Essere liberi da sé stessi
Essere liberi da sé stessi
I 5 imperativi che ci condizionano la vita, come conoscerli per saperli gestire.
Nel mio percorso di Executive Coach ho osservato come ognuno di noi non è completamente libero nel suo agire perché spesso condizionato.
Condizionato da chi? Da sé stesso.
Mi spiego meglio, sono sicuro che conoscete i 7 nani, i 3 moschettieri, la carica dei 101 ma magari non avete mai sentito parlare dei 5 imperativi.
Si tratta di 5 tipologie di condizionamento che ci limitano la vita e ci impediscono di essere completamente liberi.
C'è un modo per imparare a gestirli, il primo step è riconoscerli.
Vi è mai capitato di essere una cena a sentire qualcuno parlare e non essere per niente d'accordo con quello che sta dicendo e trovarti a sorridere e ad annuire comunque?
o magari rinunciare a dei progetti in partenza perché già immagini che non sarai in grado di riuscire a farli in modo perfetto?
Oppure a vivere un dolore molto forte e avere solo voglia di piangere e invece far finta di niente andare avanti come se nulla fosse spesso?
Questi nostri comportamenti partono da una serie di condizionamenti che chiameremo i 5 imperativi, che ci arrivano dagli adulti di riferimento, genitori, nonni, insegnanti che ci hanno mandato dei messaggi precisi.
Questi messaggi li abbiamo fatti nostri perché da piccolini non potevamo fare altrimenti, sono come dei comandi non scritti che abbiamo dentro di noi pronti a saltar fuori ad ogni occasione.
Cerchiamo insieme di conoscerli, di riconoscerli e gestirli questi 5 imperativi.
Il primo imperativo è “sii perfetto!”:
Questo comando fa sì che tu non possa permetterti di fare le cose a caso, hai un bisogno continuo di cercare questa perfezione, vuoi avere tutto sotto controllo.
Per tutta la vita, secondo questo imperativo, tutto deve essere fatto in un determinato modo e presentato in un modo perfetto ovviamente.
Questo ci impedisce di essere sereni di fronte agli errori, ci impedisce la flessibilità, ci impedisce di sbagliare.
Il secondo imperativo è “compiaci!”:
Questo comando fa sì che tu ti metta una maschera, fai quello che gli altri vogliono che tu faccia e sii come gli altri vogliono che tu sia.
Questo imperativo potrebbe essere nato quando eri piccolino, piccolina, quando andando in giro con i genitori la mamma ti diceva sorridi, saluta e tu capivi che se lo facevi i tuoi genitori e i loro amici erano contenti.
Da quel momento hai imparato che per assicurarti l'affetto dei tuoi genitori era meglio compiacerli.
Questo però ti impedisce di essere libero, ti impedisce di dire di no, di mettere dei paletti, di esprimerti per come veramente avresti voglia di esprimerti, anche se questo volesse dire non essere d'accordo con chi hai di fronte.
Il terzo imperativo è “sbrigati!”:
Questo comando fa si che tu abbia la sensazione che ti manchi il tempo di vivere, sempre nella fretta, vuol dire che valgo solo se faccio le cose velocemente, vuol dire correre, avere fretta, il che ti toglie la capacità di prenderti il tuo tempo, ti toglie la comodità, ti toglie la possibilità di riposarti.
E’ necessario imparare nella vita a stare comodi nella lentezza e questo imperativo proprio non ce lo permette.
Il quarto imperativo è “devi faticare!”:
Ti capita che se una cosa che è venuta facile non sei contento fino in fondo perché pensi che se non hai fatto sforzi c'è qualcosa che non va.
Ti hanno insegnato che le cose vanno meritate e che se non fai fatica quello che raggiungi non vale, nulla può arrivare gratis.
Sono sicuro che anche a te è capitata quella volta in cui sei riuscito ad ottenere un grande risultato e non sai nemmeno come hai fatto perché le cose sono accadute senza sforzo.
L'imperativo sforzati ti porta lontano da quella percezione, ti impedisce di goderti completamente quello che fai, di poterti divertire, di provare piacere e di avere l'opportunità di rendere facili le cose.
Il quinto imperativo è “sii forte”:
Non piangere, resisti, vai avanti.
Questo comando ti toglie la possibilità di esprimere la tua vulnerabilità, la tua fragilità, di chiedere aiuto se hai bisogno di aiuto, ti obbliga costantemente ad essere uno o una che dice io vado avanti.
Questo accade per esempio quando una persona non si permette di abbandonarsi alla tristezza, perché i genitori gli hanno ripetuto non fare la femminuccia, gli uomini non piangono.
Ora che abbiamo conosciuto tutti e 5 gli imperativi sorge una domanda:
Ma se sono così impegnativi perché li teniamo nella nostra vita?
Perché capiamo immediatamente che l'unico modo per essere amati dalle persone importanti, soprattutto perché le persone che amiamo quando siamo bambini sono la nostra sopravvivenza.
Questo è il motivo per cui noi teniamo vivi questi comandi. ma in realtà lungo andare questa imperativi tagliano via delle parti di noi.
Immaginatevi che noi nasciamo come un grande cerchio, un cerchio pieno, con tutte le possibilità e poi pian piano questi imperativi cominciano a tagliarne delle fette fino a quando ci ritroviamo a doverci muovere solo in un certo modo perché alcune parti di questo cerchio non ce le possiamo più permettere.
Come si fa a ricostruire il cerchio se vogliamo tornare ad essere liberi a vivere la vita per come veramente ci piace e per come potrebbe renderci felici?
Abbiamo bisogno di riportare all'interno del nostro quotidiano le fette che abbiamo tagliato via, prima di tutto provando a renderci conto di quando questi imperativi intervengono nella nostra vita e quindi cercando di allentarli un pochino.
Per esempio, ti accorgi che sei stanco ma l'imperativo ti spinge ad andare avanti comunque come puoi fare puoi fare un piccolo passo per allontanarti da lui, per esempio concedendoti 10 minuti di pausa.
Oppure ti trovi in una situazione per cui hai voglia di dire di no, ma proprio non ci riesci perché sei sotto scacco dell'imperativo “compiaci”, magari potresti non dire proprio di no, ma qualcosa tipo “non sono completamente convinto o convinta di quello che mi proponi” insomma hai capito si tratta di provare a fare i più piccoli passi possibili per riscrivere le tue abitudini e per sottrarsi piano piano ai condizionamenti e tornare ad essere quelli che siamo veramente, delle persone libere.
Empathetic Project Manager | Innovation Teacher | Creativity Coach | Speaker Le Voci del Mattino | Ambassador Medianos | Kindness Enthusiast | Creative Problem Solving | Thinker and Philosopher
2 anniGrazie! Se posso aggiungere 3 condizionamenti utili ....: 1. Osserva! 2. Risolvi! 3. Trova!
IMPIEGATO TECNICO
2 anniGrazie Mauro, siamo sempre più Noi gli artefici di noi stessi. Sembra che dentro di noi abbiamo imperfezioni, che solo Noi possiamo smussare o eliminare. Saluti enormi.
Docente bilingue italiano inglese e professionista nella formazione residenziale e da remoto in 'general and business English'
2 anniGrazie Mauro. Farò tesoro soprattutto dell'ultimo consiglio. Ed è alquanto singolare che proprio in inglese in linguaggio funzionale 'soft' si tende ad esprimere opinioni contrarie dicendo 'Non sono cosi' sicuro/convinto di questa o quell'idea'.
Administrative manager: here I am, loving challenges!
2 anniGrazie per questo splendido articolo🙏