Superbonus, quella conseguenza imprevista di cui nessuno parla

Superbonus, quella conseguenza imprevista di cui nessuno parla

Ho già avuto modo, nei mesi scorsi, di evidenziare i difetti del Superbonus: pur essendo una misura che aveva un intento positivo, le truffe, i colli di bottiglia burocratici e soprattutto, l’effetto distorsivo sui prezzi di mercato lo hanno reso un meccanismo i cui lati negativi hanno superato di gran lunga quelli positivi. Ora, con un inverno in arrivo che si prospetta difficile per molti, mi risulta chiaro un ulteriore problema, di cui però non sento parlare.

Partiamo dalla situazione attuale. Da settembre in avanti tantissimi italiani si sono visti arrivare bollette stratosferiche: tre, quattro, cinque volte quello che pagavano normalmente. La chiusura dei gasdotti che rifornivano l’Europa ha fatto schizzare il prezzo del gas naturale, da cui siamo ancora dipendenti per buona parte dei nostri bisogni di energia, e forse sono entrate in gioco anche delle dinamiche speculative. Quanto ancora ci sarà da soffrire nei prossimi mesi dipenderà da una serie di fattori, compreso ovviamente l’andamento della guerra e il clima più o meno rigido che avremo nei mesi invernali.

Cosa c’entra, mi direte, con il Superbonus? C’entra perché uno degli obiettivi chiave della misura era quello di rendere energeticamente più efficiente il patrimonio immobiliare italiano. Passare da una classe energetica a quella successiva fa risparmiare, in termini di kWh consumati, circa il 20%, dunque il potenziale impatto sulla bolletta è significativo, soprattutto in un contesto in cui il costo dell’energia è alle stelle e ogni euro risparmiato conta.

In questo senso, più una famiglia è economicamente fragile, più il poter efficientare la propria casa a costo zero avrebbe rappresentato una vera manna dal cielo in vista dell’inverno. C’è però un problema: quello che si riscontra sul campo è che ad approfittare del Superbonus sono state, in media, soprattutto le aree e le famiglie con buone possibilità economiche, invece che quelle con reddito basso o sotto la soglia di povertà. 

Basta far riferimento ai dati pubblicati recentemente dall’Enea per rendersene conto. Le regioni che più hanno sfruttato il Superbonus non sono certo le più povere di Italia, al contrario: in primis la Lombardia, poi Veneto, e al terzo posto il Lazio. Dei 51 miliardi ammessi in detrazione, solo 16 riguardano le regioni del Sud Italia.

Ecco allora che viene fuori la conseguenza imprevista a cui facevo riferimento: chi aveva più possibilità – economiche, di informarsi, di accedere a determinati servizi – ha finito per approfittare della misura più di chi invece ne avrebbe avuto davvero bisogno. Una disparità fastidiosa in condizioni normali, e drammatica ora che rischiamo di vedere milioni di persone impossibilitate a sostenere il costo della bolletta. Non ci resta che sperare, a questo punto, in una improbabile risoluzione del conflitto. O almeno in un inverno molto mite. 

Lucia Guerra

Digital Marketing Strategist | TikTok Ads Specialist | Formatrice | Autrice dei libri "TikTok Advertising" e "La Pubblicità su TikTok" | Speaker

2 anni

Assolutamente d’accordo, lo sto vivendo in prima persona. Una bella fregatura 😣

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