Alimenti ricchi in glucidi

    Dott. Massimo Falsaci
    Tecnologo Alimentare
Cereali e prodotti derivati
            Farine
        Pane e sostituti
        Paste Alimentari
             Riso
Cereali
• Fonti energetiche più importanti di elementi
  nutritivi per l’uomo;
• Cereali più diffusi:
  –   Riso;
  –   Mais o granturco;
  –   Frumento tenero;
  –   Frumento duro;
  –   Orzo, Avena e Segale.
Cariosside
• Costituita da:
   – Esternamente da
     crusca e cruschello;
   – Internamente da
     sfarinati;
   – A uno dei due poli
     dal germe.
Aspetti sanitari
• Funghi e muffe producono:
  – Sostanze tossiche;
  – Sostanze cancerogene dette micotossine:
     • Aflatossine B1 - B2 - G1 - G2;
     • Ocratossine.
• Riferimenti legislativi: art. 5, lettera d),
  della Legge n. 283/1962.
Frumento
• Diviso in:
  – Duro: chicchi sottili ed allungati e resistenti
    allo schiacciamento. Alla rottura il chicco si
    presenta vitreo, si ottiene semola;
  – Tenero: ha chicchi circolari. Alla rottura si
    produce una polvere bianca soffice. Ha più
    amido e meno proteine.
Valore commerciale frumento
• Requisiti di qualità fisica:
  – Tenore di umidità;
  – Impurezze varie: sassi, sabbia, semi,
    insetti morti…;
  – Impurezze relative ai chicchi: altri chicci;
  – Chicchi spezzati;
  – Chicchi cariati.
Farine
DPR 09/02/2001 n. 187
Caratteristiche e lavorazione
• Prodotto della macinazione con cilindri e
  conseguente setacciatura del frumento tenero
  liberato dalle sostanze estranee e dalle
  impurità;
• I prodotti della macinazione vengono separati
  in:
  – Farine;
  – Crusche e cruschelli;
  – Farinaccio e germe.
Classificazione farine
• In funzione del grado di abburattamento:
    –   Farina tipo 00;
    –   Farina tipo 0;
    –   Farina di tipo 1 e 2;
    –   Farina integrale di grano tenero.
• In funzione dell’attitudine:
    –   Frumenti di forza;
    –   Panificabili superiori;
    –   Panificabili;
    –   Frumenti da biscotti;
    –   Frumenti per altri usi.
Sfarinati di frumento duro
(semola, semolato, farina di grano duro)

        DPR 09/02/2001 n. 187
Caratteristiche e lavorazione
• La semola è il prodotto granulare a spigolo vivo
  ottenuto dalla macinazione e conseguente
  abburattamento del grano duro, liberato dalle
  sostanze estranee e dalle impurità;
• Il semolato di grano duro è il prodotto ottenuto dalla
  macinazione e conseguente abburattamento del
  grano duro, liberato dalla sostanze estranee e dalle
  impurità, dopo l’estrazione della semola;
• Una buona semola deve avere granelli uniformi per
  grandezza e colore, essere pulita.
Classificazione sfarinati di
          frumento duro
• In funzione del grado di abburattamento:
   –   Semola;
   –   Semolato;
   –   Semola integrale di grano duro;
   –   Farina di grano duro.
• In funzione dell’attitudine, dipendente dalla ricchezza
  in glutine:
   – Qualità 1, glutine >12;
   – Qualità 2, glutine >10,5 e <12;
   – Qualità 3, glutine >9 e <10,5.
Alterazioni farine e semole
• Eccesso di umidità;
• Riscaldamento;
• Presenza di parassiti del grano (insetti,
  muffe, ecc);
• Perdita di profumo, acquisto odore di
  muffa ed aumento di acidità.
Modalità di conservazione
• Gli sfarinati vanno conservati in luoghi
  freschi, asciutti ed areati;
• I sacchi devono essere accatastati in
  modo da lasciare circolare l’aria;
• Mantenimento dell’umidità 14,5 %,
  valore ammesso dalla legge;
• Pulizia dei locali e lotta infestanti.
