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L’ENERGIA GEOTERMICA
Cos’é
L'energia geotermica è l'energia generata per mezzo
di fonti geologiche di calore e può essere considerata
una forma di energia alternativa e rinnovabile, se
valutata in tempi brevi. Si basa sui principi della
geotermia ovvero sullo sfruttamento del calore
naturale della Terra. dovuto all'energia termica
rilasciata in processi di decadimento nucleare naturale
di elementi radioattivi quali l'uranio, il torio e il
potassio, contenuti naturalmente all'interno della
terra (nucleo, mantello e crosta terrestre)
Energia geotermica
Le centrali Geotermiche
Per lo sfruttamento del calore geotermico sono state create
le centrali geotermiche. Il flusso di vapore proveniente dal
sottosuolo, liberamente oppure canalizzato tramite
perforazione geologica in profondità, produce una forza tale
da far muovere una turbina; l'energia meccanica della
turbina viene infine trasformata in elettricità tramite un
alternatore.
I sistemi geotermici possono essere a vapore dominante,
quando l'alta temperatura determina la formazione di
accumuli di vapore, o ad acqua dominante, se l'acqua rimane
allo stato liquido. Nel primo caso l'energia geotermica può
essere utilizzata per produrre energia elettrica, inviando il
vapore, attraverso dei vapordotti, a una turbina collegata a
un generatore di corrente. Se il fluido non raggiunge una
temperatura sufficientemente elevata, l'acqua calda potrà
essere utilizzata per la produzione di calore per esempio in
impianti di teleriscaldamento.
COME FUNZIONANO
I
Vantaggi
Dal punto di vista della generazione di energia elettrica, la
geotermia consente di trarre dalle forze naturali una grande
quantità di energia rinnovabile e pulita. Queste centrali inoltre
non comportano un danno all'ambiente, poiché considerate
non inquinanti. Un ulteriore vantaggio è il possibile riciclaggio
degli scarti, favorendo il risparmio. La trivellazione è il costo
maggiore; nel 2005 l'energia geotermica costava fra i 50 e i
150 euro per MWh, ma pare che tale costo sia sceso a 50-100
euro per MWh nel 2010 e si prevede che scenderà a 40-80
euro per MWh nel 2020.
Anche per quanto riguarda la generazione di energia termica
la geotermia (a bassa entalpia) presenta numerosi vantaggi:
economia, ambiente, sicurezza, disponibilità e architettura.
Energia geotermica
Svantaggi
La fonte geotermica riceve in particolar modo due critiche:
• Dalle centrali geotermiche fuoriesce insieme al vapore anche il tipico
odore sgradevole di uova marce delle zone termali causato
dall'idrogeno solforato. Un problema generalmente tollerato nel caso
dei siti termali ma particolarmente avverso alla popolazione residente
nei pressi di una centrale geotermica. Il problema è risolvibile
mediante l'installazione di particolari impianti di abbattimento.
• L'impatto esteriore delle centrali geotermiche può recare qualche
problema paesaggistico. La centrale si presenta, infatti, come un
groviglio di tubature anti-estetiche. Un'immagine che non dista
comunque da quella di molti altri siti industriali o fabbriche. Il
problema paesaggistico può essere facilmente risolto unendo
l'approccio funzionale dei progetti ingegneristici con quello di
un'architettura rispettosa del paesaggio e del comune senso estetico.
Energia geotermica
Storia dell’energia geotermica in Italia
Dall'inizio del Novecento l'Italia sfrutta il calore della Terra per produrre energia
elettrica tramite la realizzazione di centrali elettriche geotermiche capaci di
sfruttare la forza del vapore.
In Italia la produzione di energia elettrica dalla geotermia è fortemente
concentrata in Toscana (Pisa, Siena e Grosseto).
