Enrico Pandian: 6 lezioni che mi porto a casa

Enrico Pandian: 6 lezioni che mi porto a casa

Cosa chiederesti al Re delle startup nel tempo di un viaggio in ascensore?

Grazie ai talk di WomenXImpact su Clubhouse abbiamo avuto un’ora e mezza per imparare dalla constistency di Enrico Pandian.


Chi è Enrico Pandian

Imprenditore e creatore di 17 startup, tra cui le più famose Supermercato24, Fresco frigo, Checkout technologies, 3+ exit milionarie, un inesauribile intuito imprenditoriale messo al servizio dell’innovazione “perché se non fai innovazione in 18-24 mesi muori.” 


1. “Don’t fake it until you make it”: sicuro?

Chi è nel mondo startup conosce bene la storia di Elizabeth Holmes e della sua Theranos, raccontata da Carreyrou nel suo libro “Una sola goccia di sangue” (se non la conosci clicca qui). Elizabeth è stata la responsabile di una delle più grandi truffe della storia delle startup: 700 milioni di dollari (tra cui quelli di Rupert Murdoch), 76.000 cittadini risarciti, oltre 1 milione di analisi annullate. Il sogno che vendeva era quello di salvare milioni di vite umane costruendo analizzatori portatili. Peccato che le analisi fossero finte.

Ogni startupper agisce come ha fatto Elizabeth: vende una visione, ciò che tra 10 anni sarà normalità ma che oggi non si può nemmeno immaginare. “La capacità di uno startupper innovatore è quella di far immaginare”, di trovare persone che credano in una visione. “Assumiamo oggi persone che ci serviranno tra 6 mesi” proprio perché vediamo oltre. Questo sono le regole del gioco a cui tutti - team, stakeholder, investitori - si devono adeguare se vogliono creare una startup.   

2. Inizia più lean che puoi

Quando fondo una startup ho una checklist molto precisa. Il mio consiglio è quello di testare l’idea nel più piccolo possibile, ascoltare il mercato e ricevere quanti più feedback puoi. Quando ho creato Fresco Frigo ho messo in azienda un frigo della Coca Cola: ho osservato per 30 giorni cosa accadeva parlando quotidianamente con le persone che lo usavano.” Capire i bisogni del cliente, ti permette di compiere meno errori e conseguentemente sprecare meno budget, che manca costantemente nelle startup. 

3. É più facile spostare byte che vite

“In Italia ci sono 2 unicorni: il primo è Yoox, per numeri di fatturato e anni di attività, 20 ormai. Il secondo è Chiara Ferragni per numero di follower. Il prossimo ci auguriamo sia nel mondo del food, magari introducendo un nuovo modo di far conoscere i prodotti italiani nel mondo.” Ma se vuoi fare startup e vuoi cascare in piedi investi e sviluppa tecnologia:

Spostare byte è molto più facile che spostare vite”


4. Team e co-founder: a cosa fare attenzione

La domanda che risuona più spesso non solo nelle startup ma anche in azienda è: Come si fa a capire che quella è la persona giusta,che sia un membro del team o un socio?”

Ascolta le persone e i campanelli suoneranno, sostiene Enrico: “Ho circa una cinquantina di domande che faccio in un colloquio ad un potenziale candidato: come si comporta in azienda, che aspettative ha, come si modificherà la sua vita nei successivi 10 anni, cosa cambierà con un figlio o con un matrimonio.” Purtroppo, sia quando cerchi un investitore, un socio o un membro di un team, 

“Non hai gli anni del fidanzamento per capire se il matrimonio è quello giusto”

Di fatto, in un’azienda i più grandi problemi si incontrano nella gestione delle persone non dei soldi. É per questo che bisogna stare molto accorti.  

“Di sicuro mi sono dato come regola che non divento amico né dei co-fondatori né dei membri del team.”

5. I competitor sono alleati non rivali 

“Spesso mi chiedono: non ti spaventa Amazon Fresh in quanto competitor di Everli? La mia risposta è assolutamente no: noi lavoriamo ogni giorno non per chi venderà di più ma per aprirci un mercato in quel settore o in quella nicchia. Anzi, se lui avanza in questo obiettivo, fa il mio gioco perché apre un mercato.

L’altro punto importante per lo sviluppo di una startup è parlare con i competitor, andarci a cena, confrontarsi con costanza”: questi possono diventare alleati o potenziali acquirenti in futuro se hai uno stack tecnologico che si può ben integrare con il loro progetto.


6. É la startup che sceglie gli investitori non il contrario

Quando il mercato esiste e il prodotto che hai sviluppato risponde a tale domanda, una startup può arrivare a cresce del 300% in un anno. Ma quando il mercato è tutto da creare, è li che possono intervenire i primi contrasti con gli investitori, che guardano ai bonifici sui loro conti bancari. Fondamentale, in questo scenario, scegliere gli investitori con cura sin dall’inizio. “Cerca informazioni su di loro, fai delle visure, capisci la loro solvibilità, se ci sono precedenti legali. Vale come per i soci, non hai il tempo del fidanzamento per capire chi sono, per questo devi raccogliere quante più informazioni possibili.” Inoltre, altra componente fondamentale per un “matrimonio” felice è che condividano sin dal principio la tua visione, non aspettandosi “tutto e subito”. 


Paola Piscopello

Dott. Commercialista | Revisore Legale | Aiuto gli imprenditori nel definire una Strategia Aziendale mirata alla creazione di valore | Integrazione dei Processi Aziendali su Sostenibilità ed Innovazione | Comunicazione|

4 anni

Arricchimenti continui, grazie Enrico Pandian per la disponibilità ed i contenuti di valore che hai voluto condividere con noi di WomenX Impact

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