulazione di pareri preventivi sugli aspetti igienico- sanitari inerenti il rilascio di autorizzazioni sanitarie per le attività di competenza, nullaosta nonché di ogni altro provvedimento amministrativo inerente il Servizio; c) Attività di campionamento effettuata anche sulla base di piani programmatici; d) Controllo del benessere degli animali vigilanza e controllo sugli impianti di acquicoltura; e) Vigilanza e controllo sulla fauna dei parchi naturali, montani marini; f) Controllo degli animali domestici, sinantropici e selvatici anche al fine di individuare le modificazioni dell’equilibrio ambientale nel rapporto uomo — animale che possono arrecare danno alla popolazione. Attivando una programmatica sorveglianza delle Encefalopatie Spongiformi trasmissibili degli animali (Tse) per garantire il mantenimento dell’attuale favorevole situazione sanitaria nei confronti della BSE; g) Vigilanza e controllo sulle tecniche di allevamento delle produzioni animali anche ai fini della promozione della qualità dei prodotti di origine animale; h) Vigilanza e controllo sulla produzione, raccolta, deposito, trasporto, trasformazione e trattamento del latte e dei prodotti lattiero caseari per gli aspetti di competenza; i) Farmacovigilanza; j) Vigilanza e controllo sulla produzione, commercializzazione e deposito degli alimenti destinati agli animali; k) Vigilanza e controllo sugli animali morti, sulla raccolta, sul trattamento ed i relativi impianti sulla distruzione delle carcasse; l) Vigilanza e controllo in materia di protezione degli animali utilizzati per fini sperimentali; m) Vigilanza e controllo sulla riproduzione animale, fecondazione animale, biotecnologia; n) Espletamento piano nazionale e regionale residui, per quanto di competenza; o) Espletamento piano nazionale e regionale alimentazione animale; p) Vigilanza e controllo sulla produzione delle uova, ad eccezione della commercializzazione; q) Vigilanza e controllo sulla produzione del miele, ad eccezione della commercializzazione; r) Vigilanza sul trasporto animale da reddito e parere sull’autorizzazione dei mezzi di trasporto; s) Vigilanza sugli animali esotici in via di estinzione e pericolosi; t) Vigilanza e controllo su arti e professioni veterinarie; u) Espletamento adempimenti ufficio veterinario “Adempienti CE”; v) Educazione sanitaria in materia di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche; w) Attuazione dei provvedimenti di polizia veterinaria; x) Adempimenti derivanti dalla qualità di ufficiali di polizia giudiziaria; y) Vigilanza e controllo sui ricoveri animali, stalle di sosta, fiere e mercati, esposizione di animali, circhi, pubblici abbeveratoi e concentramenti di animali nonché sull’ igienicità delle strutture e delle attrezzature; z) Gestione dell’emergenze veterinarie ed effettuazione delle relative attività. 13
  • 14. Tutela igienico sanitaria degli alimenti di origine animale a) Verifica preliminare alla realizzazione e/o attivazione e/o modifica; b) La vigilanza ed il controllo sugli impianti, le tecnologie ed i mezzi utilizzati, per le attività di competenza; c) Gli indirizzi sulla attività di autocontrollo, la supervisione e verifica della stessa, per i settori di competenza; d) La vigilanza, il controllo e le ispezioni presso gli impianti di macellazione; e) La vigilanza ed il controllo ufficiale sanitario ed annonario, dei prodotti di origine animale e loro derivati per le attività di competenza, anche mediante la predisposizione e l’attivazione di piani, ai fini del: f) Rilascio dei pareri tecnici relativi ai regolamenti comunali di igiene g) Informazione ed educazione sanitaria in materia di “Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione ,conservazione, trasporto e somministrazione degli alimenti di origine animale e loro derivati per quanto di competenza; h) Espletamento adempienti Ufficio veterinario, Adempimenti Cee (controllo derrate alimentari di origine animale di provenienza comunitaria) per l’attività di competenza; i) Adempienti derivanti dalla qualifica di Ufficiali di polizia giudiziaria; j) Gestione delle emergenze veterinarie ed effettuazioni delle relative attività. Correlazione delle attività e le prestazioni del Livello di assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro con le risorse finanziarie assegnate RIPARTO FSR ANNO 2009 (PREVENZIONE) 1° Livello Assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro 14.713.344,00 Igiene e sanità pubblica 4.414.003,00 Igiene degli alimenti e Nutrizione 1.471.335,00 Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro 4.414.003,00 Sanità pubblica veterinaria 4.414.003,00 Nella nostra azienda per il mantenimenti di questo livello assistenziale si spende in media il 6,2% del finanziamento annuale. Questo è dovuto sia alla forte presenza sul territorio della U.O./servizi che erogano “prevenzione” secondo gli indirizzi di PSR sia alla peculiare distribuzione orografica del nostro territorio. Il mantenimento di questo livello prevede l’utilizzo di una parte del fondo transitorio integrativo pari ad € 2.188.705. 14
  • 15. 2° Livello: Assistenza distrettuale Il territorio dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro e diviso in cinque distretti che a loro volta si suddividono in poli sanitari territoriali, un ulteriore grado di dettaglio si trova nel contesto Geo Funzionale per l'area dell'ex AS n. 7 interessata dal piano di miglioramento. La legge di riforma sanitaria ed il PSR individua nel Distretto Sanitario la struttura tecnico- funzionale finalizzata alla erogazione dei servizi di primo livello e di pronto intervento. Il Distretto è quindi la postazione avanzata dell’Azienda Sanitaria sul territorio. Suoi compiti prioritari sono quelli di individuare i bisogni e di dare risposta alla domanda di salute. Ed è anche il punto di rapporto diretto, in chiave partecipativa, fra servizi e popolazione, come esplicitato da molte leggi regionali. Il distretto affronta i temi legati alla disgregazione dell’offerta ed alla frammentarietà degli interventi, rappresenta un riferimento preciso e concreto per la popolazione, reintegra il rapporto personale tra operatori ed utenti, esalta il momento preventivo a spese di quello curativo, si accosta al medico convenzionato, lo supporta, lo integra, al fine di evitare al massimo il ricorso al ricovero ospedaliero. Il primo obiettivo del distretto è quello di analizzare bisogni in termini epidemiologici e la domanda. I bisogni pur animati da ampie oscillazioni, sono più stabili della domanda, che, influenzata da fattori che nulla hanno di sanitario, è soggetta a importanti modificazioni e turbolenze, sia nello spazio che nel tempo. Continuo deve essere il processo di captazione e decodifica dei segnali in ingresso, al fine di adeguarvi la metodologia operativa ed i processi di trattamento. Ed è inutile sottolineare che lo studio dei bisogni in chiave epidemiologica, ma anche dell’offerta, deve essere effettuato proprio in periferia, e ciò al fine di consentire mutui aggiustamenti sul fronte della progettazione, esecuzione, verifica delle specifiche attività. Il secondo obiettivo del distretto, è quello di selezionare la richiesta di prestazioni di livello specialistico o comunque di secondo livello; così facendo si vede invertire il trend paradossale che vede rappresentare gli ospedali ed i servizi specifici quali necessari, ed i servizi di base quali facoltativi. Sino ad oggi è sempre l’utente, che organizza, gravosamente, i suoi percorsi assistenziali districandosi in un dedalo di offerte che restano fra loro “diverse” e “distinte”. Al paziente invece, specie se rappresentante un bisogno complesso, ci si deve approcciare globalmente; e la risposta al suo bisogno, non potendo essere data da un singolo servizio, deve scaturire dalla confluenza sinergica dell’azione di più operatori che non solo lavorano “vicini”, ma, soprattutto, lavorano “insieme”, guidati da processi di coordinamento sostanziali. Perché a livello distrettuale possa realizzarsi la ricomposizione degli interventi in capo al soggetto occorre riorganizzare i processi operativi in modo da garantire: • monitoraggio dei bisogni e della domanda con attente analisi epidemiologiche • chiarezza dell’informazione • accettazione integrata • organizzazione dell’offerta al fine di evitare duplicazioni e frammentazione degli interventi • integrazione del momento preventivo con quello curativo • integrazione del livello di base con quello specialistico. Il modello organizzativo più moderno é il modello sistemico. Esso fonda il suo focus sulla lettura del bisogno, del cui soddisfacimento è responsabile il Distretto stesso, mediante processi integrati su percorsi deframmentati. In questo modello le risorse umane, materiali e finanziarie, sono allocate completamente nel Distretto, nel mentre i Dipartimenti svolgono l’esclusivo compito di elaborare strategie e politiche sanitarie. 15
  • 16. Analizziamo ora le disponibilità per questo livello di assistenza. RIPARTO FSR ANNO 2009 (DISTRETTUALE) 2° Livello Assistenza Distrettuale 130.391.804,00 Medicina di base e pediatria di libera scelta 19.127.348,00 Emergenza sanitaria territoriale 7.356.672,00 Farmaceutica convenzionata erogata attraverso farmacie territoriali 41.197.364,00 Assistenza integrativa e protesica 5.296.804,00 Assistenza specialistica ambulatoriale (compresa la specialistica ambulatoriale ospedaliera) 10.134.889,00 Assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare -cure termali 7.650.939,00 Assistenza territoriale semi-residenziale 39.627.788,00 Sub Livello: Medicina di base e pediatria di libera scelta Nel corso del 2009 applicheremo le norme che legano l’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro al primo front office territoriale che è costituito dal MMG e dai PLS. L’interfaccia principale dell’azienda sarà il distretto, le norme sono quelle previste dal PSR, dal DPR n 270/2000, DPR 272/2000 e dagli atti d’indirizzo ed accordi decentrati sia aziendali che regionali o nazionali. La nostra azienda intende nel corso del 2010 investire in un potenziamento delle reti telematiche atte a favorire un interscambio di dati tra gli induttori principali delle prestazioni, MMG e PLS e le sedi di erogazione distrettuale. A tale scopo vi è da sottolineare che ad aprile del corrente anno è stato avviato nella nostra azienda il CUP del progetto Provinciale CAT@HOSPITAL che mette a fattor comune le prestazioni erogate in tutte le A.S. ed A.O. del territorio della Provincia di Catanzaro. Quando anche le altre strutture A.O.P.C., A.O.”Mater-Domini” ed A.S.n. 6 di Lametia Terme inseriranno le agende di erogazione e le relative prenotazione sulla stessa base dati, si potrà garantire uno degli obiettivi principali di piano che è quello dell’abbattimento delle liste d’attesa grazie al controllo delle prenotazione multiple ed alla migliore conoscenza dell’offerta. Attualmente è in avanzata fase di studio la possibilità di far direttamente accedere il MMG ed il PLS alla prenotazione tramite il suo computer con collegamento in banda veloce. In tal modo eviteremo le possibili code che si verificano all’atto della prenotazione presso lo sportello, infatti l’assistito con il suo MMG chiuderà direttamente il circuito impegnativa, prenotazione. Un ulteriore momento di abbattimento delle liste d’attesa potrebbe essere fatto attraverso le odierne modalità di pagamento (carta di credito o di debito), sempre effettuata tramite il MMG o PLS. Inoltre nel corso del 2010 si possono prevedere appositi momenti formativi congiunti atti a trovare percorsi sinergici tra azienda sanitaria, MMG e popolazione assistita. Saranno favoriti i momenti di associazione tra MMG e PLS nell’ottica di una migliore e assistenza sia sul piano della continuità che sul piano della specialità. 16
  • 17. Sub Livello: Emergenza sanitaria territoriale Il PSR all’articolo 11 comma 3 affida alle aziende sanitarie competenti per provincia le centrali operative del 118. La precedente normativa affidava la gestione delle P.E.T. su base territoriale alla nostra azienda mentre la centrale operativa era gestita dall’azienda ospedaliera ‘Pugliese-Ciaccio’. La doppia gestione ha provocato dei problemi economico gestionali che ora possono essere riportati alla normalità, con la legge n. 9/2007. Come si può notare dalla cartina Le P.E.T. territoriali sono 11 suddivise nei tre distretti. Dell'ex AS n. 7 di Catanzaro. Vista la criticità in quest'area nel corso del 2010 si dovranno perfezione le modalità d'interazione operativa e coordinamento tra le PET e la Centrale Operativa. 17
  • 18. Sub Livello: Farmaceutica Convenzionata Esterna Dall’analisi dei volumi e dei livelli di spesa per le prescrizioni farmaceutiche si evidenzia che qualunque politica di contenimento della stessa non può prescindere dalle realtà locali. Sui medicinali è stato più volte sostenuto che è possibile fare, con una politica complessiva del farmaco, delle economie, attraverso l’introduzione di protocolli diagnostici e terapeutici, la revisione costante del prontuario terapeutico, una politica dei prezzi, un controllo dell’esenzione dei ticket, un controllo sulla prescrizione dei farmaci come stabilito dalla Commissione Unica del Farmaco. Il servizio farmaceutico territoriale dell’Azienda Sanitaria ha avviato da tempo un controllo analitico della spesa farmaceutica mediante l’inserimento delle singole ricette su supporto magnetico. In tal modo è possibile gestire in modo puntuale e preciso sia la spesa degli induttori (medici di medicina generale) che degli erogatori (farmacie convenzionate). Una variabile non controllabile della lievitazione costante della spesa farmaceutica è da imputare all'adeguamento del prezzo dei farmaci (è stata aperta di recente un’inchiesta su questo fenomeno). L’azienda, nel tentativo di contenere gli aumenti, ha coinvolto all’inizio del 2005 i medici di medicina generale, firmando un protocollo con le loro organizzazioni sindacali rappresentative. L'obiettivo è stato quello di organizzare processi formativi finalizzati alla definizione dei protocolli prima indicati, che sono indispensabili per realizzare, non solo l’economicità nella prescrizione, ma soprattutto consentire una assistenza primaria qualificata atta a garantire livelli uniformi di assistenza. Tale obiettivo è stato parzialmente ottenuto. Nell’anno 2010 consigliamo per il raggiungimento programmatico di quest’obiettivo, l'inserimento di una apposita articolazione del servizio farmaceutico atta a garantire la razionalizzazione della spesa farmaceutica attraverso una corretta informazione aziendale sul buon uso del farmaco con una interrelazione tra i Distretti, Servizio di farmacia ospedaliera, il Servizio di educazione sanitaria ed il Servizio di epidemiologia e statistica sanitaria. Ulteriori iniziative potranno trovare momenti qualificati nella definizione della contrattazione decentrata che dovrà integrare le parti della convenzione di medicina generale relativa alla continuità assistenziale, all’assistenza domiciliare, alla retribuzione legata alle prestazioni aggiuntive e la formazione. Gli interventi a breve e medio periodo da perseguire nell’anno 2010 e successivi, sono: a) rinnovare la convenzione con i medici di medicina generale ed estenderla ulteriormente soprattutto ai medici che non hanno aderito a pieno alle indicazioni impartite; b) un ulteriore intensificazione del controllo delle esenzioni ticket per reddito o patologia con un’attenzione al tipo di farmaco prescritto onde evitare la migrazione familiare dei medicinali, utilizzando il meccanismo della tessera sanitaria; c) un dettagliato controllo soprattutto sul followup dei farmaci prescritti con nota e degli emoderivati per evitare il circuito spesso vizioso specialista, paziente, induttore. d) Attraverso l’articolazione del Servizio Farmaceutico Territoriale definita CAIF si attiveranno i sistemi di controllo sul buon uso del farmaco. E’ utile a questo “capire” l’andamento della spesa nei primi 4 mesi del 2010 in confronto ai mesi del 2009. Questo ci permetterà di capire controllare il fenomeno. Abbiamo aggiunto una disamina suddivisa anche per distretto. Sub livello: SPECIALISTICA AMBULATORIALE Come già accennato porteremo il valore economico del sub livello di specialistica ambulatoriale ad € 10.134.889,00. Questo permetterà un mantenimento “calmierato” dei bisogni di prestazioni espresse, fermo restando l’applicazione di tutti i meccanismi di contenimento in sede negoziale delle prestazione e del relativo importo economico. 18
