Ci sono un event manager, un HR e un nonno. E non è una barzelletta.
Durante un'attività di team building in #Corefab, l'hub delle idee

Ci sono un event manager, un HR e un nonno. E non è una barzelletta.

Questa settimana ho parlato, nell'ordine, con l'event manager di un grande hotel veneto, con l'HR di una grande multinazionale con sede a Milano, con un nonno. Sì, un nonno.

La prima era dispiaciuta. Effetto del recente #DPCM. "Abbiamo lavorato tanto per riprogrammare le attività con una certa #normalità. E poi, quando dopo mesi di sacrifici e riunioni online ci stavamo riuscendo, siamo punto a capo. Fermi. Con la prospettiva di rimanere immobili, a questo punto. Per un altro po'".

Il secondo era in difficoltà. Uno degli effetti dello #smartworking. Solo uno. "Sono settimane che faccio colloqui online. Nel nostro settore il lavoro non manca. E lavorando da remoto siamo riusciti ad aumentare la produttività del team vendite. Tuttavia, selezionare persone online, lo ammetto, non è la stessa cosa. Vorrei un po' di quella #normalità che abbiamo perso negli ultimi mesi".

Il terzo era un nonno. A cui mostravo le foto di alcune attività di #teambuilding fatte a #Corefab, l'hub delle idee. Lui si è fermato su quella: quattro persone in grembiule verde, una scatola di legno nel mezzo.

"Di cosa si tratta esattamente?", chiede.

"E' la scatola dove nascondiamo l'ingrediente segreto. L'ingrediente che ogni squadra deve usare per completare il proprio lavoro".

"Capisco, l'ingrediente segreto. Ne avremmo bisogno uno in questo periodo".

"Cosa intendi dire?".

"Un ingrediente segreto per distruggere il #coronavirus".

"Certo, per distruggere il #covid. Abbiamo bisogno di un po' di #normalità. Sono d'accordo".

"Non serve tornare alla #normalità. No, non serve. Se ci pensi, ci si abitua a tutto. Ci si abitua a tutto soprattutto quando non ci sono alternative. Non abbiamo bisogno di #normalità. Abbiamo bisogno di pazienza, di ragionevolezza. E di un po' di senso civico semmai. Avete passato settimane a cantare e scrivere #andràtuttobene ovunque. E ora non ci credete più. Andrà tutto bene, ne sono certo. Ma se state cercando di sopravvivere al virus affinché vi sia restituita la vostra normalità, ahimè, non avete capito niente. Forse è meglio pazientare e usare il tempo per trovare nuove strade, nuove soluzioni, nuovi metodi. Mi spiego?".

"Immagino di sì. La #normalità tornerà, ma non sarà quella di prima".

E lì il nonno ha sorriso, sospirando e guardando verso l'alto. Poi ha aggiunto:

"Ho un nipote che fa il responsabile delle risorse umane in una grande azienda di Milano; una nipote che organizza eventi in un grosso hotel veneto. Entrambi mi chiamano ogni tanto. In special modo quando sentono di aver perso il loro #equilibrio, la loro #normalità. Io me ne accorgo, ma non glielo faccio notare. Mi limito a dirgli che viviamo il tempo dell'#incertezza, dei #dilemmi. Come altri tempi nei secoli, ben prima di noi. Quello che era giusto ieri, non va bene oggi. Ma ciò che non smettiamo di fare è parlarci. Comunicare. Ed è lì che nascono le nuove idee. Ed è li che nascono le nuove #normalità. Insomma, quella scatola che ho visto nella foto dovrebbe contenere delle idee. Idee per ricominciare a scalare la montagna ogni volta che fosse necessario. Forse è il modo migliore per educare un team aziendale, o in generale le persone, agli imprevisti".


Sayed Seliman

Director - Cloud Engineering - PwC Italy

4 anni

Sembra un po’ come nel finale dei grandi film quando giunto alla fine capisci l’intera storia. Grande come sempre Marco Menoncello!

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