A Larderello si trova il primo impianto geotermico costruito al mondo: i primi
esperimenti del Principe Piero Ginori-Conti risalgono al 1904 dove, per la prima
volta, l'energia prodotta da quell'impianto permise di accendere cinque
lampadine. Gli impianti di Larderello hanno un'origine datata ben prima della
metà dell'Ottocento. I vapori provenienti dal sottosuolo erano una valida
alternativa alle innovative macchine a vapore industriali dell'epoca e avevano il
pregio di non utilizzare il costoso carbone per alimentare le caldaie. Questo era
un vantaggio che non passò inosservato agli imprenditori toscani del primo
Novecento.
La produzione di energia elettrica dalla geotermia è una tradizione toscana che
arriva fino ai nostri giorni e che pone la regione Toscana ai primi posti dello
sfruttamento dell'energia rinnovabile dalla geotermia. Non è un caso che
proprio a Larderello si trovi un museo dedicato al vapore.
Curiosità
La provincia di Utrecht ha intenzione di testare un nuovo sistema per evitare la
formazione del ghiaccio sulle piste ciclabili: il riscaldamento geotermico.
Andare in bicicletta sul ghiaccio o sulla neve non è sicuro, si calcola che le scivolate
sul ghiaccio siano alla causa del 5-10% di tutti gli incidenti ciclistici nei Olanda, dove la
gente che vorrebbe usare la bici in sicurezza anche d’inverno è tanta.
Il progetto pilota di piste ciclabili riscaldate vedrà la luce nel comune di Zutphen e le
associazioni di ciclisti ne sono entusiaste. Il sistema prevede dei bacini sotterranei
dove stipare e conservare il caldo raccolto d’estate dall’asfalto e un reticolo di
tubature superficiali che portino il calore in superficie al momento opportuno.
Il funzionamento è semplice, come quello di un comune riscaldamento a pavimento
domestico alimentato da normali pompe geotermiche che nei sistemi di regolazione
della temperatura degli edifici hanno già dato ottimi risultati, permettendo di ridurre
costi ed emissioni di CO2.
La società di consulenza ingegneristica Tauw ha stimato il costo del riscaldamento
delle piste tra i 19 e i 38mila euro per chilometro, paragonabile a quello della posa
dell’asfalto. Una volta a regime, il comune di Zutphen risparmierebbe parte dei fondi
destinati alla manutenzione invernale delle piste, sia per lo spargimento del sale sia
per l’impiego degli spalatori.
La conseguente diminuzione degli incidenti che coinvolgono i ciclisti si riflette come
beneficio sulla collettività che, tra l’altro, godrebbe anche della riduzione del traffico.
Se il sistema dovesse funzionare, gli amministratori della cittadina olandese hanno
già in programma di applicarlo anche ai marciapiedi.
Il vulcano Marsili
Dopo il tam tam allarmistico di questa estate, che indicava nel vulcano
Marsili la causa prossima di uno tsunami in grado di spazzare via gran parte
del Sud Italia, oggi la seamont che si trova nello specchio di mare che bagna
le coste siciliane, calabresi e campane fa di nuovo notizia per il suo
potenziale sfruttamento come prima fonte di approvvigionamento di
energia geotermica . Un ruolo decisamente più 'positivo', sul quale si sono
accesi i riflettori grazie al Marsili Project Eurobuilding.
Iniziato nel 2005, il progetto si propone di "realizzare una centrale
geotermica a mare sfruttando l’enorme giacimento di fluidi geotermici del
vulcano sottomarino Marsili", attraverso una collaborazione sinergica tra
l'azienda leader nel settore delle opere civili, e un comitato scientifico
composto dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanolgia.
Come spiegato infatti dal geologo marino di Bologna Diego Paltrinieri, sia il
Marsili che gli altri vulcani marini si comportano come "bollitori" con "un
coperchio costituito da uno strato sedimentario", al cui interno l'acqua è
sottoposta ad una alta pressione e a una temperatura ipotizzata di 450°,
che corrispondono a "una fase della vita del vulcano matura per sfruttare la
geotermia, perché il suo magma ha alta capacità di generare elettricità".