  • 19. Il PSR caratterizza le funzioni strategiche del Distretto con riferimento all'analisi della domanda, al governo dell'offerta, al coordinamento e alla gestione delle risorse, alla verifica dei risultati di salute. Il buon funzionamento del Distretto è condizione necessaria per lo sviluppo del welfare locale, sanitario e sociosanitario, integrato con le funzioni di prevenzione, cura e riabilitazione, garantendo accesso unitario ai servizi, continuità assistenziale, responsabilizzazione sui risultati e sugli esiti di salute. Il vigente PSR, ed ancor più il D.Lgs. n. 229/99, hanno indicato nel Distretto uno dei tre macro livelli di assistenza, delineandone l'identità all'interno dell’ Azienda Sanitaria. In quanto livello essenziale di assistenza il Distretto realizza i propri obiettivi nel coordinamento e nell'integrazione: a) di tutte le attività di prevenzione rivolte alla persona; b) di tutte le attività extraospedaliere di assistenza sanitaria di base e specialistica, erogate con modalità residenziali, intermedie, ambulatoriali e domiciliari; c) delle attività di assistenza sanitaria a rilevanza sociale di cui all'art. 3-septies, lettera a, comma 2, del D.Lgs. n. 229/99; d) delle attività ad elevata integrazione sociosanitaria. Il Distretto realizza i propri obiettivi nella unitarietà degli interventi, con una visione globale dei problemi e una gestione integrata delle responsabilità e delle risorse. L’evoluzione normativa nazionale ha delineato il Distretto come il livello di attività sanitarie e socio-sanitarie più prossime alle comunità locali, fulcro del sistema dei servizi sanitari. In tale quadro di riferimento l’articolazione distrettuale stabilisce obiettivi prioritari di: a) una chiara distinzione fra il livello e responsabilità organizzative e produttive; b) una maggiore personalizzazione del prodotto Aziendale sanitario, portandolo in un ambito più vicino e a misura del cittadino e del complesso della realtà locale, nel quale la realtà locale stessa si riconosce e si vede rappresentata e garantita nelle proprie specifiche esigenze e bisogni di salute; c) un rimodellamento del territorio Aziendale attraverso una rete di servizi sanitari sempre più ampia e a portata del cittadino che, partendo dal Distretto quale unità di base, si sviluppi attraverso una rete produttiva territoriale, articolata a livello distrettuale e integrata con il sociale, quale risposta alle esigenze di tipo extraospedaliero. Il Distretto costituisce centro di responsabilità e di autonomia gestionale ed economica, nell’ambito degli indirizzi della direzione strategica aziendale e coerentemente con le scelte di programmazione regionale. Una configurazione quindi del Distretto che passi da quella attuale, operante in modo settoriale, prevalentemente concentrata sul versante della produzione delle singole prestazioni territoriali, ad una configurazione incentrata in via prioritaria sul governo della domanda e sulla garanzia di salute, in cui la responsabilità è attribuita alla globalità della presa in carico dell’utente e non alle singole attività, le quali invece fanno capo alle strutture produttive. Le priorità e gli interventi Lo sviluppo e la qualificazione dell'assistenza distrettuale devono essere caratterizzati, con riferimento alle funzioni strategiche del Distretto, alla promozione dell'integrazione sociosanitaria, ai problemi di controllo dell'offerta, al miglioramento dell'accesso, alla valutazione dei bisogni, alla progettazione personalizzata delle risposte, alla continuità assistenziale, alla creazione di alternative positive ai ricoveri, ponendo attenzione in primo luogo alla qualificazione delle cure domiciliari, alla integrazione operativa nel Distretto dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Per sviluppare le suddette funzioni strategiche, il Distretto deve essere in grado di: 19
  • 20. 1. governare e dirigere unitariamente il sistema di erogazione, avvalendosi della conoscenza dei bisogni e delle strategie previste per affrontarli dal Programma delle Attività Territoriali; 2. promuovere l'integrazione sociosanitaria; 3. predisporre valutazioni periodiche, quantomeno annuali, finalizzate a verificare il conseguimento dei risultati attesi e a renderli disponibili per la comunità locale; 4. mettere in atto strategie per facilitare la piena integrazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nell'organizzazione distrettuale, anche promuovendo e valorizzando forme associative di lavoro tra medici; 5. rendere contigue e possibilmente unitarie la medicina specialistica ospedaliera e territoriale, con un'organizzazione in cui vengono erogate le prestazioni appropriate nei luoghi adeguati, in quantità e qualità tali da soddisfare i bisogni di salute della popolazione; 6. promuovere la condivisione degli strumenti informativi a supporto delle decisioni e delle verifiche di efficienza e di efficacia da parte di tutti gli operatori; 7. mettere in atto verifiche sistematiche sulla gestione degli accessi, sulla qualità dei progetti personalizzati, sulla loro attuazione, sulla verifica degli esiti e, per quanto possibile, della qualità percepita dagli utenti sui servizi resi; 8. diventare promotore dello sviluppo della comunità e della solidarietà locale, facilitando il sorgere di nuove risorse ispirate a principi di sussidiarietà; 9. partecipare attivamente alla programmazione sanitaria aziendale. LE ATTIVITÀ DEL DISTRETTO ALLA LUCE DELLA TEORIA DELL'OTTIMALITA' In tale quadro di riferimento e per l’assolvimento del nuovo ruolo ciascun Distretto deve: 1. assicurare i servizi dell'assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e sociosanitarie nonché il coordinamento delle proprie attività con quelle delle altre strutture operative dell’Azienda; 2. gestire le risorse attribuite (budget complessivo del Distretto) e definite in rapporto agli obiettivi di salute della popolazione di riferimento; 3. avere autonomia tecnico - gestionale ed economico – finanziaria, con contabilità separata all’interno del bilancio dell’ Azienda; 4. predisporre il Programma delle Attività Territoriali di cui all’art. 3-quater, comma 3, del D.Lgs. n. 502/92 e s.m.i., che è proposto, sulla base delle risorse assegnate, dal Direttore del Distretto ed è approvato dal Direttore Generale; 5. assicurare l’organizzazione dell’accesso dei cittadini alle prestazioni fornite dal sistema dei servizi, fondamentale è perciò il perseguimento di strategie di semplificazione delle procedure e di trasparenza dei percorsi; 6. acquisire le funzioni proprie dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico con particolare attenzione all’informazione tempestiva e corretta e alla gestione dei reclami. Per questi in particolare, considerati come elemento cruciale della relazione tra i servizi e il cittadino, è affidato al Distretto il triplice compito di analisi delle cause, di risposta al cittadino, di garanzia e controllo delle azioni intraprese per il superamento delle criticità, potendo per questo contare sulla collaborazione di tutti i responsabili della produzione; 7. assicurare la centralità del ruolo svolto dal medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta e dagli specialisti ambulatoriali, insieme con gli altri profili professionali sanitari, nell’operatività del Distretto e nella sua organizzazione, valutandone la loro azione nel più ampio quadro dei fattori produttivi del Distretto; 8. in ogni Distretto deve essere inoltre garantita: 20
  • 21. l’assistenza primaria, ivi compresa la continuità assistenziale, attraverso il necessario coordinamento e l’approccio multidisciplinare, in ambulatorio e a domicilio, tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, servizi di guardia medica notturna e festiva e presidi specialistici ambulatoriali; • il coordinamento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta con le strutture operative del Distretto nonché con i servizi specialistici ambulatoriali a gestione diretta e le altre strutture private accreditate erogatrici di prestazioni di assistenza specialistica; • l’erogazione delle prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, connotate da specifica ed elevata integrazione, nonché delle prestazioni sociali di rilevanza sanitaria se delegate dai Comuni; • l’assistenza specialistica ambulatoriale; • le attività o servizi per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze; • le attività o servizi consultoriali per la tutela della salute dell’infanzia, della donna e della famiglia; • le attività o servizi rivolti a disabili ed anziani; • le attività o servizi di assistenza domiciliare integrata; • le attività o servizi domiciliari per le patologie da HIV e per le patologie in fase terminale. All’interno dell’organizzazione distrettuale operano in modo trasversale i dipartimenti di Prevenzione e di Salute Mentale ed ogni altra U.O./servizio semplice o complessa che produce ed eroga prestazioni o attività per la popolazione risiedente nel distretto. Integrazione socio sanitaria In ogni distretto deve essere garantita l’integrazione socio sanitaria secondo i seguenti principi: 1. Prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria. 2. Prestazioni caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria e attengono prevalentemente alle seguenti aree assistenziali: a) Materno - infantile b) Anziani c) Handicap d) Patologie psichiatriche e) Dipendenze da droga, alcool e farmaci f) Patologie per infezioni da HIV g) Patologie in fase terminale h) Inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico degenerative. 3. Prestazioni di cui al presente comma sono assicurate dalle aziende sanitarie secondo le modalità individuate dalla vigente normativa e dal piano sanitario nazionale e regionale. 4. Prestazioni sanitarie a rilevanza sociale secondo attività finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite e acquisite. Le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale sono di competenza delle aziende sanitarie. 5. Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria sono tutte le attività del sistema sociale che hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria sono di competenza dei Comuni. 6. Sino alla emanazione dell’atto di indirizzo e coordinamento del PSR, che individuerà le prestazioni da ricondurre alle tipologie di cui ai precedenti punti 2 e 3 ed i criteri di 21
  • 22. finanziamento delle stesse per quanto compete alle aziende sanitarie e ai comuni, i criteri e le modalità mediante i quali comuni e aziende sanitarie garantiscono l’integrazione, su base distrettuale, le prestazioni sociosanitarie rimangono stabiliti per come previsto dalla vigente normativa nazionale e regionale. DISTRETTO SANITARIO n. 1 DI CATANZARO Il distretto sanitario di Catanzaro è composto da 16 comuni divisi in popolazione e superficie secondo il seguente schema (in neretto sono indicati i comuni sedi di polo): Distretto di Catanzaro 22
  • 23. Superficie Comune Popolazione territoriale 1 Albi 1.086 28,06 2 Amato 884 20,9 3 CATANZARO 75.150 90,43 4 Cicala 1030 12,31 5 Fossato Serralta 639 32,44 6 Gimigliano 3.562 31,7 7 Magisano 1.315 20,63 8 Marcellinara 2.193 13,9 9 Miglierina 900 12,29 10 Pentone 2.217 9,08 11 San Pietro Apostolo 1.913 20,44 12 Sellia Superiore 580 12,7 13 Settingiano 2.385 14,29 14 Sorbo San Basile 928 58,69 15 Taverna 2.652 132,46 16 Tiriolo 4.083 28,98 Totale 101.517 539,30 La previsione delle prestazioni che il Distretto, articolato nei P.S.T. di Catanzaro – Taverna – Tiriolo e nelle U.O. afferenti di Radiodiagnostica DS 1 – U.O. Cardiologia e U.O. Oftalmologia, prevede di erogare direttamente nel corso dell’anno 2010. E’ stata approntata prendendo in considerazione l’erogato relativo all’anno 2008 e valutando l'ottimalità prestazionale. Quanto previsto per l’anno 2010 potrà essere aumentato sia numericamente che qualitativamente se gli ambulatori saranno forniti dell’arredo e dello strumentario necessario all’espletamento ottimale dell’attività svolta dagli specialisti ambulatoriali. Le prestazioni che da erogare nel corso del 2010 sono quelle relativa al punto di ottimalità di cui all’allegato 1. 23
  • 24. DISTRETTO SANITARIO n. 2 DI CATANZARO LIDO Nell’ulteriore passo derivante dalla distrettualizzazione è necessario fornire tutti i distretti delle specialità richiamate nei sub livelli assistenziali distrettuali. Nel caso del D.S.B. 2 di Catanzaro Lido è opportuno dotarlo di una struttura di SERT che oggi manca, anche in considerazione della sua particolare orografia che va dalla parte montuosa della presila alla parte marittima, confinante a nord con l’Azienda Sanitaria di Crotone. Oltre alle considerazione di carattere generale per il sub- livello assistenziale di specialistica ambulatoriale, è necessario sottolineare la necessità di mantenere gli attuali livelli produttivi per gli altri sub-livelli assistenziali, definendo gli accordi contrattuali con gli erogatori accreditati (socio-sanitario ed ex art. 26). Il distretto sanitario n. 2 di Catanzaro Lido è composto da 15 comuni (la città di Catanzaro partecipa con la circoscrizione sud) divisi in popolazione e superficie secondo il seguente schema (in neretto sono indicati i comuni sedi di polo): 24
  • 25. Popolazione Distretto di Catanzaro Lido Comune Popolazione Superficie territoriale 1 Andali 948 17,92 2 Belcastro 1.433 52,78 3 Borgia 7.119 42 4 Botricello 4.572 15,24 5 Caraffa di Catanzaro 2.035 24,7 6 Catanzaro Lido 24.135 20,91 7 Cerva 1.327 21,01 8 Cropani 3.334 43,83 9 Petronà 2.896 45,5 10 San Floro 586 18,16 11 Sellia Marina 5.788 40,86 12 Sersale 5.142 53,01 13 Simeri Crichi 3.870 46,75 14 Soveria Simeri 1.614 22,09 15 Zagarise 1.867 48,79 Totale 66.666 513,55 Anche in questo caso le prestazioni che da erogare nel corso del 2010 sono quelle relativa al punto di ottimalità di cui all’allegato 1. 25
  • 26. DISTRETTO SANITARIO n. 3 DI SOVERATO Il distretto sanitario n. 3 di Soverato è composto da 28 comuni divisi in popolazione e superficie secondo il seguente schema (in neretto sono indicati i comuni sedi di polo): 26
  • 27. Popolazion Superficie Comune e territoriale 2.02 1 Amaroni 2 6,09 2 Argusto 562 7,12 3 Badolato 3.389 34,1 4 Cardinale 2.606 31,19 5 Cenadi 639 11,16 6 Centrache 477 7,87 7 Chiaravalle Centrale 7.105 23,33 8 Davoli 5.225 25,73 9 Gagliato 570 6,99 10 Gasperina 2.170 6,86 11 Girifalco 6.401 43,08 12 Guardavalle 5.314 60,4 13 Isca sullo Ionio 1.588 22,97 14 Montauro 1.327 11,54 15 Montepaone 4.440 16,95 16 Olivadi 632 7,07 17 Palermiti 1.424 18,27 18 Petrizzi 1.282 21,48 19 San Sostene 1.128 32,92 20 San Vito sullo Ionio 1.970 17,37 21 Santa Caterina dello Ionio 2.261 41,24 22 Sant’Andrea 2.321 19,56 23 Satriano 3.117 22,02 24 SOVERATO 9.987 7,65 25 Squillace 3.246 33,77 26 Staletti 2.344 11,94 27 Torre di Ruggiero 1.335 24,81 28 Vallefiorita 2.387 13,83 Totale 77.269 587,31 Anche in questo caso le prestazioni che da erogare nel corso del 2010 sono quelle relativa al punto di ottimalità di cui all’allegato 1. 27
