Il documento analizza il caso Etruria, evidenziando sospetti di insider trading legati a operazioni azionarie da parte di membri del governo italiano, in particolare durante l'approvazione di un decreto sulle banche popolari. Si sottolinea la connessione tra il vicepresidente della banca Etruria e il ministro Maria Elena Boschi, suggerendo un conflitto di interesse e speculazioni in un contesto di crisi economica. Il testo richiama alla memoria lo scandalo della Banca Romana, parallelo a quello attuale, e chiede il ritiro del decreto governativo.