Il pane
Caratteristiche e lavorazione
• Il pane è il prodotto ottenuto dalla cottura totale o
  parziale di una pasta convenientemente lievitata,
  preparata con sfarinati di grano, acqua e lievito, con
  o senza aggiunta di sale comune;
• Panificazione:
   –   Miscelazione: 100 g farina, 40 gr di acqua tiepida e lievito;
   –   Taglio in pezzi e foggiatura;
   –   Lievitazione a 30 °C in ambienti umidi;
   –   Cottura, realizzata in forni umidificati a una temperatura tra i
       230-270 °C.
Lievito
• DPR 30/11/1998 n. 502 disposizioni relative
  alle caratteristiche del lievito:
  – Costituito dal cellule in massima parte viventi con
    adeguato potere fermentativo, con umidità non
    superiore al 75%;
  – La crema di lievito deve essere costituito da
    cellule in massima parte viventi con adeguato
    potere fermentativo, con umidità non superiore
    all’80%.
Classificazione del pane
• A seconda della farina utilizzata:
   – Pane di grano tenero diverse tipologie;
   – Pane integrale preparato con farina integrale;
   – Pane di semola e pane semolato prodotto con semola o con
     semolato di grano duro;
   – “pane al” seguito dal nome dello sfarinato caratterizzante
     utilizzato.
• E’ consentito farine di diversi cereali ed ingredienti
  particolari da inserire però in etichetta (QUID).
Nozioni merceologiche-legislative 1/2
•   Vendita diversi tipi di pane collocati:
     – In scomparti o recipienti separati;
     – Contraddistinti da un cartellino su quale siano riportate le indicazioni:
          • Tipo di pane;
          • Prezzo;
          • Ingredienti particolari aggiunti.
•   Vendita di pane senza annesso panificio si deve richiedere ad ogni
    consegna una distinta con:
     – Denominazione di vendita;
     – Elenco degli ingredienti alla prima consegna e ogni volta che viene variata
       la composizione;
     – Nome ed indirizzo del produttore;
     – La data di consegna e lotto.
Nozioni merceologiche-legislative 2/2
•   Vendita di pane ottenuto mediante completamento di cottura deve:
     –   Essere distribuito e messo in vendita:
           • In comparti separati dal pane fresco;
           • In imballi preconfezionati riportanti opportune indicazioni;
•   Vendita in funzione dell’umidità:
     –   Pezzatura fino a 70g = massimo di umidità 29%;
     –   Pezzatura da 100 a 250g = massimo di umidità 31%;
     –   Pezzatura da 300 a 500g = massimo di umidità 34%;
     –   Pezzatura da 600 a 1000g = massimo di umidità 38%;
     –   Pezzatura oltre 1000g = massimo umidità 40%
•   Per il pane integrale è consentito un aumento dell’umidità del 2%;
•   Per i pani speciali è consentito un aumento dell’umidità del 10%.
Difetti e alterazioni
• Sono:
  – Eccessiva umidità;
  – Crosta spessa (cottura prolungata a T
    insufficiente);
  – Crosta fragile (cottura a T troppo elevata);
  – Crosta screpolata (insufficiente umidità in fase di
    lievitazione);
  – Modifiche con porosità irregolare (cattiva
    miscelazione farine).
Sostituti del pane
         Grissini
Crackers, Fette Biscottate e
          Crostini
Grissini
• Il pane a forma di bastoncino ottenuto dalla
  cottura di una pasta lievitata preparati con gli
  sfarinati di frumento, acqua e lievito, con o
  senza sale alimentare;
• Si applicano le stesse disposizioni previste
  per il pane (DPR 30/11/1998 n. 502 e legge
  4/07/1967 n. 580);
• Possono essere prodotte si a mano sia a
  macchina.
Crackers
• Prodotti da forno ottenuti dalla cottura rapida
  di uno o più impasti anche lievitati di uno o
  più sfarinati di cereali, anche integrali, con
  acqua e con l’eventuale aggiunta di sale, di
  zuccheri, oli e grassi, malto, prodotti maltati,
  crusca e altri ingredienti;
• Sono ottenuti con la tecnica dello
  stampaggio;
• Devono avere una umidità tra il 5% e il 9%.