  • 28. Per i rimanenti sub-livelli assistenziali si ribadisce la necessità di procedere alla definizione di precisi e chiari accordi contrattuali con le strutture erogatrici e i poli territoriali. SUB LIVELLO: ASSISTENZA TERRITORIALE DOMICILIARE A seguito del progressivo invecchiamento della popolazione ed il conseguente incremento delle patologie cronico-degenerative, è necessario dare impulso sul territorio all’Assistenza Domiciliare (così come previsto dalla norma finale n. 14 dell’A.C.N. 270/2000); L’assistenza domiciliare., costituisce un importante elemento di sviluppo delle attività di diagnosi e cure nel territorio, offre al cittadino un servizio più adeguato alle nuove esigenze di cure al paziente, sviluppa quel processo di de-ospedalizzazione che costituisce uno degli obiettivi del presente accordo; L’assistenza domiciliare è erogata nelle tre modalità previste dall’A.C.N. (Art. 39) e cioè: - assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.); - assistenza Domiciliare Programmata (A.D.P.), assistenza domiciliare per pazienti non ambulabili; - assistenza Domiciliare Residenziale (A.D.R.), assistenza domiciliare per pazienti ospiti in residenze assistenziali e/o protette; Il M.M.G. è il responsabile del processo di Assistenza Domiciliare. Assistenza domiciliare integrata L’attivazione dell’A.D.I. è consentita nei casi di: - malati terminali; - malattie progressivamente invalidanti e che necessitano di interventi complessi; - incidenti vascolari acuti; - gravi fratture in anziani; - forme psicotiche acute gravi; - morbo di Alzehimer e Alzehimer-Tipe; - riabilitazione di vasculopatici; - riabilitazione di neurolesi; - malattie acute temporaneamente invalidanti in anziani (Forme respiratorie ed altro); - dimissioni protette da strutture Ospedaliere (Spedalizzazione domiciliare); - soggetti in età pediatrica non autosufficienti con gravi patologie. Il Medico di Medicina Generale è l’unico responsabile della gestione del soggetto in A.D.I. in ogni suo aspetto: Diagnostico, Terapeutico o Riabilitativo; Requisito indispensabile per l’attivazione dell’intervento di A.D.I. è l’unanime consenso delle parti individuate, e segnatamente: 1) Il soggetto eleggibile in A.D.I. o suo vicario identificato come «Referente della cura»; 2) Il Medico di Medicina Generale (o Pediatra) titolare della scelta; 3) Il Responsabile del Distretto Sanitario o suo delegato; Il Responsabile del Distretto Sanitario assume, quindi, ogni decisione in relazione alle necessità sanitarie, tecniche, amministrative e di verifica e rende operativo ogni intervento con un proprio atto autorizzativo formale; Per la valutazione dell’eleggibilità in A.D.I., per la formulazione e la revisione del Piano di Intervento Domiciliare (P.I.D.), per la verifica di qualità e congruità delle prestazioni, il Responsabile del Distretto può avvalersi della Unità di Valutazione Distrettuale. La prassi dell’Attivazione dell’A.D.I. è la seguente.: - il Responsabile del Distretto, acquisita la richiesta di eleggibilità in A.D.I., attiva formalmente (se non già attivato) il M.M.G. del paziente: ne richiede una prima valutazione di eleggibilità in A.D.I., acquisendo formalmente il giudizio attraverso apposita scheda. Nel 28
  • 29. caso di giudizio positivo, il M..M.G., assieme alla scheda di valutazione, invierà anche la scheda sanitaria individuale del soggetto interessato o suo riassunto; - il Responsabile del Distretto, solo nel caso di valutazione positiva da parte del M.M.G., attiverà l’équipe distrettuale per la verifica di sussistenza dei requisiti di legge per l’accesso in A.D.I. e per la programmazione del P.I.D. Fisserà, inoltre, il luogo, la data e l’ora per la formalizzazione del P.I.D. con il M.M.G. in sede UVD; - il Responsabile del Distretto Sanitario, verificata l’acquisizione di tutti gli elementi della valutazione multidimensionale, determina il P.I.D. in ogni sua componente e lo rende operativo con atto formale, che vincola al rispetto delle modalità ivi contenute, le parti oggetto del presente regolamento. Nella stessa seduta, il Responsabile distrettuale, in accordo con il M.M.G. e l’équipe valutativa, determina la data e l’ora della verifica successiva, che di norma non può essere fissata oltre il 45° giorno; determina i modi e i tempi di acquisizione di eventuali nuove valutazioni per verificare l’efficacia dell’intervento o modificazioni e integrazioni del P.I.D. SUB LIVELLO: ASSISTENZA TERRITORIALE SEMI-RESIDENZIALE RESIDENZIALE Il DL 229 individua nel Distretto il momento integrante delle attività sociosanitarie, ovvero delle attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, i bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione. Le prestazioni sociosanitarie comprendono: • prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, cioè le attività finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite e acquisite; • prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, cioè tutte le attività del sistema sociale che hanno l'obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. La DGR n. 685/30.7.2002 ha stabilito il recepimento del DPCM 14.2.2001, del DM 308 del 21.5.2001, delle linee guida emanate dal Ministero della Sanità 31.3.1994 e di attribuire le prestazioni erogate nelle RSA per il 100% al FSR. Il crescente bisogno di servizi assistenziali per cure a lungo termine è condizionato da quattro determinanti fondamentali: • L’invecchiamento generale della popolazione; • Lo specifico aumento dell’aspettativa di vita media dei pazienti affetti da malattie croniche e disabilitanti; • La riduzione della potenzialità di assistenza informale da parte dei nuclei familiari; • La progressiva evoluzione del sistema ospedaliero verso l’assistenza agli acuti con livelli sempre più spinti di specializzazione e tecnologia. L’insieme dei fenomeni sopra enunciati pone quindi con urgenza il problema della assistenza a lungo termine (domiciliare o residenziale) di una ampia varietà di pazienti, con almeno tre diverse necessità: • «Lungodegenza» per la gestione a breve/medio termine di pazienti anziani, disabili, in fase di convalescenza post- acuta o post-chirurgica, o comunque con necessità di eseguire terapie programmate in un ambiente ospedaliero ad elevata tutela sanitaria; • «Riabilitazione» in fase post-acuta, con l’obiettivo specifico del massimo recupero funzionale; • «Residenze» per la gestione a lungo termine di pazienti non autosufficienti. 29
  • 30. La Lungodegenza è una funzione ospedaliera che riveste un preciso connotato di tutela sanitaria in fase post acuta. E` finalizzata alla stabilizzazione delle condizioni cliniche od al completamento di programmi terapeutici ed è caratterizzata comunque da una degenza a termine. La Riabilitazione presuppone inoltre almeno tre livelli di intervento definite dalla «Linee Guida Ministeriali» sulla Riabilitazione: quello di alta specializzazione, quello intensivo e quello estensivo. I livelli di Alta Specializzazione e quello Intensivo devono prevedere specifici obiettivi riabilitativi su cui viene costruito il piano di trattamento: la durata della degenza è funzione del piano terapeutico e degli obiettivi, ma è comunque a termine. Il livello Estensivo è finalizzato alla attuazione di programmi riabilitativi di lungo termine o di contrasto della evoluzione delle patologie. Può avere obiettivi terapeutici anche di lunga durata, ma che devono comunque essere individuati nel piano di trattamento. Le «Residenze» sono per definizione strutture, sostitutive del domicilio, per l’assistenza a tempo indeterminato di pazienti non autosufficienti non assistibili. Il carattere di residenzialità presuppone la relativa stabilizzazione delle condizioni cliniche, ma la forte variabilità dei bisogni sanitari ed assistenziali impone una loro classificazione in differenti categorie. Il D.L.vo 502/92 e successive modifiche, ma anche il Decreto sull’Integrazione Sociosanitaria (D.P.C.M. 14/2/2001) e quello sui Livelli Assistenziali di Assistenza (D.P.C.M. 29/11/2001), pur nella relativa diversità della terminologia utilizzata, individuano almeno due classi: quello delle prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria, e quello sociale e valenza sanitaria. Le residenze per anziani Seguendo lo sviluppo di questi livelli assistenziali riteniamo di dover individuare almeno due tipologie di strutture Residenziali: - le RSA., destinate alle prestazioni ad elevata integrazione sanitaria; definite come strutture di assistenza continuativa, senza limiti di degenza, destinate a pazienti non autosufficienti cronici stabilizzati in condizioni cliniche che impongono assistenza «intensiva» ad elevata integrazione sanitaria. - le Residenze Protette (o Case Protette) destinate alle prestazioni sociali a valenza sanitaria; strutture di assistenza continuativa senza limiti di degenza, destinate a pazienti non autosufficienti cronici stabilizzati in condizioni cliniche che non necessitano di particolari interventi sanitari, oltre quelli che possono essere garantiti dal Medico di Medicina Generale. In Calabria vi è sostanziale inesistenza di servizi di lungodegenza e riabilitazione ospedaliera. Ne consegue che possono giungere in R.S.A. pazienti di elevata complessità, ed in particolare pazienti in fase post-acuta o con patologie non stabilizzate (che dovrebbero trovare adeguata assistenza in lungodegenza) e pazienti malati terminali (che dovrebbero essere assistiti in specifiche strutture come gli Hospice). Nella more della realizzazione di una adeguata rete di servizi è apparso opportuno riconoscere alle R.S.A. le funzioni di assistenza a questi pazienti, individuando in alcune di esse dei moduli ad assistenza intensiva, con assistenza medica e infermieristica 24 ore su 24. E’ stata individuata una tipologia di R.S.A. ad elevata Medicalizzazione, (R.S.A.-M.) capace di accogliere pazienti post-acuti o in fase terminale, con degenza a termine (60 giorni, prorogabili dopo valutazione multidimensionale possibilmente V.A.O.R.). Accedono alle R.S.A. tutti i pazienti non autosufficienti, non assistibili a domicilio, che necessitano di interventi terapeutici assistenziali specialistici ad elevata connotazione sanitaria come; nutrizione enterale o parenterale; terapie mediche per via endovenosa; cura di ferite chirurgiche e/o di piaghe 30
  • 31. da decubito; insufficienza respiratoria o cardio-respiratoria con necessità di assistenza respiratoria non invasiva; pazienti con quadro di demenza senile di grado medio-grave (punteggio Mini Mental State inferiore a 20) che presentino almeno due dei seguenti sintomi produttivi: wandering; auto- etero-aggressività; deliri; rifiuto del cibo o delle cure; comportamento antisociale e/o disturbi dell’area cognitivo-comportamentale che necessitano di trattamenti psicologici e/o neuropsicologici riabilitativi; pazienti non autosufficienti, non assistibili a domicilio, affetti da patologie croniche che impongono una supervisione sanitaria continua per elevato rischio di istabilità clinica. In via temporanea, nelle more della realizzazione della rete della lungodegenza ospedaliera, su proposta della UVG vengono accolti nei moduli di R.S.A.-M. ad elevata medicalizzazione: • pazienti post-acuti o non completamente stabilizzati, provenienti di norma dal ricovero ospedaliero, che presentino necessità di supervisione medica ed assistenza infermieristica 24 h (per ogni nucleo) per instabilità delle condizioni cliniche generali. Vengono avviati al ricovero presso le Case Protette i pazienti non autosufficienti che non hanno i requisiti per i quali viene giustificato il ricovero in R.S.A. o R.S.A.-M. i quali pur non esprimendo bisogni sanitari rilevanti si trovino nelle condizioni di 2+ o 3+ ADL perdute (particolare riguardo è da destinare alla capacità di lavarsi e vestirsi). Le residenze per disabili I bisogni assistenziali dei disabili possono essere soddisfatti sia nelle RSA che nelle CP alle seguenti condizioni: a) Che il paziente si trova in condizioni di disabilità cronica stabilizzata, non più passibile di miglioramento a seguito di trattamenti intensivi od estensivi di riabilitazione sia sul versante delle autonomie che dell’inserimento lavorativo o sociale; b) Che il paziente non si trovi in una condizione di rischio di progressione ed aggravamento della malattia che debba essere contrastato mediante trattamenti riabilitativi intensivi o estensivi; c) Che il paziente presenti un elevato grado di dipendenza funzionale (più di 3 A.D.L. perdute) e necessiti di cure ad elevata integrazione sanitaria (respirazione assistita, o nutrizione entrale o parenterale, o cure infermieristiche quotidiane, o supervisione medica per patologie ad alto rischio di instabilità). L’Atto Aziendale ed il relativo regolamento di esecuzione, individuano tra le attività a capo dei Distretti sanitari: • l’attività di valutazione geriatrica espletata dalla UVG; • l’attività di filtro della domanda di ricovero in case di cura o di riposo, attraverso la UVG; • l’attività di vigilanza sulle case di cura o di riposo, attraverso la UVG; • l’attività di A.D.I. • Presso i Distretti Sanitari della A.S.P. CZ, sono da tempo attive le UVD costituite da: • un medico del Distretto; • un geriatra della U.O.Tutela Anziani • un medico di M.G. • un infermiere professionale • un fisioterapista • un assistente sociale • che svolgono prevalentemente funzioni di ammissione dei pazienti in ADI-CSD. 31
  • 32. 3° Livello: Assistenza Ospedaliera Dividendo il valore della quota capitaria per i tre sub livelli di assistenza ospedaliera come indicato nella Tabella A della delibera di G.R. 157/2009 si ottiene: RIPARTO FSR ANNO 2009 (OSPEDALIERA) 3° Livello: Assistenza Ospedaliera 65.454.897,00 Attività non tariffabile e funzioni presidi ospedalieri a gestione diretta 5.457.229,00 Quota per attuazione indirizzi del PSR 14.713.627,00 Attività di ricovero a prestazione 45.284.041,00 Nella suddivisione del riparto finanziario per il livello di assistenza ospedaliera si ha: Riduzione dei costi di produzione ospedaliera I costi di produzione ospedaliera si possono distinguere in tre grosse tipologie: costi ospedalieri privati; costi ospedalieri pubblici; costi ospedali a gestione diretta. Nel primo, come nel secondo caso, il contenimento della spesa ospedaliera si ottiene tramite il controllo dei singoli ricoveri e la negoziazione dei volumi di prestazioni che gli erogatori dovranno 32
  • 33. garantire per la popolazione assistita. In questo mutato spirito collaborativo tra azienda sanitaria ed erogatori privati si sono stipulati negli anni passati atti negoziali per il contenimento dei ricoveri entro il 160 per mille imponendo il numero massimo di ricoveri che ogni erogatore potrà effettuare ed abbattendo in modo proporzionale la tariffa a DRG se si superano tali volumi negoziati, fatte salve le deroghe ed indicazioni regionali per l’alta specialità. Le possibili manovre di contenimento della spesa sono: - una negoziazione allargata dei ricoveri che coinvolga anche i due erogatori pubblici il Pugliese-Ciaccio e il Policlinico Mater Domini. Infatti le due aziende pubbliche che insistono nell’area 7, non sono oggi finanziati in modo esatto sui ricoveri e prestazioni che erogano, ma su un bilancio di previsione e chiusura a consuntivo. Il meccanismo descritto, pur permettendo la sopravvivenza di due aziende ospedaliere nell’area 7, implica una sottrazione di somme al bilancio dell’azienda sanitaria con l’effetto che la sola azione di contenimento della spesa sul privato non otterrà in termini assoluti un risanamento del bilancio della nostra azienda. - Incentivare la libera concorrenza differenziando l’offerta di prestazioni sanitarie per evitare la migrazione degli utenti fuori azienda e fuori Regione. - Stessa metodologia di controllo delle prestazioni di ricovero erogate dalle strutture pubbliche o private accreditate. Nel contenimento della spesa dei due ospedali a gestione diretta si dovrà tenere conto della massimizzazione della produzione di prestazioni, possibilmente di secondo livello, evitando i ricoveri per prestazioni altrimenti erogabili territorialmente. Inoltre, secondo le indicazioni regionali, si dovrà procedere ad una riconversione del presidio ospedaliero di Chiaravalle erogando nello stesso prestazioni di riabilitazione e lungodegenza che al momento sono marginalmente erogate e favorendo nello stesso presidio prestazioni multidisciplinari, day-hospital, day-surgery ed attività di elezione. Questo permetterà di potenziare il presidio di Soverato sia in termini di continuità assistenziale che in termini di investimenti per l’acquisizione di nuove tecnologie favorendo così l’urgenza. E’ ovvio che la programmazione regionale data dal PSR potrà permettere una più idonea pianificazione e controllo della spesa sanitaria che tenga conto dei bisogni della popolazione assistita e dei differenti livelli erogativi che le strutture ospedaliere pubbliche e private sono deputate ad erogare. Inoltre la Regione con la ridistribuzione dei posti letto per ricovero ordinario, lungodegenza e riabilitazione, nell’area 7, permetterà di ottenere l’obiettivo del 75% sul tasso d’occupazione e del 160‰. RICOVERI COMPLESSO OSPEDALIERO DI CHIARAVALLE-SOVERATO Dalla elaborazione dei punti di ottimalità prestazionali per il Complesso Ospedaliero di Chiaravalle- Soverato, si è notato che tutti le produzioni a DRG dei Reparti SONO MOLTO LONTANI DAL PUNTO DI OTTIMALITA'. Le azioni da svolgere in ambito ospedaliero, in rapporto agli obiettivi determinati per i livelli di assistenza ed alle risorse finanziarie assegnate, sono orientate al recupero di efficienza attraverso l’introduzione del modello organizzativo dipartimentale, l’integrazione e differenziazione dei due Presidi Aziendali, lo sviluppo delle capacità di attrazione, il miglioramento dell’immagine degli ospedali, lo sviluppo della capacità competitiva. Ovviamente no si possono chiudere i reparti che si allontanano dal punto di ottimalità prestazionale ma si possono sicuramente rimodulare in termini di efficienza allocativa e di prodotti a maggiore richiamo. 33