Nello specifico, il vulcano Marsili potrebbe garantire 200 Megawatt di
energia (ovvero la stessa quantità prodotta da una centrale nucleare) con
soli 4-5 pozzi di sfruttamento.

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  • 2. Cos’é L'energia geotermica è l'energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia alternativa e rinnovabile, se valutata in tempi brevi. Si basa sui principi della geotermia ovvero sullo sfruttamento del calore naturale della Terra. dovuto all'energia termica rilasciata in processi di decadimento nucleare naturale di elementi radioattivi quali l'uranio, il torio e il potassio, contenuti naturalmente all'interno della terra (nucleo, mantello e crosta terrestre)
  • 4. Le centrali Geotermiche Per lo sfruttamento del calore geotermico sono state create le centrali geotermiche. Il flusso di vapore proveniente dal sottosuolo, liberamente oppure canalizzato tramite perforazione geologica in profondità, produce una forza tale da far muovere una turbina; l'energia meccanica della turbina viene infine trasformata in elettricità tramite un alternatore. I sistemi geotermici possono essere a vapore dominante, quando l'alta temperatura determina la formazione di accumuli di vapore, o ad acqua dominante, se l'acqua rimane allo stato liquido. Nel primo caso l'energia geotermica può essere utilizzata per produrre energia elettrica, inviando il vapore, attraverso dei vapordotti, a una turbina collegata a un generatore di corrente. Se il fluido non raggiunge una temperatura sufficientemente elevata, l'acqua calda potrà essere utilizzata per la produzione di calore per esempio in impianti di teleriscaldamento.
  • 6. Vantaggi Dal punto di vista della generazione di energia elettrica, la geotermia consente di trarre dalle forze naturali una grande quantità di energia rinnovabile e pulita. Queste centrali inoltre non comportano un danno all'ambiente, poiché considerate non inquinanti. Un ulteriore vantaggio è il possibile riciclaggio degli scarti, favorendo il risparmio. La trivellazione è il costo maggiore; nel 2005 l'energia geotermica costava fra i 50 e i 150 euro per MWh, ma pare che tale costo sia sceso a 50-100 euro per MWh nel 2010 e si prevede che scenderà a 40-80 euro per MWh nel 2020. Anche per quanto riguarda la generazione di energia termica la geotermia (a bassa entalpia) presenta numerosi vantaggi: economia, ambiente, sicurezza, disponibilità e architettura.
  • 8. Svantaggi La fonte geotermica riceve in particolar modo due critiche: • Dalle centrali geotermiche fuoriesce insieme al vapore anche il tipico odore sgradevole di uova marce delle zone termali causato dall'idrogeno solforato. Un problema generalmente tollerato nel caso dei siti termali ma particolarmente avverso alla popolazione residente nei pressi di una centrale geotermica. Il problema è risolvibile mediante l'installazione di particolari impianti di abbattimento. • L'impatto esteriore delle centrali geotermiche può recare qualche problema paesaggistico. La centrale si presenta, infatti, come un groviglio di tubature anti-estetiche. Un'immagine che non dista comunque da quella di molti altri siti industriali o fabbriche. Il problema paesaggistico può essere facilmente risolto unendo l'approccio funzionale dei progetti ingegneristici con quello di un'architettura rispettosa del paesaggio e del comune senso estetico.
  • 10. Storia dell’energia geotermica in Italia Dall'inizio del Novecento l'Italia sfrutta il calore della Terra per produrre energia elettrica tramite la realizzazione di centrali elettriche geotermiche capaci di sfruttare la forza del vapore. In Italia la produzione di energia elettrica dalla geotermia è fortemente concentrata in Toscana (Pisa, Siena e Grosseto). A Larderello si trova il primo impianto geotermico costruito al mondo: i primi esperimenti del Principe Piero Ginori-Conti risalgono al 1904 dove, per la prima volta, l'energia prodotta da quell'impianto permise di accendere cinque lampadine. Gli impianti di Larderello hanno un'origine datata ben prima della metà dell'Ottocento. I vapori provenienti dal sottosuolo erano una valida alternativa alle innovative macchine a vapore industriali dell'epoca e avevano il pregio di non utilizzare il costoso carbone per alimentare le caldaie. Questo era un vantaggio che non passò inosservato agli imprenditori toscani del primo Novecento. La produzione di energia elettrica dalla geotermia è una tradizione toscana che arriva fino ai nostri giorni e che pone la regione Toscana ai primi posti dello sfruttamento dell'energia rinnovabile dalla geotermia. Non è un caso che proprio a Larderello si trovi un museo dedicato al vapore.