Fette Biscottate
• Prodotti da forno ottenuti dalla cottura, frazionamento
  mediante:
   – Tranciatura trasversale;
   – Eventuale stagionatura;
   – Tostatura;
  di uno o più impasti anche lievitati di uno o più
  sfarinati di cereali, anche integrali, con acqua e con
  l’eventuale aggiunta di sale, di zuccheri, oli e grassi,
  malto, prodotti maltati, crusca e altri ingredienti
• Devono avere un umidità tra 5% e il 9%.
Crostini
• Prodotti da forno ottenuti dalla cottura, e successiva
  tostatura di uno o più impasti anche lievitati di uno o
  più sfarinati di cereali, anche integrali, con acqua e
  con l’eventuale aggiunta di sale, di zuccheri, oli e
  grassi, malto, prodotti maltati, crusca e altri
  ingredienti
• Devono avere un umidità tra 8% e il 12%.
Paste alimentari
Diverse tipologie
• Pasta di semola di grano duro, pasta di
  semolato di grano duro e pasta di
  semola integrale di grano duro;
• Paste speciali prodotte con semola di
  grano duro;
• Paste all’uovo;
• Paste alimentari fresche e stabilizzate.
Paste di semola di grano duro..
• Prodotti ottenute dall’impasto con acqua di:
  – Semola di grano duro;
  – Semolato di grano duro;
  – Semola integrale di grano duro.

• Produzione comprende 4 fasi in pressa
  continua:
  –   Impastamento;
  –   Gramolatura;
  –   Raffinazione;
  –   Trafilatura;
  –   Laminazione ed Essiccamento.
Nella pressa continua
• Le semole vengono impastate con il
  25% di acqua, mediante immissione
  automatica e riscaldamento a 60°C;
• Successivamente l’impasto è
  compresso ed assodato/laminato:
  ridotto in lamine che sono fatte passare
  nella trafila.
Essiccazione
• Fasi:
  – Incarto: parziale idratazione superficiale della
    pasta per evitare l’incollatura e conferire stabilità;
  – Pre-essicazione: eliminazione dell’acqua fino ad
    umidità 21-23%;
  – Essiccazione: eliminazione dell’acqua fino ad
    umidità del 12.5%;
  – Stabilizzazione e raffreddamento.
Tipologia di pasta
• Paste lunghe, a sezione rotonda
  compatta (spaghetti, vermicelli) o forata
  (bucatini) o sezione appiattita
  (fettuccine e linguine);
• Paste tagliate: rigatoni o fusilli;
• Pastine minute da brodo: nidi o
  farfalline.
Requisiti legislativi
• E’ vietato la produzione di pasta con sfarinati
  di grano tenero tranne per la spedizione
  verso altri paesi Europei;
• Per la produzione italiana destinata alla
  vendita in Italia:
   – E’ tollerata la presenza di farine di grano tenero in
     misura non superiore al 3%;
   – Nella denominazione di vendita va indicata la
     presenza di grano tenero.
Paste speciali
• Sono paste di semola di grano duro
  contenenti vari ingredienti alimentari diversi
  dagli sfarinati di grano tenero;
• Se è presente l’uovo rientra nella categoria
  della “pasta all’uovo”;
• Devono essere poste in commercio con la
  denominazione paste di semola di grano duro
  seguita dalla specificazione degli ingredienti
  aggiunti.
Pasta all’uovo
• Deve essere prodotta esclusivamente con:
  – Semola;
  – L’aggiunta di almeno 4 uova intere di gallina, prive
    di guscio = 200g/Kg;
  – Ovoprodotto liquido.
• Deve essere posta in commercio con la sola
  denominazione di pasta all’uovo.
Paste alimentari fresche e stabilizzate
• Prodotta seguendo le prescrizioni
  stabilite per le paste alimentari secche;
• Umidità e acidità non deve superare 7
  gradi;
• E’ consentito l’uso di farine di frumento;
• Sfuse: poste in vendita a 4 °C per
  massimo 5 giorni;
Paste alimentari fresche e stabilizzate

• Imballate preconfezionate: umidità >
  24%, sottoposte a trattamento termico e
  conservate a 4°C;
• Trasporto avviene con imballaggi di
  protezione dagli agenti esterni.