  • 34. ASSISTENZA OSPEDALIERA: PIANO DI ACQUISTO SUB LIVELLO ATTIVITA’ DI RICOVERO A PRESTAZIONE Per l’anno in corso i riferimenti normativi da applicare nella individuazione dei volumi e delle tipologie di prestazioni da acquistare sono costituiti dalla L.R. di riparto che stabilisce i criteri per l’individuazione dei volumi e dei limiti di spesa ospedaliera per il 2009, e dal PSR approvato con L.R.11/04 che indica gli obiettivi di salute anche in prorogazio. Viene inoltre confermato il tariffario nazionale vigente così come applicato nel 2008 secondo le direttive dell’assessorato regionale alla sanità. Entro tale contesto normativo deve essere definito il contenuto del piano preventivo annuale del fabbisogno erogativo della nostra Azienda che, deve essere fatto tenendo in conto i punti di ottimalità prestazionali; la definizione del fabbisogno di prestazioni ospedaliere cioè i volumi e le tipologie di prestazioni da richiedere mediante accordi/contratti con gli erogatori pubblici e privati accreditati; l’indicazione della spesa da sostenere in conformità alla normativa del vigente piano di rientro. Anche in questo caso le prestazioni che da erogare nel corso del 2010 sono quelle relativa al punto di ottimalità di cui all’allegato 1. POSTI LETTO STRUTTURE OSPEDALIERE A GESTIONE DIRETTA Presidio Ospedaliero di SOVERATO Indirizzo: Viale Cardona - Soverato Posti letto Posti letto Posti letto Discipline ordinari in d. h. totali Chirurgia generale 22 - 22 Medicina generale 30 2 32 Ortopedia e Traumatologia 14 2 16 Ostetricia e ginecologia 18 - 18 Pediatria 8 1 9 Riabilitazione 2 2 Day Surgery 4 4 94 9 103 Totale Presidio Ospedaliero di CHIARAVALLE Indirizzo: Via Mario Ceravolo - Chiaravalle Posti letto Posti letto Posti letto Discipline ordinari in d. h. totali Psichiatria 6 1 7 Lungodegenza 8 8 Riabilitazione 8 8 Oncologia 2 2 14 11 25 Totale 34
  • 35. STRUTTURE OSPEDALIERE PRIVATE ACCREDITATE Casa di cura Villa S.Anna Indirizzo: Viale Pio X, 111 - Catanzaro Posti letto Posti letto Posti letto Discipline ordinari in d. h. totali Cardiochirurgia 20 20 Cardiologia 15 15 Chirurgia generale 20 20 Medicina generale 10 10 Oculistica 10 10 Recupero e Riabilitazione 4 4 Terapia Intensiva 6 6 Unità Coronarica 5 5 90 - 90 Totale Casa di cura Villa del Sole Indirizzo: Viale Pio X, 202 - Catanzaro Posti letto Posti letto Posti letto Discipline ordinari in d. h. totali Chirurgia generale 10 4 14 Medicina generale 40 5 45 Oculistica 2 4 6 Ortopedia e Traumatologia 21 2 23 Recupero e Riabilitazione 10 - 10 83 15 98 Totale Casa di cura Villa Serena Indirizzo: Via Pascali, 11 - Catanzaro Posti letto Posti letto Posti letto Discipline ordinari in d. h. totali Chirurgia generale 13 1 14 Medicina generale 18 1 19 Ortopedia e Traumatologia 18 1 19 Recupero e Riabilitazione 30 30 Urologia 5 5 84 3 87 Totale 35
  • 36. Casa di cura Villa Nuccia Indirizzo: Via Padula 1/2 - Catanzaro Posti letto Posti letto Posti letto Discipline ordinari in d. h. totali Neurologia 20 - 20 Riabilitazione 25 - 25 Lungodegenza 60 60 105 - 105 Totale Casa di cura S. Vincenzo Indirizzo: Via Barlaam da Seminara, 26 - Catanzaro Posti letto Posti letto Posti letto Discipline ordinari in d. h. totali Neurologia 20 - 20 Riabilitazione 20 - 20 Lungodegenza 60 60 100 - 100 Totale DAY-SURGERY: OSPEDALI A GESTIONE DIRETTA E STRUTTURE PRIVATE Alcune particolari patologie chirurgiche saranno trattate nel corso del 2009 in Day surgery. Vista l’alta concentrazione a Catanzaro sia di strutture private che di Aziende Ospedaliere, intendiamo privilegiare l’incremento di day surgery nel complesso ospedaliero di Chiaravalle Soverato. Struttura Reparto: Cardiochirurgia Reparto: Chirurgia Reparto:Ortopedia Osp. Soverato 744 30 Osp. Chiaravalle 122 Villa S.Anna 65 40 36
  • 37. CHIRURGIA AMBULATORIALE INTRAOSPEDALIERA ED EXTRA OSPEDALIERA Anche in questo caso si deve tenere conto sia del fattore distribuzione orografica che dei ricoveri a rischio LEA. In questo caso per il territorio il piano di acquisti sui tre distretti è stato ampiamente discusso precedentemente. Invece per gli interventi chirurgici ambulatoriali effettuati nelle strutture a carattere di ricovero, nel corso del 2009, si utilizzerà la seguente tabella di riferimento: Struttura Reparto: Cardiochirurgia Reparto: Chirurgia Reparto:Ortopedia Osp. Soverato 361 43 Osp. Chiaravalle 205 Villa S.Anna 56 478 56 Villa del Sole 301 78 Villa Serena 245 49 37
  • 38. ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO E LISTE D’ATTESA Analizziamo li orari di apertura degli ambulatori al pubblico che sono stati utilizzati nel 2009 presso le nostre strutture ambulatoriale territoriali ed ospedaliere, nonché a livello del dipartimento di prevenzione. E le relative liste d’attesa. Questo è un altro punto di debolezza sull'allontamento del punto di ottimalità. DSB1 Gli orari di apertura al pubblico dei Poli Sanitari Territoriali e delle U.O. afferenti a Questo Distretto sono: Mattino dalle ore 8.00 alle ore 14.00 da Lunedì al venerdì Pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Lunedì e Mercoledì Per quanto attiene le liste d’attesa vengono mantenute entro i quindici giorni con esclusione della branca di oculistica per la quale si raggiungono, a volte, tempi di attesa tra i trenta e i quaranta giorni, e per l’angiologia i cui tempi d’attesa, anche in considerazione dell’esecuzione di esami strumentali di una certa complessità, arriva ai quarantacinque giorni. DSB2 Gli orari di apertura al pubblico delle strutture poliambulatoriali viene articolato in: Mattino dalle ore 8.00 alle ore 14.00 da Lunedì al venerdì Pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Lunedì e Mercoledì Il CSM ricadente nel distretto articola il suo orario in 12 ore di attività giornaliere per 6 giorni a settimana. Ovviamente nel corso dell’anno 2009 si cercherà di articolare turni ed orari per poter erogare le attività su 6 mattine e 5 pomeriggi a settimana. Questo è perfettamente congruente con l’aumento di dotazione organica prevista nel corso dell’anno 2009. Le liste d’attesa dettagliate per specialistica sono: Branca specialistica PST PST PST Borgia PST Cz Botricello(gg.) Sersale (gg.) Lido (gg.) (gg.) ALLERGOLOGIA 15 5 CARDIOLOGIA 30 7 7 DERMATOLOGIA 7 30 DIETOLOGIA 60 120 DIABETOLOGIA 7 7 7 OCULISTICA 15 95 60 CHIRURGIA 10 7 NEUROLOGIA 30 FISIATRIA 5 7 ORTOPEDIA 35 15 DIABETOLOGIA 7 7 7 ORL RADIOLOGIA 2 ECOCARDIOGRAFIA 10 ECOGRAFIA 30 GASTROENTEROLOGIA 20 38
  • 39. DSB3 L’attuale orario di apertura dei poliambulatori al pubblico si articola su 5 giorni, con due rientri pomeridiani; il PSR auspica attività articolate su sei giorni alla settimana per 12 ore giornaliere; ciò contrasta in maniera stridente con la necessità di dover abbattere la produzione. I poliambulatori del DSB 3 non hanno particolari liste di attesa se non per rare branche specialistiche (oculistica, neurologia, dermatologia) per le quali, nell’ottica di dare risposta al bisogno del cittadino-utente, aumento il monte ore di specialistica. COMPLESSO OSPEDALIERO CHIARAVALLE SOVERATO PRESIDIO DI CHIARAVALLE UNITA' OPERATIVA ANESTESIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA LUNEDI' MERCOLEDI' E VENERDI' VISITE ANESTESIOLOGICHE 8.30-11.30 TEMPI DI ATTESA GG.3 UNITA' OPERATIVA CARDIOLOGIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA VISITA CARDIOLOGICA, ECG LUNEDI' MERCOLEDI' E VENERDI' ECOGRAFIA COLORDOPPLER 9.00-13.00 TEMPI DI ATTESA GG. 40 39
  • 40. UNITA' OPERATIVA CHIRURGIA TEMPI DI ATTESA RICOVERO PROGRAMMATO IMMEDIATO PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA VISITE SPECIALISTICHE LUNEDI' E GIOVEDI' TEMPI DI ATTESA GG. 2 10.00-13.OO ENDOSCOPIE MARTEDI' TEMPI DI ATTESA GG. 30 8.00-14.00 SENOLOGIA GIOVEDI' TEMPI DI ATTESA GG. 2 10.30-12.30 COLONPROCTOLOGIA MARTEDI' TEMPI DI ATTESA GG. 0 8.00-14.00 LUNEDI' FLEBOLOGIA 16.00-18.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 INTERVENTI CHIRURGICI LUNEDI' E GIOVEDI' AMBULATORIALI 10.00-13.00 TEMPI DI ATTESA GG. 2 UNITA' OPERATIVA DIABETOLOGIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA DA LUNEDI' A SABATO ATTIVITA' DIABETOLOGICA 09.00-13.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 40
  • 41. UNITA' OPERATIVA EMODIALISI PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA SEDUTE EMODIALITICHE DA LUNEDI' A SABATO TEMPI DI ATTESA GG. 0 8.00-20.00 DA LUNEDI' A SABATO VISITE NEFROLOGICHE 9.00-12.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 14.00-19.00 AMBULATORIO DIAGNOSI E TERAPIA IPERTENSIONE ARTERIOSA DA LUNEDI' A SABATO HOLTER PRESSORIO 9.00-112.00 TEMPI DI ATTESA GG. 4 UNITA' OPERATIVA LABORATORIO ANALISI PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA CHIMICA CLINICA EMATOLOGIA SIEROLOGIA MICROBIOLOGIA DA LUNEDI' A SABATO IMMUNOMETRIA PRELIEVI 7.00-11.00 RIA CONSEGNA REFERTI 10.00-13.00 ALLERGOLOGIA TEMPI DI ATTESA GG. 3/6 UNITA' OPERATIVA MEDICINA TEMPI DI ATTESA RICOVERO PROGRAMMATO IMMEDIATO PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA 41
  • 42. VISITE MEDICHE GIOVEDI' TEMPI DI ATTESA GG. 0 15.00-18.00 VISITE GERIATRICHE GIOVEDI' TEMPI DI ATTESA GG. 7 15.00-18.00 AMBULATORIO DI ALLERGOLOGIA PROVE DI FUNZIONALITA' LUNEDI' 14.30-17.00 RESPIRATORIA GIOVEDI' 14.30-18.00 TEMPI DI ATTESA GG. 65 ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA GIOVEDI' TEMPI DI ATTESA GG. 7 9.00-13.00 AMBULATORIO DI ALCOLOGIA PSICOTERAPIA RIABILITATIVA MARTEDI' TEMPI DI ATTESA GG. 0 8.00-10.00 AMBULATORIO DI NEUROLOGIA MARTEDI' TEMPI DI ATTESA GG. 7 9.00-13.00 UNITA' OPERATIVA OSTETRICIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA VISITE OSTETRICA LUNEDI'-MARTEDI’ –GIOVEDI’ TEMPI DI ATTESA GG.0 10.00-12.30 LUNEDI'-MARTEDI’ –GIOVEDI’ VISITA GINECOLOGICA 10.00-12.30 TEMPI DI ATTESA GG.0 UNITA' OPERATIVA PEDIATRIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA 42
  • 43. VISITE DA LUNEDI' A SABATO TEMPI DI ATTESA GG.0 10.00-13.00 UNITA' OPERATIVA RADIOLOGIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA ECOGRAFIA TEMPI DI ATTESA GG.2/3 RADIOLOGIA CONVENZIONALE DA LUNEDI' A VENERDI' TEMPI DI ATTESA GG.2/3 8.00-200 RADIOLOGIA CONVENZIONALE SABATO CONTRASTOGRAFICA 8.00-14.00 TEMPI DI ATTESA GG.5 MARTEDI' E GIOVEDI' MAMMOGRAFIA 14.00-20.00 TEMPI DI ATTESA GG.3 SABATO 8.30-14-00 MARTEDI’ E VENERDI’ M.O.C. 14:00-20:00 TEMPI DI ATTESA GG.3/5 MERCOLEDI’ 8:00-14:00 UNITA' OPERATIVA S.P.D.C. TEMPI DI ATTESA RICOVERO PROGRAMMATO IMMEDIATO PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA VISITE SPECIALISTICHE DA LUNEDI' A SABATO TEMPI DI ATTESA GG.0 10.00-13.00 VISITA PER PSICHIATRIA PSICOLOGIA CLINICA DA LUNEDI' A VENERDI' PSICOTERAPIE 15.00-18.00 PSICODIAGNOSTICA 43
  • 44. TEMPI DI ATTESA GG.0 UNITA' OPERATIVA ONCOLOGIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA VISITE SPECIALISTICHE DA LUNEDI' A VENERDI’ TEMPI DI ATTESA GG.3 10.00-13.00 UNITA' OPERATIVA RIABILITAZIONE PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA DA LUNEDI' A VENERDI’ VISITE SPECIALISTICHE 09,00 – 13,30 TEMPI DI ATTESA GG.0 15,00 – 17,30 DA LUNEDI' A VENERDI’ ATTIVITA’ STRUMENTALI 08,30 – 14,00 TEMPI DI ATTESA GG.40/50 15,00 – 18,00 PRESIDIO DI SOVERATO UNITA' OPERATIVA RADIOLOGIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA LUNEDI’ – VENERDI’ 8.30-13.00 ECOGRAFIA 15.00-17.30 TEMPI DI ATTESA GG.5 SABATO 8.20-12.00 44
  • 45. LUNEDI’ – VENERDI’ COLOR-DOPPLER 8.30-13.00 TEMPI DI ATTESA GG.10 SABATO 8.20-12.00 LENEDI – VENERDI 8.30-13.20 RADIOLOGIA TRAD. 15.00-19.00 TEMPI DI ATTESA GG.2/5 SABATO 8.30-12.00 RADIOLOGIA LUNEDI – VENEDRI CONTRASTOGRAFICA 9.30-12.00 TEMPI DI ATTESA GG.5/6 MERTEDI’ – VENERDI MAMMOGRAFIA 8.30-13.15 TEMPI DI ATTESA GG.3/4 MERCOLEDI 14.30-19.15 LUNEDI – VENERDI 8.30-12.00 T.C. 15.00-18.00 TEMPI DI ATTESA GG.2/3 SABATO 9.00-12.00 UNITA' OPERATIVA PATOLOGIA CLINICA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA LUNEDI’ – SABATO PRELIEVI CHIMICA – CLINICA 7.00-10.30 EMATOLOGIA CONSEGNA REFERTI SIEROLOGIA 9.00-13.00 TEMPI DI ATTESA GG.3/6 MARTEDI - VENERDI 15.00-17.00 LUNEDI’ – SABATO PRELIEVI 7.00-10.30 MICROBIOLOGIA CONSEGNA REFERTI TEMPI DI ATTESA GG.3/6 9.00-13.00 MARTEDI - VENERDI 15.00-17.00 LUNEDI’ – SABATO PRELIEVI IMMUNOMETRIA 7.00-10.30 TEMPI DI ATTESA GG.3/6 CONSEGNA REFERTI 9.00-13.00 45
  • 46. MARTEDI - VENERDI 15.00-17.00 LUNEDI’ – SABATO PRELIEVI 7.00-10.30 RIA ALLERGOLOGICA CONSEGNA REFERTI TEMPI DI ATTESA GG.3/6 9.00-13.00 MARTEDI - VENERDI 15.00-17.00 UNITA' OPERATIVA PEDIATRIA TEMPI DI ATTESA RICOVERO GG.0 PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA VISITA SPECIALISTICA LUNEDI – SABATO ALLERGOLOGICA 9.00-12.00 ENDOCRINOLOGICA 16.00-19.00 GASTROENTEROLOGICA TEMPI DI ATTESA GG. 0 LUNEDI – SABATO PRICKTEST 9.00-12.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 16.00-19.00 LUNEDI – SABATO SPIROMETRIA 9.00-12.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 16.00-19.00 LUNEDI – SABATO EOSINOFILI 9.00-12.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 16.00-19.00 LUNEDI – SABATO TEST DEL SUDORE 9.00-12.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 16.00-19.00 VACCINAZIONI LUNEDI – SABATO DESSENSIBILIZZANTI 9.00-12.00 E NON OBLIGATORIE 16.00-19.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 46
  • 47. UNITA' OPERATIVA ANESTESIA- RIANIMAZIONE PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA VISITA ANESTESIOLOGICA LUNEDI A SABATO TEMPI DI ATTESA GG. 0 8.30-13.00 TERAPIA ANTIALLERGICA LUNEDI A SABATO TEMPI DI ATTESA GG. 0 8.30-13.00 LUNEDI A SABATO TERAPIA ANTALGICA 8.30-13.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 15.00-18.00 UNITA' OPERATIVA CARDIOLOGIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA VISITA CARDIOLOGICA LUNEDI-VENERDI ECG 9.00-13.00 TEMPI DI ATTESA GG. 10/30 ECOCARDIOGRAFIA LUNEDI-VENERDI COLORDOPPLER 11.00-13.00 TEMPI DI ATTESA GG. 10/30 E.C.G. DA SFORZO TUTTI I GIORNI SU PRENOTAZIONE TEMPI DI ATTESA GG. 10/30 9.00-13.00 HOLTER E.C.G. LUNEDI-VENERDI TEMPI DI ATTESA GG. 10/30 9.00-10.00 M.A.P. LUNEDI-VENERDI TEMPI DI ATTESA GG. 10/30 9.00-10.00 47
  • 48. UNITA' OPERATIVA DIABETOLOGIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA LUNEDI 15.00-18.00 VISITA DIABETOLOGICA MARTEDI – VENERDI TEMPI DI ATTESA GG. 10/30 8.30-13.00 UNITA' OPERATIVA CHIRURGIA TEMPI DI ATTESA RICOVERI: GG 5/6 PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA LUNEDI E SABATO 8.30-12.30 VISITA CHIRURGICA MARTEDI E GIOVEDI TEMPI DI ATTESA GG. 0 15.00-17.00 MERCOLEDI 8.30-12.00 INTERVENTI AMBULATORIALI GIOVEDI PICCOLA CHIRURGIA 8.30-12.30 TEMPI DI ATTESA GG. 0 ENDOSCOPIA LUNEDI MERCOLEDI E VENERDI DIGESTIVA 8.30-13.00 TEMPI DI ATTESA GG. 4 MARTEDI 08,30 – 12,30 CHIRURGIA VASCOLARE E DOPPLER MERCOLEDI 16,30 – 18,30 TEMPI DI ATTESA GG.7 GIOVEDI 16,00 – 18,30 SENOLOGIA GIOVEDI TEMPI DI ATTESA GG. 0 8.30-9.30 48
