Cosa rende una città davvero sostenibile (e perché il digitale è un valore aggiunto)

Cosa rende una città davvero sostenibile (e perché il digitale è un valore aggiunto)

Due sono i paradigmi da interpretare e coniugare nelle recenti trasformazioni delle città: la sostenibilità e la digitalizzazione.

Il significato di sostenibilità ha visto definizioni diverse nel tempo che ne recepiscono la funzione di passaggio inter e transgenerazionale di un bene, quale la capacità di soddisfare i bisogni delle persone, il mantenimento dello standard di vita o, infine, la salvaguardia di ciò a cui viene attribuito un valore da trasmettere. Il concetto è diventato il leitmotiv nei processi di evoluzione dei contesti urbani. È un termine attribuito ai temi connessi alla tutela dell’ambiente, alla gestione delle risorse energetiche ed economico-finanziarie, alla progettazione della mobilità e così via. Tutti ambiti che hanno un riscontro oggettivo, poiché ognuno rappresenta di fatto il modo e il mezzo per ottimizzare e tramandare al futuro l’uso delle risorse di qualsiasi natura a nostra disposizione, utili a migliorare la salute e il benessere comune. Tutti temi, inoltre, che hanno riscontri pratici a supporto delle policy urbane indirizzate a facilitare non solo l’interazione fra le persone, ma anche fra le persone e l’insieme delle strutture che costituiscono la società organizzata.

Spostandoci sulla trasformazione digitale dell’ambito urbano, è palese come questo processo punti alla gestione intelligente delle risorse, al sostegno della qualità della vita dei cittadini, a un meccanismo di economia circolare che diventi esso stesso un dispositivo di autosufficienza in grado di far fronte ai fabbisogni e alla qualità della vita della popolazione.

Nelle smart cities i due concetti e la loro concretizzazione collimano. Sono necessari sistemi di connettività, uno scambio fluido e continuo di informazioni raccolte dai sistemi IoT connessi, un flusso stabile e sicuro dei dati passando dall’interoperabilità e multicanalità: tutti fattori alla base di un’analisi quali-quantitativa che porta a risultati da utilizzare per un’amministrazione efficace, oltreché predittiva, basata su dati concreti e, soprattutto, attenta ai fabbisogni reali dei cittadini e al risparmio energetico.

Interessante a tal proposito ricordare il risultato riportato dall’ICity Rank di Forum PA 2021, secondo il quale Firenze, Milano e Bologna segnano il traguardo nelle prime posizioni principalmente per i migliori sistemi di tecnologia di rete, open data, app municipali per il cittadino, transizione energetica e mobilità multimodale: quest’ultima punto nodale che, con l’abbattimento dell’inquinamento, è decisiva anche per l’aumento del livello della salute della popolazione.

Questo dimostra come tecnologia e innovazione portano realmente il loro contributo a creare maggior valore all’interno del contesto cittadino con la loro coniugazione al sostenibile. Ma da sole non bastano. Servono, come abbiamo sottolineato più volte, una strategia e una visione a lungo termine per creare benefici sul territorio che non finiscano nel momento in cui si chiude un progetto o terminano i finanziamenti (pensiamo ad esempio ai fondi del PNRR). Bisogna cambiare i processi, cambiare approccio e ragionare per ecosistemi digitali. Solo in questo modo potremmo davvero avere città inclusive, sicure e resilienti, proiettate al benessere delle persone e alla tutela dell’ambiente.

Bruno Kraft

Executive Search Professional - (Head Hunter)

3 anni

E' assolutamenta necessario che l'Italia non perda questa occasione di rinnovamento offerta dalla attuale tecnologia a servizio del cittadino, del territorio e di tutto il Paese. Il connubio di disponibilità tecnologica e capacità di investimento (PNRR) crea un momento unico per l'accelerazione di tutti i processi legati alla PA. Spero che aziende come Municipia siano in grado di fare l'adeguata pressione sul management della PAL affinché non si perda questa occasione unica. Cosa possono fare i Cittadini per aiutare?

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