Alterazioni
• Pasta secca:
  – Inracidimento dovuto:
     • Essiccazione non perfetta;
     • Umidità del locale non uniforme.
  – Ammuffimento;
  – Attacco da animali infestanti.
• Pasta fresca: sono prodotti deperibili.
Modalità vendita e conservazione
• Paste secche conservate:
  – Ambienti asciutti;
  – A T 15-20 °C;
  – Controllando la data di scadenza (6 mesi).
• Paste fresche: come prodotti deperibili;
• Etichettatura: D. Lvo. 109/1992.
Il riso
Caratteristiche - Lavorazione
• Originario dell’Asia;
• Struttura del chicco è simile a quella del
  frumento;
• Lavorazione:
   – Pulitura;
   – Sbramatura: si libera il chicco dalle glumelle e si ottine il riso
     integrale;
   – Sbiancature;
   – Lucidatira;
   – Brillatura.
Tipologie di riso
•   Riso Parboiled;
•   Riso Precotto;
•   Riso a rapida cottura;
•   Riso Arricchito.
Nozioni merceologiche
• Varietà di riso:
   – Risi comuni (Balilla, Balilla, etc): per minestre e/o
     dolci;
   – Risi semifini (Arco, Vialone nano, etc): per
     minestre, dolci e risotti;
   – Risi fini (Alice, Ribe, Drago, etc): per risotti,
     contorni ed insalate;
   – Risi superfini (Arborio, Roma, Carnaroli, etc): per
     risotti ed insalate.
Vendita
• Il riso può essere posto in vendita
  preconfezionato in imballi chiusi all’origine sui
  quali devono essere riportati:
   – Denominazione e sede della ditta produttrice e
     confezionatrice;
   – Gruppo di appartenenza;
   – Varietà;
   – Peso netto.
Alterazioni
• Presenza di semi estranei;
• Invasione di parassiti ed insetti;
• Resistenza dei chicchi alla cottura
  senza che si deformino;
• Deve assorbire sapori ed odori del
  condimento.
Sostanze edulcoranti
  Zucchero di barbabietola
    Zucchedo di canna
        Edulcoranti
Caratteristiche e lavorazione
• Ottenuto per estrazione dal succo della
  barbabietola e canna;
• Canna è immessa sul mercato anche
  grezza;
• Il nome chimico è saccarosio;
• Edulcoranti ottenuti per via chimica.
Nozioni merceologico-legislativo
• Si distingue a seconda dell’aspetto,
  della grana e della forma, in:
  – Zucchero in pani;
  – Zucchero semolato in granelli;
  – Zucchero in polvere;
  – Zucchero in quadretti.
• Mantenuto in ambiente asciutto.

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Alimenti ricchi in glucidi

  • 1. Alimenti ricchi in glucidi Dott. Massimo Falsaci Tecnologo Alimentare
  • 2. Cereali e prodotti derivati Farine Pane e sostituti Paste Alimentari Riso
  • 3. Cereali • Fonti energetiche più importanti di elementi nutritivi per l’uomo; • Cereali più diffusi: – Riso; – Mais o granturco; – Frumento tenero; – Frumento duro; – Orzo, Avena e Segale.
  • 4. Cariosside • Costituita da: – Esternamente da crusca e cruschello; – Internamente da sfarinati; – A uno dei due poli dal germe.
  • 5. Aspetti sanitari • Funghi e muffe producono: – Sostanze tossiche; – Sostanze cancerogene dette micotossine: • Aflatossine B1 - B2 - G1 - G2; • Ocratossine. • Riferimenti legislativi: art. 5, lettera d), della Legge n. 283/1962.
  • 6. Frumento • Diviso in: – Duro: chicchi sottili ed allungati e resistenti allo schiacciamento. Alla rottura il chicco si presenta vitreo, si ottiene semola; – Tenero: ha chicchi circolari. Alla rottura si produce una polvere bianca soffice. Ha più amido e meno proteine.
  • 7. Valore commerciale frumento • Requisiti di qualità fisica: – Tenore di umidità; – Impurezze varie: sassi, sabbia, semi, insetti morti…; – Impurezze relative ai chicchi: altri chicci; – Chicchi spezzati; – Chicchi cariati.