  • 49. UNITA' OPERATIVA NEFROLOGIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA VISITA SPECIALISTICHE LUNEDI - SABATO HOLTER PRESSORIO 9.00-13.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 DA LUNEDI A SABATO EMODIALISI 8.00-14.00 14.00-20.00 UNITA' OPERATIVA ONCOLOGIA PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA GIOVEDI VISITA ONCOLOGICA 15.00-18.00 TEMPI DI ATTESA GG. 7 UNITA' OPERATIVA MEDICINA TEMPI DI ATTESA RICOVERO GG. 0 PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA LUNEDI - VENERDI VISITA MEDICINA GENERALE 8.00-10.00 TEMPI DI ATTESA GG. 0 FISIOLOPATOL. LUNEDI - GIOVEDI RESPIR. ALLERG. 8.00-13.00 RESP. TEMPI DI ATTESA GG. 45 ENDOCRINOLOGIA LUNEDI TEMPI DI ATTESA GG. 7 9.00-13.00 49
  • 50. GASTRENTEROLOGIA MARTEDI TEMPI DI ATTESA GG.0 16.00-18.00 UNITA' OPERATIVA ORTOPEDIA TEMPI DI ATTESA RICOVERO: PROTESI GG. 30 ALTRI INTERVENTI GG. 10/12 PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA VISITA ORTOPEDICHE MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI TEMPI DI ATTESA GG. 13 MARTEDI – MERCOLEDI VENERDI-SABATO VISITE TRAUMATOLOGICHE 8.00-14.00 MARTEDI – MERCOLEDI RIACCESSI VENERDI-SABATO TEMPI DI ATTESA GG. 13 UNITA' OPERATIVA OSTETRICIA E GINECOLOGIA TEMPI DI ATTESA RICOVERO GG. 8 PRESTAZIONI AMBULATORIALI TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE GIORNI E ORARIO DI APERTURA DA LUNEDI A VENERDI’ VISITA SPECIALISTICA 09,30 – 13,00 TEMPI DI ATTESA GG. 3 ECOGRAFIA OSTETRICA DA LUNEDI A VENERDI’ GINECOLOGICA 09,30 – 13,00 TRANSVAGINALE TEMPI DI ATTESA GG. 3 50
  • 51. CARDIOTOCOGRAFIA LUNEDI - SABATO CONTROLLO BENESSERE FETALE 08,30 – 11,30 IN GRAVIDANZA 16,30 – 18,30 TEMPI DI ATTESA GG. 3 MERCOLEDI’ E GIOVEDI’ COLPOSCOPIA 16,30 – 18,30 TEMPI DI ATTESA GG. 3 MARTEDI’ E GIOVEDI’ PROVE URODINAMICHE 09,30 – 13,00 TEMPI DI ATTESA GG. 3 51
  • 52. DOTAZIONE ORGANICA DEL PERSONALE ANNO 2009 La teoria dell'ottimalità deve contemperare sia per la funzione di costo che per quella di produttività la dotazione del personale dipendente. Oggi le aziende sanitarie ed ospedaliere sono poste di fronte a tre grandi sfide: 1. La prima sfida è quella di rendere attrattive le aziende per i talenti migliori. Se la qualità del personale rappresenta la variabile fondamentale per determinare gli effetti delle politiche sanitarie, allora le aziende devono recuperare una capacità competitiva sul mercato del lavoro per attrarre i giovani migliori. Si tratta di valorizzare il rapporto con le università, di migliorare le logiche di reclutamento e selezione, di favorire più adeguate condizioni di lavoro, di mostrare all’opinione pubblica la rilevanza, la varietà e le opportunità che le aziende sanitarie possono offrire. 2. La seconda sfida riguarda la capacità delle aziende sanitarie di sviluppare un maggiore senso di appartenenza e motivazione tra le persone che operano nei servizi sanitari e di supporto. Troppo spesso è possibile osservare personale demotivato che lamenta di non essere stato coinvolto nei profondi processi di riforma e programmazione che magari ha conosciuto solamente dalla lettura dei quotidiani, ma che nella sostanza ha solamente subito. E’ necessario avviare percorsi di ascolto e coinvolgimento dei lavoratori, valorizzare le esperienze riconoscendo ai migliori una differenziazione di condizioni e una visibilità esterna dei risultati ottenuti, investire sull’immagine dei dipendenti e sulle professionali e leadership dei dirigenti. 3. La terza sfida a cui sono poste di fronte le aziende sanitarie è quella dell’adeguamento delle capacità e delle competenze degli operatori. I lavori della sanità richiedono spesso saperi e capacità professionali di alto profilo e per questo una grande parte del personale è laureato o diplomato. Non è però sufficiente. Gli scenari che le aziende sanitarie si trovano a dover affrontare richiedono di investire nella formazione del personale e in percorsi di apprendimento capaci di sviluppare nuove competenze, capaci di andare oltre ai tradizionali saperi e conoscenze, per entrare anche nello sviluppo delle qualità personali. Sempre più ad esempio un dirigente (medico , veterinario, sanitario o TPA) di alto profilo deve sapere governare sistemi complessi di relazioni o contribuire attraverso una visione sistemica ad elaborare politiche sanitarie efficaci. Queste tre sfide alle quali le aziende sanitarie ed ospedaliere sono chiamate a rispondere richiedono politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane articolate e complesse. In questi anni l’attenzione si è concentrata sull’adeguamento di alcuni meccanismi normativi e contrattuali per rendere più dinamici e competitivi il rapporto di lavoro, le modalità di accesso all’amministrazione, i percorsi di carriera e le retribuzioni. I risultati sono stati a luci ed ombre. Le opportunità offerte dalle norme di flessibilità del lavoro sono state colte solamente in parte, più che ad una vera strategia di impiego degli strumenti, si è assistito ad una certa casualità dove l’attenzione si è particolarmente rivolta alla percorribilità giuridica di alcuni istituti normativi piuttosto che a valutare quali erano le ottimali condizioni di trade-off tra flessibilità, discrezionalità e precarizzazione. Da un lato, infatti, i nuovi istituti hanno permesso di rinnovare gli organici, di introdurre nuove competenze, tradizionalmente assenti nel mercato della sanità, di aumentare i margini di discrezionalità nella gestione del personale. Dall’altro, però, l’approccio ha più riguardato il “cosa si può fare” piuttosto che il “cosa conviene fare” con il rischio di non sviluppare competenze o sviluppare competenze precarie non capitalizzabili in futuro, di stabilire condizioni critiche nella gestione di una pluralità di rapporti scarsamente trasparenti in termini di equità e di difficile governo complessivo. Il nuovo sistema di inquadramento professionale ha permesso di muovere posizioni di lavoro bloccate nello sviluppo da anni, di rispondere a tensioni retributive e di migliorare in parte la flessibilità dei ruoli organizzativi. D’altra parte ha anche reintrodotto meccanismi di avanzamento basati sull’anzianità (vedi accordi decentrati nell’area del 52
  • 53. comparto), ha prodotto uno spostamento di risorse salariali da voci variabili a voci fisse e ricorrenti, ha messo in luce le carenze gestionali nelle logiche di definizione dei profili e delle famiglie professionali, di programmazione e sviluppo del personale, di coerenza tra percorsi di valutazione e formazione. Ma le norme, per quanto possano avere aperto nuove opportunità, richiedono culture, strategie e logiche d’azione per individuare gli obiettivi e i contenuti di cui si vogliono riempire gli spazi che si aprono. Nel corso del 2010 si dovrebbero introdurre i meccanismi d’innanzi descritti nell’intento di recuperare quella risorsa enorme e fondamentale che è il personale. Il personale costituisce una spesa fissa del bilancio dell’ azienda. Nell’azienda sanitaria di Catanzaro la spesa per il personale ha inciso nel 2008 per un 41,69% sul bilancio complessivo il che è inferiore alla media nazionale del 45,2%, per un’azienda sanitaria con dei presidi a gestione diretta. Nel caso del personale più che di contenimento di spesa si deve parlare di razionalizzazione nell’utilizzo in modo da distribuire le professionalità sul territorio in funzione del soddisfacimento dei bisogni sanitari. A questo si deve aggiungere che l’azienda ha in nuce la possibilità di istituire una sede unica amministrativa consentendo così dei notevoli risparmi in termini di affitti pagati e nel contempo evitando spese di trasferimento dei dipendenti tra la sede centrale e le sedi periferiche. Il piano triennale delle assunzioni permetterà di eliminare le figure professionali di cui l’azienda non ha più bisogno (anche in funzione dell’affidamento all’esterno di alcuni servizi) privilegiando figure sanitarie che permettano la continuità assistenziale o il miglioramento territoriale delle produzioni di primo livello. In quest’ottica la dotazione organica del personale è stata modulato per l’anno 2009 tenendo conto dei seguenti parametri: a) personale cessato nell’anno 2008 (non sostituito) ed in corso di cessazione nell'anno 2009; b) personale a tempo determinato (Contratto di Collaborazione Continuata e Coordinata co.co.co); c) rispetto della dotazione organica dell’A.S.P. CZ. Nell’anno 2008 sono cessate 107 unità di personale distinte per la varie figure secondo la tabella del piano d’investimento sulle assunzioni anno 2009. Nell’anno 2009 cesseranno dal servizio 56 unità di personale. L’anno 2009 l’azienda conta di assumere 109 nuovi dipendenti. Pertanto il saldo numerico tra cessati ed assunzioni è di -54 unità, ovvero non copriremo nell’anno 2009 alcune unità di personale che saranno oggetto di esame nel corso degli altri anni. Vi è da aggiungere che alcune figure professionali non saranno più reintegrate in quanto sono ad esaurimento. Nell’anno 2009 cesseranno circa 48 co.co.co., peraltro già presenti come spesa sul bilancio, che verranno in parte rimpiazzati da personale assunto a tempo indeterminato. La nostra aziende deve attivare oltre alle procedure concorsuali per l’assunzione del personale, deve completare le procedure di assunzione del personale di Medico e Sanitario di struttura complessa già in parte avviate nell’anno 2002. Si fa presente che allo stato attuale tutti i posti di struttura complessa preesistenti prima dell’atto aziendale del 2002 sono oggi ricoperti da personale medico e sanitario dell’azienda a cui viene applicato l’art. 18 del CCNL, ovvero l’indennità di sostituzione. A questo si aggiunge che tale personale a tutti gli effetti sta ricoprendo i posti di struttura complessa fin dal 1997 e le relative procedure concorsuali avviate a metà anno 2002 (pubblicazione sul BUR e sulla G.U. della Repubblica) ad oggi non sono state esperite a seguito di intervenute modificazioni e blocchi delle assunzioni. Una parte dei concorsi di struttura complessa di cui agli atti di sopra è stata autorizzata dalla G.R. e di fatto abbiamo un’azienda che si basa per l’erogazione prestazionali e per le attività di supporto su strutture complesse ma senza avere il titolare bensì solo un sostituto. Alla luce di quanto espresso e per quanto previsto nella L.R. n. 11/2009 relativa al PSR, la nostra azienda attiverà nel corso del 2009 tutti i concorsi di struttura complessa al fine di garantire gli adempimenti previsti nel PSR e il rispetto dei limiti per le erogazioni di prestazioni di cui alla delibera 157/2009. nell’eventualità di autorizzazioni parziali sulle procedure concorsuali sulle strutture definite complesse dal presente Piano di Attività anno 2009 non si potranno garantire la 53
  • 54. piena corrispondenza tra i risultati per il livelli di assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza distrettuale e l’assistenza ospedaliera. Diamo ora il numero di personale necessario suddiviso per singola struttura organizzativa dell’A.S.P. CZ per produrre le attività e prestazioni secondo la teoria dell'ottimalità prestazionale. DOTAZIONE ORGANICA DEL PERSONALE PER U.O. D IR E Z IO N E S T R A T E G IC A S T A F F D IR E Z IO N A L E S E L E Z IO N E , RECLUTAM EN CATEGORIA N. Q U A L IF IC A NUCLEO DI S E G R E T E RC O M U N I C A Z IO R M A Z IO N Q U A L I T A ' E IA FO E S E R V IZ IO S E R V I Z I O P R O T E Z IO N E TO E V A L U T A Z IO N E D IR E Z IO N E N E E P R O F E S S I OIN A O V A Z IO N E NN C O N T R O L LIN F O R M A T IV O O A Z IE N D A L E S V U IL U P P O S T R A T E G IC A G E N E R A L E M A R K E T IN G L E PROG ESSI IN T E R N O A Z IE N D A L E DEL PER SO NALE 1 A S S IS T E N T E A M M IN IS T R A T IV O C 1 3 1 1 2 7 2 4 2 A S S IS T E N T E T E C C 2 1 3 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O B 1 2 1 1 2 1 4 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O E S P BS 2 1 1 5 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F D 3 1 1 1 2 6 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F E S P DS 2 1 7 C O L L P R O F A S S IS T E N T E S O C IA L E D 1 8 C O L L P R O F E S P A S S IS T E N T E S O C IA L E DS 2 9 CO LL PRO F SAN EDUCATORE PRO F D 1 10C O L L P R O F S A N E S P DS 1 1 1 C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E D 4 1 2 C O L L P R O F S A N T E C D E L L A P R E V N E L L 'A M B E L U O G DL A V 3 13C O M M E S S O A 1 2 1 1 1 4 D IR IG E N T E A M M IN IS T R A T IV O D IR 2 1 1 5 D IR IG E N T E A N A L IS T A D IR 1 1 6 D IR IG E N T E B IO L O G O D IR 1 1 7 D IR IG E N T E F IS IC O D IR 1 1 8 D IR IG E N T E G E O L O G O D IR 1 9 D IR IG E N T E M E D IC O D IR 3 1 1 2 0 D IR IG E N T E P S IC O L O G O D IR 1 2 1 D IR IG E N T E S O C IO L O G O D IR 1 22O P E R A T O R E T E C B 1 2 3 O P E R A T O R E T E C A U T IS T A B 1 1 24P R O G R A M M A T O R E C 1 2 5 P U E R IC U L T R IC E BS 2 6 O P E R A T O R E T E C S P E C IA L IZ Z A T O BS 1 0 18 21 5 3 3 14 7 11 54
  • 55. S E R V IZ I D I S U P P O R T O S A N IT A R IO A S S IS T E N Z A N. Q U A L IF IC A A S S IS T E N Z A S S IS T E N Z A A S E R V IZ IO D IS T R E T T U A L CURE EM ER GENZA F A R M A C E U TO S P E D A L IE R A IC IN F E R M IE R IS T I E P R IM A R IE T E R R IT O R IA L E A A C C R E D IT A T A C O E T E C N IC O A C C R E D IT A T A 1 A S S IS T E N T E A M M IN IS T R A T IV O 2 3 5 2 2 A U S IL IA R IO S P E C 1 1 3 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O 4 1 4 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O E S P 2 1 2 1 5 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F 1 2 6 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F E S P 1 1 1 7 C O L L P R O F A S S IS T E N T E S O C IA L E 1 8 C O LL P R O F S A N E S P 2 9 C O L L P R O F S A N F IS IO T E R A P IS T A 1 1 0 C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E 68 1 1 C O L L P R O F S A N T E C D E L L A P R E V N E L L 'A M B E L U O G L A V 1 1 2 C O L L P R O F S A N T E C S A N D I L A B B IO M E D IC O 1 13C O M M ES SO 2 1 1 4 D IR IG E N T E A M M IN IS T R A T IV O 1 1 1 5 D IR IG E N T E F A R M A C IS T A 3 1 6 D IR IG E N T E M E D IC O 1 6 2 2 17O P ER A T O RE TE C 1 1 1 8 O P E R A T O R E T E C S P E C A U T IS T A A M B U L A N Z A 67 1 9 O P E R A T O R E T E C S P E C IA L IZ Z A T O 2 1 18 16 14 141 5 SERVIZI DI SUPPORTO AMMINISTRATIVO GESTIONE N. QUALIFICA AFFARI GESTIONE ACQUISIZIONE ATTIVITA' GESTIONE RISORSE GENERALI E RISORSE BENI E SERVIZI TECNICHE PATRIMONIO ECONOMICO- LEGALI UMANE FINANZIARIE 1 ASSISTENTE AMMINISTRATIVO 8 7 2 4 14 13 2 ASSISTENTE TEC 5 1 3 AUSILIARIO SPEC 2 1 2 1 4 COADIUTORE AMMINISTRATIVO 3 6 1 2 2 4 5 COADIUTORE AMMINISTRATIVO ESP 5 5 4 6 COLL AMMINISTRATIVO PROF 3 2 1 2 3 4 7 COLL AMMINISTRATIVO PROF ESP 2 2 1 4 1 8 COLL TEC PROF 2 1 9 COMMESSO 1 4 1 3 10 DIRIGENTE AMMINISTRATIVO 3 3 1 1 2 3 11 DIRIGENTE ARCHITETTO 3 12 DIRIGENTE AVVOCATO 3 13 DIRIGENTE GEOLOGO 1 14 INGEGNERE 3 15 OPERATORE TEC 5 1 1 16 OPERATORE TEC AUTISTA 1 1 1 17 OPERATORE TEC ADDETTO ALL'ASSISTENZA 1 2 18 OPERATORE TEC CENTRO ELETTRONICO 3 19 OPERATORE TEC ELETTRICISTA 7 20 OPERATORE TEC FALEGNAME 1 2 21 OPERATORE TEC IDRAULICO 3 22 OPERATORE TEC MAGAZZINIERE 1 23 OPERATORE TEC MECCANICO 1 24 OPERATORE TEC MURATORE 1 25 OPERATORE TEC SPEC CONDUTTORE CALDAIE VAPORE 5 26 OPERATORE TEC SPEC ELETTRICISTA IMPIANTISTA 1 27 OPERATORE TEC SPECIALIZZATO 1 30 36 46 13 26 40 55