  • 11. Curiosità La provincia di Utrecht ha intenzione di testare un nuovo sistema per evitare la formazione del ghiaccio sulle piste ciclabili: il riscaldamento geotermico. Andare in bicicletta sul ghiaccio o sulla neve non è sicuro, si calcola che le scivolate sul ghiaccio siano alla causa del 5-10% di tutti gli incidenti ciclistici nei Olanda, dove la gente che vorrebbe usare la bici in sicurezza anche d’inverno è tanta. Il progetto pilota di piste ciclabili riscaldate vedrà la luce nel comune di Zutphen e le associazioni di ciclisti ne sono entusiaste. Il sistema prevede dei bacini sotterranei dove stipare e conservare il caldo raccolto d’estate dall’asfalto e un reticolo di tubature superficiali che portino il calore in superficie al momento opportuno. Il funzionamento è semplice, come quello di un comune riscaldamento a pavimento domestico alimentato da normali pompe geotermiche che nei sistemi di regolazione della temperatura degli edifici hanno già dato ottimi risultati, permettendo di ridurre costi ed emissioni di CO2. La società di consulenza ingegneristica Tauw ha stimato il costo del riscaldamento delle piste tra i 19 e i 38mila euro per chilometro, paragonabile a quello della posa dell’asfalto. Una volta a regime, il comune di Zutphen risparmierebbe parte dei fondi destinati alla manutenzione invernale delle piste, sia per lo spargimento del sale sia per l’impiego degli spalatori. La conseguente diminuzione degli incidenti che coinvolgono i ciclisti si riflette come beneficio sulla collettività che, tra l’altro, godrebbe anche della riduzione del traffico. Se il sistema dovesse funzionare, gli amministratori della cittadina olandese hanno già in programma di applicarlo anche ai marciapiedi.
  • 12. Il vulcano Marsili Dopo il tam tam allarmistico di questa estate, che indicava nel vulcano Marsili la causa prossima di uno tsunami in grado di spazzare via gran parte del Sud Italia, oggi la seamont che si trova nello specchio di mare che bagna le coste siciliane, calabresi e campane fa di nuovo notizia per il suo potenziale sfruttamento come prima fonte di approvvigionamento di energia geotermica . Un ruolo decisamente più 'positivo', sul quale si sono accesi i riflettori grazie al Marsili Project Eurobuilding. Iniziato nel 2005, il progetto si propone di "realizzare una centrale geotermica a mare sfruttando l’enorme giacimento di fluidi geotermici del vulcano sottomarino Marsili", attraverso una collaborazione sinergica tra l'azienda leader nel settore delle opere civili, e un comitato scientifico composto dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanolgia. Come spiegato infatti dal geologo marino di Bologna Diego Paltrinieri, sia il Marsili che gli altri vulcani marini si comportano come "bollitori" con "un coperchio costituito da uno strato sedimentario", al cui interno l'acqua è sottoposta ad una alta pressione e a una temperatura ipotizzata di 450°, che corrispondono a "una fase della vita del vulcano matura per sfruttare la geotermia, perché il suo magma ha alta capacità di generare elettricità". Nello specifico, il vulcano Marsili potrebbe garantire 200 Megawatt di energia (ovvero la stessa quantità prodotta da una centrale nucleare) con soli 4-5 pozzi di sfruttamento.