Sui questionari che Banche e Clienti inviano alle PMI per accertare il livello di sostenibilità
Le società e gli Enti obbligati a redigere il bilancio di sostenibilità richiedono, già da qualche anno, attraverso questionari inviati alle PMI inserite nelle filiere produttive, di dimostrare il livello di sostenibilità raggiunto.
Più recentemente, per effetto della direttiva sulla Supply Chain o Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), approvata dalla UE il 1° giugno 2023, tali richieste sono divenute, entro certi limiti, praticamente obbligatorie, in quanto la direttiva richiede una gestione responsabile sull’impatto ambientale e sociale lungo l’intera Supply Chain, alla quale anche le PMI devono adeguarsi.
In pratica, la CSDDD richiede ai soggetti obbligati alla redazione del bilancio di sostenibilità di condurre una Due Diligence in materia di sostenibilità, lungo l’intera catena di approvvigionamento.
Le banche, su stimolo dell’EBA, sono attente alla valutazione dei rischi ambientali dato che molte imprese sono soggette a rischi provocati da alluvioni, frane ecc. e adottano criteri ESG per la valutazione degli affidamenti.
I clienti di grandi dimensioni monitorano i loro fornitori al fine di poter guidare una transizione attenta ai problemi ambientali, sociali e di governance lungo tutta la supply chain.
Sia le Banche che i grandi Clienti richiedono alle PMI una rappresentazione aziendale che guardi al futuro anziché ai risultati passati.
Più recentemente i suddetti soggetti non si limitano a richiedere risposte ai questionari, ma inviano esperti presso le PMI per accertare il grado di sostenibilità dei destinatari degli inviti, al fine di evitare il rischio di greenwashing.
Le conseguenze del mancato rispetto dei principi della sostenibilità possono comportare l’esclusione dalle filiere o dall’erogazione dei finanziamenti.
Le risposte che Banche o Clienti intendono ottenere dai questionari inviati alle PMI dipendono dall’importanza del rapporto sottostante. I questionari più semplici si limitano a richieste generiche. Qualora venga ravvisata la necessità di ottenere garanzie di conformità per prodotti o servizi di alta specializzazione, i questionari possono spingersi a formulare domande molto più impegnative con risposte esaustive.
A tale riguardo e a titolo esemplificativo, riporto le richieste ricevute da una PMI che produce beni di alta specializzazione.
Segnalo, infine, che talune banche e grandi imprese fanno sottoscrivere alle PMI una dichiarazione vincolante che, nel caso risulti falsa, configura tale comportamento quale inadempimento contrattuale con la conseguente facoltà di risolvere il contratto di fornitura o di finanziamento, fatta salva la possibilità di chiedere il risarcimento dei danni eventualmente patiti.
In conclusione, le risposte alle domande della filiera devono recepire i concetti di trasparenza, credibilità e affidabilità, per consentire di essere adeguatamente comprese dagli stakeholders.
In tal modo il monitoraggio di questi aspetti si rivela particolarmente utile alle PMI per valutare i propri punti di forza e di debolezza e per evidenziare i possibili ambiti di miglioramento che mira ad una crescita costante nel tempo.
Gianandrea Toffoloni
Entrepreneur | Open Innovation & HR Manager | Business Coach
1 annoGianandrea 👍