  • 56. D IS T R E T T O C A T A N Z A R O TU T E LA S E R V IZ IO R A D IO D IA G N O TUTELA DONNA N. Q U A L IF IC A C .S .M . C A R D IO L O G IA R IA B IL IT A Z IO NS E R T S O C IO R IA B IL IT D IS T R E T T A U D IO F O N IA T O O F T A L M O L O E D IA T R IA D IS T IC A PGI A N Z IA N I IN F A N Z IA E D IS T R E T T O ISIT R E T T O D I DD E D IS T R E T D IS T R E T T O D A T IV O TO I C A T A N Z A R O R IA A C O M U N IT A 'IS T R E T T O D I D D IS T R E T T O D A M IG L IA FI C A T A N Z A RC A T A N Z A R O O D I C A T A N Z ACRAO A N Z A R O E L L 'E T A ' T D CATANZARO CATANZAR O TR ETTO D I D IS E V O L U T IV A CATANZARO 1 A S S IS T E N T E A M M IN IS T R A T IV O 15 1 2 1 1 3 4 1 1 3 A S S IS T E N T E T E C 1 4 A U S IL IA R IO S P E C 13 1 2 2 1 1 1 2 2 3 5 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O 9 1 1 1 1 3 1 1 6 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O E S P 1 7 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F 3 1 1 1 1 1 9 C O L L P R O F A S S IS T E N T E S O C IA L E 3 4 2 1 4 2 1 5 1 0C O L L P R O F E S P A S S IS T E N T E S O C IA L E 1 1 1C O L L P R O F S A N A S S IS T E N T E S A N 1 1 1 3C O L L P R O F S A N E D U C A T O R E P R O F 2 2 1 4C O L L P R O F S A N E S P 1 1 5C O L L P R O F S A N E S P A S S IS T E N T E S A N 1 1 7C O L L P R O F S A N E S P E D U C A T O R E P R O F 1 1 8C O L L P R O F S A N E S P F IO T E R A P IS T A 1 1 9C O L L P R O F S A N E S P IN F E R M IE R E 3 1 2 0C O L L P R O F S A N E S P O R T O T T IS T A A S S O F T A L M O L O G IA 1 2 1C O L L P R O F S A N E S P O S T E T R IC A 1 2 5C O L L P R O F S A N F IS IO T E R A P IS T A 3 3 5 2 2 2 6C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E 24 1 13 3 2 2 1 1 4 2 2 7C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E P E D IA T R IC O 3 1 2 2 8C O L L P R O F S A N L O G O P E D IS T A 3 2 2 2 9C O L L P R O F S A N O R T O T T IS T A A S S . O F T A L M O L O G IA 3 3 0C O L L P R O F S A N O S T E T R IC A 1 5 3 2C O L L P R O F S A N T E C S A N D I L A B B IO M E D IC O 3 3 3C O L L P R O F S A N T E C S A N D I R A D IO L O G IA M E D IC A 4 3 4C O L L P R O F S A N T E C .A U D IO M E T R IS T A 1 1 3 5C O L L P R O F S A N T E C .A U D IO P R O T E S IS T A 2 3 6C O L L P R O F S A N T E R P N E U R O E P S IC O M E T A ' E V O L U T IV A 3 2 3 8C O M M E S S O 3 1 1 1 1 1 1 3 9D IR IG E N T E A M M IN IS T R A T IV O 1 4 3D IR IG E N T E B IO L O G O 1 4 5D IR IG E N T E F A R M A C IS T A 1 4 8D IR IG E N T E M E D IC O 11 3 9 4 3 3 2 2 5 2 1 4 5 0D IR IG E N T E P S IC O L O G O 1 5 1 5 1 4 5 1D IR IG E N T E S O C IO L O G O 2 4 5 3IN F E R M IE R E G E N E R IC O 8 5 8O P E R A T O R E S O C IO S A N B S 1 1 1 2 5 9O P E R A T O R E T E C 1 1 6 4O P E R A T O R E T E C C E N T R A L IN IS T A 1 6 5O P E R A T O R E T E C C E N T R O E L E T T R O N IC O 1 8 4O P E R A T O R E T E C S P E C A U T IS T A A M B U L A N Z A 2 9 2O P E R A T O R E T E C S P E C IA L IZ Z A T O 2 118 15 41 7 16 13 10 15 32 25 10 33 56
  • 57. D IS T R E T T O C A T A N Z A R O L ID O TUTELA S E R V IZ I TU TELA DONNA C . S .M . F A R M A C IA IA B IL IT A Z IO N R N. Q U A L IF IC A D IS T R E T T O S O C IA L I A N Z IA N I I N F A N Z IA E D IS T R E T T OD D I T R E T T OEDD IS T R E T T O IS I CATANZARO D IS T R E T T OD D I T R E T T O D IA M I G L IA IS F CATANZARCATANZAROCATANZARO O DI L ID O C A T A N Z A R C A T A N Z A RDOIS T R E T T O D I O L ID O L ID O L ID O L ID O L ID O CATANZARO L ID O 1 A S S IS T E N T E A M M IN IS T R A T IV O 15 1 2 5 1 4 A U S IL IA R IO S P E C 14 2 2 2 1 1 5 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O 10 1 1 3 1 6 C O A D IU T O R E A M M IN IS T R A T IV O E S P 2 1 7 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F 1 1 1 8 C O L L A M M IN IS T R A T IV O P R O F E S P 1 9 C O L L P R O F A S S IS T E N T E S O C IA L E 1 4 1 5 1 4 1 0 C O L L P R O F E S P A S S IS T E N T E S O C IA L E 1 2 1 1 C O L L P R O F S A N A S S IS T E N T E S A N 4 1 13C O LL P R O F S A N E D U C A T O R E P R O F 2 1 6 14C O LL P R O F S A N E S P 1 1 5 C O L L P R O F S A N E S P A S S IS T E N T E S A N 1 1 8 C O L L P R O F S A N E S P F IO T E R A P IS T A 1 1 9 C O L L P R O F S A N E S P IN F E R M IE R E 3 1 2 1 C O L L P R O F S A N E S P O S T E T R IC A 1 2 5 C O L L P R O F S A N F IS IO T E R A P IS T A 3 4 2 2 2 6 C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E 30 12 2 1 2 7 C O L L P R O F S A N IN F E R M IE R E P E D IA T R IC O 1 2 2 8 C O L L P R O F S A N L O G O P E D IS T A 1 1 3 0 C O L L P R O F S A N O S T E T R IC A 1 2 3 2 C O L L P R O F S A N T E C S A N D I L A B B IO M E D IC O 3 3 3 C O L L P R O F S A N T E C S A N D I R A D IO L O G IA M E D IC A 4 3 6 C O L L P R O F S A N T E R P N E U R O E P S IC O M E T A ' E V O L U T IV A 2 38C O M M E S S O 4 1 1 2 3 9 D IR IG E N T E A M M IN IS T R A T IV O 1 4 3 D IR IG E N T E B IO L O G O 2 4 5 D IR IG E N T E F A R M A C IS T A 1 4 8 D IR IG E N T E M E D IC O 17 8 2 1 1 4 5 0 D IR IG E N T E P S IC O L O G O 5 3 3 5 1 D IR IG E N T E S O C IO L O G O 3 5 3 IN F E R M IE R E G E N E R IC O 8 1 59O P E R A T O R E T E C 2 6 0 O P E R A T O R E T E C A U T IS T A 3 1 6 5 O P E R A T O R E T E C C E N T R O E L E T T R O N IC O 1 7 9 O P E R A T O R E T E C O P E R A IO Q U A L IF IC A T O 1 8 4 O P E R A T O R E T E C S P E C A U T IS T A A M B U L A N Z A 2 9 2 O P E R A T O R E T E C S P E C IA L IZ Z A T O 1 134 38 9 11 38 7 25 57
  • 58. D IS T R E T T O S O V E R A T O T U T EL A CATEGORIA DIABET O LO G IA T U TEL A DONNA N. QUALIFICA C .S.M . F AR M AC IA RIABILIT AZ IO N SER T D ISTR ETT O E D IET O LO G IA AN Z IAN I IN F AN Z IA E D IST R ETT O D I D IST R ET TO D E D IST R ET TOD IST R ET T O D I I SO VER ATO DISTR ET T O D I D IS T R ET TO D I FAM IG LIA SO VE RAT O SO VER AT O D I SO VER A T O SO VER ATO SO VER ATO SO VER AT O D IST R ETT O D I SO V ER AT O 1 A SSISTEN TE AMMIN ISTRATIVO C 21 1 2 2 1 2 A USILIARIO SPEC A 26 14 1 1 2 2 1 1 3 C OADIUTORE AMMINIS TRATIVO B 16 2 1 1 4 C OADIUTORE AMMINIS TRATIVO ESP BS 2 2 1 5 C OLL AMMINISTRATIVO PR OF D 5 2 6 C OLL AMMINISTRATIVO PR OF ESP DS 2 1 7 C OLL PROF ASSISTENTE SOCIALE D 7 4 1 2 1 5 8 C OLL PROF ESP ASSISTENTE SOC IALE DS 1 9 C OLL PROF SAN ASSISTENTE SAN D 1 10 C OLL PROF SAN DIETISTA D 1 11 C OLL PROF SAN EDU CATORE PROF D 2 2 1 1 1 12 C OLL PROF SAN ESP DS 1 13 C OLL PROF SAN ESP ASSISTENTE SAN DS 1 14 C OLL PROF SAN ESP FIOTER APISTA DS 1 15 C OLL PROF SAN ESP IN FERMIERE DS 3 2 16 C OLL PROF SAN ESP OSTETRICA DS 1 17 C OLL PROF SAN FISIOTERAP ISTA D 3 3 2 2 18 C OLL PROF SAN INFERMIERE D 55 30 3 1 3 2 19 C OLL PROF SAN INFERMIERE PED IATRICO D 1 2 20 C OLL PROF SAN LOGOPEDISTA D 1 21 C OLL PROF SAN OSTETRICA D 4 22 C OLL PROF SAN TEC DELLA PREV NELL'AMB E LUOG LAV D 2 23 C OLL PROF SAN TEC SAN D I LAB BIOMEDICO D 1 24 C OLL PROF SAN TERP NEURO E PSICOM ETA' EVOLUTIVA D 2 25 C OMMESSO A 2 3 1 1 26 D IR IGENTE AMMINISTRATIVO DIR 1 27 D IR IGENTE FARMACISTA DIR 1 28 D IR IGENTE MEDICO DIR 13 11 2 1 4 1 4 29 D IR IGENTE PSICOLOGO DIR 2 5 1 3 6 30 D IR IGENTE SOCIOLOGO DIR 2 2 31 INFERMIERE GENERIC O BS 3 2 32 INFERMIERE PSICHIATR ICO BS 3 3 33 OPER ATORE PROF SAN INFERMIERE C 2 34 OPER ATORE PROF SAN TEC SAN DI LAB BIOMEDICO C 1 35 OPER ATORE SOCIO SAN BS BS 29 10 1 36 OPER ATORE TEC B 1 4 37 OPER ATORE TEC AUTISTA B 1 38 OPER ATORE TEC ADDETTO ALL'ASSISTENZA B 2 1 1 39 OPER ATORE TEC ADDETTO INCE NERITORE B 1 40 OPER ATORE TEC BAR BIERE/PARR. B 3 41 OPER ATORE TEC C ENTRALINISTA B 1 42 OPER ATORE TEC C ENTRO ELETTRONICO B 1 43 OPER ATORE TEC C UOCO B 4 1 44 OPER ATORE TEC LAVAND AIO/A B 1 3 45 OPER ATORE TEC MECCANICO B 1 46 OPER ATORE TEC SAR TO/A B 1 2 47 OPER ATORE TEC SPEC C APO CU OCO BS 1 48 OPER ATORE TEC SPEC AUTISTA AMBULANZA BS 3 1 49 OPER ATORE TEC SPEC CUOCO DIPLOMATO BS 3 50 P UERICULTRICE BS 1 1 220 111 7 10 21 18 7 31 58
  • 59. PR ESID IO OS PEDALIER O D IR E Z IO N M E D IC IN A D IR E Z IO N E LA BO R AT ORTOPE A N E S T E SC A R D IO C H IR U R G I L DI M E D IC IN OSTETRI R IA B IL IT A Z N. QUALIFICA D IA B E T O L E S A N IT A RF A R M A C IA O R IO I D IA E R A D IO D IA G A E O G IA IA LU N G O D E RG EN ZA A U O NC O LO G C IA E P E D IA T R P S IC H IA I IO N E O G IA D I D IA L IS I A M M IN IS T A O S P E D A L IA T O L O G P TRAU M A N O S T IC A R IA N IM A ZS O V E R A E N E R A L I G G E N Z A E P R O N T G E N E R A IA O G IN E C O L A T R IA M O T O R IA P R E S ID IO R A T IV A P R E S ID IO E R A IA TO LO G I P R E S ID IO ONE TO E SO CC O R S LE O G IA P R E S ID IO P R E S ID IO S P E D A L O C L IN IC A A O IE R O 1 ASSISTENTE AMMINISTRATIVO 7 9 2 1 2 2 ASSISTENTE RELIGIOSO 2 3 ASSISTENTE TEC 2 4 AUSILIARIO SPEC 7 3 24 36 5 6 10 3 3 4 3 5 4 5 COADIUTORE AMMINISTRATIVO 8 2 4 2 6 COADIUTORE AMMINISTRATIVO ESP 1 1 1 1 7 COLL AMMINISTRATIVO PROF 2 3 8 COLL AMMINISTRATIVO PROF ESP 2 1 9 COLL PROF ASSISTENTE SOCIALE 5 1 10 COLL PROF SAN ASSISTENTE SAN 1 11 COLL PROF SAN DIETISTA 1 3 12 COLL PROF SAN ESP 2 1 13 COLL PROF SAN ESP DIETISTA 1 14 COLL PROF SAN ESP FIOTERAPISTA 3 15 COLL PROF SAN ESP INFERMIERE 8 16 COLL PROF SAN ESP OSTETRICA 4 17 COLL PROF SAN ESP TEC SAN DI LAB BIOMEDICO 2 18 COLL PROF SAN ESP TEC SAN DI RADIOLOGIA MEDICA 1 19 COLL PROF SAN FISIOTERAPISTA 2 8 20 COLL PROF SAN INFERMIERE 9 3 33 1 12 3 4 14 20 37 2 17 15 4 14 2 15 21 COLL PROF SAN INFERMIERE PEDIATRICO 9 22 COLL PROF SAN LOGOPEDISTA 1 23 COLL PROF SAN OSTETRICA 9 24 COLL PROF SAN TEC SAN DI LAB BIOMEDICO 12 4 25 COLL PROF SAN TEC SAN DI RADIOLOGIA MEDICA 15 26 COLL PROF SAN TERP NEURO E PSICOM ETA' EVOLUTIVA 2 1 27 COLL TEC PROF 2 28 COMMESSO 9 4 1 29 DIRIGENTE AMMINISTRATIVO 6 30 DIRIGENTE BIOLOGO 8 31 DIRIGENTE FARMACISTA 3 32 DIRIGENTE MEDICO 9 3 13 2 8 3 1 4 10 13 1 7 10 9 5 8 5 33 DIRIGENTE PSICOLOGO 2 34 INFERMIERE GENERICO 1 2 1 2 2 1 35 OPERATORE SOCIO SAN BS 8 2 1 2 7 2 6 1 36 OPERATORE TEC 7 2 37 OPERATORE TEC ADDETTO ALL'ASSISTENZA 2 2 1 38 OPERATORE TEC BARBIERE/PARR. 1 39 OPERATORE TEC CENTRALINISTA 11 40 OPERATORE TEC DI CARDIOLOGIA 1 41 OPERATORE TEC ELETTRICISTA 1 42 OPERATORE TEC FALEGNAME 3 43 OPERATORE TEC GIARDINIERE 1 44 OPERATORE TEC GUARDAROBA 2 45 OPERATORE TEC LAVANDAIO/A 1 46 OPERATORE TEC MACELLAIO 1 47 OPERATORE TEC MAGAZZINIERE 1 48 OPERATORE TEC MURATORE 2 49 OPERATORE TEC PITTORE 1 50 OPERATORE TEC RAMMENDATRICE 1 51 OPERATORE TEC SARTO/A 3 52 OPERATORE TEC SPEC AUTISTA AMBULANZA 3 53 OPERATORE TEC SPEC CONDUTTORE CALDAIE VAPORE 10 54 OPERATORE TEC SPEC CUOCO DIPLOMATO 11 55 OPERATORE TEC SPEC ELETTRICISTA IMPIANTISTA 3 56 OPERATORE TEC SPEC IDRAULICO IMPIANTISTA 3 57 OPERATORE TEC STIRATRICE 2 58 PUERICULTRICE 8 59 OPERATORE TEC SPECIALIZZATO 2 19 7 63 4 25 124 104 16 36 18 43 66 3 33 46 35 30 36 29 59
  • 60. DIPAR T IM E N T O D I PR EVE N ZIO N E EPIDEMIOLOGI N. Q UA LIF IC A DIREZIONE IGIENE MEDICINA SERVIZIO SERVIZIO SERVIZIO EDUCAZIONE AE IGIENE MEDICINA MEDICINA MEDICINA TUTELA DIPARTIMENT ALIMENTI E PREVENTIVA PSISAL VETERINARIO VETERINARIO VETERINARIO SANITARIA STATISTICA PUBBLICA SCOLASTICA DELLO SPORT LEGALE AMBIENTE O DIREZIONE NUTRIZIONE VACCINAZIONI AREA A AREA B AREA C SANIT ARIA 1 A S S IS T E NT E A MM IN IS T RA TIV O 2 1 1 1 4 1 1 1 2 2 3 2 2 2 3 A S S IS T E NT E TE C 11 4 A U SILIAR IO S P E C 4 1 1 2 1 8 3 6 1 1 13 5 CO AD IU TO RE A MMIN IS TR A T IVO 3 2 4 1 2 4 2 3 3 2 6 CO AD IU TO RE A MMIN IS TR A T IVO E S P 1 1 7 CO LL AM M INIS TR A T IV O PR O F 1 2 1 1 1 1 1 8 CO LL AM M INIS TR A T IV O PR O F ES P 1 9 CO LL PR OF A S S IS TE NT E S O CIALE 3 10 CO LL PR OF E S P AS S IS TE NT E SO C IA LE 1 11 CO LL PR OF S A N A S S IST E NT E S AN 2 4 1 14 CO LL PR OF S A N E S P 1 16 CO LL PR OF S A N E S P DIET IS T A 1 22 CO LL PR OF S A N E S P TE C DE LLA P RE V NE LL'AM B E LUO G LA V 1 3 3 1 1 1 3 26 CO LL PR OF S A N IN FE R MIE RE 1 1 2 1 2 2 4 2 27 CO LL PR OF S A N IN FE R MIE RE P ED IA T RICO 5 1 31 CO LL PR OF S A N TE C DE LLA P RE V NE LL'AM B E LUO G LA V 16 11 13 8 12 8 19 32 CO LL PR OF S A N TE C SA N DI LA B BIOM E DICO 4 38 CO MM E S S O 4 1 1 1 1 2 2 1 1 1 1 39 DIR IG E N TE A MMINIS T R AT IV O 1 1 40 DIR IG E N TE A NA LIS TA 1 43 DIR IG E N TE B IOLOG O 1 1 1 44 DIR IG E N TE C HIM IC O 2 1 2 46 DIR IG E N TE F IS IC O 1 1 48 DIR IG E N TE M E D ICO 1 2 2 5 11 3 7 4 11 5 4 49 DIR IG E N TE M E D ICO - EX C OND OT TO 6 6 50 DIR IG E N TE P S ICO LOG O 1 51 DIR IG E N TE S OC IO LO G O 1 1 52 DIR IG E N TE V E T E R INA RIO 11 15 7 53 INFE R MIE RE G EN E R ICO 2 1 55 INGE GN E R E 1 59 OP E R AT OR E TE C 1 2 1 3 60 OP E R AT OR E TE C A U TIST A 3 1 1 61 OP E R AT OR E TE C A D DET T O A LL'A S S IS TE NZA 1 1 68 OP E R AT OR E TE C DIS IN FE S T A TO RE 8 91 P U ER ICULT RIC E 5 1 92 OP E R AT OR E TE C S P EC IA LIZZA TO 1 22 7 5 29 58 7 16 12 43 62 36 36 24 60 60
  • 61. Passiamo ora all’analisi del fabbisogno di personale da assumere, nei limiti della dotazione organica ed in funzione dei risultati che ci si prefigge di ottenere. SERVIZIO 31/12/2008 AL IN PERSONALE DEL RUOLO SANITARIO DIRIGENTE MEDICO 284 DIRIGENTE ODONTOIATRA ALTRO PERSONALE LAUREATO 86 PERSONALE CON FUNZIONI DIDATTICO-ORGANIZZATIVE 50 PERSONALE INFERMIERISTICO 530 PERSONALE TECNICO SANITARIO 43 PERSONALE DI VIGILANZA ED ISPEZIONE 56 PERSONALE CON FUNZIONI DI RIABILITAZIONE 43 TOTALE 1092 PERSONALE DEL RUOLO PROFESSIONALE 6 PERSONALE DEL RUOLO TECNICO 514 PERSONALE DEL RUOLO AMMINISTRATIVO 418 PERSONALE CON QUALIFICHE ATIPICHE 0 TOTALE AL 31/12/2008 2030 PERSONALE DEL RUOLO SANITARIO MEDICI N. DIPENDENTI IN INGRESSO ANNO NELL'ANNO 2008 NELL'ANNO 2009 ASSUNZIONI E MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO CESSATI CESSATI 2009 QUALIFICHE DIRIGENTE MEDICO DIR 290 272 10 7 13 DIRIGENTE MEDICO - EX CONDOTTO DIR 12 12 1 TOTALE 302 284 11 7 12 PERSONALE CON FUNZIONI DIDATTICO-ORGANIZZATIVE (EX OPERATORE PROFESSIONALE DIRIGENTE) N. DIPENDENTI IN INGRESSO ANNO NELL'ANNO 2008 NELL'ANNO 2009 ASSUNZIONI E MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO CESSATI CESSATI 2009 QUALIFICHE COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO INFERMIERE Ds 21 21 1 61
  • 62. COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO OSTETRICA Ds 7 7 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO ASSISTENTE SANITARIO Ds 3 3 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO DIETISTA Ds 1 1 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO TECNICO SANITARIO RX Ds 1 1 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO TECNICO DI LABORATORIO BIOMEDICO Ds 2 2 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO TECNICO PREVENZIONE Ds 13 0 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO FISIOTERAPISTA Ds 6 6 1 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO ORTOTTISTA Ds 1 1 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO EDUCATORE PROFESSIONALE Ds 1 0 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ESPERTO Ds 10 8 9 TOTALE 66 50 9 2 0 INGRESSO ANNO CESSATI NELL'ANNO CESSATI NELL'ANNO ASSUNZIONI E N. DIPENDENTI IN 2009 MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO 2008 2009 QUALIFICHE DIRIGENTE FARMACISTA DIR 9 7 2 DIRIGENTE VETERINARIO DIR 33 28 2 DIRIGENTE BIOLOGO DIR 15 12 4 1 DIRIGENTE CHIMICO DIR 5 3 DIRIGENTE FISICO DIR 3 1 DIRIGENTE PSICOLOGO DIR 48 38 1 3 TOTALE 113 86 7 1 7 PERSONALE INFERMIERISTICO (COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO) INGRESSO ANNO CESSATI NELL'ANNO CESSATI NELL'ANNO ASSUNZIONI E N. DIPENDENTI IN 2009 MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO 2008 2009 QUALIFICHE COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO INFERMIERE D 481 430 20 14 10 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ASSISTENTE SANITARIO D 16 3 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO OSTETRICA D 22 21 1 1 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO INFERMIERE PEDIATRICO D 27 19 1 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO DIETISTA D 5 4 1 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO PODOLOGO D 0 62
  • 63. TOTALE 551 477 21 14 13 (OPERATORE PROFESSIONALE SANITARIO) INGRESSO ANNO CESSATI NELL'ANNO CESSATI NELL'ANNO ASSUNZIONI E N. DIPENDENTI IN 2009 MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO 2008 2009 QUALIFICHE INFERMIERE C 2 2 1 TOTALE 2 2 1 0 0 (EX OPERATORE PROFESSIONALE DI 2^ CATEGORIA) INGRESSO ANNO CESSATI NELL'ANNO CESSATI NELL'ANNO ASSUNZIONI E N. DIPENDENTI IN 2009 MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO 2008 2009 QUALIFICHE INFERMIERE GENERICO Bs 34 34 1 2 INFERMIERE PSICHIATRICO Bs 6 6 3 PUERICULTRICE Bs 11 11 TOTALE 51 51 1 5 0 PERSONALE TECNICO SANITARIO (COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO) N. DIPENDENTI IN INGRESSO ANNO NELL'ANNO 2008 NELL'ANNO 2009 ASSUNZIONI E MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO CESSATI CESSATI 2009 QUALIFICHE COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO DI NEUROFISIOPATOLOGIA D 0 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO DI LABORATORIO BIOMEDICO D 28 19 2 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO SANITARIO DI RADIOLOGIA MEDICA D 23 23 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO DI ANGIOCHIRURGIA PROFESSIONISTA D 0 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO IGIENISTA DENTALE D 0 TOTALE 51 42 2 0 0 (OPERATORE PROFESSIONALE SANITARIO) N. DIPENDENTI IN INGRESSO ANNO NELL'ANNO 2008 NELL'ANNO 2009 ASSUNZIONI E MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO CESSATI CESSATI 2009 QUALIFICHE OPERATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO DI LABORATORIO BIOMEDICO C 1 1 TOTALE 1 1 0 0 0 PERSONALE DI VIGILANZA E ISPEZIONE - TECNICO DELLA PREVENZIONE DELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO 63