  • 9. Caratteristiche e lavorazione • Prodotto della macinazione con cilindri e conseguente setacciatura del frumento tenero liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità; • I prodotti della macinazione vengono separati in: – Farine; – Crusche e cruschelli; – Farinaccio e germe.
  • 10. Classificazione farine • In funzione del grado di abburattamento: – Farina tipo 00; – Farina tipo 0; – Farina di tipo 1 e 2; – Farina integrale di grano tenero. • In funzione dell’attitudine: – Frumenti di forza; – Panificabili superiori; – Panificabili; – Frumenti da biscotti; – Frumenti per altri usi.
  • 11. Sfarinati di frumento duro (semola, semolato, farina di grano duro) DPR 09/02/2001 n. 187
  • 12. Caratteristiche e lavorazione • La semola è il prodotto granulare a spigolo vivo ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano duro, liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità; • Il semolato di grano duro è il prodotto ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano duro, liberato dalla sostanze estranee e dalle impurità, dopo l’estrazione della semola; • Una buona semola deve avere granelli uniformi per grandezza e colore, essere pulita.
  • 13. Classificazione sfarinati di frumento duro • In funzione del grado di abburattamento: – Semola; – Semolato; – Semola integrale di grano duro; – Farina di grano duro. • In funzione dell’attitudine, dipendente dalla ricchezza in glutine: – Qualità 1, glutine >12; – Qualità 2, glutine >10,5 e <12; – Qualità 3, glutine >9 e <10,5.
  • 14. Alterazioni farine e semole • Eccesso di umidità; • Riscaldamento; • Presenza di parassiti del grano (insetti, muffe, ecc); • Perdita di profumo, acquisto odore di muffa ed aumento di acidità.
  • 15. Modalità di conservazione • Gli sfarinati vanno conservati in luoghi freschi, asciutti ed areati; • I sacchi devono essere accatastati in modo da lasciare circolare l’aria; • Mantenimento dell’umidità 14,5 %, valore ammesso dalla legge; • Pulizia dei locali e lotta infestanti.
  • 17. Caratteristiche e lavorazione • Il pane è il prodotto ottenuto dalla cottura totale o parziale di una pasta convenientemente lievitata, preparata con sfarinati di grano, acqua e lievito, con o senza aggiunta di sale comune; • Panificazione: – Miscelazione: 100 g farina, 40 gr di acqua tiepida e lievito; – Taglio in pezzi e foggiatura; – Lievitazione a 30 °C in ambienti umidi; – Cottura, realizzata in forni umidificati a una temperatura tra i 230-270 °C.
  • 18. Lievito • DPR 30/11/1998 n. 502 disposizioni relative alle caratteristiche del lievito: – Costituito dal cellule in massima parte viventi con adeguato potere fermentativo, con umidità non superiore al 75%; – La crema di lievito deve essere costituito da cellule in massima parte viventi con adeguato potere fermentativo, con umidità non superiore all’80%.
  • 19. Classificazione del pane • A seconda della farina utilizzata: – Pane di grano tenero diverse tipologie; – Pane integrale preparato con farina integrale; – Pane di semola e pane semolato prodotto con semola o con semolato di grano duro; – “pane al” seguito dal nome dello sfarinato caratterizzante utilizzato. • E’ consentito farine di diversi cereali ed ingredienti particolari da inserire però in etichetta (QUID).
  • 20. Nozioni merceologiche-legislative 1/2 • Vendita diversi tipi di pane collocati: – In scomparti o recipienti separati; – Contraddistinti da un cartellino su quale siano riportate le indicazioni: • Tipo di pane; • Prezzo; • Ingredienti particolari aggiunti. • Vendita di pane senza annesso panificio si deve richiedere ad ogni consegna una distinta con: – Denominazione di vendita; – Elenco degli ingredienti alla prima consegna e ogni volta che viene variata la composizione; – Nome ed indirizzo del produttore; – La data di consegna e lotto.
