IL VALORE DEI "NO"
#HISTORYTELLING - SI PUÒ DARE E TOGLIERE LA VITA
Il rapporto fra genitori e scuola non è stato mai così difficile. Sappiamo di numerosi fatti di cronaca che hanno visto i genitori schierarsi con i figli, insultare gli insegnanti e addirittura aggredirli fisicamente. Il problema è che oggi la scuola è non è più considerata come un’istituzione a cui si affida la formazione di un cittadino e il ruolo dei docenti è decaduto ad un’attività di secondo piano.
Rosalinda Cassibba, Direttrice del Dipartimento di Psicologia e Comunicazione dell’Università di Bari, spiega che: “La scuola è oggi considerata alla stregua di una qualsiasi azienda di servizi che sta proponendo un’offerta, per cui un padre e una madre si convincono di avere il diritto di protestare se ciò che ottengono non corrisponde ai propri desideri.”
C’è una distorta idea di ricerca del successo per i propri figli: la scuola con le sue regole, viene vista spesso come un ostacolo.
Di conseguenza ci si sente autorizzati a intervenire e a mettersi in contrapposizione con gli insegnanti. Gli alunni si sentono spalleggiati, non ricevono l’educazione necessaria e ciò influisce negativamente sull’acquisizione dei valori indispensabili per una vita corretta e responsabile.
Voglio ora raccontarvi una storia, certamente non allegra ma che può farci riflettere.
PICCOLA STORIA INSEGNA
In un lontano paese in cui vige la pena capitale, un detenuto in attesa dell’esecuzione come suo ultimo desiderio chiede alla guardia di dargli un foglio e una penna. Li riceve e scrive la sua ultima lettera alla madre, chiedendo di consegnarla il più presto possibile. Eccone il testo:
Cara mamma, se mai esistesse una vera giustizia in questo mondo, oggi non sarei da solo a subire la pena ma saremmo stati in due. Tu sei la mia complice, non solo per avermi messo al mondo.
Ti ricordi quando da bambino ho rubato la bicicletta di un ragazzo e l’ho portata a casa? Sei stata tu che, invece di sgridarmi, mi hai dato una mano a nasconderla per evitare che papà la trovasse e mi desse una severa punizione.
E ancora, hai dimenticato quando ho rubato i soldi da quel portafoglio? Anche lì mi hai protetto e quei soldi li abbiamo spesi insieme al centro commerciale.
Ti ricordi quando avevo copiato la prova all’esame, e il mio imbroglio era stato scoperto, e la scuola aveva deciso di espellermi? Io litigai animatamente con mio padre: lui voleva che studiassi e mi creassi un futuro onesto. Ma tu, invece di dargli ragione e punirmi, andasti contro la sua rabbia e contro gli insegnanti e per questo mi hai privato della possibilità di imparare cosa fosse giusto e mi hai indirizzato sulla strada della disonestà.
Mamma non posso odiarti per questo perché sei pur sempre mia madre. Io ero soltanto un bambino vivace, poi crescendo sono diventato un ragazzo problematico e infine, senza le tue punizioni, quello che sono, un uomo aggressivo e criminale. Ero piccolo e non conoscevo la differenza fra giusto e sbagliato, avevo bisogno di correzioni, invece tu mi hai dato approvazione anche quando non la meritavo.
Ti ringrazio per avermi donato la vita, anche se poi mi hai aiutato a perderla. Ma ti perdono! Il mio desiderio adesso è che tu faccia leggere le mie parole al maggior numero possibile di genitori affinché non ripetano il tuo errore.
Perché i genitori con la loro educazione sono responsabili di ciò che diventeranno i loro figli, nel bene e nel male.
LEZIONI DA IMPARARE
L’errore più comune che i genitori di oggi fanno è essere troppo accondiscendenti nei confronti dei loro figli.
Purtroppo essere sempre pronti a soddisfare i loro capricci e a trovare una giustificazione a ogni loro comportamento è pericoloso. Nessuno vuol dire che il ruolo dei genitori sia semplice, ciononostante tutte le persone che hanno figli dovrebbero per il bene delle nuove generazioni fermarsi a riflettere sull’importanza delle regole e dei valori, perché coloro che crescono senza di essi avranno una visione distorta del modo di rapportarsi con la società.
Spesso i genitori giustificano le azioni scorrette dei propri figli perché non vogliono dar loro il dispiacere di “avere sbagliato”: ma trascurano il fatto che lo sbaglio, se viene riconosciuto come tale, è un evento di crescita importante che permette di migliorare e maturare.
Dove gli errori non vengono evidenziati e analizzati, si mina lo sviluppo del bambino che non riesce più ad attribuire il giusto peso alle proprie azioni: con il risultato di far prevalere un grande egocentrismo dove tutto diventa lecito.
I bambini hanno bisogno di confini.
E devono fare l'esperienza del “no”, per sapere che possono sopravvivere a esso.
IN TEMINI PRATICI QUALI SONO QUESTI CONFINI?
Prima di tutto essi sono le regole che mamma e papà danno ai figli, stabilite in base all’età dei bambini e ai loro bisogni. Ecco il punto di vista di due esperte di Consulenza Familiare, Elisabetta Rossini e Elena Urso:
Caratteristiche fondamentali delle regole efficaci sono:
- POCHE (4/5) (…) È bene definire le regole base della famiglia in comune accordo col partner e attenersi a esse senza tentennamenti. L’importante è che siano dei veri punti di riferimento per i bambini.
- CHIARE Affinché un bambino possa rispettare le regole, deve avere ben chiaro quali sono (…). Ecco perché possono essere molto utili i cartelloni delle regole: in questo modo i piccoli sanno perfettamente quali regole devono seguire, senza ambiguità.
- POSITIVE Dichiariamo le regole sempre in forma positiva. Per esempio, è meglio dire: “Si può giocare in sala e in cameretta”, piuttosto che “Non si può giocare in bagno né in camera di mamma e papà”. Le regole sono indicazioni di comportamento, non divieti e basta.
- CONCORDATE Rispettiamo sempre le regole concordate. Anche in assenza del partner, i genitori devono essere d’accordo, coerenti e uniti. Il bambino insomma deve percepire che non ha alternative al loro rispetto! Per questo è importante stabilire le regole insieme, prima di comunicarle ai figli.
- RIMPROVERI E SANZIONI Questi devono essere sempre in forma simbolica (sospensione di un’attività per esempio). È importante che il rimprovero riguardi sempre l’azione commessa e che sia chiaro il motivo per cui ci si merita la punizione. Anche perché è opportuno che la violazione di una regola sia rimarcata da una conseguenza; altrimenti il valore delle regole e la loro credibilità verrebbero demoliti.
LESSON LEARNED
Bene! La miglior conclusione da trarre da questi suggerimenti mi sembra la stessa fatta 2.500 anni fa da Pitagora. Egli ha detto:
“Educa i bambini e non sarà necessario punire gli adulti”
dal 2009 al 2024 Regional Network Manager presso Banca Mediolanum
6 anniAuguri di buon compleanno mio Maestro di vita