  • 64. N. DIPENDENTI IN INGRESSO ANNO NELL'ANNO 2008 NELL'ANNO 2009 ASSUNZIONI E MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO CESSATI CESSATI 2009 QUALIFICHE COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO DELLA PREVENZIONE DELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO D 93 56 11 4 TOTALE 93 56 11 0 4 PERSONALE CON FUNZIONI DI RIABILITAZIONE (COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO) N. DIPENDENTI IN INGRESSO ANNO NELL'ANNO 2008 NELL'ANNO 2009 ASSUNZIONI E MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO CESSATI CESSATI 2009 QUALIFICHE COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO FISIOTERAPISTA D 47 29 4 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO LOGOPEDISTA D 11 3 1 2 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO ORTOTTISTA ASSISTENTE DI OFTALMOLOGIA D 3 0 3 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO AUDIOPROTESISTA D 2 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO AUDIOMETRISTA D 2 1 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TERAPISTA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA' ETA' EVOLUTIVA D 12 2 COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO TECNICO ORTOPEDICO D COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO EDUCATORE PROFESSIONALE D 21 10 TOTALE 98 43 1 0 11 PERSONALE RUOLO PROFESSIONALE N. DIPENDENTI IN INGRESSO ANNO NELL'ANNO 2008 NELL'ANNO 2009 ASSUNZIONI E MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO CESSATI CESSATI 2009 QUALIFICHE DIRIGENTE AVVOCATO DIR 3 3 DIRIGENTE INGEGNERE DIR 4 1 1 DIRIGENTE ARCHITETTO DIR 3 1 DIRIGENTE GEOLOGO DIR 1 0 ASSISTENTE RELIGIOSO D 2 2 DIRIGENTE TECNICO DIR 0 0 1 TOTALE 13 6 2 0 1 PERSONALE RUOLO TECNICO N. DIPENDENTI IN INGRESSO ANNO NELL'ANNO 2008 NELL'ANNO 2009 ASSUNZIONI E MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO CESSATI CESSATI 2009 QUALIFICHE 64
  • 65. DIRIGENTE ANALISTA DIR 2 1 DIRIGENTE SOCIOLOGO DIR 16 12 1 1 COLLABORATORE PROFESSIONALE ASSISTENTE SOCIALE ESPERTO Ds 7 7 1 COLLABORATORE PROFESSIONALE ASSISTENTE SOCIALE D 69 51 COLLABORATORE TECNICO PROFESSIONALE D 5 1 1 ASSISTENTE TECNICO C 23 12 4 PROGRAMMATORE C 1 1 OPERATORE TECNICO SPECIALIZZATO Bs 47 47 O.T.S. - AUTISTA AMBULANZA - AUTISTA SOCCORRITORE Bs 78 56 2 1 21 O.S.A. BS 74 58 4 OPERATORE TECNICO B 132 111 5 5 O.T.A. B 14 14 1 1 AUSILIARIO SPECIALIZZATO (L'ASSUNZIONE DI N. 14 UNITA' SI RIFERISCE A N. 8 AUSILIARI SPECIALIZZATI-DISINFETTORI E N. 6 AUSILIARI SPECIALIZZATI- A 260 143 8 5 14 ACCALAPPIACANI) TOTALE 728 514 17 14 44 PERSONALE RUOLO AMMINISTRATIVO N. DIPENDENTI IN INGRESSO ANNO NELL'ANNO 2008 NELL'ANNO 2009 ASSUNZIONI E MOBILITA' IN CATEGORIA DOTAZIONE ORGANICA SERVIZIO CESSATI CESSATI 2009 QUALIFICHE DIRIGENTIE AMMINISTRATIVO DIR 29 20 2 2 3 COLLABORATORE AMMINISTRATIVO PROFESSIONALE ESPERTO Ds 24 17 1 1 COLLABORATORE AMMINISTRATIVO PROFESSIONALE D 57 44 1 4 ASSISTENTE AMMINISTRATIVO C 205 166 9 3 6 COADIUTORE AMMINISTRATIVO ESPERTO Bs 39 39 8 COADIUTORE AMMINISTRATIVO B 127 100 4 4 COMMESSO A 71 32 3 3 TOTALE 552 418 24 13 17 TOTALE GENERALE 2621 2030 107 56 111 SPECIFICA ASSUNZIONE N. 13 DIRIGENTI MEDICI: N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN CHIRURGIA GENERALE N. 2 DIRIGENTI MEDICI - SPECIALISTI NELLA DISCIPLINA DI IGIENE E SANITA' PUBBLICA 65
  • 66. N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA N. 2 DIRIGENTI MEDICI - SPECIALISTI NELLA DISCIPLINA IN ANESTESIA E RIANIMAZIONE N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN MEDICINA GENERALE N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN RADIODIAGNIOSTICA N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN MEDICINA DEL LAVORO N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN NEFROLOGIA E DIALISI N. 2 DIRIGENTI MEDICI - SPECIALISTI NELLA DISCIPLINA IN MEDICINA E CHIRURGIA D'ACCETTAZIONE E D'URGENZA N. 1 DIRIGENTE MEDICO - SPECIALISTA NELLA DISCIPLINA IN PSICHIATRIA 66
  • 67. CONTROLLO DI CONGRUITA’ DELLE PRESTAZIONI Punto fondamentale della teoria dell'ottimalità è la correttezza del dato e la verifica di congluità delle prestazioni erogative. Di seguito si consigliano i meccanismi da attivare. AREA DISTRETTUALE Per quanto attiene i controlli di congruità di appropriatezza clinica ed organizzativa vengono svolti presso i PP.SS.TT. e le U.O. afferenti al Distretto dai responsabili degli stessi. I centri accreditati invece trasmettono a questo distretto le impegnative, le copie dei referti, i tabulati delle prestazioni erogate distinti per branca e per mese. Su quanto inviato, sempre presso il distretto ed ad opera dell’Area Assistenza Specialistica Ambulatoriale, vengono eseguiti i dovuti controlli sanitari ed amministrativo-contabili oltre alla redazione delle proposte degli atti deliberativi di liquidazione. Il controllo, di merito, contabile e formale delle prestazioni erogate avviene a cura del dirigente medico di settore e del personale amministrativo allo stesso assegnato e sono dallo stesso dirigente certificate essendo propedeutiche alla formulazione di ogni atto deliberativo liquidatorio AREA OSPEDALIERA La nuova impostazione dei controlli nei ricoveri eseguiti sulle strutture convenzionate si avvale dell’utilizzo di un software, elaborato in azienda, che permette la scrematura di congruità, accuratezza ed altro per singolo ricovero, in tal modo l’ispezione e verifica della cartella clinica si effettua solo su quei ricoveri che non superano indenni questo passaggio di verifica. Sull’applicazione della normativa sui LEA e sull’appropriatezza delle prestazioni questa U.O. ha avviato la implementazioni di procedure informatizzate che consentono una dettagliata analisi dei ricoveri e della loro appropriatezza nelle sue diverse accezioni. Inoltre è stato implementata una procedura informatizzata che consente controlli e valutazioni ulteriori rispetto a quelli di mera regolarità delle SDO. Si tratta di controlli che entrano nel merito del ricovero per valutarne l’appropriatezza e il grado di rispondenza ad un effettivo bisogno e che, partendo dalla verifica informatizzata dei tabulati presentati dagli erogatori, applica una procedura interna ed aggiuntiva al fine di rilevare, quantificare e valutare: 1. I ricoveri ripetuti; 2. I ricoveri brevi (1/2 giorni); 3. Le dimissioni precoci; 4. La coerenza della diagnosi della prescrizione con quella di accettazione e quella di dimissione; 5. La congruità tra la diagnosi e gli interventi effettuati; 6. I ricoveri a rischio di inappropriatezza elencati nell’allegato 2C del DPCM 29.11.02; 7. Casistica dei DRG degli interventi e delle diagnosi più frequenti. COMPLESSO OSPEDALIERO DI CHIARAVALLE-SOVERATO Le modalità di controllo di congruità sull’attività sanitaria viene espletato: Per le prestazioni ambulatoriali: il controllo viene fatto a campione sulla congruità tra prestazione richiesta , tariffa e prestazione erogata. Per l’attività di ricovero, viceversa, vengono utilizzate le SDO prodotte dalle Unità Operative; delle SDO si valuta la completezza dei dati in esse contenute, l’accuratezza nella compilazione attraverso il monitoraggio di DRG sentinella, l’appropriatezza organizzativa applicando il metodo PRUO sia sull’attività di ricovero ordinario che su quello di Day Hospital su campioni di cartelle cliniche. 67
  • 68. TEORIA DELL'OTTIMALITA' Produzione del COSTO in Sanità La gestione di un’azienda, finalizzata alla produzione di beni o servizi, comporta il sostenimento di costi. La produzione è il processo in base al quale alcuni fattori produttivi vengono combinati e trasformati per ottenere un prodotto finale diverso dai fattori produttivi utilizzati. Il costo è il valore dei fattori produttivi impiegati nel processo di trasformazione. Il concetto di produzione non comporta necessariamente una trasformazione in senso fisico di materiali (es: la lamiera che viene trasformata nella portiera di un’automobile) ma soltanto in senso economico (es. la pasta venduta al dettaglio nel negozio sotto casa anziché venduta all’ingrosso presso lo stabilimento di produzione, eventualmente localizzato a centinaia di chilometri dalla nostra abitazione). Esso inoltre può essere riferito indifferentemente alla produzione di beni (ad esempio automobili) o a quella di servizi (ad esempio: la produzione di uno spettacolo teatrale o l’erogazione di una prestazione sanitaria). Generalmente, il valore dei beni o dei servizi che risultano da un processo produttivo è superiore alla somma dei valori dei fattori produttivi impiegati (e quindi consumati) per la sua realizzazione. Ciò comporta che un’organizzazione produttiva restituisce all’ambiente in cui è inserita beni o servizi di valore superiore a quelli assorbiti. In tal senso si dice che essa “crea ricchezza”. Il valore della produzione realizzata e collocata nell’ambiente è espresso dai ricavi: questi ultimi possono essere aritmeticamente definiti quale prodotto del prezzo unitario per le quantità prodotte: px. Dove p è il prezzo e x è la quantità prodotta. Per completezza è opportuno precisare che il prezzo non è un valore certo e immutabile. Esso varia in dipendenza di numerosi fattori di carattere oggettivo e soggettivo, quali ad esempio: - l’utilità che il destinatario del bene o del servizio attribuisce allo stesso, in un determinato luogo fisico, in un certo istante; - la scarsità o l’abbondanza di quel bene e la conseguente facilità o difficoltà di procurarselo; la condizione socio economica del soggetto interessato; - la sua scala di valori e quant’altro. Per i prodotti (siano essi beni o servizi) che vengono collocati sul mercato, il valore ad essi attribuito viene espresso dal prezzo di mercato. Le tariffe dei servizi erogati dal Servizio Sanitario Nazionale non si generano sul mercato attraverso il libero incontro della domanda e dell’offerta, ma vengono stabiliti dalle autorità pubbliche. Per questa ragione è corretto parlare, in questo caso, di “prezzi politici”. Classificazione dei costi I valori di costo possono essere analizzati avendo come oggetto di riferimento le seguenti quattro dimensioni: - l’esercizio oppure il periodo infrannuale di riferimento - il prodotto o la prestazione oggetto del processo di trasformazione economica dell’azienda - le singole unità organizzative dell’azienda medesima - le singole fasi dei processi (core e di supporto) identificabili all’interno della catena del valore aziendale. Partendo da questo presupposto è possibile individuare diverse tipologie di costo a seconda - del grado di attribuibilità dei medesimi alle singole unità organizzative (costi specifici e costi comuni) - dalla possibilità di imputare direttamente i costi ai prodotti/prestazioni generati dal processo di trasformazione economica (costi diretti/costi indiretti) - dalla possibilità (in un’ottica di responsibility account) di controllo sui medesimi da parte del responsabile di un’unità organizzativa dell’azienda; 68
  • 69. - dalla variabilità dei medesimi in relazione ai volumi di produzione (costi fissi/costi variabili). E’ importante sottolineare come quest’ultima classificazione assume significato solo se inquadrata in un orizzonte temporale circoscritto nel quale si assumono come definite, sia la tipologia dei processi di produzione posti in essere dall’azienda, sia la capacità produttiva (generatrice di costi fissi). Costi specifici e costi comuni Si definiscono specifici i costi immediatamente imputabili ad una data unità organizzativa aziendale, es: centro di costo, centro di responsabilità. Negli altri casi si parla di costi comuni. E’ da notare che la caratteristica di specifico o comune non è strettamente legata alla natura del costo ma alla possibilità concreta o alla convenienza pratica di imputazione a uno degli oggetti descritti. Nei sistemi di contabilità direzionale , si rinuncia talvolta a trattare come specifici alcuni costi pur tecnicamente attribuibili con precisione. Ciò avviene nei casi in cui la rilevazione specifica sarebbe eccessivamente onerosa rispetto ai benefici che produrrebbe. Si pensi al costo dell’energia elettrica. Questo è tecnicamente imputabile con precisione a ciascun reparto di degenza e perfino a ciascun ambulatorio. Sarebbe sufficiente installare un contatore in ogni locale. E’ tuttavia evidente che questa soluzione sarebbe generatrice di costi eccessivi rispetto ai benefici economici che una tale precisione potrebbe favorire. Costi diretti e costi indiretti Si definiscono costi diretti quelli direttamente imputabili all’oggetto dell’output del processo di produzione economica aziendale, es: ai singoli prodotti/prestazioni, o ad una determinata fase di un processo di produzione. Tutti gli altri costi che emergono dall’attività produttiva, ma non direttamente attribuibili ad uno degli oggetti indicati, si definiscono costi indiretti. Costi controllabili e costi non controllabili Questa definizione si riferisce alla possibilità che il responsabile di un’area aziendale sottoposta a budget (tecnicamente centro di responsabilità) possa realmente governare un costo imputato al suo centro. La discriminante non è di poco conto dal momento che, sulla base di questa, avrà senso o meno la responsabilizzazione del dirigente sul budget del proprio centro, con tutto quanto ne consegue, o dovrebbe conseguirne, in merito all’applicazione dei sistemi di rewarding. Costi fissi e costi variabili E’ forse la classificazione più rilevante ai fini dell’analisi economica orientata alle decisioni. Si definiscono costi fissi quelli che non variano al variare della quantità di produzione. Si pensi ad esempio ai costi per l’ammortamento dell’immobile che ospita un’azienda ospedaliera o allo stipendio di una caposala. Il loro ammontare prescinde dal numero di prestazioni effettuate mentre è strettamente correlato alla capacità produttiva dispiegata. Per calcolare i Costi relativi ad una qualsiasi prestazione si deve introdurre nel calcolo l’efficienza che permette di stabilire le minime risorse per ottenere la prestazione ottimale. EFFICIENZA L’efficienza misura il rapporto tra le risorse impiegate ed ottenimento dei risultati secondo gli indicatori della qualità: appropriatezza, accessibilità, gradimento. Prima di procedere all’analisi delle relazioni matematiche che legano l’efficienza ai parametri relativi alla produzione occorre fissare l’attenzione su alcuni concetti correlati all’efficienza. 69