  • 21. Nozioni merceologiche-legislative 2/2 • Vendita di pane ottenuto mediante completamento di cottura deve: – Essere distribuito e messo in vendita: • In comparti separati dal pane fresco; • In imballi preconfezionati riportanti opportune indicazioni; • Vendita in funzione dell’umidità: – Pezzatura fino a 70g = massimo di umidità 29%; – Pezzatura da 100 a 250g = massimo di umidità 31%; – Pezzatura da 300 a 500g = massimo di umidità 34%; – Pezzatura da 600 a 1000g = massimo di umidità 38%; – Pezzatura oltre 1000g = massimo umidità 40% • Per il pane integrale è consentito un aumento dell’umidità del 2%; • Per i pani speciali è consentito un aumento dell’umidità del 10%.
  • 22. Difetti e alterazioni • Sono: – Eccessiva umidità; – Crosta spessa (cottura prolungata a T insufficiente); – Crosta fragile (cottura a T troppo elevata); – Crosta screpolata (insufficiente umidità in fase di lievitazione); – Modifiche con porosità irregolare (cattiva miscelazione farine).
  • 23. Sostituti del pane Grissini Crackers, Fette Biscottate e Crostini
  • 24. Grissini • Il pane a forma di bastoncino ottenuto dalla cottura di una pasta lievitata preparati con gli sfarinati di frumento, acqua e lievito, con o senza sale alimentare; • Si applicano le stesse disposizioni previste per il pane (DPR 30/11/1998 n. 502 e legge 4/07/1967 n. 580); • Possono essere prodotte si a mano sia a macchina.
  • 25. Crackers • Prodotti da forno ottenuti dalla cottura rapida di uno o più impasti anche lievitati di uno o più sfarinati di cereali, anche integrali, con acqua e con l’eventuale aggiunta di sale, di zuccheri, oli e grassi, malto, prodotti maltati, crusca e altri ingredienti; • Sono ottenuti con la tecnica dello stampaggio; • Devono avere una umidità tra il 5% e il 9%.
  • 26. Fette Biscottate • Prodotti da forno ottenuti dalla cottura, frazionamento mediante: – Tranciatura trasversale; – Eventuale stagionatura; – Tostatura; di uno o più impasti anche lievitati di uno o più sfarinati di cereali, anche integrali, con acqua e con l’eventuale aggiunta di sale, di zuccheri, oli e grassi, malto, prodotti maltati, crusca e altri ingredienti • Devono avere un umidità tra 5% e il 9%.
  • 27. Crostini • Prodotti da forno ottenuti dalla cottura, e successiva tostatura di uno o più impasti anche lievitati di uno o più sfarinati di cereali, anche integrali, con acqua e con l’eventuale aggiunta di sale, di zuccheri, oli e grassi, malto, prodotti maltati, crusca e altri ingredienti • Devono avere un umidità tra 8% e il 12%.
  • 29. Diverse tipologie • Pasta di semola di grano duro, pasta di semolato di grano duro e pasta di semola integrale di grano duro; • Paste speciali prodotte con semola di grano duro; • Paste all’uovo; • Paste alimentari fresche e stabilizzate.
  • 30. Paste di semola di grano duro.. • Prodotti ottenute dall’impasto con acqua di: – Semola di grano duro; – Semolato di grano duro; – Semola integrale di grano duro. • Produzione comprende 4 fasi in pressa continua: – Impastamento; – Gramolatura; – Raffinazione; – Trafilatura; – Laminazione ed Essiccamento.
  • 31. Nella pressa continua • Le semole vengono impastate con il 25% di acqua, mediante immissione automatica e riscaldamento a 60°C; • Successivamente l’impasto è compresso ed assodato/laminato: ridotto in lamine che sono fatte passare nella trafila.
  • 32. Essiccazione • Fasi: – Incarto: parziale idratazione superficiale della pasta per evitare l’incollatura e conferire stabilità; – Pre-essicazione: eliminazione dell’acqua fino ad umidità 21-23%; – Essiccazione: eliminazione dell’acqua fino ad umidità del 12.5%; – Stabilizzazione e raffreddamento.
  • 33. Tipologia di pasta • Paste lunghe, a sezione rotonda compatta (spaghetti, vermicelli) o forata (bucatini) o sezione appiattita (fettuccine e linguine); • Paste tagliate: rigatoni o fusilli; • Pastine minute da brodo: nidi o farfalline.
