Quando faccio ordine nei cassetti
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Quando faccio ordine nei cassetti

Ogni tanto metto in ordine i miei cassetti digitali. Oggi è stato il turno della "cassettiera" Evernote, che uso per raccogliere appunti, verbali di riunione, riflessioni personali.

Oggi nella categoria dei"wish post", cioè dei post che mi appunto di voler scrivere e che nella maggior parte dei casi non scrivo, ho trovato un post che mi ha colpito.

E' datato gennaio 2013, quindi ha 5 anni.

Lo rileggo e penso: "ma guarda un po'... è come aver trovato un vecchio paio di pantaloni, provarli e vederli che ti vanno ancora". Avrei potuto scriverlo questa mattina, e invece ne è passata di acqua, o meglio di bit, sotto i ponti, o meglio tra un IP e l'altro.

Lo riporto qui, facendo un copia/incolla, così come l'ho trovato.

"Da giorni mi viene e va questo pensiero. Il web è bello, ci sono persone, contenuti, idee, esperienze, emozioni, comunità.

Io frequento il web da sempre, da quando è nato e ne conosco parecchio. Sono una lurker a part time, leggo molto, mi appunto moltissimo, classifico, taggo, e penso. Partecipo attivamente a poche comunità, o meglio, dipende dai periodi. In ogni caso osservo molto. E ultimamente ho consapevolizzato questo: nel mondo social italiano esiste una comunità di blogger, o di social actor, che ovviamente sono tutti collegati e connessi. Se si va a vedere le loro reti sociali, tutti sono amici di tutti e tutti followano tutti. Tra di loro.

Entrare in questa comunità non credo sia facile: devi saper scrivere, devi avere qualcosa da scrivere, devi avere dove scrivere, devi avere il tempo per scrivere. Sono tutti requisiti molto stretti, che definiscono una griglia passa/non passa.

Queste persone si scrivono, si commentano, si vedono, si frequentano. E non è facile farsi notare. Se ti notano poi, alle volte lo fanno per prenderti in giro perché non sei uno di loro, o perché forse hai detto una cosa intelligente.

I diversi social network sono caste, in cui non è facile entrare.

A questo punto mi pongo la domanda: una società davvero inclusiva è davvero un mondo possibile? Le tecnologie stanno enfatizzando qualcosa che comunque ci accomuna e ci caratterizza?

Partecipare alla vita digitale non è facile, come non è facile partecipare alla vita in piazza, o nei luoghi lavorativi. Partecipare non è mai facile. Ma può essere supposto, ma può essere supportato, guidato, spinto.

Quando andiamo a una festa vedremo i diversi gruppetti a parlare, scherzare, ridere. Noi possiamo essere in uno di questi gruppetti oppure fuori. In entrambi i casi però possiamo avvicinare quello che sta appoggiato alla parete, e cominciare a intavolare un discorso. Possiamo farlo. È una nostra scelta. Forse anche lui ha qualcosa da dire, e forse quel qualcosa può anche essere interessante."

Il grassetto lo aggiunto oggi.

Il tema è la partecipazione, o come la chiameremmo oggi, l'inclusione digitale.

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