  • 70. Efficienza Allocativa indica l’impossibilità di miglioramenti economici all’interno del sistema pur riducendo o ridistribuendo le risorse impiegate. Efficienza del Processo misura in ambito sanitario il miglioramento continuo della qualità delle azioni per l’ottenimento di un prodotto. Efficienza Tecnica indica il raggiungimento del miglior risultato possibile con il minor consumo di risorse. Efficienza Paretiana indica il bilanciamento tra efficienza tecnica ed efficienza allocativa, ovvero il miglioramento di una va a discapito dell’altra. La misura dell’efficienza può essere assimilata alla misura della produttività intesa come produttività del lavoro e valutazione della qualità. In quest’ottica parleremo di misura dell’efficienza di produzione effettiva, misura dell’efficienza di presenza nella produzione ed infine misura dell’efficienza di costo nella produzione. Efficienza di produzione effettiva La misura viene intesa come rapporto tra produzione e risorse umane impiegate: Eff(P1)=OrePre(P1)/Num(P1) Dove OrePre(P1) indicano le ore di presenza effettive utilizzate per realizzare il numero di prodotti Num(P1). La misura dell’efficienza di produzione è essenzialmente finalizzata a conoscere gli indici di produzione di U.O./servizio e delle successive aggregazioni fino agli indici di azienda. Si pone il problema della sommabilità di efficienza su prodotti non omogenei. In questo caso si possono introdurre opportuni ‘pesi’ che permettano di effettuare la somma rendendo omogenei i valori di efficienza. Se indichiamo con zi il peso per la correzione omogenea del prodotto Pi si ha che la misura dell’efficienza totale per la produzione di un azienda, U.O./servizio o macroarticolazione sarà data da: EffTot=∑i OrePre(Pi)/ (∑i zi* Num(Pi)) La difficoltà nel calcolo sta nell’individuare i corretti fattori di trasformazione. Efficienza di presenza nella produzione Viene definita come il rapporto fra ore di presenza effettive ed ore di presenza contrattuali sulla produzione per il dipendente D1. EffPres(D1)=OrePres(D1)/OreContr(D1) Ovviamente quest’indicatore va calcolato su ogni singolo dipendente impiegato sulla produzione. La somma complessiva della efficienza di presenza nella produzione per una U.O./servizio su n dipendenti è data: EffPrestotale=∑i EffPres(Di)=∑i (OrePres(Di)/OreContr(Di)) Questa misura nel caso di U.O./servizi di erogazione di prestazioni sanitarie serve a capire se il personale viene utilizzato in modo ottimale. Efficienza di costo nella produzione Viene misurata come rapporto fra produzione realizzata e costi sostenuti per realizzare la produzione. EffCosto(P1)=Prod(P1)/Costo(P1) Il Prod(P1) misura il numero di prodotti P1 effettuati, mentre Costo(P1) è la somma complessiva dei costi sostenuti per produrre Prod(P1). Anche in questo caso per misurare l’efficienza di costo di produzione complessiva per U.O./servizio o per l’azienda si dovranno omogeneizzare i prodotti moltiplicandoli per un opportuno peso wi in tal modo si ha: EffCostoTotale=(∑i wi* Prod(Pi))/ ∑i Costo(Pi) 70
  • 71. La difficoltà è sempre quella di trovare gli opportuni pesi per l’omogeneizzazione dei prodotti Pi. APPROPRIATEZZA Introduciamo un altro concetto l’appropriatezza. La si potrebbe definire come fare “la cosa giusta al soggetto giusto, al momento giusto, da parte dell’operatore giusto, nella struttura giusta”. Tradotto in altri termini significa adattare un rimedio ad un male. In sanità l’appropriatezza rappresenta le scelte di carattere politico aziendale atte ad individuare una “filosofia” di obiettivi comuni volti alla tutela della salute ed alle azioni organizzative per l’erogazione delle prestazioni. Un approccio appropriato rappresenta la sintesi dei concetti d’innanzi descritti, deve essere efficiente, efficace ed economico, fermo restando che l’indirizzo politico dell’azienda deve considerare l’opportunità di allocazione delle risorse in termini di costo-utilità attesa. L’appropriatezza rappresenta la distanza che intercorre “tra un comportamento osservato ed un comportamento atteso in base alle conoscenze scientifiche ed agli aspetti normativi”. In tale contesto si devono sia definire i comportamenti attesi che misurare i comportamenti osservati. Nella definizione dei comportamenti attesi entrano in campo delle variabili che tengano in considerazione i pronunciamenti della comunità scientifica su una prassi da seguire, come questa prassi si possa identificare con gli obiettivi, il ruolo del paziente di “indurre” una procedura, in quale contesto socio-economico deve inserirsi il comportamento atteso. La misura dei comportamenti osservati deve tenere conto di alcune variabili che servono ad omogeneizzare le diversità tra i sistemi sanitari e le diverse culture medico scientifiche sulle procedure da seguire. Analisi Incrementale Le funzioni di costo possono avere un immediato utilizzo nell’analisi incrementale. Viene espressa come la differenza delle funzioni di costo tra due alternative in virtù della differenza dei risultati ottenuti. Nel caso di una terapia somministrata per una patologia secondo l’utilizzo di due farmaci A e B si ha come funzione di analisi incrementale: AI=(Costo(A)-Costo(B))/(Esiti(A)-Esiti(B)) Ad esempio nella cura della cefalea supponiamo di utilizzare due farmaci e la misura degli esiti è il numero di giorni che nell’anno il paziente passa senza mal di testa. Immaginiamo che il farmaco A, per un anno di trattamento, abbia un costo di € 3200, mentre quello del farmaco B ha un costo di € 2750. Con l’utilizzo del farmaco A il paziente passa 150 giorni all’anno senza il mal di testa, mentre con il farmaco B il numero di giorni è 135. la AI da come valore 30 €/giorno ovvero il trattamento con il farmaco A porta ad un incremento di € 30 al giorno per ogni giornata senza emicrania guadagnata in più dal paziente. PRODUTTIVITA’ La produttività è una misura del conseguimento di un risultato superiore rispetto ai mezzi impiegati da un punto di vista quantitativo, fisico e di valore. Si parla di produttività media quando calcoliamo il rapporto tra il risultato dell’attività economica ed i mezzi impiegati, tra il prodotto e l’insieme dei fattori di produzione che hanno concorso a produrlo, o anche con riferimento al solo fattore lavoro (quantità di prodotto pro capite) non per esprimere il solo apporto del lavoro al processo produttivo ma per dare un idea dell’efficienza del processo stesso che è il risultante di della combinazione di almeno due fattori, capitale e lavoro. Gli indicatori che si possono utilizzare per la misura della produttività devono mettere in rapporto la produzione, espressa in quantità o in valore, e uno dei fattori produttivi in genere il lavoro (numero di dipendenti per U.O./servizio o numero di ore impiegate alla produzione) o il capitale (in unità monetarie con potere d’acquisto costante). 71
  • 72. TEORIA SULLE FUNZIONI DI COSTO E PRODUTTIVITA’ Analizziamo il costo e di produttività, introducendo due funzioni nelle quali la variabile indipendente x indichi il numero di prodotti, mentre le costanti sono valori di costo o ricavo. La teoria che svilupperemo terrà conto dell’efficienza e dell’efficacia per definire le funzioni costo e di produttività. FUNZIONE DI COSTO Nella definizione di una funzione che sia soddisfattiva del costo sostenuto per una linea di attività si deve tenere conto dei costi fissi + costo delle attrezzature, del costo del personale, del costo delle attrezzature, del costo di produzione + costo energetico, costo di ammortamento + costo di manutenzione. Indicando con: a = costi fissi +costo delle attrezzature b = costi del personale c = costo di produzione + costo energetico d = costo d’ammortamento + costo di manutenzione La funzione di costo è: c(x)=a+(b/x)-cx2+dx Come si può vedere la funzione ha un termine costante a ovvero la somma dei costi fissi più il costo delle attrezzature che indipendentemente dai prodotti x rimangono costanti. Il temine di costo del personale viene diviso per i prodotti questo temine diviene piccolo al crescere dei prodotti, ottimizzazione del personale. Il termine di costo di produzione più costo energetico diviene negativo e viene moltiplicato per il quadrato dei prodotti questo permetterà di ridurre i costi del termine a e quelli del termine dx (costo d’ammortamento + costo energetico moltiplicato il numero di prodotti). Questa da un punto di vista matematico rappresenta una curva asintotica, il cui studio ci permetterà di ipotizzare una programmazione che tenda alla minimizzazione della funzione di costo nelle U.O./servizi delle aziende che erogano sanità. La derivata prima della funzione di costo è: c’(x)=-(b/x2)-2cx+d per c’(x) = 0 vi è un punto di massimo per valori negativi della produzione x pertanto non è di nostro interesse. L’asintoto verticale è x=0. A questo punto vi sono delle considerazioni da fare: 1) nel far tendere a zero il numero delle prestazioni prodotte ovvero x◊0, nella funzione di costo diventa predominante il costo del personale, in teoria tende all’infinito; 2) nel minimizzare i costi si deve avere la c(x) ◊0 (equilibrio dei costi) questo si traduce nel risolvere un equazione di terzo grado ovvero: cx3-dx2-ax-b =0 la soluzione di quest’equazione è di tipo grafico a seconda dei parametri di costo associati. Nell’ipotesi che: d=a b = c = n*a ovvero il costo d’ammortamento + costo di manutenzione è uguale ai costi fissi, mentre il costo del personale ed il costo di produzione + costo energetico è uguale ad n-volte a, si verifica che la curva di costo c(x) tenderà a zero (equilibrio) per valori di produzione piccoli al limite nulli per n◊∞ . Lo studio completo viene effettuato tramite un apposito software allegato al presente lavoro. Questo software ci permette di visualizzare graficamente l’andamento della funzione di costo c(x) oltre a calcolare i valori x di produzione che rendono nulli la c(x). Il grafico della funzione è: 72
  • 73. FUNZIONE DI PRODUTTIVITA’ La definizione di una funzione di produttività oltre a tenere in considerazione alcuni parametri descritti precedentemente, deve essere comprensiva di fattori qualità e ricavo. Un primo fattore è la produttività media che è rapporto tra il risultato dell’attività economica ed i mezzi impiegati. Il secondo fattore è la bontà dell’esame intesa come rapporto tra la differenza di successi ed insuccessi sul numero totale delle prestazioni. Il terzo fattore è la difficoltà dell’esame o della prestazione che è il rapporto tra il numero di pazienti che hanno concluso l’esame o la prestazione meno il numero di pazienti che non hanno concluso l’esame o la prestazione, sul numero totale dei pazienti trattati. Infine vi è il ricavo dell’esame a costi tariffati. I parametri sono: a1 = (risultato dell’attività economica/mezzi impiegati) b1 = (successi-insuccessi)/totale prestazioni c1 = (Nr. pazienti a conclusione-Nr. pazienti senza conclusione)/Totale pazienti d1 = Ricavo della prestazione La funzione di produttività può così essere scritta: p(x)=a1x2+b1x-c1/x+d1x Questa curva presenta un asintoto verticale per x=0 Anche questa da un punto di vista matematico è una curva asintotica, il cui studio ci permetterà di ipotizzare una programmazione che tenda alla massiminizzazione della funzione di produttività nelle U.O./servizi delle aziende che erogano sanità. La derivata prima della funzione di produttività è: p’(x)=2a1x+b1+(c1/x2)+d1 73
  • 74. per p’(x) = 0 vi è un punto di minimo per valori negativi della produzione x pertanto non è di nostro interesse. A questo punto vi sono delle considerazioni da fare: 1) nel far tendere a zero il numero delle prestazioni prodotte ovvero x◊0 nella funzione di produttività diventa predominante la difficoltà dell’esame, in teoria tende all’infinito. Questo è ragionevole tanto più è difficile l’esame tanto maggiore saranno, al diminuire delle prestazioni effettuate, il numero di prestazioni non completate (ovvero equipe poco preparata); 2) nel massimizzare la funzione di produttività si deve avere la p(x)◊∞ (aumento esponenziale della produttività) questo si traduce nell’aumentare il numero di prodotti x ma non portando gli stessi ∞ Lo studio completo viene effettuato tramite un apposito software allegato al presente lavoro che ci permette di visualizzare graficamente l’andamento di p(x). TEORIA DELL’OTTIMALITA’ A questo punto sorge spontanea una domanda: Qual è il punto x nel cui intorno abbiamo una minimizzazione dei costi ed una massimizzazione dei prodotti ? Questo punto è dato dall’intersezione delle curve c(x) e p(x) in altri termini si tratta di risolvere il sistema:  c(x)=a+(b/x)-cx2+dx   p(x)=a1x2+b1x-c1/x+d1x La soluzione matematica è molto complessa la teoria ci dice che vi sono due soluzioni reali una per valori negativi di x, priva di significato nella nostra trattazione, ed una per valori positivi di x. La soluzione numerica è quella perseguibile in funzione dei parametri dati alle due funzioni. 74
  • 75. 75
  • 76. CASO APPLICATO ALLE PRESTAZIONI DEFINITE NEL DOCUMENTO “NOMELATORE” PER LA MISURA DELL'OTTIMALITA' Il calcolo analitico dei costi abbisognerebbe di un controllo di gestione funzionante nelle varie aziende sanitarie ed ospedaliere della regione, purtroppo sulla carta esistono una pletora di strutture ed uffici di controllo di gestione o peggio di controllo interno che non hanno minimamente implementato un sistema di contabilità analitica per linee di prodotto. Stante così le cose si possono derivare con un buon grado di attendibilità i parametri che entrano all’interno della funzione di costo. Nell’ipotesi sotto studio sarebbe opportuno risolvere il sistema di equazioni sopra proposto per calcolare il punto di ottimalità corrispondente, nel nostro caso, al valore ottimale delle prestazioni da produrre x che è il potenziale produttivo per una determinata linea di prodotto ma dobbiamo ricavare il valore di d1 = Ricavo della prestazione. Nel calcolo dei parametri necessari per la funzione di costo si sono derivati i dati di spesa sostenuti dai conti economici delle azienda sanitarie ed ospedaliere della Regione Calabria inseriti nel sistema sanitario statistico del Ministero della Salute. Parametri della Funzione di COSTO VALORE DI a = costi fissi +costo delle attrezzature Il valore medio dei costi fissi viene derivati dai costi della produzione relativamente alla voce B) del C.E. utilizzando il driver della divisione per la produzione media delle aziende sanitarie ed ospedaliere derivato sempre dai dati sanitari presenti nel SISAN. I costi delle attrezzature utilizzate nella prestazione vengono calcolati sommando i prezzi di un laser, di una lampada a fessura, di una pompa ad infusione e di una lente a contatto per il trattamento laser, diviso il tempo di utilizzo medio annuo. VALORE DI b = costi del personale Il costo medio del personale viene derivato dal C.E. per il personale che interviene all’interno del processo. Costo annuo medio medico compreso di oneri riflessi 102.665,78 Costo annuo medio personale paramedico (infermieri o tecnici) 33.010,24 In termini di costo per minuto: Costo medio minuto per medico = 102.665,78/(47 sett.*30 h *60 min)= 1,21 Costo medio minuto per infermiere = 33.010,24/(47 sett.*30 h*60 min)= 0,39 VALORE DI c = costo di produzione + costo energetico Anche in questo caso valgono le considerazioni espresse nel caso dei costi fissi, ovvero: VALORE DI d = costo d’ammortamento + costo di manutenzione Il valore lo deriviamo dal costo delle attrezzature mantenendo una percentuale d’ammortamento del 20% ed un’incidenza della manutenzione pari al 5%. Parametri della Funzione di PRODUTTIVITA' VALORE di a1 = risultato dell’attività economica/mezzi impiegati I valori sono stati ricavati attraverso l'analisi delle schede di budget. VALORE di b1 = (successi-insuccessi)/totale prestazioni I valori sono stati ricavati attraverso l'analisi delle schede di budget VALORE di c1 = (Nr. pazienti a conclusione-Nr. pazienti senza conclusione)/Totale pazient I valori sono stati ricavati attraverso l'analisi delle schede di budget. 76
  • 77. VALORE di d1 = Ricavo della prestazione Questo valore è stato ottenuto dai tariffari a DGR, dal Nomenclatore Tariffario e dal Tariffario delle prestazioni di Prevenzione. CALCOLO DEL PUNTO DI OTTIMALITA’ Il problema ancora non è risolto, bisogna rispondere alla domanda: quante prestazioni deve erogare la struttura affinché esista un punto x nel cui intorno si abbia una minimizzazione dei costi ed una massimizzazione dei prodotti ? La soluzione risiede nel sistema di equazioni:  c(x)=a+(b/x)-cx2+dx   p(x)=a1x2+b1x-c1/x+d1x il valore di x viene calcolato attraverso la minimizzazione della funzione di costo e la massimizzazione della funzione di produttività attraverso il metodo della soluzione di equazioni di terso grado, relative alle due funzioni derivate prime: c’(x)=-(b/x2)-2cx+d p’(x)=2a1x+b1+(c1/x2)+d1 uguagliando a zero si ha: (b/x2)-2cx+d=0 2a1x+b1+(c1/x2)+d1=0 riconducibile all'equazione di terzo grado le cui soluzioni sino date da: dove: e Il Responsabile del Progetto Dott. Giuseppe Romano 77