  • 34. Requisiti legislativi • E’ vietato la produzione di pasta con sfarinati di grano tenero tranne per la spedizione verso altri paesi Europei; • Per la produzione italiana destinata alla vendita in Italia: – E’ tollerata la presenza di farine di grano tenero in misura non superiore al 3%; – Nella denominazione di vendita va indicata la presenza di grano tenero.
  • 35. Paste speciali • Sono paste di semola di grano duro contenenti vari ingredienti alimentari diversi dagli sfarinati di grano tenero; • Se è presente l’uovo rientra nella categoria della “pasta all’uovo”; • Devono essere poste in commercio con la denominazione paste di semola di grano duro seguita dalla specificazione degli ingredienti aggiunti.
  • 36. Pasta all’uovo • Deve essere prodotta esclusivamente con: – Semola; – L’aggiunta di almeno 4 uova intere di gallina, prive di guscio = 200g/Kg; – Ovoprodotto liquido. • Deve essere posta in commercio con la sola denominazione di pasta all’uovo.
  • 37. Paste alimentari fresche e stabilizzate • Prodotta seguendo le prescrizioni stabilite per le paste alimentari secche; • Umidità e acidità non deve superare 7 gradi; • E’ consentito l’uso di farine di frumento; • Sfuse: poste in vendita a 4 °C per massimo 5 giorni;
  • 38. Paste alimentari fresche e stabilizzate • Imballate preconfezionate: umidità > 24%, sottoposte a trattamento termico e conservate a 4°C; • Trasporto avviene con imballaggi di protezione dagli agenti esterni.
  • 39. Alterazioni • Pasta secca: – Inracidimento dovuto: • Essiccazione non perfetta; • Umidità del locale non uniforme. – Ammuffimento; – Attacco da animali infestanti. • Pasta fresca: sono prodotti deperibili.
  • 40. Modalità vendita e conservazione • Paste secche conservate: – Ambienti asciutti; – A T 15-20 °C; – Controllando la data di scadenza (6 mesi). • Paste fresche: come prodotti deperibili; • Etichettatura: D. Lvo. 109/1992.
  • 42. Caratteristiche - Lavorazione • Originario dell’Asia; • Struttura del chicco è simile a quella del frumento; • Lavorazione: – Pulitura; – Sbramatura: si libera il chicco dalle glumelle e si ottine il riso integrale; – Sbiancature; – Lucidatira; – Brillatura.
  • 43. Tipologie di riso • Riso Parboiled; • Riso Precotto; • Riso a rapida cottura; • Riso Arricchito.
  • 44. Nozioni merceologiche • Varietà di riso: – Risi comuni (Balilla, Balilla, etc): per minestre e/o dolci; – Risi semifini (Arco, Vialone nano, etc): per minestre, dolci e risotti; – Risi fini (Alice, Ribe, Drago, etc): per risotti, contorni ed insalate; – Risi superfini (Arborio, Roma, Carnaroli, etc): per risotti ed insalate.
  • 45. Vendita • Il riso può essere posto in vendita preconfezionato in imballi chiusi all’origine sui quali devono essere riportati: – Denominazione e sede della ditta produttrice e confezionatrice; – Gruppo di appartenenza; – Varietà; – Peso netto.
  • 46. Alterazioni • Presenza di semi estranei; • Invasione di parassiti ed insetti; • Resistenza dei chicchi alla cottura senza che si deformino; • Deve assorbire sapori ed odori del condimento.
  • 47. Sostanze edulcoranti Zucchero di barbabietola Zucchedo di canna Edulcoranti
  • 48. Caratteristiche e lavorazione • Ottenuto per estrazione dal succo della barbabietola e canna; • Canna è immessa sul mercato anche grezza; • Il nome chimico è saccarosio; • Edulcoranti ottenuti per via chimica.
  • 49. Nozioni merceologico-legislativo • Si distingue a seconda dell’aspetto, della grana e della forma, in: – Zucchero in pani; – Zucchero semolato in granelli; – Zucchero in polvere; – Zucchero in quadretti. • Mantenuto in ambiente asciutto.